Cravenroad7

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#425 - I predatori
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 Oggetto del messaggio: Re: #425 - I predatori
MessaggioInviato: mer feb 02, 2022 1:02 am 
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Iscritto il: sab ago 23, 2008 12:39 pm
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Non mi ha lasciato soddisfatto. Che si è visto di peggio soprattutto negli ultimi tempi è vero, e però non basta.
Più che il tema, trattato con una certa delicatezza, è proprio l'assunto base
Spoiler!
per cui le visioni dei fantasmi sono una finzione, ma il tizio le vive davvero tant'è che alla fine ne resta vittima, cosa che non desta stupore in nessuno dei presenti nonostante lui fosse - che si sappia - l'unico armato.


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 Oggetto del messaggio: Re: #425 - I predatori
MessaggioInviato: mer feb 02, 2022 8:42 am 
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Iscritto il: mer gen 29, 2020 10:23 am
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Cita:

Non ho capito solo una cosa

SPOILER

il ruolo finale del tizio col cappello, che viene pagato e ringraziato. Chi era e cosa faceva? Magari era incaricato di trovare i 3 scafisti, ma non comprendo perché, alla fine, venga celebrato come fosse il fautore di tutto, mentre un realtà era Dylan Dog.
P.s. che andasse a letto con la ragazza poteva essere serenamente evitato.

Storia da 7 pieno.


SPOILER
E
CONTROSPOILER

Ciao bertuccia, il tizio aveva già capito che Ouatta non era chi diceva di essere infatti lo pedina già all'inizio quando ha le visioni e poi successivamente quando mette Dylan sulla strada giusta; questo per me ha senso visto che anche mentre Ouatta ingaggia Dylan, noi vediamo in una sorta di flashback qual è la realtà...


V

_________________
-Capo, stai uscendo?
-No, sto entrando all'indietro camminando a ritroso.


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 Oggetto del messaggio: Re: #425 - I predatori
MessaggioInviato: mer feb 02, 2022 6:00 pm 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
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Valla ha scritto:
Cita:

Non ho capito solo una cosa

SPOILER

il ruolo finale del tizio col cappello, che viene pagato e ringraziato. Chi era e cosa faceva? Magari era incaricato di trovare i 3 scafisti, ma non comprendo perché, alla fine, venga celebrato come fosse il fautore di tutto, mentre un realtà era Dylan Dog.
P.s. che andasse a letto con la ragazza poteva essere serenamente evitato.

Storia da 7 pieno.


SPOILER
E
CONTROSPOILER

Ciao bertuccia, il tizio aveva già capito che Ouatta non era chi diceva di essere infatti lo pedina già all'inizio quando ha le visioni e poi successivamente quando mette Dylan sulla strada giusta; questo per me ha senso visto che anche mentre Ouatta ingaggia Dylan, noi vediamo in una sorta di flashback qual è la realtà...


V



Ho capito, grazie!


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 Oggetto del messaggio: Re: #425 - I predatori
MessaggioInviato: mer feb 02, 2022 10:16 pm 
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Iscritto il: sab dic 28, 2013 7:16 pm
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Località: Noland
Può seguire qualche S P O I L E R:

Per me è forse la migliore storia della Contu su Dylan Dog, ma non andrei oltre un 6,5 come voto.
Il soprannaturale, vedi il finale abbastanza deludente, mi è sembrato un po' appiccicato con lo sputo, ma la storia mi ha preso, ha saputo emozionarmi e non è mai scaduta nella retorica (temuta dopo aver visto le anteprime).
Va dato merito all'autrice di aver mostrato subito le carte in tavola coi flashback, invece di riservarsi la sorpresa finale stile gialletto come avrebbero magari fatto altri.


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 Oggetto del messaggio: Re: #425 - I predatori
MessaggioInviato: mer feb 02, 2022 10:38 pm 
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Iscritto il: mer set 07, 2016 8:16 pm
Messaggi: 23
L'evento ha preso il sopravvento sulla storia, diventando il vero protagonista, relegandola (pur particolareggiata e consequenziale) ad un ruolo marginale. La storia comunque e' leggibile, scorre bene ed e' fruibile anche grazie ai disegni (buoni/ottimi),

Votato 7 (buono)


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 Oggetto del messaggio: Re: #425 - I predatori
MessaggioInviato: gio feb 03, 2022 1:32 am 
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Iscritto il: mar ott 29, 2013 11:04 pm
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bertuccia ha scritto:
Qual è la citazione indelicata?

