Dear Boy ha scritto:
Ares ha scritto:
Il tracollo di un personaggio simile... ma mentre leggevo la storia non pensavo "ma che farabutto".
Non saprei come altro definire uno che stava per diventare bigamo completamente incurante delle conseguenze umane e legali.
Beh, in alcuni paesi la poligamia è perfettamente legale. Forse Waldo è nato nel paese sbagliato o ha abbracciato una religione non idonea?
Apolide sottaniere suona bene, come nuova setta integralista!
Comunque, a parte le buro-menate, Waldo è patologicamente bugiardo e soffre di disturbi collegati all'istrionismo, che lo portano ad interpretare qualsiasi ruolo gli convenga, senza curarsi delle conseguenze sul lungo/altri. C'è gente che passa per "farabutto" per molto meno. Bilotta riesce ad ammorbidire un po' questa sua percezione perché in fondo rimane un personaggio naif e pasticcione, mica un machiavellico burattinajo scaltro, ma la quantità di danni che fa (a sé compreso) CON DOLO sono innumerevoli, per quanto alla fine sia inserito (furbescamente, ad arte) il ricattucolo melo-tragico che attenua una certa esecrabilità in modalità empatica, quando avviene il trauma clou della sua vita... e diventiamo tutti più garantisti
.
Resta il fatto che uno così, per quanto segnato dal trauma e camaleontico per definizione, ce lo vedo poco nei panni di un Groucho standard, buono per natura, posato senza esibizionismi, reticente ma non bugiardo, e dotato di un humour molto più sferzante delle moine naif di Waldo.
Zarathustra ha scritto:
Io la faccio molto più semplice: Quando Sclavi scriveva storie bellissime ma squinternate non è che stavamo a porci il problema di che fine avevano fatto nell'albo successivo le sue pendenze legali o la bonazza del mese.
La faccio ancora ancora più semplice: quando mai Sclavi ha goduto dei vantaggi di riprendere la biografia del personaggio X lasciato in sospeso in un'epopea che dura da 7 volumi consecutivi nella stessa dimensione narrativa? Non avrebbe mai avuto interesse nel ripercorrere con chi se la spassava Xabaras, se Sybil fosse rimasta incinta tra una scopata e l'altra, se la Morte nello specchio di Rowena avesse vissuto qualche amore medievale, se Groucho fosse sottosotto un attore fallito dal passato di aspirante-bigamo. Bilotta sfrutta i
vantaggi della narrazione da saga (in pseudo-continuity) s
olo quando gli conviene... quando non gli conviene - perché troppo complicato riprendere certi elementi, troppo tempo perso, non degno ormai d'interesse, non più nelle sue priorità mutevoli - li ignora, e passa ad altro, rilanciando di digressione o ripensamento. De-responsabilizzandosi rispetto a quanto intavolato prima, che tra l'altro contribuiva non poco all'appeal/riuscita della storia stessa, per l'interesse del lettore. Comodo, no?
Non a caso quando è stato chiamato in causa per storie autoconclusive sull'inedito SENZA QUEI VANTAGGI si è adagiato sulla mediocrità generale (eccetto
La Macchina Umana).
Ogni moneta ha un suo rovescio della medaglia; lui invece usa solo la valuta più agevole in quel momento, cambiando come gira il vento del correntista top.
Sclavi piantava alberi a sé da 94 pagine in località diverse, piccoli boschetti autosufficienti ma lussureggianti idee
en plein air. Bilotta semina e innesta talee/rizomi a manetta nella stessa serra da cui dipende, senza accorgersi che alcuni rami rinsecchiti stanno forando i teloni accartocciati su di sé, in attesa che sbocci qualcosa prima di smarrirsi soffocato.