Cravenroad7

Letto anch'io: non ne sono entusiasta come te (certi eccessi da romanzo d'appendice mi fanno storcere il naso), ma è senz'altro una buona lettura.

Son passato stamattina nell'edicola più fornita, in centro a Legnano, e neanche sapevano di cosa stessi parlando
Riproverò da qualche altra parte...

Non ho ancora finito la lettura, però sono propensa a soprassedere su qualche sparuto difetto. Mi piace moltissimo questo suo silenzioso vagare, la malinconia. Ne sono affascinata e forse mi ci ritrovo anche un po'.

Li ho ritrovati soprattutto nel paio di romanzi che ho letto, troppo melodrammatici e lenti per i miei gusti, meno nel primo numero a fumetti. Ora leggerò questo prima di archiviare Ricciardi, personaggio che mi lascia piuttosto indifferente (e qui non c'è la creatività di un Bilotta come in Mercurio Loi).

Nel frattempo, l'ho quantomeno trovato

Non l'avevo preso subito, ma a Milano l'avevo notato il giorno stesso segnalato dalla Bonelli.
Ho trovato La condanna del sangue un albo esteticamente bello, avvincente, i cui difetti stanno nella storia (e serie) d'origine: moventi e dinamiche non mi convincono, tutto sembra troppo artificioso e l'autore (De Giovanni) sembra molto più concentrato su personaggi e ambienti (sulla costruzione di carisma di personaggi e ambienti) a scapito della trama.
Buon prodotto, ma, come dissi per il primo a fumetti, mi lascia piuttosto freddo.

Letto. Lascio qualche riflessione spicciola.
Buona lettura, globalmente. C'è ben più carne al fuoco che nel primo albo e si nota un po' di difficoltà a stare nella foliazione. I disegni sono buoni, ma ogni tanto Ricciardi sembra uno stoccafisso. Insomma, bene Brancato-Stellato, ma Falco-Bigliardo era un altro paio di maniche.
Da lettore dei libri, sono invece profondamente deluso dalla trasposizione del rapporto tra Ricciardi e Enrica. Nei romanzi era molto più intriso di lirismo e decisamente meno esplicito. Qui sono già all'"amore mio"

Comunque, ribadisco la piacevolezza della lettura.

"Amore mio" ma andranno oltre fra cent'anni, io non ne posso già più, vorrei che si amassero

Il magazine è di una bellezza malinconica e struggente. Ho divorato le prime due storie e vorrei che non finisse mai.

Eh, no, proprio quando volevo lasciarlo in edicola!!!
Maledetta bertuccia

guardalo prima al supermercato [cit.] Non voglio responsabilità, io sono malinconica dentro e adoro le persone solitarie

Molto bello il magazine, confermo!

Finora ho letto solo due storie, la prima e la terza. Semplici ma scritte benissimo, entrambe molto belle. Questo personaggio mi sta conquistando.

Concordo, storie semplici ma efficaci.
Simpatico l'aneddoto sulla Ribolla