Come già avevo detto in anticipazioni ho trovato veramente di cattivo gusto dare all'imbarcazione degli scafisti che trasporta immigrati clandestini (per quanto si tratti in questo caso interamente di gente per bene, immagino) il nome di una ragazza reale uccisa barbaramente da immigrati clandestini. Leggerezza, casualità, caduta di stile, provocazione gratuita; non lo so, ma sicuramente evitabile con tutti i nomi che esistono al mondo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #425 - I predatori
MessaggioInviato: gio feb 03, 2022 9:47 am 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
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Località: Corbetta
Ciao a tutti,

letta anche io la storia e devo ammettere che è una storia come da tempo non si vedeva. Nulla di eccezionale, anzi molto lineare e "semplice" nella trama però realistica, con dialoghi veritieri e ben raccontata. Molto interessanti sono le derivazioni su Preda, Predatore e Avvoltoio che hanno il compito di spezzare il ritmo con qualcosa di ben scritto e ben presente nella trama. Forse come titolo avrei preferito La Preda, il predatore e l'avvoltoio in quanto il nostro Ouatta è, in momenti diversi, ognuna di queste categorie.

Forse l'unico neo di questa storia è il finale non tanto perchè semplice e scontato quanto perchè avviene senza gran pathos, almeno per me.

I disegni sono molto belli e si lasciano ben guardare. Questa storia rappresenta quello di cui secondo me Dylan ha maggiormente bisogno. Delle storie che prima di tutto siano storie e solo successivamente denuncia sociale. Qui si vede come la Contu abbia prima voglia di raccontare una storia e poi sia brava a inserire l'elemento di denuncia lasciandolo anche velato senza pipponi particolari.

Rispetto a Daradda non trovo sia di cattivo gusto il nome dell'imbarcazione ma credo sia qualcosa di simbolico. Molte volte muoiono delle persone in questi viaggi che sono considerati dai TG e da noi come dei semplici numeri, qualcosa di cui dimenticarsi in breve tempo. Trovo che invece il nome messo in questa maniera sia un modo per ricordare che dietro a questi numeri ci sono persone, affetti e sogni. E soprattutto nomi. Cosa c'è infatti di più rappresentativo di se stessi se non il proprio nome? Proprio grazie ad esso ci presentiamo agli altri e possiamo essere chiamati e ricordati. Però sono punti di vista, chiaramente.

In generale ho dato quindi un bel BUONO pieno. Sono quindi soddisfatto della lettura di questo mese.

_________________
Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: #425 - I predatori
MessaggioInviato: gio feb 03, 2022 11:31 am 
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Iscritto il: mar ott 29, 2013 11:04 pm
Messaggi: 352
Località: Roma
Sì bè, se il nome fosse stato di una vittima dell'imbarcazione avrei potuto capire. Ma essendo il nome di una vittima di chi con un'imbarcazione è arrivato io ci vedo cattivo gusto. Poi vabbè sono punti di vista legati a diverse sensibilità e diverse idee sociopolitiche probabilmente. :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: #425 - I predatori
MessaggioInviato: gio feb 03, 2022 4:35 pm 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
Messaggi: 2686
daradda ha scritto:
Sì bè, se il nome fosse stato di una vittima dell'imbarcazione avrei potuto capire. Ma essendo il nome di una vittima di chi con un'imbarcazione è arrivato io ci vedo cattivo gusto. Poi vabbè sono punti di vista legati a diverse sensibilità e diverse idee sociopolitiche probabilmente. :wink:

Non ci avevo fatto caso se non perché credo che sia ridicolo 1) nome troppo aulico per un barcone appartenente a trafficanti di uomini 2) non credo nemmeno che assegnino un nome a quei relitti che utilizzano col solo scopo di affondarli a qualche chilometro dalla costa 3) pensavo fosse inteso come "desiderio" quindi legato al sogno di arrivare in europa


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 Oggetto del messaggio: Re: #425 - I predatori
MessaggioInviato: ven feb 04, 2022 1:45 am 
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Iscritto il: dom dic 29, 2019 12:06 pm
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Località: WENETO
Finalmente sono riuscito anche io a leggere l'albo, che dalle mie parti (e non solo, a quanto pare) è arrivato solo IERI, dal 29 che è uscito...
Ho iniziato a leggerlo subito dopo averlo comprato, in treno, ma purtroppo arrivato a una decina di pagine dalla fine il treno è arrivato, e mi è dispiaciuto molto, perché fino a quel momento era stata una lettura molto interessante che non avrei voluto interrompere, e averla interrotta ha spezzato un po' il mood. Anche se poi ho scoperto che le ultime dieci pagine fanno calare rapidamente la qualità dell'albo.

