Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Re: Zagor
MessaggioInviato: lun nov 16, 2020 1:02 pm 
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Ayaaaak abbiamo mandato tutto in Vaaaaak.

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 Oggetto del messaggio: Re: Zagor
MessaggioInviato: lun nov 16, 2020 1:54 pm 
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skeletor ha scritto:
Ayaaaak abbiamo mandato tutto in Vaaaaak.

Ho riso smodatamente :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: Zagor
MessaggioInviato: lun nov 16, 2020 4:42 pm 
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bilancio zagoriano 2020

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numeri 663/664, testi marolla, disegni bisi
mi è piaciuta smodatamente, duo affiatatissimo già ammirato in "la rivolta" e in "spettri per digging bill", quest'ultimo ispirato a shining
marolla aggiorna l'immaginario horror su zagor, dopo gli ZOMBI classici di nolitta, haitiani e pre-romeriani, qui addirittura si va oltre romero
tantissime citazioni spettacolari: lo splatter, la sposa cadavere, l'assedio, i fuochi d'artificio, gli zombi dormienti, la missione kamikaze
storia moderna, frenetica, ma con uno zagor d'altri tempi (il monologo, il sacrificio finale) e un ottimo CICO come non si vedeva da anni
oltre all'eccellente bisi, da segnalare due copertine ancora più belle del solito
voto 10

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numeri 654/655, testi rauch, disegni nuccio
rauch il migliore autore ormai da anni, nuccio il migliore interprete dello zagor classico, il ritorno di winter snake ai livelli di LA MARCIA DELLA DISPERAZIONE
una triade artefice di un primo albo addirittura sublime, perfetto... finale un pò troppo veloce, sconta il fatto che originariamente la storia era pensata per il color
ma rimane comunque una grande storia indiana come non se ne fanno più da tempo, e che avrà anche un sequel su cui gli autori sono già all'opera
copertine come sempre di alto livello
voto 9

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maxi n°38, testi perniola, disegni della monica
davvero un buon maxi, disegni eccellenti del miglior disegnatore zagoriano attualmente, storia forse un pò naif ma riconciliante con lo zagor più classico
perniola, dopo alcune pericolose sbandate, torna finalmente sui livelli del suo esordio "corsa mortale" o di un altro bell'albo come "la danza degli spiriti"
altra bella copertina di piccinelli
voto 8+

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numeri 655/656/657, testi burattini, disegni esposito
si conclude (forse) la trilogia degli x-men zagoriani, partita negli anni ottanta con "l'agguato del mutante" e proseguita con "il ritorno del mutante"
tutte e tre le storie si assestano più o meno sullo stesso livello, hanno stessi pregi e quasi gli stessi difetti, un grande potenziale parzialmente inespresso
questo ultimo capitolo non fa eccezione, ha un inizio spettacolare ambientato in un manicomio, che mi ha subito ricordato arkham e harlech...
la storia ha alcune gustose sequenze, zagorianamente inedite per il loro scioccante sadomasochismo, come quella del suicidio di massa di un gruppo di minatori
però gira un pò a vuoto e il finale non è all'altezza, mi sarei aspettato una strategia più articolata per fermare una nemica così pericolosa
mi è piaciuto però il personaggio della ragazza con cui zagor avrebbe una relazione amorosa abbastanza avviata...
disegni buoni, copertine nella media
voto 8-

la missione di drunky duck
color 12, testi burattini, disegni kerac
a parte il titolo, albo molto positivo per me, ne è valso l'acquisto dopo alcuni brutti color, personalmente ne ho saltato 3 sugli ultimi 4
quando prendi drunky duck, buono per le gag e basta, e lo metti in una storia lunga è quasi inevitabile "smacchiettizzarlo"
burattini qui è stato bravo perché la storia è divertente, ha un inizio classico che non si vedeva da tempo, con cico e "le braccia di morfeo"
simpatico anche l'aneddoto sulla genesi del postino, nonché la vignetta finale con drunky duck che sembra strizzare l'occhio al lettore
soprattutto c'è lo zagor ammazzasette che a me piace, con una vena ironica che mi piace ancora di più e che spero diventi la regola d'ora in poi
tante battute: "esco a fare un giro", gli "auguri" agli impatanati, la "gita" sul fiume, il paradosso del "calvo", "chi di fantoccio ferisce..."
tutta la storia dell'abate nero e del codice cifrato, tutto sommato, non annoia troppo, mi è piaciuta la scelta lealiana/contiana del nome "deborah"
anche se bisogna dire che lo zagor originale non sarebbe mai stato in grado di leggere quel bel pò di papello, gli sarebbe sembrato di leggere arabo...
e neanche sarebbe stato in grado di fare quel veloce calcolo alla fine, io sono rimasto fermo alla "d" di deborah.....
kerac già aveva fatto faville in "monument valley", qui si conferma un grande acquisto per zagor
copertina bellissima, solita cura nei dettagli
voto 7+

l'ebano e l'avorio
numeri 657, 658, 659, testi altariva, disegni russo
premetto che non mi piace l'insistenza con cui si vuole avvicinare zagor all'ambientazione texiana, l'elemento di zagor è la foresta, la giungla
tuttavia, altariva è stato bravo a zagorianizzare il più possibile questo western, zagor e cico sono in forma e il tema razzismo è sempre attuale
buoni i disegni, buona soprattutto la seconda copertina
voto 6+

sezione omega
maxi n°40, testi zamberletti, disegni sedioli
sequel dello speciale "christopher deve morire", una delle ultime storie scritte dal compianto bartoli, criticata da tutti, a me invece non era dispiaciuta
protagonista un altro x-man zagoriano la cui particolarità più interessante era quella di essere un bambino incapace di controllarsi e di discernere il bene dal male
e ovviamente, a differenza che con il piccolo danny in "la casa infestata", finiva a tarallucci e vino ma con un inquietante controfinale altrettanto dylaniano
questo secondo capitolo parte bene, con piacevoli echi dalla letteratura dickensiana... poi via via si fa tutto un pò più banale, purtroppo zamberletti è quello che è...
copertina molto bella, disegni che non mi piacciono molto
voto 6+

lungo il fiume
maxi n°39, testi e disegni di autori vari
quarto maxi a racconti brevi, non al livello del primo che fu una piacevole sorpresa (con il ritorno di toninelli e l'esordio della contu e della airaghi tra gli altri)
ma superiore agli ultimi due non del tutto riusciti, soprattutto quello con edgar allan poe, che tutto sembrava tranne un maxi di poe (a parte l'ottima storia di cavaletto)
di questo albo le uniche storie che non mi sono piaciute sono la prima e l'ultima, un giallo di burattini (per fortuna non ne scrive più) e uno zamberletti medio
mi è piaciuta molto la storia di barbieri e barison, "ULTIMA VIENE LA NEVE", che ci sarebbe stata benissimo nel maxi di poe, storia spettrale, triste, poetica
simpatica anche la prima storia zagoriana di ENNA, disegnata dal buon oskar, "l'ingrediente segreto", una storia umoristica come se ne facevano una volta
discrete le altre storie, "la diga di ghiaccio" di burattini e del grande chiarolla, "il confine" un piccolo horror di fantelli che fa il suo dovere
copertina di quelle che non mi piacciono molto, ma vanno per le maggiore...
voto complessivo 6+

la valle dell'eden
speciale n°32, testi secchi, disegni mangiantini
molto buoni i disegni, la cosa più riuscita dell'albo è infatti l'atmosfera, le tante pagine mute, notturne, inquietanti, suggestive
l'esordio del figlio d'arte è rischioso, perchè ci mostra uno zagor a cui non siamo più abituati, troppo vulnerabile, fragilissimo
se da una parte regala vignette deliziosamente anomale (zagor moribondo), dall'altra qui zagor è veramente troppo ingenuo
e il finale, come spesso è capitato ultimamente, sembra fatto tanto per farlo...
copertina bella, mi sono sempre piaciute le copertine con zagor in difficoltà
voto 6+

darkwood novels
miniserie, testi burattini, disegni di autori vari
seconda miniserie zagoriana molto meno epica della prima, burattini l'ha definita kenparkeriana (orrore!), intimistica, nel senso che vuole scavare nell'intimo di zagor
sinceramente questi modesti episodi sono lontani dal rappresentare una credibile antologia zagoriana, meglio andarsi a rileggere le storie nolittiane a questo proposito...
in realtà più che nell'intimo di zagor, si scava nell'immaginario di burattini: il ruolo della donna nel western, un western crepuscolare, la violenza esasperata, uno zagor granitico
il mio tiepido giudizio finale è dovuto soprattutto all'ultimo albo "fiore della notte" che mi ha deluso molto, sia come storia che come finale: zagor che si trasferisce in texas? (orrore!)
comunque sembra che il prossimo anno, l'anno dei sessanta anni di zagor, avremo il seguito, una terza miniserie con otto episodi, in cui si capirà che fine hanno fatto i nostri eroi
gli episodi che mi sono piaciuti di più sono "gli occhi del destino", con zagor in versione dylan dog/james bond
"il vento della prateria", che mi è sembrata un'appendice del capolavoro burattiniano LO ZOO DI KAUFMAN
e "bersaglio umano" abbiamo un'ottima blondie disegnata dal veterano pesce in versione brigitte bardot
disegni buoni complessivamente, saudelli inadatto a zagor al contrario di freghieri
copertine di rubini tutte molto graziose
voto complessivo 6

creatura d'acqua
numero 662, testi burattini, disegni sedioli
arriviamo alle vere note dolenti... questa storia è stata pubblicata all'ultimo momento, inizialmente doveva essere una breve storia o qualcosa del genere
in sè non è brutta, mi piacciono le novità alla gabbia bonelliana, però le pagine aggiunte da burattini la affossano decisamente
quando la finirà di mettere in bocca ai personaggi dialoghi così innaturali sarà sempre troppo tardi
voto 5+

il rapimento di icaro la plume
color n°11, testi burattini e perniola, disegni russo
sequel dello speciale "la città sopra il mondo", che non era chissà che, però era abbastanza divertente
questo albo invece è inconsistente, e costa troppo rispetto al contenuto...
disegni buoni, copertina anche
voto 5

kandrax!
numeri 660, 661, testi chiaverotti, disegni torricelli
la cosa migliore di questi due albi sono le copertine di piccinelli, che non sbaglia mai, e i disegni di torricelli comunque lontano dai giorni migliori...
la storia si candida ad essere la PEGGIORE STORIA DI ZAGOR DI TUTTI I TEMPI, insieme a "zenith 666" (mignacco e piccatto) e "la minaccia dei morb" (faraci)
nel soggetto si scorge qua e là qualcosa di potenzialmente interessante: l'idea di mettere sottosopra le origini di zagor, un pò alla sclavi, alla INCUBI
ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare... storia assurda, zagor stravolto, dialoghi ridicoli, un personaggio storico come kandrax distrutto
bestialità memorabili: i draghi meccanici costruiti in quattro e quattr'otto, zagor che entra nel corpo di un altro, l'autore che si fa personaggio
quello che forse è ancora più grave è che si alimenta il sospetto, che ormai è più di un sospetto, di una deriva zagoriana verso il fantasy
e che d'estate si vendono più copie, puoi sperare di attirare nuovi e vecchi lettori... e tu ti presenti con una roba del genere...
poi leggi anche il ritorno di mana cerace e fai 2+2
voto 4


Ultima modifica di Kramer76 il mer ott 27, 2021 1:29 pm, modificato 8 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Zagor
MessaggioInviato: gio dic 10, 2020 1:36 pm 
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Non so se erano già state pubblicate prima, a questo link si trovano le anteprime del numero 0 con Flash.

https://shop.sergiobonelli.it/zagor/202 ... r-1009004/

Non essendo io un conoscitore di Zagor, ho fatto caso soltanto al lettering sballatissimo della seconda tavola.

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Ultima modifica di Keanu Coen il sab gen 02, 2021 12:16 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Zagor
MessaggioInviato: gio dic 10, 2020 1:51 pm 
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Iscritto il: mar gen 15, 2013 11:42 am
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Keanu Coen ha scritto:
Non so se erano già state pubblicate prima, a questo link si trovano le anteprime del numero 0 con Flash.

https://shop.sergiobonelli.it/zagor/202 ... r-1009004/

Non essendo io un conoscitore di Zagor, ho fatto caso soltanto al lettering sballatissimo della seconda tavola.

Mamma mia, questi due personaggi proprio non c'entrano niente l'uno con l'altro. Persino Zagor e Chico che parlano in quel modo ma realizzati graficamente in stile supereroistico sembrano sballatissimi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Zagor
MessaggioInviato: gio dic 10, 2020 3:40 pm 
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a me i disegni piacciono, mentre continuo a non capire il perché di questo cross over...


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 Oggetto del messaggio: Re: Zagor
MessaggioInviato: sab gen 02, 2021 12:08 pm 
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ZAGOR IZ BACK

"Prima centuria 1-100"

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la foresta degli agguati
numeri 1 e 2, testi nolitta, disegni ferri
sottovalutata, embrionale, capostipite del filone "realistico", ci sono alcune anomalie (i "musi rossi", il "rinnegato", l'aquilotto, il sombrero)
ma anche tutti gli elementi classici: zagor che terrorizza gli avversari, fa presa sugli indiani, le botte in testa, lo spettro, il "presentimento"
il duello, le didascalie, il folklore (la bambola, il canto della morte) e un grande cico, tra travestimenti e sceneggiate napoletane
adorabili i disegni e le varie copertine, tra gigante e strisce, io posseggo la ristampa rossa da 200 lire
voto 9

il totem scomparso
numero 2, testi e disegni ferri
storiella simpatica, spericolata, almeno nel titolo sembra una mezza parodia del primo tex "il totem misterioso"
ferri dimostra tutto il suo amore per la natura, tanti animali: orsi, api, scorpioni, caprette (volanti)
la copertina gigante è bella
voto 6

l'uomo volante
numero 2 e 3, testi e disegni ferri
una delle migliori storie di questo primo periodo, con un nemico pittoresco, la città aerea, zagor scatenato con i pigmei usati come birilli
poi un accenno di "dark", quasi un'anticipazione del filone "vampiresco", un cico invasato come con kandrax o in "il fiore che uccide"
la prima donna, tale norma, una carovana in pericolo... e la consueta sfilza faunistica (cinghiali, formiche, pipistrelli, alligatori, serpenti)
bella la copertina gigante
voto 7

acque pericolose
numero 3, testi e disegni ferri
altra simpatica storiella, meno "zagoriana" delle precedenti: la calamita nella roulette...
oltre ad arturo il canguro, c'è l'alligatore che mangia la naftalina e la mitragliatrice "dolce katie"
compare un secondo personaggio femminile, tale linda...
voto 6+

corvo giallo
numeri 3 e 4, testi e disegni ferri
la storia più interessante scritta da ferri perchè anticipa le storie "indiane" di nolitta, e a cico scappa la lacrimuccia in almeno due occasioni...
bella la parte con i bisonti, quasi un'anticipazione di "la marcia...", con un insolito zagor matador, ma quasi nolittiano (le didascalie)
copertina gigante molto bella, simpatiche anche le copertine delle strisce
voto 7

i due sosia
numero 4 e 5, testi e disegni ferri
mai piaciuta particolarmente, però ammetto che è sullo stesso livello delle altre ferriane
esilarante a posteriori il finto passato strappalacrime di olaf...
anche la copertina non mi ha mai colpito particolarmente
voto 6

l'impronta misteriosa
numero 5, testi e disegni ferri
simpatica dai, paulo rakosi (poi diventanto sarosi nella ristampa)
panzak bey maraja di cicolandia, poldo, burma, le prime canzoncine
voto 6+

gli schiavi della miniera
numero 5 e 6, testi e disegni ferri
simpatica anche questa, ricorda "la miniera insanguinata", anche se troppo "texiana" (gomez, susanna, il filo spinato)
da ricordare la gag paperinesca con l'avvoltoio, a seguito della quale cico rimane a culo nudo...
buona la copertina a striscia con zagor incatenato
voto 6+

la lancia spezzata
numero 6 e 7, testi bonelli, disegni ferri
storia che potrebbe anche andare bene, però si sente troppo la "mano" diversa, zagor apocrifo, antipatico
da salvare la copertina, l'inizio misterioso, alcuni primi piani di nakawa... ma chi è la strega nemis?
divertenti, ma solo a posteriori, i battibecchi e le contumelie subite da cico...
voto 5

il popolo della palude
numero 7, testi bonelli, disegni ferri
decisamente meglio questa, più "zagoriana", più fantasiosa, diverse ambientazioni (la palude, il deserto, la città)
il cappa e spada tanto amato da bonelli, zagor ribelle e corazzato, cico pantagruelico, un pard (moses)
copertina neutra, ma mi piace quella a striscia con il crocefisso
voto 6+

l'idolo oneida
numeri 7 e 8, testi bonelli, disegni ferri
squallido riempitivo, a posteriori fa ridere la scena delle cascate
con uno zagor severissimo con cico, anche quando questo annaspa...
bella la copertina "la vendetta di zagor", ma vendetta de che?
voto 5

i predoni del big river
numero 8, testi bonelli, disegni ferri
piccola storia però interessante, zagor difensore degli indiani e magnanimo con gli avversari
da ricorda il bimbo usato nel lancio dei coltelli e zagor in mutande che fa la zeta di zorro...
tra l'altro qui la casacca sembra che abbia la cerniera...
voto 6

i rinnegati
numeri 8 e 9, testi bonelli, disegni ferri
altra piccola storia ma interessante, messo a parte cico abbiamo uno zagor incendiario scatenato
mi ricorda certe storie apparentemente "minori" come "nodo scorsoio" e "timber bill"
famigerata la copertina a striscia "un tiro mancino", forse di cubbino
voto 6+

la strega della palude nera
numeri 9 e 10, testi bonelli, disegni ferri
altra storia interessante, anomala, succede poco o nulla ma c'è l'atmosfera, l'ambientazione
i personaggi sono dei veri e propri "freak", yaska è a metà tra dharma e una diablera
mi piace la vicenda dello scambio dei neonati, quasi biblica, da ricordare anche il corvo dark
la copertina di "la legge rossa" è decisamente bella
voto 6+

il piccolo popolo
numero 10, testi bonelli, disegni ferri
appendice della storia precedente, anche qui succede poco, avversari ridicoli (i nani, i ragni)
da ricordare il "pard" kirk, quasi un "antenato" di doc lester, con cico sempre preso di mira
la cosa migliore comunque sono i disegni, l'ambientazione
voto 6

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tragedia nella palude
numeri 10 e 11, testi nolitta, disegni ferri
appendice di "la foresta degli agguati", un'altra storia con i "trafficanti", ma è già nolitta puro (e ferri puro)
pancione protagonista assoluto, belle le scene in cui salva zagor e poi lo sostituisce, mi piacevano un sacco i travestimenti
qui zagor veste i panni di un capo tuscarora, tale aquila nera, mentre cico è miguel carrera detto "el tigre"
zagor comunque fa la sua parte, vedi l'attacco alla capanna con didascalie, la magnanimità finale
bruttina la copertina di "la danza della scure", meglio la striscia "tragedia nella palude"
voto 8

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sulle orme di titan
numeri 11 e 12, testi nolitta, disegni ferri
nonostante la brevità e addirittura una coda finale tragicomica, abbiamo già gli elementi chiave del successo di zagor
in particolare le scene con il robot, commentate dalle didascalie: bellissima la scena in cui cico salva il bambino
ma bella anche la scena del naufragio nel lago, mentre la gag con trampy è ancora piuttosto povera
la prima versione di hellingen è più anziana delle successive
le due copertine sono a dir poco strepitose
voto 9

il cervo sacro
numero 12, testi nolitta, disegni chiomenti
tra tutti gli zagor apocrifi è il migliore perchè almeno diverte, ci sono kruger e mayer
c'è cico scambiato per un mostro di fango, zagor che si traveste da stregone
i disegni fanno tenerezza, lasciamo perdere zagor, ma la scure? ha un'asticella lunghissima
belle le copertine a striscia "lo stregone" e "l'antro della morte"
voto 5+

l'abisso verde
numero 13, testi bonelli, disegni ferri
storia gradevole, ci sono diverse cose divertenti, c'è il dinosauro, un'ambientazione claustrofobica
ma soprattutto c'è il primo personaggio femminile che rimane impresso, la graziosa indianina reeda
incomprensibile la copertina, non ci azzecca niente con la storia
voto 6+

il messaggio tragico
numeri 13 e 14, testi bonelli, disegni ferri
bonelli chiude la sua fugace esperienza zagoriana con una carrellata di piccole, inaspettate, perle
il diario del vescovo mormone nascosto nella bibbia, con un zagor riflessivo quasi alla nolitta
lo spassoso confronto tra zagor e lo stregone wabashi, con il caratterista skinny, quasi un pre-batterton
infine, l'epilogo nell'isola delle vipere nere
voto 7

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i mercanti di schiavi
numero 14, testi nolitta, disegni ferri
qua nolitta e ferri iniziano a fare sul serio, la gag con trampy è già più articolata
divertente il travestimento di cico in philip mac cicken e il supplizio della macina
zagor terrorizza gli avversari ma alla fine si dimostra magnanimo con timber bill
copertina straordinaria, ma non male anche la striscia "il mistero del mulino"
voto 9

lo squadrone fantasma
numero 14, testi nolitta, disegni ferri
non capisco perchè viene sempre considerata una storia a sè, però mi adeguo
è un preambolo di "iron man" con ruolo da deus ex machina di cico
voto 7

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iron man
numero 14 e 15, testi nolitta, disegni ferri
primo piccolo classico zagoriano, la vignetta da incubo mostra le potenzialità ferriane nel genere horror
e anticipa quello che succede poco dopo, con la sconfitta di zagor: nolitta ci va giù duro, grande cico (spassoso il finale)
l'onta viene subito lavata con un bel torneo alla robin hood, con zagor nei panni dell'apache fascia rossa e cico manolito
curioso notare come tonka cambi continuamente aspetto in questi primi 100/200 numeri, qui è più anziano...
altra copertina straordinaria
voto 9

gentiluomo... ma non troppo!
numeri 15 e 16, testi nolitta, disegni ferri
sembra quasi un maxi a storie brevi ante litteram, sono piccoli episodi minori nella nolittologia, ma è pur sempre nolitta/ferri...
il primo episodio, nonostante le botte in testa, è quello più divertente, memorabile cico nei panni di marco antonio
il secondo è quello più "nolittiano" ma con il lieto fine, bella la scena in cui gli indiani rapiscono il dottore
voto 7+

i padroni del fuoco
numero 16, testi nolitta, disegni ferri
uno degli episodi più deboli dell'intera carriera nolittiana, sembra una storia del padre...
succede pochissimo, si salva la porta della paura, sia nei disegni che nella copertina a striscia
curioso il regalo finale con gli ideogrammi giapponesi...
voto 5/6

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condanna a morte
numeri 16 e 17, testi nolitta, disegni ferri
piccola storia antifascista, zagor pronto a tutto
cico ancora una volta deus ex machina
bella la copertina
voto 8

i predoni della montagna
numero 17, testi nolitta, disegni cubbino e ferri
stavolta c'è poco da salvare, cubbino peggio di chiomenti
uno dei più brutti zagor mai visti
voto 4

un nido di vipere
numeri 17 e 18, testi nolitta, disegni ferri
un altro nolitta minore, un piccolo giallo che non mi ha mai colpito particolarmente
però bella la scena con lo "spettro" che poi diventerà un classico
voto 6+

Immagine

ombre!
numero 18, testi nolitta, disegni ferri
un piccolo classico zagoriano che anticipa le storie con il capitano fishleg, anche se in "i pirati del drago" ci sarà honest joe...
ci sono alcune grandi scene di stampo nolittiano/ferriano, l'attacco delle giunche, i cinesi anfibi, l'assedio sotto il solleone
ly-cieng è uno dei nemici più carismatici di questi primi albi, e ci sono anche alcuni simpatici comprimari...
a posteriori sono esilaranti le ipotesi fantascientifiche di cico sulle sparizioni...
peccato la copertina che non ci azzecca niente con la storia
voto 9

un tragico patto
numeri 18 e 19, testi nolitta, disegni ferri
nolitta minore, ma ferri tutt'altro che minore, ormai il maestro si stava avvicinando alla sua lunga "golden age"
comunque curiosa la vicenda della spada del conquistador, al centro di un percorso formativo edificante
divertente la gag con la partita a poker, tra l'altro compare un personaggio, ben la talpa, che è un "antenato" dei trappers
voto 7

Immagine

territorio indiano
numeri 19 e 20, testi nolitta, disegni ferri
classica storia con indiani, soldati, trafficanti, darkwood com'era una volta, darkwood: le origini...
per lo più una storia comica, c'è trampy, il dottor zagrosky, clark, la filastrocca dei baffetti
bella la copertina
voto 8

Immagine

l'inferno dei vivi
numeri 20 e 21, testi nolitta, disegni ferri
per me questo è il primo exploit di nolitta/ferri, il loro primo vero classico, le perle sono tante e luccicanti
zagor agonizzante contro gli sciacalli, l'apparizione di tawar, la fallita evasione commentata dalle didascalie
nella formula del genere "carcerario" gli autori hanno modo di delineare maggiormente il personaggio
la mia scena preferita rimane quella in cui cico che va a reclamare il cadavere di zagor, in una notte di tempesta...
mi piace anche il finale, con zagor nascosto nel fango e che sostanzialmente tortura l'ostaggio per farlo confessare
bella la copertina dell'albo gigante, ma ancora più belle quelle delle strisce "l'inferno dei vivi" e "giustizia!"
CLASSICO
voto 10

Immagine

lo stregone scomparso
numero 21, testi nolitta, disegni ferri
bella l'ambientazione, con un villaggio che ricorda i pueblo del sud-ovest
zagor rambo, ci avevano già pensato nolitta e ferri, "anche nolitta"
ma solo nolitta sapeva creare un bel personaggio come mister-mister
strana la copertina "la furia di zagor" furia de che?
voto 8+

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gli adoratori del sole
numeri 21 e 22, testi nolitta, disegni ferri
a me piace molto questa storia, prima storia in cui a darkwood inizia a succedere veramente di tutto...
si passa con disinvoltura dalla foresta al deserto con le dune, per finire al flashback con gli indiani nella neve...
l'ingegner wilson ruba la scena la "faraone bianco" krebs e a batterton, protagonista però di un classico siparietto
da ricordare anche la scena erculea e la gag iniziale con angelino
voto 8+

smiling joe
numero 22, testi nolitta, disegni ferri
a me non piace molto, però bisogna ammettere che è il prototipo di wandering fitzy
ora che ci penso neanche wandering fitzy è uno dei miei personaggi preferiti...
voto 5/6

il colle dei gufi
numero 22, testi nolitta, disegni ferri
altro episodio minore, odiosi i clinton, mi ha dato fastidio il pestaggio di cico
però da ricordare cico pellerossa e l'esilarante confronto tra zagor e il senatore
voto 6

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l'avvoltoio
numeri 22 e 23, testi nolitta, disegni ferri
piccola gemma nolittiana e ferriana che anticipa i temi più "impegnati" dei capolavori futuri (zagor racconta, il re delle aquile, ecc)
bellissimo personaggio l'avvoltoio, sia nella versione serial killer di donne e bambini, sia nella rivelazione finale
ferri ha modo di esprimere tutte le sue potenzialità "dark", bellissimi certi primi piani, la scena della cascata...
bellissima anche la copertina del primo albo, peccato che solo 5 pagine appartengano alla storia...
voto 9

il ricatto
numero 23, testi nolitta, disegni ferri
piccola storia che si fa ricordare con simpatia per il lama, la presenza femminile (diana) e la caccia al tesoro quasi alla digging bill
bisogna dire che zagor si fa sorprendere più volte un pò troppo facilmente, ma è spesso così, prendere o lasciare...
le ultime vignette non sembrano di ferri
voto 6

Immagine

le jene del mare
numeri 23, 24 e 25, testi nolitta, disegni ferri
prima piccola odissea zagoriana, gli indiani hanno nomi strambi (mingos) e usanze ancora più strambe (i cannibali nanticokes)
digging bill è ancora abbastanza antipatico, ma la storia è ricca di gag divertenti, vedi zagor assediato dalle zie sul battello
oppure l'esilarante irruzione in udienza, oppure la vignetta con cico e i topi, disegni ormai quasi da "golden age"
vedi anche le scene marine e il particolare della clessidra, mentre burma è una versione "cattiva" di ramath
copertina stupenda, con zagor di spalle
voto 9

caccia al ladro
numeri 25 e 26, testi nolitta, disegni ferri
si prosegue con l'infornata di gag e caratteristi: trampy, cico falso invalido, johnny john, verybad, amelia
"la traccia" ha una copertina troppo stilizzata, meglio quella di piccinelli per "i racconti di darkwood"
voto 7

il nemico nell'ombra
numero 26, testi melloncelli, disegni bignotti
in piena era nolittiana, si ritorna ai tempi di "l'impronta misteriosa", "l'orso giustiziere", "il cervo sacro"
bignotti ancora acerbo, ma tutto sommato è una storiella simpatica, c'è il dottor cicowsky...
la copertina è stupenda
voto 6-

Immagine

zagor attacca
numeri 26, 27 e 28, testi nolitta, disegni ferri
un'altra infornata di caratteristi, la plume, one eyed jack, happy lou, gelsomino e serafino, perfino un sostituto di drunky duck
il livello delle gag è così alto che si passa sopra alle botte in testa che si becca zagor... comunque protagonista di una bella "scalata"
la mia parte preferita è il viaggio di cico sull'excelsor, a un certo punto si addormenta esausto come un bambino...
la copertina non è delle migliori e in più non ci azzecca niente, meglio le strisce
voto 9

clark city
numeri 28 e 29, testi melloncelli, disegni bignotti
mai capito cosa abbia di così bello questa storiella sconclusionata, caso rarissimo in cui zagor rinuncia a risolvere il caso
ci sono zagor rock e mustafà el cick veggente arabo, ma l'idea verrà sfruttata meglio in "l'agguato del mutante"
bella la copertina della striscia "il codardo"
voto 5+

Immagine

i cacciatori di uomini
numeri 29 e 30, testi nolitta, disegni ferri
per me inizia qui la "golden age" nolittiana/ferriana, e inizia con walter doney: a buon intenditor poche parole...
tutta la parte che va dall'incontro con lord nicholson in poi, coguari compresi, per me è l'alfa e omega zagoriana
nicholson è uno dei migliori nemici di questo periodo e non solo, ma fa più paura lo sguardo di zagor...
in questa storia zagor parla come kubal singh e si muove come... rambo... viva il pim pum pam...
la prima copertina è qualcosa di fenomenale, non mi importa se è copiata...
CAPOLAVORO
voto 10

Immagine

guerra!
numeri 30, 31 e 32, testi nolitta, disegni ferri
zagor prende definitivamente posizione (un pò come in "incubi") in difesa degli indiani, dei deboli, assumendosene onori e oneri
si prende anche un'umiliante scudisciata in piena faccia, è pronto al sacrificio finale che sarebbe imposto dalla realtà storica
solo così posso spiegare la debacle zagoriana altrimenti indigeribile, anche se arriva con uno dei migliori nemici di sempre, kraus
e poi in quel finale e nel personaggio di kowalsky si sublima tutto l'antifascismo, il pacifismo e l'umanità nolittiana...
disegni eccellenti, folle la seconda cover è folle, la prima però è bella, come le strisce "un barbaro duello" e "l'ultimo assalto"
che fotografano altrettanti momenti topici della storia, in particolare il duello coi guanti da cestiario...
e poi molti occhi, il libro sui paladini francesi, le gag di cico... è una pietra miliare zagoriana...
CAPOLAVORO
voto 10

