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#400 - E ora, l'Apocalisse http://www.cravenroad7.it/forum/viewtopic.php?f=8&t=9832 |
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Autore: | Dear Boy [ lun gen 13, 2020 4:32 pm ] |
Oggetto del messaggio: | Re: #400 - E ora, l'Apocalisse |
@Keanu A parte che i disegnatori fotocopiano da sempre, dovresti puntare il dito contro lo sceneggiatore che ha deciso tante vignette ad inquadratura fissa. E i casi sono due. O sta forzando un linguaggio che non appartiene al media fumetto. O ci marcia per riempire più comodamente le pagine richieste. |
Autore: | Keanu Coen [ lun gen 13, 2020 7:24 pm ] |
Oggetto del messaggio: | Re: #400 - E ora, l'Apocalisse |
Dear Boy ha scritto: @Keanu A parte che i disegnatori fotocopiano da sempre, dovresti puntare il dito contro lo sceneggiatore che ha deciso tante vignette ad inquadratura fissa. E i casi sono due. O sta forzando un linguaggio che non appartiene al media fumetto. O ci marcia per riempire più comodamente le pagine richieste. Dear, in primis il motivo per cui mi soffermo su questo aspetto è che è vero che come dici tu i disegnatori fotocopiano DA sempre, ma se nessuno dice niente continueranno a fotocopiare PER sempre. In secondo luogo è giusto far conoscere questo fenomeno anche a chi (ma non è il vostro caso, a quanto mi dite) non ne è al corrente, perchè vi giuro che ci sono lettori che NON sanno che i disegnatori usano questo sistema. Altra cosa: il fatto che lo sceneggiatore scelga tante vignette a inquadratura fissa (un problema di per sé, concordo con te) NON implica che il disegnatore le fotocopi, perchè il disegnatore, ad esempio, legge “questa inquadratura di Londra devi prenderla da questo link”, e lì ha due strade: disegnare ex novo lo skyline in questione, come facevano gli antichi (con la a minuscola!) oppure propendere per la strada più semplice, cioè, (prima pagina del #400), lavorare in digitale sull'immagine e ottenere uno pseudodisegno. Poi legge l'indicazione successiva: “vignetta identica alla precedente”, e di nuovo si presentano due strade: ridisegnare la vignetta precedente, che non verrà mai uguale alla prima, ma molto simile sì, oppure prendere la vignetta e riappiopparla senza fare sforzo alcuno (o quasi); e la stessa cosa si ripete con la terza vignetta. Quindi è vero che lo sceneggiatore non si è impegnato tantissimo, ma Stano nemmeno ha sudato sette camicie. Ha scelto la via più semplice. Quindi abbiamo: uno sceneggiatore che non brilla per differenziazione di soluzioni, un disegnatore che quando può interpreta alla lettera le indicazioni di sceneggiatura, un curatore che ritiene che il risultato finale sia accettabile, un editore che ritiene tutto ciò cosa buona e giusta, e infine un lettore che non dice niente o perchè non se ne accorge (ce ne sono una marea), o perchè lo ritiene marginale (e qui rientriamo nel campo della soggettività), o perchè ha di meglio da fare che lamentarsi di queste cose. Ultima considerazione: Io, in base alla mia esperienza personale, mi sento di dire che questo fenomeno in Bonelli (quantomeno nelle serie che seguivo e che seguo tuttora), NON c'è sempre stato, e che adesso invece c'è (nel numero 100, tanto per fare un esempio, non c'è nemmeno un esempio, pur in presenza di inquadrature fisse, tipo le prime 3 vignette di pagina 66 (sic!). Io non ricordo, nei Dyd che possiedo, un Dylan con 30 vignette fotocopiate, ma nemmeno con 20 o con 10 o con 5 (ovviamente fino a prova contraria, non sono Rain Man). Aggiungo questo problema a tutti gli altri di cui sono venuto a sapere leggendo voi, non ultimo i refusi, di cui RRefusoni è ghiotto. |
Autore: | JMZ [ mar gen 14, 2020 10:23 am ] |
Oggetto del messaggio: | Re: #400 - E ora, l'Apocalisse |
