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#OB10 - Incubi imperfetti - Rosso Natale
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Accettabile (6) 17%  17%  [ 4 ]
Buono (7-8) 58%  58%  [ 14 ]
Ottimo (9-10) 13%  13%  [ 3 ]
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 Oggetto del messaggio: #OB10 - Incubi imperfetti - Rosso Natale
MessaggioInviato: sab dic 11, 2021 1:56 pm 
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Iscritto il: mar ott 19, 2004 2:43 pm
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UN’INSOLITA PROSTITUTA E UNO SCRITTORE DALL’IDENTITÀ INCERTA SARANNO UN INCUBO PER L’INVESTIGATORE DEI MEDESIMI… PER DYLAN DOG IL NATALE SI TINGE DI ROSSO A CAUSA DI UN SADICO SANTA CLAUS…


Immagine



DYLAN DOG
OLDBOY 10



Copertina: Montanari Giuseppe, Bacilieri Paolo



Incubi imperfetti
Soggetto, sceneggiatura e disegni: Carlo Ambrosini

Dylan è alle prese con uno scrittore dall’identità frantumata tra mille percezioni, mille personaggi, mille paesaggi. Ma qual è il suo rapporto con Melissa, una bellissima prostituta che si rivolge all’Oldboy perché la liberi dalla persistente apparizione di uno spettro?


Rosso Natale
Soggetto e sceneggiatura: Alberto Ostini
Disegni: Paolo Bacilieri

A Londra è un Natale di sangue, quando i tradizionali ritrovi e festeggiamenti familiari lasciano il posto a forzati, sadici, mortali giochi di società, sui quali indaga l’Inquilino di Craven Road. A orchestrare il tutto è una figura che si cela dietro il travestimento di un macabro Santa Claus...


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Per rendere il topic più consultabile da chi volesse avere pareri in anteprima, tutti i commenti relativi all'attesa dell'albo, fatti prima di avere comprato e letto l'albo, andranno spostati nei topic dell'area ANTICIPAZIONI in modo che, almeno le prime pagine, siano una serie abbastanza pulita di commenti.

Se qualcuno continua qua non è grave, ma sappia che dopo qualche tempo i suoi post saranno spostati senza preavviso.

Inoltre si ricorda a tutti di segnalare gli SPOILER, ove presenti.


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 Oggetto del messaggio: Re: #OB10 - Incubi imperfetti - Rosso Natale
MessaggioInviato: ven dic 17, 2021 12:56 pm 
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Iscritto il: dom dic 29, 2019 12:06 pm
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Località: WENETO
Letta la prima storia. Se "Nella stanza del guerriero" effettivamente era stata una lettura ambrosiniana più semplice del solito, in questo albo il Conte si rifà con gli interessi. Complici anche i suoi disegni, ormai ai limiti dell'intelligibilità e del grottesco, la storia risulta sicuramente più oscura.

L'impressione finale, comunque, è che due albi di Ambrosini a così poca distanza di tempo siano forse un po' troppo, persino per me che lo amo. Urge seconda lettura.

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 Oggetto del messaggio: Re: #OB10 - Incubi imperfetti - Rosso Natale
MessaggioInviato: ven dic 17, 2021 2:38 pm 
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Iscritto il: ven giu 12, 2015 7:29 pm
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io tra tutte le varie testate farei uscire una sua storia con una media di una al mese :wink:

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Regola numero uno: I commenti non rispecchiano l'andamento dei voti.
Regola numero due: Il 6 è un voto contemporaneamente positivo, negativo e neutro.


