Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Re: Napoleone
MessaggioInviato: dom mag 13, 2018 8:47 pm 
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Dico la mia sulla querelle.

Non so, innanzi tutto, se Napoleone abbia avuto grande successo. L'impossibilità di reperire gli ultimi numeri è sintomo di un calo netto della tiratura. Qui sul forum la testata gode di enorme popolarità, mi par di capire sia tra i lettori dell'epoca che tra i lettori novelli, il che, a mio avviso, significa che è ha trovato una formula vincente che va ad soddisfare ampiamentei gusti di una fetta (per quanto esigua) di pubblico a prescindere dal momento in cui viene letto. Io, Julius, Alexsandr e Wolkoff (che rappresentiamo le due casistiche) mi par di capire che siamo estremamente soddisfatti da questa serie.
L'amore per Napoleone tra i fan di Dylan Dog (e qui non voglio sbilanciarmi sugli altri utenti, ma io sono arrivato al fumetto Bonelli per amor di Dylan) secondo me è particolarmente marcato per la presenza di diverse assonanze tra i due personaggi. Qui il discorso cade inevitabilmente nel gusto e nella percezione personale, ma numerose situazioni napoleoniche io le avrei viste più che bene in un universo (espanso) dylaniato. Certo, conta anche il fatto che i contorni dell'Indagatore siano molto sfumati e possano adattarsi a qualsivoglia genere di storia. Cosa che è successa, peraltro.

Sto quindi riducendo il gradimento della vicenza al grado di sensibilità del lettore verso i temi trattati e le modalità narrative. Quest'ultimo, inoltre, è essenzialmente il motivo per cui a me non piace Chiaverotti su Dylan come su nessun'altra testata, e invece mi piace Ambrosini qualsiasi cosa faccia. Certi autori vanno oltre il personaggio, hanno personalità fumettistiche (ma anche "letterarie", me lo passate?) debordanti e permeano di un determinato tipo di sensibilità le opere che scrivono.
Ancora una volta, il discorso si sposta sul puramente personale. Se piace in maniera particolare Ambrosini su Dylan Dog, è difficile che Napoleone risulti sgradito, così come le sue apparizioni su "le storie". Idem per il Chiave, che lo zoccolo duro di fan se lo trascina dai tempi di DyD, passando per Brendon e poi Morgan. E non a caso a me non piace particolarmente in nessuna delle sue tre declinazioni principali 8-)

Se invece cerchiamo di rilevare un indice generico di "valore" di un'opera di fumetto seriale, esso non può che prescindere da diversi fattori. Non posso discutere tutti gli esempi portati da rimatt per il semplice fatto che non li ho letti tutti. Mi sbilancerei su Ken Parker, di cui ho letto (e invero molto gradito) l'intera prima serie. Ken Parker è un capolavoro, è un fumetto che non invecchia, è un fumetto non solo godibile ma che fa riflettere, tocca tematiche che per l'epoca erano sostanzialmente un tabù, in modo particolare per un fumetto popolare da edicola, è un fumetto che ha una continuity interna molto più serrata di quasi la totalità delle altre produzioni seriali Bonelli fino a pochi anni fa, è un fumetto che ha goduto di una libertà grafica per l'epoca inimmaginabile. Ken Parker fu quasi un esperimento e, oggi, possiamo dire che fu una scommessa vinta. In questi termini, mi sento di avvicinarlo quasi più a Mercurio Loi, che risulta abbastanza "atipico" nel panorama del fumetto da edicola di oggi.
Tutto questo per dire che sì, facendo un computo generale, forse Napoleone non regge il passo con (esempio qui citato) Ken Parker, per diverse motivazioni. Personalmente, li ho graditi entrambi tantissimo, per diversi motivi ;)

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Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Napoleone
MessaggioInviato: dom mag 13, 2018 9:09 pm 
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Ken Parker è proprio un altro genere di fumetto. Non un serial ad episodi, ma più macro-novel diffuso. Quindi il paragone con Napoleone lascia le giuseppine che trova.

Per il resto:
Cita:
Non so, innanzi tutto, se Napoleone abbia avuto grande successo.


