Cravenroad7

Forum dylaniato
Oggi è dom giu 16, 2024 12:48 pm

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 248 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11 ... 17  Prossimo

#364 - Gli anni selvaggi
Insufficiente (1-4) 38%  38%  [ 39 ]
Mediocre (5) 20%  20%  [ 21 ]
Accettabile (6) 14%  14%  [ 15 ]
Buono (7-8) 18%  18%  [ 19 ]
Ottimo (9-10) 10%  10%  [ 10 ]
Voti totali : 104
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: sab gen 07, 2017 1:33 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: mer feb 29, 2012 12:49 pm
Messaggi: 128
Me l'hanno prestato (Grazie cuginetto!). Ma un curatore non dovrebbe perlomeno preoccuparsi di supervisionare i dialoghi? Raramente ho letto una sceneggiatura così vacua e monocorde su questa ex gloriosa testata


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: sab gen 07, 2017 1:58 pm 
Non connesso

Iscritto il: mar feb 03, 2015 10:01 pm
Messaggi: 1281
In tutte le case editrici, grandi e piccole, di fumetti e non, esiste la figura dell'Editor, che ha il compito di dare consigli all'autore, limare le incongruenze ecc. Se esiste (e immagino di sì) anche nella redazione di Dylan Dog, non è detto che questa figura coincida sempre con il Curatore: Recchioni potrebbe limitarsi a svolgere funzioni di headwriter e occuparsi di "correggere" solo alcune storie, magari quelle considerate più importanti.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: sab gen 07, 2017 3:45 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: lun ago 04, 2008 10:09 am
Messaggi: 5673
Località: Palermo in via dei dylaniati n.666
Dear Boy ha scritto:
Regà, mi sembra che cascate tutti dal pero.
Mi sorprende che scopriate solo ora che il lettore di riferimento della Baraldi non è quello scafato (un po' disincantato) saturo alla nausea di cliché e di risibili frasi ad effetto.
Estratti, sinossi e commenti dei suoi romanzi, interviste e post su facebook sono a disposizione di tutti su quel perfetto bugiardino che è internet.

Non mi aspettavo che fosse così anche su DD. Che qualcuno la revisionasse..

Spoiler!
Immagine

_________________
Nobody talks about the pile (cit.)


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: sab gen 07, 2017 4:25 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
Messaggi: 6902
Località: Inverary 2.0
Dear Boy ha scritto:
Regà, mi sembra che cascate tutti dal pero.


Come delle pere, mosce :?:
Tempo fa Lebbra sperava in una Baraldi come neo-Chiaverotta con le bocce... ma le cose sono andate diversamente, a penzoloni piatti. Per quanto mi riguarda mi ero già abbastanza ammosciato con i testi della La Mano Sbagliata e tutti i presentimenti negativi sono stati confermati in questo albo. Qualcuno si era illuso all'epoca perché la storia presentava un regime "classico" come struttura, e quindi anche qualche sfaccettatura gradevole. Ma le sviolinate romanzesche, i goticismi gratuiti, lo splatter di maniera, le vamp lady svenevoli, le pucciosità da Harmony, il luna park personale di citazioni, o le torme di dialoghi aforistici appestati da luoghi comunissimi della peggiori specie, erano già belli che evidenti. A me sembrava già da allora chiaro che si trattasse di una scrittrice per young adults o poco più, presa dal suo mondo atteggesco di bimbiminkia darkeggianti ed incapaci di crescere per/con profondità, anche a livello narrativo o di prospettive.

Se il giovine Dylan di Moonlight avesse letto roba simile invece di Cervantes, a quest'ora con Marina si era aperto un sexy shop per vegani a Soho :oops: :lol: :oops: .

[...]

A propò della gioventù dylaniata: spero di sbagliarmi sentitamente, ma ho un oscuro presagio a margine.
Tra le varie tappe lacunevoli che si possono ancora sfruttare, c'è il suo rapporto coi genitori adottivi ed il periodo che precede la separazione da essi e da Crossgate in senso lato, pre-ribellione punk.
Non so perché, ma certi accenni in questo albo - potrebbero essere solo delle forzature made in Baraldi, poco documentata, eh :roll: - mi lasciano qualche timore di rimpasto cazzeggiante da retrospettiva. Non mi pare che altrove si alludesse ad un'adolescenza poco felice del nostro... anzi. Solo che qui, forse anche per atteggiarsi a disadattato, più volte il Dylan ventenne torna ad alludere di "non aver avuto niente dalla vita" (p. 17) o addirittura di aver trovato in Vince un sostituto alla famiglia quando non ne aveva più una (p. 44).
Non oso immaginare cosa ne verrebbe fuori da questa scia... da tirare con una banconota da 100 :tc: .



