Cravenroad7

sono d'accordo con Alemans, l'unica serialità è stato il ciclo 666, il resto è una presunta serialità che non è tanto diversa da quella di prima... tanto per fare un esempio, si forse John Ghost appare un po' di più di Xabaras, ma tolto per l'appunto il ciclo 666, si fa presto a dimenticarsi che c'è pure lui...

Infatti, come dice Inui (ilnomeutenteinserito) un fumetto seriale tra quelli che conosco è Morgan Lost. Se prendi il 4 o il 5 episodio di una stagione non ci capisci molto e arrivi alla fine con un senso di incompiuto. Cosa che con Dylan non accade se non nel Ciclo 666 e nella trilogia del Chiave o andando indietro in Aracne e La profezia. Dylan ha a mio parere sempre avuto una continuity blanda (Xabaras, Morgana sono personaggi ricorrenti anche se non troppo). La continuity introdotta da Recchioni è stata forse più evidente agli inizi dal numero 337 al numero 346. Il problema è che mettere un fumetto che già è in ribasso di vendita in stretta continuity può essere deleterio.

Per quanto riguarda il discorso degli esordienti credo che su Dylan ci siano stati parecchi esordienti. La Barbato, REcchioni, Baraldi, Contu, Marzano, Di Gregorio. E questi probabilmente sono il meglio che il fumetto italiano può produrre. Soprattutto i primi 3 sono scrittori di libri e Recchioni, pur con il caratteraccio che ha ha scritto serie di ottimo successo e vendite. Penso che se il lettore guarda al Dylan di oggi ricercando il Dylan di Sclavi non sarà mai contento se non in maniera estemporanea con qualche albo. Pure uno come Bilotta che tanto ha fatto bene con lo Speciale comincia a perdere colpi (e lui è il favorito perchè può permettersi di lavorare su un suo fumetto per molto più tempo).

i personaggi lo sono , seriali.
quindi mi aspetto coerenza .

ma anche nel dylan dei primi 100 se compariva lord wells non è che l’albo dopo anche magari dopo venti numeri svaccava e si comportava diversamente.

Attualmente non c’è coerenza narrativa tra un episodio e l’altro , sullo stesso dylan caratterialmente.

Dylan Dog è indiscutibilmente un personaggio seriale, visto che i suoi albi arrivano in edicola con cadenza mensile da circa 35 anni. Immagino che il problema sia in questo caso l'implementazione di una continuity coerente e "orizzontale".

Cosa contro la quale personalmente non ho nulla, purché sia un mezzo (per raccontare belle storie) e non un fine.

esatto, concordo in toto. Poi casomai come hanno fatto notare altri "seriale" era il termine sbagliato, comunque ci siamo capiti

ahah le recensioni di Keanu mi fanno sempre piegare in due dalle risate... ed è pure bravissimo a notare i minimi particolari che fanno sempre la differenza.
complimenti davvero.


due parole sulla storia comunque, proprio due perchè non mi è piaciuta per nulla
ho trovato banale e ridondante il solito processo onirico che nasconde un processo a noi stessi e alla psiche, ai sensi di colpa etc etc
qualche mese fa è uscito "il processo" su Samuel stern, meglio quello tutta la vita
questo di dylan not (non è il nostro dylan questo essere) è semplicemente noioso e banale.
i pochissimi spunti della storia scadono nella faciloneria più imbarazzante... i sensi di colpa. ok.

e devo anche ammettere che aveva ragione dear boy, l'albo dello scorso mese con questo c'entra come galeazzi in una palestra
storia che non mi lascia nulla e non mi ha comunicato nulla.

per dire che ho preferito quella dei ragazzini ladruncoli di qualche mese fa... per dire...

Grazie sempre, Colonnello, specie per l'attenzione sui "minimi" particolari, che per me sono tutto tranne che di poca importanza!



Stessa cosa vale anche per me. Anche a me era piaciuto tutto sommato il 415... Bisogna dire che minori sono le aspettative (e le sviolinate), e maggiormente riesco a godermi una storia. E invece già il mese prossimo ci aspetta "l'imperatrice dell'oscurità e regina dello strapiombo" ai testi e "il cavaliere oscuro maestro delle ombre" ai disegni, e io già, chissà perché, inizio a sudare freddo!