Immagine

la casa del terrore
numeri 32, 33 e 34, testi nolitta, disegni ferri
devo ammetterlo, è una pietra miliare zagoriana, sia come testi che come disegni, nonché come copertina...
batterton e bimbo sullivan sono oscurati da priscilla alias marta landon, il primo personaggio femminile di un certo peso
bellissimo il ritratto, penetrante, e poi tutti gli altri dettagli: la spinetta, il gatto lucifero, il maggiordomo, la cassapanca...
CLASSICO
voto 10

gli sciacalli della foresta
numeri 34 e 35, testi nolitta, disegni ferri
devo ammetterlo, testi e disegni sono di alto livello, attraverso guitar jim nolitta si diverte a smitizzare zagor
da ricordare ghiro sanderson, il cico mariachi e l'inizio con i braccianti neri che leggono un libro fantasy
bella la copertina ma non ci azzecca nulla con la storia
voto 6+

Immagine

solo contro tutti
numeri 35, 36 e 37, testi nolitta, disegni ferri e bignotti
per me è un capolavoro, lapalette è forse il mio caratterista preferito, il luciferino generale blow tiene tranquillamente testa a kraus
e tutta la lunga sequenza finale, con zagor che muove un attacco frontale all'impero capitalista, rappresenta l'alfa e l'omega di nolitta
ferri ormai insuperabile, ma devo dire che anche bignotti non sfigura, tutt'altro livello rispetto ai primi lavori acerbi
le prime due copertine sono bellissime, soprattutto la prima, ma bella anche la striscia "una notte violenta"
che fotografa un altro passaggio chiave della storia, quello dedicato al pavido capo della polizia di chicago
CAPOLAVORO
voto 10

Immagine

prigioniero
numeri 37 e 38, testi nolitta, disegni donatelli
storia per cui stravedo, tutt'altro che "minore", i disegni di donatelli sono certamente acerbi ma adattissimi al tipo di storia, ricca di gag
spassosi i siparietti di zagrosky e martinez con il sergente cannon, la traversata del deserto, lo spazzolone di one eyed jack
da ricordare anche i disertori del quinto fanteria che si riscattano e gli indiani redsnakes, la cui presenza è annunciata dalla puzza
copertina fenomenale, ma belle anche le copertine delle strisce "un soldato ribelle" e "l'avamposto senza nome"
voto 9+

Immagine

lo spettro del passato
numeri 39, 40 e 41, testi nolitta disegni donatelli
altra storia sottovalutata, forse sempre a causa dei disegni di donatelli, tendenti all'umorismo (la gag con trampy è addirittura cartoonesca)
lo stile del primo donatelli contamina nolitta e viceversa... vedi la prima ciurma di fishleg oppure hellingen che si spaccia per l'astronomo bauer...
poi però jimmy, rimsky e jean paul vengono spazzati via dal sottomarino verniano, mentre garth viene arpionato in pieno petto dal capitano...
insomma, a me sembra che in questa storia funzioni tutto quello che deve funzionare, è un vero e proprio "cartone animato" zagoriano
da ricordare anche la statuetta di washington usata come arma, zagor palombaro come in "oceano", cico adottato dai mosolopea e fior di zucca
spettacolari le prime due copertine
CLASSICO
voto 10

Immagine

il mostro della laguna
numeri 41, 42 e 43, testi nolitta, disegni ferri
pietra miliare zagoriana, scene spettacolari: la tempesta, gli squali, la piovra, lo tsunami, il naufragio, l'esilarante finale con il pisum alatum usato come esca
ma notare anche i continui riferimenti nostalgici a darkwood: l'addio a dunquesne, lo sguardo smarrito di cico nell'oblò, la zattera ribattezzata "darkwood"
prima trasferta traumatica, la strega rossa è la versione maligna della golden baby, memorabile anche il duello di cui viene mostrato solo il finale ad effetto...
disegni eccellenti, copertina fenomenale, ma anche quelle delle strisce non sfigurano
CAPOLAVORO
voto 10

Immagine

seminoles
numeri 43, 44 e 45, testi nolitta, disegni donatelli
altra storia un pò sottovalutata sempre a causa dei disegni del primo donatelli, rispetto magari a un più maturo "zagor il ribelle"
a me piace lo stesso, la storia è ricca di gag brillanti, come quella in cui cico vuol farsi sparare da zagor
oppure il famoso "lamento del serpente", tutti i siparietti con gli alligatori, quasi da cartone animato...
tutto questo non intacca minimamente la componente epica della storia, con un personaggio enorme come manetola
un finale distruttivo e trascinante e passaggi addirittura poetici, come la lacrima finale di zagor, la morte di sarota
e soprattutto la parentesi dedicata alla terza compagna fucilieri del virginia regiment, quasi come nel vietnam...
due copertine spettacolari, non male anche quelle delle strisce
CAPOLAVORO
voto 10

un eroe ritorna
numero 45, testi nolitta, disegni ferri
anche qui non ho mai capito perchè viene considerata una storia a sè
non è tra le mie gag preferite, ma sono un nostalgico dei travestimenti...
voto 7

Immagine

satko!
numeri 45 e 46, testi nolitta, disegni ferri
la versione zagoriana di "indovina chi viene a cena", con il cherokee che viene scambiato per uno "svedese"
alla fine il razzista si riscatta, al contempo emerge uno delle poche ragazze emancipate dell'era nolittiana, linda
da ricordare anche un classico caratterista nolittiano nella migliore accezione del termine, il sindaco di hopeless city
copertina buona
voto 8

Immagine

il fante di picche
numeri 46, 47 e 48, testi nolitta, disegni ferri
un nolitta "minore" alle prese con il giallo e con un nemico trasformista... qualcun altro ci costruirà sopra una carriera...
storia divertente (zagor brancola nel buio), con però un pugno nello stomaco come la morte di mesevic
ferri mai "minore", disegni eccelsi, stupenda la prima copertina
voto 8

Immagine

l'uomo lupo
numeri 48 e 49, testi nolitta, disegni donatelli
nolitta e donatelli stanno all'uomo lupo come marolla e bisi stanno al cinema zombi.... "anche nolitta"...
la storia ha molte frecce al proprio arco, come l'inquietante attacco alle pecore, la messinscena finale e la lettura del diario
quest'ultima fotografata da una bellissima cover a striscia, che non sfigura accanto alle splendide copertine "giganti"
però il vero mattatore della storia è cico, scatenato, ci sono tante piccole finezze, alcune delle quali cancellate nella ristampa
ad esempio la manata di zagor dopo il primo attacco, oppure questa vignetta in cui è stato tolto inspiegabilmente l'ultimo baloon
CLASSICO
voto 10

la città nascosta
numeri 50 e 51, testi melloncelli, disegni donatelli
la migliore di mellon, profondamente assurda ma vintage, il mattatore come capita spesso è cico
prima nel prologo dedicato alle sue "conquiste", poi quando si mimetizza tra le sculture maya...
buona copertina anche se non centra niente con la storia
voto 7

Immagine

gli evasi
numeri 51, 52 e 53, testi nolitta, disegni ferri
primo grande "ritorno a darkwood" con sorpresa, zagor sfodera tutte le specialità della casa, parole, sguardi, trucchi, duelli, pim pum pam
tra gli evasi spiccano mozart kelly, un mortimer col piffero, ed eric gessner collezionista di orologi, bello anche il regolamento di conti tra tonka e na-pawa
stavolta le copertine delle strisce sono ancora più belle di quelle "giganti", in particolare "un pugno di smeraldi" e "morte sul fiume"
CAPOLAVORO
voto 10

Immagine

la dea nera
numeri 53 e 54, testi nolitta, disegni donatelli
altra storia con netta tendenza verso il genere umoristico: la gag con trampy, cico ghiacciolo, il nodo al fazzoletto per ricordare il compleanno di zagor
oppure quando cico viene infastidito dai tipici tic del flemmatico lean durante il suo racconto, o ancora l'iniziazione del bimbominkia thug
però c'è spazio per una "tabula rasa" finale, in cui i personaggi si ammazzano tra di loro, con la chicca dello "stivaletto malese"
voto 8-

natale calibro 45
numero 54, testi nolitta, disegni donatelli
simpatica storiella del filone zagoriano comico e di quello "natalizio" bonelliano
da ricordare per la locandiera barbuta mamma o'hara e per la canzone finale blasfema
voto 6+

Immagine

zagor racconta...
numeri 55 e 56, testi nolitta, disegni ferri
tanti pugni allo stomaco, l'attacco al clear water, l'ossessione kinsky, "dark zagor" che massacra gli abenaki, il disastro, il rimorso
una storia oscura dove però nasce anche la forza di ricominciare e di riscattarsi, la storia perfetta, intoccabile, insuperabile
accanto a tante finezze come il ritratto, l'incazzatura di zagor e il primo spettrale za-gor-te-nay, mi incuriosiscono i giornali "finti"
gli articoli sono in realtà brani di tarzan, annunci pubblicitari e qualcosa su petrolio texano, sismografi e morsi di serpente (?)
copertine una più bella dell'altra, comprese quelle delle strisce
CAPOLAVORO
voto 10

Immagine

mohican jack
numeri 56, 57 e 58, testi nolitta, disegni donatelli
la più grande incongruenza di sempre è aver ritrovato mohican jack nelle celesti praterie nel 400, molto più grave di zagor:le origini...
mettiamo in ordine i fatti: mohican jack è uno stragista, uccide anche i bambini e poi si firma con il sangue come un serial killer
dopodichè nolitta ribalta le prospettive, stimola il senso critico dei suoi giovani lettori e lo fa benissimo, è una bella storia sessantottina
copertine spettacolari, in particolar modo la seconda in cui mohican jack è trattato per quello che è, cioè un terrorista
da ricordare anche l'altra azione kamikaze dell'albo, quella del trapper walpole...
voto 9

Immagine

servizio segreto
numeri 58, 59 e 60, testi nolitta, disegni ferri
questa storia ha molto in comune con "guerra!", warwick è un kraus in tono minore, mentre lo zagor "realistico" è al suo meglio
si piega ma non si spezza, offre corpo e spirito alla causa del pacifismo, piange il giovane roddy (un maddenbrook che non ce l'ha fatta)
ma gli basta un grido per terrorizzare gli indiani e poi si getta all'inseguimento forsennato dei due trafficanti dubois e perroquet
con didascalie sublimi che lo descrivono come un "semidio", una lunga coda finale che testimonia dei tempi molto dilatati di questa storia...
disegni eccellenti, da ricordare anche uno zagor fradicio che castiga i battellieri e la prima comparsa delle giubbe rosse nella nebbia
simpatico il personaggio di jim mac enery, robertino e la gamba di legno, ultima battuta anacronistica (cico dice di essere figlio unico)
grandiosa la seconda copertina, ma belle anche le copertine delle strisce
CAPOLAVORO
voto 10

l'arciere rosso
numeri 61 e 62, testi nolitta, disegni donatelli
è un nolitta minore, una storia abbastanza ingenua ma mi sento di rivalutarla, ci sono diversi elementi validi
le didascalie durante la gara di tiro con l'arco, uno zagor fallibile come contro supermike, l'agonia di willy il rosso, il confronto finale
da ricordare l'esordio del going going e zagor che si traveste da sposa, la racchia eugenia...
le copertine sono ottime
voto 7+

Immagine

sfida all'ignoto
numeri 62, 63, 64 e 65, testi nolitta, disegni ferri e donatelli
dopo il trauma di "il mostro della laguna" zagor e cico avevano messo il veto sui viaggi in mare, ma ramath e soci gli fanno cambiare subito idea
una crociera ricca di gag marinaresche, un sovrano alcolizzato, siparietti memorabili come quando zagor e cico si travestono da vichinghi
da notare anche che il bellicoso sigfried che non riesce mai a battere zagor in combattimento, e alla fine viene pure sbranato vivo dai cani...
disegni di ferri come al solito eccelsi, bella la prima apparizione del drakkar nella nebbia e la caccia alle balene
copertine altrettanto eccelse, la prima addirittura leggendaria, bella anche la striscia "uomini coraggiosi"
l'impressione è che donatelli si sia sforzato di imitare ferri: forse il primo caso di imitazione?
CAPOLAVORO
voto 10

magic bat
numeri 65 e 66, testi melloncelli, disegni donatelli
se la si guarda dal versante comico è perfetta, cico perfetto come sempre con mellon
se la si guarda dal versante strettamente zagoriano, è il nulla, con una grossa incongruenza
lo zagor che si fa ipnotizzare dallo squallido magic bat è lo stesso che resiste a kandrax?
copertina epica
voto 6

Immagine

il re delle aquile
numeri 66, 67 e 68, testi nolitta, disegni ferri
storia perfetta, ambientazione perfetta, grandi sequenze, l'apparizione di ayala, zagor dato in pasto alle aquile, lo spettro, il salto con l'asta, il finale
uno dei migliori nemici di sempre, ben stevens, un "avvoltoio" al cubo con un'uscita di scena anch'essa tra le migliori di sempre, "l'ultimo volo"
cico perfetto, decisivo nella storia, oltre che ovviamente alle tante gag: la sirena, lo spaventapasseri, chin fong il mago di hong-kong, la capretta, i fiori
disegni eccellenti, troppo belli i copricapi ognuno di un uccello diverso, copertine formidabili una meglio dell'altra
CAPOLAVORO
voto 10

Immagine

i sei della "blue star"
numeri 68, 69 e 70, testi nolitta, disegni ferri
una storia relativamente "piccola", ma sopraffina: un'ambientazione lussureggiante, catturata dalla splendida copertina, i misteriosi malecite, ferri top player
cico travestito da capitano della blue star, gli scherzi di zagor ai malcapitati avversari di turno: lo scheletro, la scure nascosta dietro il braccio
la consacrazione di digging bill che conquista definitivamente la fiducia di zagor
voto 10

Immagine

il fiore che uccide
numeri 70, 71 e 72, testi nolitta, disegni donatelli
un'altra storia relativamente "minore", ma bella e importante: zagor costretto a sterminare un'intera tribù
bella ambientazione (le sorgenti sulfuree), ricorda green spot (la lebbra) oppure "acque misteriose" (il rito)
da ricordare cico invasato e il simpatico personaggio del sachem doppia testa
copertina seconde me bellissima
voto 9

lo strano mister smith
numeri 72 e 73, testi nolitta, disegni ferri
tra quelle prettamente "comiche" non è la mia preferita, ma la qualità è indubbia
disegni spettacolari, strepitosa la copertina "terra senza legge"
voto 7+

Immagine

la stella di latta
numeri 73 e 74, testi nolitta, disegni donatelli e bignotti
esemplare western zagoriano con uno zagor scatenato, a tratti isterico come quando sta per strozzare un balordo o minaccia degli incolpevoli garzoni
manca una vera resa dei conti, ma il finale è struggente con il risveglio civico, l'esilio di king mac kay e il discorso sulla tomba di ellis
storia malinconica e divertente allo stesso tempo, bella la gag iniziale, bello il personaggio di howens, oltre ovviamente a hilton
copertina splendida, il duo donatelli/bignotti funziona, però spesso la stella è disegnata troppo piccola...
CLASSICO
voto 10

Immagine

la mano di allah
numeri 75 e 76, testi nolitta, disegni ferri
a me piace molto questa storia, la migliore con guitar jim, disegni eccellenti, ci sono un sacco di particolari divertenti
cico odalisca, zagor convalescente, cico sonnambulo, la faccia di tosta di guitar jim, il mercante cinese li-tung
oltre a uno dei migliori duelli di sempre, finale quasi boselliano, alla "volemose bene" nonostante tutte le brutalità
copertine non tra le migliori comunque ottime
voto 9+

Immagine

molok!
numeri 76 e 77, testi castelli, disegni bignotti
un pò sopravvalutata, però ammetto che è buona... marolliana... citazionismo spinto, grande atmosfera, finale cupo
mi piace soprattutto la parte con il mostro congelato usato come feticcio dai mic mac e il trucco di talbot con il proiettore
non è ancora il cico scatenato del castelli successivo, ma è comunque un ottimo cico (la gag sulle date, la finta morte)
disegni buoni, copertina che sinceramente non è tra le mie preferite
voto 8

Immagine

i falchi delle nevi
numeri 78 e 79, testi nolitta, disegni donatelli
storia particolare, è un nolitta "minore", non succede quasi nulla tutto sommato, addirittura manca un duello finale
che io sinceramente mi aspettavo vista la seconda copertina che è una delle mie preferite in assoluto, insieme all'altra...
però c'è una grande ambientazione, degli avversari particolari, gli sci, il kayak, gli occhialini (che rivedremo in artide e antartide)
indiani particolari, gli hidatsa, il solito gran cico, disegni ottimi
voto 8

Immagine

zagor story
numeri 79, 80 e 81, testi nolitta, disegni bignotti
mi piace molto tutta la prima parte, l'inizio metafumettistico e il mistero della sirena usata come totem dagli indiani
oneida, wyandot, wuwutky, absaroka, c'è tutta la darkwood originale, quella più "familiare", ottimamente disegnata
poi la seconda parte con i trappers secondo me scende un pò di livello, volpe errante è la versione cattiva di drunky duck...
bellissima la prima copertina metafumettistica
voto 8

Immagine

la strada di ferro
numeri 82 e 83, testi nolitta, disegni donatelli
esattamente come nella storia precedente, il primo albo è il migliore, veramente notevole, c'è un pò di tutto
grandi gag cichiane (il sandwich sul 36), l'attacco dei kickapus al treno, il treno che ritorna pieno di cadaveri, la guerriglia nei boschi
il secondo albo è meno interessante, quasi crepuscolare, quasi toninelliano (lupo solitario, i trafficanti, la riserva indiana)
strepitosa la prima copertina con la firma "ferri gallieno" sulla locomotiva
voto 8

Immagine

indian circus
numero 84, testi nolitta, disegni ferri
miracoloso albo autoconclusivo, c'è tutto, il razzismo del "collezionista", l'indignazione di zagor, la fierezza di tonka, il sacrificio di falco rosso
disegni eccellenti, colori accesi, talvolta strambi (cico azzurro), forse inferiori a quelli che si possono fare oggi, però hanno il loro fascino vintage
bellissimo ad esempio l'intermezzo "bucolico" con la fonte d'acqua frequentata dagli animali e l'arrivo del giaguaro...
copertina da poster, bellissima, peccato quel bollino rosso gigantesco...
voto 9+

Immagine

zagor contro il vampiro
numeri 85, 86 e 87, testi nolitta, disegni ferri
pietra miliare zagoriana e del fumetto italiano tutto, citazionismo spinto, tendenza all'umorismo senza per questo rendere il tutto meno credibile
io sono dell'idea che le gag tra cico e rakosi, la paprika, il cerotto, la cripta, non tolgono nulla, anzi... sono tutti fiori all'occhiello di questa storia...
nolitta gioca con i luoghi comuni del genere, creando grandi momenti horror: l'indianina, il ladro impazzito, la lunga notte di attesa, l'alba tragica...
copertine straordinarie, una meglio dell'altra
CAPOLAVORO
voto 10

Immagine

odissea americana
numeri 87, 88 e 89, testi nolitta, disegni ferri
per me semplicemente uno dei fumetti più belli mai scritti e disegnati, ci vuole una classifica esclusivamente per questa storia...
sul podio dei momenti topici metto il miglior duello zagoriano di sempre con il re delle scimmie, poi lo smarrimento di frisko kid nell'arena
nonché la traversata del canyon, una situazione claustrofobica, con i nostri che intonano "sally brown" a squarciagola per rimanere svegli
subito dopo la gag del pifferaio magico, l'apparizione dei genitori di zagor, la pianta carnivora e le polpette di cico, il bottone di homerus...
la prima copertina è nella leggenda, quella copertina è zagor, altro che "zagor western"...
CAPOLAVORO
voto 10

Immagine

libertà o morte
numeri 89, 90, 91 e 92, testi nolitta, disegni ferri
sono d'accordo con rauch, però rimane una pietra miliare zagoriana, come in "addio fratello rosso" è l'ineluttabile realtà storica che prende il sopravvento
un'odissea americana all'incontrario, il male al suo peggio, il capitano kubrick che tortura i prigionieri, lo scafista seabrook, la perfida albione
a me liberty sam come personaggio non ha mai colpito particolarmente, un pò retorico, mentre trovo bellissimo il canto dei seminole
storia in cui comunque ci si diverte pure tanto, la gag iniziale che è una delle mie preferite
una copertina meglio dell'altra
CAPOLAVORO
voto 10

Immagine

vudu!
numeri 89, 90, 91 e 92, testi nolitta, disegni ferri
è una storia indubbiamente anomala, con zagor che in pratica fa il turista ed è ancora turbato da britannia, ma la sua potenza è intatta, insuperabile
il genocidio continua a serpeggiare nella serie, ma stavolta le vittime si prendono una bella rivincita, sublimata nei tamburi finali
l'attacco degli zombi è fatto così bene da avere ispirato il cinema zombi italiano, ma anche la scena nel cimitero: non si vede nulla, ma si sente...
guedè danseur è uno dei miei caratteristi preferiti, c'è aria di mister no, non solo per i bei disegni di bignotti: vedi anche il sottobosco haitiano
bella anche la gag con cico che finge di essere posseduto...
una copertina meglio dell'altra, straordinarie
CAPOLAVORO
voto 10

Immagine

oceano
numeri 95, 96, 97, 98 e 99, testi nolitta, disegni ferri
la migliore storia di zagor, secondo me, una sorta di kolossal zagoriano come "la marcia della disperazione" o storie simili
dai tempi talmente dilatati e dalle immagini così potenti che potrebbe anche essere la sceneggiatura di un film...
anche qui ci vuole una classifica a parte solo per i momenti topici di questa storia, e comunque non è facile dire qual è il migliore
al primo posto ci metto lo zagor palombaro, poi hammad seviziato dai pirati, hammad che sevizia gli squali...
ramath che salva il bambino dalla casa in fiamme, ramath posseduto dal capitano maldonado, la morte di zarkoff...
il duello con capitan serpente preceduto da memorabili minacce reciproche, il combattimento dei galli...
copertine una meglio dell'altra, in crescendo
CAPOLAVORO
voto 10

Immagine

puerto juarez
numero 99, testi nolitta, disegni donatelli
di quelle prettamente "comiche" è una delle mie preferite, troppo forte la fregatura finale...
con zagor che prende in giro cico e lui che giura di non andare mai più appresso a una donna...
voto 8

Immagine

il mio amico guitar jim
numero 100, testi nolitta, disegni ferri
volenti o nolenti, uno dei migliori albi a colori e autoconclusivi di zagor, 30 pagine in più che non guastano, colori vintage, cico azzurro
ambientazione texiana ma con momenti nolittiani purissimi: il pestaggio di guitar jim, il personaggio di marco medina, l'assedio, gli apache
nel frontespizio c'è guitar jim al posto di digging bill...
voto 9

FINE.


Ultima modifica di Kramer76 il mer ott 27, 2021 1:29 pm, modificato 28 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Zagor
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Kramer76 ha scritto:
bilancio zagoriano 2020

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numeri 663/664, testi marolla, disegni bisi
mi è piaciuta smodatamente, duo affiatatissimo già ammirato in "la rivolta" e in "spettri per digging bill", quest'ultimo ispirato a shining
marolla aggiorna l'immaginario horror su zagor, dopo gli ZOMBI classici di nolitta, haitiani e pre-romeriani, qui addirittura si va oltre romero
tantissime citazioni spettacolari: lo splatter, la sposa cadavere, l'assedio, i fuochi d'artificio, gli zombi dormienti, la missione kamikaze
storia moderna, frenetica, ma con uno zagor d'altri tempi (il monologo, il sacrificio finale) e un ottimo CICO come non si vedeva da anni
oltre all'eccellente bisi, da segnalare due copertine ancora più belle del solito
voto 10


Finalmente l'ho letta, e finalmente posso quotare Kramer! Gran bella storia, ritmatissima (fin troppo, penso che qualcue pagina in più sarebbe giovata) e ricca di bei personaggi e buone caratterizzazioni. Horror e quasi splatter, citazionista senza essere soffocata dal citazionismo (ehm), ottimamente disegnata, con dei protagonisti in forma smagliante. Più Marolla per tutti!

_________________
È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: Zagor
MessaggioInviato: sab gen 02, 2021 1:30 pm 
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sapevo che avresti apprezzato :)


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 Oggetto del messaggio: Re: Zagor
MessaggioInviato: sab gen 02, 2021 1:54 pm 
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ZAGOR IZ BACK

"Seconda centuria 101-200"

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tragico carnevale
numeri 101, 102 e 103, testi nolitta, disegni donatelli
l'attentato durante il carnevale, il duello con dutronc ("fioretto o pistola?" "pugni!") e, soprattutto, l'avvertimento mafioso con la testa di matusalemme
tre momenti topici zagoriani che già da soli basterebbero per fare un capolavoro, forse un pò sottovalutato, spero non sia a causa del grande donatelli...
è una delle sue opere migliori, un'ambientazione quasi "amazzonica", grandi gag (la mosca cieca), appena un accenno storico (il sud schiavista)
tipicamente nolittiana la reazione isterica di zagor contro il povero cico in pregevole costume...
la copertina migliore è l'ultima, nella prima copertina zagor è bruttino...
CAPOLAVORO
voto 10

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il buono e il cattivo
numeri 104, 105, 106 e 107, testi nolitta, disegni ferri
è un mix tra il viaggio a tappe di "odissea americana" e il metodo di "oceano", tempi dilatatissimi quasi cinematografici, con uno dei migliori ferri di sempre
tutta la parte ambientata nelle "terre bruciate" è un capolavoro dentro il capolavoro, preceduta dal racconto notturno di archer ("le tombe vomitano i vivi")
alcuni dettagli che mi sono rimasti impressi: archer costretto a uccidere madre e bambino e cico che vorrebbe attraversare il deserto a torso nudo...
per me il notaio ci può stare, mentre non mi piace che zagor venga messo fuori gioco a quel modo, nolitta più toninelliano di toninelli...
bobby, nelle prime vignette, è ispirato a kirk douglas...
copertine stupende, una meglio dell'altra
CAPOLAVORO
voto 10

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ora zero
numeri 107, 108 e 109, testi nolitta, disegni donatelli
la migliore storia con hellingen, il miglior "ritorno a darkwood", il miglior zagor "catastrofico", tante genialate una dopo l'altra
da evidenziare il clima cupo sceso su darkwood, quasi da dittatura militare, con hellingen che tortura ripetutamente zagor
qui nolitta stupisce anche per le profezie quasi da nostradamus del fumetto: gli attentati ai palazzi di washington, il golpe in diretta tv...
con questa storia si inaugura anche il filone dello zagor "urbi et orbi", salvatore della patria e dell'umanità... anche se disilluso, vedi il finale...
uno dei migliori donatelli, tonka sbagliato a parte... però preferisco che questi capolavori rimangano "puri", non vanno modificati...
copertine stupende, una meglio dell'altra, la mia preferita è "ora zero"
CAPOLAVORO
voto 10

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acque misteriose
numeri 110, 111 e 112, testi nolitta, disegni donatelli
secondo me è appena un "pelo" (o una squama) sotto gli altri capolavori del periodo, però rimane una storia pressoché perfetta...
donatelli lo abbiamo sempre messo in secondo piano rispetto a un ferri, ma qui ha fatto un altro grande lavoro, l'ambientazione è perfetta
i disegni e, ovviamente, le didascalie fotografano perfettamente l'atmosfera cupa e "malarica" della storia, ma micidiale anche la gag finale
nolitta e donatelli stanno al mostro della laguna come marolla e bisi stanno agli zombi... "anche nolitta" such a shame!
grandi copertine, una meglio dell'altra
CLASSICO
voto 10

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la marcia della disperazione
numeri 112, 113, 114, 115 e 116, testi nolitta, disegni ferri e bignotti
kolossal zagoriano per eccellenza, bisogna stilare una "top ten" apposita solo per questa storia, in rigoroso ordine cronologico...
tra i momenti migliori metto il raduno con zagor nascosto nel totem, uno dei trucchi di molti occhi purtroppo ormai scomparsi dalla serie...
la prateria coperta dalle carcasse dei bisonti, le formiche rosse, ovviamente il violinista klain, il monologo di winter snike ("8 ore di vita")
il famoso bacio: la sabbia è "rossa" in che senso? forse anche in senso"messianico" vista la piega che prende la storia a un certo punto
il sacrificio, l'anatema di zagor ai kiowas, uno dei migliori duelli... e, sì, metto anche anche la criticatissima gag finale con la doppia coppia
esistono lavori di ferri sicuramente più "costanti" di questo, però è comunque all'altezza della situazione, così come bignotti
la mia copertina preferita delle quattro è la prima
CAPOLAVORO
voto 10

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arrivano i samurai
numeri 116, 117 e 118, testi nolitta, disegni bignotti
questa è nettamente al di sotto dei capolavori che la circondano e la sovrastano... intendiamoci, è pur sempre nolitta
minamoto è un grande personaggio, bello il famoso monologo zagoriano, bello il finale, tanti momenti divertenti
però 'sti samurai che vengono chiamati a darkwood per fare i cowboy e i vigilantes dei "palazzinari", boh
poi zagor addestra i migliori guerrieri ma non serve a nulla, visto che basta un'imboscata per fargli fare la fine dei topi
gli autori descrivono bene il fascino esotico dei samurai, le usanze, i costumi, ma nello stesso tempo li prendono in giro...
anche il duello finale si risolve abbastanza in fretta, takeda darà molto più filo da torcere a zagor...
tonka è ancora nella versione apocrifa di ora zero, poi sbianchettata nella ristampa
la seconda copertina è bellissima, chi se ne frega se è copiata
voto 9-

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addio fratello rosso
numeri 119, 120, 121 e 122, testi nolitta, disegni donatelli
il capolavoro nolittiano/donatelliano, potrebbe essere un'ideale "ultima storia" di zagor, più definitiva di "incubi", è il naufragio del "sogno americano"
l'impegno profuso è massimo, è un'altra odissea zagoriana, contro la mafia, contro il sonno, contro lo stato... ma tutto quello deve andare male va peggio...
la cosa che mi colpisce di più è la tridimensionalità dei personaggi e delle situazioni, che forse è andata al di là delle intenzioni di un semplice autore di fumetti
wakopa è un degno erede di manetola, ma non scherza neanche lui quanto a violenza cieca: uccide una famiglia di coloni che non centrava niente...
i bianchi sono i cattivi, ma non esiste il manicheismo, vedi il bellissimo personaggio di paco, e anche del boss dell'argento che alla fine addirittura commuove...
storia seria ma c'è comunque spazio per il divertimento, la gag iniziale è una delle migliori con trampy e fa addirittura capolino un coniglio "animato"
a parte forse la prima, le copertine sono stupende
CAPOLAVORO
voto 10

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zagor contro supermike
numeri 122, 123, 124 e 125, testi nolitta, disegni ferri
capolavoro della "commedia" zagoriana, con retrogusto amaro per zagor in crisi esistenziale, quasi sclaviano... il ritorno avrebbe dovuto scriverlo sclavi...
la mia preferita è la gara di apnea, ma le sette prove, più in generale, sono quasi un "metafumetto" ante litteram ("l'insuperabile, l'inarrivabile, l'insostituibile")
l'esito sarebbe quasi scontato (zagor vince grazie agli animali), ma gli autori riescono comunque a catapultare i lettori in quella "curva sud" zagoriana
storia perfetta sia come testi, sia come disegni, con tanti dettagli: l'overture della "leonora" di beethoven, l'uncinetto, il timbro a forma di "m", la gaffe "tirala fuori!"
divertenti anche le parodie western del giocatore di poker "cornacchia" johnson e del pistolero "flash" cadogan, vedi anche la bellissima prima copertina
mentre nella seconda mi ha sempre fatto storcere il naso quel piede quasi "sovraimpresso"
CAPOLAVORO
voto 10

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agli ordini dello zar
numeri 125, 126, 127 e 128, testi nolitta, disegni donatelli
forse non è una storia da 10, lo ammetto, è strana, vecchio stile, ricorda "la città nascosta", però scritta dal nolitta degli anni '70
contaminata con la spy story, come nello scambio di persona che si conclude in maniera abbastanza "cattiva" (il sosia freddato)
è "strana" anche dal punto di vista della realizzazione grafica, donatelli alterna grandi cose ad altre probabilmente dettate dalla fretta
tra le prime ci metto la fuga nel palazzo costellata da tante icone ortodosse, l'adorabile cico cosacco, il duello con il mongolo igor
la carica dei cosacchi è epica ma poteva venire ancora meglio, mentre l'orso "drago" è fatto proprio male...
aggiungiamo qualche ingenuità di zagor, insolita anche per lo zagor non granitico di nolitta...
strepitose le prime due copertine
voto 9+