LO SPETTACOLO, DEVE ANCORA COMINCIARE
(non prima di un ALOHA, ai Litfiba)

_________________
Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: sab gen 07, 2017 4:37 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: gio nov 05, 2015 5:07 pm
Messaggi: 2921
riallacciandomi al mio precedente post sulla percezione in giro dell'albo del mese, girovagando mi sono imbattuto in questa pagina FB dove in un sondaggio veniamo citati noialtri "vecchiardi" :wink: del forum...un utente, assai perplesso dalla cosa, ha linkato le votazioni del forum dedicate all'albo del mese..ma prontamente è stato esortato a ignorare codesta piccola terra di frontiera. 8-)
https://www.facebook.com/groups/3171749 ... 146722621/
p.s. in tutto questo l'albo non mi è ancora arrivato...ma visto l'andazzo a questo punto quando arriva arriva..l'interesse scemò... :roll:

_________________
Il segno è sottoposto alla legge, le apparenze non sono che sottoposte alle regole del gioco.
https://ilfumettarovetusto.blogspot.com/


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: sab gen 07, 2017 5:02 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: mer ott 30, 2013 9:02 pm
Messaggi: 4129
Località: Macondo
Zak ha scritto:
riallacciandomi al mio precedente post sulla percezione in giro dell'albo del mese, girovagando mi sono imbattuto in questa pagina FB dove in un sondaggio veniamo citati noialtri "vecchiardi" :wink: del forum...un utente, assai perplesso dalla cosa, ha linkato le votazioni del forum dedicate all'albo del mese..ma prontamente è stato esortato a ignorare codesta piccola terra di frontiera. 8-)
https://www.facebook.com/groups/3171749 ... 146722621/
p.s. in tutto questo l'albo non mi è ancora arrivato...ma visto l'andazzo a questo punto quando arriva arriva..l'interesse scemò... :roll:

Di sicuro CravenRoad è un lido abbastanza integralista, per quanto concerne Dylan Dog. Non a caso è un forum interamente dedicato all'indagatore dell'incubo, mica un forum generico di fumetti.
Poi molta utenza da Facebook "mordi & fuggi" dimentica che la Barbato e Medda sono sempre stati apprezzati pure con i "loro" Dylan personali. Che Bilotta viene incensato per la sua saga. E che quindi CR7 non è contro a priori.

A tutti piace e a noi no? Come si dice a Roma...? 'Sticazzi! Io son contento per la Bonelli e mi compro Julia anziché Dylan per 'sto mese.
Probabilmente la cosa che dà più fastidio di quei commenti su FB è il non rispettare l'opinione altrui. Ma stiamo parlando di Facebook, Internet, Italia. Non mi stupisce.

_________________
Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: sab gen 07, 2017 5:11 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: gio nov 05, 2015 5:07 pm
Messaggi: 2921
concordo. facebook è decisamente lo specchio del bel paese...in ogni ambito...fortunatamente per ora ne sono lontano..dall'italia intendo. :wink:

_________________
Il segno è sottoposto alla legge, le apparenze non sono che sottoposte alle regole del gioco.
https://ilfumettarovetusto.blogspot.com/


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: sab gen 07, 2017 5:16 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: gio nov 05, 2015 5:07 pm
Messaggi: 2921
p.s. senza poi parlare dell'età media dei lettori utenti facebook--- :3

_________________
Il segno è sottoposto alla legge, le apparenze non sono che sottoposte alle regole del gioco.
https://ilfumettarovetusto.blogspot.com/


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: sab gen 07, 2017 5:22 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: lun ago 04, 2008 10:09 am
Messaggi: 5673
Località: Palermo in via dei dylaniati n.666
Giusto perché siamo un forum integralista: viewtopic.php?f=23&t=9536

