Ciao a tutti,
comincio con i miei migliori complimenti a Keanu. Sono certo che se insegni con anche solo la metà della passione con cui leggi Dylan Dog i tuoi alunni potranno dirsi molto fortunati. Certo spero, sempre per loro, che tu corregga i compiti con qualche attenzione in meno rispetto a quella con la quale osservi le tavole del nostro amato Dylan
. Bravissimo!!!
Veniamo ora all'albo del mese.
La COPERTINA è mooolto bella. Il realismo del maggiolone distrutto di Dylan mi ha molto colpito. Unica pecca sono il volto e le mani di Dylan che non riesco a capire perchè siano blu (anche se poi la storia effettivamente è chiarificatrice). Molto azzeccato anche lo sfondo con una sorta di contrasto cromatico tra la cupezza del maggiolone e la placidità del paesello di Qwertyngton.
I DISEGNI di Genovese sono sicuramente ben fatti ma non incontrano il mio gusto. Hanno uno stile che, nonostante sia molto in sintonia con la storia, tende troppo al cartoonesco. In certi visi di Dylan ho più volte riconosciuto Guybrush Threepwood mighty pirate!! Il che non mi dispiace ma da un fumetto come Dylan vorrei dei disegni un pò più d' atmosfera horror. Però ripeto ci azzeccano anche con la storia e probabilmente questa storia disegnata da un Roi o un Mari non sarebbe stata la stessa.
Veniamo ora alla STORIA. E come di consueto metto
SPOILEEEEEEEEEEEEEEEEEERRRRRRRRRRRRRr
Come detto da molti di voi sembra di ritornare a un Dylan delle origini. Divertente, diretto, con dei dialoghi mai sopra le righe e con una capacità di trasportarti nelle letture che difficilmente ho visto di recente. Se dovessi usare un solo aggettivo direi FRESCO. E' una sceneggiatura ritmata senza quasi mai un momento morto e nello stesso tempo molto divertente. A me ha ricordato molto anche GHOST HOTEL, con la capacità in più di portare avanti una storia mentre si raccontano le vite degli altri personaggi.
Prima di cominciare devo dire che è una storia che mi è piaciuta molto ma arrivato a pagina 94 c'è stata la svolta che mi ha fatto dare 10 a questa storia. Se avrete la pazienza di seguirmi ve lo spiegherò alla fine, dandovi una mia personale interpretazione di cosa sia Qwertyngton.
Pag 5-10: La cliente spiega il caso, e riesce a convincere un Dylan scettico che con un prova di "Genio" si rende conto della situazione e del fatto che c'è bisogno del suo aiuto. Il tutto in poche pagine. Veloce ma completo.
Pag 11-16: I due arrivano senza perdere tempo in questa località e subito anche noi capiamo che c'è qualcosa di strano e di orrendo inquesto posto grazie al tipo che continua a girare nella rotonda senza riuscire a uscirne.
Pag 17-23: Interessante questo primo momento di spaesamento. Il paese è pieno di stranezze ma nn sono stranezze che fanno paura. Sno stranezze quasi simpatiche e assurde. La trovata della pioggia che porta il Doppelganger è stupenda. Non c'è bisogno di spiegare il perchè. E' così e non si discute. Il tema della ineluttabilità tornerà anche dopo e in maniera più "tragica".
PAg 24-29: La corsa nella pioggia è indubbiamente un momento molto ben disegnato e importantissimo nell'economia dell'albo. E' probabile che qui avvenga una sorta di scambio tra il Dylan reale e il Dylan che si stabilisce a Qwertyngton anche se non mi è ancora molto chiaro (anche dopo la lettura) se
si stia parlando di una QWERTYNGTON come metafora o come sorta di universo parallelo.
Pag 30-39: Dylan si risveglia e non trova più Groucho ne il suo maggiolone e in più si ritrova ad assistere all'omicidio di una Diana in una scena che è gestita superbamente come ritmo e come genialità (alcune battute sono veramente geniali). Il fatto che il commissario chieda a Dylan quante ruote abbia il suo maggiolone e se gli dà regolarmente da mangiare con una naturalezza senza pari è fantastico.
PAg 40-41: Gestione delle vignette alquanto strana ma incisiva con il simpatico particolare della luna a 6 facce.
Pag 42-44: Altro bel momento con la prima storia di un abitante di questa assurda cittadina. Ciò che si apprezza è la freschezza dei dialoghi. Questi non parlano per frasi fatte ma parlano come parlerei io.
Pag 43-53: Non accade niente ed è questo il bello. Dylan scopre che la cittadina è una cittadina normale solo che ogni tanto arriva l'alta marea di cemento o la biblioteca ti da dei libri e tu non puoi rifiutare. Tutta questa naturalezza con la quale avvengono questi stranissimi eventi mettono effettivamente la voglia di proseguire e devo dire sono più interessato alla città e a perchè le persone si comportano così piuttosto che al ritrovamente della ragazza.