Comunque bisogna dire che ad una prima lettura l'albo si fa volere bene. Certo, qualche ingenuità si avverte subito, ma si notano due o tre tocchi che non esagero nel definire geniali. Qualche esempio, a forte rischio SPOILER:

-a pagina 20, il rumore dei passi che diventa il battito del cuore;
-a pagina 31, il foulard della figlia usato come benda dal carceriere, dettaglio assolutamente agghiacciante;
-a pagina 32, il galeone che diventa simbolo dei barconi, invece di fare sempre tappezzeria;
-la soluzione grafica di pagina 85, del vapore sullo specchio.

Anche secondo me è gestita benissimo la tripartizione dell'albo, e le parentesi "animalesche" sono disegnate ottimamente (peccato per gli sbrodoloni della voce narrante, che io sopporto sempre a malapena, anche se qui a dire la verità sono quasi ben gestiti in relazione alle immagini), così come più o meno tutto l'albo.

Gli unici due nei di Caluri, secondo me, sono il volto di Dylan, spesso e volentieri non soddisfacente (pag. 32/5!), e uno dei più brutti Groucho da che io possa ricordare. Nota positiva: finalmente Groucho torna ad "assistere" Dylan, anche se soltanto con una ricerca online. Prima Groucho accompagnava Dylan fino in Germania, adesso sta seduto e digita su Google... Accontentiamoci che almeno in questo albo fa qualcosa.

Insomma, una prima lettura devo dire soddisfacente, che mi ha talmente stupito da farmi dire tra me e me "Keanu, non rovinare tutto, non lo rileggere, questo, lo sai che questi albi non sopravvivono ad una seconda lettura. Nel viaggio di ritorno leggiti Samuel Stern".
Ma, purtroppo, i disegni di Samuel di questo mese sono orrendi, e quindi, ahimè, l'ho riletto... E ho constatato, per la millesima volta, che a parte uno zoccolo duro in cui la Contu ha riversato tutta la sua bravura e soprattutto la sua competenza in materia di diritti umani, alcune parti dell'albo sono la consueta fuffa.

Sembra quasi che in un albo di Dylan o viene bene il tema dell'albo, o la storia. Mai tutti e due.

Da pagina 16 a pagina 25 (si chiamano 10 pagine) assistiamo alle visioni di Abdel che in teoria lo dovrebbero condurre poi ad assumere Dylan. A pagina 92 Abdel confessa papale papale che la storia delle visioni era una bufala (eheheh), e allora perché a noi ci viene presentata come vera? Semplice, perchè Dylan Dog=Capra e cavoli. E non può essere nemmeno che queste 10 pagine siano il racconto che Abdel inventa a Dylan, perchè se dentro c'è anche il tizio che lo segue, Abdel non ha nessun motivo per parlare a Dylan anche di lui. Quindi è una scena che non ha alcun senso.
Stesso discorso vale per la sequenza che inizia a pagina 63, sempre "sbugiardata" da Abdel a pagina 92 ("ma se pensi che possa temere davvero la vendetta degli spiriti, ti sbagli di grosso"), e in questo caso non c'è nemmeno più l'alibi di carta velina del "racconto a Dylan" come nel caso precedente.

Sulle motivazioni che spingono "Abdel" a ingaggiare proprio Dylan inventandosi questa strapanzana delle visioni del passato, complicandosi così la vita del duemila per cento, poi, meglio calare il sipario della carità. Bastava andare da un qualsiasi investigatore privato di quelli che la coscienza e l'etica manco sanno dove si trovano nel dizionario, raccontargli pure la verità, perchè no, tanto coi soldi puoi fare tutto, e la cosa finiva lì. E invece no: scopre che hanno trovato uno dei suoi complici, si caga in mano, e decide di buttarla sul sovrannaturale, e poi alla fine giustamente dice "sapevo che non te l'eri bevuta"! Ma graziarcavolo, Abdel, è un'idea troppo cretina!
Per non parlare del fatto che Abdel non va alla polizia perchè se no (ipse dixit) "sarebbero risaliti alla mia vera identità", e chi assume? Il figlio del sovrintendente di Scotland Yard, che come prima mossa, normalmente, va a elemosinare informazioni da suo padre! Dico "normalmente" perchè in questo albo, ovviamente, da Bloch non ci va, se no casca tutto il sofisticatissimo ingranaggio giallo ordito dalla Contu!
E perchè Abdel nomina la "zanzara" a Dylan?????? Non c'è nessun motivo! Senza capo, né coda...