_________________
Nobody talks about the pile (cit.)


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: sab gen 07, 2017 6:52 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: gio ott 26, 2006 8:53 pm
Messaggi: 2491
Qui il problema non è se la storia funziona o se la Baraldi scrive bene.
Il problema è che, dal punto di vista della continuity, si tratta di una storia "sbagliata", perché oggettivamente fa a pugni con la consolidata caratterizzazione di Dylan e con gli eventi finora noti del suo passato.
Le ragioni le ha spiegate benissimo Cyber Dylan e mi sembrano inconfutabili:
[SPOILER]
Cyber Dylan ha scritto:
Come molti altri, faccio fatica a riconoscere in "questo" Dylan il Dylan di una volta.
Di certo non è lo stesso che in Dopo mezzanotte si trovava chiaramente a disagio in un concerto metal/punk, al punto da definirlo un inferno.
(...) Ma ormai mi pare chiaro che la continuity ogni autore se la interpreta a seconda di come gli gira... :cry:
Quello che però proprio non riesco a mandar giù è il contesto musicale descritto e l'impossibilità di inserirlo in qualsivoglia continuity.
Tanto per cominciare: in che anno si svolgono gli eventi visti nel flashback? :?:
Il punk in Inghilterra è iniziato nel 1975, ma le prime band non guardavano certo al soldo e al successo. I Sex Pistols si sciolsero spontaneamente dopo Never Mind The Bollocks, nonostante la considerevole fama. E anche i Clash se ne fregavano dei soldi.
Siamo già in periodo post-punk? Può darsi, visto anche che alcuni membri dei Bloody Hell ammiccano al glam-metal (che, tra parentesi, NON è punk e col vero punk non ha nulla a che spartire!), ma allora dovremmo essere già negli '80. Tenuto conto che nell'86 Dylan è già indagatore, quando è stato poliziotto?
Il periodo descritto in Finchè morte non ci separi è dei primi anni '80 (Bobby Sands, citato più volte in quella storia, è morto nell' 81). Insomma, Dylan negli anni '80 era contemporaneamente sia un poliziotto adulto che un 18enne suonatore di chitarra e manager di band!!! :| Boh...
Come se non bastasse, uno dei Bloody Hell cita apertamente Peter Steele, il mai abbastanza rimpianto cantante dei Type O Negative. E qui siamo addirittura negli anni '90, cioè quando Dylan è indagatore da un pezzo!!!! :o (a meno che la Baraldi non voglia riferirsi ai Carnivore, ma non credo proprio :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: )
Si badi, io non amo il realismo a tutti i costi e apprezzo la libertà creativa. Ma buttare a casaccio nello stesso calderone un sacco di roba appartenente a periodi storici diversissimi non ha senso, specie in una storia che vorrebbe in qualche modo incastrarsi nella continuity. Accatastare punk, post-punk, glam anni '80 e metal anni '90 può anche essere divertente, ma almeno si dovrebbe creare un'ucronia o un universo alternativo con cui il "vero" Dylan entri in qualche modo in contatto (tipo Gente che scompare).

Insomma, una cosa è raccontare nuovi dettagli del passato di Dylan, un'altra è riscrivere quel passato.
Si tratta della differenza che corre fra il prequel e il reboot. Una differenza sottile, ma sostanziale.
A questo punto, delle due l'una: o la nuova gestione intende, a poco a poco, distruggere e ricostruire Dylan dalle fondamenta (reboot) e questa storia rientra nel progetto; oppure si tratta, come dicevo sopra, semplicemente di una storia sbagliata.

OT
Per quanto riguarda la solita diatriba forum vs Facebook, credo che ormai non abbia più alcun senso, soprattutto perché qui siamo rimasti in quattro gatti. :cry:
Purtroppo (ed è un vero peccato) l'opinione dei forum non esiste più e, se anche esistesse, da un punto di vista statistico non sarebbe rappresentativa dell'opinione della maggioranza dei lettori.
Continuano, invece, ad esistere le nostre singole opinioni, la cui importanza dipende non dal luogo, ma dal modo in cui sono espresse e dalla credibilità personale di chi le esprime.