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 Oggetto del messaggio: Re: #OB10 - Incubi imperfetti - Rosso Natale
MessaggioInviato: ven dic 17, 2021 2:51 pm 
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Iscritto il: mar ott 29, 2013 11:04 pm
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Località: Roma
Personalmente non ritengo Ambrosini un vate, ma solo un autore capace di sfornare belle storie. In questo caso secondo me la bella storia non è stata sfornata. Forse sarò io troppo chiuso di mente o lento di comprendonio, ma l'ho trovata molto confusa; non si capisce mai cosa, dove e quando stia succedendo quello che si legge. Capisco che i trip spaziotemporali siano quasi un suo marchio di fabbrica, ma quando è troppo è troppo. Un fumetto deve restare comunque chiaro, non ci si può scervellare prendendo appunti per cercare di capirlo. I disegni vabbè, sempre più frettolosi e abbozzati. Per me è un no.
Diverso invece il discorso per quanto riguarda la seconda storia. Un classico horror natalizio che sta in piedi fino all'ultimo, si fa leggere e diverte. Peccato per i disegni di Bacilieri che a me proprio non riescono ad andare giù su Dylan Dog; sembra una caricatura. Ma questi sono gusti personali che comunque non inficiano il giudizio.
Nel complesso comunque un OldBoy accettabile. Forse la storia di Ambrosini merita una rilettura per essere compresa meglio e far alzare il giudizio; ma non è questo il giorno.


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 Oggetto del messaggio: Re: #OB10 - Incubi imperfetti - Rosso Natale
MessaggioInviato: ven dic 17, 2021 7:15 pm 
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Iscritto il: mer set 07, 2016 8:16 pm
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Solo una chiosa (personalissima) sui disegni di Ambrosini: nel frontespizio della prima pagina di incubi imperfetti lo stesso autore a una precisa domanda sui suoi disegni dice che: E' la variabile temporale a stabilire, in gran parte, lo stile del disegno. I giovani vogliono esibire il virtuosismo, gli anziani come me la sostanza espressiva. A un arabesco calligrafico, oggi preferisco di gran lunga il segno e il suo spessore. Spero di aver fatto cosa gradita ma sono sicuro che la avevate gia' letta


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 Oggetto del messaggio: Re: #OB10 - Incubi imperfetti - Rosso Natale
MessaggioInviato: ven dic 17, 2021 7:36 pm 
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Iscritto il: mer set 07, 2016 8:16 pm
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2° chiosa (purtroppo ci ho preso gusto): certo rispetto a chi (e c'è stato) aveva definito gli OB "un cestino dei rifiuti........"


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 Oggetto del messaggio: Re: #OB10 - Incubi imperfetti - Rosso Natale
MessaggioInviato: sab dic 18, 2021 12:54 am 
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Iscritto il: dom apr 23, 2017 5:36 pm
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La storia del Conte mi è piaciuta molto. Sicuramente elaborata, ma non è così criptica come in altre occasioni (anche perchè, già nell'editoriale, Ambrosini da una chiave di lettura spiegando l'eteronimia).
Mi sono piaciuti i molteplici livelli di lettura che si intrecciano: ad un certo punto i personaggi dei romanzi diventano reali ma Dylan si sente un personaggio immaginario. Anche se uno dei messaggi sembra proprio che tutto ciò che immaginiamo è reale e smette di esserlo quando ce ne dimentichiamo.
Molto bella la sequenza da pag.63 a 70 anche se sicuramente non ho colto tutti i significati dietro ai simboli.
Da rileggere per coglierne le sfumature.


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 Oggetto del messaggio: Re: #OB10 - Incubi imperfetti - Rosso Natale
MessaggioInviato: dom dic 19, 2021 5:07 pm 
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Iscritto il: sab dic 28, 2013 7:16 pm
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Località: Noland
Può capitare il caso che segua qualche S P O I L E R:

