Cravenroad7

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#364 - Gli anni selvaggi
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 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: ven gen 06, 2017 8:41 am 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
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Davide_Riccio ha scritto:
Questo è stato un albo che ho sentito completamente fuori dalle mie corde e da quelle che penso siano quelle del personaggio. Datemi un Dylan più maturo, che indaga negli incubi per scoprire che alla fine il Diavolo non è così brutto come lo si dipinge e poi "basta fidanzate morte", ma gli sceneggiatori hanno problemi con le donne ? Nella maggior parte dei casi gli fanno fare una pessima fine o sono in un qualche modo combinate male. Non lo possono fare fidanzare definitivamente sto ragazzo, magari introducendo un personaggio femminile abbastanza interessante da mettere in riga Dylan e il suo comportamento con le donne ecc...



Ecco a me questa cosa non dispiacerebbe del tutto, soprattutto perché si potrebbe accantonare una volta per tutte la manfrina del "sono innamorato" e quelle insostenibili ragioni per cui alla fine si lascia (morte a parte), tipo "io e xxxxxxx ci lasciammo, lei tornò a casa dalla madre per occuparsi dell' iguana, che aveva trascurato per troppo tempo".


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 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: ven gen 06, 2017 12:04 pm 
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Iscritto il: sab dic 28, 2013 7:16 pm
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Non credo introdurrebbero una fidanzata fissa per "sempre" accanto a Dylan e, da lettore, non so nemmeno se lo vorrei, forse nemmeno se fosse caratterizzata benissimo.
Piuttosto potrebbe essercene una a medio-lungo termine, ad esempio per 12 numeri di fila (i famosi in continuity serrata) o più, ma visti certi nuovi personaggi me l'immagino già talmente stereotipata e monotona che dopo qualche numero ci verrebbe subito a noia :)


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 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: ven gen 06, 2017 12:49 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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In teoria "provarci" per un ciclo di storie non sarebbe male... invece che provarci con tutte, finché non interrompono il loro...
... di ciclo :oops: :oops: :oops:
Spoiler!
babbamia, non oso immaginare quando saranno con le pezzarculo, e non sapendo cosa inventarsi tireranno fuori la storia di qualche figlio naturale di Dylan, con tanto di odio verso il padre non riconosciuto...ed incredibili poteri :o


A parte questo, credo sia molto difficile cambiare lo scapolismo indefesso del Nostro verso un rapporto duraturo. Per la meccanica delle storie stesse: Dylan non è un distaccato ammogliato come Martin, né un burberomusone inconsolabile immerso nei cazzi sua come Nathan. Alla fine la componente femminile, in senso tragico-sentimental-empatico, ha sempre un'ascendente tremendo nel corso delle sue indagini/avventure. A partire dalla cliente/vittima/carneficessa di turno, che contribuisce in modo primario allo sviluppo della storia, anche a livello di partecipazione emotiva.
Mozzare questi starter/punti d'arrivo per una storia vuol dire rinunciare in partenza agli sviluppi di molti impianti narrativi, già collaudati rispetto al personaggio. Cambiare non guasta, certo... ma togliersi questa prospettiva significherebbe secondo me rendere ancora più arida l'inventiva di certi autori già agli sgoccioli.

I USED TO ALOHVE HER
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 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: ven gen 06, 2017 12:57 pm 
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Iscritto il: mer feb 29, 2012 12:49 pm
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Se la lasceranno caratterizzare all'attuale curatore la nuova "fidanzata" ne uscirà rigorosamente stereotipata e piatta come un asse da stiro :D