Ultima modifica di V.M. il sab gen 07, 2017 7:10 pm, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: sab gen 07, 2017 7:04 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: ven giu 27, 2003 10:00 pm
Messaggi: 3863
V.M. ha scritto:
Qui il problema non è se la storia funziona o se la Baraldi scrive bene.
Il problema è che, dal punto di vista della continuity, si tratta di una storia "sbagliata", perché oggettivamente fa a pugni con la consolidata caratterizzazione di Dylan e con gli eventi finora noti del suo passato.
Le ragioni le ha spiegate benissimo Cyber Dylan e mi sembrano inconfutabili:
[SPOILER]
Cyber Dylan ha scritto:
Come molti altri, faccio fatica a riconoscere in "questo" Dylan il Dylan di una volta.
Di certo non è lo stesso che in Dopo mezzanotte si trovava chiaramente a disagio in un concerto metal/punk, al punto da definirlo un inferno.
(...) Ma ormai mi pare chiaro che la continuity ogni autore se la interpreta a seconda di come gli gira... :cry:
Quello che però proprio non riesco a mandar giù è il contesto musicale descritto e l'impossibilità di inserirlo in qualsivoglia continuity.
Tanto per cominciare: in che anno si svolgono gli eventi visti nel flashback? :?:
Il punk in Inghilterra è iniziato nel 1975, ma le prime band non guardavano certo al soldo e al successo. I Sex Pistols si sciolsero spontaneamente dopo Never Mind The Bollocks, nonostante la considerevole fama. E anche i Clash se ne fregavano dei soldi.
Siamo già in periodo post-punk? Può darsi, visto anche che alcuni membri dei Bloody Hell ammiccano al glam-metal (che, tra parentesi, NON è punk e col vero punk non ha nulla a che spartire!), ma allora dovremmo essere già negli '80. Tenuto conto che nell'86 Dylan è già indagatore, quando è stato poliziotto?
Il periodo descritto in Finchè morte non ci separi è dei primi anni '80 (Bobby Sands, citato più volte in quella storia, è morto nell' 81). Insomma, Dylan negli anni '80 era contemporaneamente sia un poliziotto adulto che un 18enne suonatore di chitarra e manager di band!!! :| Boh...
Come se non bastasse, uno dei Bloody Hell cita apertamente Peter Steele, il mai abbastanza rimpianto cantante dei Type O Negative. E qui siamo addirittura negli anni '90, cioè quando Dylan è indagatore da un pezzo!!!! :o (a meno che la Baraldi non voglia riferirsi ai Carnivore, ma non credo proprio :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: )
Si badi, io non amo il realismo a tutti i costi e apprezzo la libertà creativa. Ma buttare a casaccio nello stesso calderone un sacco di roba appartenente a periodi storici diversissimi non ha senso, specie in una storia che vorrebbe in qualche modo incastrarsi nella continuity. Accatastare punk, post-punk, glam anni '80 e metal anni '90 può anche essere divertente, ma almeno si dovrebbe creare un'ucronia o un universo alternativo con cui il "vero" Dylan entri in qualche modo in contatto (tipo Gente che scompare).

Insomma, una cosa è raccontare nuovi dettagli del passato di Dylan, un'altra è riscrivere quel passato.
Si tratta della differenza che corre fra il prequel e il reboot. Una differenza sottile, ma sostanziale.
A questo punto, delle due l'una: o la nuova gestione intende, a poco a poco, distruggere e ricostruire Dylan dalle fondamenta (reboot) e questa storia rientra nel progetto; oppure si tratta, come dicevo sopra, semplicemente di una storia sbagliata.


son d'accordo sul fatto che c'è discordanza col dylan di "dopo mezzanotte " , ma sulle date credo si possano incastrare , cioè potrebbe essere che questa storia sia ambientata tra il 1978 ed il 1980 tenendo conto che l'esperienza di roudie potrebbe essere durata qualche mese come un anno (?) o piu'(?) , mentre il poliziotto potrebbe averlo fatto dal 1980 al 1986 , tenendo conto che gli anni in DD sono variabili questi 5 anni di polizia potrebbero essere dieci , come i trenta anni di indagatore dell'incubo sono in realtà indefiniti visto che l'età di dylan rimane sempre nei "trenta".


Ultima modifica di Goblin il sab gen 07, 2017 7:26 pm, modificato 2 volte in totale.

Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: sab gen 07, 2017 7:18 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: ven set 23, 2005 2:31 pm
Messaggi: 3053
Località: Palermo
Massssììì torniamo a scrivere...
Negli ultimi mesi, lavoro e altre letture mi hanno trascinato un po' lontano dal mondo dylaniano ma vi ho sempre seguito (e forse qualcosina a volo l'ho pure scritta!) e adoro le filippiche wolkoffiane (a proposito, ciao Wolk :D ).
Detto ciò, cosa dire dell'albo nel qual topic sto scrivendo?
NULLA!
Già di mio non sono mai stato un prolisso critico degli album del mese (per motivi piuttosto complessi che non sto qui a scrivere) ma l'albo di gennaio del Nostro non mi ha lasciato nulla perché il Nostro non ci sta.
Anzi! Ho cambiato idea. Scrivo lamentandomi, come i "vecchi" lettori che tanto odiano in quel di Facebook.
Parliamoci chiaro, a contrario di molti utenti di CR7, io sono tra quelli che ADORA lo scavo maniacale nei personaggi che seguo... il problema subentra quando lo scavo è fatto a pene di quadrupede. Quindi alieno al passato già raccontato e alle caratteristiche intriseche del personaggio.
Mai, se la memoria non mi inganna, è stato toccato il passato di Dylan in modo così lontano dal carattere del personaggio. Levando i passaggi Sclaviani (Finché morte non vi separi, Il lago nel cielo, Il volo dello struzzo, ecc...) chi ha raccontato l'infanzia/giovinezza/polizia di Dylan (Castelli, Ambrosini, Barbato, Ruju e altri che per ora non mi sovvengono) è stato più o meno coerente con il modo di essere del personaggio, nonché con la sua "formazione" per diventare quel che abbiamo imparato a conoscere dal 1986 in poi.
La Baraldi, per l'appunto, è lontanissima da Dylan. Racconta un periodo (tra il Lungo Addio e l'ingresso a Scotlan Yard?) mai toccato sino ad ora, ma lo fa senza una logica, senza una spiegazione veramente valida e, soprattutto, senza rispetto della Storia.
Capisco benissimo la difficoltà nel raccontare un passato di Dylan evitando il più possibile di datare la vicenda, ma se noi già abbiamo il Dylan poliziotto di inizio anni '80, non si può fare una storia con un Dylan calato in altri periodi storici (come ha ben descritto Cyber Dylan) rispetto al punto fermo di Sclavi raccontato in "Finché morte non vi separi", perché se no ci si perde. Che si usino altri personaggi (con il loro passato) per raccontare determinati episodi, e non Dylan.
La ricerca del raccontare costantemente (sorprendendo con scelte azzardate) il passato del Nostro, sempre più rafforza in me l'idea che hanno seri problemi a creare storie d'indagine classica. E non mi si venga a dire che il fumetto... bla bla... Dylan dovrebbe avere 60 anni... bla bla... perché ciò potrebbe giustificare, fra una decina d'anni un storia con Dylan adolescente e traumatizzato dagli attentati dell'11 settembre 2001 e nelle stazioni di Londra del 7 luglio 2005... oppure un Dylan incazzato contro il mondo perché in gioventù subì il cyber-bullismo... o da piccolo, nel 1992, rimase shockato di alcuni stragi mafiose nella lontana Sicilia (e Orrore Nero è del 1989)... e si potrebbe continuare all'infinito. Quello che voglio dire, è che preferisco pensare che il nostro si è "fermato" in un lasso di tempo che va dal 1986 al 1996 (con tutte le novità di oggi che nel frattempo subentrano) e che il suo passato sia sempre riferito a prima del 1980. Un po' come avviene nei Simpson o nei racconti giovanili di Zio Paperone (fermi sempre al Klondike di fine '800). Pertanto, NON si può raccontare un passato con tanta leggerezza.
E ora passiamo all'altro aspetto che mi ha fatto storcere il naso. Il modus operandi di Dylan non c'entra nulla con il Nostro. Cioè quello che ho letto era lo stesso, profondo, ragazzo del Lungo Addio? Lo stesso uomo ricco di valori, posato e coerente visto da poliziotto sotto la penna di Sclavi e Barbato? Lo stesso che poi si lamenterà ad ogni discoteca o concerto sotto la firma del suo creatore? No dico... se è lo stesso, mi pare di non aver capito una mazza di Dylan Dog. Ma lo dico sul serio. Ok, non era un membro effettivo della band, ma il seguirli costantemente, fargli da factotum e frequentarli, non può renderlo tanto lontano dal modo di essere della band.
Levando tutto ciò, se si può far finta di levarlo considerando che è la storia narrata, rimane un viaggio superficiale e stereotipato sia sul mondo musicale raccontato che sul presunto thriller contemporaneo citato qua e la nella storia.
Onestamente ero stato tra quelli che tessevano le lodi, alla Baraldi, ne "La mano sbagliata" ma ora, mi dispiace dirlo, l'ha proprio scafazzata (come si dice dalle mie parti).
Inoltre, Mari non è mai stato tra i miei disegnatori preferiti. Quindi ho pure l'aggravante nel mal sopportare l'uscita del mese.
Detto tutto ciò, come mi è capitato ultimamente, NON metterò il freddo voto nel sondaggio. Non l'ho fatto per le storie che ho apprezzato ultimamente e non lo farò per questa.
L'unica cosa che mi preme dire, se no mica scrivevo 'sta roba qui, è che a volte mi sorge il dubbio se in redazione conoscano effettivamente il personaggio che scrivono. Ma è comunque una domanda che mi faccio da tempo, anche nell'era Gualdoni (seppur per altri motivi).

