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#423 - Nella stanza del guerriero
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Mediocre (5) 11%  11%  [ 4 ]
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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: #423 - Nella stanza del guerriero
MessaggioInviato: mer dic 22, 2021 10:52 pm 
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Iscritto il: sab mar 29, 2014 12:17 pm
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Sinceramente, a me le storie di Ambrosini pseudofilosofiche quantistiche spaziotemporali incomprensibili e disegnate male ma "espressive" hanno rotto i maroons e le salto volentieri, tanto non ci capisco una mazza e nemmeno voglio sforzarmi di fingere di averle capite. Bravi quelli che ci riescono. Io mollo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #423 - Nella stanza del guerriero
MessaggioInviato: sab dic 25, 2021 4:03 pm 
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Iscritto il: gio mar 04, 2021 10:21 am
Messaggi: 270
La questione dei disegni brutti non so da dove provenga.

O meglio, è difficile capire come si possano valutare in maniera negativa.


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 Oggetto del messaggio: Re: #423 - Nella stanza del guerriero
MessaggioInviato: sab dic 25, 2021 10:55 pm 
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Iscritto il: sab mar 29, 2014 12:17 pm
Messaggi: 169
Non mi riferisco ai disegni di Ornigotti ma a quelli di Ambrosini. Quelli sull'oldboy di questo mese sono espressivi ma inguardabili per me.


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 Oggetto del messaggio: Re: #423 - Nella stanza del guerriero
MessaggioInviato: dom dic 26, 2021 5:52 pm 
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Iscritto il: sab dic 28, 2013 7:16 pm
Messaggi: 2523
Località: Noland
Mi vien da pensare che Ambrosini qui abbia deciso di affidare i disegni ad un altro proprio per il tono più leggero della storia. Il suo tratto (che per me continua ad avere i suoi pregi) è diventato così espressionista e nervoso che si fatica ad immaginarlo al di fuori di storie cupe e contorte.


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 Oggetto del messaggio: Re: #423 - Nella stanza del guerriero
MessaggioInviato: ven dic 31, 2021 1:57 am 
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Iscritto il: dom ago 24, 2008 9:27 pm
Messaggi: 741
"Nella Stanza del Guerriero": copertina invernale dei fratelli Cestaro, anche se la storia non è nella neve. Bravi comunque.
Carlo Ambrosini, orfano di Napoleone e Jan Dix, rispolvera un evento storico come la battaglia di Vercelli tra romani e cimbri. Storia ambrosiniana dove c'è un giallo assolutamente marginale, escamotage per inserire Carpenter e Rania nel contesto.
Niente di eccezionale, una discreta sceneggiatura con un paio di spunti interessanti da approfondire (la storia romana da un lato e la fisica/filosofia di David Bohm dall'altro) che difficilmente sono entrambi nel bagaglio culturale del lettore (io Bohm non sapevo nemmeno chi fosse).
Gaio Mario diviene Caio Mario (errore di lettering o dello sceneggiatore?). I dialoghi comunque sono una spanna sopra rispetto alle storie di altri sceneggiatori. Si può essere attuali senza annoiare o irritare, vedi tutta la scena dei polli rubati al take away cinese. La classe non è acqua.
Buoni i disegni del napoleonico Gabriele Ornigotti.
Di questi tempi questa storia svetta, pur essendo discreta o poco più.


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 Oggetto del messaggio: Re: #423 - Nella stanza del guerriero
MessaggioInviato: ven dic 31, 2021 2:51 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
Messaggi: 6855
Località: Inverary 2.0
ilMaLe ha scritto:
Gaio Mario diviene Caio Mario (errore di lettering o dello sceneggiatore?)


Più che errore, una discontinuità storicamente attestata.
E non da questi tempi... nel senso che la traslitterazione a livello scritto Gaio >> Caio è stata una conseguenza di una pratica comune (non proprio errata) fino al 3° sec. Avanti Cristo, quando la trascrizione di alcuni fonemi non era così netta come in seguito, a da lì molti traduttori italiani hanno preso per buona la C. abbreviata che compariva in alcune fonte latine. In questo albo Ambrosini (occhiperlui, magari un alcolista eteronimo) mischia entrambe le diciture, forse perché indeciso, tra un'epoca e l'altra, nella sovrapposizione quantistica dei tempi paralleli… :D

Nel caso Plotizio54 saprà dirci cosa preferisce, come variante.
Sempre che Sempronio86 non sottoponga la questione al Senato.

_________________
Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: #423 - Nella stanza del guerriero
MessaggioInviato: lun gen 03, 2022 2:31 pm 
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Iscritto il: dom ago 24, 2008 9:27 pm
Messaggi: 741
wolkoff ha scritto:
ilMaLe ha scritto:
Gaio Mario diviene Caio Mario (errore di lettering o dello sceneggiatore?)


