Cravenroad7

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#362 - Dopo un lungo silenzio
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 Oggetto del messaggio: Re: #362 - Dopo un lungo silenzio
MessaggioInviato: mar nov 01, 2016 3:26 pm 
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Iscritto il: mar feb 05, 2013 1:36 pm
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dipintendo ha scritto:
hicks ha scritto:
Groucho, mi aspettavo per lui qualche scena in più dall'Autore che meglio di tutti ha saputo, in passato, "metterlo in scena".

perché dici così? A me sembra perfetto


Beh, una volta se lo sarebbe portato dietro in ogni dove...qualcosa in più del ruolo della casalinga che aspetta il marito di ritorno dal baretto. Purtroppo anch'io molto tempo fa avevo una dipendenza: si chiamava Grouchite cronica. Speravo di ricaderci, sarà per la prossima.


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 Oggetto del messaggio: Re: #362 - Dopo un lungo silenzio
MessaggioInviato: mar nov 01, 2016 3:41 pm 
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Per Don Cristo et altri

In effetti non avevo pensato al professor Adam inserito come un afferarsi al raziocinio in un momento in cui si è in caduta libera. Messa così la sua figura acquisisce tutto un altro significato. Anche se forse poteva essere inserito meglio. Alla fine dice tanto ma non fa. In questo caso Sclavi dice ma non mostra. PEr quanto riguarda la figura dei due aiutanti della Trelkvoski mi sono sembrati fuori contesto non tanto per la loro presenza quanto per la loro presenza con la Trelkvoski. Li avrei trovati più sensati ad esempio con il professor Adam e non con la nostra madame preferita.

Per la crisi alcolica evidentemente avete ragione sul fatto che l'alcolismo sia proprio questa impossibilità di poter godere dell'alcool in misura adeguata. Quello che non comprendo è il perchè Dylan cada così facilmente in preda all'alcolismo. In passato ne ha passate di peggio e ha dimostrato anche di sapersi fermare nell'assunzione dell'alcool (come in Johnny Freak). Probabilmente la risposta è semplicemente: "Quella volta ce l'ha fatta e questa volta no." Capisco che non tutto deve essere spiegato. Però non mi è piaciuto.

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Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: #362 - Dopo un lungo silenzio
MessaggioInviato: mar nov 01, 2016 3:44 pm 
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...i famosi spazi bianchi tra una vignetta e l'altra ;) :D


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 Oggetto del messaggio: Re: #362 - Dopo un lungo silenzio
MessaggioInviato: mar nov 01, 2016 3:54 pm 
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Iscritto il: mar feb 05, 2013 1:36 pm
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alemans123 ha scritto:

Per la crisi alcolica evidentemente avete ragione sul fatto che l'alcolismo sia proprio questa impossibilità di poter godere dell'alcool in misura adeguata. Quello che non comprendo è il perchè Dylan cada così facilmente in preda all'alcolismo. In passato ne ha passate di peggio e ha dimostrato anche di sapersi fermare nell'assunzione dell'alcool (come in Johnny Freak). Probabilmente la risposta è semplicemente: "Quella volta ce l'ha fatta e questa volta no." Capisco che non tutto deve essere spiegato. Però non mi è piaciuto.



Ogni dipendenza è assolutamente soggettiva: mio padre ha fumato per quarant'anni, poi un giorno ha voluto smettere e non ha toccato una sigaretta per il resto della vita.
Io ho smesso di fumare per tre anni, resistendo a esami e nottate lavorative, finché un giorno, senza particolare motivo o situazione di stress, feci due tiri alla sigaretta di un amico. Da lì il passo è stato breve.

Come già detto, il punto che ha voluto toccare Sclavi è come sia facile ricaderci, in qualsiasi momento e senza una motivazione razionale.


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 Oggetto del messaggio: Re: #362 - Dopo un lungo silenzio
MessaggioInviato: mar nov 01, 2016 4:07 pm 
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Che poi volendo la motivazione ci sarebbe: l'Amarone è un vino di padreterno


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 Oggetto del messaggio: Re: #362 - Dopo un lungo silenzio
MessaggioInviato: mar nov 01, 2016 8:15 pm 
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Iscritto il: lun gen 11, 2010 11:19 pm
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Methius ha scritto:
Ma c'è una storia in questo albo? No, è nebbia che avvolge il solito pippone pedagogico trito e ritrito. Ma ehi, l'ha scritta Sclavi, allora capolavoro.
Al netto dei beni disegni, voto 0 spaccato, mi dispiace.


Bravo, questi sono i commenti che aiutano la discussione. Del resto ne hai scritti tanti vedo...
Forse dovresti leggere altri fumetti o evitare di scrivere queste scemenze gratuite.

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Chi sa, fa, chi non sa, insegna, chi non sa insegnare, critica. E chi non sa neppure criticare, scrive recensioni sui forum.