PAg 54-55: Dylan vuole andare in comune. NElla sede del comune. Il fatto che Diana cerchi di non farlo andare rende tutta la scena ancora più assurda. A questo punto sono curioso di sapere cosa accade in comune.
Pag 56-65: La visita in comune è totalmente visionaria e molto di impatto. A partire dalla forma dell'edificio fino ai strani impiegati che la compongono fino al sindaco che effeticamente con quei tentacoli mette una punta di angoscia.
PAg 66-69: Qui scopriamo la verità cioè che Dylan si trova in quella città da alemno 6 mesi e lavora con Diana in questo pub. Chiaramente questo provoca ancora dei problemi nella mente di Dylan il quale scappa senza pensarci due volte pronto a uscire definitivamente da questa città.
PAg 70-79: Gli sforzi di Dylan per uscire dalla città sono vani. Bellissimi gli ostacoli che trova (le pecore infinite e i micro pensionati sono delle gran belle idee). Menzione d'onore per la battuta sulle tasse e sullo spazio euclideo. Ho riso come un matto. La fuga di Dylan finisce perchè finalmetne trova o viene trovato da Jennifer.
Pag 80-88: Jennifer ci racconta chi vive a Qwertyngton e la sua storia. Anche qui molto ben raccontata senza cadere nel banale e con quel tocco di umanità che non trascende nella pietà o nel pietismo. Ci spiega con parole criptiche cosa sia Qwertygton e fra poco cercherò di dare la mia interpretazione, come promesso.
Pag 89-92: Da questo dialogo tra i due Dylan ipotizzo che Qwertyngton sia una città esistente in un universo parallelo dove vanno a vivere le "immagini", le proiezioni di alcuni di noi che abitiamo il mondo reale. Il Dylan di qwertyngton parla con il dylan reale e veniamo a scoprire che il caso è stato risolto e Jennifer è stata ritrovata. Ma una parte di Dylan e una di Jennyfer rimangono in Qwertyngton.
Pag 93-98: Il momento più toccante dell'albo (con la pagina 94 a farla da padrone) in cui il Dylan di qwertyngton è ormai consapevole di vivere in questa città, si adatta, decide di sposarsi e ha un lavoro. E soprattutto è felice. L'albo ha così un doppio lieto fine sia per il nostro dylan che per il dylan di Qwertyngton.
COLPO DI CODA: In questa sessione vi voglio parlare del perchè questa storia mi ha così colpito e del perchè la pagina 94 mi ha così colpito (e colpito è proprio la parola adatta). In questi mesi ho avuto due lutti piuttosto importanti. Mio padre e mia nonna. Due lutti "normali", come tanti altri, il primo con la notizia di un tumore e la dipartita frettolosa nel giro di due mesi e il secondo atteso ma comunque inaspettato come può essere il lutto per un donna di 98 anni che nel complesso, dopo un periodo di covid, era riuscita a riprendersi e sembrava stare bene. Come dice la pagina 94 avevo una vita che scorreva in una direzione e improvvisamente ha sterzato. A questa sterzata ho reagito impegnandomi nel lavoro, leggendo di più (anche il nostro amato Dylan), e probabilmente, ma me ne rendo conto solo ora, ho cercato di porre uno stacco tra me e le persone a cui tengo. Sia chiaro non intendo dire che le ho lasciate andare via ma mi sono reso conto che ho cercato di amarle di meno dato che l'amore, come lo avevo sempre provato, portava a sofferenza quando l'oggetto dell'amore se ne andava. Ho cerco di porre un distacco emotivo. Ed ecco qui la pagina 94 che altro non fa che pormi le stesse domande che mi sono posto io e che mi dà le stesse risposte. Non c'è un perchè. Solo una fluttuazione statistica che il destino ha voluto toccasse a me. E subito dopo la RISPOSTA vera, lampante. Risposta che ho capito nel tempo e con il tempo. L' amore è l'unica cosa che può fare superare tutto e che dà un senso alla nostra vita sulla terra. E Genovese ce lo dice senza dirlo con la forza delle immagini e delle azioni.
Capite bene quindi perchè abbia deciso di dare un voto così alto e perchè sia rimasto così colpito da questa pagina.
Mi piace pensare che Qwertyngton sia una città dove la nostra parte dolente, per un lutto, per un mancato amore o per altro, va a rifugiarsi e a trovare la pace. Mi piace pensare che sia un mondo assurdo, un mondo senza regole, non coerente dove non valgono le leggi della logica. Perchè laddove valgono le leggi della logica si può stare male mentre in un luogo dove la logica non esiste, dove non esiste il nesso causale non può esistere la sofferenza. Forse non esiste neanche la felicità. Ma forse esiste la pace data dal vivere l'attimo a pieno. di vedere la vita come tanti istanti di presente. E forse questo rende felici o meglio in pace con se stessi e con gli altri. Non so se sia questo che ha spinto Genovese nella creazione di Qwertyngton ma lo spero e il fatto che le storie che ci ha raccontato su alcuni di questi abitanto siano perlopiù incentrate sulla sofferenza mi dà più di un indizio.