Incubi imperfetti. Come per il mensile anche questa storia mi dà la sensazione che sarebbe stata perfetta anche su Napoleone: il mondo degli esseri immaginari, la presenza di Pessoa (qui anagrammato nel personaggio di Sepaso) come fu quella di Pirandello in uno splendido albo, ecc. Dall'incontro/scontro "casuale" con colui che nel bellissimo finale si mostra come una specie di demiurgo (quasi riluttante) nascono personaggi e storie che entrano in contatto contaminandosi, nella "realtà", nel sogno, nell'incubo. Alla fine si è tutti personaggi, sognatori e sognati.
Voto 8,5. Una storia affascinante e interessante, magari non tra le mie preferite dell'autore. E ammetto di aver maggiormente apprezzato la lettura (a livello di piacere fisico) di quella appena uscita sulla serie regolare.
Tanti sono i simbolismi, mi piacerebbe avere le competenze e la pazienza per esaminarli, tra gli altri mi pare che il serpente possa rappresentare (un concetto forse junghiano) l'ispirazione, alla creazione letteraria, ma anche ad uno sguardo interiore verso il subconscio.
I disegni possono non piacere, alcune fisionomie lasciano perplesso, ma li ritengo adatti alla storia riuscendo a comunicare una forte inquietudine, anche nei paesaggi urbani.

Rosso Natale. Da sempre estimatore di Bacilieri le sue tavole sono state una gioia per gli occhi, voto 8,5 ai disegni.
La storia però, a parte un paio di trovate, è proprio scialba. Voto 5.
Ostini ha fatto ben sperare all'esordio dylaniato, ma albi come questo me li aspetterei dall'attuale Mignacco o altri. Dall'autore di gemme neveriane come Haiku e La collana di Giada sarebbe lecito attendersi qualcosa di più.


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 Oggetto del messaggio: Re: #OB10 - Incubi imperfetti - Rosso Natale
MessaggioInviato: dom dic 19, 2021 6:34 pm 
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Iscritto il: dom apr 23, 2017 5:36 pm
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Letta anche la seconda. Concordo con Alexander: merita per i disegni di Bacilieri ma la storia non è niente di speciale.
Quella del Conte invece, a mio avviso, è la migliore tra le sue tre che sono uscite quest'anno.

Facendo una media delle due storie ho votato buono.


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 Oggetto del messaggio: Re: #OB10 - Incubi imperfetti - Rosso Natale
MessaggioInviato: lun dic 20, 2021 2:25 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Aleksandr ha scritto:
Ostini ha fatto ben sperare all'esordio dylaniato, ma albi come questo me li aspetterei dall'attuale Mignacco o altri.


Ostini è una chiavica a dir poco su DD. Io non ho sperato neanche ai tempi dell'esordio, basti vedere tutte le sue storie comparse nel Magazine: retoriche, goffe, piagnucolose da comari, sterili a livello di idee. Forse non sapevano dove collocarlo, ma su DD non c'entra nulla.
Questa natalizia per ora non l'ho letta... essendomi limitato al Conte che non mi ha convinto molto, alla fine.

Ovvi S_P_O_I_L_E_R a seguire:


Incubi imperfetti


Testi 6 +
Disegni 6 -

Oltre la sufficienza tecnica/generica non vado perché questo Ambrosini (più che imperfetto, trapassante al futuro postumo) eccede nell'esercizio di stile, questa volta stile puramente 'letterario', anche troppo strombazzato e calcato. Dopo la parentesi scanzonata e leggera dell'inedito, si ritorna al Conte cupo e melo-meditabondo sui massimi sistemi dell'Essere, per una storia buona per Le Storie appunto, né per Dylan né per Napoleone... mancando il perno della paura/orrore nel primo caso e quello del noir nel secondo (delitto/crimine) :? .
In pratica tutto gira attorno alle paturnie 'michiagnoaddosso' della vita-non-vita ansiogenetica per la prostituta, ed al senso dell'esistenza scomposta su multiple identità inconcludenti per lo scrittore. Due archetipi che rifrullano certi loro malesseri, senza che succeda nulla d'interessante attorno.


Anche no :x: .
Non è quello che personalmente cerco su un albo a fumetti SBE: se voglio addentrarmi in 'sta roba (stantia e stravista fino allo nausea, tra l'altro) mi vado a sorbire qualche volume di Heidegger o Sartre, che personalmente poi disapprovo come tutta la corrente esistenzialista che costituisce uno dei mali del segazionismo mentale del secolo scorso.. di cui stiamo ancora patendo le scorie a livello socio-critico-culturale - eccetto Camus, che è un discorso a parte, per sua/nostra fortuna. Preferisco di gran lunga le riflessioni sui patti con lo Scurnacchiato, Tiepolo, Pulcinella, e il patriarcato da ribaltare (v. I Padroni del Nulla) come spunti cultural da ficcare a tutti i costi.