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kandrax il mago
numeri 129, 130, 131, 132 e 133, testi nolitta, disegni ferri
io apprezzo lo zagor boselliano e quello post-boselliano, però questa storia purtroppo è un'arma micidiale nelle mani dei tradizionalisti...
è un kolossal zagoriano con tanta carne al fuoco, tanti personaggi, la fantarcheologia pre-atlantidea, ma con un fulcro ben preciso
kandrax è la "mummia", un ramath malefico al cubo, inquietante, credibile, vedi la bellissima evocazione vendorix, mircox, zahalla e menenio
a un nemico così carismatico fa da contraltare un eroe ai massimi livelli: il confronto con gli invasati è un capolavoro nel capolavoro
su tutto questo influiscono senz'altro i tempi narrativi dilatatissimi, la falsa partenza dei primi due albi, anche se non ne faccio un dogma
grande trio comico, ma ho apprezzato parecchio anche la presenza della fanciulla in pericolo con pomiciata finale sotto gli occhi del futuro marito...
i disegni sono all'altezza della situazione, anche se in non pochi passaggi si nota la fretta e l'intervento di bignotti
grandi le copertine, compresa quella di "follia omicida"
CAPOLAVORO
voto 10

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spedizione punitiva
numeri 133, 134, 135 e 136, testi nolitta, disegni donatelli
storia dall'andamento particolare, l'inizio è perfetto, teso, cupo, mentre il secondo albo la storia ristagna un pò...
non è neanche disegnato benissimo, forse a causa della fretta, ma poi lo guardi diversamente alla luce del terzo albo
nolitta, forse involontariamente, ha unito john ford (il personaggio della moglie di hackman) e il western più politico e crepuscolare
l'ultimo albo e mezzo è uno dei capolavori nolittiani/donatelliani, bellissimi i preparativi dei sauk, il senso di inevitabile sconfitta
wanatthan è un degno erede di wakopa e manetola, bellissimo il personaggio di cinzia bradmayer, uno dei migliori finali di sempre
ah, c'è anche una delle migliori gag di sempre (la cupido house) e il cagnolino disegnato in stile "cartoon"
tre copertine stupende, soprattutto la seconda
CLASSICO
voto 9+

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tigre!
numeri 136, 137 e 138, testi nolitta, disegni ferri
la mia storia horror preferita e uno dei miei zagor preferiti in assoluto, mi piace praticamente ogni vignetta, incredibile...
qualsiasi cosa voglia dire "sense of wonder" qui si tocca con mano, c'è tutto il fascino esercitato dall'india sul sergione viaggiatore
memorabile il monologo del rajah nazivegano (il dettaglio della nobildonna con tazzina), splendida la tigre bianca dell'orissa
la lunga notte della tigre, la cantilena ossessiva, la strega di biancaneve... dharma e kubal singh non sono cattivi, ma nemmeno buoni...
sono personaggi tipicamente nolittiani come anche harry kellog, sulla scia dell'avvoltoio e del re delle aquile...
zagor è testimone di una tragedia ma si ritaglia comunque un suo spazio, bello il duello con la tigre
e la sua irascibilità nel finale: "ti ripeto che mi stai mettendo le mani addosso..."
tre copertine stupende, una meglio dell'altra
CAPOLAVORO
voto 10

il cavaliere misterioso
numeri 139, 140 e 141, testi nolitta e canzio, disegni donatelli e gamba
un omaggio a cervantes e in particolare a sancho panza che è uno dei tanti padri nobili di cico
è un riempitivo comico tirato per le lunghe ma godibile, la parte migliore è ovviamente quella con blondie
è un brusco risveglio dopo i capolavori, ma la "golden age" va avanti, per liquidarla ci vuole ben altro
voto 6

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i cannibali di green spot
numeri 141, 142, 143 e 144, testi nolitta, disegni pini segna
i disegni sono molto meno brutti di quello che si è sempre detto, aveva pregi e difetti come ce li hanno tanti altri...
anche la storia è stata abbastanza sottovalutata, non sarà un capolavoro, ma è un interessante connubio tra classico ed eccesso
c'è l'esotismo, ci sono i duelli, l'agonia di zagor, un tawar con la lebbra, lo "spettro", il conflitto etnico, bello anche il finale con cico disperso...
la seconda e la terza copertina secondo me sono spettacolari
voto 9

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pugni e pepite
numeri 144, 145 e 146, testi canzio, disegni ferri
storia fortunata perché si giova degli eccellenti disegni di ferri e dell'effetto "rimpatriata" con i trappers, i sullivan, le canzoni
canzio ricalca pedissequamente la caratterizzazione nolittiana in particolare dei due protagonisti, vedi la scenata iniziale di zagor
però bisogna ammettere che non è male, è un piccolo giallo western con qualche elemento di interesse
il presunto cattivo con il volto di charles bronson, i soffioni d'acqua bollente, durga l'egiziano
brutta la seconda copertina
voto 8

la minaccia verde
numeri 147 e 148, testi castelli, disegni donatelli
troppo criticate queste storie di castelli, anche lui ci ha giocato sopra dicendo "la mia peggiore storia, la peggiore storia di zagor, ecc"
fanno il loro sporco lavoro: divertono... e se le confrontiamo con (inseriti voi il nome dell'autore che più detestate) viene pure da piangere...
questa storia è "brutta" come gli eremiti incartapecoriti che la popolano, una fantascienza da drive-in anni cinquanta
con una verve comica che molti altri autori si sognano e, come si vede nella vignetta, contagia anche zagor...
buoni i disegni, bella la copertina
voto 6+

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il segno del coraggio
numeri 148, 149 e 150, testi nolitta, disegni ferri e tenenti
storia crepuscolare, ma non nel senso di un nolitta al tramonto, tutt'altro... è una grande storia degna di stare accanto a "guerra!" e "servizio segreto"
è crepuscolare non solo per gli splendidi disegni ferriani, ma anche per il ruolo di zagor, che fa con maddenbrook quello fitzy fece con lui
e, allo stesso tempo, viene messo in discussione da giovani guerrieri bestemmiatori: notare che i trucchi qui riescono solo con i più anziani...
storia ricca di cose da ricordare, i barili, l'albero genealogico dei maddenbrook, la bandiera, i soldati crocifissi, l'aneddoto su bonaparte
copertine grandiose, una meglio dell'altra
CAPOLAVORO
voto 10

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la fortezza di smirnoff
numeri 150, 151 e 152, testi castelli, disegni donatelli
altra storia bistrattatissima, addirittura bonelli la definì la peggiore storia di zagor... a me è sempre piaciuta...
sicuramente all'epoca poteva far pensare ad una deriva topolinesca, ma non vedo pressapochismo
è disegnata anche molto bene, vedi il cimitero indiano, con un taglio delle vignette insolito che anticipa l'era sclaviana
e, udite udite, le gag fanno davvero ridere... virtù oggi quasi sconosciuta... lapalette usato nel migliore dei modi
è la versione zagoriana di "missione impossibile" e c'è anche il tema zagoriano preferito da sclavi, l'illusionismo
questa storia ha ispirato il gioco di zagor per commodore 64
copertine grandiose
voto 8

fantasmi!
numeri 152 e 153, testi castelli, disegni pini segna
la peggiore storia secondo il discutibile referendum del 1981, basta già questo per affezionarsene...
sinistri scricchiolii alla gabbia bonelliana, demenzialità "nera" avanti di anni, con equivoci di grana grossa
caratteristi deliranti: geremia, i "ladri dei ladri", e questi spagnoli che sembrano usciti dai primissimi numeri
un cico ovviamente esilarante (hare krishna, la cotta) e lo scontro con il granchio è pura epica zagoriana
dulcis in fundo, una copertina bellissima
voto 7

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tropical corp
numeri 154, 155, 156 e 157, testi nolitta, disegni donatelli e gamba
zagor dixit:"i lupi neri erano più pericolosi del tropical corp..." può anche darsi, ma la storia funziona comunque a meraviglia
sia nelle parti più "leggere", come nella gag con drunky duck e le rane o nella casa della gente felice (con zagor uomo delle pulizie)
sia nella componente "drammatica" o "donatelliana", con uno zagor crocerossina che si sacrifica per salvare darkwood dall'epidemia
epica la battaglia finale con i mohawk, tonka finalmente disegnato in maniera corretta...
bellissima la copertina omonima, l'ultima è rovinata da quella areola attorno a zagor...
CLASSICO
voto 10

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l'idolo cinese
numeri 157, 158, 159, 160 e 161, testi nolitta, disegni ferri
nel referendum zagoriano del 1981 è stata votata come peggiore storia di zagor insieme alle storie di pini segna e gamba...
se si può capire l'idiosincrasia verso certi disegnatori, risulta invece incomprensibile una topica così grande sul valore oggettivo di una storia
forse il motivo è lo spassoso siparietto finale, quasi un omaggio alla commedia scollacciata (con cico che guarda nel buco della serratura...)
virginia è molto più di una ciliegina sulla torta, prende il posto del "defunto" zarkoff ed è protagonista di uno splendido duetto con ramath
la storia è una vera bomba con un sacco di cose divertenti, i piccoli budda, la fumeria d'oppio, il barracuda, l'epico combattimento con i cinesi
con il lottatore di sumo che addenta la scure (vignetta misteriosamente cancellata nella ristampa) e costringe zagor a usare una zanna d'elefante...
la gag iniziale è probabilmente la più lunga di sempre, devo dire che a me stava antipatico trampy tanto quanto veleno mulligan...
disegni eccelsi, quattro ottime copertine a suggellare questa pietra miliare
CAPOLAVORO
voto 10

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affondate il destroyer!
numeri 161, 162, 163, 164 e 165, testi nolitta e canzio, disegni gamba e donatelli
kolossal bellico zagoriano, rispetto ai precedenti potrebbe avere il punto debole dei disegni, ma non tanto: guardate la vignetta con il destroyer e il lago in tempesta...
la formula è quella classica dell'odissea con momenti di alta tensione, come lo scontro con i chippewa e il loro comandante, oppure la sparatoria nell'avamposto
butcher come nemico è sempre stato un pò sottovalutato, forse perchè è più manicheo rispetto agli altri... il faccia a faccia con zagor a testa in giù è memorabile...
zagor ai massimi livelli, gli spara in faccia un razzo, affonda la diabolica corazzata e anche una fregata di sua maestà, la "endeavour"
tutto perfetto, le gag (figaro, l'esilarante arruffianamento nel finale), anche i momenti più malinconici (il cimitero, il giuramento)
almeno quattro copertine spettacolari su cinque
CAPOLAVORO
voto 10

l'uomo invisibile
numeri 165, 166 e 167, testi canzio, disegni pini segna
canzio continua a ricalcare nolitta, vedi la lapidazione di zagor, il cimitero, la cripta, la scenata al galà dei guerrafondai, con una spasimante sedotta e abbandonata...
questa storia è un mix di elementi classici, difetti, eccessi, per via dei disegni e non solo... alla fine non si può che volerle bene...
belli anche i siparietti tra cico e verybad, la gag al ristorante cinese e la rivincita finale di cico su drunky duck
di alto livello entrambe le copertine
voto 7

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il vendicatore alato
numeri 167, 168 e 169, testi nolitta, disegni ferri
sequel che ha poco da invidiare all'originale... anzi, nella prima storia l'addestramento delle aquile era appena accennato, qui vediamo qualcosa di più
nolitta e ferri calcano la mano sul versante "pulp", infatti scene belle inquietanti come quella del treno e del villaggio abbandonato ricordano l'ultimo hellingen nolittiano
mentre nel personaggio di prometeus e i suoi assurdi esperimenti con gli animali affiora la vena più grottesca di queste ultime storie di nolitta
memorabile anche la morte di miwok e il duello nell'arena naturale, uno dei più spettacolari, bello anche il finale tipicamente nolittiano con ayala...
grandiosa la prima copertina, ho sempre avuto un debole per le copertine con zagor in difficoltà...
CAPOLAVORO
voto 10

Immagine

viaggio senza ritorno
numeri 170, 171 e 172, testi nolitta, disegni pini segna
il primo albo di questa storia è già tutto un programma, è uno dei più grotteschi, un titolo senza senso, copertina anche, la presentazione sul numero precedente anche...
quella in compagnia di guthrum è un'odissea "amatriciana", un'ubriacatura di creature assurde che, indirettamente, potrebbe aver sdoganato la "deriva" attuale
talvolta sono geniali: i cerbiatti carnivori, l'ameba gigante, con nolitta che addirittura usa le didascalie per prendere in giro l'ignoranza dei protagonisti...
non tutte le ciambelle riescono col buco, ad esempio il kraken e i vichinghi mannari sono un pò troppo caricaturali secondo me...
finale esilarante in linea con la storia, grandiose la seconda e la terza copertina
voto 9

piccoli assassini
numeri 172, 173 e 174, testi castelli, disegni donatelli
è iniziato il "lungo addio" nolittiano, stiamo passando dai b-movie agli z-movie in cui si risparmia sugli effetti speciali e sugli interpreti...
in effetti i pesci cannibali sono venuti abbastanza maluccio a donatelli, kramer è un piccolo hellingen dei poveri, l'esca è "biofisiologica"
però questa storia ha almeno tre cose che la legano ancora alla "golden age" zagoriana, il cico castelliano, un tradizionale caratterista (varmin)
soprattutto il "polmone", uno di quei trucchi di molti occhi che purtroppo sono spariti dalla serie... e poi la saracinesca...
una strategia ingenua ma pur sempre una strategia, anche di questa si sente la mancanza, nei finali sbrigativi delle storie più recenti...
ottime le copertine
voto 6+

sierra blanca
numeri 175 e 176, testi pezzin, disegni gamba
storia vecchio stile, quasi anni sessanta, con zagor alle prese con una torma di cavernicoli cannibali a cui fare sbattere le teste...
si inizia notare qualche segno dell'imminente "medioevo" anche sul versante zagor, troppo ingenuo, poi sempre con questo colpo di striscio...
però c'è ancora un grande cico, incontenibile nel primo albo, fantozziano, boteriano... i disegni sono tutta un'altra cosa rispetto a "sentinelle rosse"
esilarante l'inizio in cui spinge zagor ad accettare, anche quando il capo mormone tenta di impalmarli, bella anche la gag con trampy
il finale è tipicamente nolittiano/sclaviano, i mostri non sono mostri... ma ci sarebbe stato bene un controfinale in cui si mangiavano i mormoni...
la seconda copertina è una delle migliori, oscura la prima che comunque non è male
voto 6+

il ritorno di guitar jim
numeri 177 e 178, testi castelli, disegni donatelli
un castelli moderato, ma fino a un certo punto... il personaggio di guitar jim è ancora lontano dai tormenti burattiniani...
ma, sempre a proposito di burattini... oltre ad essere un giallo, questa è la prima storia di zagor in cui si inizia a parlare di abusi sessuali...
cico è protagonista assoluto, riesce a risolvere il caso ed è geloso, non solo della femme fatale, ma anche dell'ambigua amicizia zagor/jim
comunque rowena è un bel personaggio, donatelli sapeva disegnarle... meno bene invece il gatto e i sanguinacci di rakosi...
strepitosa la seconda copertina
voto 6+

Immagine

magia senza tempo
numeri 178, 179, 180, 181 e 182, testi nolitta, disegni ferri e bignotti
questa storia, come tutte le ultime di nolitta, ha una forte componente horror, vedi tutta la parte ambientata nello skylab oppure il finale nella cabina...
e anche una forse insospettabile componente "trash", perchè, volenti o nolenti, gli alieni su zagor rappresentano un azzardo... oggi è diventata routine...
però, alla fine, se la gioca con "ora zero" per la palma di miglior hellingen, è come "zagor vs. supermike": mira alla "pancia" del lettore più affezionato
prima con l'inquietante "dark zagor", poi con la riscossa ammantata dalla psichedelia e da una calibrata "predestinazione", ancora limitata alla tutela dei nativi...
oltre ai momenti topici già citati, anche quello in cui zagor viene braccato dalle sentinelle volanti, con le luci che si incrociano, il mio preferito, spettacolare
icaro la plume si ritaglia un piccolo memorabile spazio accanto all'ultimo grande cico di nolitta, che purtroppo rimpiangiamo ancora oggi...
le ultime due copertine sono grandiose
CAPOLAVORO
voto 10

sfida al campione
numeri 183, 184, testi pezzin, disegni gamba
la fine di un'epoca, una storiella ridicola, è un "uno-due" bestiale, ma bisogna essere onesti, le peggiori storie di zagor sono altre...
fino al combattimento è anche abbastanza divertente, con i cartelloni dei sullivan (amleto, otello, moliere, arlecchino), i cani, i polsini di "la foresta degli agguati"
zagor che si vergogna di partecipare alla gara per paura che poi si venga a sapere, cico che scommette contro zagor, lo sfidante chiamato mortimer...
la parte finale alla bud spencer e terence hill è pessima, ma come detto c'è di peggio...
voto 5+

la montagna degli dei
numeri 184, 185 e 186, testi sclavi, disegni donatelli e bignotti
storia divertente ma difettosa, nulla a che vedere con il capolavoro "lo zoo di kaufman" anche per via di un donatelli sottotono, con interventi sballati di bignotti
qui gli animali e i combattimenti, ovvero l'unica cosa che conta, sono disegnati mediamente male e si risolvono troppo facilmente, non ingannino le didascalie "alla nolitta"
il migliore è quello con l'anaconda, interessanti anche i falconi, ma in ogni caso ci sono sempre troppe sproporzioni, e il cerbero finale è ridicolo, inguardabile...
meglio riuscite, nonché tipicamente sclaviane, sono invece la crisi di panico di zagor e la chicca finale con zagor gioca con il buio e fa collassare dalla paura il suo avversario...
lessico zagoriano colmo di cafonate come "ercole? quello delle favole" o l'auffa iniziale oppure "quest'uomo possiede il segreto per sconvolgere l'umanità" ma che significa?
copertina media
voto 7

Immagine

il ritorno del vampiro
numeri 186, 187, 188 e 189, testi castelli, disegni ferri
le critiche al finale mi sembrano un pò il "pelo nell'uovo", ci sono alcuni finali nolittiani in cui zagor fa una figura ben peggiore, ad esempio con kraus o con il notaio di "terre bruciate"
"zagor contro il vampiro" si posiziona nell'olimpo del fumetto italiano, ma il ritorno castelliano è degno di stare tra i capolavori della "golden age", sia come testi, sia come disegni
calca la mano sull'horror, lo rende esplicito e anche più "cattivo", con rakosi che spezza spine dorsali e vampirizza tranquillamente minorenni, oltre che la figlia di metrevelic
ovviamente come in ogni storia di castelli cico è fondamentale, tra barbiere e pendolino, ma anche zagor: fa ridere quando provoca rakosi e lo invita ad arrendersi...
copertine all'altezza della situazione, la mia preferita è la terza, ma anche l'ultima con la donna in vestaglia
CAPOLAVORO
voto 10

Immagine

la valle degli spiriti
numeri 189, 190 e 191, testi pezzin, disegni gamba
storia da rivalutare, i disegni di gamba sono certamente superiori a quelli vedremo in futuro tipo in "sentinelle rosse" e "oro maledetto"
storia vecchio stile, quasi come negli anni sessanta, con zagor alle prese con torme di indiani o di orridi pigmei ciechi e gobbi
mi piace anche la scena in cui zagor torna per salvare cico e i trappers quasi morti di sete...
curiosa la genesi della storia, al posto di von axel avrebbe dovuto esserci kandrax...
copertine grandiose, anche se la prima ricorda "l'ultima vittima"
voto 8-

i tagliatori di teste
numeri 191, 192, 193 e 194, testi sclavi, disegni donatelli
ci sono diversi ingredienti da grande storia zagoriana, hakaram la versione sclaviana di ben stevens, l'elemento horror/esotico i jivaros
un grande molti occhi, un sacco di trucchi zagoriani, le liane, un ottimo cico ancora lontano dagli eccessi di "incubi", vedi il battibecco iniziale
akenat un nuovo winter snake, anche l'ambientazione, una parete verticale da scalare, che ricorda quella di "zagor attacca"
poi ci sono alcuni elementi dirompenti: la sceneggiatura è "moderna", donatelli è ispirato e sperimenta con la gabbia bonelliana
soprattutto sclavi gioca continuamente sulla presunta immortalità di zagor: diverte, ma zagor non può prendere tutte 'ste botte...
storia esemplare perchè dimostra come il passaggio di sclavi su zagor sia stato tutt'altro che banale, nel bene o nel male...
buona la prima copertina
voto 7+

il signore nero
numeri 194, 195 e 196, testi sclavi, disegni donatelli
la cosa più curiosa di questa storia è che piace a molti lettori tradizionalisti che invece odiano il fantasy di boselli o burattini
perchè? non è per i disegni, visto ad esempio "la fiamma nera" e "anima nera" erano disegnate dal maestro ferri e non sono così amate
e di sicuro non è per una maggiore "credibilità" o un maggiore spessore, perché è una delle storie più fiabesche di sempre, per lo più infantile
boh, forse sarà proprio per questo, è un fantasy senza fronzoli, povero, austero, donatelliano... e molti l'hanno letta quando erano bambini...
c'è un uso "ruffiano" delle didascalie, cico presente dall'inizio alla fine, di contro non ci sono ridicoli vortici e forse è tutto un sogno...
grandi copertine, soprattutto la prima e l'ultima
voto 7

thunderman!
numeri 196, 197 e 198, testi sclavi, disegni gamba
il voto "trash" dovrebbe essere 10 con lode, è zagor/flash: le origini
momenti di delirio puro: la telepatia di zagor, il registro, la seconda vignetta del terzo albo...
disegni pessimi, copertina bruttina, il ritorno burattiniano è un capolavoro al confronto...
voto 4

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lupo solitario
numeri 198 e 199, testi sclavi, disegni donatelli
dopo due "trashate" una più trash dell'altra, sclavi riprende il discorso interrotto con "i tagliatori di teste", dopo akenat arriva lupo solitario
degno erede dei personaggi nolittiani/donatelliani, a cui si deve aggiungere anche il dottor potter caratterista accecato dall'avidità e dal rimorso
non è però una mera copia nolittiana, perché stavolta c'è il lieto fine e perché la storia ha una forte impronta poetica, metaforica, vedi le didascalie, la neve
bello in particolare il rapporto tra lupo solitario e il suo cavallo e il combattimento con il lupo, zagor testimone un pò ingenuo ma generoso
stupenda la seconda copertina
voto 9-

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il tesoro maledetto
numero 200, testi sclavi, disegni ferri
uno dei migliori albi a colori e autoconclusivi di zagor... l'errore sul tamburino (nolitta invece di sclavi) sembra un lapsus freudiano...
sclavi ricalca lo stile di nolitta, si gioca le sue carte in maniera intelligente: lungo prologo, siparietto spassoso tra cico e digging bill
e, alla fine, arrivano i fuochi d'artificio, con la cometa, il galeone, gli zombi... cinque anni prima di dylan dog...
e poi ho l'impressione che sclavi e il magico ferri si divertissero abbastanza a lavorare insieme...
copertina sontuosa come i disegni
voto 9

FINE.


Ultima modifica di Kramer76 il ven ott 29, 2021 11:40 am, modificato 26 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Zagor
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ZAGOR IZ BACK

"Terza centuria 201-300"

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devil mask
numeri 201, 202 e 203, testi sclavi, disegni ferri
una delle storie migliori degli anni ottanta che completa un trittico sclaviano degno dei fasti nolittiani con "lupo solitario" e il numero 200
le tematiche sono quelle tipiche dei primi albi di zagor, i trafficanti, la parola "rinnegato" che addirittura finisce nel titolo, il palo della tortura, zagor in carcere
il bello è che all'inizio zagor si cruccia, pensava che "il traffico di whisky a darkwood fosse ormai debellato", poverino, non sa ancora cosa lo aspetta...
zagor è ancora lui, quello originale, carismatico, c'è un uso massivo delle didascalie per sottolineare qualsiasi passaggio, i tempi narrativi sono ancora abbastanza dilatati
ma sclavi, grazie anche ai grandi disegni di ferri, calca la mano sul "dark", vedi già il personaggio di devil mask, inquietante, enigmatico, plateale
e poi tutta una serie di chicche: la scena dell'argano, il brutale massacro dei soldati, la carrozzina in fiamme, gli incubi di zagor, i battiti del cuore di manning...
cico, soprattutto all'inizio, è sovraeccitato, infantile quasi come quello di "incubi", poi si dimostra perfino pistolero provetto
insolito il cameo di drunky duck alla fine invece che all'inizio della storia
copertine nella media
voto 9+

uno strano fuorilegge
numeri 203, 204 e 205, testi toninelli, disegni bignotti
mi piacciono alcuni dettagli, la squaw daino bianco, la natura bignottiana, il filtro gitano, l'ira di zagor nel finale, tipicamente nolittiana
poi c'è philemon ninconpoop packthread detto "little owl", che scatena nel lettore una forma di gelosia, è una diabolica copia "cinese" di cico
ma la storia in sé non mi piace molto... zagor accetta con troppa facilità l'addio di cico e la sua trasformazione in bandito...
si prende la prima botta in testa toninelliana e poi escogita un piano idiota in cui mette a rischio la vita di cico e alla fine si fa pure arrestare
c'è poi un particolare quasi metafumettistico, bimbo sullivan si spaccia per uno scrittore che vuole rendere più "realistiche" le dime novels....
cioè quello che ha voluto fare toninelli con zagor e quello che i lettori tradizionalisti più oltranzisti continuano ad apprezzare in lui
a costo di trasformare darkwood in un sottobosco criminale, con zagor che per andare in giro ha bisogno di un certificato...
la famosa gag con mago trampyno è pittoresca, ma non mi pare tutto 'sto granché sinceramente
la copertina migliore è la seconda ma nulla di ché comunque
voto 6+

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il grande inganno
numeri 205, 206, 207, 208 e 209, testi castelli, disegni donatelli
è una storia indubbiamente imperfetta, con un lungo "prologo" che disorienta (i banditi), un finale precipitoso, un complotto grossolano, un anomalo zagor salvatore della patria
però è una grande storia, oltre che spassosa (il ventrillo), è anche un grande omaggio all'amicizia tra zagor e cico... e c'è chi avrebbe voluto (o vorrebbe) eliminare cico da zagor...
il combattimento con il ninja è nolitta puro, con le didascalie, con il famoso "sense of wonder" e una reazione coinvolgente sia di zagor che di cico, che addirittura si commuove...
purtroppo una delle ultime volte in cui zagor e cico si travestono: nick harrigan e francisco gonzales detto "pancho" ovvero "mani di fata", da galeotti a ninja...
disegni con alti e bassi, copertine nella media, la migliore è "gli aguzzini"
voto 9+

il popolo delle caverne
numeri 209, 210, 211 e 212, testi canzio, disegni donatelli
è una delle storie più ingenue di sempre, non lo nego, sembra una brutta copia di una storia degli anni sessanta, "l'abisso verde" fuori tempo massimo
una storia di serie zeta, con animali giganti disegnati male, umanoidi disegnati peggio... e il ragazzino è troppo sapientino (si mette a parlare di "comunione spirituale")
però ci sono cose anche interessanti... soprattutto la scena vagamente "sclaviana" in cui zagor quasi muore di freddo in una cella umida, mai visto così in crisi...
anche l'ambientazione verniana, le radici usate come liane e la gag finale con le squaw, quelle invece disegnate bene da donatelli al contrario di quanto si è sempre detto...
copertine simpatiche
voto 5/6

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la miniera insanguinata
numeri 212, 213 e 214, testi toninelli, disegni ferri
i disegni sono perfetti, con una "continuità" anche superiore a molte storie della "golden age", solo toninelli poteva mettersi a fare polemica con uno come ferri...
però bisogna dare a toninelli quel che è di toninelli, ha fatto un piccolo miracolo, partendo da un soggetto quasi anni sessanta, tipo "gli schiavi della miniera"
e tirandone fuori una grande storia degna di nolitta, ricca di momenti epici, strategie, personaggi, duelli, zagor vs. bomb, zagor vs. one eyed jack, otter tail vs. pequot...
anzi, toninelli fa meglio di nolitta, visto che zagor si riprende la rivincita contro il guercio dopo che questo lo aveva sbatacchiato in "zagor attacca"
memorabile il salto nel vuoto dalla roccia del lupo rosso, con one eyed jack che poi se la fa sotto dalla paura e il pequot che gioca con le sue paure...
bello anche il lancio del "bimbominkia", smart eel ovvero "anguilla scaltra", toninelli inizia a tradurre tutti i nomi in inglese, ad approfondire l'aspetto etnico...
altro dettaglio tipicamente toninelliano è la morte di bomb crivellato di colpi fino al parossismo quasi splatter...
bella la seconda copertina
voto 10

l'assassino di darkwood
numeri 215, 216 e 217, testi toninelli, disegni donatelli
storia secondo me un pò sopravvalutata, però ammetto che è interessante, in continuità con lo zagor originale, ma con i mezzi di toninelli
la darkwood toninelliana/donatelliana è piuttosto "spoglia", ma, almeno in questo caso, ricca di piccoli dettagli che la rendono più "viva"
zagor che all'inizio aiuta a mettere a posto un argine, le varie "sagre", i bighorn, l'aneddoto di zagor sulla grotta usata durante uno scontro con i tunican
toninelli mostra personalità prendendosi il rischio di eliminare tawar e imbastendo un piccolo complotto, con sottomarino e teli mimetici
ma rimango dell'idea che non fosse assolutamente adatto a diventare il "titolare" di una testata così importante...
strana e insolita la morte di uno dei killer, forse d'infarto
copertine abbastanza sottotono
voto 7

