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#435 - Due minuti a mezzanotte
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Autore:  Guriko [ sab dic 10, 2022 9:04 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #435 - Due minuti a mezzanotte

Hokuto no Ken è improvvisato, pieno di plot hole e molto ripetitivo, è un fumetto per i 15enni degli anni '80. Non bisogna mai decontestualizzare. Lo stesso Rocky Joe NON E' un fumetto per adulti nonostante venisse letto anche da adulti.

Se li rileggi oggi li RILEGGI appunto, non li leggi per la prima volta, e non è affatto la stessa cosa. Se io rileggo Ken a 40 anni è un conto, se lo legge per la prima volta un 40enne è tutto un altro paio di maniche, l'effetto nostalgia manca completamente. Poi il discorso "una volta Dylan era meglio" regge fino a un certo punto perché ovviamente era più fresco e c'erano più tematiche e citazioni da sfruttare, mentre oggi stanno esaurendo persino i titoli...

L'Eneide appena uscita era una merda per chissà quante persone e The Shining venne candidato al premio come peggior film dell'anno, ma di che diavolo stiamo parlando?

Chiaverotti è dark emo quasi come la Baraldi

Autore:  Valla [ dom dic 11, 2022 10:22 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #435 - Due minuti a mezzanotte

Guriko ha scritto:
ma di che diavolo stiamo parlando?



Boh?!

Spezzo due lance, in controtendenza (ma con annessa controcritica), a favore di questo albo: innanzitutto vedo un ritorno alle origini, stile Sclavi nelle intenzioni anche se con risultati differenti, nel citare apertamente e senza vergogna un film di anni più o meno recenti e integrarlo nella storia del mese (anche se poi a conti fatti la storia latita). Come, che ne so, La scogliera degli spettri, per dirne uno.
Punto secondo, l'inserimento (anche a casaccio, perché no) di sottotrame che servono più a spettacolarizzare il tutto che a creare veramente una tensione narrativa. Anche qui, come L'occhio del gatto, per dire.

Poi il problema è quagliare, come ricordava anche wolkoff, cioè fare in modo che l'incoerenza diventi storia, e qui boh appunto, siamo come minimo fuori focus. E si passa la palla alla Baraldi. Che a me non dispiace, e nemmeno mi piace (se qualcuno è un esperto di grammatica, per favore mi corregga). C'è e va bene così, però bisogna ammettere che il suo stile è lontanerrimo dalle "cose" "raccontate" in questo albo...
Felice di essere smentito, of course.

P(iccoli). S(poiler).: quelli che amano le metacose avranno sicuramente gridato al miracolo vedendo la decostruzione del modello base cliente-indagine-finale, con la cliente alla fine, game over a pagina 14, e l'indagine (udite udite) che si accartoccia su se stessa. Sublime, no?
Spoiler!
NO

V

Autore:  Guriko [ dom dic 11, 2022 8:09 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #435 - Due minuti a mezzanotte

Guardate che il soggettista è lo stesso (o almeno così ho capito io), cambia solo lo sceneggiatore. La storia è il soggetto e la scrive il soggettista. Non confondiamo un soggetto scritto dalla Baraldi con un soggetto scritto da UN ALTRO e arrangiato dalla Baraldi, sono cose diverse. Tra l'altro a me lo stile di Recchioni non piace per niente, quindi ben venga Barbara.

Autore:  V.M. [ dom dic 11, 2022 9:24 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #435 - Due minuti a mezzanotte

Guriko ha scritto:
Guardate che il soggettista è lo stesso (o almeno così ho capito io), cambia solo lo sceneggiatore. La storia è il soggetto e la scrive il soggettista. Non confondiamo un soggetto scritto dalla Baraldi con un soggetto scritto da UN ALTRO e arrangiato dalla Baraldi, sono cose diverse. Tra l'altro a me lo stile di Recchioni non piace per niente, quindi ben venga Barbara.

I soggetti degli albi Bonelli il più delle volte sono una mezza paginetta di testo. La scrittura dei dialoghi e la costruzione di scene e sequenze sono opera dello sceneggiatore.
Uno sceneggiatore può trasformare in oro un soggetto pessimo o in immondizia uno ottimo.

