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#437 - ...ma con un lamento
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 Oggetto del messaggio: Re: #437 - ...ma con un lamento
MessaggioInviato: mer feb 15, 2023 8:41 pm 
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Appunto, è più o meno la stessa cosa. Nello spazio bianco c'è tutto ciò che non è strettamente legato alla narrazione, quindi c'è l'autore, i lettori, l'editore, ecc. Gli Shadow sono alter ego dei personaggi che escono fuori durante il sonno. Ma questa cosa va approfondita fuori dal fumetto, basta cercare su Wikipedia. Non è un'invenzione di Lanzoni, anzi tutt'altro.


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 Oggetto del messaggio: Re: #437 - ...ma con un lamento
MessaggioInviato: gio feb 16, 2023 1:27 am 
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Mmmmno, mi riferivo più a qualcosa che succede nel mondo interno del fumetto, ma non viene mostrato al lettore. Mi viene in mente Hugo Pratt che dice che lui mostra sempre Corto alle prese con amori impossibili, ma niente vieta che, lontano dai riflettori, il bel marinaio si sollazzi in un bordello.

Comunque non è un punto così importante, e già che ci sono ne approfitto per buttare giù due righe sul numero e sulla trilogia.

Sono in realtà in sintonia con Wolkoff e Ilnomeutenteinserito. Questo numero è avvilente per quanto è schematico, quanto butta tutto quel che era stato, bene o male, costruito nei due numeri precedenti. C'è, in redazione, una lista dei cambiamenti epocali da rettificare, la Baraldi la prende e si premura di riempire ogni casella.
Carpenter: fatto
Bloch sovrintendente: fatto
Etc.
In questo albo NON C'È NIENT'ALTRO.

Come avviene la modifica per Bloch è emblematico, la spiegazione non esiste. Allora sono d'accordo con Ilnomeutente, tanto vale far finta di niente e ricominciare con ambientazione classica da un numero all'altro. Questa incapacità, o non volontà, di cambiare la serie con un avvenimento organico alla storia, senza metavaccate, mi fa uscire di testa...

E a quel punto cos'era il programma che studiava i sognatori? O facciadischeletro? Ma niente, cose a caso per far numero, cliffhangers casuali senza sostanza. Qualcosa da dar da pensare ai lettori per un mese, senza che voglia dire niente. Via, tutto in vacca.

La Baraldi ha un tipo di scrittura che funziona malissimo con un genere di storia che dovrebbe essere rapsodica e un po' onirica. Il suo sono i gialli sanguinolenti. Pure Gerasi m'è piaciuto meno, a questo giro.

Cosa salvo di questo ciclo? La ministoria dal bosco alla morte di Rania, che mi ha proprio preso, e anche la morte di Carpenter, che m'ha scioccato per quanto è brutale, anche in contrasto alla fine poetica di Rania. L'ho trovata molto efficace. Sono l'assoluto contrario di un completista e, se la fine del numero scorso fosse un'uscita a se stante, terrei volentieri solo quella. Così com'è dovrei strappare mezzo albo, mi sembra un po' estremo :mrgreen:

La storia degli uomini ombra che rappresentano i lettori non mi convince molto, nel senso che non c'è niente, all'interno della storia, che lo faccia pensare, è tutta interpretazione. Mi ricorda un po' quelle teorie che vogliono che Grease sia tutto un sogno di Sandy (si chiama Sandy?) in coma. È un altro livello sia chiaro, è per capirci!
Che poi Recchioni l'abbia pensata così può anche essere, mi sembrerebbe parecchio triste e rancoroso.

