Cravenroad7

SPOILERZ

A me è piaciuto molto, in generale. Ma forse dipende anche dal fatto che avevo sgamato quasi fin dall'inizio che la situazione non si sarebbe mai risolta. A me le nuvole rosse e tutta la baracconata della fine del mondo non dico subito ma già dal secondo-terzo albo apparivano chiaramente come un macguffin. Caravan è un contenitore di storie inserite una dentro l'altra e a Medda il mistero delle nuvole non interessa affatto, tanto è vero che l'albo più slegato di tutti, quello dell'indiano che vuole morire, è il migliore (imo) e le pagine dedicate alla cospirazione sono le peggiori. Io addirittura mi aspettavo qualcosa di ancora più estremo, con la carovana che arrivava al limitare di una grande città e il capo dell'esercito che diceva "Va bene, siamo arrivati" e poi la parola FINE.
Ma Caravan è anche un po' la rappresentazione simbolica di ciò che è ed è stata l'america, anche se vista dagli occhi di uno straniero: il culto della terra, l'esplorazione dell'ovest, gli indiani, la mania del controllo, la violenza. E infine è anche un romanzo di formazione: il protagonista, ragazzo, che crescendo scopre le cose che sono importanti e diventa uomo, ecc ecc.

SPOILER


Che bello Caravan, che coinvolgimento per il lettore! L'ho divorato, arrivando a leggere gli ultimi quattro albi di fila.
Mi accodo alla schiera dei contenti, contenti dello svolgimento, contenti della simbologia, contenti della critica di Medda alla società moderna. Caravan è un pretesto per raccontare storie del passato (pregevoli i flashback, soprattutto di Carrie e Massimo), follie del presente (forse un po' meno riuscite, ma comunque da ricordare albi come quello dell'esercitazione) e una grande evoluzione dei personaggi sotto il profilo psicologico.
Come nella finzione il viaggio dei personaggi è in sé il raggiungimento stesso della maturità, così nella realtà la narrazione è in sé il fine ultimo, al punto che una fine canonica, classica, bonelliana non c'è. Ma non mi ha dato fastidio, anzi. Molte cose sono spiegate tra le righe nelle considerazioni di Davide, che all'alba dell'albo #12 si fa portatore in qualche modo della verità fattuale (Painted Sky, l'assassinio di suo padre, l'infiltrato che lo tradisce, Jeff e Tracy che non sapevano...) e le sue parole non vanno necessariamente prese con le pinze. Il finale è inspiegabile per tutti, per i personaggi come per il lettore. Ma non ha bisogno di essere spiegato per apprezzare l'opera.

Come dicevano i Modena, forse un giorno potremo incontrarci / di nuovo, lungo la strada.

Bravo Medda, bravini i disegnatori (il migliore forse Benevento), alcuni non proprio bravi, ma nel complesso l'opera fila. Forse avrei affidato a meno autori il compito di illustrare, per mantenere un po' di uniformità (lo stesso Olivares nell'ultimo albo sembra confondere Carrie e Jolene, alle volte...).

Da leggere

Mi fa piacere che altri stiano scoprendo questo gioiellino di Medda, all'epoca alquanto criticato (perché incompreso, temo). Io l'ho adorato dalla prima all'ultima pagina; a memoria (non l'ho più riletto, anche se continuo a ripetermi che è ora di farlo), il punto più alto è forse il numero 9, che ricordo come un albo perfetto.

bellisima rece @leonearmato
mi hai fatto venir voglia di leggerlo