Autore:  Valla [ dom dic 11, 2022 9:35 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #435 - Due minuti a mezzanotte

@Guriko
Vero. Ma il soggetto del 435 quale sarebbe di preciso? A Londra succedono cose strane? Il mondo di Dylan si sta sfaldando (di nuovo)?? C'è un tipo incappucciato che forse è un essere paranormale, forse è un assassino, forse è uno pseudomorpheus...??? E le ombre....amano il metal????
Qui il soggetto non è la storia, è la narrazione ad essere portante. Lo stile è il meta-qualcosa, ed è puro RR, quindi non mi aspetto questo dalla Baraldi. Mi aspetto, trattandosi di una "trilogia", che partendo dal punto A si arrivi al punto B.
Ma il punto A è meta-laqualunque, quindi... Quindi il punto A è solo la tipa vista nell'ultima pagina? Forse sto dando troppo per scontato che il punto B sia un nuovo (e quindi vecchio) universo narrativo...

Devo ammettere comunque che della Baraldi avrò letto 4 storie in croce, quindi sicuro sbaglio io.
Ma, per il poco che ne so, anche con un brusco cambio di registro qualche dubbio mi rimane.


V

Autore:  wolkoff [ dom dic 11, 2022 10:02 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #435 - Due minuti a mezzanotte

Valla ha scritto:
a favore di questo albo: innanzitutto vedo un ritorno alle origini, stile Sclavi nelle intenzioni anche se con risultati differenti, nel citare apertamente e senza vergogna un film di anni più o meno recenti e integrarlo nella storia


Non so cosa diranno le onlus radical-perbeniste, ma io d'integrazione ci vedo poco :x: .
Sclavi prendeva spunto e riscriveva (v. Terminator per Killer!) in chiave dylaniata, con efficacia e per rivisitazione. Qua ci vedo soltanto una fuga prolungata una ventina di pagine rimodulando Matrix e sibilando in modo ultradidsacalico il gombloddo con la questione delle pillole, le realtà manufatte, etc.
Null'altro che il solito citazionismo autoreferenziale, inconcludente e sterile perché onanista per principio.


Valla ha scritto:
Punto secondo, l'inserimento (anche a casaccio, perché no) di sottotrame che servono più a spettacolarizzare il tutto che a creare veramente una tensione narrativa.


Più che la tensione, direi la curiosità.... e vagamente. Appena :roll:
Nel senso che sono quasi convinto che gran parte degli spunti sparacchiati in queste 94pp non troveranno seguito(e/o spiegazione) nei prossimi due albi manu Baraldi, come l'omicidio di Kaplan presso il Bramford Hotel, il Blue Oyster Group, lo svenimento collettivo verso mezzanotte, etc.
Orpelli, per farsi più belli - di citazione in (ec)citazione, v. sopra.
L'unico a tornare sarà sicuramente l'incappucciato, anche perché è "metaforicamente" quello che incrocia la Alfa Romeo di Ghost prima del game over.

Valla ha scritto:
quelli che amano le metacose avranno sicuramente gridato al miracolo vedendo la decostruzione del modello base cliente-indagine-finale, con la cliente alla fine, game over a pagina 14, e l'indagine (udite udite) che si accartoccia su se stessa


Decostruiamo anche questi assunti, prima che si licenzino da soli: niente di nuovo su Dylan che vaga a vuoto per Londra multidimensionandosi (Dopo Mezzanotte o Zed, tanto per dire, dicono qualcosa). L'indagine a livello narrativo non sussiste da come si muove nella storditaggine Dylan, e scommetto che la tipa al pub dell'ultima pagina è tutto tranne una cliente vera e propria, in senso classico. Meglio versarle al Dylan rimasto in casa le 50£ :o


[...]
[...]
[...]

Ad ogni modo, come accennavo sotto spoiler * nel mio commento all'albo, ci sono degli spunti citazionisti che forse avranno un senso ulteriore ai fini (ed alla fine?) della trilogia, partendo dall'inizio a cose inoltrate... vale a dire dai titoli dei prossimi due albi :o .

Come ben visibile il #436 s'intitola Non con fragore...
Mentre il #437 in copertina presenterà ...ma con un lamento.

Queste parole ricalcano dei versi che parlano della fine del mondo, di quel mondo che pertiene agli "Hollow men", gli uomini vuoti/cavi come pupazzi di paglia senza motivazioni e incapaci di prender decisioni nella loro vita... più arida che mai.
Si tratta della chiusura di una poesia abbastanza famosa di T.S. Eliot del 1925 con dozzine di strati di riferimenti letterari e non solo che s'incrociano tra loro, dal folklore british agli inferi danteschi.