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 Oggetto del messaggio: Re: #362 - Dopo un lungo silenzio
MessaggioInviato: mar nov 01, 2016 8:21 pm 
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Iscritto il: lun gen 11, 2010 11:19 pm
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Cavoli leggendo male il titolo mi è venuto: "Dopo un lungo assenzio"....
Poteva andare pure bene! :D

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 Oggetto del messaggio: Re: #362 - Dopo un lungo silenzio
MessaggioInviato: mar nov 01, 2016 8:28 pm 
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Iscritto il: ven feb 20, 2015 5:53 pm
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Survivor ha scritto:
Methius ha scritto:
Ma c'è una storia in questo albo? No, è nebbia che avvolge il solito pippone pedagogico trito e ritrito. Ma ehi, l'ha scritta Sclavi, allora capolavoro.
Al netto dei beni disegni, voto 0 spaccato, mi dispiace.


Bravo, questi sono i commenti che aiutano la discussione. Del resto ne hai scritti tanti vedo...
Forse dovresti leggere altri fumetti o evitare di scrivere queste scemenze gratuite.

Quoto.
Una storia di Dylan Dog scritta da Tiziano Sclavi ha la stessa valenza di una storia di Topolino scritta da Walt Disney in persona.
Se non mi piacesse neppure questo comincerei a chiedermi perché spendo i soldi per comprare Dylan Dog....

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Riflesso nello specchio,
vidi per la prima volta il mio vero oi.
https://www.instagram.com/dipintendo


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 Oggetto del messaggio: Re: #362 - Dopo un lungo silenzio
MessaggioInviato: mar nov 01, 2016 8:44 pm 
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Per Andrea Berga

:D :D In realtà qui è un pò diverso. Il problema sono le motivazioni. Nel senso che io prima mi sono posto la domanda:

"MA come mai Dylan in questo contesto cade nell'alcolismo?" Questo perchè valutando il suo passato, le storie scritte in precedenza mi sembra che ci ricada senza una particolare motivazione.

Ora mi pongo la seguente domanda:

"Ma ha senso la domanda che mi sono posto prima?" Un pò contorto, lo ammetto!! 8-) O meglio:

"E' necessaria una motivazione per questa sua caduta?" E in effetti la risposta potrebbe essere no. O meglio la causa può essere tranquillamente quel bicchiere di vino preso in un momento di felicità per puro e semplice festeggiamento? Ma allora perchè non è accaduto con Johnny Freak?

Boh troppe domande... Comunque maledizione ho votato 8 e invece parlando con voi mi viene da dargli 9... maledizione!!

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Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: #362 - Dopo un lungo silenzio
MessaggioInviato: mar nov 01, 2016 8:48 pm 
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Iscritto il: dom gen 22, 2012 4:51 pm
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Don Cristo ha scritto:
Che poi volendo la motivazione ci sarebbe: l'Amarone è un vino di padreterno

Come la prima volta che ho assaggiato il Marsala alle mandrole.


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 Oggetto del messaggio: Re: #362 - Dopo un lungo silenzio
MessaggioInviato: mar nov 01, 2016 10:09 pm 
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AndreaBerga ha scritto:
Non so se alcolismo e tabagismo possano essere accostati come esempio, ma a me è capitata la stessa cosa per le sigarette: dopo tre anni, sicuro di me e sereno, dò due tiri a una sigaretta e mi ritrovo la settimana dopo a comprarle regolarmente in tabaccheria, e la cosa più assurda, pensiero formulato ben prima di leggere questa storia, è che mi sono convinto di dover toccare il fondo davvero per trovare la forza di smettere di nuovo (per i soldi, la salute, per la mia piccola di 18 mesi). In effetti sto passando un periodo di tensione non da poco, ma questa è un'altra storia. Comunque è per questi motivi che davvero faccio fatica a capire le critiche sulla repentinità della scivolata di Dylan, o giudizi come "la peggior storia di Sclavi" (cmq Piccatto, è davvero un piacere sapere che sei ancora in giro ;) ).

Mi è capitata la stessa cosa dopo due anni che avevo smesso. Ti capisco perfettamente. :cry:
TheByronicMan ha scritto:
Don Cristo ha scritto:
Che poi volendo la motivazione ci sarebbe: l'Amarone è un vino di padreterno

Come la prima volta che ho assaggiato il Marsala alle mandrole.

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Allora se passate dalle mie parti (salento) non assaggiate il Negramaro, crea dipendenza. :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: #362 - Dopo un lungo silenzio
MessaggioInviato: mar nov 01, 2016 10:34 pm 
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Iscritto il: lun dic 21, 2015 5:31 pm
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dipintendo ha scritto:
Survivor ha scritto:
Methius ha scritto:
Ma c'è una storia in questo albo? No, è nebbia che avvolge il solito pippone pedagogico trito e ritrito. Ma ehi, l'ha scritta Sclavi, allora capolavoro.
Al netto dei beni disegni, voto 0 spaccato, mi dispiace.


Bravo, questi sono i commenti che aiutano la discussione. Del resto ne hai scritti tanti vedo...
Forse dovresti leggere altri fumetti o evitare di scrivere queste scemenze gratuite.