Spero, comunque di ritornare a scrivere un po' di più nel forum, anche se vi seguo sempre con affetto e in silenzio...

_________________
"Sono gli anni, i mostri ... gli anni che passano ... "


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: sab gen 07, 2017 8:02 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: mer ott 30, 2013 9:02 pm
Messaggi: 4129
Località: Macondo
Eccoti Lord, bel commento, sempre un piacere leggerti 8-)

VM ha scritto:
Continuano, invece, ad esistere le nostre singole opinioni, la cui importanza dipende non dal luogo, ma dal modo in cui sono espresse e dalla credibilità personale di chi le esprime.

Questa è un'innegabile verità. Un ambiente come il forum, in linea di massima, si stabilizza su una sensibilità critica più o meno condivisa e, in un modo o nell'altro, chi non ne fa parte si autoesclude. Perciò abbiamo rimatt che venera Medda, c'è la frangia di Chiaverottofili comandata da wolkoff, ci sono gli Ambrosinomani come Aleksand (e io e altri), c'è Mandarino che andrebbe a letto con Bilotta, c'è chi apprezza anche i gialletti di Ruju e chi già trova storie di Sclavi da dimenticare... ma in fondo siamo tutti legati da un attaccamento al nostro personaggio preferito similare, chi più chi meno.
E chi non se ne sente facente parte, in qualche modo, si autoesclude. Due esempi recenti e opposti, Piccatto, tremendamente deluso, e Kowalsky, entusiasta. Un peccato averli persi entrambi come utenti attivi (anche se Pic ogni tanto riappare :mrgreen: ), a mio avviso, ma ognuno ha fatto la sua scelta.

Ops, sono off-topic :roll:

_________________
Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: sab gen 07, 2017 8:24 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
Messaggi: 6902
Località: Inverary 2.0
Massssììì .... riecco scrivere (e tanto) un grandepiccolo Lord tra noi! 8-)
Bentornato in questo rave di sdentati sciamannati, e scusami se non ti ho citato tra i pezzi da 90 (paura!) mancanti, ma a questa età la memoria non digitale fa brutti scherzi...

Per il resto sono un po' più d'accordo con quanto dici tu rispetto a quello che sostiene V.M. sull'andazzo del passato di Dylan rielaborato alla cazzodicanperlaja. Mi spiego meglio anche se ho già parlato dell'argomento, eccemancherebbe.
Non credo che sia programmato un reboot biografico del personaggio. O meglio, non in modo così incisivo da pensarlo un reset integrale di alcuni parametri della sua vita per inserirne altri, di straforo e per stravolgimento, pro-renovatio o per qualche disegno estetico/editoriale occulto. Più pragmaticamente penso che stiano dando fondo alle idee residue, e non trovando risorse - come capacità - per sviluppare storie d'indagine canonica dove il focus è il cliente, vanno a rimestare sul "personaggio" Dylan ed il clamore che può sorgere nel riconsiderarne il passato... sempre lasciato velato nel mistero da un volpone come Sclavi :) .