Capisco l'omaggio a Pessoa dichiarato a caratteri cubitali anche a livello iconografico (v. scrittore praticamente uguale)
Immagine

... ma dopo un po' tutte quelle citazioni aforistiche hanno spezzato ogni slancio poetico per acclimatarsi nello svolazzamento magonistico da afflizione auto-compiaciuta, che notoriamente non porta a nulla, se non a diversi sbadigli. Rispetto a questa deriva para-esistenzialista, si poteva sfruttare mooooolto meglio la questione degli eteronimi, che di base è parecchio più interessante di quanto qui sviluppato attorno l'idea delle biografie parallele ed apocrife, come dimostra bene l'inventiva dello stesso Pessoa, che si era sbriciolato su un'ottantina di firme alternative alla sua originaria identità (qualunque fosse, sfuggente) 8-) .

Scendendo nei dettagli della storia, per una buona metà l'atmosfera compassata funziona, poi comincia a girare a vuoto evaporando. Groucho e Dylan composti come dovrebbero essere e come mi aspetto dalla penna di Ambrosini; parecchio inquietante l'albino incappucciato che sguscia come un boa (altrettanto albino); significativo il back over della memoria di Melissa da 13 anni in poi; buona l'appendice d'epoca dell'esorcismo al contrario, anche se immaginavo avesse più peso nel determinare la storia in sé... e visto che c'era, l'immaginazione di Dylan poteva pure projettare Bloch nei panni di prete panzone e scorbutico, oltre a Groucho diabolo beone e baro in kilt da mascalzone scozzese :g: .

Da p.59 in poi fatico a trovarci un paio d'idee in croce degne di uno sviluppo dinamico sulla sceneggiatura/narrazione :( .
Male nel sue didascalismo telefonatissimo la confessione incrociata Dylan-Melissa (p.61-62) sull' "esser padroni della propria esistenza, esistere senza vivere, esser personaggi scritti da altri, protagonisti di storie già scritte" etc. Dopo anni di meta-menate ricamatorie ne avrei fatto sinceramente a meno, sono cose che oramai persino Muccino sdogana random, anche se va dato atto ad Ambrosini di esser più incisivo e sintetico di altri. Non mi ha tanto convinto neanche la fuga onirica successiva (pp.63-71): riempire di simbolismi (calli?)grafici uno pseudo-incubo rivelatorio non significa necessariamente renderlo più accattivante.

Spoiler!
Parentesi editoriale: non trovo poi molto probabile che vengano pubblicate incompiute le opere di un autore ancora in vita, almeno che non si tratti di un mostro sacro, o che sia una provocazione voluta. Ma dubito una casa editrice possa concedere queste licenze al primo che capita... senza garanzie di hype successivo. Cose che le multi-identità del semianonimo Sepaso non garantiscono


In pratica veniamo a sapere che Samuel-aka-Rita-aka-William talvolta dimentica di porre fine ai suoi personaggi sulle pagine dei libri, e li lascia liberi di scorrazzare incompiuti altrove, senza che questo abbia molte conseguenze effettive sulla 'realtà', a parte delle scudisciate temporanee e la polizia interdetta, che si vede scomparire il brasileiro di punto in bianchissimo (albino) dalla cella. Quasi un corollario inevitabile il tentato suicidio di Melissa, con Dylan che invece di sollevarla la invita a rimuginare sul libro incompiuto. Senza contare che prima viene a fare ipocritamente (complice Bloch, p.22) la parte di quello che irride il modello 'imborghesito' di vita coniugale, e poi giustamente per rattoppo da bigamia respinge la stessa Melissa 'nnamurata all'uscio, sotto la pioggia (p.92), perché c'era in casa Lisbeth mezza nuda sul letto :oops: .