Keanu Coen ha scritto: Stano nemmeno ha sudato sette camicie. Ha scelto la via più semplice. la questione sui riferimenti visivi è roba trita e ritrita, già gli splendidi ragazzi di Cannibale e del Male ci si prendevano in giro appena si sgamavano fra di loro con una foto da copiare dietro una tavola in preparazione. A mio modo di vedere, strrada semplice o impervia, quel che conta è il risultato e Stano ne ha raggiunto uno meraviglioso con quella prima tavola. |
Autore: | Keanu Coen [ mar gen 14, 2020 12:23 pm ] |
Oggetto del messaggio: | Re: #400 - E ora, l'Apocalisse |
Ciao JMZ, grazie anche a te per la risposta. Cerco di non dilungarmi. Fin da quando ho mandato il primo messaggio qui ho chiarito: -che sono consapevole perfettamente che il problema è vecchio come il fumetto, e che di conseguenza non riguarda solo DYD -che al riguardo volevo avere opinioni di persone (voi) che potessero pensarla anche diversamente da me, perchè la mia opinione già la conosco -che il problema più grave è che molte persone, per esperienza personale, NON sanno che questa pratica viene usata -che il problema non si riduce al semplice fatto del copincolla, ma che è indice, a mio parere, di un modo poco serio di curare e pubblicare un fumetto -che la qualità dei disegnatori è altissima, nonostante quelli che io considero dei veri e propri scivoloni grafici in cui sono ricaduti in molti -che spesso questa tecnica viene utilizzata in momenti che meriterebbero un impegno maggiore (vedi la sequenza della morte del Tiz) Partendo da questi paletti, ho cercato di dire che anche se il problema esiste da sempre, non è detto che debba CONTINUARE a rimanere per sempre, e nel mio piccolissimo cerco di sensibilizzare altri lettori alla conoscenza e ad un giudizio critico (in senso letterale) del fenomeno; ho anche detto che secondo me (e in questo senso mi piacerebbe una vostra conferma o smentita) all'inizio alla Bonelli questa pratica non era così tanto usata, ma tutto sommato era limitata a poche mosche bianche, tanto che non ricordo a memoria (la mia collezione è emigrata tempo fa e non ho modo di fare controlli approfonditi) quali e quanti casi possano esserci, mentre adesso sembra essere la norma; ho detto anche che il problema non sono solo i copincolla, ma anche un uso indiscriminato (e, cosa ancor peggiore, non padroneggiato alla perfezione) di tecniche digitali che non esito a definire bizzarro (e ho fatto l'esempio dell'ospedale grottesco disegnato da Piccatto non ricordo dove, della copertina del disco dei Led Zeppelin di Baggi , dei quadri alle pareti di Piccatto in uno degli Old Boy, forse lo stesso dell'ospedale, la giacca di Groucho in "Miseria e Crudeltà" ma gli esempi si potrebbero moltiplicare, ma tanto per non vessare sempre Dyd, anche il quadro della ragazza con l'orecchino di perla nel primo numero di Jan Dix). Ripeto, forse 30 esempi di questo fenomeno io non me li ricordo nemmeno in TUTTI i numeri di dyd che possiedo messi insieme, quindi mi sembra quantomeno strano trovarne 30 tutti insieme in un numero così importante come il 400, A PRESCINDERE dal risultato finale, sul quale, essendo i gusti personali, non posso mettere bocca. Nel mio primo messaggio non ho scritto mica "ragazzi, vi rivelo il quarto segreto di Fatima: i disegnatori copiano!", ho scritto anzi (perdonerete se non ricordo le parole esatte) "come mai di questo argomento non ho trovato post? se ci sono, mi dite dove posso trovarli?". Tra l'altro ho avuto già (e ne sono lieto) dei feedback su questo aspetto: ho capito (Dio della sintesi vienimi in aiuto) che alcuni di voi trovano la cosa marginale, purchè non sia troppo esagerata, che alcuni di voi non apprezzano particolarmente la cosa, e ora da te apprendo che purchè il risultato sia comunque bello da vedere la cosa non ti dà fastidio: ebbene, sono esattamente le diverse opinioni che andavo cercando. Io personalmente non ritengo quella tavola un risultato meraviglioso (specialmente nell'edizione in bianco e nero in cui secondo me è proprio carente, nell'edizione a colori la colorista l'ha resa un po' più viva), forse perchè mi hanno spiegato il procedimento con cui si realizza e non ci ho trovato nessuna maestria. |