Non tanto una riscrittura integrale a tavolino, quanto una rifarcitura untuosa da fastfood, da dare in pasto al consumo immediato. Perché il problema è in che modo queste trovate dell'ultim'ora vengono messe su carta. Su come sia difficile e controproducente questo tipo di mano-missione, soprattutto nella mani di certa gente, a livello di gingillo infra-narrativo, ne ho parlato nella prima pagina di questo topic e tanto basti. Soprattutto perché è sbagliato il modo di approcciarsi al Nostro ed il modo in cui egli stesso si approccia al mondo circostante. E' questo che è snaturante e inverosimile alla fine, non tanto gli incastri cronologici tra decenni in conflitto, su quando è uscito prima quell'LP, etc... anche perché sappiamo che Dylan vive più o meno in un eterno presente imprecisabile, e resta inutile tentare di omologare l'arco delle sue vicissitudini agli anni che sono passati nella realtà storica, in parallelo o in progressione :| .

Con qualche forzatura la storia della Baraldi si può incastrare benino in quello che non sappiamo degli anni bui dell'Old Boy, a livello di periodizzazione, ma non col DNA caratterizzato dalle sue esperienze passate, ovvero quelle degli albi citati sopra da Lord e del suo essere per intero. Questi autori mancano di tatto e percettività, lesinano impudicamente di documentazione, sacrificando il tutto per la sbornia di protagonismo markettaro o l'euforia momentanea di poter mettere le mani nella stanza dei bottoni di uno dei loro idoli fumettistici denavita... con una "nuova vita" per il medesimo Dylan rivisto da XY - e Ambrosini mi perdoni per il calco, anche perché lui un certo tatto l'ha sempre dimostrato.

Detto questo concordo con chi aggiunge come aggravante che questa storia è scritta proprio col pennarello fra i piedi, e gran parte dei dialoghi o delle movenze della (pseudo)trama siano insostenibili.
Non ultima - e tornando a parlare del personaggio - la passività di un Dylan ebbro d'acqua di fontana, che rinuncia ad indagare su qualsiasi elemento che riconduca alla major ghosteggiante che produceva la musica di Vince, dopo che il compagnone gli aveva raccontato come fossero stati loro stessi a sobillarlo verso lo spargimento di sangue per tornare in sella alla "macchina", e questi glielo freddano sotto il naso guadagnando nuove royalties sul defunto artista da rilanciare :dito: .

Questo sì che fa parte di una reboot-tanata di fondo, e cioè il progggggettone rimandato di una grande cospirazione fantasmatica ai danni del Dylanfesso di turno, che ormai aleggia da un pajo d'anni di pseudo-continuity rando e forse troverà sfogo nel 2018 da fase#3, maltempo ed elezioni permettendo. Nel frattempo dovremmo sorbirci a mo' di spot queste ricomparsate smaccate del marchio Ghost di tanto in tanto - neanche la povera Maeve nel CF fiabesco ha potuto scamparsela. Anzi, credo che nella ristampa di Cose Perdute metteranno il loro marchio sull'etichetta da lavaggio di Bister Beer, giusto per non farci mancare nulla. Giusto per ricordarci scampanellando un remind tipo "ehi, ce sta sempre quarcoso sotto, nun ve distraete, anche se siete eunuchi" e che nel frattempo Dylan l'ignaro-per-vocazione invece si deve bere comodamente tutto nell'inanità paraocchiuta più beota, o nell'omertosa rinuncia a farsi domande, come per la casa tributata in linea allo Scajola-pensiero :x: .

ALOHA ANCHE AL GIARDINO, DEL SUONO:
They say if you look hard
You'll find your way back home,
Born without a friend
And bound to die alone

_________________
Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
MessaggioInviato: sab gen 07, 2017 9:24 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: ven giu 27, 2003 10:00 pm
Messaggi: 3863
lungi da me di difendere Rrobe , o di prenderne le parti , ma a proposito di questo punto , cioè pseudo reboot o simile , lo stesso creatore di Dylan Dog , Sclavi ai suoi tempi prese Zagor e rivolto' come un calzino il suo nemico più importante , quindi è giusto prendere in mano pienamente il personaggio. Poi è chiaro si può far notare se poi le storie piacciono o no.


Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 248 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11 ... 17  Prossimo

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]


Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 9 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi

Vai a:  
Powered by phpBB © 2000, 2002, 2005, 2007 phpBB Group
Traduzione Italiana phpBB.it