Appunto finale, ogni volta che si tira in ballo a sproposito la parola entropia o la teoria della relatività uno scienziato in giro per il mondo muore. E pure a me si alza la pressione! Facciamo dei corsi di formazione a scrittori, sceneggiatori e quant'altro sulle parole scientifiche che suonano bene?
In particolare, non mi convince per niente l'entropia, come concetto per definire l'agente di cambiamento di questa trilogia.
Come spunto, l'idea che Dylan sia stabile rispetto alle piccole variazioni di universo parallelo mi aveva fatto venire in mente un altro concetto, molto affascinante, ideato da Asimov ne La fine dell'eternità: l'idea che gli universi paralleli, diciamo, possiedano un'inerzia, per cui alla lunga la storia tende a stabilizzarsi, per quanto la si modifichi puntualmente. E in particolare esista un anno preciso, lontanissimo, oltre il quale non è più possibile operare modifiche al tempo. Il motivo dell'esistenza di questa barriera gioca un ruolo importante nel corso del romanzo. Forse forse forse, una volta assodato che Dylan ha questa inerzia al cambiamento, mi sarebbe piaciuto scoprire da dove veniva, piuttosto che accettarla come dato di fatto. Magari veniva fuori qualcosa di interessante. O probabilmente no! :D
Insomma, questo per dire... Di leggere La fine dell'eternità!


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 Oggetto del messaggio: Re: #437 - ...ma con un lamento
MessaggioInviato: gio feb 16, 2023 1:52 am 
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Metacarpa ha scritto:
Appunto finale, ogni volta che si tira in ballo a sproposito la parola entropia o la teoria della relatività uno scienziato in giro per il mondo muore. E pure a me si alza la pressione! Facciamo dei corsi di formazione a scrittori, sceneggiatori e quant'altro sulle parole scientifiche che suonano bene?


Questa tua osservazione mi ha fatto venire in mente questa vignetta, con il solito Einstein appiccicato qui particolarmente ad mentulam, tanto per fare vedere che si sanno fare le citazioni.

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Chi sarà mai l'autrice di questo albo?

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 Oggetto del messaggio: Re: #437 - ...ma con un lamento
MessaggioInviato: gio feb 16, 2023 2:21 am 
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Metacarpa ha scritto:
Come spunto, l'idea che Dylan sia stabile rispetto alle piccole variazioni di universo parallelo mi aveva fatto venire in mente un altro concetto, molto affascinante, ideato da Asimov ne La fine dell'eternità: l'idea che gli universi paralleli, diciamo, possiedano un'inerzia, per cui alla lunga la storia tende a stabilizzarsi, per quanto la si modifichi puntualmente. E in particolare esista un anno preciso, lontanissimo, oltre il quale non è più possibile operare modifiche al tempo. Il motivo dell'esistenza di questa barriera gioca un ruolo importante nel corso del romanzo. Forse forse forse, una volta assodato che Dylan ha questa inerzia al cambiamento, mi sarebbe piaciuto scoprire da dove veniva, piuttosto che accettarla come dato di fatto. Magari veniva fuori qualcosa di interessante. O probabilmente no! :D
Insomma, questo per dire... Di leggere La fine dell'eternità!


Questa è materia di Plotino54 a dire il vero... senza meta-trastullarsi... :)

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Io no capito, io no capito

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 Oggetto del messaggio: Re: #437 - ...ma con un lamento
MessaggioInviato: gio feb 16, 2023 3:26 am 
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Metacarpa ho capito che vuoi dire, intendi la roba che accade off panel, non inquadrata dalle telecamere del disegnatore, ma in questo caso è metafumetto e Jesper non può essere sempre stato lì dentro casa di Dylan a guardarlo da fuori (non ha senso). Quello è appunto il lettore. Lo spazio bianco può essere dunque declinato in maniere diverse, in questo caso attraverso una rottura della quarta parete per tirare in ballo i lettori che non hanno gradito certi personaggi ammazzati proprio da Jesper. La spiegazione di Bloch ispettore il lettore già la sa, non c'è bisogno di spiegare alcunché. L'universo di Ghost si è sfaldato, i suoi calcoli erano sbagliati, le vendite sono calate, ai lettori non è piaciuto. Game Over. Non c'è molto da spiegare, è meta narrazione.

In realtà c'è anche il multiverso tant'è che si vedono due Dylan contemporaneamente, di cui uno fa il fattorino e prende in giro il Dylan attuale. Non capisco quale sia il problema di una soluzione metanarrativa, tanto alla fine il risultato è lo stesso. Non può esserci una spiegazione logica del perché l'universo di Ghost si sfaldi, perché in realtà non si è sfaldato. È semplicemente un altro universo, che "non è fatto di atomi ma di storie", e chissà un giorno potrebbe tornare come dice lui stesso. Lo sfaldamento è appunto una rappresentazione del volere dei lettori e di Sclavi che hanno deciso di tornare indietro alle origini del personaggio, quando era più ironico e scanzonato.