Bel modo di congedarsi da un personaggio irrisolto...
... ed il congedo dello pseudo-demiurgo di tutto quanto non è molto meglio a mio vedere (pp. 93-98): una pesca alle stelle di riflesso su cui non provo nessuna voglia di riflettere. Fiacco e retorico come buona parte della seconda metà della storia; non sanguina alcuna forma di pathos né brilla per nulla in particolare, a parte il tentonare qualche abbaglio posticcio sul senso penultimo dell'esistenza, di un autore nello specifico. :cry:

Una cosa forse può intrigarmi, ma probabilmente è una pista fantasiosa nata da qualche pagina strappata di un eteronimo di Sepaso che si chiama come il sottoscritto: tra p. 87 ed 88 Dylan arriva a facili conclusioni immaginando per un attimo, mentre si trova in ospedale, che Melissa sia anche lei (come il brasileiro sgusciante) un personaggio di fantasia incompiuto destinato a svanire da un momento all'altro, dopo esser fuggito dall'immaginario del suo autore, perso nei tanti se-stessi. Come vediamo poco dopo questo non avviene perché Melissa 'permane' nel reale... in malo modo, ma permane. Per quale motivo :?: :?: :?:
    Avrei due ipotesi:
    quella più letteraria e più spinta dall'autore (quale? :D ) è che ci sia stato un transfer di condizione tra personaggio e scrittore alla fine, con Sepaso-occhiperlui che in conclusione si dylegua tra le stelle insanguinate, svanendo all'Essere in quanto tale, e permettendo per contro-bilanciamento a Melissa di diventare una volta per tutte partecipe del reale, e non più solo personaggio di fiction.
    L'altra ipotesi, più lineare e prosaicamente complicata allo stesso tempo, è che Melissa non fosse mai stata un personaggio di fantasia, ma più semplicemente una battona di cui almeno una volta SEPASO ERA STATO CLIENTE, magari invaghitosene... non trovando di meglio che trasporla senza pagare i ® su un romanzo, quasi a lei dedicato da protagonista, senza prendersi neanche la briga cambiarle nome in uno pseudonimo, cosa che invece per se stesso non risparmiava, a manetta. Un' inversione di fattori quindi, abbastanza significativa a livello nominale.

Forse c'è un lapsus-svista inconscia a p.93.iv dove Dylan chiama esplicitamente Sepaso 'Fernando', attribuzione mai comparsa nel resto dell'albo tra i suoi vari eteronimi, senza scomodare il vero Pessoa.
Non capisco neanche a p.14 (prima vignetta) cosa stia provando ad aprire Melissa, a livello di serratura, se subito dopo rivediamo la porta dell'appartamento (penultima ed ultima vignetta) disegnata allo stesso modo dopo che si era spostata. Il portone non dovrebbe essere, perché come vediamo in altre scene è parecchio diverso. Credo ci sia qualche problema condominiale nei restauri grafici di Ambrosini, quindi... ma col superbonus edilizio tutto è possibile ormai :dito: .

A proposito di lato grafico, brevemente: disegni ruvidi ed efficaci in certi punti. Non vedo tutto questo 'espressionismo' (v. intervista redazionale) nei volti dei personaggi, spesso slabbrati e semi-deformi. Meglio gli esterni sui docks, le figure nell'ombra, e la parentesi storica dell'esorcismo con la grassona stile-Angoscia. Capisco possa non piacere, ma questo è l'Ambrosini attuale.
Ma di quale attualità quantistica stiamo parlando? :mrgreen:

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 Oggetto del messaggio: Re: #OB10 - Incubi imperfetti - Rosso Natale
MessaggioInviato: mar dic 21, 2021 9:33 pm 
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Iscritto il: ven giu 27, 2003 10:00 pm
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dylan dog old boy , che in teoria dovrebbe essere sulla sessantina , o comunque e sulla piazza da 35 anni che ha dubbi amorosi è ridicolo. poi uno con la sua fama . la storia è abbastanza dylandoghiana , il finale non l’ho capito , sembra troncato, devo rileggere sicuramente alcuni passaggi. Disegni passabili , se non fosse Ambrosini sarei più duro magari coi disegni, ma il suo tratto si riconosce ancora.