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l'agguato del mutante
numeri 217, 218 e 219, testi toninelli, disegni bignotti
è una delle storie più "curiose" di toninelli, perchè ha introdotto il personaggio del mutante (randal con una "elle" sola), però la rivaluto un pò al ribasso...
è la classica storia in cui si vede la trasformazione rispetto all'epoca nolittiana, per me un "ridimensionamento", darkwood diventa un sottobosco criminale
la prima parte è abbastanza "squalificante", non tanto nella morale che rimane quella nolittiana, ma zagor viene ridicolizzato più volte...
tutta la parte con la rapina è divertente, sembra una versione migliorata di "clark city" con zagor uomo proiettile, cico femminiello, harpo marx...
mi piace quando si siedono a un tavolo e studiano una strategia, purtroppo oggi non si ragiona più così ed escono fuori finali sbrigativi...
però c'era bisogno di tutto 'sto piano contorto per catturare skull? lo zagor nolittiano si sarebbe abbassato a diventare rapinatore?
disegni normali, copertine nella media, curiosa quella con zagor rapinatore
voto 8-

timber bill
numeri 219, 220 e 221, testi toninelli, disegni donatelli
episodio "minore", minimalista, del resto come quasi tutti quelli scritti da toninelli...
uno zagor povero, nella trama, nei dialoghi (zagor indicato come "tanghero"), financo nei disegni...
zagor risulta un pò troppo remissivo quando si fa incarcerare, ma la scena del processo è divertente
per il resto è un buon zagor che sabota e incendia tutto come quello di gianluigi bonelli ("i rinnegati")
toninelli va ancora fiero di aver introdotto la figura del "marshal" invece di quella dello sceriffo...
bellissime le due copertine sopra la media del periodo
voto 5/6

il profeta
numeri 221 e 222, testi sclavi, disegni pini segna e bignotti
una delle storie più brutte di zagor, con uno dei personaggi più trash di sempre, paranormus, però un gradino sopra il gemello "thunderman"
per via del solito discorso sclaviano, del mondo di zagor che va in crisi, come con supermike, zagor addirittura depresso, cico decisivo, il trucco finale...
che poi ci sarebbe da chiedersi da dove nasce tutta questa smania: sclavi vuole uccidere zagor, toninelli gli vuole cambiare i connotati...
secondo me nasce dal non amare troppo il personaggio (per usare un eufemismo), perchè burattini non lo tratterebbe mai così...
comunque, se la si guarda solo dal versante trash, le risate sono assicurate, anche grazie ai disegni, peraltro pregevoli in alcune vignette
tipo l'inizio con il temporale, i teschi, i primi piani dello iettatore, il tormentone piniano dei serpenti, lo stregone che succhia il braccio a zagor...
copertina simpatica
voto 5

duello ai grandi laghi
numeri 223 e 224, testi toninelli, disegni bignotti
rivaluto un pò questa storiella... è la "trasferta" toninelliana, scordatevi l'epicità di nolitta, qui sono tutti episodi "minori", minimalisti...
toninelli prende in ostaggio cico per fare il suo solito sfoggio di cultura, zagor è un pò remissivo, però per un fine nobile ed è spalleggiato da un ufficiale progressista...
l'idea della partita di baggatiway è simpatica e rende un pò più speciale questo episodio: è una storia di genere "sportivo", come supermike, rocky, l'arciere rosso...
cico più presente del solito, però in effetti manca il guizzo... censurare le gag altrui è sempre antipatico, ma non credo cambiasse poi molto...
buoni i disegni di bignotti, la sua foresta, i suoi indiani...
copertina molto bella
voto 6+

l'invulnerabile
numeri 224, 225 e 226, testi toninelli, disegni donatelli
rivaluto un pò questa storia, che è sempre stata citata come una delle peggiori storie di zagor... c'è di peggio...
pronti, via, zagor cade subito in coma e finisce a fare lo schiavo, mentre di cico si perdono quasi subito le tracce...
zagor appare più che altro un ostacolo, la storia può andare avanti senza di lui, con una bella ambientazione, battaglie all'ultimo sangue
e un ottimo personaggio "dimenticato" come jean baptiste lafarge, duca di carcassonne: memorabile la sua vendetta urlata...
anche eskimo direi che è abbastanza superfluo, ma allo stesso tempo non è che quello nolittiano fosse tutto 'sto granché,...
solito sfoggio di cultura quasi alla burattini: kutchin, dogrib, beaver, kaska, slave, nabesba, montagnais, wapiskat e mappe varie...
toninelli si fa la sua "trasferta" come a piace a lui, anzi direi che si fa il suo "zenith" personale, quasi senza zagor...
non il miglior donatelli, copertine nella media
voto 5/6

il ritorno di supermike
numeri 226, 227, 228 e 229, testi castelli, disegni ferri
se togliamo l'insopportabile supermike, questa storia è una storia discreta, per nulla entusiasmante, ma discreta, con disegni ottimi
con cico quasi come ai vecchi tempi, vedi la gag iniziale quasi nolittiana, il serpente, il vecchio, il finto avvelenamento, il sonnambulismo, carmencita...
la storia è stramba come spesso è capitato con il castelli zagoriano, ambientata a paragua, sembra vicino al confine messicano... mah....
ma ci sono cose interessanti, come la necropoli, le vignette quasi "dantesche" con i diavoli neri, la spettacolare entrata in scena di zagor alla fine
quello su supermike è un bel dilemma, perché qui è davvero insopportabile, ripetitivo, assolutamente inutile ai fini della storia in sè
però è anche vero supermike è questo, un personaggio odioso... e ora che un sapientone del genere è finito nelle mani di burattini cosa succede?
sullo stesso livello di "gravità" ci sta comunque la topica clamorosa di ferri su robson che è un altro personaggio, ma è potuto succedere?
copertine buone
voto 7-

le cinque piume
numeri 229, 230 e 231, testi toninelli, disegni ferri
piccolo giallo toninelliano che, involontariamente, anticipa burattini non solo nel "genere" prediletto, ma anche nella brutalità femminicida...
fregiandosi del fondamentale apporto ferriano, toninelli azzecca un pò tutto, anche il caratterista sauk, il "paninaro" che terrorizza cico...
soprattutto il clima da rimpatriata con i trappers, gli unici sopravvissuti della "golden age", vigente l'assurdo veto su fishleg e la golden baby...
simpatica la gara di tiro con le candele e anche la continuity con "l'assassino di darkwood", e zagor qui ben si destreggia...
il povero doney subisce il primo colpo da zagor, che gli ammazza lo scellerato nipote...
però tanto poi si ride comunque a cadavere ancora caldo....
buona copertina
voto 7+

viaggio nella paura
numeri 231, 232, 233 e 234, testi toninelli, disegni donatelli
è un mistero come sia potuto accostare questa storia a "odissea americana", è una vera bestemmia... cico trascurato, zagor addirittura irriconoscibile...
ai "nastri di partenza" zagor si presenta già esanime alla mercé dei suoi aggressori e accetta con altrettanta leggerezza di sobbarcarsi una trasferta per "scommessa"
e continua a farsi sorprendere come un tordo per tutta la storia, mettendo a rischio l'incolumità altrui, è lui che decide di passare la notte sul burial mound
è lui che si trascina dietro fino al pacifico faccia tagliata, un orrido personaggetto che in una storia di nolitta avrebbe fatto al massimo la comparsa...
toninelli a zagor preferisce beau whyndam, ma più che altro preferisce lo sfoggio di cultura all'avventura vera e propria (quasi come burattini)
con una sfilza di didascalie e note a piè di vignetta, pregevoli "cartoline" donatelliane, passaggi "herzogiani", sprazzi di umanità indiana (gli arikara, i mandan)
va dato atto che è una storia che prende, con coraggio e cura dei particolari, una strada diversa rispetto a quella presa da nolitta...
copertine nella media
voto 7+

il marchio dell'infamia
numeri 234 e 235, testi nicolai, disegni ferri
sembra una brutta copia degli anni sessanta, con cico che dice ancora "musi rossi" "scimmie rosse", la ragazza colpita quasi a morte e va in giro tranquillamente...
più che altro non capisco questo ritorno di zagor alle storielle degli anni sessanta... è stata ripudiata tutta la "golden age" degli anni settanta... per scelta o per incapacità...
questo è uno dei miei primi albi di zagor, quindi sono più indulgente, forse è per questo che, a differenza di altri, apprezzo la componente femminile su zagor...
ci sono i disegni di ferri e alcune scene interessanti con zagor che, pur infilzato, impalato, riesce comunque ad impressionare i suoi avversari...
bella copertina
voto 5/6

la grotta delle mummie
numeri 236 e 237, testi toninelli, disegni ferri
un altro episodio "minore", come si potrebbe definire quasi ogni storia di toninelli... però qui c'è qualcosina in più, secondo i miei gusti...
il piatto forte sono i disegni eccellenti ma anche le sequenze spettacolari che sembrano scritte su misura per il maestro, nonostante i dissidi tra i due...
molto bella la scena nel fiume sotterraneo e anche quella sulle rapide, con uno zagor acrobatico e quel particolare dell'aquila in volo...
altre piccole "finezze" sono: cico che partecipa ad una partita a "whist", cico che si addormenta contando gli scoiattoli invece delle pecore
il palo della tortura di "l'ultima vittima" conservato dai kiowa come monito a sè stessi e il divertente finale, in cui toninelli fa un doppio scherzo
c'è il dubbio su chi abbia prevalso nel duello tra i due sosia e poi il mandante non è il fascistoide tenente severy come ci si poteva aspettare...
la "conversione" di winter snake si regge sul particolare modo di fare e di pensare degli indiani, cosa a cui toninelli tiene sempre molto
mentre quella di olaf nel ritorno burattiniano risulta meno credibile alla luce dei misfatti precedenti
copertine nella media
voto 7+

agguato all'alba
numeri 237, 238, testi toninelli, disegni donatelli
disegni e copertina non sono male, non male anche il titolo "la capanna del pino solitario" e le frasi del capofamiglia sulla tomba del figlio
però la malinconia viene spesso spezzata da stonate risate di gruppo, è sempre così su zagor, ma su queste storie si nota di più...
non è una storia bruttissima, però è un tipo di storia che non mi interessa su zagor... come quelle di burattini/donatelli...
zagor sempre meno zagor (parole come "puzzola", "sganassoni"), riesce pure a farsi colpire in testa con il calcio del fucile volante
voto 4

la morte nell'aria
numeri 238 e 239, testi toninelli, disegni donatelli
storiella povera e brutta: cani morti, cico che si strafoga di sbobba, zagor che lascia i corpi alla mercè degli avvoltoi
"tanto hanno già cominciato a mangiarli" dice... e poi mette fine alle sofferenze di un cavallo zoppo... spaccandogli la scure in testa...
nel finale riesce pure a farsi sorprendere... mentre tra i duellanti nipmuc compare una "grande mazza" con tanto di fiera nota a piè di vignetta...
verybad è forse più cinico di quello nolittiano, ma, sinceramente, mi sembra il male minore in questo sfacelo...
disegni in linea con i testi, anche qui la cosa migliore è la copertina
voto 4

Immagine

il battello degli uomini perduti
numeri 239, 240 e 241, testi toninelli, disegni donatelli
è una storia forse un pò troppo "essenziale", come del resto i disegni che non sono quelli del miglior donatelli... però è una delle storie migliori di questo periodo...
toninelli azzecca i personaggi, il carismatico banack, anche le altre simpatiche canaglie tra i quali l'italiano oscar pronzini che si riscatta con l'episodio dell'orologio
il "realismo" di toninelli anche nelle gag: cico viene rasato a zero nella gag iniziale sull'agopuntura ed è costretto a portare una bandana per tutta la storia...
strano comunque che i vigilantes non si siano accorti dell'olio sull'acqua, e come fa il "trailer" a passare indenne in mezzo alle fiamme?
frase celebre ricorrente di toninelli:"mai vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso"
anche le copertine sono decisamente sopra la media del periodo
voto 8

Immagine

terra maledetta
numeri 241, 242 e 243, testi toninelli, disegni ferri
altro che "viaggio nella paura", questa è la vera "odissea" toninelliana, ci sono sequenze davvero "magiche" degne di essere accostate al miglior nolitta
come quella dei "gastornis", cioè gli uccelli preistorici, oppure quella dei rospi giganti, che è anche una delle scene più inquietanti della serie di zagor
fondamentali sono gli splendidi disegni di un ferri addirittura più "costante" rispetto al passato, ma toninelli azzecca anche tanti elementi di contorno
come, ad esempio, la scena finale con la cesta, il comprimario staggler, i sosia dei sullivan, il triste bush, che toninelli non si fa remora di eliminare...
la seconda copertina è da "golden age", però bello anche il lucertolone della prima
CAPOLAVORO
voto 10

i guerrieri della città sepolta
numeri 243 e 244, testi toninelli, disegni donatelli
toninelli va sempre più a fondo nel suo incomprensibile progetto per "ridimensionare" zagor... perchè voglio credere sia fatto apposta, e non per sciatteria
storiella poverissima, con uno dei peggiori nemici di sempre, lo "splendente", con questi guerrieri ramati che se la prendono con altri pezzenti
inoltre non si comprende appieno la "strategia" di zagor: fa finta di inciampare e di sfracellarsi, ricoprendosi di ridicolo...
brutti anche i disegni e perfino la copertina...
voto 4

carovane combattenti
numeri 245, 246 e 247, testi pelizzari, disegni bignotti
storia noiosa e ingenua, vedi il modo in cui evadono zagor e cico, oppure l'uso del grido, sembra una brutta copia delle storie degli anni sessanta
ci sono personaggi storici come il sergente cannon (che chiama ancora i nostri "zagrosky e martinez") e wuwutky, la foresta e gli indiani di bignotti
ma anche macchiette imbarazzanti come il colonnello corrotto identico a kit carson, dismal lo "stiletto" dei trafficanti, il tenente demente che però si riscatta
di buono c'è l'apparizione alla zagor con una funivia improvvisata e la bellissima seconda copertina
titolo senza senso
voto 5

tragico assedio
numeri 247 e 248, testi toninelli, disegni pepe
misera versione toninelliana delle grandi storie nolittiane con manetola & co., tutto appare ridimensionato rispetto al glorioso passato
a partire da uno zagor tre volte k.o., ridicole le prime due, con l'indiano geloso e il sasso nel quadratino... cico deus ex machina...
il finale ricalca quanto successo a britannia, ma è corredato da una battuta che fa ridere e anche riflettere su cosa è diventato zagor in questo periodo
orribile il personaggio di "track" shover, stempiato con trecce indiane, fa ridere anche la definizione che dà di zagor la squaw luna d'argento
"è come un vento benefico, soffia per tutti e per nessuno" insomma lei non ci pensa nemmeno a farsela con questo zagor imbolsito...
disegni ancora un pò acerbi, seconda copertina bella con echi della perduta gloria suddetta...
voto 4

la vendetta di kandrax
numeri 248, 249, 250 e 251, testi nicolai, disegni ferri
prima di chiaverotti, ci fu nicolai... forse il più scarso sceneggiatore di zagor di sempre... nel tempo è stato rivalutato, ma immeritatamente
il suo stile risulta oggi superato in maniera imbarazzante, ma era già vecchio negli anni ottanta... toninelli sapeva essere molto più moderno...
se l'avesse disegnata un altro, probabilmente si parlerebbe di questa storia come di una delle peggiori storie di zagor, di una bruttezza e povertà assolute
anche se poi boselli proverà a metterci una pezza inventandosi la storia dei "simulacri", la verità che qui il kandrax nolittiano è già raso al suolo
diventa una macchietta che si circonda di invasati in gonnellino, origlia i piani del nemico e usa vocaboli inadatti al personaggio, come "salemelecchi"
alla fine zagor vorrebbe pure risparmiarlo, dopo brutalità di ogni tipo su donne e bambini, quasi burattiniane... questo è trash allo stato puro...
l'unica scena degna di questo nome è il combattimento tra zagor e i suoi amici invasati
voto 5

il genio del crimine
numeri 251, 252 e 253, testi nicolai, disegni donatelli
confermo quanto scritto nel commento precedente, nicolai è imbarazzante, toninelliano in senso deteriore, vedi i tre k.o. rimediati da zagor all'inizio
la storia in sé è bruttina, come i disegni del resto... però robert gray è il miglior cattivo degli anni ottanta, peccato burattini abbia deciso di eliminarlo...
la scena in cui avvelena i coniugi johnson è una delle più "cattive" della serie, come anche le piogge acide, malgrado siano mal disegnate....
il controverso finale sembra "avulso" rispetto allo stile di nicolai, sembra quasi scritto da sclavi, sempre impegnato a mettere in crisi zagor
burattini, poi, ci metterà il suo revisionismo politicamente corretto, ma ad uscirne male non era tanto zagor, quanto lo stesso gray...
abbastanza macabro anche lo "scherzo" dei mohawk che legano zagor e cico sui catafalchi insieme ai cadaveri pieni di piaghe
bellissima la prima copertina
voto 6+

cacciatori di scalpi
numeri 253, 254 e 255, testi toninelli, disegni torricelli
piccola storia da rivalutare, un rassicurante omaggio allo zagor delle origini, con le "volpi rosse" che dovrebbero ricordare i "lupi neri"
anche se stonano un pò quelle risate dei guerrieri pennacook che hanno appena avuta sterminata un'intera tribù di donne e bambini...
zagor è in forma, usa alcuni trucchi dei suoi, la casacca addosso a un finto "zagor", lo "spettro" fatto con la pasta incendiaria
di una certa finezza anche l'elemento della "spingarda" che attraversa tutta la storia e alla fine esplode nelle mani del cattivo
i disegni del primo torricelli non mi piacciono molto, però è un esordio convincente, belle le vignette con zagor nell'ombra sugli alberi
copertina stupenda
voto 6+

Immagine

acqua di fuoco
numeri 255, 256, 257 e 258, testi toninelli, disegni ferri
grande sequel di "la miniera insanguinata", toninelli ripete il miracolo, ovviamente con la "condicio sine qua non" della presenza di ferri
è uno dei migliori zagor toninelliani, lo si vede subito dall'inizio, dal modo in cui rincorre il carro dei trafficanti, dal trucco della mongolfiera...
la sconfitta nel primo duello avviene con l'inganno ed è un classico fin dai tempi di "iron man", con annesso incubo "sclaviano", bellissimo...
bello anche il duello finale con il pequot crivellato di colpi, altro particolare ricorrente nelle storie firmate dalla strana coppia toninelli/ferri
tipicamente toninelliana è anche la curiosa onomastica: gregorio, "grandine sul viso", "caldaia spenta", "rugiada" e "colui che doveva morire"
ovvero shonta quassan un bel personaggio di contorno che sembra quasi un modo di toninelli per farsi perdonare della morte di tawar...
la storia è quasi "boselliana" per la sua ricchezza e per la sua brillantezza, vedi la presa dell'avamposto da parte dei trappers
vedi anche il ruolo di cucciolo e la migliore gag toninelliana (anche perchè non ce ne sono molte altre...), gutierrez la belva di guadalajara
bisogna dire che qui ferri ha sbagliato perchè in una vignetta, per un errore, si vede cico già a volto scoperto....
anche i titoli degli albi sembrano autoironici: acqua di fuoco, mercanti d'armi...
l'ultima copertina è da golden age, una delle mie preferite di sempre
voto 9+

il segreto della mappa
numeri 258, 259 e 260, testi pelizzari, disegni donatelli
non è una storia brutta, anzi direi che è superiore alla surreale "carovane combattenti", però è noiosa, troppo lunga...
zagor abbocca con troppa facilità alla storiella di endicott... non manca il momento "toninelliano" in cui si fa uccellare...
altrettanto toninelliano è il cico narcolettico, però nonostante questo è abbastanza in forma, simpatici i battibecchi con zagor
con zagor che a un certo punto gli dice "visto che è uno dei rari momenti in cui sei sveglio, ti rivolgo una preghiera: non rompere le scatole"
bene utilizzato anche drunky duck, spericolato guidatore di un carro postale blindato, simpatico anche il finale con il tesoro nascosto
disegni nella media, copertine buone, soprattutto la prima
voto 5

zagor l'implacabile
numeri 260 e 261, testi toninelli, disegni pepe
episodio troppo minimalista, i fatti narrati sarebbero drammatici, tex insegna... ma dal punto di vista "zagoriano" accade pochissimo...
risulta stonata la microgag cichiana, con il povero cico costretto a improvvisarsi infermiere durante un'epidemia di vaiolo...
zagor stavolta non si fa uccellare, ma la parte dell'eroe la fa beau, uno "zagorino", che sfida addirittura in duello il sakem nemico
naturalmente un sakem menomato, tre dita... tutti i personaggi hanno un handicap, come da tradizione toninelliana
muso di rospo con il contrappasso, shangar con il volto butterato, il nano jampot con il puma da compagnia...
qui lo zagor pepiano ha ancora quella zazzera alla little tony, ma la grinta arriverà nelle prove successive
la prima copertina non mi è mai piaciuta
voto 5+

il padrone del tempo
numeri 261, 262 e 263, testi toninelli, disegni torricelli
storia non trascendentale sinceramente, ma interessante, soprattutto la parte con zagor sepolto vivo tra petauri e stalattiti e il finale con la statua
toninelli continua a giocare al "piccolo antropologo" introducendo nuovi indiani, i baffuti e barbuti wankar, il cui capo sembra un barbaro delle steppe
mentre risulta abbastanza incomprensibile il personaggio del cugino di batterton, che dice continuamente "sgrunt" come manco su topolino
disegni di torricelli che mi sono piaciuti meno rispetto all'esordio "cacciatori di scalpi", interessante il particolare della mano "venosa" dello sciamano
però vorrei capire come fa zagor a non collegare clapperton all'aggressore con quella riconoscibile mantellina...
copertine nella media
voto 6+

Immagine

la notte del diluvio
numeri 263, 264 e 265, testi capone, disegni ferri
per dialoghi, tematiche, trama, eccetera, eccetera, tutto porta al miglior zagor nolittiano, il vampiro, kandrax, "la casa del terrore"
anche "il ritorno del vampiro" per via dello stile seicentesco di new salem, ma uno sguardo visionario rivolto al futuro boselliano...
il demone haggoth, il "cacciatore di streghe", la scena in cui tutto il paese che si riunisce in chiesa che ricorda quella analoga nell'albo omonimo
bella tutta la simbologia: il medaglione, il quadro, il gatto nero, il cimitero senza croci, il "prologo" con gli "oscuri presagi" dello stregone naskapi
zagor viene bastonato di brutto da stephan, addirittura a colpi di candelabro, ma ci sta contro un avversario sovrannaturale
e la riscossa a torso nudo con le frecce incendiare è anch'essa un'icona (gay?) in un periodo in cui zagor viene per lo più trattato male....
i disegni sono a metà tra il ferri nolittiano e il ferri degli anni novanta/duemila, dal tratto più veloce e "chiarolliano"
la prima copertina è una delle migliori del periodo e non solo, innaturale la posizione di zagor nella seconda
CLASSICO
voto 10

i predatori della valle del diavolo
numeri 265, 266 e 267, testi toninelli, disegni donatelli
storia abbastanza semplice, si va subito al sodo della citazione cinematografica post-apocalittica, con una morale nolittiana "pro reo"
qualcosa da salvare c'è, il braccio di ferro, il combattimento sulla pedana elastica, zagor che fa roteare big george per i capelli
anche i piccoli particolari come la raccolta del mais, della resina, la solita, immancabile, caccia al bighorn...
ma la sconfitta subita da parte dello stesso big george e la batosta finale con goodbar affossano decisamente tutta la storia...
alla fine i banditi se ne vanno lasciando zagor nel coma profondo, non vale nemmeno la pena sprecare una pallottola...
è un voler male il personaggio, sorvolando sulle piccole fesserie che gli vengono messe in bocca come "figlio di cento cani rabbiosi"
penso che questa storia meriterebbe un remake fatto bene con i canoni dello zagor attuale...
piccola gag iniziale, una delle poche, con trampy e la lavastoviglie
donatelli medio, ottima la prima copertina
voto 5/6

Immagine

inferno bianco
numeri 268 e 269, testi toninelli, disegni pepe
uno dei miei toninelli preferiti, a onor di cronaca c'è la solita botta in testa, ma qui zagor affronta ogni disavventura con graniticità burattiniana
pepe trova finalmente il "suo" zagor grintoso per cui rimarrà nella memoria, bella la scena in cui ala di corvo lo avvicina di soppiatto, nella tormenta...
curiosa la scena in cui zagor gioca a poker (purché "le puntate siano basse"), curioso anche il ricorso al massacro, come nella pepiana "catene!"
l'ingegnere robson stavolta è quello vero, l'originale, dopo la clamorosa sbandata di ferri nel ritorno di supermike...
la prima copertina è stupenda, ferri in netta ripresa in questo periodo
voto 8

la bocca del drago
numeri 269, 270 e 271, testi toninelli, disegni donatelli
un'odissea americana dei poveri, tanto che la caccia al tesoro stavolta parte dalle "dicerie" di immigrati greci...
le arpie non sono vere arpie, digging bill è una copia sbiadita dell'originale, al suo posto avrebbe potuto esserci chiunque...
di questa storiella si salva la scena della tauromachia, fornita di arena nolittiana e tradizionali didascalie...
però è strano che zagor capisca il dialetto mongolo...
disegni nella media, buone copertine
voto 6-

yeti!
numeri 271, 272 e 273, testi toninelli, disegni torricelli
una delle storie più strane, perchè in essa convivono lo zagor più arcaico, quello di gianluigi bonelli, un fugace accenno di "golden age" (ramath)
e un'anticipazione sia del surrealismo sclaviano di "incubi", sia della deriva fantasy boselliana/burattiniana (il mostro, il duello visionario)
il mostro, in particolare, ha anche un pò di splatter (il braccio mozzato) e un risvolto sclaviano, in cui il mostro non è il vero "mostro"
poi come situazione la storia ricorda anche la rauchiana "il tempio delle mille morti" ovviamente in tono estremamente minore....
abbastanza incomprensibile questo ripescaggio di ramath, che tra l'altro ci viene mostrato pure come insolito, provetto, combattente...
mentre continua l'ancora più inspiegabile veto sulla golden baby durante il periodo toninelliano (fishleg compare in sole cinque vignette)
curioso anche il fatto che sia in questa che nella storia precedente ci siano personaggi o situazioni provenienti dall'asia centrale...
zagor è quello toninelliano classico, viene preso a calci da uno mnong e va bene, ma poi casca come una pera cotta nel tranello di joss
oltre agli abituali "coyote" o "figlio di un coyote" il senese ci delizia anche con un "giuggiolone" (ripetuto più volte), "beccaccione"
"musi gialli", "i tuoi amici color limone", "secco come un baccala" e per finire "ti spedisco a far compagnia a belzebù"
i disegni non mi piacciono molto, però buona l'atmosfera durante gli attacchi dello yeti e il "limbo" con scacchi e mobilia
microgag iniziale con il darkwood monitor
copertine nella media
voto 6

il bounty killer
numeri 273, 274 e 275, testi toninelli, disegni donatelli
la parte centrale, volendo, può anche andare bene: la montagna, il vento, le cascate, le tipiche didascalie toninelliane
sono la cosa migliore che ha preso toninelli da nolitta, con zagor e l'orrido sosia di faccia tagliata che cadono come "goffi uccelli dalle ali mozzate..."
purtroppo la parte iniziale e quella finale sono alcuni dei punti più bassi di zagor, una continua "botta in testa", la prima dopo appena undici vignette
la seconda è la più ridicola di sempre con zagor buttato fuori dal saloon a peso morto come un ubriacone: "è ammalato di nervi..."
alla fine zagor non riesce ad avere la meglio nemmeno su un nano, che lui in maniera discriminatoria definisce "mezza cartuccia"
disegni discreti, buona copertina
voto 4

Immagine

incubi
numeri 275, 276, 277, 278, 279 e 280, testi sclavi, disegni ferri
hellingen stravolto, zagor anche, discorsi assurdi tra metafisica e pietismo, stile eccessivo: "ti dichiaro in arresto, in nome della giustizia"
non voglio minimizzare, però queste cose hanno accecato molti lettori facendogli perdere di vista che questa è una fiaba sul mito zagoriano
come dimostrano il racconto attorno al fuoco con lo stregone e i bambini, i bordi con le pitture indiane, qui non siamo alla fine di zagor, siamo oltre
"what if", "one shot", speciale, miniserie, metafumetto, chiamiamolo come vogliamo, ma è la cosa migliore mai fatta da questo punto di vista
con immagini che non lasciano indifferenti e fanno riflettere, il maestro ferri si deve essere divertito un sacco a disegnarla, libertà assoluta
il cervo, i pipistrelli, l'atomica, titan, la morte di cico, l'astronave, hellingen crivellato di colpi, la sconfitta di zagor, "quando soffia il vento", il suicidio
in particolare, la scelta definitiva di zagor tra bianchi e indiani è qualcosa che probabilmente non arriveremo mai a vedere...
il fatto di amare il dylan dog di sclavi sicuramente aiuta la fruizione, però i danni su hellingen li hanno fatti altri...
si poteva benissimo ricominciare da capo, da "ora zero" e "magia senza tempo", senza demoni e dimensioni parallele...
cico è eccessivo, da "horror cico", quasi un groucho con la panza, però in una storia così ci può pure stare...
tutte copertine all'altezza della situazione, la migliore è "il demone della follia", ma bella anche "la fine del mondo"
CLASSICO
voto 10

Immagine

il tesoro della città fantasma
numeri 281 e 282, testi toninelli, disegni donatelli
dopo lo shock di "incubi", arriva un altro shock, quello di uno zagor toninelliano ancora più remissivo del solito, nemmeno cico lo riconosce più...
è un bluff... ma anche se non lo fosse, è la vera "odissea" toninelliana/donatelliana, il vero "viaggio nella paura", altro che la storiella con beau...
sembra una versione zagoriana dei film horror in cui i protagonisti vengono presi in ostaggio e ne passano di tutti i colori, in balia del cattivo...
mai il deserto è stato reso così bene su zagor, neanche su "terre bruciate", vedi la caldera con tutte quelle piante grasse, didascalie onnipresenti
tra l'altro "terre bruciate" è stata rovinata nella ristampa, è stata aggiunta ad esempio una vignetta in cui i nostri riescono comunque a dissetarsi
qui invece toninelli tiene il punto, sadico fino alla fine, c'è una capra morta e l'acqua non si può bere, con conseguente delirio dei protagonisti...
una storia felicemente anomala e sgradevole, jess "lo spietato" di nome e di fatto: il pepe di cayenna, lo sparo in faccia
bello anche il finale ambientato nella ghost town, che riconcilia con il vero zagor: lo "spettro" in una cornice texiana
infine due copertine straordinarie, ferri in netta ripresa dopo i primi anni ottanta
voto 9-

Immagine

la maledizione di tonka
numeri 282, 283 e 284, testi toninelli, disegni pepe
una delle migliori storie degli anni ottanta e una delle migliori storie di toninelli, anche se bisogna stabilire quanto c'è di toninelli e quanto di canzio
ci sono due "botte in testa" tipicamente toninelliane... ma non riescono a rovinare una storia appassionante, persino epica... vedi il duello tra orso e bestia...
l'incipit è magistrale, anche quello è tipicamente toninelliano... uno dei più bei incipit della serie, toninelli poetico, sembra andare in "trance" nelle didascalie...
le didascalie nolittiane/toninelliane avvolgono la storia nella sua interezza, vedi la parentesi con gli hutteriti, la traversata nella nebbia "lattiginosa"
altro elemento toninelliano è la brutalità texiana dei cacciatori di scalpi, ci vengono addirittura mostrate delle povere squaw scalpate
il capo dei balordi curiosamente ricorda ben stevens o sam fletcher... alla fine verranno scalpati a loro volta, giustamente...
sempre simil-texiano, ma in senso deteriore, è il frasario di zagor:"rifiuto d'inferno", "confetti calibro 45", "figlio di centomila diavoli"
sembra che, invece, il sincero, coinvolgente, turbamento di zagor per le sorti dell'amico tonka sia un'idea di canzio...
un tonka non ancora boselliano, bensì "sclaviano", alle prese con incubi (tonka incinto) e tentativi di suicidio...
i disegni sono all'altezza della situazione, bene la belva di wallock, forse un pò meno bene l'orso
bellissima la prima copertina
voto 8+

l'ultimatum
numeri 284, 285 e 286, testi toninelli, disegni donatelli
una delle storie "meno peggio" di toninelli, anche se riciclata: "l'assassino di pietra", "le cinque piume", "acqua di fuoco", "guerra", "zagor story"
la sceneggiatura è scorrevole e interessante, ad esempio nell'attacco ai cercatori d'oro, con l'arrivo degli avvoltoi e subito dopo di zagor
ci sono le didascalie, un duello con un'insolita scure dal manico lunghissimo, c'è un classico trucco alla zagor, di quelli che oggi purtroppo non si usano più
zagor è in forma fino, purtroppo, alla solita sassata, ma non è tanto la sassata in sè, quanto il tranello per distrarlo, che non si usa più nemmeno all'asilo...
donatelli medio, interessanti alcune tavole per come sono costruite, mentre inspiegabile il fatto che la sequoia non venga mai mostrata per intero...
le due ottime copertine di ferri traggono ispirazione da due vignette della storia, un omaggio tra le due colonne di zagor
voto 6+

la vittima designata
numeri 287, 288 e 289, testi toninelli, disegni pepe
secondo me non è male questa storia, ordinaria amministrazione zagoriana, oggi probabilmente il raduno dei cheyenne verrebbe sostituito con un sabba...
ci sono diverse cose simpatiche: intanto cico che, una volta tanto, non viene trascurato da toninelli, si traveste da squaw ("cigno vezzoso"), balla il flamenco
bacia in bocca l'amico di zagor, viene usato come assaggiatore "mitridatico" da zagor, alla fine lancia la scure a zagor come fa groucho con la pistola di dylan dog...
bella la scena in cui zagor fa confessare il congiurato in una scenografia ricercata, una caverna con i geyser spacciata per anticamera dell'oltretomba
altre cose simpatiche: la battaglia nel canalone, i pezzi di vetro usati come sistema d'allarme, il calumet avvelenato, le maschere, la missione abbandonata
l'esilarante parola d'ordine del clan delle teste di legno: "il futuro dei cheyenne... è la fine di za-gor-te-nay"
sempre belle le didascalie di toninelli: zagor paragonato a un "maestoso uccello da preda"
pepe in crescita dopo gli esordi, con le sue specialità: il volto di zagor, gli indiani
copertine sotto la media del periodo
voto 6+