Non lo ebbe, questo è poco ma sicuro, a livello di vendite. Non fu neanche un insuccesso a dire il vero: concepito per durare meno di venti numeri, visto che raggiunse una soglia di sussistenza ragguardevole, gli fu permesso di proseguire oltre, scombussolando i piani del Conte che non aveva subito storie pronte.
Di successo, ne ebbe nel gradimento di chi gli si avvicinò ed avvicina, ancora. Pur rimanendo di quasi-nichcia.

Cita:
il discorso si sposta sul puramente personale. Se piace in maniera particolare Ambrosini su Dylan Dog, è difficile che Napoleone risulti sgradito, così come le sue apparizioni su "le storie". Idem per il Chiave, che lo zoccolo duro di fan se lo trascina dai tempi di DyD, passando per Brendon e poi Morgan.


'nzomma, personalmente discordo.
Almeno io il Chiave di Brendon lo evito sempre molto volentieri, mentre su Morgan certe volte faccio parecchia fatica a proseguire. L'apogeo del puro trash cazzaro e melò pseudo-adolescenziale tra fine '80s/metà '90s ormai è cosa andata.
Cio' non toglie, parlando di gusti, che io possa esser pienamente fedele anche ai raffinati cerebralismi del Conte, diametralmente all'opposto come genere :wink:

A QUANDO UN TEAM-UP CHIAVE+AMBRO?
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 Oggetto del messaggio: Re: Napoleone
MessaggioInviato: dom mag 13, 2018 9:48 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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leonearmato ha scritto:
Non so, innanzi tutto, se Napoleone abbia avuto grande successo. L'impossibilità di reperire gli ultimi numeri è sintomo di un calo netto della tiratura. Qui sul forum la testata gode di enorme popolarità, mi par di capire sia tra i lettori dell'epoca che tra i lettori novelli, il che, a mio avviso, significa che è ha trovato una formula vincente che va ad soddisfare ampiamentei gusti di una fetta (per quanto esigua) di pubblico a prescindere dal momento in cui viene letto. Io, Julius, Alexsandr e Wolkoff (che rappresentiamo le due casistiche) mi par di capire che siamo estremamente soddisfatti da questa serie.


Pare che nell'ultimo periodo Napoleone vendesse sulle 15.000 copie e fosse la testata bonelliana all'epoca meno venduta; però piaceva a Sergio Bonelli, che quindi permise ad Ambrosini di proseguirla benché non portasse introiti (anzi, andava regolarmente in perdita).

Che non si possa paragonare Napoleone ad altre serie bonelliane è un'idea che io non condivido, perché si tratta pur sempre di serie proposte dallo stesso editore e nello stesso formato (tra l'altro con gli stessi autori, in certi casi). Se poi qualcuno definisce Napoleone una delle migliori collane del "vasto mondo bonelliano" (com'è successo una pagina fa), non vedo perché non partire da lì per provare a posizionare il fumetto di Ambrosini accanto a quelli che a parer mio sono i grossi calibri di tale mondo. Quindi, i 54 numeri di Napoleone valgono i 100 circa del periodo d'oro di Tex? I 60 di Ken Parker? I Dylan di Sclavi? I più ispirati Martin Mystère di Castelli? I primi 150 Mister No? I 75 albi della Storia del West? Credo che se ne possa discutere con serenità, senza deviare il discorso e senza ironizzare.

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È la mia opinione, e la condivido.

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 Oggetto del messaggio: Re: Napoleone
MessaggioInviato: dom mag 13, 2018 10:09 pm 
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Perdonami, ma questa della griglia schematizzante delle posizioni mi sembra una tua personale paturnia, per mettere all'angolo chi ha apprezzo molto più di te questa serie e rinfacciare un raffronto coi colossi della tua personale bacheca di referenti, da hit list "trova l'intruso" o " 10 di questi li batto in cassa a 25 di quest'altri, un tanto al chilo" :roll: .