Gli Shadow People sono collaterali e contingenti allo sfaldamento della realtà raccontata dalla testata. Per me lo stile della Baraldi non si vede per nulla, in questi due albi, se non nella fase finale della morte di Rania (peraltro molto toccante). Gli Shadow non sono i lettori, io ho detto che l'assassino di Rania e Carp è un emissario dei lettori. La parola entropia ha diversi significati, non è per forza una questione scientifica. L'entropia viene tirata in ballo perché neanche gli autori si capacitano di come il cambiamento sia durato così poco (30 numeri a partire dalla morte di Sclavi), ma se ai lettori non è piaciuto era inevitabile. Il concetto di entropia è stato esteso ad ambiti non strettamente fisici, come le scienze sociali, la teoria dei segnali, la teoria dell'informazione ecc


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 Oggetto del messaggio: Re: #437 - ...ma con un lamento
MessaggioInviato: gio feb 16, 2023 10:40 am 
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Metacarpa ha scritto:
Come avviene la modifica per Bloch è emblematico, la spiegazione non esiste. Allora sono d'accordo con Ilnomeutente, tanto vale far finta di niente e ricominciare con ambientazione classica da un numero all'altro. Questa incapacità, o non volontà, di cambiare la serie con un avvenimento organico alla storia, senza metavaccate, mi fa uscire di testa...

esattamente. A questo punto avrei preferito un bell'editoriale, casomai in cui si palesa Sclavi in persona (come quando subentrò Recchioni), in cui dici che vuoi tornare alle origini e problema risolto, l'albo è una storia standard con il "vecchio" DD e il lettore sa il perchè senza trilogia supercazzola

Metacarpa ha scritto:
Cosa salvo di questo ciclo? La ministoria dal bosco alla morte di Rania, che mi ha proprio preso, e anche la morte di Carpenter, che m'ha scioccato per quanto è brutale, anche in contrasto alla fine poetica di Rania. L'ho trovata molto efficace.

concordo, anche io ho apprezzato particolarmente questi due passaggi

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 Oggetto del messaggio: Re: #437 - ...ma con un lamento
MessaggioInviato: sab feb 18, 2023 1:10 am 
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premetto che l'ho letto una sola volta,
ma cos'è che ha riportato all'origine ?
il piano fallito di john ghost ?
l'incappucciato che è morto ?
gli uomini ombra che sono intervenuti e si sono sostituiti ai personaggi ?
tutti e tre assieme è un gran casino


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 Oggetto del messaggio: Re: #437 - ...ma con un lamento
MessaggioInviato: sab feb 18, 2023 10:45 am 
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Iscritto il: sab lug 04, 2020 11:15 am
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Goblin ha scritto:
premetto che l'ho letto una sola volta,
ma cos'è che ha riportato all'origine ?
il piano fallito di john ghost ?
l'incappucciato che è morto ?
gli uomini ombra che sono intervenuti e si sono sostituiti ai personaggi ?
tutti e tre assieme è un gran casino


è questo il "bello", non si sa o meglio, per me, non vi è spiegazione logica
i 3 albi sono solo un pretesto per tornare alle origini, offrendo una storia che non spiega nulla alla fine
i calcoli sbagliati di ghost sono solo il continuo delle supercazzole quantistiche con scappellamento a destra degli albi della meteora
l'incappucciato probabilmente rappresenta il lettore - zombie incartapecorito, cattivo e reazionario- che non troppo metaforicamente uccide i nuovi personaggi tanto odiati, poverini
gli uomini ombra sono gli incubi ad occhi aperti che si sono manifestati (agli autori, in primis) rappresentanti lo spauracchio del ritorno al dylan pre meteora (pre recchioni è meglio) con il conseguente fallimento totale del progggetto

degli albi codadipaglia-cci


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 Oggetto del messaggio: Re: #437 - ...ma con un lamento
MessaggioInviato: sab feb 18, 2023 11:31 am 
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Metacarpa ha scritto:

Come avviene la modifica per Bloch è emblematico, la spiegazione non esiste. Allora sono d'accordo con Ilnomeutente, tanto vale far finta di niente e ricominciare con ambientazione classica da un numero all'altro. Questa incapacità, o non volontà, di cambiare la serie con un avvenimento organico alla storia, senza metavaccate, mi fa uscire di testa...