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 Oggetto del messaggio: Re: #OB10 - Incubi imperfetti - Rosso Natale
MessaggioInviato: gio dic 23, 2021 5:15 pm 
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ma se dal 2023 diventassi io il nuovo curatore di dyd?

IO SONO RKC E SONO FATTO DELLA STESSA MATERIA DI CUI SONO FATTI GLI INCUBI.......
IT BEGINS......08/09/2012

http://it.wikipedia.org/wiki/Sacello


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 Oggetto del messaggio: Re: #OB10 - Incubi imperfetti - Rosso Natale
MessaggioInviato: mar dic 28, 2021 10:08 am 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Un rapido commento su questo OB, che a causa di imprevedibili interferenze quantistiche ho letto prima del numero 9. :D

Mi ha convinto solo in parte. Se Ambrosini rimane per definizione un bel leggere, stavolta della sua storia mi è rimasto pochino, una volta chiuso l'albo. L'atmosfera c'è, il senso di mistero e disagio pure, ma poi da un certo punto in avanti il tutto si normalizza, diviene perfino prevedibile (per chi è avvezzo alla scrittura del Conte), e smettendo di sorprendere smette quasi di interessare. Quasi, eh: sguazzare nelle atmosfere ambrosiniane ha sempre il suo fascino, ma stavolta, dopo aver chiuso l'albo, la magia è rapidamente sfumata.

Ugualmente perplesso dall'aspetto grafico della storia: premesso che Ambrosini rimane un disegnatore di classe e che il suo tratto sa creare un'atmosfera semplicemente perfetta per le sue sceneggiature, qui (complice anche una stampa che mi è sembrata impastata e poco definita) alcune vignette sembrano semplicemente pasticciate, oltre che poco rifinite. I neri sono molto (troppo?) spessi e i contorni di personaggi e cose appaiono impastati, mentre in numerose vignette gli elementi architettonici risultano solo abbozzati (si vedano gli edifici con le linee che "sbordano"). Nel complesso il lavoro funziona? Risposta secca: sì. Ma da Ambrosini mi aspetto qualcosa di più anche da questo punto di vista.

Sulla seconda storia c'è meno da dire: uno splendido Bacilieri è al servizio di una storia piuttosto piatta e priva di mordente. Nemmeno brutta, ma trascurabile, in quanto uguale a molte altre e priva di chissà quale specificità che la faccia emergere. Però c'è Bacilieri, e questo la salva (ma nulla che vada oltre un'abbondante sufficienza).

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: #OB10 - Incubi imperfetti - Rosso Natale
MessaggioInviato: mar dic 28, 2021 2:32 pm 
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:wink: Ringrazio Rimatt per il commento a questo OB, che conferma una certa tendenza al ribasso rispetto ai precedente due - specie l' OB#8 - di caratura superiore, e non di poco. Strano dirlo quando ci sono due pezzi grossi come Ambrosini e Bacilieri in ballo, ma tant'è... non sempre il Natale porta doni buoni, e nel caso si possono sempre riciclare (tra i fumetti usati).

Rileggendo la prima storia, forse potrei riconsiderare un'ipotesi che mi ero fatto sul percorso narrativo di un certo personaggio...

