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Autore:  wolkoff [ dom ott 16, 2016 1:07 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: Libri

rimatt ha scritto:
wolkoff ha scritto:
Mi sembra inutile lamentarsi adesso, visto che il Nobel per la Letteratura è stato sempre considerato più un premio alla carriera, che un tributo ad un'opera/stagione specifica


Eh, appunto: fra Roth, DeLillo, Pynchon e Dylan, il più giovane è proprio Dylan! :lol: Bah, non è che ci perda il sonno, ma continua a sembrarmi una forzatura...



Anch'io stanotte ho dormito benissimo, ma la mia risposta si riferiva più che altro al primo post di Leone, poco sopra. Del resto penso sia normale sprovincializzare l'ambito di "letteratura" dal suo valore libresco, collegato prevalentemente al concetto di stampa, o in modo ancora più riduttivo, al concetto di romanzo, che è l'unica valvola di sfogo editoriale per un "letterato" di questi tempi. Diciamo che l'accademia del Nobel ha fatto ricerche sulle composizioni poetiche di Dylan (non Thomas, ma Bob, senza Dog) ed ha riscontrato che non sia un canzonettista ma come abbia apportato un qualcosa di significativo a livello culturale/letterario con i suoi versi musicati, tra contenuti sociali e lirismo generazionale.
E' un premio ad un lavorio continuo e non ad un singolo lavoro.
Discutibile come tanti altri, più che forzato direi forse tardivamente modajolo nello sdoganare certe cose per darsi un tono critico-alternativo al passo coi tempi, quando questi tempi sono strapassati, visto che quel lavorio di Dylan fa capo a decenni ormai abbastanza archiviati, come impatto in progress.

BLOWING ALOHA IN THE WIND
Immagine

Autore:  Survivor [ dom ott 16, 2016 10:51 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: Libri

E perchè non a Sclavi? Anche lui lo meriterebbe come e più di altri, basta scorrere la lista dei nobel: Naguib Mahfouz, Herta Muller, Ieses Ladud, etc

https://it.wikipedia.org/wiki/Vincitori ... etteratura

Mah.

Autore:  ippolit [ lun ott 17, 2016 1:11 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: Libri

Il fatto che abbiano aperto verso forme di narrazione diverse è positivo (Fo era insolito, ma pur sempre teatro)
Vediamo se nei prossimi anni iniziano a prendere in considerazione anche romanzieri di genere, sceneggiatori cinematografici e televisivi(qui c'è gia Pinter di rappresentanza), pubblicitari, fumettisti.

Autore:  wolkoff [ lun ott 17, 2016 2:09 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: Libri

... e perché no anche blogger, fanfictionisti, oratori di piazza o compilatori di pagine sul televideo? :mrgreen:

Comunque l'andazzo è quello, prima o poi verrà riconosciuto anche qualche maestro del fumetto, o di altre forme di scrittura para-letteraria al di là del romanzo. Col teatro (v. Fo e Pirandello, appunto) si è già dato; è inevitabile affacciarsi oltre prima o poi su altri ambiti. Senza necessariamente parlare di "narrazione".

ALOHA CHI LO HA SCRITTO PER PRIMO?

Autore:  ippolit [ lun ott 17, 2016 11:18 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: Libri

Volevo aggiungere anche compilatori di liste della spesa e bigliettini d'ammmore, ma mi son mantenuto sul semi-serio :)

Senza parlare di narrazione cosa intendi? Un premio nobel ad un simpanzè che scrive? Sequenze eleborate da macchine?
Non riesco a capire, davvero :)

Autore:  wolkoff [ lun ott 17, 2016 11:23 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: Libri

Che la "letteratura" non è necessariamente "narrazione". E' limitante.
Quello è più che altro un bisogno del lettore, in cerca di intrattenimento, nella forma di vicende... altrui.
Tre quarti della poesia in versi non è si attenuta a raccontare proprio una mazza, neanche se stessi, come diceva T.S. Eliot.

ALOHA IN FABULA

Autore:  ippolit [ lun ott 17, 2016 11:40 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: Libri

Ah la poesia...l'avevo inserita nel calderone "narrazione"....anche se puo' non raccontare niente.
Mi sono allargato la categoria :)

Autore:  leonearmato [ mar ott 18, 2016 12:14 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: Libri

Il discorso di Wolkoff è tutto fuorché campato per aria e sono ben d'accordo che la canzone d'autore possa essere ascritta a pieno titolo tra le forme di letteratura contemporanea, in ambito poetico, ovviamente.
(Meritando la menzione letteraria anche più di altre forme d'arte, quale ad esempio il fumetto, che fa fatica a collocarsi nella "letteratura" in senso stretto, quantomeno per il fatto che è il risultatodi una forma letteraria unita ad una forma d'arte figurativa e inscindibili, ma tant'è, sto divagando.)
Ciò non toglie che continui a non essere pienamente d'accordo.