,,, tutto il senso del lutto, del dover vivere senza da oggi in poi, il fare i conti che la persona più importante della tua vita adesso non c'è più ed invece la tua vita esiste lo stesso ... il lutto va elaborato, ciò che ti rimane è il "botto" della perdita e il "lamento" dei ricordi che hai ... chi rimane, come Bloch è realtà di ieri e di oggi, chi è morto non è più realtà, nel mondo fisico, e quindi o spieghi ed elabori il lutto oppure rimane sempre sofferenza

Colonnellooo ha scritto:

è questo il "bello", non si sa o meglio, per me, non vi è spiegazione logica


credo che chiunque abbia sperimentato la perdita di un amico o di un parente non ha spiegazione logica, è il lutto, "il lamento" di chi resta che cerca di dare un senso "al botto" di chi è andato la trama che segue questa triologia ,,, in fondo per Recchioni è un grande lutto da elaborare il "fallimento" del suo progetto, ma la morte, che è presente nelle storie di Dylan Dog non era mai stata letta, senza esorcizzarla, come è ovvio avvenga in racconti horror, ma come il lettore la deve affrontare nella sua vita quotidiana ,,,

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 Oggetto del messaggio: Re: #437 - ...ma con un lamento
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wolkoff ha scritto:
Questa è materia di Plotino54 a dire il vero... senza meta-trastullarsi... :)


Touché Wolkoff! Hai ragione, e prima o poi vi chiederò in topic apposito cosa leggere di Ambrosini. Purtroppo, a parte Margherite e Il guardiano della memoria (e dico niente!!) i Dylan Dog suoi che ho letto non mi hanno mai entusiasmato, ma sarei ben disposto a cambiare idea a colpi di Napoleone e non so che altro.

wolkoff ha scritto:
senza meta-trastullarsi...


Porca boia che bello.


Keanu Coen ha scritto:
Questa tua osservazione mi ha fatto venire in mente questa vignetta, con il solito Einstein appiccicato qui particolarmente ad mentulam, tanto per fare vedere che si sanno fare le citazioni.

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Chi sarà mai l'autrice di questo albo?


Niente male :mrgreen:
Preferisco quando sparano la quantistica, lì almeno non ci capisco niente neanch'io e vado più sereno.

Anche se ammetto che, in materia di citazioni pseudoscientifiche sconclusionate, il peggio si tocca con il celebre Tre per zero. :oops:
La dimostrazione che 3x0=0 sta nel palmo di una mano scritta con la bic e la può capire chiunque!
Poi va benissimo così, la storia mi fa spaccare dal ridere e si capisce qual è il senso dell'uguaglianza 3x0=3... Ma secondo me Sclavi ci credeva davvero :mrgreen: e la prima volta che l'ho letta mi sono dovuto fermare un attimo dopo le prime pagine, per tirare il fiato.

Molto più grave quando la supercazzola spacciata per concetto scientifico è il cardine di una storia, come nel caso di questo numero.


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 Oggetto del messaggio: Re: #437 - ...ma con un lamento
MessaggioInviato: sab feb 18, 2023 7:41 pm 
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pierrebi ha scritto:
Metacarpa ha scritto:

Come avviene la modifica per Bloch è emblematico, la spiegazione non esiste. Allora sono d'accordo con Ilnomeutente, tanto vale far finta di niente e ricominciare con ambientazione classica da un numero all'altro. Questa incapacità, o non volontà, di cambiare la serie con un avvenimento organico alla storia, senza metavaccate, mi fa uscire di testa...