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 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: ven gen 06, 2017 3:25 pm 
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Iscritto il: ven ott 10, 2014 1:54 pm
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Leggendo qualche commento,sono sicuramente d'accordo che ci siano delle critiche in generale...non sull'albo in questione,ma in generale,fatte a capocchia e mascherate da oceani di parole vuote,o da presunta ironia fine a se stessa.Storia di tutti i mesi,che quasi mi sorprenderei del contrario.Anzi,li trovo rassicuranti.Mi spiace che si sia perso il gusto della lettura,ma evidentemente c'e' chi preferisce mantenere il suo invidiabile stato di personaggio da forum(invidia,invidia!).
Pur tuttavia,entrando nello specifico de "Gli anni selvaggi",e' un albo che ahime' ben si presta alle critiche.Per quanto la Baraldi dimostri comunque di essere un'autrice non priva di carattere,e interessante da seguire,la storia del mese almeno per me dipende troppo dall'uso del flashback e quindi di un passato di Dylan che personalmente,trovo abbastanza out of character.Non e' tanto per il fatto che "non e' Dylan"(che vuol dire poi?).Parlo della funzione di questo suo lato della personalita',sempre nell'economia della narrazione.Non mi convince.E' una variazione sul tema che porta ugualmente a una ripetizione di situazioni,di concetti,di significati gia' e meglio sviscerati nel passato.
Per cui cosa resta?...il contesto rockettaro?...mmm,bene ma non benissimo.L'indagine del mese?...ecco,almeno per me la maggiore fonte di interesse.In generale.Ma anche qui,dipende troppo dal contesto.L'indagine non e' la struttura principale.E' la conseguenza di un mondo che si voleva raccontare,mostrare,e far vedere un Dylan inedito.Che,sempre a livello personale...non mi ha preso come si sperava.
Dicevo della Baraldi.L'esordio e' stato interessante,anche se imperfetto.Ma resta da seguire.Qui e' un passo falso,ma niente di tragico.Mari bene,ma non come altre volte.
La parentesi del passato di Dylan puo' sedersi un attimo in panchina,e credo e spero,rientrare in modo piu' funzionale.


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 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: ven gen 06, 2017 6:11 pm 
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Iscritto il: mer feb 27, 2013 10:03 pm
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Località: Forlì
LestatDeLioncourt ha scritto:
L'indagine del mese?...ecco,almeno per me la maggiore fonte di interesse.In generale.Ma anche qui,dipende troppo dal contesto.L'indagine non e' la struttura principale.


Scusa ma quale indagine? Io, e mi dispiace essere così negativamente categorico, ho visto solo un tentativo mal riuscito di unire due passioni dell'autrice (fan di certa musica e di un certo personaggio a fumetti). Poi, essendo il fumetto horror, oltre ad avere un protagonista dal fascinoso stile da bel tenebroso, è sembrato essenziale aggiungere a mò di contentino qualche scena splatter qua e là. Rinforzino finale il blando collegamento a certe novità della fase 2 e via nelle edicole. Dispiace. La mano sbagliata, in confronto, era davvero un ottimo Dylan. Se con Gualdoni Dylan non faceva che pensare e pensare e pensare questo mese e quello scorso Dylan non fa che ricordare ricordare ricordare (ti ricordi? Ti ricordi? Ti ricordi?) e nella mia mente risuonano le parole "un Dylan spettatore non voglio vederlo più". Ci vediamo a fine Gennaio...


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 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: ven gen 06, 2017 7:33 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
Messaggi: 12547
Località: Verona
Dato che sono stato evocato evocato dal buon Wolk una pagina fa, ricompaio per scrivere che, a causa di un periodo denso di impegni, ho comprato il nuovo Dylan solo oggi e non l'ho ancora letto. Quando avrò fatto, due parole le scriverò di sicuro ;-)

Lieto di rileggere l'ottimo Cyber Dylan, comunque. :)

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: ven gen 06, 2017 8:33 pm 
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Messaggi: 6902
Località: Inverary 2.0
Senza fretta, senza fretta reghezzi: potete leggere e commentare con calma nei prossimi giorni, passato il bailamme delle feste terribili.
O anche oltre... molto oltre. Magari succede poi come per i dischi delle rockstar appena defunte: tra una cinquantina d'anni qualcuno mette in giro la voce che la Baraldi è dipartita, e s'impennano le rivalutazioni storiche di quest'albo e l'ufficio arretrati è sommerso di richieste. Fino ad allora però il suo agente dovrà inventarsi qualcos'altro per un rilancio d'immagine, temo... :?