Mi dite poi una cosa: il "professionista", personaggio che a me è piaciuto molto, lo incontriamo a pagina 14-15, in una sequenza dedicata SOLO alla sua pistola (e alla bellissima Sunday morning). E a questo punto uno si aspetta che almeno mezza volta la USI questa pistola! E invece, la tira fuori a malapena più di 40 pagine dopo, e nemmeno la usa, e poi mai più! Presentazione troppo cool, addirittura col silenziatore, ma io minimo mi aspetto che spari al primo ministro da duecento metri, e invece, nulla... Buh...

Del finale non penso si potrà mai parlar male abbastanza. La soluzione è quella più banale possibile: spiegone + incongruenze colossali + il solito tizio che scarica la pistola addosso ai fantasmi + il tizio che indietreggia + inciampa + cade all'indietro... Ce n'è più?!?!?
La strategia dei parenti delle vittime era dunque: "cerchiamo per anni gli aguzzini dei nostri cari, e appena li troviamo, cascasse il mondo, ci presentiamo disarmati in massa e lo minacciamo a colpi di nomi, ok?". Bah!

E quello cade in acqua, e muore?!? Manco la soddisfazione di un "Aiut... Glub! Glub! Aiut..."?!?
Cade in acqua e- TAC!- morto.
Sembra la risposta alla domanda "Qual è il colmo per uno scafista?".
E Dylan, se pensi che sia giusto salvarlo, e non farlo morire per vendetta, prendi e ti tuffi, no che basta che uno ti dica che se l'è meritato e tu ti fermi. Pensi che debba "essere arrestato e (uff!) processato"? Tuffati, pusillanime!

E per la cronaca, Dylan in questo albo non fa LETTERALMENTE NULLA! E lo dice pure apertamente!
E per la cronaca parte 2, un tempo Dylan a uno che gli schiaffava i soldi sul tavolino dicendo "sono ricco, beccati 'sti sghei", glieli ritirava dietro e lo cacciava da casa a pedate!
E per la cronaca parte 3, Dylan e Abdel NON SI PARLANO più per QUARANTA pagine! Dylan viene assunto, e i due non si vedono più fino alla resa dei conti! Ma sarà mica normale!

Per la sezione errori, invece, che non mancano mai:

-a pagina 20, terza vignetta, Caluri si è dimenticato che Abdel ha la sciarpa che gli copre colletto e cravatta;
-a pagina 36, prima vignetta, il balloon mi pare rivolto verso la persona sbagliata: la frase è chiaramente di Dylan, ma le scarpe sono di Abdel;
-l'anello di Abdel cambia posizione ogni due per tre: è nel dito MEDIO a pagina 18 e 20; non c'è più a pagina 21; è nell'ANULARE a pagina 27; non c'è più a pagina 32, nell'anulare a pagina 33, dopodichè, anello SCOMPARSO PER SEMPRE!
-l'orrenda grafica digitale del giornale a pagina 17... Vi prego, buttate photoshop, vi scongiuro!

Se proprio devo, gli do un buono per la sostanza, perchè il tema non è cosi :r: ico come temevo, perchè Caluri sa proprio il fatto suo, e perchè (almeno sembra) non è stato massacrato da tagli e interventi dell'ultimo minuto. Ma questo non toglie che tutta la cornice sia insufficiente come quasi sempre.

Grandissima copertina, che -è vero!- ricorda la copertina di quell'albo pazzesco di MV che è "Artigli".

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"You should be ashamed of yourself".
"I am. 24/7".