Qualche traduzione e commento, tanto per dire, tralasciando i siti in inglese:
https://oltreilvuotorelativista.myblog. ... ini-vuoti/
https://old.imperfettaellisse.it/archiv ... w-men.html
https://musashop.wordpress.com/tag/the- ... o-statuti/

Senza rimarcare che la traduzione più corretta di "Not with a bang but a whimper" sarebbe "non con uno schianto/tonfo, ma con un piagnucolio" e che non conosciamo gli sviluppi baraldiani dei prossimi due albi... temo in un certo senso che questi riferimenti agli uomini vuoti (v. band ombra che suona gli Iron Maiden tra pp.56-59 o protagonisti della prossima copertina), siano la punta d'assalto delle consuete meta-frecciate accusatorie contro i lettori storici, impagliati e desolanti per definizione del Sommo, e che dovranno accontentarsi di quest'ulteriore reboot farsa, frignando per il mancato schianto rivelatosi in realtà un ennesimo tonfo :(

Wastelandylan, uno spreco di tempo e spazio, mentre tutto rotola e nessuno se ne prende la responsabilità... :x:

Autore:  Guriko [ dom dic 11, 2022 10:30 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #435 - Due minuti a mezzanotte

Pure Il signore degli anelli può essere riassunto con una mezza paginetta di testo. Resta il fatto che un soggetto al 100% della Baraldi spesso si riconosce subito e si distingue da uno di un Simeoni, ad esempio. Se si parla di coerenza narrativa, e non stilistica, il soggettista è lo stesso per l'intera trilogia, quindi non dovrebbe mancare. Barbara non scrive quello che succede, casomai scrive COME succede. Poi dipende da caso a caso, ma io sono fiducioso. E se farà cagare sarò il primo a stroncarlo.

Autore:  Colonnellooo [ gio dic 15, 2022 12:09 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #435 - Due minuti a mezzanotte

Grande, wolkoff... La tua spiegazione delle ombre mi ha convinto in pieno.
Sarebbe nel SUO stile, d'altronde...

Ma veniamo alla storia
La prima parte di questo trittico scorre via senza sussulti particolari
Le incongruenze rilevate da molti penso che siano facilmente spiegabili come intrinsecamente voluti nella trama e non sviste di sceneggiatura (le persone di notte, il giorno, Dylan che fa davvero un commento stupido sul non chiamare la polizia...). O almeno spero sia così.
Il resto è metafumetto, prodromico al cambiamento, o meglio al ritorno al Dylan originale.
Il cambiamento del non-cambiamento.

Giudizio sospeso.

Autore:  Goblin [ gio dic 15, 2022 5:55 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #435 - Due minuti a mezzanotte

Colonnellooo ha scritto:
metafumetto, prodromico al cambiamento, o meglio al ritorno al Dylan originale.
Il cambiamento del non-cambiamento.

Giudizio sospeso.


:lol: il cambiamento del non cambiamento,
Gattopardesco, del ritorno al Dylan originale,
dallattuale non cambiato,
ma che come confermato nel color fest, tutto cambia, l'universo cambia, ma Dylan rimane se stesso.
Per cui questo cambiamento porterà ad un nuovo Dylan cambiato non-cambiato, per cambiare un personaggio che come detto non si riesce a cambiare, neanche gli stessi autori ci riescono. È il fumetto stesso che cambia ma Dylan è di argilla e non cambierà mai nonostante i cambi

Autore:  Colonnellooo [ dom dic 18, 2022 1:53 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #435 - Due minuti a mezzanotte

Ahah occhio, Goblin, che con i tuoi suggerimenti esce fuori un quasi-reboot 3
Dylan avrà i baffi che si taglierà presto, oppure avrà la pelata e poi si farà un trapianto per assomigliare a quello di quasi-sempre

Autore:  Viktorward1 [ lun dic 19, 2022 12:57 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #435 - Due minuti a mezzanotte

Un albo imbarazzante. Già l'inizio con la battuta sulle "feci" non lasciava presagire nulla di buono, quando sarebbe stato sufficiente trovare una freddura su Google. Che pochezza!