Sicuramente il mio post iniziale era dettato dalla foga del momento e forse più riferito in generale al sistema di assegnazione del Premio Nobel per la letteratura, appunto alla carriera, piuttosto che ad un libro folgorante uscito durante l'anno (che poi è il funzionamento di quelli in ambito scientifico, dove vieni riconosciuto al momento della scoperta).
Forse sono troppo cattivo nel dire che andrebbe dato un premio al libro piuttosto che all'autore, perché tanto l'autore qualche mezza ciofeca (o comunque produzioni non da Nobel, per essere più corretti) può averla scritta comunque nella sua vita. Ma, me lo ripeto da solo, è un ragionamento cattivo e forse ingiusto nei confronti di uno scrittore.

Resta Bob Dylan premio Nobel per la letteratura, che mi fa venire in mente gli stessi pensieri di Zerocalcare candidato al premio Strega: è giusto cercare di nobilitare qualcosa che non è propriamente/solamente letteratura facendola passare come tale, ovvero bisognerebbe lavorare per dare dignità a queste forme di espressione artistica nella loro organicità? Perché va bene la poetica di Bob Dylan, ma senza la musica di cosa stiamo parlando?

Autore:  wolkoff [ mar ott 18, 2016 12:35 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: Libri

leonearmato ha scritto:

Resta Bob Dylan premio Nobel per la letteratura, che mi fa venire in mente gli stessi pensieri di Zerocalcare candidato al premio Strega [...] Perché va bene la poetica di Bob Dylan, ma senza la musica di cosa stiamo parlando?


Non ho mai provato a leggere le lyrics - in inglese si dice così, guarda caso - di Dylan senza musica, ma tempo fa ho maneggiato un libro di versi di J.Lennon e devo dire che senza partiture musicabili facevano abbastanza pena in senso letterario, nelle forme e nei contenuti poco originali/interessanti in sé. Ma questo è un discorso infinito e non credo vogliamo annojare gli altri forumisti con ulteriori sproloqui.

A proposito del fumetto, aggiungo solo che il voler sdoganare altre forme di "letteratura" è una frontiera inevitabile anche per un organismo conservativo come il Nobel. Quando, non saprei. Ma senza dubbio dopo che avranno superato il loro imbarazzato complesso d'inadeguatezza rispetto alla valutazione per immagini. Proprio perché sono refrattari a giudicare (e quindi premiare) ambiti in cui rientra il valore prettamente artistico delle immagini, come films, dipinti, sculture, installazioni, etc. L'unica eccezione parziale è l'architettura, ma lì la vedono più con sguardo tecnico-ingegneristico che figurativo... Brunelleschi l'avrebbero trombato a priori, per esempio. Il fumetto e le sceneggiature in generale invece sono legati giocoforza a delle immagini, sia già realizzate che ancora potenziali.

Alla fine anche tra noi il premio per il post dell'anno si è perso per strada, e non è improbabile venga attribuito in qualche prossima edizione al nuovo avatar di Beone :D


ALOHA LO CANDIDO ALLA CANDIDA

Autore:  Aleksandr [ mar ott 18, 2016 8:27 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: Libri

Invece io son d'accordo sull'assegnazione del Nobel alla carriera letteraria invece che a un solo libro, così in teoria si tende a premiare l'opera e la poetica nel suo complesso, invece che la per quanto geniale estemporaneità (o magari anche eccessivo andar di moda) di una sola opera.
Non sono mancati però, prima degli anni '60, Nobel assegnati proprio per la motivazione a questo o quel romanzo, es. Thomas Mann premiato per La montagna incantata e I Buddenbrook o Hamsun per Il risveglio della terra, autori che l'avrebbero sicuramente vinto comunque alla carriera, per quanto però oggi quella saga di Hamsun sia quasi dimenticata (fino a poco tempo fa, non so ora, introvabile se non in edizioni molto datate in Italia) e l'autore è più conosciuto per altri scritti, come l'allucinato Fame.
Quello a Bob Dylan è ovviamente un Nobel atipico, il suo nome circolava da almeno cinque anni e forse per questo non ne sono stato poi molto sorpreso. Si premia la sua poesia che è più musicale che letteraria, come per Fo era più teatrale (e mimica, leggere soltanto i suoi testi senza vederli interpretati da lui è riduttivo) che letteraria, o Churchill, premiato per i suoi memoriali e discorsi, non li ho letti, ma sospetto fortemente più per l'importanza politica di ciò che contenevano che per il loro valore letterario. Insomma dei premi Nobel in cui la letteratura non era certo l'attività principale dei vincitori.
Poi, tralasciando i nazionalismi scandinavi alle origini (e non solo), tralasciando gli esclusi eccellentissimi (la cui assenza è più eclatante di molte assegnazioni messe insieme), consideriamo anche che questo è un premio che non sempre e non solo ha come obiettivo il valore esclusivamente artistico di un'opera, spesso tiene conto di impegni politici-storici-sociali-ecc. (vedi la Aleksievic dello scorso anno) o può utilizzare criteri di assegnazione su base geografica (non abbiamo ancora premiato un autore di quella parte del mondo, sono 40 anni che non viene premiato nessuno di quel Paese, chi ci sarebbe di quella zona...).