Ne faccio tranquillamente a meno, come in passato, e stanotte ci dormirò serenamente sopra, senza esercizi storiografici infra-bonelliani. Se vogliono risponderti altri, buon per loro (?), visto che pare così difficile capacitarsi di un giudizio diffuso. Di certo Napoleone (come Ambrosini in senso lato) detiene una posizione elevata nel mio bagaglio di gradimento, anche più intimo, senza doverlo piazzare in un mio diorama mentale a discapito di altri fumetti, e avrei diversi modi per evidenziarne le potenzialità espresse, spiluccando fra le storie o confrontandole con altri che hanno provato a toccare certe corde (noir, filosofia, tragico minimale, nichilismo, etc) pur rimanendo nel fumetto semi-popolare. Può anche non piacere o non rappresentare un must da icona per manuali, ma non per questo mi sembra il caso di dover sminuire altri per elevarlo... o viceversa :roll:

Dico solo che di certo Napoleone lo consiglierei a molte persone che mi sono affini. Mentre per Dylan o Martin o Nathan dovrei andarci con le pinze, e far uso di premesse preventive onde selezionare solo alcuni numeri (v. Sclavi che tu stesso hai citato) o determinate autori. Su Napoleone direi di buttarsi senza pensieri, perché avranno molto a cui pensare :roll:

E ALOHA SIA, TUTTI A WATERLOO?

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 Oggetto del messaggio: Re: Napoleone
MessaggioInviato: dom mag 13, 2018 11:40 pm 
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Se devo parlare col cuore sì, ho caro Napoleone quasi quanto il Dylan di Sclavi (ok non quanto gli Sclavi inarrivabili); è una questione anche di una certa sintonia, ragion per cui ad esempio una serie che sto apprezzando molto, il cui livello qualitativo è come minimo altrettanto alto, cioè Mercurio Loi, non riesce a darmi quanto quella di Ambrosini.
Poi devo dire che non mi viene nemmeno in mente di paragonare Napoleone alle epoche d'oro di Tex, Zagor o Mister No. Troppo diversi, altri fumetti. Napoleone prosegue semmai la strada aperta dai Dylan e dai Martin e infatti mi pare di ricordare che in un'intervista Ambrosini disse qualcosa tipo "senza Dylan Dog non sarebbe nato (o stato possibile) Napoleone".
Si tratta di una questione di gusto, che non mi farebbe mai sostenere ad es. che La foresta che cammina sia meglio di Odissea americana, ma che, in maniera diversa mi piacciono entrambe, che entrambe mi danno un grande piacere (di diverso tipo) alla lettura.
All'inizio mi pare di ricordare che a Napoleone arrise un moderato successo, infatti si prolungò la prevista miniserie (in origine se non sbaglio doveva essere limitata a 8 albi, infatti l'ottavo è una sorta di possibile conclusione) che poi scemò sempre più. Quando uscì ero ancora alle superiori e non mi colpì subito, ne lessi un paio di albi e lasciai perdere, in un'epoca in cui anche di Dylan ero lettore saltuario, leggevo più produzione disneyana, Tex e il BVZM, anzi mi colpirono di più i primi albi di Julia che uscirono nel giro di un anno. Poi tempo dopo (diventato anche buon lettore di DD) ripresi la serie, scattò qualcosa e cercai di recuperarne gli albi, spesso semplicemente facendomeli prestare, forse anche per questo, per aver iniziato sul serio quando già si era attorno al n. 30, non ho colto troppo quella ripetitività di cui Rimatt e altri si lamentano circa le ultime storie.

Su Chiaverotti, altra questione di gusto, anch'io l'ho adorato su Dylan, ma non altrove, mai su Brendon, non a lungo su Morgan Lost. Poi se su Ambrosini ho una certa fiducia su qualsiasi impresa fumettistica intraprenda (ma speriamo presto di rileggerlo anche su Dylan Dog), su Chiaverotti no. Anzi mi sento già un po' scettico sui suoi annunciati prossimi lavori per l'indagatore dell'incubo (ma perché riprendere un personaggio come Mana Cerace che quanto aveva da dire, come Pink Rabbit, l'ha fatto in un solo albo?). Felicissimo di ricredermi però 8-)