[...]

Spoiler!
Citazione leggermente modificata: gli spazi dopo i segni d'interpunzione sono gentilmente offerti dalla ditta, aggratise. Questa sì che è invidiabile generosità... :roll:


LestatDeLioncourt ha scritto:
[s]ono sicuramente d'accordo che ci siano delle critiche in generale... fatte a capocchia e mascherate da oceani di parole vuote, o da presunta ironia fine a se stessa. Storia di tutti i mesi, che quasi mi sorprenderei del contrario. Anzi, li trovo rassicuranti. Mi spiace che si sia perso il gusto della lettura, ma evidentemente c'è chi preferisce mantenere il suo invidiabile stato di personaggio da forum (invidia, invidia!).


Anche noartri troviamo rassicurante come ogni mese puntualmente un personaggio di questo tipo venga a ricordarci (nel gioco delle partacce) la sua rampognante filippinica contro ciò che scrivono gli altri e non gli è congeniale. Ma senza capirne i toni/contenuti, e senza fare nomi, generalizzando tantoper. Con allegato l'imprescindibile contributo deontologico di serietà, onde riempire certi vuoti immorali ed ajutarci a comprendere come leggere di "gusto" un fumetto, cosa che ai poveri mortali privi di gusto non sembra esser più concessa.
Spero la Befana ti porti in dono tanta cartacarbone per poterci deliziare anche in futuro con le copie di questi indispensabili ragguagli. Magari con in dote una goccia d'inchiostro (più) simpatico, effetto vedononvedo :3 .


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 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: ven gen 06, 2017 10:06 pm 
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Iscritto il: ven ott 10, 2014 1:54 pm
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AndreaBerga ha scritto:
LestatDeLioncourt ha scritto:
L'indagine del mese?...ecco,almeno per me la maggiore fonte di interesse.In generale.Ma anche qui,dipende troppo dal contesto.L'indagine non e' la struttura principale.


Scusa ma quale indagine? Io, e mi dispiace essere così negativamente categorico, ho visto solo un tentativo mal riuscito di unire due passioni dell'autrice (fan di certa musica e di un certo personaggio a fumetti). Poi, essendo il fumetto horror, oltre ad avere un protagonista dal fascinoso stile da bel tenebroso, è sembrato essenziale aggiungere a mò di contentino qualche scena splatter qua e là. Rinforzino finale il blando collegamento a certe novità della fase 2 e via nelle edicole. Dispiace. La mano sbagliata, in confronto, era davvero un ottimo Dylan. Se con Gualdoni Dylan non faceva che pensare e pensare e pensare questo mese e quello scorso Dylan non fa che ricordare ricordare ricordare (ti ricordi? Ti ricordi? Ti ricordi?) e nella mia mente risuonano le parole "un Dylan spettatore non voglio vederlo più". Ci vediamo a fine Gennaio...


Ahime',nel bene e soprattutto nel male la parte investigativa c'e'.Ma come dicevo,e' troppo dipendente dal contesto creato dalla Baraldi.E' al servizio del meccanismo innescato,non e' centrale come credo debba essere o almeno come piace a me in linea di massima.
Mi ricorda dei film nei quali gli effetti speciali non sono al servizio della trama,ma di fatto sono la trama.
In questo caso,coinvolgendo troppo il passato e il presente di Dylan,viene messo in evidenza l'aspetto del Dylan rockettaro o presunto tale che a me,ribadisco...proprio non riesce a convincere ai fini della storia stessa.


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 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: sab gen 07, 2017 1:32 am 
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Iscritto il: gio ott 09, 2014 3:21 pm
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Votato insufficiente perché questo non è Dylan Dog. Recchioni e' un ottimo comunicatore /curatore ma, approvando la realizzazione di questa storia, dimostra che del personaggio non ha semplicemente capito nulla.