Autore: | LestatDeLioncourt [ mar gen 21, 2020 6:25 pm ] |
Oggetto del messaggio: | Re: #400 - E ora, l'Apocalisse |
Letto, più o meno finalmente. Si conclude il ciclo della meteoria, questa pseudo continuity che ha dato poche soddisfazioni, sfornando qualche numero anche bello...ma troppo poco rispetto alle attese. Per meglio dire, si è concluso con il 399.Questo 400 è una storia a parte. E' un collegamento, una transizione giocosa, "meta", diciamo quello che vogliamo insomma...verso un futuro che non sappiamo cosa riserverà. Senza voler essere necessariamente pessimisti, distruttivi, noiosi...è tuttavia legittima la preoccupazione. Pertanto, Dylan uccide il vecchio Dylan e il suo creatore (per l'ennesima volta, ma stavolta è quella giusta)...si libera di Groucho e riparte con nuova mini transizione. Vedremo... L'albo è anche carino, ripeto...divertente, ottimi i disegni e le citazioni dichiarate a Conrad e Coppola. Ritmo buone, caratterizzazioni interessanti e indovinate. E' un Dylan che riconosco, sinceramente. Ci sta. La mia preoccupazione personale è che si tratti della più classica bolla di sapone. Ma come detto, avremo modo di (ri)parlarne. Intanto si ricomincia. |
Autore: | skeletor [ mer gen 22, 2020 2:20 am ] |
Oggetto del messaggio: | Re: #400 - E ora, l'Apocalisse |
ai tempi del 100 stano non disegnava al computer. all'epoca o fotocopiava o ricalcava se voleva mettere due vignette uguali e poi eventualmente ritoccarle. era più macchinoso. |
Autore: | Keanu Coen [ mer gen 22, 2020 6:41 am ] |
Oggetto del messaggio: | Re: #400 - E ora, l'Apocalisse |
skeletor ha scritto: ai tempi del 100 stano non disegnava al computer. all'epoca o fotocopiava o ricalcava se voleva mettere due vignette uguali e poi eventualmente ritoccarle. era più macchinoso. Io non ne faccio una questione di disegnare al computer o disegnare a mano. Che ben venga il computer se a loro torna più comodo, fatti loro. Diventano fatti nostri (di chi ovviamente lo vede come un problema) se questo computer viene usato troppo spesso o addirittura male. Sta di fatto che in questo #numero 30 vignette sono state gestite con un copincolla più o meno invasivo e il numero mi pare esagerato: -in sé e per sé -in rapporto al numero di pagine dell'albo -in rapporto all'importanza "storica" dellalbo -in rapporto alle altre storie di dyd (almeno quelle che conosco io, in cui il fenomeno era sì presente ma non in dosi così massicce). Poi, per carità, ognuno prende questo dato oggettivo (le #30 vignette) e ne trae le conseguenze che più gli sembrano opportune. |
Autore: | Machen [ sab gen 25, 2020 2:23 pm ] |
Oggetto del messaggio: | Re: #400 - E ora, l'Apocalisse |
Fine della Meteora… e inizio della bipolarità (in senso autoreferenziale). Sì perché, dopo il 3 che darei al 399... a me il 400 è piaciuto, e la cosa mi sta creando più di un problema di razionalizzazione. Cerco di capire il motivo di due valutazioni così dissimili e apparentemente schizofreniche: merito dei disegni di Stano? Merito del mare magnum di citazioni un po' più elevate del solito? Merito della scopiazzatura di Morgana e del personaggio di Tiz? Assenza o quantomeno contenimento dello spirito di patata e degli orrendi dialoghi del 387 e del 399? Non mi sarebbe dispiaciuto poter dire che entrambi gli ultimi albi fossero orribili ma onestamente non me la sento Qui più di un qualcosa di buono e di autoriale emerge e Spoiler!
