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 Oggetto del messaggio: Re: La Bonelli annuncia la collana "Audace"
MessaggioInviato: sab feb 17, 2018 1:50 am 
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Iscritto il: mar mag 05, 2015 11:31 pm
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Interesse per Cani sciolti pari a zero.
Con le ricostruzioni storiche Manfredi ci sa fare, purtroppo una serie sul 68 nell'anno del 50esimo non la posso digerire, visto che per ricostruire non si trova più nemmeno un mattoncino.

Comunque con la coerenza di molti reduci del tempo, il primo numero da edicola lo comprerò.


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 Oggetto del messaggio: Re: La Bonelli annuncia la collana "Audace"
MessaggioInviato: sab feb 17, 2018 4:45 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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leonearmato ha scritto:
Vagamente interessato a Darwin. Il romanzo a fumetti mi era piaciuto (aveva un finale abbastanza aperto, ricordo bene?). E poi la Barbato, via dalle serie regolari, mi garba parecchio.


Se non ricordo male, il prosieguo di Darwin non sarà scritto da Barbato ma da Masiero.

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 Oggetto del messaggio: Re: La Bonelli annuncia la collana "Audace"
MessaggioInviato: dom feb 18, 2018 10:58 am 
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Iscritto il: mer ott 30, 2013 9:02 pm
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Ah, ecco. Non lo sapevo :(

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Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.


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 Oggetto del messaggio: Re: La Bonelli annuncia la collana "Audace"
MessaggioInviato: dom feb 18, 2018 11:29 pm 
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Iscritto il: sab dic 28, 2013 7:16 pm
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Per ora niente che solletichi il mio interesse, nemmeno il ritorno de Lo sconosciuto, la cui serie originaria trovavo bella soprattutto per i disegni (e relative atmosfere) più che per le storie in sé.
Ciò che mi lascia davvero perplesso è la sorta di reboot di Mister No.


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 Oggetto del messaggio: Re: La Bonelli annuncia la collana "Audace"
MessaggioInviato: mer feb 21, 2018 2:24 pm 
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Iscritto il: mer ago 16, 2006 3:07 pm
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Complimenti a Manfredi per essere riuscito a mandare in edicola qualcosa di ancora piú vetusto di Adam Wild :mrgreen:

Dalla presentazione, sembra molto simile a "La meglio gioventù". Spero che ne esca fuori qualcosa di meno scontato, ma ne dubito.

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 Oggetto del messaggio: Re: La Bonelli annuncia la collana "Audace"
MessaggioInviato: sab feb 24, 2018 8:37 pm 
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Iscritto il: gio mar 31, 2011 4:34 pm
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Questa collana mi interessa parecchio, in particolare il fumetto ispirato a Lansdale, ma anche gli altri non sono affatto male, almeno nelle premesse. Quello che mi attira di meno è il MisterNo, perchè conosco davvero poco il personaggio.

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 Oggetto del messaggio: Re: La Bonelli annuncia la collana "Audace"
MessaggioInviato: sab feb 24, 2018 11:38 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Aleksandr ha scritto:
Per ora niente che solletichi il mio interesse, nemmeno il ritorno de Lo sconosciuto, la cui serie originaria trovavo bella soprattutto per i disegni (e relative atmosfere) più che per le storie in sé.


Sai che quest'affermazione è grave, vero? :D Io considero la prima serie dello Sconosciuto (quella in sei albetti pocket, per capirci) uno dei capolavori del fumetto italiano. L'avrò letta decine di volte, sempre con immutato piacere.

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 Oggetto del messaggio: Re: La Bonelli annuncia la collana "Audace"
MessaggioInviato: dom feb 25, 2018 11:06 am 
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rimatt ha scritto:
Io considero la prima serie dello Sconosciuto (quella in sei albetti pocket, per capirci) uno dei capolavori del fumetto italiano. L'avrò letta decine di volte, sempre con immutato piacere.


E lo è, ma soprattutto grazie all'arte di Magnus. Prova a pensare gli stessi soggetti (o simili) nelle mani di un altro disegnatore che non sia un fuoriclasse, ma soltanto bravino, sarebbe lo stesso? Avrebbero lo stesso fascino? La stessa espressività? Per me Lo Sconosciuto rimane legato a Magnus quanto Corto Maltese a Pratt, non m'interessano i personaggi se non lavorati da loro.


