wolkoff ha scritto:
Nella storia intendi? O nella lettura che accompagna l'albo?
Nella storia e di riflesso nello stato d'animo di chi legge. Tra Allegra e la vicenda del feritore seriale la storia ha un buon ritmo e l'ho letta d'un fiato, senza pause o riflessioni durante la lettura, quelle sono venute dopo.
Mi è piaciuto così e mi sarebbe piaciuto anche altrimenti (quando uno scrittore è bravo sa condurre una storia su qualsiasi binario scelga). Accingendomi alla lettura ero pronto a qualche pagina in cui si riflettesse sul tempo passato per i protagonisti, ma così non è stato, si entra subito nel vivo della vicenda.
Sergio Bonelli molto probabilmente prolungò la durata della serie perché conscio della sua qualità (o semplicemente perché gli piaceva
) e di questo bisogna essergli grati.
Avrei preferito anch'io un'uscita autonoma rispetto a
Le Storie, nel solco della vecchia collana, ma pur di leggerlo qualsiasi posto andava bene in fondo
Jones ha scritto:
Che emozione ritrovare questo vecchio amico dopo 13 anni. Grazie Napo, non che servisse ma mi hai fatto ricordare come mai abbandono Dylan Dog. Un abisso a livello di scrittura, di profondità e di caratterizzazione dei personaggi rispetto al l'attuale gestione Dylaniata.
Questo abisso però si percepisce anche quando si leggono certi Autori (Ambrosini tra i primi) pure su Dylan Dog.
Concordo sul declino della collana
Le Storie, ne avevo già parlato e la sto seguendo sempre meno. Per quanto mi riguarda la presenza di Napoleone la nobilita. Sugli episodi pilota hai ragione, l'unico che ho trovato interessante (se era poi davvero un possibile numero uno di nuova serie) era uno dei primi,
Cuore di lupo, guarda caso di Ambrosini, buono, ma non al livello di molti altri suoi lavori.