ora con il trittico dedicato a vasco rossi... verrebbe da dire eeeeh come fa lui


io comunque sarò un disco rotto e me ne scuso in anticipo, ma ce l'ho a morte con recchioni per aver voluto tenere il piede in due scarpe
a parte le torfregnacce che ci ha propinato negli anni (e scusiamolo..), l'arroganza con cui (non) rispondeva a domande lecite e pertinenti riguardo la testata, lo stravolgimento meta-trash della meteora e tutto il resto, etc, ripeto passi tutto questo, nonostante c'è (a ragione per me) chi sindachi la scelta del "nuovo corso" quando bastavano storie più pensate e il ritorno all'horror... e lo ripeto passi passi passi tutto questo
ma cribbio
almeno sii coerente con te stesso
se vuoi che il personaggio cambi e allora cambialo!
non fare una cazz di giravolta dopo 6 albi per farlo ritornare come prima a parte qualche papà e mugliera..
abbi il coraggio di mantenere quell' stravolgimento che proprio tu ci hai detto di accettare per il bene della testata (e delle vendite)
io avrei storto la bocca, avrei eccepito altre strade da percorrere ma l'avrei accettato
quello che non accetto è sto ibrido immondo che è tutto fuorchè dylan dog
non è nè quello di prima nè quello nuovo
è intrappolato nel limbo della noia e della mediocrità

Volevo segnalarvi l'intervista alla Baraldi fatta da Pop Culture. Si parla del 417 e anche del suo Jenny, l'albo finale del trittico dedicato a Vasco. Come sempre quando c'è di mezzo lei, c'è sempre tanta passione, cuore e sincerità. Ovviamente, manco a dirlo, zero contraddittorio e solo complimenti generalizzati da parte degli intervistatori, come se tutto fosse sempre perfetto ed eccellente. Peccato...
A parte questo, interessante il fatto che è dovuta a Stano l'idea (vincente secondo me) di non distinguere graficamente i diversi piani, ma lasciare tutte le tavole indistinguibili, per aumentare il senso del "viaggio mentale" e molto interessante la rivelazione che quello che ora si chiama testimone nell'albo originariamente non si chiamava nemmeno così, questo giusto per dire della PROFONDA somiglianza tra questo albo e il 416...
Da seguire anche il dietro le quinte della nascita del progetto Vasco e, per me almeno, sempre fantastico sentire un autore dire che la Bonelli non gli comunica mai le date di uscita dei suoi albi, e che ogni volta lo scopre dai messaggi del fan. Boh?

Faccio un piccolo appunto sulla parte riguardante la non distinzione grafica tra i diversi piani di realtà: devo dire che sono d'accordo sulla scelta vincente ma... proprio per questo l'utilizzo dei toni di grigio "leggeri" per la scena della morte del fratellino per me stona.

V

Questo non fa che confermare che tu sei un ottimo osservatore! Sono d'accordo con te, ovviamente.

Ma per fare quello che dici tu serve lavoro. Taaanto lavoro a tempo pieno. Di scrittura, pianificazione e coordinazione con gli altri autori.
Recchioni fa una telecronaca dettagliata della sua giornata sui social e si evince che per Dylan al massimo ci sono le briciole del suo tempo.
A volte la Bonelli mi sembra un ministero. Boh, magari lavora la notte e non dorme. Mai.

Concordo, ma o fanno finta di niente, oppure non c'è un capo. Oppure le vendite di dd sono ottime. Oppure aspettano una sollevazione popolare, che non ci sarà mai per cambiare qualcosa.
Anche perché sollevazione popolari non si fanno neanche per cose più importanti. Lavoro questo sconosciuto.
L'esempio da seguire è Dragonero , è tutto pianificato, ci sono storie singole e saghe, ci sono disegnatori veri, e non chi fa i segnacci.

storiella del grinta
andare avanti con la scrittura del suo gdr
recensioni di film e serie tv
svago videogiochi, fumetti altrui
fisioterapia ogni due giorni per la gamba
dylan????


https://www.instagram.com/p/CQbMju3DIqK/

illustrazioni fresche di giornata

Penso sia una mossa della Baraldi: "dite che le mie storie sono banali? Ve ne scrivo una stile Inland Empire di David Lynch e così quantomeno vi spiazzo".

Premesso che Gigi Cavenago e Angelo Stano con i loro stili ormai marchi di fabbrica fanno sempre piacere, la storia NON è un vero e proprio seguito del 416 "Il detenuto".

La protagonista femminile è la stessa, ma l'universo onirico (?) della storia precedente scompare, per buttarci in un surreale processo kafkiano






Ammetto di non averci capito un cazzo e forse Barbara Baraldi si salva così.



La Baraldi mi ha sorpreso con la sua storia assurda, come Lynch nel 2006. Solo che almeno Lynch qualche capolavoro l'aveva diretto in precedenza, la Baraldi no.