Immagine

tenebre
numeri 289, 290 e 291, testi capone, disegni ferri e pepe
capolavoro zagoriano degli anni ottanta, potenzialmente e non solo potenzialmente una delle migliori storie di zagor di sempre
la cosa più curiosa è che ci sono tutti, ma proprio tutti, gli elementi che oggi vengono ascritti alla cosiddetta "deriva magico-fantascientifica"
gli alieni, il mostro, gli "antichi", il passato di zagor, il finale aperto... ma probabilmente sono scritti come li avrebbe scritti nolitta in persona....
per descrivere questo perfetto connubio tra indiani, soldati blu e horror, zagor conia l'interessante definizione di "guerra santa indiana"
storia verbosa ma non spiegazionista, bensì carismatica, didascalie, sguardi, silenzi, un personaggio enorme come tei-kan, un nuovo "ramath"
ma una storia tutt'altro che "vecchia", con dettagli truculenti tipici di questo decennio come la testa mozzata e il cuore strappato dal petto
come in "la notte del diluvio" c'è una grande attenzione ai simboli: la collina, il bastone, le stelle, il vento, l'odore, perfino la gag iniziale con la luna
il rito a cui si sottopone zagor è una carrellata metafumettistica, involontariamente un manifesto contro il medioevo degli anni ottanta
"odissea americana", "zagor contro il vampiro", le formiche rosse di "la marcia della disperazione", la morte di manetola, iron man
capone si concede un pò di autoreferenzialità (cico sogna stephan), mentre è strana la citazione del matam tlasca ("la città nascosta")
comunque la parte che colpisce di più, soprattutto alla luce delle modifiche successive, è quella legata a "zagor racconta"
zagor è ancora turbato dalla figura del padre massacratore e questo non fa che aumentare lo spessore della storia....
il duello finale, non a caso, è uno di quelli più sono rimasti nella memoria, nonostante l'avversario non abbia neanche un nome...
tutto questo si potrebbe replicare oggi? è diventato molto difficile, dopo kiki manito, il wendigo, la teoria dell'equilibrio e quant'altro
ancora più difficile dopo le inutili modifiche al personaggio di mike wilding nel numero 400 e nella miniserie burattiniana...
i disegni di questa storia sono un incrocio tra il ferri nolittiano e il ferri degli anni novanta/duemila, con un tratto più veloce
ci sono parecchi interventi di pepe, come il bignotti dei vecchi tempi, unico piccolo difetto: forse il mostro è troppo informe...
bellissima la seconda copertina, ma belle anche le altre due
CAPOLAVORO
voto 10

Immagine

le creature delle acque morte
numeri 291, 292 e 293, testi toninelli, disegni donatelli
una delle migliori storie della coppia toninelli/donatelli, nulla a che vedere con la bruttissima "la morte nell'aria", qui funziona tutto
a partire dai mostri, che rientrano nel filone degli "anfibi" nolittiani su zagor e mister no: il "pantano verde", la mosquito island, le didascalie
però sono qualcosa di originale zagorianamente parlando, simili a degli alieni piagnucolanti e difficili da abbattere, trattati comunque con pietà
ma anche con cattiveria: la fine atroce della povera "ala del tramonto", la capra usata come esca, la testa schiacchiata, il suicidio finale
verybad la fa grossa (ha usato orfani come cavie), ma è pentito, comunque non sono d'accordo con le critiche, toninelli per me ha fatto bene
nonostante una "botta" e il frasario tipicamente toninelliano ("figlio di centomila serpenti"), zagor è abbastanza in forma, si incazza e distrugge tutto
fuori luogo la battuta di cico al sachem che appena perduto la figlia che si era appena sposata...
stupenda la prima copertina
voto 8+

gli uomini puma
numeri 294, 295 e 296, testi capone, disegni torricelli
moltissimi passi indietro rispetto a "la notte del diluvio" e "tenebre", storia piatta, ingenua, scritta con il pilota automatico
con torricelli, un tenenti che ce l'ha fatta, con quell'effetto grottesco: saccheggiata ogni genere di posa o primo piano ferriano...
però, se vai a vedere, è una delle storie meno peggio di questo periodo, con alcune cose oserei dire perfino interessanti...
la componente "mistica" che in capone non manca mai (la grotta del vento), la morte di un personaggio nolittiano (haaruk)
il continuo parallelo con "zagor racconta", molto più di un dejavu: carson, la moglie e il figlio sono ricalcati sulla famiglia wilding
anche martin, da bambino, è praticamente identico al piccolo zagorino...
copertine normali
voto 6

il sentiero della vendetta
numeri 296 e 297, testi toninelli, disegni pepe
non mi piace questo genere di storia: trafficanti, indiani avvinazzati, zagor ridotto male, irriconoscibile (parla di "madama fortuna"), il troppo stroppia...
però ammetto che braccio forte è uno dei migliori personaggi di toninelli e che la storia ha una tendenza evidente all'umorismo (i problemi della terza età)
la scena con testarossa che imita il grido di zagor è una delle più trash di sempre, con il rosso della "blusa" fatto con il succo di bacche (e il simbolo?)
pepe si deve essere divertito a dare forma a questo cast scalcagnato ma colorito, c'è anche un bruce lee dei miserrimi, un indiano con l'occhio di vetro
e un altro indiano con la scure più grossa di quella di zagor...
simpatica la prima copertina
voto 5/6

una tribù in pericolo
numeri 298 e 299, testi toninelli, disegni gamba e ferri
storia sfortunata, penalizzata dal disastro fatto ai disegni, con i volti di zagor tutti modificati da ferri (ma poi perchè solo i volti?)
con altri disegni forse non sarebbe stata citata così frequentemente tra le peggiori storie di zagor, secondo me....
è la solita solfa toninelliana, con i trafficanti e gli indiani avvinazzati, e una trashata memorabile come quella del finto "zagor"
impersonato da evil eye, con camicia trasformata magicamente in casacca, un'immagine simbolo del periodo toninelliano
però il personaggio di shonta quassan è uno dei migliori creati da toninelli, un sostituto di tawar (esplicito il parallelo tra onondaga e tunican)
anche il suddetto evil eye, al secolo eustache yves escot, versione gaia di "ladro di ombre", ha qualche buon siparietto con il povero cico
come numero di indiani ammazzati se la gioca con "la marcia della disperazione"
frase cult:"quel demonio è imbattibile con la mazza"
buona la prima copertina
voto 5+

la corsa delle sette frecce
numero 300, testi toninelli, disegni ferri
come albo autoconclusivo è discreto, fa il suo dovere, va dritto al sodo, a differenza dei centenari burattiniani che mi hanno lasciato insoddisfatto
i disegni ovviamente sono eccelsi, ci sono le didascalie nolittiane, la pietra rotolante di indiana jones, le acrobazie, il tiro con l'arco, i duelli
purtroppo ci sono sempre i trafficanti, però compaiono i boselliani "fratelli di sangue" (e anche una "cognata di sangue")
bello il dettaglio di zagor con gli occhi rovesciati mentre viene quasi strangolato dal pingue sfidante
grande copertina
voto 7

FINE.


Ultima modifica di Kramer76 il dom gen 07, 2024 11:53 am, modificato 36 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Zagor
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ZAGOR IZ BACK

"Quarta centuria 301-400 (prima parte)"

testa di morto
numeri 301 e 302, testi toninelli, disegni donatelli
rivaluto un pò questa storia, il personaggio di "testa di morto" è buono, non è il solito scalmanato, agisce per un fine umanitario
le tematiche sono texiane (zagor dice "testa di vitello"), ricorda "maschera bianca", tra l'altro l'antefatto avviene durante la prima odissea zagoriana...
storia malinconica (l'amarezza di eutok, la morte di emory) e anche brutale (l'interrogatorio), con un lieto fine a differenza di "libertà o morte"
sorprendente il momento comico, con cico che sogna lo spettro della fame in uno scenario medievale, da città d'arte forse toscana, chissà...
il grande difetto della storia è sempre quello, le cinque "botte in testa" che si becca zagor, alcune si può arrivare anche a capirle, altre no
la prima ci può stare al buio, la seconda è la solita pietrata ridicola, la terza è con tanti avversari ma si poteva evitare, la quarta ci può stare
l'ultima è evitabile ed è seguita da uno dei combattimenti più goffi di sempre, con zagor che le prende da rock damon e poi si dà alla fuga...
i disegni hanno alti e bassi, tra i primi l'incontro con eoutuk, tra i secondi i pessimi fuochi artificiali
la prima copertina è bellissima
voto 5/6

sentieri selvaggi
numeri 303 e 304, testi toninelli, disegni ferri
i disegni sono molto belli, un trionfo della natura ferriana, tra raggi che attraversano gli alberi, foglie autunnali, mandrie impazzite, quadruple...
ma non è accettabile che zagor venga trattato così male, messo a dormire ogni volta che apre bocca, come un uomo dei boschi qualunque...
se il fumetto non si chiamasse "zagor", la storia potrebbe anche essere interessante, soprattutto l'insistente uso della violenza che anticipa burattini
vedi la brutale aggressione iniziale, il pestaggio dell'indiano, l'ultima battaglia di "big" maldon, uno contro tutti, il controfinale "cattivo" ma giusto...
ma visto che il fumetto si chiama "zagor", bisogna essere altrettanto "severi", zagor è ormai un peso morto in una darkwood abbruttita...
se questo è lo zagor più maturo che aveva in mente toninelli, l'abbiamo scampata bella...
come storia è molto più "zagoriana" testa di morto...
molto bella la prima copertina
voto 6+

il fiume delle nebbie
numeri 304 e 305, testi toninelli, disegni pepe
storiella che non parte malissimo, con zagor e cico alle prese con una merceria ebraica e jim il sordo (privo di un orecchio)
beccato a letto forse con la prima prostituta zagoriana, uno degli elementi pre-burattiniani insieme alla violenza sulle donne
ma poi arrivano puntuali, una dopo l'altra, le "botte in testa", la peggiore è l'ultima, che in realtà è solo un pò di terriccio negli occhi
che basta però a mettere in ginocchio zagor (ma perché?) e chiude la storia in maniera precipitosa e indecente
anche pepe piuttosto sottotono, mentre la copertina è molto bella
voto 4

il grande buio
numeri 306 e 307, testi toninelli, disegni donatelli
storia talmente assurda da suscitare sensazioni contrastanti, potrebbe stare a toninelli come "fantasmi" sta a castelli
abbiamo i soliti trafficanti, i soliti "musi di mattone" come li chiama toninelli o musi rossi come non dovrebbe chiamarli cico...
ancora più stupidi del solito, inediti solo nell'etnia, adirondack, scoperti dall'autore compulsando magari qualche enciclopedia...
l'incidente subito da zagor è ridicolo e ancora più assurdo il modo in cui guarisce, con il solito colpo di striscio (ma basta!)
però alla fine la situazione è ghiotta, qualche "brivido" teoricamente lo dà (come ai tempi del "palmo vibrante")
stavolta toninelli è "costretto" a non mettere da parte cico, simpatica l'idea di ricostruire il villaggio in miniatura con l'argilla
e gli affianca un buon caratterista, moose nussbaum, un sosia di trampy che usa un orologio come arma
curiosi anche i nomi degli altri personaggi, il trapper "stu", il trafficante metrano...
alla fine si potrebbe anche mettere un 5 "barra 6" per l'alto tasso "trash"
due copertine insolite, anche la seconda con zagor di spalle
voto 5/6

la foresta allagata
numeri 307, 308, 309 e 310, testi capone, disegni torricelli e pepe
diablar non è molto diverso da un paranormus o da un thunderman, una macchietta scalcagnata elevata a supernemico senza un perché
eppure, a più riprese, riesce a mettere k.o. uno zagor più toninelliano di toninelli, oltre a fregare in maniera ridicola un incauto "maestro"
capone rivolta darkwood come un calzino, introducendo indiani mai visti, corvan, gotam, montag che è un pò molti occhi, un pò ramath
è la darkwood "magica" teorizzata successivamente da burattini, mentre la disputa tra gli invit e i sarcee ricorda quella tra atlantide e mu
l'incontro con manetola, wakopa, keokuk ecc. è più funereo di quello del "ponte dell'arcobaleno", ma i discorsi sono comunque grotteschi
è bella l'idea del diluvio e degli zombi acquatici, anche se la scena con il simbolo di zagor sospeso per aria è grottesca...
a rendere ancora più strana la storia è il "pasticcio" fatto con i disegni, pepe è palesemente inadatto al tipo di storia
torricelli si distacca finalmente dalle scopiazzature di ferri, le parti migliori sono le sue, però si capisce poco...
se non l'avesse scritta capone, non si esiterebbe a definirla la "potemkin" zagoriana
la prima copertina è fantastica
voto 5/6

Immagine

pericolo mortale
numeri 310, 311 e 312, testi burattini, disegni ferri
non lo so se si può definire "nolittiano", ma è sicuramente un passo avanti rispetto allo zagor toninelliano, rispetto al medioevo zagoriano...
si fa quasi ammazzare all'inizio, però si riscatta, tra giuramenti, presentimenti e una riflessione finale, tutte cose che rimandono al vero zagor
anche la lunga gag iniziale, a prescindere dal fare ridere o meno, rientra nell'orbita nolittiana, con tempi narrativi "dilatati" (toninelli era più veloce)
anche se in realtà, secondo me, la storia è fatalmente attratta dall'orbita "caponiana", vedi l'inquietante scena con il vedovo indiano e il catafalco
burattini nel solco tracciato da toninelli per quanto riguarda la violenza, vedi il braccio mozzato, la scritta con il sangue, la morte di tomtit, l'acido
la storia è verbosa, ci sono già i "professori", forse non si può parlare ancora di spiegazionismo, ma il linguaggio è forbito, i ragionamenti complessi
le didascalie sono per lo più di "servizio", da quel punto di vista toninelli era molto più nolittiano, erano la sua specialità...
i disegni di ferri sono ottimi, è il ferri anni novanta, più "nervoso", comunque perfetto per l'horror... però i mostri bisi li fa molto meglio...
se devo essere sincero, il collegamento con "zombi a darkwood" è un pò forzato, quelli di burattini sono licantropi o indemoniati
questo comunque non inficia assolutamente sul valore della storia di marolla
perfetta la prima copertina nella sua semplicità
voto 9+

Immagine

le belve del black river
numeri 313, 314 e 315, testi toninelli, disegni donatelli
nel momento in cui esordiscono boselli e burattini, arriva l'ultimo grande colpo di coda di toninelli, una delle sue vette zagoriane
è anche il miglior donatelli o poco ci manca, non riesce a manterersi "costante" di vignetta in vignetta (ma sono in pochi che ci riescono)
ad esempio la "femme fatale" talvolta è disegnata bene, altre volte è quasi "tarchiata", però è il "concetto" che conta...
è "la marcia della disperazione" toninelliana, dove l'elemento femminile è trattato con ancora più maturità, malizia e tensione
forse è vicino a quel progetto toninelliano di uno zagor "nuovo", di cui parla bonelli nella posta dell'ultimo albo (insieme al dark zagor)
sono innovativi i flashback, che danno vita a uno degli incipit più belli della serie... flashback, passato, donne, toninelli visionario...
zagor è in forma, prende in giro i shoshone, minaccia di spazzarli via come "foglie secche nella tempesta"
non condivido le critiche sul duello, le difficoltà ci possono stare, altrimenti ogni duello finirebbe dopo due vignette
anche cico, all'inizio, si ritaglia un suo spazio divertente, più arrapato del solito, però poi si addormenta come sempre con toninelli
gli indiani sono carne da macello, caratterizzati come al solito dal punto di vista fisico: macchia rossa, dente di lupo con i canini da vampiro
c'è il solito trucco del finto "zagor", le solite belle didascalie, con le pitture di guerra che vengono paragonate a "fiori maligni"
la copertina migliore è la seconda
voto 9+

caccia al lupo
numero 316, testi capone, disegni polese
storia breve ante litteram, sfortunata, la collocazione sulla serie regolare è fatale
una insulsa favoletta con tanto di morale finale, bimbominkia, lupacchiotti e botta in testa
con tutto il rispetto, l'approccio di polese ricorda quello di cubbino e chiomenti
buona la copertina
voto 4

lo spirito del fiume
numeri 316, 317 e 318, testi toninelli, disegni donatelli
sicuramente una delle storie più positive di toninelli, nonostante gli onnipresenti trafficanti, la botta in testa, il colpo di striscio...
toninelli azzecca tutti quegli elementi che devono rendere divertente una storia battertoniana, a partire dalla bella gag con il tovagliolo
il ripescaggio di happy lou, la fugace gag trampy e l'investisette, le visioni e l'uscita di scena del capitano clegg quasi in stile dylan dog...
lorna merita un capitolo a parte, zagor torna a baciare finalmente una donna, c'è la citazione nolittiana da "le jene del mare"
"preferirei affrontare cento osage sul sentiero di guerra" è solo una battuta, perchè alla fine zagor si scioglie un pò...
la cosa più divertente, però, sono le canzoni dei beatles, una "mother nature's son" camuffata (con louisiana al posto di "nature")
e una "in my life" dedicata a zagor, tra l'altro è forse la canzone più bella dei beatles prima maniera o una delle più belle...
le didascalie offrone sempre qualche finezza:"il sangue che fa battere le tempie come tamburi in una danza impazzita"
i disegni sono buoni, con una diversa impostazione delle vignette, su lorna vale quanto detto per lisa garst, manca la continuità...
due ottime copertine
voto 7+

Immagine

l'abbazia del mistero
numeri 318, 319 e 320, testi burattini, disegni ferri
sale il quoziente intellettivo di zagor, ma anche il tasso di nolittianità, nel basso impero toninelliano rappresenta una novità e un salto di qualità
zagor torna ad essere centrale, risolve lui il mistero, supera prove fisiche importanti, resistendo a ustioni, claustrofobia, apnee disumane
il codice da decifrare è relativamente facile, stupisce più che altro che non ci siano arrivati prima i frati che erano più addentro alla materia...
anche cico torna ai livelli che gli competono, con la classica scena della cripta e quella più insolita in cui fa il divulgatore scientifico...
è il primo giallo burattiniano, però mescolato con molto altro, la caccia al tesoro, l'italia, castel del monte, umberto eco, umberto tozzi...
la vicenda di joe burg è segnata dalla brutalità burattiniana, ma con uno spiraglio di luce (gloria) che alla fine fa commuovere e riflettere...
"anche nolitta"... ma soprattutto ferri, no ferri no party... una prova entusiasmante, a parte qualche vignetta di pepe qua e là
l'abbazia di rose valley è paragonabile a windy cliff, al mulino di "i mercanti di schiavi", la prima quadrupla è estasiante, da incorniciare
bello anche l'inizio con il messaggio scritto con il sangue, bellissima la seconda copertina
voto 9

l'albero sacro
numeri 321 e 322, testi toninelli, disegni donatelli
di positivo ha le gare con i boscaioli, i personaggi, un tenentino terzomondista, un giovane sakem più ragionevole del solito
un wertmann ormai diventato buono che però ispira a cico un incubo con timber bill che lo fa ingozzare con i wurstel
di negativo c'è che cico dorme continuamente, zagor si fa sorprendere in un finale scadente, con i soliti trafficanti...
uno dei quali provvisto di tipico handicap toninelliano: è sordo, riesce a leggere il labiale a centinaia di metri di distanza
disegni nella media, bella la prima copertina nella sua semplicità
voto 5/6

il giorno del riscatto
numeri 322, 323 e 324, testi russo, disegni pepe
solita storia con i trafficanti, le botte in testa, un gialletto insulso in cui si tenta di mescolare le poche carte, peraltro già scoperte
di positivo c'è il "riscatto" degli oneida contro il male zagoriano degli anni ottanta, i "mercanti di veleno"
pepe sfodera i suoi grintosi primi piani di zagor, i suoi indiani, altre cose divertenti come la rissa o le pompe funebri
però brutta la vignetta in cui uno sparo fa saltare un baffo a cico
buona copertina
voto 5/6

il sangue dei cheyenne
numeri 324 e 325, testi burattini, disegni ferri
burattini ha preso la scena più avventurosa di "viaggio nella paura", quella con i pawnee, e ne ha tratto una storiella
aiutata parecchio dai disegni sempre di alto livello del maestro ferri, tra confortevoli tenebre e graziose squaw
sembra quasi una storia dei primi anni sessanta: che ci fanno a darkwood gli skidi, i cheyenne, i bisonti, le grandi praterie?
però zagor è più forte e astuto di quello toninelliano e cico ha un suo spazio (la gag con leonardo e raffaello)
divertente anche zagor che si fa il "ciuffo" per camuffarsi da indiano
burattini ci tiene a specificare che la scure "può stordire o..."
buona la seconda copertina
voto 6+

Immagine

oro maledetto
numeri 325, 326 e 327, testi capone, disegni gamba e ferri
storia sfortunata, scampata per miracolo a quel "fondo del cassetto" dentro cui è scomparso il ritorno di liberty sam di capone/gamba
i disegni sono il solito disastro, un sacco di vignette rifatte da ferri, le uniche cose sensate sono le occhiaie degli zombi, la spassosa gag finale
l'inizio della storia forse è bruttino, ma è bella l'angoscia di zagor durante l'operazione subita da cico, la veglia al suo capezzale
bella l'atmosfera nella miniera di pegleg, una "peste" medievale che fiacca zagor, una metafora involontaria degli anni ottanta zagoriani...
bella assai la prima copertina
voto 8-

Immagine

nodo scorsoio
numeri 328 e 329, testi burattini, disegni ferri
mai capito perché questa dovrebbe essere "la peggiore storia di burattini" a detta dello stesso burattini e dei suoi "esegeti"
forse ci sono ragioni nascoste, note solo dagli "addetti ai lavori", cose di cui a me non frega assolutamente nulla...
è un bel "pim pum pam", zero spiegazionismo, un omaggio allo zagor degli albori, con un sacco di piccole trovate
la tortura di rochas sul mulo, il canneto in fiamme, l'orecchino, le teste impagliate, l'ultima bellissima vignetta
zagor sembra tutto un altro personaggio rispetto a quello bolso di toninelli...
la scure di burattini funziona meglio di una falciatrice, mah...
non il miglior ferri ma pur sempre ferri, con un pò di pepe
buona copertina
voto 8-

tragedia a silver town
numeri 329 e 330, testi burattini, disegni donatelli
non mi piacciono queste storie "kenparkeriane" di burattini, tra l'altro è forse lo zagor più "toninelliano" di burattini
prende un sacco di "botte", il solito colpo di striscio, le solite pietrate, non riesce a sollevare il cavallo cadutogli addosso...
però ammetto che c'è della profondità, il dramma familiare con un pizzico di retorica "nolittiana" che non fa mai male
e di spiegazionismo ce n'è ancora poco o nulla... mentre c'è già un accenno di violenza sulle donne...
la scure di burattini, storia dopo storia, inizia a fare di tutto: qui decapita di netto una serpe...
c'è una piccola gag di trampy, che è grasso che cola dopo il medioevo toninelliano....
stile dei disegni ormai superato, però è pur sempre donatelli, con un pò di pepe
buone le copertine
voto 5/6

uomini e belve
numeri 330 e 331, testi capone e queirolo, disegni andreucci
di questa storia mi piacciono soprattutto i disegni che, secondo me, sono già di alto livello, andreucci è uno dei miei preferiti
mi piace l'interpretazione personale di zagor, l'impostazione delle vignette, le scene con il ragazzo selvaggio
comunque si tratta di un passo avanti rispetto alla pessima "caccia al lupo", anche se il genere è lo stesso
zagor si vergogna della sua recente esperienza con il "wendigo", qui riproposto in chiave più credibile...
ottima copertina
voto 6+

un patto infame
numeri 331 e 332, testi vigna, disegni cassaro
sì, è una delle peggiori storie di zagor... uno dei peggiori esordi ancora influenzato da toninelli
con i soliti trafficanti, i soliti indiani avvinazzati, zagor che ancora dice "coyotes"
anche i disegni sono tra i peggiori, bene alcuni volti, anche di zagor, l'aquila
ma è più o meno lo stesso cassaro di sempre
buona solo la copertina
voto 4

il sergente di ferro
numeri 332, 333 e 334, testi toninelli, disegni gamba e pepe
ci sono voluti 30 anni perché storie come "fantasmi" venissero finalmente "sdoganate"
forse un giorno anche una storia folle come "il sergente di ferro" riuscirà ad essere riabilitata...
è una delle cose più epiche mai pensate da toninelli, penalizzata dai disegni rabberciati da pepe
un fortino incassato nella roccia, una mattanza parossistica, cinque uomini contro cento
tra cui alcuni galeotti arruolati non si sa come e il sergente del titolo fatto fuori quasi subito
tre botte in testa, il solito trafficante, il solito bighorn, il solito personaggio handicappato
e per finire un mulo kamikaze... voto quasi sufficiente per l'altissimo tasso "trash"
bella la seconda copertina
voto 5/6

ladro di ombre
numeri 334, 335 e 336, testi boselli, disegni laurenti
esordio metafumettistico, henry summers è l'eddy rufus boselliano/laurentiano: dove nel '61 trovammo cico, ora ci sono fanciulle scalze...
il contesto è quello toninelliano, gli usi e costumi indigeni, però l'avventura è già boselliana, dialoghi guasconi, i primi bimbiminkia
però nel finale non c'è quella concessione alla risata facile come si potrebbe temere: summers viene allontanato dal villaggio...
summers:"scommetto che siete un filosofo" zagor:"dovrei prima sapere cos'è un filosofo"
come andreucci, laurenti sta ancora prendendo le misure, qualche intervento di pepe
copertina che mi è sempre piaciuta poco
voto 7

Immagine

l'uomo con il fucile
numeri 336, 337 e 338, testi burattini, disegni ferri
il quoziente intellettivo di zagor schizza sempre più in alto, tra deduzioni balistiche e saggi di etologia su capobranchi e civette delle nevi
sorprendono anche gli utilizzi della scure burattiniana, in grado di creare camminamenti sulle montagne e abbattere alberi di trenta piani
ma soprattutto iniziano a fioccare i maltrattamenti alle donne, gli abusi sessuali, i femminicidi e non solo... vengono uccisi un sacco di cani...
anticipa i temi di "darkwood novels", o forse è meglio dire che le "darkwood novels" sono un riepilogo delle puntate precedenti...
burattini, quasi venti anni prima di "zagor:le origini", si fa la sua personale versione di "zagor racconta", un pò più scalognata
in un contesto un pò più manicheista, con un razzismo estremo e una violenza esagerata, come nella successiva "l'indiana bianca"
ma il personaggio principale, bull, è perfettamente nolittiano: nonostante i delitti commessi, non si può che provare empatia per lui
è soprattutto un antipasto della seconda odissea americana per via dell'ambientazione realizzata in modo sublime dal maestro ferri
gli inquietanti "denti di ghiaccio" annunciano l'imminente avventura artica, mentre la citazione di "belve" rinsalda il legame con i classici
in un clima così glaciale, anche dal punto di vista umano, stavolta strappa un sorriso la canzoncina di cico...
"se gelati sono i venti e il ghiaccio cristallino, anche zagor batte i denti e si mette il capottino"
"se la fiamma nel camino per il freddo sembra poca, anche a zagor poverino viene già la pelle d'oca"
prima copertina semplice ma ben fatta, la seconda è più spettacolare
voto 10

Immagine

la diabolica invenzione
numeri 339, 340 e 341, testi burattini, disegni devescovi
dopo la controversa gestione toninelliana, verybad diventa definitivamente buono, però è un peccato che distrugga tutto...
mi piacerebbe un sequel, troppo divertente questo zagor lillipuziano alle prese con scorpioni, corvi e topi
zagor rincuora cico con una battuta ("adesso sarò il più piccolo dei due"), e cico si spaventa che verybad, esultando, lo stritoli
burattini mette da parte la pipa dell'investigatore per i sigari di nassau e un pò di sano delirio, vedi la scena del toro...
devescovi fa un buon lavoro, ci volevano proprio questo tipo di disegni, puliti e precisi, per rendere al meglio la situazione
con tanti piccoli dettagli (lo zoccolo, il rocchetto, le bottiglie, david niven), una bella quadrupla (quella con il corvo)
due buone copertine, anche se quella scartata con il topo era meglio
voto 9

l'indiana bianca
numeri 341 e 342, testi burattini, disegni ferri
anticipa molti dei temi delle "darkwood novels", la violenza sulle donne, il manicheismo esasperato
paragonandola a "sandy river" si farebbe rivoltare nolitta nella tomba, però la parte "retorica" è la cosa migliore
i personaggi di artiglio d'orso e di occhi di cielo sono buoni, bello l'inizio con il tramonto, le vignette mute
la storia in sè è davvero poca cosa, con un zagor che fa un pò il sapientino sulle banconote false
tipico di burattini: una gag, che peraltro non fa ridere, finisce in tragedia
però è meglio di niente, visto che toninelli trascurava cico...
ferri anni novanta, più veloce ma comunque evocativo
due buone copertine
voto 6

gli invasati
numeri 343 e 344, testi burattini, disegni donatelli
piccola storia che parte benino nel primo albo, con scene inquietanti, I kristofferson che impazziscono, un'epidemia "marolliana"
poi, man mano, il tutto si sgonfia miseramente, con un von axel a metà tra kandrax e thunderman, con le mani palmate
i pigmei, così ben realizzati dal bistrattato gamba, in pratica non si vedono, però donatelli appare in forma (bello il falco pellegrino)
zagor ha ancora gli incubi come nell'interregno sclaviano o negli anni ottanta e si prende pure due botte in testa...
due buone copertine
voto 6+

CONTINUA...


Ultima modifica di Kramer76 il gio feb 24, 2022 1:38 pm, modificato 26 volte in totale.