,,, tutto il senso del lutto, del dover vivere senza da oggi in poi, il fare i conti che la persona più importante della tua vita adesso non c'è più ed invece la tua vita esiste lo stesso ... il lutto va elaborato, ciò che ti rimane è il "botto" della perdita e il "lamento" dei ricordi che hai ... chi rimane, come Bloch è realtà di ieri e di oggi, chi è morto non è più realtà, nel mondo fisico, e quindi o spieghi ed elabori il lutto oppure rimane sempre sofferenza

Colonnellooo ha scritto:

è questo il "bello", non si sa o meglio, per me, non vi è spiegazione logica


credo che chiunque abbia sperimentato la perdita di un amico o di un parente non ha spiegazione logica, è il lutto, "il lamento" di chi resta che cerca di dare un senso "al botto" di chi è andato la trama che segue questa triologia ,,, in fondo per Recchioni è un grande lutto da elaborare il "fallimento" del suo progetto, ma la morte, che è presente nelle storie di Dylan Dog non era mai stata letta, senza esorcizzarla, come è ovvio avvenga in racconti horror, ma come il lettore la deve affrontare nella sua vita quotidiana ,,,


Pierrebi, stai dicendo delle cose molto delicate e spero di non dire vaccate. Non volevo ignorarti, ma capisco poco il tuo punto di vista - sull'interpretazione della trilogia, non sul lutto che invece è chiarissimo!

Voglio dire che mi sembra chiaro che stai descrivendo come tu ti senti rispetto a questi tre numeri. Però che non ci sia spiegazione nelle modifiche descriva la mancanza di senso per la perdita di un caro non ce lo vedo molto nella storia in sé, mi sembra troppa interpretazione.

Faccio un esempio, per un certo periodo io ho fatto una certa fatica a leggere con leggerezza alcune scene di violenza, in cui succede una certa cosa peraltro molto standard in alcune ambientazioni, per un motivo molto personale. Ma di per sé erano scene non particolarmente sentite, ero io che le caricavo in quel modo. E non è che fosse sbagliato da parte mia, solo che quel che mi succedeva in testa andava al di là delle intenzioni di chi aveva scritto quella cosa!

Insomma, il tono generale di questa trilogia non mi pare particolarmente dolente, come lo sarebbe secondo la tua interpretazione.
Il che non toglie che tu abbia tutto il diritto di leggere in quel modo questi tre numeri, forse addirittura averli cari.

Si capisce?


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 Oggetto del messaggio: Re: #437 - ...ma con un lamento
MessaggioInviato: dom feb 19, 2023 1:15 pm 
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Saltando a piè pari 17 pagine di discussione, la mia succinta opinione sull'albo prima e sulla trilogia poi.

#437
Albo fastidioso. Torna a puzzare di falso celebrativo e di metafumetto come il #435, senza una vera storia a sostegno. In sostanza è una lista di cose da segnalare al lettore che non saranno più come erano fino a tre mesi prima. Si doveva fare di meglio.

Su quella che potrebbe essere chiamata "trilogia dei punti dinsospensile", "trilogia mancata di Sergio Gerasi", "trilogia di Lanzoni slash", "trilogia di Lanzoni chi?", o "trilogia di Jasper Kapan" se Jasper Kapan fosse stato un personaggio con un minimo di presenza scenica, non so bene cosa dire.
È palesemente la controparte di Spazio profondo, a cui ammicca fino alla nausea (ma un lettore occasionale cosa deve capire da questi ammiccamenti?). Fa sparire con un colpo di spugna quello che era stato presentato come novità. Ma, soprattutto, a livello narrativo, è inconsistente: quasi 300 pagine dove la storia di Kapan, che doveva essere il trait d'union della vicenda, è lasciata in secondo piano, indagata male, spiegata male, poco interessante. Si schiaccia l'accelerazione sull'effetto simpatetico, generando anche non poca ilarità nel vedere Dylan Dog struggersi per Carpenter, personaggio presentato come uno stronzo iper cattivo il più delle volte. Si fa fatica a mettere insieme i vari universi creati e distrutti negli ultimi dieci anni. In sostanza, non si capisce. Io ho letto tutto Dylan dog negli ultimi dieci anni, l'ho letto come secondo me si dovrebbe leggere un albo mensile seriale, cioè senza studiarlo, senza l'attenzione che mette in altre letture. E non ricordo, non capisco, ho dei flash di Carpenter senza una mano, dei flash di Rania che lascia Dylan Dog su un ponte. È tutto un casino nella mia testa, non ho intenzione di sforzarmi per sbrogliare la matassa, che non dovrebbe esistere in prima istanza. Tutto sbagliato.
La non spiegazione del prima/dopo mezzanotte è una lacuna. Qualcosa, a livello di trama, andava inventato. Non un "non so bene cosa sia successo".
Per concludere, non si capisce perché tre albi nati per essere in stretta continuità non sono stati disegnati/sceneggiati dagli stessi autori.