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 Oggetto del messaggio: Re: Napoleone
MessaggioInviato: lun mag 14, 2018 5:41 pm 
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wolkoff ha scritto:
Perdonami, ma questa della griglia schematizzante delle posizioni mi sembra una tua personale paturnia, per mettere all'angolo chi ha apprezzo molto più di te questa serie e rinfacciare un raffronto coi colossi della tua personale bacheca di referenti, da hit list "trova l'intruso" o " 10 di questi li batto in cassa a 25 di quest'altri, un tanto al chilo"


La malafede ce l'hai messa tutta tu, a dire il vero. Perché mai dovrei voler "mettere all'angolo" qualcuno? :o Semplicemente, voglio approfondire un po' un argomento (che, lo ribadisco, è stato introdotto da altri), e non dovrebbe esserci nulla di strano, visto che siamo su un forum di discussione. A me pare che sia piuttosto tu quello che fatica ad accettare una peraltro banalissima e comunissima diversità di opinioni. :roll:

Aleksandr ha scritto:
Se devo parlare col cuore sì, ho caro Napoleone quasi quanto il Dylan di Sclavi (ok non quanto gli Sclavi inarrivabili); è una questione anche di una certa sintonia, ragion per cui ad esempio una serie che sto apprezzando molto, il cui livello qualitativo è come minimo altrettanto alto, cioè Mercurio Loi, non riesce a darmi quanto quella di Ambrosini.
Poi devo dire che non mi viene nemmeno in mente di paragonare Napoleone alle epoche d'oro di Tex, Zagor o Mister No. Troppo diversi, altri fumetti. Napoleone prosegue semmai la strada aperta dai Dylan e dai Martin e infatti mi pare di ricordare che in un'intervista Ambrosini disse qualcosa tipo "senza Dylan Dog non sarebbe nato (o stato possibile) Napoleone".
Si tratta di una questione di gusto, che non mi farebbe mai sostenere ad es. che La foresta che cammina sia meglio di Odissea americana, ma che, in maniera diversa mi piacciono entrambe, che entrambe mi danno un grande piacere (di diverso tipo) alla lettura.


Il paragone con gli altri classici bonelliani mi torna utile perché mi permette di soffermarmi con quella che secondo me è la pecca principale della quasi totalità dei personaggi bonelliani odierni: non riesco a empatizzare con loro. Non ho difficoltà a leggere con grande partecipazione emotiva le storie dello Zagor nolittiano, del Tex bonelliano, di Pat MacDonald, di Mister No, di Martin Mystère o del Dylan sclaviano, ma non riesco minimamente a provare vicinanza con un Magico Vento (protagonista di una serie comunque straordinaria) o un Napoleone. Ma neanche con Julia o con Saguaro (protagonisti di altre due grandi serie); non più di tanto e non a livello dei succitati classici, quantomeno. Perfino il Tex di Boselli mi risulta più freddo e meno coinvolgente di quello di GLB. Insomma, la mia impressione è che, indicativamente dagli anni Novanta in poi (diciamo da Nathan Never a seguire), la Bonelli si sia "raffreddata" e i suoi autori abbiano perso la capacità di scrivere con la visceralità e la partecipazione di un Bonelli, di un Nolitta, di uno Sclavi. I personaggi mi sembrano troppo cerebrali, troppo "pensati", troppo costruiti a tavolino. E questo vale anche per uno sceneggiatore che notoriamente adoro come Medda. Sensazione che non riscontro nei manga, per esempio, visto che in Giappone gli autori in grado di scrivere personaggi sorprendentemente vivi sono ancora molti, per fortuna. Unica eccezione: Mercurio Loi (com'era stato anche Valter Buio), ma Bilotta è un autore decisamente nelle mie corde. Poi Napoleone ha per me anche altri problemi; nello specifico, mi pare che Ambrosini abbia a un certo punto esaurito le tematiche che gli interessava realmente trattare e abbia iniziato a rimasticarne di già affrontate, finendo così per risultare meno incisivo (e infatti, nella seconda parte della vita editoriale di Napo gli preferivo Bacilieri e, soprattutto, Cajelli). Problema che ho riscontrato soprattutto in una rilettura ravvicinata degli albi della serie.