Autore:  Guriko [ lun dic 19, 2022 8:48 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #435 - Due minuti a mezzanotte

Ma se la storia è tutta glitchata e piena di tearing e rotture della quarta parete io non starei tanto a giudicare le battute di un Groucho che non è manco quello originale. Disegni da 6, decenti ma si può e si deve fare di più.

Autore:  Kramer76 [ gio dic 29, 2022 5:26 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #435 - Due minuti a mezzanotte

Immagine

due minuti a mezzanotte
aho m'arendo: chi dovresti da esse te? ma che me sta a pijà per culo
nun ce provà tu c'hai avuto 'n crollo, ma d'ottavo grado d'a scala mercalli però
ma 'ndo li hai rubati 'sti fiori? su una tomba? 'n vedi quanto so' brutti ahò
guardete com'eri, guardete come sei... me pari tu' zio!
me devi di' chi è quello, nun c'hai trenta secondi, te do 'na settimana...
è tremendo, è da denuncia uno nun se pò presenta' ridotto così...
deve manna' 'n certificato... ma d'ufficio d'igiene però!
no, de profilo no! nun lo posso vede'! voltatelo, voltatelo! è teribbile è teribbile!

voto 5

Autore:  wolkoff [ gio dic 29, 2022 7:57 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #435 - Due minuti a mezzanotte

@compagno di scuola (di pensiero?) Kramer

Checcevoi fa, se i figliocci vengono male... le colpe sono di quelli che dicono
"taavevo giurato che too facevo venì sano... grosso... forte... ho sbagliato tutto" :(

Spoiler!

Autore:  Metacarpa [ mer gen 11, 2023 4:04 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #435 - Due minuti a mezzanotte

Commento in ritardo. Ogni cosa è artificiosa in questo giochino inutile e vuoto, in cui non si entra mai, ma si può solo guardare con distacco. Divertissement post-moderno? Può anche essere, ma perché, in un'opera con questo tipo di secondo livello di lettura da nerd consapevole e saputello, il primo livello latita così tanto? L'avventura, la storia, l'atmosfera, i personaggi, dove sono? Forse non sono necessari a priori e ci sarà gente che si trastulla con queste robe, ma io mi chiamo fuori.
Penso a Alan Moore, per cui il primo livello di lettura è sempre importante, poi volendo uno si mette a sbucciare e ci trova il mondo, o meglio ancora a Ratman, che pure sulla lunga distanza m'ha stancato.

Non ho letto tutto di Recchioni, ma qui si conferma quel che penso sempre, cioè che non sia in grado o non voglia scrivere una storia che si sviluppi, ma solo una serie di scene più o meno fighe messe in fila.

Alcune di queste scene mi sono effettivamente piaciute:

SPOILER


1) pag. 23, m'ha fatto ridere, i tempi comici mi paiono molto azzeccati.

2) la pillola blu e la pillola rossa che sembrano uguali perché sono in bianco e nero. Di nuovo, m'ha fatto ridere, ma mi sembra anche un modo carino di ribadire quel che Recchioni pensa, cioè che non c'è scelta, come uno fa sbaglia, quando si tratta di scrivere Dylan Dog. Poi si può essere d'accordo o no e io non lo sono, ma non è questo il punto.

3) Londra che sorge dal mare. Questa è una situazione speculare a quella che abbiamo visto varie volte, del galeone che compare davanti a casa di Dylan, sempre a rappresentare una partenza o un addio. Stavolta è Londra che compare dal nulla, e rappresenta il ritorno a casa, diciamo alla normalità. Il viaggio è finito, si riapproda dove eravamo partiti. Di nuovo, la scena è suggestiva al di là di quanto sia convinto che sia una buona idea questa restaurazione, e posso perdonare perfino il Groucho-Spugna che avevo odiato nell'odiato 400.

4) Ok, "sono un manichino di un centro commerciale e l'ho dimenticato" non è male. Ma com'è potuta venirgli in mente un'idea così assurda? :g:

FINE SPOILER

In conclusione, se qualcuno avesse voglia di leggersi robe metafumettistiche che giocano con la forma delle vignette, lasci perdere questa vaccata e si guardi invece Imbattibile https://www.lospaziobianco.it/il-piu-fumettistico-dei-supereroi-imbattibile/, molto più coraggioso, molto più divertente e profondo tanto quanto.
(Ma cosa gli avrà fatto, a Recchioni, questa povera gabbia Bonelliana?)

edit: aggiunto il punto 4 negli SPOILER

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