Capitolo chiuso, vista la piega recente, non posso che dire "meglio così". C'è nell'aria odore di fallimento, c'è una forte puzza di occasione mancata. Sarò pessimista come al solito.

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Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #437 - ...ma con un lamento
MessaggioInviato: mar feb 21, 2023 1:04 pm 
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leonearmato ha scritto:
Si fa fatica a mettere insieme i vari universi creati e distrutti negli ultimi dieci anni. In sostanza, non si capisce. Io ho letto tutto Dylan dog negli ultimi dieci anni, l'ho letto come secondo me si dovrebbe leggere un albo mensile seriale, cioè senza studiarlo, senza l'attenzione che mette in altre letture. E non ricordo, non capisco, ho dei flash di Carpenter senza una mano, dei flash di Rania che lascia Dylan Dog su un ponte. È tutto un casino nella mia testa, non ho intenzione di sforzarmi per sbrogliare la matassa, che non dovrebbe esistere in prima istanza. Tutto sbagliato.


Bisogna distinguere tre blocchi e mezzo: il DD "originale", quello dopo il pensionamento di bloch, quello dopo la meteora e quello dopo i 6 numeri del dylan barbuto
le prime due situazioni sono incasellate nell'universo originale di DD, nel quale vengono inserite, dopo il secondo blocco, delle innovazioni (??) quali l'utilizzo del lei anzichè del voi, bloch in pensione che si trasferisce a Wickedford. l'introduzione di rania e carpenter, john ghost nemesi, l'uso delle tecnologie moderne e qualcosa che all'inizio mi faceva pensare che ci sarebbero state delle storie ambientate a wickedford e che la polizia sarebbe stata più ostile verso DD e l'introduzione di archi narrativi (risolti poi in modo ridicolo nel n.399 se la memoria non mi inganna)
Dopo la meteora cambia l'universo: dylan barbuto con gnagni con una personalità da nerd-stronzo-depresso, bloch sovrintendente e padre adottivo del nostro, un nuovo passato (di cui quasi tutto rimane un mistero), groucho vero e proprio sosia di groucho marx, rania ex moglie...
Il mezzo blocco in più è quello del dylan sbarbato che si comporta molto similmente al dylan pre meteora... forse risultato dell'alt dai piani alti al dylan barbuto, non saprei sinceramente
potrei aver tralasciato qualcosa ma mi pare che il succo sia questo

in effetti un gran casino


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 Oggetto del messaggio: Re: #437 - ...ma con un lamento
MessaggioInviato: mar feb 21, 2023 3:26 pm 
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Il casino è anche dovuto al fatto che tutte queste modifiche introdotte da Recchioni, poi le ha concluse la Baraldi, che può essere brava quanto vuoi, ma sicuramente non aveva le stesse idee.
Mi ricorda un po' la miniserie UT, ideata da Roi ma scritta da Barbato. E anche lì ci sono passaggi poco chiari, forse dovuti al fatto che non può un autore tradurre pienamente i pensieri di un altro, soprattutto a livello di trama. O si fa una netta distinzione tra soggetto e sceneggiatura. Ma se uno fa un po' l'uno un po' l'altro è poi la passa di mano..

.p. S. Anzi no correggo è Lanzoni non la Baraldi che ha concluso il tutto


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 Oggetto del messaggio: Re: #437 - ...ma con un lamento
MessaggioInviato: mer feb 22, 2023 11:31 pm 
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Alla fine i Dylan erano solo due: quello di Sclavi e quello post 400 dopo la morte dello stesso creatore (che non è servita a niente perché è durata 30 numeri). Dopo i primi 6 numeri della 666 si è tagliato la barba, ma è rimasto la stesso universo. Quello di Bloch a Wickedford è lo stesso Dylan di Sclavi ma con qualche modifica per svecchiarlo un po'. Sostanzialmente si trattava dello stesso personaggio, o di uno molto simile. Diciamo un Dylan 1.2? Della Baraldi in questa trilogia io non c'ho visto quasi niente.


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