seminole1773 ha scritto:
Detto questo, il discorso mio e di Rimatt sulla qualità di scrittura di Berardi rimane sempre valido, ovviamente riferendomi alle parti non riempitive .
Bisognerebbe (e spesso lo faccio già senza pensarci troppo) valutare Julia in base alla storia effettiva, un po' come il tempo di gioco effettivo nelle partite di calcio. Si ha infatti una divisione del tipo:
- Storie avvincenti senza o con ridotta presenza di riempitivi. Le migliori.
- Storie avvincenti (o interessanti o con altri pregi) con riempitivi anche abbondanti, ma che passano in secondo piano in virtù di una trama convincente. Queste, che sono forse l'80% del totale, andrebbero valutate
effettivamente.
- Storie modeste senza o con ridotti riempitivi. Ben poche e vista la scorrevolezza tendono a deludermi meno.
- Storie modeste con abbondanza di riempitivi. Le peggiori, come quella di questo mese. Qui, per la pazienza del lettore, la costante della qualità letteraria di Berardi è messa a dura prova.
Rispetto ad altri fumetti bonelliani è difficile per me essere selettivo con Julia. Posso scartare a priori alcuni albi in base alle presenze, tipo la Seven o il 50% di quelli con Tim se la trama non m'intriga, ma basandomi solo sul trafiletto di trama e sulle due tavole d'anteprima è difficoltoso, per esempio le ultime due storie m'ispiravano molto.
Su Dylan e altre testate mi è invece facile, basandomi su autori / disegnatori / trame, qui o acquisto a casaccio ogni tanto, come facevo, o una selettività è quasi impossibile.