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ZAGOR IZ BACK

"Quarta centuria 301-400 (seconda parte)"

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l'esploratore scomparso
numeri 345, 346, 347 e 348, testi boselli, disegni marcello
quanto è importante questa storia, prima che bella? bonelli era pronto a chiudere zagor se boselli non avesse scritto questa storia...
il rilancio di zagor nasce anche dal dialogo con i lettori... si riscatta, quindi, anche il "popolo" zagoriano, dopo il ridicolo referendum del 1981...
fino all'incontro tra zagor e rochas, quindi per circa due albi e mezzo, la storia è un capolavoro, mentre la parte finale, onestamente, non è da "10"
nat murdo è un buon personaggio, funzionale alla storia, ma non è paragonabile ai grandi personaggi nolittiani e boselli lo coccola troppo...
secondo me ci sarebbe stato bene un finale "definitivo" con un duello rusticano tra murdo e fraser, la morte apparente di murdo...
così il ritorno di murdo in scozia sarebbe stato più coerente, epurato da tutte le brutalità commesse in giro per l'america...
però è inutile fare raffronti con i capolavori nolittiani, bisogna stabilire nuovi "standard", l'ambientazione in sè stessa ha un ruolo fondamentale
i disegni di marcello mozzano il fiato in certi punti: la tempesta, gli iceberg, l'isola di re guglielmo, la nave conservata dentro la sfinge di ghiaccio
altri elementi fondamentali sono le mappe, la narrazione "epistolare" di fishleg e le canzoni: "blood red roses", "the white cockade"
per questa sua cura dell'ambientazione, la nuova odissea ricorda, paradossalmente, il tentativo di toninelli in "viaggio nella paura"
ma c'è comunque tanta epica, zagor cieco, i dialoghi, i personaggi (bellissima lady emma), il ritorno di cico sui livelli che gli competono
fa ridere quando cerca di comunicare con akutan che lo scambia per il figlio del dio gabbiano e gli offre del pesce crudo
su cico ci sarebbe da fare un discorso a parte, perché boselli rifugge dalle gag classiche, ma per me è il più bravo dopo castelli e nolitta...
la prima copertina è il manifesto del rinascimento zagoriano, quattro copertine ben fatte, anche se ferri ha fatto di meglio...
CLASSICO
voto 10

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alaska!
numeri 348, 349 e 350, testi boselli, disegni laurenti
anche questa ha qualche "trait d'union" con toninelli: gli indiani baffuti e schiavisti, la cura dei dettagli, il raduno, le usanze, il comportamento
la storia è buona, con un'ambientazione che, inevitabilmente, ricorda quella di "agli ordini dello zar", ma laurenti fa meglio di donatelli...
ci sono particolari molto belli: i totem aleutini, gli edifici dei tlingit, la guglia ortodossa di san michele, ovviamente anya e la principessa nadia...
bello anche lo stratagemma pittorico di summers, mentre lo zagor di laurenti è ancora poco definito, c'è anche qualche primo piano ferriano...
fa ridere (e potrebbe far discutere) il passaggio in cui zagor si vanta di aver incontrato manito, con sotto la nota dell'autore:"tutto vero..."
murdo si macchia di una strage efferata e razzista, uccide anche un bambino... ma il problema sono le "coccole" di boselli, i sorrisi di zagor...
altre due copertine "normali", ferri sa fare di meglio... strano, il secondo albo è di qualche millimetro più piccolo del normale...
voto 9-

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i pirati del drago
numeri 350, 351 e 352, testi burattini, disegni ferri
versione burattiniana della nolittiana "ombre", nel confronto bisogna considerare anche i disegni di ferri, tipicamente anni novanta
le scene d'azione sono un pò goffe e caotiche, i disegni migliori coincidono giocoforza con la parte migliore della storia, quella centrale
con la carismatica entrata in scena di chung khan alias "drago giallo", l'isola delle nebbie, la tortura, il gioco di sguardi tra zagor e il drago
l'isola dei lebbrosi, con il delicato personaggio di lin huo e uno spettacolare salto nel vuoto... dopodiché la storia si fa molto meno epica...
con burattini c'è sempre qualche intrigo da dipanare, il finale è abbastanza frettoloso, però bello il particolare della tabacchiera dello zar
comunque il drago giallo è uno dei migliori cattivi del periodo, cattivissimo, più tradizionale rispetto allo schizofrenico murdo...
stupenda la seconda copertina, buona anche la prima con un clamoroso difetto di stampa (almeno la mia copia)
la quarta di copertina del secondo albo invece è in un insolito rosso
voto 9

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bandidos!
numeri 353 e 354, testi boselli, disegni della monica
buona storia, uno spaghetti western con il bimbominkia, un superbimbominkia che ruba la scena a tutti, soprattutto a zagor...
uno "zagorino" metafumettistico, un omaggio alla parte più fanciullesca del lettore: cico racconta le storie di hellingen ai bambini...
storia giocosa ma con un piccolo dettaglio (la pedofilia) che non si era mai visto su zagor, nemmeno burattini oserà tanto...
murdo è uno "zelig" del crimine, diventa superpistolero e acquisisce anche tutto il lessico tipico ("belzebù","inferno", "piombo", "scorpioni")
tortura cico, ma soprattutto uccide due inermi locandieri, ci può stare in questo tipo di storia, ma è una gigantesca incongruenza a posteriori
a me i disegni di della monica piacciono fin da questa storia, anche se è vero che saprà fare molto meglio nei decenni successivi
divertente il poncho di zagor con tanto di simbolo aquilino
molto bella la prima copertina
voto 8-

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le sette città di cibola
numeri 355, 356 e 357, testi boselli, disegni chiarolla
tex, per fortuna, appare solo alla fine: divertente il finale con le tavolette dei navajo che profetizzano l'avvento di aquila della notte...
anche tutto l'ambaradam atlantideo e la presunta "predestinazione" di zagor rimangono sullo sfondo oppure assumono contorni "grotteschi"
vedi lo "scolapasta" e la realtà virtuale, l'insistenza dello sciamano, l'ologramma di pahana accolto a pistolettate mentre parla di "peace & love"
i "padri nobili" di questo capolavoro sono altri: indiana jones, paperino, chiarolla... bisogna sapere entrare nel mondo di chiarolla...
bisogna accettare qualche vignetta venuta male, qua e là... una volta che ci si riesce, scatta la scintilla verso questo "artista"
la graziosa e fiera shumawi è soltanto la ciliegina sulla torta di un grande lavoro che non è nemmeno il migliore di chiarolla...
le città sono una più bella dell'altra: le mie preferite sono la "città del sole" e quella del "vento", la "città nera" con mazinga
ma meritano di essere menzionate anche le altre: la "città del cielo" con il pueblo, "la città che trema", la "città d'acqua", "la città rossa"
da segnalare anche la scure disegnata da chiarolla che è diversa, ha due lacci divaricati e diventa flessibile durante il lancio
che ci troviamo di fronte a un capolavoro lo si intuisce anche dal primo albo, dall'inizio con la traversata della valle della morte
l'apparizione psichedelica degli spiriti nuvola, il risveglio in mezzo a tutti quei "ricami", i costumi "carnevaleschi" degli hopi, le gag di cico
personaggi e dialoghi all'altezza della situazione, a sorpresa e per fortuna cico non fa battute sui suoi avi conquistadores...
meravigliosa la seconda copertina, la prima è a suo modo "storica" con lo zagor di pepe
pepe è molto presente nella storia, ha rifatto parecchi volti di zagor...
CAPOLAVORO
voto 10

la strega della sierra
numeri 357, 358 e 359, testi boselli e burattini, disegni torricelli
è un "filler" tutto sommato accettabile, i disegni in alcuni punti sono buoni, vedi l'antro infernale della strega
torricelli da applaudire soprattutto perché si è ormai distaccato dal ruolo di semplice imitatore di ferri...
certo, è strano passare da "cibola" a questa storia, da boselli a burattini, dalla "diablera" yaska al fantasy di diablar...
in particolare, nakai e shumavi acquisiscono il tipico linguaggio forbito di burattini, e perdono qualcosa in termini di verve
poi la shumavi di torricelli, messa al confronto con quella di chiarolla... è una partita persa in partenza...
simpatico il finale, simile a quello di "incubi", in cui il vecchio navajo racconta ai bambini le storie di zagor...
buona copertina
voto 6

Immagine

sangue apache
numeri 359, 360 e 361, testi burattini, disegni cassaro
altre tracce toninelliane nella seconda odissea americana: ci sono i trafficanti, i cacciatori di scalpi, le botte in testa...
zagor combina poco in questa che potrebbe essere la "sandy river" burattiniana, purtroppo penalizzata dai disegni...
sì, forse è la migliore di cassaro, c'è una maggiore precisione, qualche intervento di pepe, ma non mi piace lo stesso...
non è quel tipo di disegni che ci si aspetta da un'operazione di "rilancio", ecco... meglio farla disegnare a donatelli...
peccato, perché la storia è buona, impreziosita dalla presenza dei parenti di cico e da un grande finale degno di nolitta
bello anche il particolare della lingua mozzata al neonato, la "m" tatuata sul petto, zagor in poncho e sombrero...
bella la prima copertina, stupenda la seconda
voto 8

Immagine

comancheros
numeri 362, 363 e 364, testi boselli, disegni andreucci
il personaggio di el diablo è geniale (avvertite pelù), tiene da solo la scena con le sue frasi ad effetto, come lupo grigio
anche lo stesso digging bill, rilanciato da boselli che gli affianca un piccolo caratterista e gli fa scoprire il suo primo tesoro
uno scenario texiano se non addirittura toninelliano (i comancheros sono sostanzialmente dei trafficanti)
ma mi piace il modo in cui boselli è riuscito a scrivere una storia "zagoriana", con cose da zagor, non da tex....
anche negli aspetti apparentemente più "fanciulleschi", ad esempio nel tormentone dei "fratelli di sangue"
con lupo grigio che alla fine invita anche zagor: "la mia vena è già aperta", come a dire "già che ci siamo..."
oppure l'imbarazzante siparietto con i rangers che sfottono zagor per le sue avventure con vampiri e druidi...
oppure i continui inviti a zagor per rimanere in texas e arruolarsi nei rangers... cross over permettendo...
di adam cran mi ha colpito il classico momento musicale: la canzone è "barbara allen", ma con l'attacco di "the butcher boy"
belle le acrobazie equestri dei comanche, bello l'assedio notturno sulla collina, con il trucco delle frecce incendiarie
altri particolari simpatici: la mappa nella fusciacca, la password "gli avvoltoio hanno fame", cico scatenato ballerino
e la brutta fine riservata a sharp e gunny che sembrano i pepe e stiletto del rinascimento zagoriano...
insomma, grande storia praticamente perfetta, disegni eccellenti di uno dei miei disegnatori preferiti, che volere di più?
forse zagor è un pò troppo "comprimario", ma è il prezzo da pagare in questo genere di avventura "romanzesca"
bella la seconda copertina
CLASSICO
voto 10

la locanda degli impiccati
numero 365, testi boselli, disegni ferri
un piccolo episodio umoristico come solo nolitta li sapeva fare, funziona tutto quello che deve funzionare
innanzitutto i disegni di ferri, la "venta quemada" è molto bella, sulla scia dell'abbazia di rose valley e di altre "case" ferriane
poi i "deplano y matamoros" costituiscono una valida alternativa sivigliana ai sullivan, dovrebbero tornare più spesso
finalmente cico riesce a rimorchiare, mentre un imbarazzato zagor respinge gli assalti di una graziosa squaw kiowa
"fiore della prateria è ancora giovane e cerca guerriero forte, uno come te", risposta di zagor:"ah!"
"fa conto di avere al fianco un uomo, almeno finchè dura la battaglia, poi ricordati che sono una ragazza"
fatima, zobeide e pamina parlano come qui, quo, qua ma le vediamo anche in mutandine mentre si cambiano d'abito
uno dei fratelli sangriento, tra l'altro, mette la mano sulla tetta a una di loro...
è un piccolo assaggio della tempesta ormonale di "vendetta vudu"
buona copertina
voto 7

Immagine

vendetta vudu
numeri 366 e 367, testi boselli, disegni laurenti
"l'esploratore scomparso" e "le sette città di cibola" sono storie zagoriane tutto sommato "tradizionali"
già con "comancheros" si inizia a vedere qualcosa di diverso, una storia più corale, quasi un piccolo romanzo...
"vendetta vudu" sperimenta in un'altra direzione, è una storia da "zagor special", con un ritmo tambureggiante, due albi e basta
anche nelle tematiche: l'esplosione della femminilità, la morte di zagor, patrick wilding, damballah, i demoni, le dimensioni
per queste ragioni, sostanziali o puramente "formali", non si può paragonare "vendetta vudu" agli horror di nolitta
è qualcosa di nuovo, è una storia provocatoria, è normale che anche zagor si adegui, più ironico e intraprendente del solito
spero che prima o poi a qualcuno venga di mente di fare una versione erotica di questa storia, troppo ghiotta l'occasione
le due protagoniste danno spettacolo, vedi la scena dei tarocchi, la "dottoressa" laveau, l'incubo guineano, la catena "bondage"
divertente anche l'estremo saluto di gambit, cico e marie, la larvata gelosia di cico nel finale e la letterina di gambit
mentre un'orchestrina intona "allons a lafayette" con "madame laveau" al posto di "madame comeaux"
comunque il salto di qualità di laurenti lo si vede già a partire dalla prima vignetta, la sequenza iniziale nel cimitero
curiosi i riferimenti al fumetto nero italiano nel personaggio di criminel o nel costume di capitan zombi
il legame con il passato è abbastanza labile, guedé danseur è disegnato in modo minuscolo, manco si vede...
la liberazione di maitre carrefour, come concetto, ricorda l'invocazione burattiniana del wendigo...
ma senza le sovrastrutture teoriche e gli eccessi di quella che oggi chiamiamo "deriva fantasy"
damballah è una versione africana di rakum, con tanto di armi magiche...
da ricordare, nel primo albo, lo spazio dedicato alla morte di donatelli
buone copertine, anche nella seconda zagor è brutto
CAPOLAVORO
voto 10

liberty sam
numeri 368 e 369, testi burattini, disegni ferri
la storia è accettabile, ha delle cose interessanti, il progetto di liberty sam, il bel personaggio di rebecca, il ribaltamento di "le jene del mare"
momenti di grande atmosfera "ferriana" come appunto il finale con il faro oppure la fuga dalla piantagione sotto la pioggia
però la storia ha un doppio, paradossale, difetto: da una parte, va tutto troppo liscio... dall'altra parte, la sintassi risulta troppo complessa...
zagor si finge schiavista, dice un sacco di "muso nero", "amico color carbone", però non nasconde il simbolo da supereroe....
con il flashback di "libertà o morte" burattini riapre una ferita, umanamente avrei preferito che almeno donne e bambini si salvassero
copertine normali
voto 7-

Immagine

la paura corre sul fiume
numeri 370 e 371, testi colombo, disegni della monica
grande storia, piccolo gioiello, anche qua evitiamo confronti con il passato, è una storia moderna, con il ritmo di "vendetta vudu"
però la metterei a metà tra i due filoni, "humour" e "pulp", soprattutto il primo, per via dei caratteristi, delle battute, delle gag
tipo quella con cico che ripensa alle sue conquiste amorose (tutte racchie), zagor che sbircia le carte del milord e viene insultato
soprattutto quella con cico che canta, insieme a fats domino e altri, "whiskey leave me alone" come kirk douglas in "il grande cielo"
memorabile il personaggio di "tris di sette", bello anche il personaggio del "colonnello", con le sue carte d'acciaio
la storia è un sorprendente incrocio tra zagor, dylan dog e mister no, un peccato che colombo si sia visto così poco
disegni ottimi, ricchi di particolari, con un cico espressivo, una gambit che non sfigura al confronto con quella laurentiana
allusiva la scena in cui gambit afferra la scure di zagor, simpatico il finale con i protagonisti che immaginano il futuro assieme
i giocatori hanno tutti un aspetto particolare, famoso il cameo di bonelli e canzio, massivo l'uso dei retini
splendida la prima copertina
voto 9

Immagine

la terra dei cherokee
numeri 372 e 373, testi burattini, disegni chiarolla
a differenza di sangue apache qui i disegni sono ottimi, un chiarolla più "libero" rispetto a cibola,prendendosi dei rischi
la scena della rissa è un pò troppo caotica, mentre satko e zagor sono spesso disegnati troppo uguali, vari interventi di pepe
bello invece il cofanetto con dentro il documento con il sigillo di giorgio ii, l'aneddoto su attakullaculla, l'alfabeto di sequoya
divertente la scena del processo, habitat naturale dei burattinismi, con zagor che irrompe e si becca un'ammenda di 50 dollari
il valore educativo è più importante della storia in sé, la storia dei cherokee viene affrontata con ricchezza di particolari
satko ha una commozione cerebrale, però trova la forza per una lectio magistralis sull'indipendentismo cherokee
zagor tutto contento perde tempo da sequoya, mentre linda e skip vengono presi in ostaggio e cico ammazzato di botte...
lo spiegazionismo affiora anche nelle ricostruzioni reiterate del piano del cattivo boss....
il linguaggio però è abbastanza colorito, gergale: "hanno gonfiato il pelo come due gatti"
zagor che dice "messer belzebù" e "le galere di satanasso" fa subito pensare a toninelli
due splendide copertine
voto 8

il figlio perduto
numeri 374 e 375, testi burattini, disegni donatelli
storia noiosetta, deprimente, povertà, malattia, usura, disgrazie a ripetizione, un corpo estraneo in questa seconda odissea
però la rivaluto, per essere un giallo burattiniano c'è poco spiegazionismo, a parte lo spiegone finale e i dettagli sulla gittata della doppietta
si punta sulla malinconia kenparkeriana, con molte vignette mute, flashback, vari dettagli che rimandano al periodo donatelliano/toninelliano
le sei dita, l'indiano guercio, la fascia bollita usata come disinfettante, l'inatteso suicidio nel finale e il controfinale con contrappasso
mancano le botte in testa e il linguaggio toninelliano, addirittura il capo degli indiani dice "miei bravi..."
ottima la seconda copertina
voto 6-

ombre su darkwood
numeri 376, 377, 378 e 379, testi boselli, disegni ferri
su questa storia devo purtroppo operare una vera e propria "inversione a u", l'ho sempre difesa, mi divertiva, adesso non più
riletta, anche alla luce di certi disastri odierni, l'ho ritrovata per lo più brutta, talvolta imbarazzante, quel che è peggio nociva
bisogna che tutti ci mettiamo attorno a un tavolo e chiediamo scusa a burattini e a chiaverotti, perchè boselli ha fatto di peggio...
dopo aver rilanciato zagor, boselli impazzisce e distrugge hellingen, dissacra ben stevens e il "ritorno a darkwood" un genere a parte
"incubi" era una storia di zagor, "ombre su darkwood" è già qualcos'altro, boselli ha fatto tutto di testa sua, sclavi non centra nulla
è stato un errore traslocare wendigo sulla serie regolare e, peggio ancora, nella saga di hellingen, sugli speciali era diverso
qualcuno doveva fermare boselli, doveva dirgli:"scusa, ma cosa stai combinando? ma chi te lo fa fare, lascia perdere"
bisogna dare atto a burattini per aver ridato un minimo di credibilità a un nemico raso al suolo, sodomizzato dai "demoni minori"
ricorda il kandrax di nicolai, con espressioni ridicole come "caro ex-nemico", "mio affezionato avversario","nemico del mio cuore"
altre cose imbarazzanti: i centauri, la zuccherosa liya, il modo idiota in cui si fa fregare hellingen da poe, l'iperspazio, il corvo
peccato, perché sono mischiate a vere e proprie perle che avrebbero meritato maggior fortuna o una diversa collocazione
vedere "la morte rossa" o "il pozzo e il pendolo" disegnati da ferri è un sogno che si avvera, mi piace anche la parte con puppetmaster
ma c'è lo stesso problema del maxi "racconti da altrove": ma che cosa centra questo delirio fantascientifico con edgar allan poe?
non contesto invece la struttura a "videogame", che è un modo come un altro per scrivere una storia di zagor...
in mezzo a tutto 'sto casino anche ferri perde la bussola in qualche momento: tonka senza trecce, rochas con i baffi
pagina 17, quarta vignetta, una delle vignette più omosessuali di sempre....
nell'episodio dell'uomo della folla viene citata la norma di bellini
copertine buone, la prima è ottima
voto 5/6

i misteri di redstone
numeri 380 e 381, testi casanova, disegni cassaro
dopo l'esagerato boselli, esordio del misterioso casanova all'insegna del minimalismo toninelliano
un episodio minore del passato di zagor, i cattivi da operetta, l'azienda di sementi, romanticismo appena accennato
giallo senza burattinismi, con un finale tragico, però la signora warton appare un pò troppo posata...
i disegni non mi piacciono, ci sono diversi interventi di pepe, la madre sembra avere la stessa età della figlia
bisogna però dire i primi piani di zagor sono tra i più belli e personali di questo nuovo corso, bellina anche elettra
la scure è quasi come quella di chiarolla, tre lacci divaricati l'uno dall'altro invece di due...
citazioni cinematografiche, psycho, la testa di cavallo del padrino
due copertine splendide, tra le migliori del periodo
voto 5/6

l'uomo dipinto
numeri 382 e 383, testi pelò, disegni torricelli
storia vetusta, però esagerata come "ombre su darkwood" con il joker nella parte di iron man, un cross over impazzito
e tutta una serie di invenzioni da far sbiancare hellingen e verybad: il paracadute, i robot, il dirigibile, le camere a gas
che poi uno si chiede: ma con tutto questa potenza di fuoco più i militari corrotti, a che serve manovrare gli indiani?
per non farci mancare niente anche un castello come quelli della loira in piena darkwood, l'armonium con orchestrofono
strampalati anche i nomi: skondlerwitz, babbenblain, coniglio possente.. e il titolo ambiguo "l'uccello di fuoco"....
i disegni sono tutto sommato discreti soprattutto negli esterni e negli interni del castello
copertine normali
voto 5+

l'eredità fitzmayer
numeri 384 e 385, testi casanova, disegni pesce
una versione scollacciata di "il buono e il cattivo", in piena sintonia con il nuovo corso di boselli, laurenti, eccetera...
pesce si diverte a "svestire" la misandrica riannon e l'aristocratica elizabeth, ma questo disegnatore non è solo "gnocca"
è tanto dinamismo e vari particolari pittoreschi, il "francese", i gauchos, la foggia dei vestiti, la chiave, la mongolfiera
come nelle storie di boselli zagor è abbastanza secondario, gli enigmi sono senza burattinismi, tra i trabocchetti compare mosé
altra connessione con boselli è l'aspetto musicale: "the song of wandering aengus", in realtà, è una poesia di yeats
inoltre il francese legge "le avventure di gordon pym" che poe ha ultimato durante "ombre su darkwood"
su un punto pesce è ancora abbastanza indeciso, il volto di zagor che insegue troppo la "posa" ferriana
buone copertine
voto 7

Immagine

il terrore dal mare
numeri 386, 387 e 388, testi boselli, disegni andreucci
capolavoro da top ten zagoriana, anche per i disegni, è uno dei miei disegnatori preferiti, se la gioca tranquillamente con ferri per me
storia ormai esportata in tutto il mondo in diverse lingue, in italia invece ci tocca l'ennesima riedizione di "zagor contro il vampiro"
accanto al vampiro, alla mummia, all'uomo lupo, al mostro della laguna, agli zombi, ci stanno sicuramente questi uomini pesce
e la triade hellingen, kandrax, rakosi dovrebbe essere allargata al gigantesco barone wolfingham, il vincent price zagoriano
sarà un caso, ma nessuno ha ancora avuto il coraggio di farlo tornare... oppure è boselli che non ha dato il permesso...
protagonista di grandi sequenze: la corriera, la chiesa, il covo sulla scogliera, il salto nel vuoto, i primi segni del contagio...
con cain e la defunta baronessa wolfingham forma un triangolo potente, da horror puro, tra malefici, tradimenti e sacrifici
c'è così tanto materiale da meritare ben più di tre albi, ci vorrebbe una miniserie prequel:"wolfingham le origini" o "cain le origini"
con cain che insegue wolfingham in giro per il mondo, londra, praga, i carpazi, il deserto del gobi... si scriverebbe da sola...
cain, tutto sommato, è un simpatico mentecatto, fantastico il prologo africano (si vede una tetta di marada, quasi senza capezzolo però)
fantastico anche lo scontro con zagor alla locanda dei "sette vizi capitali", con cain che sarebbe pronto a uccidere due bambini...
mi fa ridere vederlo, in flashback, nei panni di un tranquillo pescivendolo... grande anche la sua uscita di scena con il kraken...
l'ambientazione, come si può intuire, è delle migliori: l'apocalittica port whale, la scogliera, i sargassi, phobos e deimos, la nave fortificata...
se fosse un film vincerebbe l'oscar anche per i migliori dialoghi (romanzeschi), gli effetti speciali (la puzza) e il miglior sonoro (le urla)
altrove ha un ruolo tutto sommato marginale, ma in questo "pim pum pam" corale c'è gloria per tutti, il lanciafiamme è divertente
stupenda la prima copertina, anche la terza è bella
CAPOLAVORO
voto 10

Immagine

il clan delle isole
numeri 389, 390 e 391, testi boselli, disegni laurenti
dopo "comancheros" un altro romanzone boselliano in cui zagor e cico sono due comprimari in mezzo a tanti altri e il protagonista è murdo
ci sono pregi e difetti, ma i primi fanno sorvolare (o quasi) sui secondi, alla fine uno si è ormai affezionato a queste storie, c'è l'effetto nostalgia...
la storia è un ottimo mix tra romanzo, approfondimenti e questioni sociali... mi piace soprattutto l'elemento romanzesco...
le maschere da "fantasma dell'opera" o da carnevale di venezia, l'affetto morboso tra i due cugini, la bellezza principesca di lady emma
bellissima l'ambientazione, i castelli, le torri, i temporali, l'effetto "nebbia", le scogliere delle ebridi, i monoliti di callanish, i costumi tipici
interessanti alcuni riferimenti storici: l'odio per le pecore, la deportazione in tasmania, fraser, i patrioti italiani e la regina vittoria
come di consueto, molta attenzione sull'aspetto musicale, vengono suonate "leezie lindsay", "a man's a man for a' that", "bonnie charlie"
murdo, in tutto questo, ci sguazza alla grande... boselli addirittura gli ribalta il quadro, gli serve sul piatto d'argento un nuovo dualismo
alan grant delinque per brama di potere, il buon murdo invece no, lui lo fa per amore e per riscatto sociale, cuore di nonna...
mal si concilia con le stragi commesse in "alaska" e "bandidos", un ragazzino indiano stecchito, due peones fatti fuori a sangue freddo...
sgradevoli i sorrisini complici di zagor, siamo alla presa per il culo:"se scoprirò che hai ricominciato a far del male, ripasserò l'oceano..."
in questo ordine di difetti si inserisce anche il comportamento un pò troppo infantile durante i combattimenti...
poi anche ramath che si tiene in contatto con tutti con il pensiero, manco con il telefonino...
piccolo accenno alla predestinazione di zagor, etichettato come "eterno campione"
ottime copertine
voto 9

Immagine

il mistero dell'unicorno
numeri 392, 393 e 394, testi burattini, disegni chiarolla
rispetto a "le sette città di cibola" le conversazioni su atlantide iniziano a farsi sempre più professorali, ma è inevitabile con burattini...
i baloon sono strapieni, zagor fa una piccola lezioncina sulla storia di boston, c'è perfino il giallo con tanto di spiegone
ma è comunque una delle migliori storie del periodo e non solo, troppo appassionanti gli argomenti, troppo belli gli scenari
geniale l'idea delle armi di distruzione di massa a forma di uova, suggestivi i flashback con l'unicorno, l'epidemia, il sacrificio del capitano penn
weiss tiene abbastanza la scena, anche se il modo in cui perde la mano è un pò banale, tipicamente burattiniano (violenza sulle donne)
ma poi, opinione mia personale, era proprio indispensabile uccidere tutti quei poveri eschimesi, maledetto sadico?
la sorpresa della storia è felix, uno dei migliori personaggi di burattini, tra chaplin e spielberg, uno se lo sarebbe aspettato da boselli...
fa ridere come è disegnato, un soldo di cacio che riesce a fregare zagor due volte, nonostante una paternale, oscura un pò cico ma pazienza
honest joe è già un pò più incisivo rispetto all'apparizione precedente, in quella che ormai è diventata una staffetta con fishleg
a differenza di tante storie recenti, qui il finale è ottimo, con la mongolfiera e il sacrificio di van dicke...
anche zagor sarebbe pronto ad "andare a morire da solo, come fanno gli eschimese", qualora iniziasse a ricoprirsi di pustole...
nel finale zagor rassicura tutti, il ghiaccio terrà al sicuro le armi, ma ve lo immaginate oggi, con il disgelo...?
curiose alcune esclamazioni, oltre ai "capperi" di felix, anche il "san crispino" del barcaiolo....
i disegni sono eccelsi, chiarolla sempre meglio:i bassifondi di boston, il mare in tempesta, la piramide maya, la caccia alla balena
specializzato nelle bellezze femminili quasi quanto nei bambini, oltre a felix c'è il piccolo eschimese sopravvissuto alla furia burattiniana
stupenda anche la "copertina" di chiarolla del darkwood monitor, ispirata proprio da questa storia credo, con il suo bel zagor capellone
ferri non è da meno, fantastiche le prime due copertine
CLASSICO
voto 10

Immagine

il diabolico mortimer
numeri 394, 395 e 396, testi burattini, disegni ferri
uscito finalmente di scena il murdo originale, burattini si fa il suo "murdo" personale da coccolare, ma per fortuna è cattivo e basta
capace di tenere la scena da solo, di farsi beffe di tutti, anche di zagor che ammicca:"è l'unico avversario che non ho mai incontrato"
la parte più divertente è quella con il mamba, ma anche quella in cui riesce a prevedere le mosse di pollack, dopo il furto della tabacchiera
simpatico anche il reverendo latimer che va in giro con un diabolico bastone con la testa di lupo, però sbaglia citazione
non sembra un errore di stampa, c'è scritto "libro dei poveri" invece di "libro dei proverbi, ahiahiai moreno....
il suo trucco, restare sotto traccia e far fare tutto a rabbit, gli permette di sfangarla ma manda a monte la sua rapina
in effetti è strano che un individuo così machiavellico se ne vada in giro facendosi vedere con questo brutto ceffo dal labbro leporino
rabbit osservando i dipinti di sybil dice:"se fosse la mia donna, saprei io come farle passare il tempo..."
mortimer è circondato da un sacco di questi "mostri" dei bassifondi, una carrellata toninelliana di sgorbi, il gobbo, il nano, il fagiolone
come canta cico:"a new york son così tanti gli assassini dei passanti che gli tocca a ogni aggressione fare a turno e a rotazione"
sybil è una deliziosa eccezione, una delle tante perle ferriane, un ferri tipicamente anni novanta, a suo agio nelle tante scene notturne
sempre ottima la presenza di lapalette, il mio caratterista preferito, spassosa la scena dell'evasione, con lui e zagor travestiti da secondini
zagor viene manganellato di brutto da malcovich, e gli esce fuori qualche vocabolo strano:"sbirro", "giuggioloni", "sganassoni"
lo spiegazionismo è incistato in una storia del genere, quasi non si sente, il finale è veloce e senza tanti fronzoli
altre due fantastiche copertine, un periodo di grande ispirazione per ferri
voto 10

Immagine

vampyr
numeri 397, 398 e 399, testi boselli, disegni della monica
viene da ripetere quanto detto per "il clan delle isole", ci sono pregi e difetti, ma alla fine vincono i primi, l'affetto, la nostalgia per queste storie
storia di rottura rispetto al passato come "ombre su darkwood", si inizia a parlare senza tanti giri di parole di mostri, magia, "energie psichiche"
rakosi subisce quasi la stessa parabola discendente di hellingen e del kandrax di nicolai, tanto da usare verbi non consoni come "sbatacchiare"
sono parole che non mi aspetterei mai da un vampiro, nè tantomeno da un barone... è un arcivampiro imbolsito, crepuscolare
abbastanza ridicolo il personaggio della signora fairchild, la vecchia pazza che rakosi si tiene in casa come badante
ma alla fine si viene comunque conquistati dal tono affabulatorio di boselli e dalla sua passione per la materia...
questa storia si colloca a metà strada tra dampyr e il bel dossier sui vampiri scritto da boselli nell'almanacco della paura del 1993
la casa di korasi è tappezzata da aglio e libri sull'argomento, "trattato sui vampiri e le apparizioni di ungheria e moravia" di augustin calmet
"de incorruptione cadaverum", "dissertazione sopra i vampiri" giuseppe davanzale, "histoire des vampires" di collin de plancy
se in "ombre su darkwood" c'era l'insopportabile wendigo, qui invece ci sono la baronessa e la contessa (avvertite ruggeri)
quest'ultima sbarca sulla nave "lady godiva", non ancora ai livelli dei capitoli successivi, comunque affascinante (il ritratto del bronzino a firenze)
la redenzione per lei è più credibile che in murdo, in quanto femmina dannata, quindi lunatica e manipolatrice per natura
frida bellissima nella versione dellamonichiana, alle prese con incubi molto ben realizzati e con il chiodo fisso di zagor...
la vediamo finalmente nella capanna, si struscia per errore sul letto di cico, rivela il segreto di pulcinella:quella notte, sul fiume, hanno fatto sesso
i dialoghi di zagor sono abbastanza strani, con un fiorire insolito di "amore mio", "la mia frida", però visto che si tratta di frida, ci sta...
il gelosissimo cico, alla fine, tira un sospiro di sollievo:"quella donna era più pericolosa di hellingen e rakosi..."
da segnalare, quasi oscurato in tutto questo romanzone, l'immancabile bimbominkia, imre:"ho ucciso un vampiro, hurrah!"
i disegni di questa storia sono stati criticati, a me sembrano mediamente molto belli, nello stesso stile minuzioso delle storie con rauch
bello il prologo europeo, il particolare del lampione, i cavalli, poi la ghost town carbonifera, e a me piace anche la sua versione di rakosi
i personaggi arrossiscono come nei manga, ma l'unico vero difetto sono i lupi mannari, disegnati maluccio effettivamente...
copertine buone, soprattutto la seconda, ma la copertina di darkwood monitor ispirata alla storia è molto più bella....
voto 9

il ponte dell'arcobaleno
numero 400, testi boselli, disegni ferri
come il fantasy sarebbe dovuto rimanere confinato sugli speciali, anche il numero 400 sarebbe dovuto rimanere confinato al numero 400
un errore inserire la riappacificazione tra zagor e il padre nella continuity e a considerarla come una cosa reale, e non come un fatto "mentale"
che poi è anche il difetto di questa storia: era meglio focalizzarsi sul "viaggio" di zagor e basta, invece di tutto 'sto ridicolo delirio fantasy
che centrano la strega velina, i demoni, zagor morto e risorto, i fratelli di kinsky? meglio i parenti di fitzy tirati fuori da toninelli in "acqua di fuoco"....
il messaggio è molto positivo ed edificante, zagor fa pace con il suo passato, non nasconde più il ritratto, cico che lo omaggia cantando molly malone
i colpevoli vengono perdonati e trovano la pace accanto alle loro vittime in paradiso... però, boh... forse sono io che non sono pronto ad accettarlo...
mohican jack era affascinante, ma era pur sempre un assassino... uno che si firmava con il sangue delle vittime, come un serial killer...
c'è da dire che, qui, il padre di zagor motiva ancora le sue azioni con l'odio e l'ambizione... insomma, burattini ha le sue responsabilità...
ha annacquato boselli che, prima di lui, aveva annacquato "zagor racconta", oggi mike wilding è praticamente un santarellino...
grandi disegni e grande copertina, comunque, forse l'unica cosa che conta in questo genere di albi?
voto 5/6

FINE.