Spoiler!
wolkoff ha scritto:
Una cosa forse può intrigarmi, ma probabilmente è una pista fantasiosa nata da qualche pagina strappata di un eteronimo di Sepaso che si chiama come il sottoscritto: tra p. 87 ed 88 Dylan arriva a facili conclusioni immaginando per un attimo, mentre si trova in ospedale, che Melissa sia anche lei (come il brasileiro sgusciante) un personaggio di fantasia incompiuto destinato a svanire da un momento all'altro, dopo esser fuggito dall'immaginario del suo autore, perso nei tanti se-stessi. Come vediamo poco dopo questo non avviene perché Melissa 'permane' nel reale... in malo modo, ma permane. Per quale motivo :?: :?: :?:
    Avrei due ipotesi:
    quella più letteraria e più spinta dall'autore (quale? :D ) è che ci sia stato un transfer di condizione tra personaggio e scrittore alla fine, con Sepaso-occhiperlui che in conclusione si dylegua tra le stelle insanguinate, svanendo all'Essere in quanto tale, e permettendo per contro-bilanciamento a Melissa di diventare una volta per tutte partecipe del reale, e non più solo personaggio di fiction.
    L'altra ipotesi, più lineare e prosaicamente complicata allo stesso tempo, è che Melissa non fosse mai stata un personaggio di fantasia, ma più semplicemente una battona di cui almeno una volta SEPASO ERA STATO CLIENTE, magari invaghitosene... non trovando di meglio che trasporla senza pagare i ® su un romanzo, quasi a lei dedicato da protagonista, senza prendersi neanche la briga cambiarle nome in uno pseudonimo, cosa che invece per se stesso non risparmiava, a manetta. Un' inversione di fattori quindi, abbastanza significativa a livello nominale.


C'è anche un'ipotesi 1.1 che semplifica quella 1 ... rendendo tutto abbastanza lineare, fin troppo.
In questo caso nelle vignette di pp.87-88 Dylan non stava immaginando nulla, ma quello era un ricordo effettivo di quanto successo in ospedale, con Melissa che dopo il bacio (p.81) sparisce di punto in bianco - come gli altri personaggi di Sepaso incompiuti - stavolta impugnando il "suo" libro. La cosa non è molto chiara per il contorno zigrinato delle vignette in questione, tipo esplosione-illuminazione, mentre in genere/gergo fumettistico certi ricordi vanno messi coi contorni arrotondati o sfumati :| .
Se così fosse Dylan a p.89 mente (per non crearsi complicazioni?) a Bloch, sul fatto di Melissa sparita dalla circolazione una volta dimessa dall'ospedale, e quando qualche pagina dopo lei ritorna da lui disperata, sotto la pioggia, è perché come molti personaggi 'usciti di testa' da Sepaso (nel senso inventati e poi trascurati/incompiuti/dimenticati, v. p.71) ha ri-preso vita in modo autonomo (spinta dall'amore verso Dylan?) e non riesce a darsi pace/una conclusione, a scriversi un finale risolutorio, abituata com'è a vedersi impostato un copione da altri contro i propri desideri, lasciati in sospeso... specialmente ora che Sepaso si è dileguato tra i pozzi di stelle insanguinate.

Questo in parte spiegherebbe la freddezza di Dylan che alla fine gli sbatte in pratica la porta in faccia, sapendo di non poter proseguire una forma di bigamia in cui una metà delle fatiche amorose è spesa vanamente con un personaggio incompiuto di fantasia (quanto lui :?: Il meta-discorso rulez :!: )
Sembra un'ipotesi fattibile quanto le prime due - integrabile alla prima, soprattutto- ma tutto dipende da come vengono considerate quelle vignette tra pagina 87 ed 88. A conti fatti io preferisco la versione 2 di 'Sepaso-cliente-di-Melissa-poi-travasata-in-un-romanzo', ma nei mondi paralleli del Conte c'è spazio per tutti, ed il tempo per pensarci su è del tutto relativo.

Nel caso qualcuno disponga di qualche riserva di tempo quantica nella sua multi-dimensione customizzata, non mi spiacerebbe un parere in merito, magari con qualche terza o quarta ipotesi parallela bisettrice 8-)

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 Oggetto del messaggio: Re: #OB10 - Incubi imperfetti - Rosso Natale
MessaggioInviato: mar dic 28, 2021 4:11 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Per chiudere qualche riga (...) sulla seconda storia.
Non fatemi mettere il solito
S
P
O
I
L
E
R

tanto lo sapete che non mi limito ad un giudizio...