Ultima modifica di Poe il sab gen 07, 2017 1:06 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: sab gen 07, 2017 1:45 am 
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Iscritto il: lun ago 04, 2008 10:09 am
Messaggi: 5673
Località: Palermo in via dei dylaniati n.666
Grazie wolky per la considerazione :*

Ahimè ho letto l'albo della Baraldi e, senza tergiversare, non salvo proprio nulla.
Mi dispiace parecchio perché al suo esordio sulla regolare l'autrice aveva svolto una buona prova non esente da pecche, che in questo caso sono amplificate dal contesto e dal soggetto in primis.

In secundis, la sceneggiatura è totalmente sballata e senza verve. Per non parlare dell'assoluta stereotipizzazione dei personaggi e del mondo della musica rock.
Il rockettaro con la fame di notorietà, puttane e jet privati e quello che vuole rimanere underground.
Gli screzi tra i componenti della band.
L'iniziale insuccesso con annessa rissa e il raggiungimento della fama.
L'overdose di turno e il declino della band.
Dylan che, "ovviamente" :lol: , non si piega alla macchina del successo, perché è sempre stato l'"alternativo" e il più puro.
La filippica sulla natura vera del rock.

Tutte cose che ci saremo aspettati da uno sceneggiatore di 20 anni con il poster di Kurt Cobain nella propria cameretta in piena crisi adolescenziale e non da un'autrice di romanzi.
Inoltre, non mi aspettavo che una sceneggiatrice potesse scrivere dei dialoghi così bimbominchiosi. Capisco che è un Dylan ventenne ma quello de Il lungo addio me lo ricordavo leggermente meno banale e più maturo.

Ah sì, ci sarebbe la trama che non è altro che un pretesto per scrivere questo improbabile passato da roadie di Dylan. Inserire la figura del killer così maldestramente non fa altro che peggiorare il tutto.

Peccato. :|

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Nobody talks about the pile (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: sab gen 07, 2017 11:16 am 
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Iscritto il: sab dic 28, 2013 7:16 pm
Messaggi: 2531
Località: Noland
Leggendo i commenti mi sorprende un po' la considerazione di cui aveva goduto La mano sbagliata. Certo, se dovessi fare una scelta, direi meglio quella di questa storia, ma a me non era piaciuta per nulla e anche la qualità dei dialoghi l'avevo trovata pressoché identica, magari qui però si nota maggiormente per la presenza di troppi luoghi comuni sul rock ed il suo mondo.
Era stata la breve Il bottone di madreperla a farmi piuttosto pensare ad un'autrice con buone possibilità, capace di sensibilità e malinconia, cose che non ho ritrovato nelle due lunghe.


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 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: sab gen 07, 2017 11:53 am 
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Iscritto il: dom gen 22, 2012 4:51 pm
Messaggi: 511
Oh comunque dite alla signorina a pag 27-28 che può strapparmi tutti i piercing che vuole.


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 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: sab gen 07, 2017 12:37 pm 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
Messaggi: 2158
Regà, mi sembra che cascate tutti dal pero.
Mi sorprende che scopriate solo ora che il lettore di riferimento della Baraldi non è quello scafato (un po' disincantato) saturo alla nausea di cliché e di risibili frasi ad effetto.
Estratti, sinossi e commenti dei suoi romanzi, interviste e post su facebook sono a disposizione di tutti su quel perfetto bugiardino che è internet.

_________________
l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: sab gen 07, 2017 12:55 pm 
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Iscritto il: mer feb 27, 2013 10:03 pm
Messaggi: 860
Località: Forlì
No, nessuna sorpresa, speravo solo che certi "atteggiamenti" e certo stile si limitassero solo alle citazioni e a caratterizzare, caso mai, i personaggi secondari (sia messo agli atti, per esempio, quanto io davvero apprezzi i riferimenti ai joy division, sisters of mercy e allegra compagnia cantante). Il guaio è ficcare a viva forza il protagonista in una storia come questa. Imo è stata una scelta davvero sbagliata, sviluppata, mi vien da dire, più con l'ottica del fan che con quella di un'autrice il cui mondo dovrebbe essere "al servizio" del personaggio e non viceversa


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