Sul Chiave: a me piace di più su Morgan Lost (che continuo a seguire) che su Dylan, figurati. 8-) Il fatto è che il suo Dylan non mi convinceva, se affiancato a quello di Sclavi, così come non mi convincevano le sue trame se confrontate con quelle di Sclavi. Era il confronto che lo fregava. :g:

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 Oggetto del messaggio: Re: Napoleone
MessaggioInviato: lun mag 14, 2018 10:21 pm 
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Nessuna malafede, e nessun finto buonismo. Tsk :dito:

Semplicemente non sto al giochetto di rilancio in sofferenza d'ansia per il collocazionismo di Napoleone entro graduatorie aleatorie, da retrospettiva cronistorica più o meno ad ampio raggio. Spesso con fumetti di tutt'altra risma e tenore. E vedo che anche gli altri forumisti glissano su questa formula di giudizio comparato. Ergo, per quanto mi riguarda è abbastanza futile proseguire oltre su questa falsariga. Se altri vogliono emettere classifiche buon per voi.

Spoiler!
Toh, ma visto che sono generoso nelle scrittura, posso concedere che dagli anni '90 in poi
tutta questa sfornata di personaggi può solo baciare i gusci dei coleotteri a Napoleone :lol:
Immagine
...quanto a qualità in continuum, a parte forse Magico Vento. E dovrei aggiungere pure i vari Dragonero, Brad Barron, Morgan Lost, Brendon, Dampyr, Orfani, etc. Julia mi è difficile da giudicare mentre Mercurio Loi non lo conosco perché il colore mi ingrigisce la lettura :( .


Le tue delusioni da mancata empatia sono un discorso generalizzante (se non deviante) nella sfera dell'iper-privato, e possono dipendere da decine di concause in cui Ambrosini non c'entra nulla. A me basta semplicemente dire che Napoleone è (stato) un grande fumetto di quel periodo; non imprescindibile, non da imporre nelle scuole di fumetto, come i nomi roboanti che hai voluto incensare per sminuirlo di riflesso - capando il fiore del loro corso tra l'altro, perché lo ripeto, è facile giocare al top of the ponziponzipopon col miglior Sclavi o Berardi in rosa -... ma sempre un' ottima lettura a cui io non rinuncerei, e che consiglierei di cuore a molti. Anche coraggiosa e sofisticata , come fino ad allora avevo visto poco sui seriali SBE. Forse un po' ripetitiva lo è stata, perché Ambrosini non aveva programmato 54 numeri ed è rimasto a corto di idee. Ma anche quando non veniva spalleggiato da altri ai testi, le sue numerose rivisitazioni sul tema sono andate (quasi) sempre a segno per me, e la sua scrittura mi ha lasciato soddisfatto come pochi.

Il resto l'ho detto nei precedenti post. Bisogna capacitarsi solo che non amo ripetermi, visti già i detriti della graforrea.

ALOHA LETTERE DA SANT'ELENA

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 Oggetto del messaggio: Re: Napoleone
MessaggioInviato: mar mag 15, 2018 11:17 am 
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wolkoff ha scritto:
Le tue delusioni da mancata empatia sono un discorso generalizzante (se non deviante) nella sfera dell'iper-privato, e possono dipendere da decine di concause in cui Ambrosini non c'entra nulla. A me basta semplicemente dire che Napoleone è (stato) un grande fumetto di quel periodo; non imprescindibile, non da imporre nelle scuole di fumetto, come i nomi roboanti che hai voluto incensare per sminuirlo di riflesso


Guarda che 'sta cosa di voler vedere sempre malafede o cattive intenzioni nei messaggi degli altri è strana forte, eh. :lol:

Figurati se vado anche solo a pensare di sminuire Ambrosini, uno di cui compro e leggo con interesse tutto quel che pubblica dai tempi dei suoi primi Dylan. Napoleone non mi ha entusiasmato e ho solo spiegato perché, senza voler mai uscire dalla sfera dell'opinione personale. Dix, per dire, mi è piaciuto di più (quantomeno da un certo punto in avanti).