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 Oggetto del messaggio: Re: #425 - I predatori
MessaggioInviato: lun feb 07, 2022 1:25 am 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Compitino a tema sociale. Niente più.
Voto 5,5



S __ P __ O __ I __ L __ E __ R


Scritto benino, per carità... nel senso che non ci sono meta-frescacce, humour gialloneroverde, sparate slogan-style, predicozzi retorici né citazioni da cult movie ad appesantirne la lettura, ma non vedo punte degne di nota.
Anzi, nonostante la trama/sceneggiatura sia di una semplicità (e conseguente povertà) a livelli elementari per disarmante linearità, non riesce comunque ad evitare le solite falle logiche ai limiti della cialtronaggine :evil: .
Spoiler!
Ma di questo ne parlerò dopo, per quanto Keanu abbia già segnalato diverse cose.


In pratica si sa già dall'inizio chi sia il 'colpevole', quale sia la sua colpa, e cosa vogliano banalmente da lui (v. 'giustizia e vendetta'), per cui la suspense - che dovrebbe essere un in gradiente dylaniato, o chiedo troppo :?: :!: :?: -anche lei viene subito affondata su un barcone di poche speranze.
Ok, gli intermezzi in diretta dalla cinica savana vanno pure bene, con la voce fuori campo del guru-issimo tizio, che a conti fatti sono il pezzo migliore dell'albo (assieme alla trovata politica dell'eliminazione dei profughi-dissidenti sulla Désirée) ma il resto poi :?: :!: :?:

Sembra un racconto di pura cronaca traslato su DD, o poco altro :cry: .
Lemme e cadenzato, quasi di circostanza come format, nonostante il tema "sensibile" che dovrebbe far rabbrividire le carni, o perlomeno complicarne lo scioglimento. Solo nei flashback succede qualcosa degno di nota. Il resto riempitivo per arrivare alla (scadente) resa dei conti finale. Spazio all'incubo zero; spazio ai dubbi mancaparlarne. Tocca dei tasti risaputi senza essere toccante, nel senso di inquietudine o variazioni spiazzanti sul tema. Tutto viene illustrato in modo pianamente didascalico, e poi si conclude in modo altrettanto scontato, per quanto i dialoghi siano piuttosto agili e non appesantiscono il resto :cry: .

In pratica tutta la (pseudo)indagine - di cui già si sapeva l'esito :roll: - si sblocca/risolve grazie ad una ricerca casuale su Google e tanti basti. Figo vero? Un eroe dei nostri smart-giorni, presumendo sempre che l'Interpol arrivi dopo tutti: questo sarebbe il ruolo di Dylan nelle vicende, a cui non sembra voler contribuire in nessun altro modo in aggiunta (v. finale passivo, con preludio di scopata catartica con un'anima persa :* ).

Tornando al discorso delle falle logiche, qui ce ne sono un pajo che a me sembrano gravi... e come sempre finiscono per pregiudicare il valore complessivo della storia se VENGONO A MANCARE I RUOLI E MOTIVAZIONI dei personaggi as we know them, attraverso la sceneggiatura e quanto dicono/fanno.

Tanto per cominciare secondo me la Contu fa una fessata madornale da zappone sui piedi (dopo esserselo dato in testa) quando fa dire alla Zanzara che le visioni di cui parla a Dylan sono state delle fandonie (p.92).
Poche pagine prima (pp 66-67) vediamo che questo non è affatto vero, e che i suoi sensi di colpa si sono ecto-plasmati materialmente su pagina in fantasmi con maschere tribali, splash(page) da incubo in pasto ai barracuda (p.68), etc. Ma anche la prima sequenza per le strade di Londra (pp.22-24) sembra un passaggio live effettivo, e non una panzana da raccontare a Dylan, e per come è rappresentato/disegnato va contestualizzato come episodio non fittizio. Difatti in quelle vignette vediamo intento a piantonarlo proprio il tizio col cappello di poco prima (da lui non percepito). Messo cosi quello non sarà mai un ricordo contraffatto di Outta-Zanzara, da raccontare come cliente-canaglia a Craven Road 7, ma un vero e proprio accadimento "neutralmente" avvenuto di cui Outta non ebbe percezione completa, inquadrato da una "telecamera" oggettivamente impersonale ed esterna, a livello narrativo.

