la città senza nomechi s'accanisce con questa storia forse ha già dimenticato (beato lui) le altre storie di contu, una peggio dell'altra
finalmente un albo accettabile, con difetti più o meno perdonabili (finale pessimo con la forestale, dialoghi ripetitivi)
finalmente una storia in cui dylan dog è riconoscibile, non tanto il personaggio in sè, quanto il marchio, il prodotto
autrice che fa dell'impegno civile il suo marchio di fabbrica, ma stavolta forse meno pedante del solito, più classica
aiutata in maniera decisiva, bisogna dirlo, dai disegni del bravo santucci, ma nelle prime 15 pagine il merito è condiviso
altre sequenze visivamente belle da vedere: l'arrivo nella ghost town, i riti con la cenere atomica, la vignetta a pag.73
da segnalare un dylan occasionalmente ostetrico come zagor nella storia disegnata da lola airaghi "brezza di luna"
copertina gradevole, dal soggetto staniano
voto 5/6