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Autore: | Mr.Nightmare95 [ gio feb 06, 2020 10:02 am ] |
Oggetto del messaggio: | Re: #400 - E ora, l'Apocalisse |
Voto 6, ho apprezzato molto i disegni, per quanto riguarda la storia non è il massimo però a me piacciono molto le citazioni in questo albo... Spoiler!
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Autore: | ilMaLe [ lun feb 10, 2020 7:04 pm ] |
Oggetto del messaggio: | Re: #400 - E ora, l'Apocalisse |
Carina l'idea delle 4 copertine (spero non per far comprare lo stesso albo 4 volte!), bravi Roi e soprattutto Stano per le belle tavole (alcune a pagina intera sono davvero dei capolavori), ma "E ora, l'Apocalisse" è il delirio di un uomo, Recchioni, che vuole uccidere un personaggio, Dylan Dog, utilizzando come vittima sacrificale il vero papà del personaggio, Tiziano Sclavi. Se doveva essere un albo folle, folle è stato. Groucho mozzo e poi mozzato (bella la battuta sclaviana?), citazioni a cazzo con dialoghi teatrali, ben descritti a pag 4 quasi per il gusto di darsi un tono. Caro Recchioni, pure Sclavi citava, ma non per incensarsi, quando per omaggiare i classici della letteratura o del cinema horror e dare spunti culturali di riflessione ai lettori. Qui le citazioni sono troppe e annoiano. Per venire allo Sclavi-Kurtz vorrei ricordare un fumetto di Andrea Pazienza, autore omaggiato nell'albo 200 con Virgil il figlio di Bloch disegnato come Zanardi e i suoi complici come Colasanti, Petrilli e lo stesso Pazienza. Nel fumetto "Un giorno" di Zanardi, il protagonista è uno studente fuoricorso al Dams di Bologna. Deve dare un esame su "Apocalips Nau" e senza citare Conrad e "Cuore di Tenebra", per uscire dalla scena muta da una domannda fiume-serpente insulta il prof "Il serpente se lo può infilare nel culo". Ecco, la miglior risposta che possiamo dare a Recchioni è forse quella del personaggio di Pazienza. Viene quasi voglia di leggere solo la saga dell'Old Boy e gli Speciali. E la scelta di Gnaghi??? Un omaggio (forse più un'ipocrita leccata di culo) a Sclavi dopo avergli distrutto il personaggio o una carenza totale di idee? Temo la seconda. |
Autore: | dylan 666 [ lun feb 17, 2020 8:55 am ] |
Oggetto del messaggio: | Re: #400 - E ora, l'Apocalisse |
https://imgur.com/a/aBY4nJo mi ha fatto morire |
Autore: | dylan 666 [ lun feb 17, 2020 9:08 am ] |
Oggetto del messaggio: | Re: #400 - E ora, l'Apocalisse |
ilMaLe ha scritto: Carina l'idea delle 4 copertine (spero non per far comprare lo stesso albo 4 volte!), bravi Roi e soprattutto Stano per le belle tavole (alcune a pagina intera sono davvero dei capolavori), ma "E ora, l'Apocalisse" è il delirio di un uomo, Recchioni, che vuole uccidere un personaggio, Dylan Dog, utilizzando come vittima sacrificale il vero papà del personaggio, Tiziano Sclavi. Se doveva essere un albo folle, folle è stato. Groucho mozzo e poi mozzato (bella la battuta sclaviana?), citazioni a cazzo con dialoghi teatrali, ben descritti a pag 4 quasi per il gusto di darsi un tono. Caro Recchioni, pure Sclavi citava, ma non per incensarsi, quando per omaggiare i classici della letteratura o del cinema horror e dare spunti culturali di riflessione ai lettori. Qui le citazioni sono troppe e annoiano. Per venire allo Sclavi-Kurtz vorrei ricordare