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 Oggetto del messaggio: Re: Napoleone
MessaggioInviato: mar mag 15, 2018 12:11 pm 
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rimatt ha scritto:
Il paragone con gli altri classici bonelliani mi torna utile perché mi permette di soffermarmi con quella che secondo me è la pecca principale della quasi totalità dei personaggi bonelliani odierni: non riesco a empatizzare con loro. Non ho difficoltà a leggere con grande partecipazione emotiva le storie dello Zagor nolittiano, del Tex bonelliano, di Pat MacDonald, di Mister No, di Martin Mystère o del Dylan sclaviano, ma non riesco minimamente a provare vicinanza con un Magico Vento (protagonista di una serie comunque straordinaria) o un Napoleone. Ma neanche con Julia o con Saguaro (protagonisti di altre due grandi serie); non più di tanto e non a livello dei succitati classici, quantomeno.


In questo mi ritrovo in certo modo, con l'eccezione che io con Napoleone ho provato, quando l'ho ripreso sul serio, una forte empatia, mentre mi è successo col tempo di perderla verso altri personaggi che seguivo da ragazzo (Martin Mystère). Ma alla fine centra qualcosa di personale. Ken Parker, ad es., pur ammirandone la qualità (balza agli occhi), mi ha sempre lasciato freddo, tanto da non aver mai pensato di recuperarlo in blocco, così non sono mai riuscito ad entrare in sintonia con Julia e tanti altri (tipo Mercurio Loi che ammiro, forse un po' di più con Valter Buio, ma non comunque a grandi livelli), tanto meno con Jan Dix, ma mi sarebbe indubbiamente piaciuto molto leggerlo in tante altre storie.


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 Oggetto del messaggio: Re: Napoleone
MessaggioInviato: mar mag 15, 2018 2:27 pm 
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rimatt ha scritto:
Guarda che 'sta cosa di voler vedere sempre malafede o cattive intenzioni nei messaggi degli altri è strana forte, eh. :lol:


Non ci trovo molto da ridere.
Questa della (self-alleged) malafede occulta è un'altra paturnia in cui ti stai incagliando a ripetizione. Ma la mia Chiesa professa fede nella possibilità di rinsavirne, senza daje all'infedele. E allora sorrideremo più lieti tutti, fuori da queste secche :)

La cosa è palese oltre che semplice, non ci vuole un retore tardoantico bizantino per capire l'andazzo di quel genere d' impostazione dialettica. Se mi lanci in pista una sfilza incalzante di pubblicazioni di questo tipo:
Cita:
Quindi, i 54 numeri di Napoleone valgono i 100 circa del periodo d'oro di Tex? I 60 di Ken Parker? I Dylan di Sclavi? I più ispirati Martin Mystère di Castelli? I primi 150 Mister No? I 75 albi della Storia del West?


... la sparata serve implicitamente per relegare Napoleone ad una posizione secondaria, se non marginale. Come se non fosse degno di ambire ("valgono") a questo gotha, nella futura memoria retrospettiva dei colpi grossi SBE, e quindi tutti muti a casa gnegnè.
Il che probabilmente è giusto ed io ti do anche ragione in una certa misura di fronte all'evidenza indiscutibile - quindi puoi placare il tuo mantra nell'asserire che Napoleone non è all'altezza d'esser classificato nei classici Bonelli - ma di certo questo modo di rinfacciare i successi degli altri nella STORIA della SBE, a tutto serviva tranne che a nobilitare di rimbalzo l'albergatore ginevrino, anche nella memoria futuribile. Che è poi quello che pensi, in buona fede nei contenuti, in modo traverso nella retorica degli intenti... magari inconsapevolmente.
Da qui a pensare di trovarci della malafede si fa prima a fidelizzare una malafemmena di malaffare :dito:

NA' ALOHA BUSCIARDO MM'HA LASSAT

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 Oggetto del messaggio: Re: Napoleone
MessaggioInviato: mar mag 15, 2018 5:51 pm 
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Che strano che sugli altri forum, in risposta alla stessa domanda dello stesso utente, scriva le medesime cose che scrivo anche qui, eh?

