E mentre su un'altra pagina infuria il dibattito se Dylan sia adatto più a un pubblico di quarantenni o di adolescenti, Gabriella Contu taglia la testa al toro e sforna il primo albo di Dylan Dog adatto a bambini della scuola primaria.
Storia semplicemente agghiacciante, con un paio di punte di cringe disumano e un tasso di melassa da far cariare i denti a Venom. Mai letta, probabilmente, una storia meno dylaniana di questa.
L'apparizione di
la Dylangirl del mese che vince il premio come ragazza più scimunita del multiverso,
e il riferimento a
sono una roba che bisogna vederla per crederci.
Torti, pur svolgendo un lavoro perfettamente aderente alla scemeggiatura, batte di dieci lunghezze Pontrelli per il record di fisionomie altalenanti di Dylan: mai la stessa faccia, mai la stessa pettinatura, mai lo stesso stile.
Groucho penoso al limite della tollerabilità. Ora e sempre, viva Simeoni che, quantomeno, ci prova a rendere Groucho geniale come merita.
La seconda storia aspetterà. Di sicuro non potrà essere peggio, anche se dalle prime pagine, sia per i dialoghi, sia per i disegni, sembra una bella lotta...