Outta ha davvero paura dei suoi fantasmi dal passato, metaforici o meno. Suda e si agita senza fingere. E nel finale di nuovo gli svolazzeranno davanti fino a farlo sragionare di strizza, per cui quella sparata contro-senso penalizza non poco la logica degli avvenimenti e del modo di incarnare l'animo dei personaggi. Che bisogno c'era di fargli dire che s'era inventato tutto? Per fare lo scaltro affabulatore machiavellico di fronte al fesso Dylan, che lavorerà per trovargli i suoi futuri aguzzini/attuali persecutori? Muah... :roll:

Senza contare nantra cosa non secondaria: a cosa serve il tizio col cappello se non a terrorizzarlo?
Alla fin dei conti già dell'inizio della storia questo tizio SA GIA' che la Zanzara è il colpevole. Ha una pistola da killer noir nell'ombra e potrebbe freddarlo in qualsiasi momento, dall'angolo di una stradina, anche a freddo. Invece lo stalkera, gli telefona, lo tiene d'occhio, in combutta col resto della comunità - non si capisce in attesa di cosa, visto che anche questi sembrano indaffarati (p.49) per delle pseudo-indagini di cui sanno già l'esito. Ari-Muah... :roll:
Io sinceramente avrei augurato alla Contu di rappresentarlo maggiormente come una sorta di Jamais Nonplus in salsa ivoriana, uno che se ne sta zitto nell'ombra evocando spiriti funesti ed incazzati di rivalsa. Sciamanicamente influente. Non di certo una specie di spia a tempo perso che sa già il risultato delle sue indagini, e l'unica azione vera a propria che compie è di assestare cazzotti inutili sul muso di Dylan 8-) .

Poi sorvolerei per pietismo sulla sequenza del pedinamento sotto la pioggia (pp.50-52) di una sconclusionaggine invereconda: Outta scorrazza in taxi, Dylan lo segue in auto, ed il tizio rigorosamente A PIEDI li anticipa sempre piazzandosi dove serve, per supervisionare le cose prima di tutti. Più che Jamais Nonplus, direi un mago nell'approfittare degli ingorghi del traffico di Londra per accumulare vantaggio da pedone! Non ditelo a Justeat o Deliveroo altrimenti ne clonano il DNA per schiavizzare nuove leve. :g:

Quelle due cose di cui parlavo prima, fallate in origine - il ruolo del tizio, e le ragioni per cui Outta assume Dylan - finiscono inevitabilmente per sfociare nel pasticcesco puerile sul finale. La comunità ivoriana si riunisce per "accerchiare" Outta faccia a faccia, palesandosi in avanzata mentre fanno i nomi di alcune vittime tipo spot di Pubblicità Progresso. Ritornano gli spettri della coscienza - ma allora esistevano? :o - e nel casotto Outta, che ambiva a voler scovare i suoi persecutori in carn&ossa (v. pseudo-motivo dell'ingaggio di Dylan), una volta trovati che fa? Per lo spauracchio da Scooby Doo inciampa (di)sgraziatamente e si fa un tuffo nel Tamigi dato da tutti per letale, senza possibilità di galleggiamento.
Insomma, mandare la gente a morire da cani sui barconi in preda alle onde, non gli ha insegnato le basi della nuotata a cagnolino preventiva in uno specchio d'acqua comodamente piatto. Imbarazzante :x: .

Caluri sopra la sua recente media, ma lontano dalle performance su Napoleone. Meglio con gli animali (v. bufali, barracuda, avvoltoi, etc) e con le maschere, che con gli umani veri e propri... specialmente per certi testoni.
Copertina che non mi dice nulla, anche se fosse un omaggio a Magico Vento. Preferisco la tigre indo-stilizzata da Villa per Mignacco (DD#37) :3

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: #425 - I predatori
MessaggioInviato: mar feb 08, 2022 12:05 pm 
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Iscritto il: dom ago 24, 2008 9:27 pm
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Titolo limitante "Il predatore". I protagonisti sono prede, predatori e avvoltoi. Cont tanto di copertina un po' fuori luogo dei fratelli Cestaro.

Gabriella Contu scrive una storia banale per quanto leggibile. Nulla a che vedere con l'ottimo "Il richiamo della foresta" di Ruju o l'allucinante "Maledizione Nera" di Sclavi, per restare in tema di Africa.

Qui non si parla di nazioni fittizie (menomale) ma di una guerra reale, come quella civile della Costa D'Avorio. Buoni i disegni di Daniele Caluri, specie le scene di caccia animale (meno certi primi piani).