un fumetto di Andrea Pazienza, autore omaggiato nell'albo 200 con Virgil il figlio di Bloch disegnato come Zanardi e i suoi complici come Colasanti, Petrilli e lo stesso Pazienza. Nel fumetto "Un giorno" di Zanardi, il protagonista è uno studente fuoricorso al Dams di Bologna. Deve dare un esame su "Apocalips Nau" e senza citare Conrad e "Cuore di Tenebra", per uscire dalla scena muta da una domannda fiume-serpente insulta il prof "Il serpente se lo può infilare nel culo". Ecco, la miglior risposta che possiamo dare a Recchioni è forse quella del personaggio di Pazienza. Viene quasi voglia di leggere solo la saga dell'Old Boy e gli Speciali. E la scelta di Gnaghi??? Un omaggio (forse più un'ipocrita leccata di culo) a Sclavi dopo avergli distrutto il personaggio o una carenza totale di idee? Temo la seconda. un giorno non è del ciclo di zanardi https://pdfslide.net/documents/e-book-i ... nopdf.html |
Autore: | ilMaLe [ mer feb 26, 2020 2:12 am ] |
Oggetto del messaggio: | Re: #400 - E ora, l'Apocalisse |
dylan 666 ha scritto: ilMaLe ha scritto: Carina l'idea delle 4 copertine (spero non per far comprare lo stesso albo 4 volte!), bravi Roi e soprattutto Stano per le belle tavole (alcune a pagina intera sono davvero dei capolavori), ma "E ora, l'Apocalisse" è il delirio di un uomo, Recchioni, che vuole uccidere un personaggio, Dylan Dog, utilizzando come vittima sacrificale il vero papà del personaggio, Tiziano Sclavi. Se doveva essere un albo folle, folle è stato. Groucho mozzo e poi mozzato (bella la battuta sclaviana?), citazioni a cazzo con dialoghi teatrali, ben descritti a pag 4 quasi per il gusto di darsi un tono. Caro Recchioni, pure Sclavi citava, ma non per incensarsi, quando per omaggiare i classici della letteratura o del cinema horror e dare spunti culturali di riflessione ai lettori. Qui le citazioni sono troppe e annoiano. Per venire allo Sclavi-Kurtz vorrei ricordare un fumetto di Andrea Pazienza, autore omaggiato nell'albo 200 con Virgil il figlio di Bloch disegnato come Zanardi e i suoi complici come Colasanti, Petrilli e lo stesso Pazienza. Nel fumetto "Un giorno" di Zanardi, il protagonista è uno studente fuoricorso al Dams di Bologna. Deve dare un esame su "Apocalips Nau" e senza citare Conrad e "Cuore di Tenebra", per uscire dalla scena muta da una domannda fiume-serpente insulta il prof "Il serpente se lo può infilare nel culo". Ecco, la miglior risposta che possiamo dare a Recchioni è forse quella del personaggio di Pazienza. Viene quasi voglia di leggere solo la saga dell'Old Boy e gli Speciali. E la scelta di Gnaghi??? Un omaggio (forse più un'ipocrita leccata di culo) a Sclavi dopo avergli distrutto il personaggio o una carenza totale di idee? Temo la seconda. un giorno non è del ciclo di zanardi https://pdfslide.net/documents/e-book-i ... nopdf.html Refuso mio, volevo scrivere di Pazienza. Pazienza che Recchioni mio sta facendo perdere, ma questo è un altro discorso. |
Autore: | skeletor [ sab feb 29, 2020 6:42 pm ] |
Oggetto del messaggio: | Re: #400 - E ora, l'Apocalisse |
comunque su comic us mesi e mesi fa avevo scritto che finisce reiniziando con un dylan che metteva la targhetta alla porta. i casi sono due, o sono veggente o mi ha copiato. |
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