Quoto.
Una storia di Dylan Dog scritta da Tiziano Sclavi ha la stessa valenza di una storia di Topolino scritta da Walt Disney in persona.
Se non mi piacesse neppure questo comincerei a chiedermi perché spendo i soldi per comprare Dylan Dog....



Eh, Dip, ma così giustifichi qualunque cosa faccia il creatore di un personaggio o di una serie.
Grant Morrison iniziò la storia The Invisibles con un'idea in mente, con degli ideali e delle convinzioni. La serie si è protratta per diversi anni e lui ha cambiato TOTALMENTE posizione, cambiando anche il senso della sua storia fino al finale imprevedibile.
Cosa impedisce ad un lettore di amare quella prima parte e non quella dopo o viceversa?

O ancora, se "dopo un lungo silenzio" un autore scrive una summa di tutto quello che si sa già del suo pensiero, ma in modo meno ispirato (secondo il lettore), il suddetto deve per forza amarlo o darsi all'ippica?

Se uno ha amato il ritorno del cavaliere oscuro di Miller, deve per forza strapparsi i capelli per il cavaliere oscuro colpisce ancora e razza suprema?

Una parte di me crede inoltre che i personaggi, se fatti bene, o se somma di più autori che mettono del proprio nel calderone, finiscano per vivere di vita propria dopo un po'. In tal caso ci sta che lo stesso inventore non si trovi più in sintonia con la propria creatura. Come se fai un figlio, lo educhi a modo tuo, poi lo lasci andare a scuola, gli lasci trovare la fidanzatina, e te lo ritrovi diverso, o magari sei cambiato tu.

E la parte pedagogica e morale di Sclavi sta sul cazzo a parecchi lettori da tempi non sospetti, eh. Non è la prima volta che si legge una critica come quella dell'utente (zittito anche malino da un paio di utenti, secondo me)

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MessaggioInviato: mar nov 01, 2016 11:10 pm 
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Drake hai citato due opere che mi sono piaciute un sacco. The invisible e il ritorno del cavaliere oscuro.
Il tuo ragionamento è giusto, anche Sclavi come ogni autore ha avuto momenti alti, altissimi e momenti bassi.
Sarà che solo recentemente mi sono avvicinato alla filosofia Bonelliana di un fumetto (che ancora fatico ad accettare) o perché finora ho sempre amato il fumetto autoriale, perché ritengo che solo il creatore può dare quella che è la visione del personaggio senza filtri. Ciò non toglie che altri non possano scrivere bene quel personaggio, infatti il Dylan Dog di Chiaverotti per me è bello quanto quello di Sclavi.
Ci sono passaggi di autori abbastanza riusciti (su Constantine per esempio) e altri disastrosi. Qui faccio l'esempio di Dago.
Dylan Dog finora è stato vittima di passaggi disastrosi, inutile anche ribadirlo, ne abbiamo parlato tante volte del Dylan di Gualdoni, di quello di Ruju, di quello di Recchioni.
Io questo mese non mi sono letto la migliore storia di Dylan Dog ma ho letto finalmente una storia di Dylan Dog. È chiaro che la storia può anche non piacere.
Magari potessi leggerne sempre. :)

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MessaggioInviato: mar nov 01, 2016 11:13 pm 
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Iscritto il: mar feb 03, 2015 10:01 pm
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dipintendo ha scritto:
TheByronicMan ha scritto:
Don Cristo ha scritto:
Che poi volendo la motivazione ci sarebbe: l'Amarone è un vino di padreterno

Come la prima volta che ho assaggiato il Marsala alle mandrole.

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Allora se passate dalle mie parti (salento) non assaggiate il Negramaro, crea dipendenza. :wink:


A-ah, vedo che siamo un bel club di buongustai! :D


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 Oggetto del messaggio: Re: #362 - Dopo un lungo silenzio
MessaggioInviato: mar nov 01, 2016 11:29 pm 
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Iscritto il: gio ott 26, 2006 8:53 pm
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Drake 2.0 ha scritto:
dipintendo ha scritto:
Una storia di Dylan Dog scritta da Tiziano Sclavi ha la stessa valenza di una storia di Topolino scritta da Walt Disney in persona.
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Eh, Dip, ma così giustifichi qualunque cosa faccia il creatore di un personaggio o di una serie.
(...) se "dopo un lungo silenzio" un autore scrive una summa di tutto quello che si sa già del suo pensiero, ma in modo meno ispirato (secondo il lettore), il suddetto deve per forza amarlo o darsi all'ippica?
Qui non si tratta di amare o non amare, ma di dare il giusto peso a quello che si legge.
In questa storia c'è così tanto di Sclavi e di Dylan Dog e ci sono così tanti spunti di riflessione, che bocciarla senza motivare significa disprezzare profondamente l'autore e il personaggio.
Se non mi fosse piaciuta, avrei scritto un post lungo e argomentato per giustificare la mia opinione. Oppure non avrei scritto niente.


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