Rosso Natale


Testi 6 1/2
Disegni 8 - -


Adesso non sto a fare un recap storico, ma mi pare finora la migliore storia di Ostini su DD. Ed è tutto (un triste) dire... :roll:

Meno retorica ed edulcorata delle precedenti, vanta un buon ritmo, una struttura abbastanza classica, un Bloch in palla che offusca di parecchio Dylan-compare d'indagini, e qualche forma di sadismo divertente. Ho apprezzato anche i dettagli (really true!) della toponomastica londinese, con luoghi e strade realmente esistenti; meno il fatto che si scopre Jenkins fan del Tottenham, ma forse è un omaggio ad Andonio Gonde in panchina, in opposizione ai Windsor pro-Arsenal o ai fighetti pro-Chelsea. Non conoscevo tutti quei giochi di società della tradizione inglese, ma anche questo è segno del buono spirito di documentazione dell'autore.

Lo schematismo della vendetta è molto prevedibile, ma si difende bene nella sua escalation, anche se a livello d'indovinelli/sciarade omicide c'azzecca più una Barbato, o sul giallognolo quasi-sovrannaturale ho visto fare meglio da :r:
Ci sono alcune incongruenze veniali (tipo, il fuggi-fuggi sconsiderato ed immotivato dei parenti di Billy, che lo sventrano a botte di giubbini di Norimberga, pp.142-43) e forse una svista numerica a p.109 quando Bloch dice che dai coniugi Gordon c'era solo una coppia in visita, mentre noi vediamo in casa legate 5 persone in totale. Ma d'altronde, come sanno i Radiohead, non è un mistero che il 'sistema' spesso t'imponga di calcolare 2+2=5



Nel suo schematismo però, la storia diventa un po' troppo scontata e ripetitiva, specie nella seconda metà, dove già scarseggiano le soprese (sotto le palle appese al nostro albero delle Natalizie Letture :( ), con Dylan & Bloch che arrivano 3 volte 3 sul luogo del delitto un secondo dopo il fattaccio (pp. 144, 172 e 191). Non mi è piaciuto per niente l'escamotage finale con un effetto banalizzante (NON NECESSARIO) come pochi: bastava di per sé la questione, più interessante e già abbastanza sovrannaturale, del transfer ultra-uterino tra madre e figlio post-mortem ('naspeshe di Norman Bates al contrario)... che bisogno c'era di tirare in ballo la Signora dell'Ultimo Ballo per uno spiegoncino indiretto last minute? :evil:
Da cose come queste s'intuisce che Ostini non capisce un'acca afona di horror, tendendo a soluzioni di comodo che tolgono aloni di mistero ed angoscia.


Bacilieri
fa un ottimo lavoro, anche se nella seconda metà cala l'atmosfera natalizia e s'impenna il risparmio sull'inchiostro nero, che praticamente compare solo sulla giacca/chioma di Dylan da un certo punto in poi... :cry:
Bella e dettagliata Londra in generale (v. sopra), la sfilata dei Babbi Natale, i faccioni grotteschi dei personaggi sotto tortura, oltre al solito tratteggio multidirezionale. Non così bene l'esplosione in casa del prof (p.171) o il duello a colpi di machete (pp.190-91) da cui mi sarei aspettato qualcosa in più.

[...]

In conclusione, valutando tutto il volumetto, un OB più scarso dei due precedenti, nonostante i nomi altisonanti. Ambrosini troppo preso dalle sue citazioni esistenzial-letterarie per imbastirci una storia sopra, Ostini fa quel che può ma non può incidere (questo era risaputo) nonostante il surplus fornito da un buon Bacilieri.
La copertina è meno peggio di quanto m'aspettassi vista dal vivo, ma la prossima sembra promettere mejo, anche se i titoli delle storie sono inascoltabili :? .

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