Poi alla mia domanda da te quotata uno era liberissimo di rispondere di sì, va da sé. Mica l'avrei preso a male parole per questo. Mi interessa solo capire se, nella percezione di un lettore magari più giovane di me, Napoleone può essere quel che per me sono stati Martin Mystère o Dylan. L'intento di sminuire una serie che ho comunque seguito e letto con piacere ce lo vedi solo tu; piuttosto, mi interessa far notare che di collane (o di cicli di storie) altrettanto valide la Bonelli ne ha pubblicate diverse, nella sua lunga storia, e il consiglio implicito a chi non le conosce è di provare a recuperarle, se mai ne capitasse l'occasione.

Aleksandr ha scritto:
In questo mi ritrovo in certo modo, con l'eccezione che io con Napoleone ho provato, quando l'ho ripreso sul serio, una forte empatia, mentre mi è successo col tempo di perderla verso altri personaggi che seguivo da ragazzo (Martin Mystère). Ma alla fine centra qualcosa di personale. Ken Parker, ad es., pur ammirandone la qualità (balza agli occhi), mi ha sempre lasciato freddo, tanto da non aver mai pensato di recuperarlo in blocco, così non sono mai riuscito ad entrare in sintonia con Julia e tanti altri (tipo Mercurio Loi che ammiro, forse un po' di più con Valter Buio, ma non comunque a grandi livelli), tanto meno con Jan Dix, ma mi sarebbe indubbiamente piaciuto molto leggerlo in tante altre storie.


Il discorso è fortemente soggettivo, non c'è dubbio. Certo è che gli sceneggiatori odierni mi sembrano faticare non poco quando provano a scrivere un personaggio simpatico: l'ultimo che ci ha provato è stato Manfredi con Adam Wild, e il risultato è stato IMO terribile. :lol:

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 Oggetto del messaggio: Re: Napoleone
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rimatt ha scritto:
Mi interessa solo capire se, nella percezione di un lettore magari più giovane di me, Napoleone può essere quel che per me sono stati Martin Mystère o Dylan.


Su questo dovresti chiedere a Leone e Julius, che forse hanno già risposto.
Noartri (Jones, Alek, io, etc) semo un po' più datati a livello di giri di corteccia, e l'approccio è stato in un'altra epoca con Napoleone. Quindi cambiano diverse cose. Altri tempi, altri impatti. Sinceramente non credo che il lettore d'oggi, in generale, possa farsi colpire da un eroe Bonelli e farlo intimo con molta facilità. E' più probabile che s'approcci a quelle che ritiene "vecchie glorie"/ "classici risaputi" solo perché ne ha sentito parlare bene in giro e vuole colmare delle lacune. Non per projettarci qualcosa di sé in corsa, come succedeva a noi quando scoprivamo nuove risorse SBE in edicola. :roll:

Cita:
Certo è che gli sceneggiatori odierni mi sembrano faticare non poco quando provano a scrivere un personaggio simpatico: l'ultimo che ci ha provato è stato Manfredi con Adam Wild, e il risultato è stato IMO terribile. :lol:


Per fortuna che non siamo anglofoni, dovo empatia non si distingue lessicalmente da simpatia. Non credo pertanto che le due cose debbano necessariamente coincidere: può anche non nascere una forma di sintonia umana per chi ci fa soltanto sorridere di simpatia. Le guasconate scarrozzone di AW di certo non mi facevano empatizzare con lui, ma mi lasciavano spesso divertito. Che forse era solo quello che cercavo da quel fumetto, senza troppe aspettative a livello di feeling. Poi sarò pure una mosca bianca (malarica) in un cimitero d'elefanti, ma il respiro d'Africa ritratto qui da Manfredi è piaciuto trenta volte di più delle congiure asiatiche del suo Shangai Devil, e l'aspetto storico l'ho trovato davvero avvincente in più punti :3 .

