Non so. Quell'analisi è interessante, ma va molto al di là delle intenzioni di Lynch. E comunque, ripeto, non è molto utile sforzarsi di ricostruire e spiegare con la logica una storia surreale, onirica e orgogliosamente illogica. Siamo davanti a un'opera d'arte, non a un cruciverba.
SPOILER
Detto questo, se proprio devo partecipare al "gioco" delle spiegazioni, mi limito a suggerire come principale chiave di lettura il sogno di Gordon, con la Bellucci che dice:
"Siamo come il sognatore che sogna e vive nel sogno. Ma chi è il sognatore?"
La sequenza finale dell'ultima puntata è probabilmente un sogno: il sognatore (Laura? Cooper? Lo spettatore?) si rende conto di star sognando e si sveglia quando si chiede "In che anno siamo?" e non riesce a rispondere.
A ben vedere, anche Strade Perdure e Mulholland Drive in fondo raccontavano un sogno nel quale il sognatore (un condannato a morte nel primo, un'aspirante attrice nel secondo) immagina di vivere la propria vita ideale, ma è disturbato da elementi o personaggi che gli ricordano la realtà.
Insomma, la spiegazione (sempre che ci sia) a mio avviso ha che fare col sogno, con le occasioni perse e con i desideri frustrati, più che con rituali magici, gabbie, anelli e altre amenità.
Riguardo ad Audrey, credo ci siano elementi sufficienti a ricostruire la sua storia, che è indipendente dalla trama principale: lei in realtà è in manicomio (per l'esplosione nella banca? o perché violentata e ingravidata da Cooper/Bob?) e tutte le sequenze in cui compare sono frutto della sua immaginazione, nella quale il suo psicologo (Charlie) è suo marito e un ex paziente dello stesso manicomio (Billy) è il suo amante perduto. Anche qui: il sogno, i desideri irrealizzati e il duro richiamo della realtà.
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