Autore:  JMZ [ mar ott 25, 2016 9:53 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: Libri

lungi dal nobel vi consiglio questo piccolo gioiello:
http://www.lafeltrinelli.it/libri/colel ... 8893430531
e lo faccio per due motivi:
1- è un'alienante discesa nell'abisso dell'esistenza di una capoccia guasta
2- l'ho scritto io
a seguire la descrizione in quarta di copertina:

2055-1984: un viaggio esistenziale a ritroso nel tempo, scandito, di volta in volta, da un oleorario a intermittenza, da flussi di coscienza, incontri, ricordi, flash back... Perché per essere capita, la vita va analizzata al contrario, perché quello che siamo oggi è la conseguenza di quello che siamo stati in passato, nel bene e nel male. Ma scavare nei meandri della mente è cosa assai complessa, a tratti pericolosa, e il rischio di perdersi, di diventare pazzi, ammesso che non lo si sia già, è sempre dietro l'angolo. "Muto!" è un romanzo estraniante e estraniato che, contro ogni previsione, tenta con coraggio di tenere viva la speranza, di non far spegnere quella flebile fiammella di umanità che, sebbene involontariamente, abbiamo lasciato accesa.

e mi sono scordato il terzo motivo: è da paura!

Autore:  Don Cristo [ mar ott 25, 2016 12:33 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: Libri

Bravo JMZ, lo leggerò volentieri!

Autore:  JMZ [ mer ott 26, 2016 8:30 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: Libri

Don Cristo ha scritto:
Bravo JMZ, lo leggerò volentieri!

be', grazie per il supporto Don

Autore:  JMZ [ lun dic 05, 2016 11:58 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: Libri

JMZ ha scritto:
lungi dal nobel vi consiglio questo piccolo gioiello:
http://www.lafeltrinelli.it/libri/colel ... 8893430531
e lo faccio per due motivi:
1- è un'alienante discesa nell'abisso dell'esistenza di una capoccia guasta
2- l'ho scritto io
a seguire la descrizione in quarta di copertina:

2055-1984: un viaggio esistenziale a ritroso nel tempo, scandito, di volta in volta, da un oleorario a intermittenza, da flussi di coscienza, incontri, ricordi, flash back... Perché per essere capita, la vita va analizzata al contrario, perché quello che siamo oggi è la conseguenza di quello che siamo stati in passato, nel bene e nel male. Ma scavare nei meandri della mente è cosa assai complessa, a tratti pericolosa, e il rischio di perdersi, di diventare pazzi, ammesso che non lo si sia già, è sempre dietro l'angolo. "Muto!" è un romanzo estraniante e estraniato che, contro ogni previsione, tenta con coraggio di tenere viva la speranza, di non far spegnere quella flebile fiammella di umanità che, sebbene involontariamente, abbiamo lasciato accesa.

e mi sono scordato il terzo motivo: è da paura!


scusate la sfacciata operazione di marketing, ma se siete di Roma o se non lo siete ma sarete a Roma nel fine settimana per la fiera 'Più libri più liberi', potrebbe essere l'occasione per incontrari presso lo stand Aleterego e Augh (stand B12 - piano terra); io sarò lì sabato 10.

Autore:  rimatt [ sab dic 24, 2016 6:28 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: Libri

Consiglio a tutti di prepararsi alla visione di Arrival (film di fantascienza diretto da Denis Villeneuve in uscita a gennaio 2017 che pare essere notevole, a quanto se ne dice) leggendo la raccolta Storie della tua vita, di Ted Chiang, appena rieditata da Sperling & Kupfer.

Chi è Chiang? – presumo vi chiederete. Risposta: probabilmente, il più grande scrittore di fantascienza vivente. Storie della tua vita contiene 8 racconti e, a parte uno che, per quanto valido, non è a parer mio all'altezza degli altri, si tratta di alcuni dei migliori esempi di narrativa breve che abbia mai letto. Leggete "Storia della tua vita" (da cui è tratto Arrival), "Settantadue lettere" o "L'inferno è l'assenza di Dio" e poi sappiatemi dire...

E dire che in seguito Chiang ha fatto perfino di meglio (Exhalation è indescrivibile).

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