UN ALOHA TSE TSE... ZZZZZ

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Non discuto certo Manfredi: però mi pare che il suo tentativo di scrivere un personaggio dichiaratamente simpatico e guascone non sia stato dei più riusciti, ecco. Del resto tutti i suoi personaggi sono contraddistinti da una certa antipatia (o perlomeno da quella che io percepisco come tale); che poi questa fosse in certi casi funzionale alla storia e/o giustificabile (vedi Magico Vento) è vero, solo che prima di AW pensavo che Manfredi lo facesse apposta... invece non ce la fa proprio. :D

Tornando sul pezzo (cioè IT), temo che queste tre nuove storie di Napo vengano proposte nel formato di Mani nude e Keller, ovvero volume all'olandese da circa 300 pagine venduto in libreria a 20 e rotti euro (con una possibile ma non certa uscita in edicola differita di un bel po'). Se così fosse, credo che lo comprerei subito perché, nonostante tutto, la voglia di leggere tre nuove storie di Napoleone è alta.

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: Napoleone
MessaggioInviato: mer mag 16, 2018 7:24 pm 
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Per me Napoleone serie non dico capolavoro, ma quasi. Fu u o shock per me la chiusura.

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 Oggetto del messaggio: Re: Napoleone
MessaggioInviato: gio mag 24, 2018 12:54 pm 
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rimatt ha scritto:
leonearmato ha scritto:
Non so, innanzi tutto, se Napoleone abbia avuto grande successo. L'impossibilità di reperire gli ultimi numeri è sintomo di un calo netto della tiratura. Qui sul forum la testata gode di enorme popolarità, mi par di capire sia tra i lettori dell'epoca che tra i lettori novelli, il che, a mio avviso, significa che è ha trovato una formula vincente che va ad soddisfare ampiamentei gusti di una fetta (per quanto esigua) di pubblico a prescindere dal momento in cui viene letto. Io, Julius, Alexsandr e Wolkoff (che rappresentiamo le due casistiche) mi par di capire che siamo estremamente soddisfatti da questa serie.


Pare che nell'ultimo periodo Napoleone vendesse sulle 15.000 copie e fosse la testata bonelliana all'epoca meno venduta; però piaceva a Sergio Bonelli, che quindi permise ad Ambrosini di proseguirla benché non portasse introiti (anzi, andava regolarmente in perdita).

Che non si possa paragonare Napoleone ad altre serie bonelliane è un'idea che io non condivido, perché si tratta pur sempre di serie proposte dallo stesso editore e nello stesso formato (tra l'altro con gli stessi autori, in certi casi). Se poi qualcuno definisce Napoleone una delle migliori collane del "vasto mondo bonelliano" (com'è successo una pagina fa), non vedo perché non partire da lì per provare a posizionare il fumetto di Ambrosini accanto a quelli che a parer mio sono i grossi calibri di tale mondo. Quindi, i 54 numeri di Napoleone valgono i 100 circa del periodo d'oro di Tex? I 60 di Ken Parker? I Dylan di Sclavi? I più ispirati Martin Mystère di Castelli? I primi 150 Mister No? I 75 albi della Storia del West? Credo che se ne possa discutere con serenità, senza deviare il discorso e senza ironizzare.


Estremizzando il discorso potrei chiederti, prendendo due uscite Bonelli a caso, di paragonare quella che ritienila migliore storia di Zagor a Stria. Forse sarebbe un po' una forzatura. :)

Posso dare un 9 sia a Tex, nel complesso, che a Napo, ma per me sarebbero due 9 con un "peso specifico diverso", spero di essermi spiegato.

Comunque al di là dei paragoni qualitativi delle serie, per me Napoleone va di diritto fra i 3 migliori character della Bonelli, insieme a Mister No e a Tex. Ambrosini con questa serie ha creato inoltre il giusto cocktail fra protagonista, comprimari vari (soprattutto gli spiritelli), ambientazione e modo di raccontare. Un connubio che con Dix non è più riuscito. Le storie dell' olandese erano comunque per me molto belle ma non ho più trovato le stesse sensazioni che provavo con il ginevrino, sensazioni che esulano dalla trama del singolo albo.
Poi per carità, non ha avuto assolutamente fortuna editoriale rispetto ad altre serie degli anni '90 che ancora oggi sono in edicola, però vedo che la maggior parte dei lettori di allora sono rimasti molto legati a quel mondo magico creato da Ambrosini.


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