Però SPOILER

Si capisce fin dall'inizio che Ouatta, ricco ivoriano della City di Londra, benvestito e arrogante nei modi, è il villain della storia e responsabile del massacro della Desirè. Non c'è colpo di scena quindi o se la Contu aveva intenzione di farlo, gli è venuto davvero male. La love story tra Dylan e Shira è assolutamente superflua, molto più di tante inserite "ad minchiam" da Ruju dei tempi d'oro.

Capitolo immigrazione. I barconi che partono dalla Costa D'avorio non arrivano a Londra, al limite i Guinea o in Senegal da dove partono per le Canarie. Un viaggio in mare Abidjan-Londra è impensabile se non fatto a tratti. L'orrore dello sfruttamento della disperazione e la crudeltà degli scafisti e degli aguzzini di un regime militare potevano essere descritti meglio.

Il finale è deludente: perché la pistola di Solomon/Ouatta fa click quando è puntata sulle sue vittime (vive) e spara solo quando è puntata su quelle già morte? E la sua stessa morte per affogamento dopo essere caduto nel Tamigi (immagino) è parecchio sbrigativa. Anche la figura dell'avvoltoio risulta deludente, quando il grosso del lavoro lo fa l'indagatore dell'incubo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #425 - I predatori
MessaggioInviato: mar feb 08, 2022 2:20 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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ilMaLe ha scritto:
Capitolo immigrazione. I barconi che partono dalla Costa D'avorio non arrivano a Londra, al limite i Guinea o in Senegal da dove partono per le Canarie.


:) Esatto, non ho voluto dirlo io per non innescare parvenze di polemica... ma la Contu dovrebbe farsi qualche ripasso di geo-politica a livello di spostamenti di barconi/flussi umani verso l'Europa, perché gli immigrati dell'Africa Occidentale-Equatoriale (Nigeria, Costa d'Avorio, Ghana, etc) non partono di certo direttamente per mare da quelle parti .
Se non possono permettersi un volo, fanno un percorso terrestre attraverso i paesi del Sahel, superano il deserto, poi (se sono ancora vivi) si dirigono verso le coste maghrebine di Libia e Marocco, o con qualche eccezione in Tunisia e Algeria, e infine da lì s'imbarcano con la sorte nel Mediterraneo verso Spagna, Italia, o Malta.

Quindi, sulla carta, anche tutto il costrutto che c'è dietro la Désirée è una mezza farsa improponibile ed infondata. Da quelle parti spesso fanno una brutta fine i battelli di linea, con diverse vittime d'incidente, ma perché sono iper-affollati e malmessi in condizioni pietose, non certo perché mandati a morire in ambito di immigrazione criminale.

E rimanendo in ambito nautico, sul nome delle barca:

bertuccia ha scritto:
Non ci avevo fatto caso se non perché credo che sia ridicolo 1) nome troppo aulico per un barcone appartenente a trafficanti di uomini 2) non credo nemmeno che assegnino un nome a quei relitti che utilizzano col solo scopo di affondarli a qualche chilometro dalla costa 3) pensavo fosse inteso come "desiderio" quindi legato al sogno di arrivare in europa


Esiste una tradizione antichissima (derivata dalle polene raffiguranti esseri femminili) nel dare nomi di donna alle barche, specie da diporto. A tutte le latitudini, dalla bagnarola per pescare tracine, al catamarano con cuoco in dotazione che cucina solo pescespada appena pescato 8-) .
Per cui il nome Désirée vale come tanti altri (che vanno assegnati per legge all'autorità, tipo capitaneria di porto locale, come equivalente di una targa per auto) e non costituisce un'eccezione, anche se forse quel riferimento a fatti di cronaca potrebbe puzzare un po' di instant-exploitation sul pezzo a tema.

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 Oggetto del messaggio: Re: #425 - I predatori
MessaggioInviato: mar feb 08, 2022 9:55 pm 
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Ma non credo sai, sarebbe di pessimo gusto.
Non ce la vedo un'autrice ad assegnare ad una barca il nome di una ragazza massacrata.
Per me è un caso (s)fortuito.


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 Oggetto del messaggio: Re: #425 - I predatori
MessaggioInviato: mer feb 09, 2022 1:04 am 
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Massidai... si tratterà solo di coincidenze.
Pensa se la bambina cresciuta si fosse chiamata Pamela... :o

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