Più che errore, una discontinuità storicamente attestata.
E non da questi tempi... nel senso che la traslitterazione a livello scritto Gaio >> Caio è stata una conseguenza di una pratica comune (non proprio errata) fino al 3° sec. Avanti Cristo, quando la trascrizione di alcuni fonemi non era così netta come in seguito, a da lì molti traduttori italiani hanno preso per buona la C. abbreviata che compariva in alcune fonte latine. In questo albo Ambrosini (occhiperlui, magari un alcolista eteronimo) mischia entrambe le diciture, forse perché indeciso, tra un'epoca e l'altra, nella sovrapposizione quantistica dei tempi paralleli… :D

Nel caso Plotizio54 saprà dirci cosa preferisce, come variante.
Sempre che Sempronio86 non sottoponga la questione al Senato.


Grazie per la precisazione.


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 Oggetto del messaggio: Re: #423 - Nella stanza del guerriero
MessaggioInviato: dom gen 16, 2022 2:47 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
Messaggi: 6855
Località: Inverary 2.0
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Tornando al discorso passato prossimo imperfettibile degli elmi...
Spoiler!
Cita:
Come accennato nella review, torno un momento su una questione di discronie che tanto piacciono ad Ambrosini. Ad occhio ce ne sarebbero almeno un paio, ma il cronologramma delle tempistiche relative è sempre soggetto a percezioni differenti, quindi magari quello che sto per scrivere vale solo nella dimensione storicamente momentanea in cui mi trovo/sento io adesso, per poi sciogliersi davanti ad una clessidra di Dalì in un imprecisato altroquando :o .

Donc, a quanto ne so (ma è moooolto relativo, v. sopra :roll: ) a livello di anacronismi, la storia dei guerrieri barbari con le corna è vecchia quanto il mondo... ma non così tanto come il loro mondo effettivo, in senso cronologico.
Nel senso che a parte i tradimenti da parte delle mugliere, quello degli elmi cornuti vichingheggianti è un luogo comune posticcio ed anacronistico (d'ascendenza ottocentesca, v. costumi per l'opera lirica di Wagner, specie nella saga dei Nibelunghi) di fatto mai supportato dalla tradizione effettiva di quelle popolazioni barbariche. Ci sono piccolissime e rarissime eccezioni (come questi elmi votivi, non da battaglia), ma di fatto nessuno storico/artista dell'antichità romana o posteriore fino al medioevo (compreso) ha mai attestato né descritto falangi di norreni che usassero quel tipo di elmo particolarmente vistoso e difficile da non menzionare una volta tramandato come status tradizionale.

Ergo, anche Ambrosini e Ornigotti ci ricascano, perché di sicuro nell'epoca romana di Mario e Silla, dove sarebbe ambientata parte di questa storia - multidimensioni a parte :3 - non è di fatto possibile che un Cimbro-germanico come Obomeil (pp.15-17) indossi un elmo cornificato come quello. C'è qualcosina di vagamente simile (ma forse si tratta di ali o serpi, non di corna vere e proprie) in una decorazione sull'Arco di Costantino a Roma, ma comunque parliamo di roba di 4 secoli successiva, e che non fece scuola restando un unicum senza altre attestazioni :| .


... adesso pare che l'unico esemplare attestato con tanto di corna pre-1800 (v. link sotto spoiler) fosse addirittura roba sarda :o :o :o .
https://www.repubblica.it/esteri/2022/0 ... /?ref=twhr

Nel frattempo stanotte - non sto scherzando - ho sognato d'esser minacciato da un papero nero.
Se vedo in camera da letto qualche centurione malintenzionato verso la mia compagna (a proposito di corna), fate un voto ad Esculapio per rinsavirmi.
Ave Caesar, Mamuthones te salutant: AJO' 8-)

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 Oggetto del messaggio: Re: #423 - Nella stanza del guerriero
MessaggioInviato: mar gen 18, 2022 7:10 pm 
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Iscritto il: sab giu 19, 2010 5:51 pm
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la stanza del guerriero
la peggiore storia di ambrosini letta finora su dylan dog... comunque sopra la sufficienza... mi accontento
classica storia folle alla sclavi: terminator, splatter, fisica quantistica... simpatico il dylan romano (audilio canem)
da zagoriano mi ha fatto sorridere anche il nome della vergine vestale vikinga, gudrum, come re guthrum
duffy duck affossa un pò il livello della storia,'na mignaccata... rania e carpenter due pesci fuor d'acqua as usual
ma ambrosini (in tono assai minore, giova ribadirlo) è uno dei pochi autori che prova a dar loro un'anima
i disegni non mi entusiasmano particolarmente... buona la copertina... buon 2022 ai forumisti

voto 6+


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