Ultima modifica di Kramer76 il mer ott 27, 2021 1:30 pm, modificato 22 volte in totale.

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ZAGOR IZ BACK

"Quinta centuria 401-500 (prima parte)"

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paura sull'alta sierra
numeri 401 e 402, testi marzorati, disegni d'arcangelo
sorprendente questa toccata e fuga di marzorati, il primo albo è un gioiellino, il secondo un pò meno però ha un finale distruttivo
la confezione "glaciale" è quella che ha fatto le fortune del "rinascimento zagoriano", ma ci sono tracce di toninelli (gli sgorbi di golgotha)
più che di toninelli, trattasi in realtà di citazione cinematografica, è una "famiglia" da film horror come quella dei naufragatori rauchiani
tanti i dettagli macabri: i lupi che pasteggiano con membra umane, il ladro assiderato, la squaw nel camino, il tale che va in giro con la moglie morta
caleb è un ottimo personaggio che ruba la scena a tutti, anche a zagor, con i suoi trucchi alla "rambo", i mocassini da grizzly e il monologo
i dialoghi, in alcuni momenti, sono addirittura "lirici", vedi la riflessione di joanna (altro bel personaggio) sui trappers che è anche la chiave di tutto
"spogliati delle fattezze umane per assumere quelle delle loro prede, lo sguardo inquieto e sfuggente, come lupi spintisi troppo lontano dai loro rifugi"
riflessione, peraltro, accompagnata da una bella vignetta in cui due trappers sembrano provare gusto mentre scuoiano un alce
simpatica anche la sfida tra cico e il trapper su chi racconta la storia più paurosa, cico racconta "vendetta vudu" mimando uno zombi
nei disegni ci sono già tutti i difetti che porteranno bonelli ad allontanare d'arcangelo (ad esempio uno zagor bruttino)
però è indubbio che siano ancora più che accettabili, anzi adatti al tipo di storia
buone copertine
voto 8

lampo mortale
numeri 403 e 404, testi colombo, disegni cassaro
storia eretica perché trasformare darkwood nel set di uno spaghetti western non è poi molto diverso dal fantasy
colombo si diverte e, tutto sommato, fa divertire con questa marolliana carrellata di citazioni filmiche
dalla pistola nel vassoio alle mele, dall'ombrellino alla stecca, con "vai a morire da solo?" ripetuto più volte
"divertente", se così si può dire, anche la parentesi dedicata ai genitori adottivi di johnny nakiar
due squallidi individui che prendono a cinghiate il piccolo e fanno "pio pio pio" alle galline come dei borgatari
zagor fa zagor cercando di reprimere l'esuberanza di nakiar, ma poi si fa trascinare nel gioco
ci sono sbandate topolinesche che imbarazzano (la nebbia magica, il presidente bubba, l'asino salvador)
però, paradossalmente, la storia ha una conclusione "matura", con l'inattesa morte del protagonista
questa contraddizione è presente anche nei disegni, brutti, fastidiosi nelle tante sparatorie...
ma forse i più adatti a questa specie di cartone animato, vedi il dettaglio del cavallo spompato...
voto 5/6

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i dannati della valle
numeri 405 e 406, testi burattini, disegni pesce
si potrebbe vedere come un omaggio alle vittime del vajont: come a dire, se ci fosse stato zagor, magari non sarebbe successo...
tragedia che mi ha sempre impressionato per via dell'onda (tra le più alte mai registrate) e dello spostamento d'aria che deve aver provocato
a quest'ultimo si accenna in una vignetta, mentre devo dire che l'onda poteva venire molto meglio, è l'unico difetto di questa storia...
per il resto trattasi di piccolo gioiellino, forse sottovalutato nell'ambito delle storie burattiniane, disegnato ottimamente da pesce
burattini si sbizzarrisce con "rocce sedimentarie", "scisti cristallini e argillosi", "strati inclinati di quarantacinque gradi"
dalla cosa curiosa dell'oro scavato con gli idranti si passa a parlare di industrializzazione, banche e cooperative...
però, al di là di questi "tecnicismi" tipicamente burattiniani, la storia non ha tempi morti, scorre via veloce come l'acquedotto
una storia dinamica come il suo disegnatore che abbandona gli esperimenti ferriani di "l'eredità fitzmayer" e si fa il suo zagor personale
vignette ricche di particolari, vedi la folla nel saloon, oppure percy e quimby che salgono la scala e hawes che continua ad osservarli
i pregi di questa storia si possono riassumere in tre punti: il primo è zagor che torna a gareggiare, in ordine alfabetico (quindi per ultimo)
con cico che gli fa da impresario: "tu sei lo spirito con la scure" "appunto, con la scure, mica col fucile"
il secondo punto è il finale molto bello, teatrale, tipicamente western, con gli stivali di zagor in primo piano
il terzo sono le donne, belle e malinconiche, anche se i discorsi iniziano a farsi pesanti, con ricatti, violenza e prostituzione...
ottima la seconda copertina
voto 9

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la vendetta di mortimer
numeri 407 e 408, testi burattini, disegni ferri
il "biondo" che fa impazzire il mondo mette in scena la sua prima, piccola, "vendetta trasversale" ai danni del povero tonka
la provenienza dai bassifondi viene fuori nell'usa e getta dell'orfanello, una bastardata kafkiana a cui contribuisce con trasporto la bella sybil
nel regno di zagor mortimer deve giocoforza sfoggiare capacità complottistiche quasi sovrumane, con tanto di tuoni e fulmini
almeno fino al patatrac di metà secondo albo, gli riesce l'impossibile: e se i soldati avessero ucciso tonka o i mohawk avessero reagito?
lo spiegazionismo è incistato nella storia, come una forma di sadismo, anche se bisogna dire che rispetto alla precedente c'è qualche eccesso
la sintassi si fa un pò troppo pesante e si potevano ridurre le divagazioni sulla storia della lega e su "l'inferno dei vivi"
il voto finale va comunque tutto ai disegni che sono tra i più belli del periodo, un esempio della svolta stilistica di ferri
belle anche le scene d'azione, con zagor che vola tra gli alberi alle spalle del fuggitivo, il lancio della scure
metafumettistica la vignetta in cui sybil ritrae tonka, mentre l'ultima vignetta ammicca a uno dei tanti futuri ritorni
splendida la prima copertina
voto 9-

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una pallottola per kelso
numeri 409 e 410, testi colombo, disegni dotti
è rinascimento zagoriano inoltrato, ma l'ombra di toninelli aleggia su questo felice periodo zagoriano più di quanto si possa pensare...
ambientazione texiana (o spaghetti western come "lampo mortale"), l'iperviolenza dei cacciatori di scalpi, le uniformi realistiche, il "pard" bob
ma, a differenza che nel medioevo zagoriano, zagor è in forma e soprattutto lo è cico, maltrattato dal pard guercio, ma non dall'autore
molto bella la scena in chiesa con la statua dell'arcangelo michele, bello anche l'elogio metafumettistico tributatogli dal biografo eastwoodiano
è uno zagor moderno nella forma e nella sostanza: kelso, più che ben stevens, ricorda preacher e vento mortale, razzista per il solo gusto di esserlo
bello cattivo l'inizio, con il giudice/maggiore che legge "l'ultimo dei mohicani", la violenza inenarrabile, ma solo suggerita, su janice
anche bob non scherza, impiccando il sergente alla fine, mentre l'iguana "satana" finisce calpestata dai cavalli
inevitabilmente i dialoghi sono texiani ("i chierichetti"), ma innaffiati da uno scatenato citazionismo alla marolla e dalla coralità boselliana
lo zagor di dotti, soprattutto nel primo albo, è poco riuscito, quasi rinuncia a farlo bene, ricorda cubbino o l'allievo mangiantini...
si sente la mancanza del correttore pepe... ma, per il resto, i disegni sono eccelsi, della stessa categoria degli andreucci, ricchi di dettagli
vedi ad esempio gli indiani, la tavolata con il prete, la posa di cico, zagor in braccia conserte, bob spaparanzato, il cavallo caduto in trappola
spassoso il dettaglio dello striscione con "happy birthday judge" e la "p" aggiunta successivamente
troppo spoglia la prima copertina, con uno zagor strano, anche kelso non è venuto tanto bene...
voto 9+

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fratelli di sangue
numeri 411, 412, 413 e 414, testi boselli, disegni marcello
storia predestinata ad essere un kolossal, per via dei nomi importanti coinvolti, per i paralleli espliciti con la saga di manetola...
più che il tormentone dei "fratelli" (con crane che dice anche all'indianina "ti vedo come una sorella..."), a deludere è il "volemose bene" finale
zagor quasi toninelliano, trafficanti, botte in testa... ma si riscatta con alcune riflessioni nolittiane e con alcune sequenze di epica pura
l'attacco alla fattoria con damballah e la battaglia tra messicani e penateka, con gli attaccanti in controluce, in queste parti si sfiora il capolavoro
però la cosa più bella di questi quattro albi è uno dei migliori cico di sempre, chiamato in causa nella sua messicanità, un cico cichiano ma maturo
ci sono un sacco di canzoncine che rivaleggiano con "il lamento del serpente", "la ballata del comanchero" per distrarre i bambini assetati
corredata da simpatiche illustrazioni, come anche il "canto di morte" al palo della tortura (come in "incubi") e l'aneddoto sulla madonnina del pilar
si lascia andare a veri propri sfoghi, l'epitaffio all'ingenuo compaesano juan perucho, lo sfogo con zagor (altro legame con "incubi")
altra cosa che fa pensare a "incubi" è la cornice fiabesca, però gli approfondimenti storici sulla comancheria sono toninelliani...
i messicani sbandati ricordano gli spagnoli di "seminoles", squallidi anche i cacciatori di bisonti che si mangiano i cani...
tre buone copertine e una bellissima, quella con il tricolore messicano
da segnalare che nelle anticipazioni il cielo era rosso
voto 9

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fuga per la libertà
numeri 415 e 416, testi burattini, disegni pepe e della monica
"buona la seconda" per burattini, dopo la modesta storia con liberty sam, questa invece è praticamente perfetta per me
perfetto equilibrio tra scene d'azione e pause riflessive, tra drammaticità e divertimento, perfetto commiato per pepe
l'icona dello zagor granitico di burattini: lui in catene che guarda in cagnesco l'aguzzino, mentre questo gli solleva il volto con la pala
anche cico più risoluto del solito, però iniziative del genere le prendeva anche nolitta, ad esempio in "condanna a morte"
il finale non è da zagor, ma ci può stare in una storia in cui l'utopia zagoriana è alle prese con il razzismo legalizzato
i travestimenti sono senza dubbio da zagor, e gli autori attuali dovrebbero ricordarselo: "in fondo lo spirito con la scure è un pò attore"
lo scafista baxter ricorda il capitano seabrook e addirittura si spaccia per capo di una "organizzazione non governativa"
a posteriori, risulta beffardo anche il finale in cui zagor spedisce i fuggiaschi a casa dei cherokee, che di lì a poco verranno deportati...
da segnalare alcune pagine disegnate da della monica, all'inizio e a cavallo tra primo e secondo albo
da ricordare anche la quadrupla con l'infernale solfatara
stupenda la prima copertina
voto 9+

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il tesoro di jean lafitte
numeri 417, 418 e 419, testi burattini, disegni chiarolla
si sente l'influenza boselliana, per la coralità, gli incubi, il ritmo frenetico soprattutto nel finale, però va dato atto a burattini
dopo "fuga per la libertà" un'altra grande storia, un epico uno/duo, spiegazionismo alla "marinara", vedi i "cinque buoni motivi" di lafitte
la sua tipica logorrea si sposa perfettamente con il gergo marinaresco, vedi anche l'aneddoto sull'origine del nome "isola dello scheletro"
la figura di lafitte viene romanzata ai fini avventurosi, nè troppo pirata, nè troppo signore, conquista gradualmente la fiducia di zagor
chiarolla estremizza il suo stile, sempre più schizzato e nervoso, l'effetto talvolta è straniante, qualche vignetta gli è venuta male
ma ne vale la pena se poi si toccano queste vette di eccellenza, denise lafitte è la ragazza più bella mai apparsa su zagor
primi piani meravigliosi, quei capelli... affascinante il risveglio nel lettone, con i giochi di luce creati dalla persiana...
fiore all'occhiello dell'emancipazione femminile avvenuta nel "rinascimento", fa ridere quando prende a schiaffi jacques
bellissima anche la marie laveau chiarolliana, mentre a laurenti denise non riuscirà troppo bene, secondo me...
i filibustieri sono più pittoreschi di quelli ferriani, vedi lo spettrale lafitte, barbe-en-feu, grammont che si gusta un ananas...
ultima, ma non ultima, l'ambientazione con il labirintico bayou, l'oceano in burrasca, la letteraria isola dello scheletro
tornando ai dialoghi, da segnalare anche una parolaccia("deficiente")
molto bella la terza copertina, anche la seconda
voto 10

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il ritorno di cain
numeri 420, 421 e 422, testi boselli, disegni andreucci
questo capolavoro ha solo due piccoli difetti: il finale è un pò troppo sbrigativo, come da tradizione boselliana
e due albi e mezzo sono pochi, quando hai a disposizione questo ben di dio, in generale la trasferta africana è durata troppo poco
comunque la qualità è così alta che sono tutte questioni di lana caprina, compresa la cosiddetta "deriva martinmysteriana"
zagor, con gli occhi che gli brillano, dice:"tutti gli archeologi del mondo vorrebbero essere qui" e come dargli torto?
volendo stilare una top ten, dentro ci metto sicuramente l'esplorazione di achron, una goduria per gli appassionati del genere
con i suoi edifici e le sue necropoli, in particolare la cripta regale di kush, con quelle statue... andreucci si è superato...
ogni prova di andreucci è stata diversa dall'altra, chissà come sarebbe stata la prossima, un delitto che non abbia più disegnato zagor
poi le pitture rupestri del tedrest ricalcate su quelle realmente esistenti e risalenti al periodo neolitico...
quindi il prologo, zagor che sbaraglia gli ibo fingendosi damballah, le cateratte, il siparietto con il re di yaour e lo yu-yu
la traversata del sahara, la spettrale apparizione della carovana kushita nel mezzo di una tempesta di sabbia
il finale fantasy presso la fortezza nubiana di geebel shat, con zagor travestito da legionario e il carro trainato dai cavalli zombi...
infine le mie due cose preferite: il racconto della regina delle sabbie, pura magia da "mille e una notte"
e il colonnato con l'inscrizione romana, con didascalie cichiane che ricordano quelle di fishleg in "l'esploratore scomparso"
a proposito, il solito gran cico boselliano a cui andreucci dona grande espressività... digging bill è un imbucato...
mentre cain risulta più posato, passa dal fanatismo crociato all'essere una specie di capopopolo antischiavista
anche se poi, se non fosse per il solito buon cuore di zagor, farebbe morire di sete gli arabi...
gli eccessi spettano al bimbominkia tuareg, il "bujadi", che poi prenderà il sopravvento nella storia del 2011
bello il personaggio di marada, tipica bellezza berbera
la prima copertina è stupenda, buone le altre
CLASSICO
voto 10

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l'impero di songhay
numeri 422, 423 e 424, testi boselli, disegni laurenti
la saga africana si conclude con il botto, con una storia più innovativa, sognante, mentre "il ritorno di cain" non è altro che la classica "odissea"
in questa storia si "osa" pur rimanendo all'interno di alcuni paletti invalicabili, almeno nell'epoca della sua uscita, oggi forse sarebbe diverso
non si dice, ma si capisce che la storia odora di sesso selvaggio, con zagor trasformato in toy boy leopardato, sfiancato dalle notti con marie
comunque per gli standard zagoriani è già qualcosa, magari si potrebbe pensare a un reboot erotico, spero che prima o poi si faccia
magari potrebbe essere coinvolto lo stesso laurenti... la sua versione di denise delude, ma marie l'ha plasmata lui, è cosa sua e si vede...
bello anche questo zagor possente, capellone, molto più personale rispetto agli esordi, peccato quel primo piano poco riuscito quando torna in sé
bella la sequenza in soggettiva nella stanza dove sono custodite le armi di damballah, che è un pò il rakum del "rinascimento" zagoriano
bella la seconda copertina di ferri, però sarebbe stato un bello shock vedere zagor in costume leopardato in copertina....
con zagor in crisi di identità, boselli ha modo ancora una volta di valorizzare il personaggio di cico protagonista di alcune gustose scenette
il primo stupore ("ma come ti sei combinato?"), poi quando damballah sorprende cico e marie insieme, la canzoncina alla nino d'angelo
"come puoi non ricordare, quella volta in mezzo al mare" e il finale omosex più che mai:"secondo me, tra quei due c'è stato qualcosa..."
la presunta conversione di marie è molto più credibile di quella murdiana, bello anche il parallelo con "la laguna dei morti viventi"
con zagor che salva marie un pò come cary grant con eva marie saint in "intrigo internazionale"
bisogna dire che i mostri non sono riuscitissimi, troppi vermi, però il portale alla king kong è bello
anche vendhys perde il confronto con i colleghi precedenti, però se ne esce con una frase cult
"a me le donne piacciono mute, possibilmente fredde"
inevitabili i pigmei bimbominkieschi
CLASSICO
voto 10

la terra della libertà
numeri 425 e 426, testi burattini, disegni ferri
lontana dall'essere una grande storia, con un autore più attento a una articolata sintassi che non alla naturalezza del dialogo
c'è pure lo spiegone finale, però nel complesso leggermente meglio di "liberty sam", storia godibile e mini-saga passabile
risulta tutto abbastanza sbrigativo (zagor che ammazza a sangue freddo il re gezo), rispetto a un soggetto promettente
le famose "guerriere della savana" ad esempio si guadagnono gli onori del titolo, ma fanno una veloce comparsata
poco sviluppato anche il personaggio di lobo rodrigues che avrà un ruolo migliore in "sangue su bahia"
bizzarro lo spot zagoriano alla birra liberiana e un'inedita prece cichiana:"santa cunegonda, salvaci dall'onda"
curiosi i corsi e ricorsi storici, con la xenofobia dei nativi contro i profughi afroamericani e la coloniziation society
l'epidemia di malaria (due secoli dopo, da quelle parti arriverà l'ebola) e liberty sam sulle orme di george weah, o viceversa
per quanto riguarda i disegni, mi dispiace ma su denise non ci siamo proprio, mentre jacques è disegnato come un bamboccio
anche lafitte, gli riuscirà molto meglio nella storia yucateca, forse con più tempo a disposizione...
per fortuna il maestro ci regala comunque alcune delle perle delle sue: la visione dantesca di liberty, la burrasca
auspico caldamente una nuova trasferta africana
buone copertine
voto 7-

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veracruz
numeri 427 e 428, testi boselli, disegni pesce
buona storia, la rivaluto decisamente, è la "puerto juarez" del rinascimento zagoriano, ma molto più sviluppata
l'incontro tra boselli, guitar jim e il cielito lindo del messico non può che essere accompagnato costantemente dall'elemento musicale
il gioiellino è la scena con i tre gonzales ricostituiti che intonano un esilarante "ay pobre cico ayayayay" e "molly malone"
ci sono anche "the outlandish knight", "i'm a poor lonesome cowboy" (lucky luke), "greensleeves", "the yellow rose of texas"
i dialoghi sono brillanti, vedi i battibecchi con jim in cui addirittura quest'ultimo prova a corromperlo mettendo in mezzo frida...
l'atteggiamento di zagor con jim è corretto, magari fosse stato così ruvido anche con quella canaglia di murdo...
boselli, purtroppo ormai totalmente assorbito da tex, si lascia scappare qualche "sganassone", "figlio di una puzzola"
zagor proprio come in "puerto juarez" o con toninelli prende botte, il solito colpo di striscio, e si fa pure narcotizzare con una tisana
però si riscatta nel bel finale in cui uccide il capo dello squadrone della morte, durante un assedio alla "butch cassidy"
simpatico anche il momento della fucilazione con un uso bizzarro del grido di zagor... curioso anche lo spagnolo di zagor...
pesce ormai un punto fermo nel panorama zagoriano, pearl nightshade è una blondie "rinascimentale" con maggiordomo
momenti "caldi": quando viene frustata legata alla ruota, la scena di sesso con jim, non mostrata ma abbastanza chiara
pesce torna a fare alcuni primi piani ferriani come all'esordio
buona la prima copertina
voto 8

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la nave nera
numeri 429 e 430, testi boselli, disegni della monica
la difficile eredità del rakosi nolittiano/castelliano/ferriano è definitivamente raccolta dal nuovo maestro della notte, della monica
la sua ylenia rivaleggia con denise lafitte per il ruolo di donna più bella mai apparsa sulle pagine di zagor, sicuramente uno dei migliori personaggi
pelle bianca, chioma rosso tiziano, occhi verdi, in pratica il tricolore ungherese personificato... sarà altrettanto difficile lasciarla morire...
l'alleanza qui è ancora momentanea e lascia spazio a un finale spietato, senza tanto buonismo, con ylenia alla deriva ed elsphet bruciata viva
geniale l'idea di ambientare una storia di vampiri ai caraibi, la scena dell'abbordaggio della "black ivory" alla "paloma" è un capolavoro
accattivante anche l'inizio con van zant sedotto dalla contessa, l'architettura tipicamente coloniale di hispaniola...
qualche passaggio realizzato in maniera troppo veloce, ad esempio l'attacco di van zant al villaggio, due/tre vignette troppo poche
in "il mostro della laguna" zagor ammazzava gli squali come sardine, però armato solo di un chiodo arrugginito forse è un pò poco...
in queste ultime storie di boselli qualche botta "toninelliana" di troppo, il solito colpo di striscio...
due eccellenti copertine
CLASSICO
voto 10

il ritorno di kandrax
numeri 431, 432 e 433, testi boselli, disegni ferri
il primo albo è uno shock, un azzardo, una tempesta perfetta, il quarantennale, il ritorno a darkwood, il ritorno di kandrax, "incubi"
come nel caso di hellingen, boselli colloca kandrax in un contesto che non centra quasi niente con lui (il vudu) e gli affibbia un satanasso (donn)
la differenza con la storia di chiaverotti sta nei disegni di ferri e forse nell'eco, non ancora spentasi, dei fasti boselliani
i disegni, in particolare, sono splendidi, vedi l'inizio con la capanna, la morte di katabe, la casa della follia, il rapimento di gambit, la morte di cico
simpatico lo scambio di battute tra cico e la ragazza:"di cosa soffre?" "il mio amico pensa di essere uno spirito" "poveretto"
il secondo albo si trascina stancamente, con zagor preso continuamente a botte, torturato, con il riciclo del grido visto in "plotone di esecuzione"
nel mezzo albo successivo si introduce una vaga e confusa situazione di conflitto, che serve solo da pretesto per il viaggio nell'altra dimensione
due ottime copertine e ottimo anche l'albetto in regalo
voto 6-

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gli eroi del ramo rosso
numeri 433 e 434, testi boselli, disegni torricelli
stessa categoria di "il signore nero", ma con una grafica migliore, è il miglior torricelli, regala alcune perle fantasy di indubbio valore
la prima vignetta con il campo di battaglia e la montagna di cadaveri, nemain uno dei personaggi più sexy di zagor, il drago, i cavalli d'acqua
tutto questo è zagor? no, non lo è, però c'è la chiave metafumettistica che è interessante (le favole della mamma di zagor che diventano realtà)
comunque la serie regolare (e la saga di kandrax) non è la collocazione più adatta per una storia del genere, meglio su uno speciale
dovendo scegliere, tra il signore nero, il wendigo e donn the dark, scelgo donn, meno ingenuo (vedi il tradimento di dermot)
da segnalare che balor compare anche in almeno due dylan dog, "l'armata di pietra" e "l'occhio di balor"
mentre morrigan compare nella storia di chiaverotti "falce di luna" ma in un ruolo negativo
tra i fianna spiccano il cichiano mac morna e il filastrocchiere oisin
altre due bellissime copertine
voto 8-

guerra eterna
numeri 434 e 435, testi boselli, disegni marcello
cose riuscite ce ne sono, soprattutto l'uomo di vimini, lo zagor astrale, l'apparizione nel bel mezzo della battaglia, la carica degli irochesi
ma è una conclusione abbastanza imbarazzante, anche per i nomi importanti coinvolti, questa "guerra" sembra proprio una cosa fatta in fretta e furia
ricordo di aver letto che questo ultimo capitolo doveva essere disegnato da dotti, questo aumenta la sensazione di "precarietà" della storia
è stato un grosso errore trasferire l'immaginario di "il principe degli elfi", "la fiamma nera", "anima nera" sulla serie regolare
e ancora più grosso tirare in mezzo due pezzi da novanta come hellingen e kandrax, modificarli nel dna a danno dei malcapitati prosecutori
il danno è anche più profondo, qui si è modificato proprio il dna di zagor, la deriva "magico-fantascientifica" parte da qui e da "ombre su darkwood"
"incubi","il signore nero", "il principe degli elfi" erano tutte storie facilmente declinabili in termini onirici, qui diventano realtà
in questa storia c'è uno dei più brutti cico di sempre, dal punto di vista grafico...
anche nemain... ogni volta perde un pezzo... perde tutto il suo fascino...
un'altra bella copertina, almeno quelle non mancano mai
voto 5/6

il libro del demonio
numeri 436 e 437, testi burattini, disegni cassaro
è arrivato il momento di fare pace con il demonio, l'unico autentico zenith 666, rivaluto questa storia che da altri è molto amata
penso in primis dallo stesso burattini che ci ha messo tutta la sua passione per il genere, un pò meno bonelli che lo parodiava con bat
il problema non sono le medie capacità logiche di zagor, ma un più che percettibile eccesso negli spiegoni finali, il compiacimento dell'autore...
per il resto la storia, soprattutto nel primo albo, fa tutto per mettere il lettore a suo agio, la neve, il castello, il ritorno di batterton
altre cose buone sono zagor e cico nell'ombra che ascoltano il racconto, la consegna del libro, l'esorcista, orfeo ed euridice, la donna nella gabbia
tra l'altro, sempre nel primo albo, secondo me c'è il miglior cassaro, che ha sempre fatto un ottimo zagor, con dei primi piani molto belli
bella anche julia, anche cico e batterton sono realizzati molto bene, forse un pò quello meno costante è cico
altre due ottime copertine, grande periodo per ferri
voto 6+

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delaware!
numeri 438 e 439, testi rauch, disegni d'arcangelo
solido esordio di rauch, una storia toninelliana con i trafficanti di whisky, gli aspiranti sakem, zagor che dice "tanghero" e viene chiamato "uomo dei boschi"
però zagor e cico sono quelli originali, in un buono stato di forma, affiancati dal simpatico willie drinky e dall'accattivante sarita, fatta subito fuori...
interessante l'inserto storico sulla guerra del 1812 (bloody jim e i suoi uroni) e quell'accenno di "horror" che impreziosisce il tutto (tawiskara e la nenia)
d'arcangelo già allora non era tra i miei preferiti, però questi disegni si lasciano guardare, sarita è ben realizzata
da ricordare zagor che uccide il cattivo con una derringer
buone copertine, soprattutto la prima
voto 8

il seme della violenza
numeri 440 e 441, testi burattini, disegni torricelli
la storia in sè è poco più di un tradizionale ritorno alla capanna nella palude, alla darkwood originale dopo la sbornia di kandrax
una storia quasi toninelliana (le tribù, i trafficanti, l'ubriacone, il trucco della casacca), ma impreziosita da tante piccole cose
uno zagor burattiniano (vedi come bullizza il bullo), i soldati agonizzanti, l'epitaffio di cico, soprattutto stella del mattino
qualche mielosità ("non sprecare parole ne bastano due" "ti amo"), ma è un bel personaggio che dà profondità alla storia
i disegni sono buoni, un aspetto che forse non si è mai sottolineato abbastanza è la bravura di torricelli nel disegnare le donne
soliti difetti di burattini, si parla troppo...
buone copertine
voto 7-

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i naufragatori
numeri 442 e 443, testi rauch, disegni chiarolla
dopo aver preso le misure nell'esordio, rauch inizia a fare grande cose, con uno stile apparentemente minimalista, va dritto al sodo
ottima questa famiglia di naufragatori da film horror, parto degenere della classica "le jene del mare" e di "il terrore dal mare"
ottimi tutti gli altri personaggi, dall'abbozzato ma comunque carismatico stormy jack a wasekah, la squaw affettuosa nonostante i maltrattamenti
passando per norah che è poco più di una ragazzina, infatti dice sempre "capperi" (come felix) e si fa raccontare da cico di capitan serpente
disegni perfetti per il tipo di storia, vedi l'inizio con il naufragio, i dowlers in paese, un cico espressivo, la ghost street tipicamente western
come al solito c'è qualche parte disegnata meno bene, magari più in fretta, ma alla fine ne vale sempre la pena...
due ottime copertine
voto 9

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thugs!
numeri 444, 445 e 446, testi burattini e priarone, disegni della monica
dharma e kubal singh erano personaggi pensati per apparire in una sola storia, una volta che li riprendi in mano è normale che ne esca qualcosa di diverso
poi è vero che burattini e priarone calcano molto la mano, soprattutto sul personaggio del rajah che è completamente un altro rispetto a quello di nolitta
è un fanatico ritardato, un burattino di dharma... forse con l'età si è rincoglionito o ha avuto un crollo dopo che kellog lo ha detronizzato
sul colonialismo inglese zagor viene chiaramente plagiato dai suoi nuovi alleati e finisce per non esporsi:"non ho elementi per giudicare" dice
tecnicamente non è neanche vero che ha sconfitto l'uomo tigre, come si vanta durante la storia... lo ha ucciso suo fratello...
fatta questa doverosa premessa, a me è piaciuta molto l'idea di mettere assieme tutti i tasselli del puzzle, dharma, i thugs, ramath, fishleg
l'india agli indiani, tutto si tiene, a differenza dei ritorni di hellingen e kandrax in cui sono state messe assieme cose che non centrano niente
il corvo murrah ricorda quello di poe ma è meglio, brillante anche l'idea di nascondere l'amuleto "tolkeniano" a casa di zagor
direi che il passato di ramath è lontano dall'essere banale e noioso come magari quello appioppato ad altri personaggi nel corso degli anni
già si era visto con la colombiana "l'ombra di kalì", burattini aggiunge il divertente episodio con il lord maniaco sessuale, tipicamente burattiniano
detto dell'insulso kubal, dharma parla troppo come tutti i personaggi di burattini, però qualcosina tira fuori dal cilindro
il vento, l'occhio della tigre, il continuo dualismo tra aquila e tigre, la schiavizzazione di zagor con dejavu nolittiano della scodella
i disegni sono ottimi, esotici (il rapimento di shakiri), mitologici, con un cico simpatico, vedi il piccolo dettaglio del maggiordomo e la mela
le tigri sono belle, però il mondo in cui si libera zagor è troppo ingenuo, ci si poteva sforzare di più
bella la prima copertina, quasi "anni settanta"
voto 9-

CONTINUA...