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 Oggetto del messaggio: Re: La Bonelli annuncia la collana "Audace"
MessaggioInviato: dom feb 25, 2018 6:21 pm 
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In uno dei tanti articoli sulla Bonelli (purtroppo non ricordo il sito) si parlava di questa collana Audace
come un po' il canto del cigno del fumetto "di massa" italiano, ad opera della casa editrice italiana più importante
che proprio con i fumetti "popolari" aveva costruito il proprio successo. Nel senso che con questa
scelta editoriale (e con la linea young) si divide il pubblico per fasce, e si punta sulla nicchia con un prodotto meno generico, a discapito di un fumetto più generalista e che possa croprire una fascia di lettori più ampia.

Volevo sapere cosa ne pensano gli utenti di Craven Road.

Per quanto mi riguarda, tolti pochissimi casi, come Dylan Dog, Tex, Topolino, forse Corto Maltese, il fumetto italiano ha avuto un target molto variegato ma fondamentalmente "mirato", che comunque ha permesso ad alcune testate di sopravvivere per decenni. Anzi se vogliamo Dylan Dog non è nato per nulla come prodotto di massa, aveva tutti gli ingredienti iniziali di un fumetto visionario, commercialmente rischioso, che si è costruito il proprio pubblico con il tempo . Oggi con una maggiore offerta e con un pubblico che ovviamente è cambiato (anche anagraficamente), è più smaliziato e più aperto a quanto pubblicato all'estero, probabilmente è necessario diversificare i prodotti. E non credo che puntare alla nicchia sia sintomo del decadimento del fumetto italiano in termini numerici, anzi, forse non ha mai goduto delle luci della ribalta come in questo momento, ma più un prendere atto che il fumetto sta diventando sempre più un prodotto anche per adulti nei gusti e nelle ispirazioni narrative. E data la mia vetusta età non posso che rallegrarmene. :)

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 Oggetto del messaggio: Re: La Bonelli annuncia la collana "Audace"
MessaggioInviato: dom feb 25, 2018 6:41 pm 
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Località: Galluzzo
Qualche mese fa auspicavo la nascita di una Vertigo bonelliana, quindi non posso che essere contento di questa nuova collana. Certo, i nomi degli sceneggiatori coinvolti non mi esaltano ma l'importante è che la Bonelli si stia rimettendo in pari col presente.

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"Si può dire allora che la storia possiede un'architettura, Hinton? È un'ipotesi grandiosa e terribile."


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 Oggetto del messaggio: Re: La Bonelli annuncia la collana "Audace"
MessaggioInviato: dom feb 25, 2018 7:45 pm 
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Località: Verona
Aleksandr ha scritto:
E lo è, ma soprattutto grazie all'arte di Magnus. Prova a pensare gli stessi soggetti (o simili) nelle mani di un altro disegnatore che non sia un fuoriclasse, ma soltanto bravino, sarebbe lo stesso? Avrebbero lo stesso fascino? La stessa espressività? Per me Lo Sconosciuto rimane legato a Magnus quanto Corto Maltese a Pratt, non m'interessano i personaggi se non lavorati da loro.


In realtà Lo Sconosciuto ha iniziato a piacermi... NONOSTANTE Magnus! :g: Ebbene sì, la prima volta in cui lo lessi conoscevo Magnus solo come disegnatore di Alan Ford, e ci misi un sacco ad abituarmi al suo stile in quel contesto drammatico, che in un primo tempo non mi sembrava minimamente convincente (a mia discolpa, posso dire che all'epoca ero ancora giovane e relativamente inesperto). Mi chiedevo, appunto, come sarebbe stato quel fumetto con un disegnatore dal tratto meno grottesco! Poi ho avuto modo di ravvedermi, ma sta di fatto che in un primo momento furono proprio – e solo – le sceneggiature di quegli albetti a conquistarmi. Che secondo me sono sublimi, e rimangono le cose migliori del Magnus sceneggiatore (assieme ai primi albi di I Briganti, diciamo).

