Le prime che mi vengono in mente, naturalmente vissute:
<b>1:</b> Dopo una mega-festa-distruttiva, sei pieno di alcool, alcool di tutti i tipi. Hai fatto baldoria tutta la notte con i tuoi amici più amici, in una casa in campagna tutta vostra, solo voi. Musica, birra, si balla, si ride, si scherza, si urla. Tutto. Tutta la notte.
Poi esci che devi pisciare. Vai dietro la casa, quasi completamente al buio, vicino dei caspugli. Vedi solo le colline illuminate dalla luna, qualche stella, i suoni notturni...e pisci. Sentendo ancora i rumori dentro casa.
Pensi a tutto. Sei abbastanza ubriaco. E felice. Pensi che domani starai probabilmente male con tutto l'alcool che hai bevuto, o cmq sarai scombussolato. E poi devi alzarti per andare a scuola, o a lavorare...alzarti presto, e a scuola, gli studi, il lavoto non ti va bene, è proprio un periodo di merda...ma ora sei felice. Davanti alle colline, alla luna e alle stelle. Ridi e pensi che ora può succedere di tutto...ma sei felice. Domani potrà iniziare il periodo più nero della tua vita, la merda potrebbe senza problemi aumentare...ma ci saranno sempre questi momenti per cui vale la pena vivere. Ci pensi, mentre stai finendo il bisogno, e ti dici, ma senti come parlo, sono ubriaco fradicio, ridi, ma sai che è vero. Del domani, del periodo nero, della merda, non te ne frega un cazzo ora.
Ora Sei felice.
<b>2:</b> Sei su internet, chatti, vai in giro per il web. E ad un certo punto di ritrovi a chattare con un tuo amico. Un amico di quelli cari, che conosci da sempre, con cui ti sbronzi in compagnia, e fai le feste tipo cosa ho scritto al numero 1, insime ad altri amici.
Stai chattando con lui, parli delle solite cazzate, e viene fuori che a lui piace una persona. Te vuoi sapere chi è, tutto curioso.
Passano i minuti e te spari i nomi...ma continui a non indovinare. Alla fone dopo quasi mezz'ora..te chiedi:- ma la conosco?- e lui:- sì..ma sarebbe meglio dire LO conosci..- E lì rimani così[B)]
Quanto pensiamo di conoscere noi una persona? Quanto? SOlo perchè la conosciamo da sempre?
Viene fuori che è gay. E te per carità non hai niente contro i gay! Assolutamente niente! Ma rimani comunque scioccato, ci parli ancora un pò, cmq tutto tranquillo, saluti, solite stronzate e vai a dormire.
Sei a letto e pensi, ancora sotto schock. Ma dopo minuti, forse ore a pensare, ti accorgi che non sei scioccato per il fatto che lui è omosessuale, per dio è normale, e non c'è niente di male!, ma perchè ti rendi conto di quanto conosci poco una persona. Ripensi a tutta la vita passata insieme, e agli altri amici. Tutto quello fatto insieme. Lui prima di salutarti e chiudere la chat, ti aveva fatto un discorso sulla sua "diversità" (fra virgolette perchè non penso personalmente che sia una diversità...e una cosa normale come tante)..un discorso molto serio e intenso. Un discorso che non ti saresti mai aspettato da lui.
Quanto conosciamo noi le persone? ( ti accorgi che stai facendo dei ragionamenti molto pirandelliani[;)])
E poi superato questo momento di cupa riflessione, diventi felice. Pensi: ma quanto coraggio ha avuto a dirlo? Dopo una vita che lo conosci e tutte le cazzate che fate insieme anche agli altri, lui trova la forza di dire questo suo cambiamento, la sua vera natura. E di colpo senti una voglia. Una volgia forte e improvvisa. Una voglia improvvisa di chiamare tutti e dire i tuoi segreti anche quelli più stupidi, ma che alla fine vorresti dire. Una volgia impulsiva di chiamare tutte le ragazze che te stupidamente ti sei lasciato scappare, a cui te stupidamente non hai detto MI PIACI VUOI USCIRE CON ME?. A tutte le persone che ti sei lasciato scappare, stupidamente.
Ma ti rendi conto che sono le tre di notte. e allora vale la pena vivere ancora per dire tutto quello che hai paura di dire. Dirlo senza aspettare stupidamente. Non cucirsi la bocca.
Quasi scoppi a ridere nel letto. ti avvolgi nelle coperte. Con questa voglia impulsiva, che vale la pena di vivere.
<b>3:</b> bravo simone[:D][;)][:p]
"....Cosa dicevano, nel '68? Allargare l'area della coscienza. Ma ormai del '68 si ride...e la coscienza si restringe sempre più. Com' era la parola d'ordine: imbecille? No: libertà!"
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