Ultima modifica di Kramer76 il ven ott 29, 2021 12:09 pm, modificato 19 volte in totale.

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ZAGOR IZ BACK

"Quinta centuria 401-500 (seconda parte)"

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la sorgente misteriosa
numeri 447, 448 e 449, testi burattini, disegni chiarolla
con il ritorno di kandrax boselli ha ormai sdoganato definitivamente il viaggio tra le dimensioni sulla serie regolare, la "deriva" è già iniziata...
burattini, da par suo, tenta di razionalizzare la materia ripescando per l'occasione metrevelic, il quale, in verità, è piuttosto fuori contesto
se non siamo ancora ai livelli dell'assurda "teoria dell'equilibrio" lo si deve alla buona fattura della storia in sè, un capone "centrifugato"
parecchio azzeccato risulta il meccanismo che permette di passare da una dimensione all'altra, nonché la sua collocazione ambientale
burattini usa le didascalie alla toninelli: "per un lungo istante zagor prova l'angosciante e dolorosa sensazione dei polmoni pieni d'acqua"
la meteora, il lago, l'indiano che emerge, tutto questo si potrebbe accostare, perché no, alle icone "dark" create da nolitta e ferri
la fonte della giovinezza zagoriana è anche una metafora del genocidio indiano, con zagor costretto a dare il colpo di grazia
soliti dialoghi lambiccati di burattini, con gli indiani che usano termini non consoni, ma il racconto finale è molto appassionante
simpatica la falsa pista sui vampiri, mentre gli anonimi emuli di pepe e stiletto tolgono spazio prezioso alla storia
zagor burattiniano in forma come sempre: riesce a sgozzare il grande capo con una freccia appena estratta dalla spalla
i disegni non sono tra i migliori di chiarolla, svarione tra primo e secondo albo, scambio di persona tra aska e lokai...
ma la classe non è acqua, bellissime le due indianine, bellissimi i primi piani del suo zagor capellone...
copertine belle
voto 8+

il sudario verde
numeri 449 e 450, testi russo, disegni ferri
rigurgito degli anni ottanta zagoriani: l'ubriacone, il "pericolo mortale", i poveri "mostri", uno zagor ignorante, l'ultima cupa vignetta, senza risate...
il primo albo fa venire l'acquolina in bocca, nel secondo la storia si fa più convulsa, lo stile è un pò grezzo, però nel complesso è positiva
stesso discorso vale per i disegni del maestro, spesso da guardare e riguardare, la bella dorothy, il fratello guardone, il truce slater
i mostri sono riusciti quando sono ancora "a metà", come nel caso di leonard e olsen oppure il mostro del primo albo
più si va avanti più diventano grotteschi, tirati via, fino all'improbabile super-mostro che ricorda quelli del giovane testi...
curioso il nome dato al paese, muddy waters, omaggio al top player del blues?
buone copertine
voto 7-

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la scorta mohawk
numeri 451 e 452, testi mignacco, disegni pesce
arriva mignacco con la sua "saudade" di mister no, esordio promettente, fossero state tutte di questo livello così le sue storie...
il curatore è ancora boselli e si nota la sua influenza sulla coralità della storia, l'esotismo, la voglia di battagliare, i dialoghi scorrevoli...
pesce, in questo periodo, è uno dei disegnatori più brillanti e prende la palla al balzo con tutti questi personaggi pittoreschi, le ambientazioni, i flashback
l'abito fa il monaco, i brasiliani si presentano tutti bene, a partire dal trio che stranamente non è stato ripescato nella trasferta sudamenticana
il furbo mignacco non voleva sciuparli? spicca ovviamente maria helena, ballerina, cantante, "non solo quello" per sua stessa ammissione
spassoso il siparietto con zagor, gli porta la cena, con i capezzoli turgidi: "certi piatti è meglio gustarseli caldi", zagor sembra apprezzare...
mignacco centra subito zagor, coadiuvato dal grande dinamismo di pesce (la capoeira), con qualche sfogo nolittiano causato dall'eccidio dei mohawk
spazio anche per cico che fantastica su un tour del re di darkwood presso le case reali europee...
ottime copertine
voto 8

insetti assassini
numeri 453 e 454, testi burattini, disegni cassaro
simpatica questa storia, da rivalutare, all'inizio c'è una delle scene più cattive di sempre, gli scorpioni che fanno strage di una famigliola
mi piace anche il finale in cui gli assassini ricevono una meritata punizione, molto interessante il ripescaggio dello skylab....
il collegamento tra verybad ed hellingen finirà successivamente in un nulla di fatto o peggio in una, forse definitiva, smacchiettizzazione
con un verybad pesce fuor d'acqua, costretto com'è a sorbirsi le assurdità zagoriane/burattiniane sul wendigo della "teoria dell'equilibrio"
tornando a questa storia, un pò pedanti alcuni dialoghi in cui si ribadisce che verybad è buono e che lui non centra niente con i delitti
mentre il consueto effetto "telecronaca" stavolta ci può anche stare, rende più coinvolgenti gli attacchi degli insetti
a tratti i dialoghi sono anche divertenti, con cico che addirittura cita il "quinto senso e mezzo" di dylan dog  
un'altra sorpresa sono i disegni di cassaro che sono abbastanza buoni soprattutto nel primo albo, tra i suoi migliori su zagor
zagor è addirittura ottimo, i soliti problemi nelle scene d'azione e forse alcuni insetti potevano venire meglio
buone copertine
voto 7+

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l'avamposto dei trappers
numeri 455 e 456, testi de angelis, disegni della monica
una delle storie più anomale e originali di questo periodo, credo anche questa influenzata dalla coralità boselliana, l'epicità, le battaglie
marcatissima è la coralità di cui sopra, con zagor poco più che "testimone", a un certo punto messo fuori gioco con il solito "colpo di striscio"
i personaggi vivono di vita propria pur nello spazio ristretto dei due albi, vedi i flashback sulla storia dei mckean, l'ottimo milton
zagor ha modo di uscire fuori nel finale, con la battuta del fantasma sul "braccio" e quella sul libro, che zagor promette di leggere....
originale è l'incedere della storia, teatrale, tragico, un intelligente omaggio alla celebre opera shakespeariana (e verdiana)
de angelis calca la mano sulla violenza (la moglie incinta), già a partire dal primo albo, i combattimenti con gli assiniboin, lo scalpo di bill eyck
i disegni sono eccelsi, della monica è un maestro zagoriano paragonabile a ferri, a chiarolla e pochi altri, con il suo stile dettagliato
vedi, ad esempio, la perfida moglie di bill, quando viene insidiata da taylor mi pare che quella spallina non sia casuale...
zagor in effetti è un pò moscetto, è ancora il suo zagor personale, qualche anno dopo inizierà a farlo "alla ferri"
buona la prima copertina che è copiata da una vignetta
voto 8

minaccia aliena
numeri 457 e 458, testi burattini, disegni chiarolla
storiella che, nel suo piccolo, ha dato vita al filone "trash" oggi sempre più presente, che si potrebbe anche chiamare filone "addio darkwood"
con la scusa che a darkwood può succedere di tutto, la foresta perde totalmente la sua innocenza in tema di spazio, dimensioni, alieni...
indiani e trappers assistono più o meno tranquillamente all'arrivo di un ciclopico cargo spaziale, e si presume che la voce si spargerà...
zagor e cico trovano l'astronave e la loro reazione è abbastanza di "routine", perchè di "routine" è l'architrave moraleggiante della storia
degni rappresentanti della "routine" burattiniana sono l'alieno spiegazionista e lo squallido hays che si trova sempre nel posto giusto per origliare
peccato perché nel primo albo ci sono delle buone cose, i disegni di chiarolla, l'arrivo del bolide, il "predator", l'eccellente copertina
sempre nel primo albo, molto strano un passaggio: il vestito della donna inizia a strapparsi inspiegabilmente...
zagor coglie l'occasione per farsi una cultura sulla forza di gravità, la velocità della luce...
voto 5/6

Immagine

la trama del ragno
numeri 459, 460 e 461, testi burattini, disegni verni
un pò come kubal singh, anche il tessitore burattiniano regredisce, non solo in una nuova dimensione "provinciale", ma anche mentalmente
si fa gabbare in malo modo dai due "alleati" zagor e mortimer, con castelli era diverso, non si sarebbe esposto così, avrebbe avuto un piano b
insomma, burattini gioca un pò (mortimer è il tessitore?), ma non fa nulla per nascondere l'amore per la sua creatura, e come biasimarlo?
mortimer è un grande nemico, bastardo come sempre, fa giustiziare al suo posto un malcapitato, manipola tutti, compreso zagor
magistrale l'impiccagione, i silenzi, gli sguardi, il ghigno, ottima anche la sequenza dell'attentato in cui si vendica di malcovich
ruba la stella ninja sotto gli occhi del tessitore, usa messaggi in codice in mohawk, se ne va in vacanza alle bahamas con "eva"
dopo la prima storia in cui zagor non lo incontrava mai, in questa si verifica un'altra anomalia: il cattivo vince su tutta la linea
per riuscire nella sua ennesima impresa, mortimer confida soprattutto nelle formidabili doti investigative dello zagor burattiniano...
involontariamente comico lo spiegone finale con zagor che si prende una botta, "troppo infervorato dalla sua arringa", ma è un bluff...
la storia è arricchita da alcuni approfondimenti, un pò pedante quello tra zagor e il politico, più beffardo quello di mortimer sulla pena di morte
buon esordio del sosia di ferri, tra l'altro il tizio che si infilza con il suo stesso coltello è un altro possibile sosia di mortimer...
simpatica la gag iniziale con drunky duck e l'orso innamorato
buone copertine
voto 8

giustizia sommaria
numeri 461 e 462, testi burattini, disegni d'arcangelo
piccola storia di transizione, da rivalutare solo per quanto riguarda i testi, un giallo scorrevole senza tanto spiegazionismo
vari elementi interessanti: i bambini, i bambolotti, il teschio dello scimpanzé, il morriconiano "sean sean sean"
per restare in tema di cinema italiano, a me la vicenda della zingara ha ricordato "non si sevizia un paperino"
disegni bruttini, con gli occhi spiritati, però l'inizio è bello, tra l'altro si capisce subito il colpevole (dal ciuffo)
copertina trascurabile
voto 6

neve rossa
numeri 463 e 464, testi paolucci e burattini, disegni sedioli
altra storia di transizione, un western anzi un "eastern", nulla di trascendentale però si lascia leggere, con un esordio convincente di sedioli
bella l'ambientazione (la stessa di "corsa mortale"), le nevicate, gli indumenti invernali di zagor e cico, le "facce patibolari" dei cattivi
al di là di alcuni difetti (certi volti sbilenchi?), un lavoro minuzioso, vedi il bambino che cerca di togliere la scure dal petto dello zio
a proposito, burattini (o paolucci?) sempre più cattivo, prima fa scalpare un bambino, poi ne fa uccidere un altro a bruciapelo...
la plume è ancora abbastanza macchiettistico (l'avioslitta), pur con dettagli tecnici tipicamente burattiniani (l'elio)
stupenda la prima copertina, una delle migliori di ferri
voto 6+

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la palude dei forzati
numeri 465, 466, 467 e 468, testi burattini, disegni laurenti
il kolossal burattiniano, la sua "marcia della disperazione", lo si capisce subito dalla scelta del disegnatore, uno dei padrini del "rinascimento"
al netto di qualche stranezza o di qualche parte disegnata forse un pò più in fretta, si tratta di disegni eccellenti, i testi non sono da meno
il "jokeriano" quanah è un degno erede dei wakopa, dei manetola, dei winter snake, memorabile il supplizio dell'isola dei serpenti
burattini si concede il lusso di lasciare aperti alcuni interrogativi: a che tribù appartengono? quali ripercussioni avrà la strage?
memorabili anche gli evasi, il sacrificio di coffee, le citazioni: eschilo, shakespeare, omero, dante, terenzio, byron, san francesco, milton, tibullo
il pugile irlandese a cui alla fine zagor concede una seconda possibilità: se esistesse un rilevatore della nolittianità, qui andrebbe in tilt....
tra l'altro mi pare che tra joyce e mcnally ci sia qualcosa di più della virile amicizia, del resto si è detto lo stesso dei protagonisti di "papillon"
elias è un pò "miglio verde", un pò "birdy", la stupenda scena nella laguna ricorda quella analoga del dylan dog "il volo dello struzzo"
rita duff è uno dei personaggi femminili più belli di zagor, per la storia che ha alle spalle, per la tenacia, un bel culo che non guasta
la vicenda del bacio fatto cancellare dal sergione è grottesca, non si capisce che male ci fosse, sembra una parodia di "nuovo cinema paradiso"
comunque rita la vediamo più in coppia con cico che con zagor, un cico certo discutibile, meno comico del solito, anche graficamente
a cui zagor "ruba" il posto nella terza copertina, tratta da una vignetta interna, peraltro splendida copertina del canoista ferri
storia epica, ma burattini è pur sempre burattini e allora deve inserire il giallo dell'usuraio, con uno zagor che svolge compiti di polizia giudiziaria
comunque geniale aver dato il volto di john wayne allo sceriffo, anche se bisogna dire che il volto cambia un pò nel corso della storia
scrawl è keith richards, ma a me è parso di intravedere, tra gli altri evasi anche bud spencer, magari mi sbaglio...
e bimbo sullivan? è quasi un'altra persona, bella la descrizione che fa di zagor "un tipo che si illude di raddrizzare il mondo agitando una scure"
bella anche la scena in cui zagor sta quasi per sparire nelle sabbie mobili, inedita nonostante le sabbie mobili ci siano da sempre su zagor
detto della splendida "acque del sud", buone anche le altre copertine
CAPOLAVORO
voto 10

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il segreto dei sumeri
numeri 469, 470 e 471, testi boselli, disegni fratelli cassaro
un boselli quasi del tutto comico, quasi topolinesco, della sua bravura nel gestire cico già si sapeva, o dovrebbero saperlo anche i più scettici...
qui riesce a rilanciare anche batterton, mai usato così bene e così frequentemente nel corso della storia, mi ricorda l'ottimo lapalette di castelli
simpatici i travestimenti, la gaffe con il foglietto della lavanderia (i mutandoni di flanella) e la scena del baccanale, in cui scambia cico per un satiro
tutti partecipano alle gag, anche zagor, dexter e yambo, da questo punto di vista è una delle storie più divertenti del post-nolitta
anche il primo richter sembra una parodia di mortimer, con il suo bastone animato e il "toninellame" di cui si circonda: il nano, le quattro dita
ferdinand fa pena, però è un pò pochino per far partire una trasferta, forse si poteva osare di più uccidendo il professor oldbones
un boselli minore, la frase chiave di cico:"tutto qui? mi aspettavo un attacco di demoni o fantasmi" il bimbominkiesco dexter:"magari"
i disegni pesano parecchio sul giudizio finale, adatti forse al tipo di storia, ma inadatti al livello di un fumetto come zagor
da quando hanno iniziato a lavorare in coppia il livello si è ulteriormente abbassato, neanche i volti non sono più quelli di prima
per ovvi motivi, ho molto gradito le apparizioni di pazuzu, nonché la fumeria d'oppio di nolittiana memoria
ottima la prima copertina, buona anche la terza
voto 8-

il villaggio del mistero
numeri 472 e 473, testi burattini, disegni torricelli
apparentemente un "filler" in questa trasferta, eppure accade qualcosa di importante, c'è un uso smaliziato del paranormale
siamo all'interno di quella che oggi viene chiamata "deriva magica", burattini razionalizza il poltergeist, lo usa come un'arma
ciò porta a dialoghi assurdi, tipicamente burattiniani:"coraggio nonna, scatenate gli spiriti che giacciono in fondo al pozzo"
al netto di qualche difetto, la storia è però ricca di momenti inquietanti, delle vere e proprie impennate di torricelli
la nonna con gli occhi bianchi, la chiesa devastata, la croce spezzata, il prete impiccato, i cattivissimi cajun da film horror
piccolo svarione su uno dei cajun che si scontra con zagor, prima senza baffi, poi con i baffi
copertine al di sotto della media abituale
voto 7-

Immagine

nella giungla dello yucatan
numeri 474, 475, 476, 477 e 478, testi burattini, disegni ferri
da cotanto "kolossal", la più lunga storia di zagor dopo "incubi", ci si aspettava qualcosa di più, ci si accontenta, è una buona avventura
ferri già piuttosto anziano, tanti particolari meno precisi del solito, comunque uno spettacolo, un ferri di "campagna" e di "città"
della maestria nel disegnare scenari naturali (la foresta, l'anaconda) si sapeva, ma forse non si è mai lodato abbastanza il ferri "cittadino"
il matrimonio perfetto tra questi due scenari è la stupenda piramide nella giungla, riproposta nell'altrettanto stupenda copertina
memorabili le scene "pulp", che hanno fatto nascere la leggenda del signor emilio, eroe mascherato dei conservatori zagoriani
su denise la partita era persa in partenza, impossibile superare il capolavoro di chiarolla, ferri un pò a disagio ma alla fine se la cava...
burattini gestisce ottimamente la sua creatura, in grado di sostenere scene d'azione come e meglio di un uomo, salva capre e cavoli...
bene anche lafitte padre, ad esempio quando terrorizza un marmittone, zagor gli dedica addirittura un lungo sermone nolittiano
la comune insofferenza verso l'autorità costituita la si vede anche nella bella e rischiosa sequenza in cui zagor fa evadere connor
tra l'altro qualche storico ipotizza che il vero lafitte sia scomparso proprio nello yucatan, magari da questo ha preso spunto l'autore
cico fa il traduttore dal nahuatl allo spagnolo e all'inglese e, come da tradizione burattiniana, è pure più colto del solito (l'ossidiana)
cosa manca per aspirare al capolavoro? è una caccia al tesoro un pò piatta, appesantita dai soliti dialoghi burattiniani
soprattutto quelli degli aztechi abusivi sono piuttosto monotoni, ripetitivi, nonostante personaggi buoni come maxtli e xinzin
poi 'sto tesoro? quattro anticaglie buttate lì in un angolo in uno sgabuzzino, un solo trabocchetto, si va al risparmio...
richter ha un profilo più basso rispetto a quello boselliano, non scatta la scintilla, zagor si accanisce su velasquez...
e il motivo della trasferta? richter rimane sul vago, zagor non lo sa manco lui cosa sta cercando...
come accennato, copertine mediamente eccellenti, le migliori sono quelle con le piramidi
voto 8+

Immagine

ultima thule
numeri 479, 480, 481 e 482, testi boselli, disegni della monica
la sequenza con il maelstrom è un piccolo capolavoro epico, visionario, uno dei tanti motivi per rimpiangere atlantide su zagor...
per me è una storia per larghi tratti perfetta, degna del rinascimento zagoriano, con rimandi a "l'esploratore scomparso" (il deserto lavico)
zagor folle e generoso quando si lancia all'inseguimento della "erebus" con una barchetta in mezzo alla burrasca...
magico l'intermezzo con l'eremità irlandese che lo chiama con il suo nome di battesimo, il guscio di cuoio, i cestini...
la chiave della conoscenza rimane qualcosa di troppo astratto, inconsistente, un pretesto per collegare tra loro le storie atlantidee
però la missione di zagor mi pare chiara, tutto sommato tradizionale, deve salvare il mondo dalle "armi fatali"
l'approfondimento sui cartaginesi, in effetti, è una roba troppo alla martin mystere, ma zagor la affronta con ironia
c'è un pò di "predestinazione" grattugiata qua e là, ma a mò di provocazione, vedi anche il parallelo con thor
richter, in questa storia, fa un salto di qualità in quanto viene arricchito da ottime vicende di contorno (la carrambata, la richterite)
il finale è stato molto criticato, ne è nata la leggenda dello "scolapasta in testa", il casco atlantideo già presente in "il segreto degli anasazi"
questa sensazione di insoddisfazione è, in realtà, latente in quasi tutte le storie di boselli, compreso proprio "l'esploratore scomparso"
a parte la sindrome di thunderman, a me non sembra così brutto questo finale, c'è una spettacolare apparizione di zagor sull'herdubreid
simpatica anche l'apparizione dei vikinghi che vengono scambiati per dei, un rimando a "il clan delle isole" come nel caso dei "fuorilegge"
sembra incredibile, ma il miglior bimbominkia l'ha inventato burattini, e non boselli, che comunque si trova a suo agio con il personaggio
bella la scena in cui zagor passa a due passi da felix senza accorgesene, bello anche il focolare domestico con le favole islandesi...
anche i dialoghi sono talvolta bimbominkieschi, ma questo, almeno per quanto mi riguarda, dà maggiore empatia alla storia
bene anche yambo, l'unico personaggio insipido è dexter, che alla fine mette anche il broncio (un'anticipazione della trasferta sudamericana)
cico ha solo un piccolo ma divertente spazio all'inizio, la lite con zagor e dishonest joe, l'elogio dell'avventura stanziale
notare anche le espressioni di cico, tutti i pregi della storia testé elencati sono da attribuire a della monica
maestro zagoriano degno di essere accostato ai più grandi, ferri, chiarolla, eccetera
stupenda l'ambientazione nordica, verniana, wagneriana, le casette, i fiordi, il mare...
ancora molto alto il livello delle copertine, molto belle le prime due
voto 10

un lord a darkwood
numeri 483 e 484, testi mignacco, disegni chiarolla
dopo le follie boselliane ("ombre su darkwood", "il ritorno di kandrax"), stavolta il ritorno a darkwood è molto più rassicurante
abbiamo pleasant point, il rendez vous, gli indianini, i bianchi travestiti da indiani (ma, tra l'altro, a che serve 'sto travestimento?)
comunque anche adam, poteva farsi riconoscere subito, così evitava che il padre e gli altri si andassero a cacciare in trappola
i disegni sono ottimi soprattutto nel primo albo, con quello scorcio naturale, la lotta con gli sciacalli del fiume
inizia a fare capolino qualche intervento di piere, che come correttore non mi è mai piaciuto....
buona la prima copertina, scartata a suo tempo per "l'esploratore scomparso"
voto 5/6

Immagine

l'uomo venuto dall'oriente
numeri 485, 486 e 487, testi burattini, disegni pesce
buona storia in cui il piatto forte sono le scene con il samurai, tante vignette mute, tutto il dinamismo e lo stile pittoresco di pesce
rispetto alla storia originale è tutt'altra cosa, c'è più spettacolo e zagor è molto più in difficoltà, forse anche perché il duellante è più giovane
il tutto è arricchito dalla cornice citazionista (l'hagakure di yamamoto tsunemoto), dai flashback, dalla gnocca e da un finale aperto
in takeda convivono le due anime burattiniane, il miele e il fiele, il romanzo rosa e il complotto mortimeriano, a me comunque piace
naturalmente non mancano certi appesantimenti nei dialoghi, oppure espressioni strane come "tizzone d'inferno da prendersi con le molle"
il classico zagor burattiniano che una ne fa e cento ne pensa, ad esempio quanto bluffa durante la partita a poker
il lavoro di pesce è contraddittorio, benissimo nelle cose sopra citate, e va bene così, è quello che conta di più
però c'è un'evidente involuzione, molte altre parti sono tirate via
discrete copertine
voto 8

là dove scorre il fiume
numeri 488 e 489, testi mignacco, disegni mangiantini
sulla scia di "un lord a darkwood", un'altra storia con i bianchi che si travestono da indiani, rassicurante immersione nella darkwood originale
grazioso episodio del passato zagoriano, il parallelo con il ragazzino, la versione "cattiva" di fitzy e un finale apparentemente aperto
su "zagor racconta" e "la foresta degli agguati" bastavano due righe, invece mignacco vuole ribadire l'ovvio, è nel suo stile...
da segnalare che nella sua fugace apparizione, molti occhi appare smacchiettizzato, modificato nel dna, crede che zagor sia uno spirito...
ottimo esordio di mangiantini, secondo me è uno dei disegnatori più talentuosi nello staff di zagor, con alcuni difetti che non riesco a capire
certe vignette sono da guardare e riguardare per come sono fatte bene, l'inizio classico ma raffinato, zagor salva cico in "la foresta degli agguati"
il dialogo con molti occhi, l'incontro tra i guerrieri seneca e i gemelli, in generale le scene notturne sono quelle che riescono meglio al disegnatore
tra i difetti c'è il volto di zagor, ma al dire il vero in questo esordio gli va benone, appare tirato via ad esempio all'inizio del secondo albo
ma rispetto all'albo attualmente in edicola è un paradiso, alcuni volti di zagor sono addirittura molto belli, ben disegnati anche cico e l'orso
buona la seconda copertina
voto 6+

Immagine

huron!
numeri 490, 491, 492 e 493, testi boselli, disegni piccinelli
l'ultima storia di boselli durante la sua "reggenza" da curatore di zagor è un "kolossal" zagoriano sulle radici del personaggio stesso
boselli lancia piccinelli e se lo porta subito su tex, per fortuna poi è tornato da copertinista... nel modo forse meno atteso....
perché piccinelli dà un'interpretazione molto personale di zagor (anche di cico), a cui ci si abitua man mano che la storia va avanti
all'inizio sembra un tex villiano con la zazzera, oggi invece il modello è roberto bolle, per stessa ammissione di burattini...
comunque si tratta di uno dei lavori più minuziosi mai visti su zagor, vedi gli indiani, saint louis, la "river belle", i lunghi combattimenti
l'intrigo internazionale à la tintin è un pretesto per un tour della frontiera zagoriana con chiari rimandi allo zagor originario
tonka, molti occhi, pleasant point, perry, la lunga scazzottata al saloon, la foresta, la diligenza, i bassifondi, il mississippi, la prateria
le scene sono costruite in maniera magistrale, l'audace attacco a fort pitt, zagor che terrorizza gli avversari nel suo elemento, il lungo duello
personaggi e dialoghi sono quelli che sempre vorrei vedere su zagor, che mi fanno avere più empatia verso una storia...
spicca myranda, un altro bel personaggio femminile, cerca di infinocchiare anche il capo dei mohaves ma la aspetta un finale misogino
da ricordare anche il caratterista taddeus tundy, dawigah con frase ad effetto: "da me, uomo bianco, avrei soltanto il permesso di morire"
ottimo come sempre il cico boselliano,in versione padre adottivo, fa ridere quando viene escluso dalla cena, con le signore che imbarazzano zagor
zuckerman è "tetesco di cermania", gli huron sono i lanzichenecchi zagoriani... per l'angolo musicale, stavolta boselli si butta su schubert
splendida l'ultima copertina, belle anche le altre a parte la seconda, bruttina
CLASSICO
voto 10

il vagone blindato
numeri 494 e 495, testi rauch, disegni sedioli
piacevole storia di transizione, d'ascendenza texiana (o texana), con tanto di ghost town, longhorn, vagone blindato e mitragliatrice
spettacolare la rapina, sufficientemente abbozzati i vari banditi, tra cui ovviamente spicca mister steel, il mortimer rauchiano
zagor e cico si concedono qualche insolito lusso, sempre a spese del servizio segreto di syldavia...
disegni che sinceramente non mi fanno impazzire, però con una predisposizione alle storie d'azione che tanti altri non hanno
non ho mai capito questa cosa dei volti sbilenchi, con le linee di fuga tendenti a sinistra
buona la prima copertina
voto 7+

Immagine

il ritorno del mutante
numeri 496, 497, 498 e 499, testi burattini, disegni verni
durante questa storia avviene il passaggio di consegne alla cura di zagor tra boselli e burattini...
il regno burattiniano inizia con una storia che rispecchia tutte le caratteristiche di questo autore, nel bene e nel male...
si tratta di una delle storie più spiegazioniste di sempre, con i tipici dialoghi di burattini, forbiti fino a farsi lambiccati
il complotto messo a punto farebbe morire d'invidia anche mortimer, con tanto di intrigo internazionale a fornire una "falsa pista"
così l'autore ha già la scusa pronta: a macchinazioni così complesse devono per forza seguire complessi e frequenti, spiegoni...
talvolta la cosa si fa pesante, ad esempio l'episodio di larsen oppure blaine che giustifica l'uccisione del soldato
oppure quando zagor, richiesto di mantenere il segreto militare sull'operazione, improvvisa una formula di giuramento
"non rivelerò mai segreti che sia convinto di dover salvaguardare e, anzi, combatterò con ogni forza per difenderli"
altre volte, invece, nasce nel lettore la curiosità di di andare a rivedere i passaggi chiave alla luce delle rivelazioni
i tempi narrativi sono quelli classici, dilatati (segno che ci stiamo lasciando alle spalle l'era boselli?), si crea l'attesa
che non viene affatto tradita: teste che scoppiano, moviola, ostaggi, zagor torturato, il controfinale ad altrove
i riassunti delle storie precedenti comunque sono troppo lunghi, addirittura sette pagine per la storia di toninelli
tra l'altro c'è anche uno svarione che non ti aspetti, mc ginley non era un complice di skull, ma un bounty killer
burattini aggiunge anche una "l" al randal originale, il suo skull è qualcosa di più del rubagalline toninelliano, è hannibal lecter
il personaggio risulta arricchito da tutti i punti di vista, i poteri sono ormai marveliani, il rapporto con la figlia
i poteri di sophie sono prettamente femminili, per adesso è solo capace di persuadere, nel sequel diventerà più potente del padre
stante la struttura classica della storia, cico ha abbastanza spazio, c'è la gag con trampy, alla fine salva zagor
verni fa un buon lavoro, sophie è bruttina in volto ma per il resto è fatta bene, c'è anche una vignetta lolitesca...
skull è meno sgorbio di quello di bignotti, ma l'appiattimento delle fisionomie è forse il tratto più comune tra verni e ferri...
copertine nella media
voto 8+

magia indiana
numero 500, testi burattini, disegni ferri
purtroppo burattini perde diversi confronti con questo albo, quello con toninelli, nell'ambito dei centenari
nonché quella con sclavi nell'ambito delle storie oniriche, assai poco inquietante questo polpettone domenicale
giusto un pochino il supplizio, almeno scenograficamente, ma il devil mask burattiniano non è diverso dal ben stevens boselliano...
le riesumazioni sono modeste, l'unico che si salva è marcus con i suoi pipistrelli, curiosamente poi tornerà per davvero
zagor passa tutto il tempo a menare e a razionalizzare l'irrazionale, all'innaturale dibattito partecipa anche un irriconoscibile cico...
simpatico però l'inizio con il raduno della cinquecentesima luna, con il trucco della mongolfiera riciclato da "acqua di fuoco"
tobia sullivan sembra invecchiato di botto, anche uno dei figli appare brizzolato, mentre vengono citati i sachem più recenti
si sfiora la sufficienza grazie ai disegni e alla copertina
voto 5/6

FINE.


Ultima modifica di Kramer76 il ven feb 25, 2022 10:47 am, modificato 8 volte in totale.

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