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 Oggetto del messaggio: Re: La Bonelli annuncia la collana "Audace"
MessaggioInviato: dom feb 25, 2018 8:54 pm 
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Estrapolo per (improvviso, ma non durerà molto, una botta & via :* ) amor di sintesi.

Gordon Pym ha scritto:
[...] si parlava di questa collana Audace come un po' il canto del cigno del fumetto "di massa" italiano, ad opera della casa editrice italiana più importante che proprio con i fumetti "popolari" aveva costruito il proprio successo. Nel senso che con questa scelta editoriale (e con la linea young) si divide il pubblico per fasce, e si punta sulla nicchia con un prodotto meno generico

Volevo sapere cosa ne pensano gli utenti di Craven Road.

[...] se vogliamo Dylan Dog non è nato per nulla come prodotto di massa... Oggi con una maggiore offerta e con un pubblico che ovviamente è cambiato (anche anagraficamente).... probabilmente è necessario diversificare i prodotti. E non credo che puntare alla nicchia sia sintomo del decadimento del fumetto italiano in termini numerici, anzi, forse non ha mai goduto delle luci della ribalta come in questo momento



Per quanto mi riguarda le cose stanno in termini meno idilliaci. E queste sono perlopiù scelte di ripiego :| .

Nel senso che in questi (penultimi) anni la SBE ha provato ripetutamente a re-accalappiare il suo pubblico medio-popolare che fisiologicamente stava calando, con una strizzata d'occhio anche alle nuove generazioni, ma sempre entro la stessa tipologia classica di testata. Risultato: personaggi storici in perdita/emorragia cronica di lettori (DD, MM, NN, Dampyr, etc), nonostante tutte le "novità" ficcate in modo coatto, incapaci di interessare le nuove leve, come di recuperare i fasti di un tempo. E quando hanno sfornato qualcosa di ineditamente nuovo, a livello di personaggi, (v. Adam Wild, Orfani, Morgan Lost, Lukas, etc) i pochi(-ssimi) che hanno comprato erano sempre un sotto-gruppo dei soliti noti quasitrentenni, con le nuove generazioni che gli hanno voltato le spalle. Forse l'unica eccezione in questo senso è Dragonero, che almeno si mantiene nell'autosufficienza ed ha un'età media di lettori più fresca del resto.

Spoiler!
E comunque Dylan Dog non è stato concepito come fumetto di nicchia. L'intuitivo Sclavi aveva studiato attentamente il periodo ed il referente. Puntava al popolare sperimentando un registro diverso dal solito. Ma non cercava una forma di estraniamento dalla massa, pur non aspettandosi un successo tale... che comunque ingranò ad una ventina di mesi dal lancio, prima di diventare fenomeno di costume :wink:


Per cui adesso l'idea di base, visto che il prodotto generalista non attecchisce, come in passato, è nell'intento di orientare - a livello di dichiarazioni - il prodotto per un target più mirato e selettivo, diversificando in partenza. Non dico di nicchia, ma diciamo "specifico".... col rischio che diventi ghettizzante. Quindi separare vecchietti da giovinastri, senza pensare che molto probabilmente quei vecchietti si sono semplicemente stufati del fumetto (come medium d'intrattenimento) ed i cccciovani non sanno neanche cosa sia, presi da tutt'altro. Alla fine conta chi sgancia: le ribalte mediatiche sui social o su altre forme di visibilità pro auto-compiacimento delle rockstar del fumetto attuale non cambiano di molte virgole (e zeri, $$$) l'andamento di una testata se non c'è un seguito concreto che ai followers chiacchieroni da tastiera faccia subentrare dei buyers effettivi.

In realtà la distinzione di massima sempre più influente d'ora in poi sarà il fumetto da libreria rispetto a quello da edicola. Perché su quel gap di prezzi - gonfiati, e di nicchia, quelli sì - si orienterà la fonte di sostentamento primario del carrozzone SBE nel loro progetto commerciale futuro. Lanciando inediti costosi concepiti per gli scaffali delle librerie (dove bazzicano i nerd attempati spendaccioni o i quindicenni viziati dalla paghetta di mammina) per poi magari ristamparli a prezzo ridotto...quando si è sgonfiato il clamore... con una specie di ristampa lowcost in edicola, se la cosa ha attirato l'attenzione.

Insomma se la massa non cresce, la si fa lievitare sotto un cuscino di piume d'oca danesi, nutrite dal foie gras di se stesse. Altro che cigni... :roll:


ALOHA IL CANTO DELL'OCA, CANNIBALE

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 Oggetto del messaggio: Re: La Bonelli annuncia la collana "Audace"
MessaggioInviato: lun feb 26, 2018 6:17 pm 
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@wolkoff la tua analisi è molto interessante. Cioè il tempo del prodotto medio-popolare tipico bonelliano è andato perchè è cambiato il pubblico, i vecchi che continuano a leggerli sono ovviamente molti di meno rispetto ai lettori casual di un tempo, sono diventati più esigenti , mentre i giovani sono più difficili da attrarre perchè leggono altro o perchè l'appeal del marchio storico Bonelli ha meno presa su di loro. Anche se poi i numeri dicono che la Bonelli ha molti lettori giovani (l'ho sentito più volte nelle interviste a Recchioni).

Mi chiedo se non sia proprio finito il tempo del fumetto generalista, non solo della Bonelli, visto che il mercato offre una gamma vastissima di scelta grazie alla presenza di molteplici case editrici (e per fortuna!) e che dunque anche il pubblico è spesso diviso nei gusti e nelle tendenze di lettura. Forse con questi progetti la SBE prende definitivamente coscienza del fatto che pur coprendo una fascia importante di lettori di età medio-bassa, una parte altrettanto importante del proprio target medio è il lettore anzianotto, riflessione che secondo me già è iniziata con progetti come Le Storie e Romanzi a Fumetti. Tutto sommato la mossa editoriale ci sta tutta, visto che all'estero e in particolare nel mercato americano il fumetto per adulti (non a luci rosse) è una normalità, si parlava prima di Vertigo non a caso . Sono perfettamente d'accordo con te che gli introiti delle vendite in libreria , con edizioni cartonate e deluxe, sarà determinante. Così come lo sarà la qualità delle storie ovviamente.



wolkoff ha scritto:
i nerd attempati spendaccioni

e quarantenni come me . la peggior feccia :mrgreen:

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 Oggetto del messaggio: Re: La Bonelli annuncia la collana "Audace"
MessaggioInviato: mar feb 27, 2018 1:31 am 
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Esatto: l'epoca del fumetto "generalista" è finita da parecchio. Neanche Tex lo incarna più. Come diventano più rari progressivamente i fedeli bonellofili a tappeto, che comprano dalle sette/otto testate in media al mese della medesima casa editrice. Quindi l'utenza di base deve essere rimodulata verso un target specifico (non solo per fasce d'età) per quanto sia molto difficile immaginarlo a bocce ferme. Si va per tentoni. Per ora diversi di questi tentativi hanno annaspato al limite del flop o dell'implosione dopo una prima stagione preventivata, che incassava meno della sussistenza di galleggiamento. E di certo non ha coinvolto più di tanto l'interesse della juventude :( .

Che la Bonelli abbia diversi lettori giovani è credibile. Ma se guardiamo l'età media di 15 anni fa non è difficile capire come la sindrome di Matusalemme stia attualmente spopolando verso la sterile spopolamento - ma è una cosa che coinvolge demograficamente tutto il mondo del fumetto, e non solo - checché ne dicano le sirene aziendaliste che notoriamente occultano dati scomodi o diffondono solo quelli che gli convengono onde irretire la concorrenza. Per cui, se sganciano copiosamente, è bene che la SBE si tenga ben stretti questi "attempati spendaccioni", per spolparli sino alla pensione... magari particolareggiando mejo l'offerta :D

Per quanto riguarda il trend reclamizzato di fumetto " più adulto" a me pare una semi-panzana concettuale. Alla fine il fumetto lo compra chi gli pare, i bollini non indirizzano più di tanto. Se serve come etichetta per suggerire temi più complessi/scritture meno didascaliche, forse può anche starci. Ma se vuole indicare semplicemente contenuti più "forti&scomodi o scabrosi&not politically correct", potrebbe aver l'effetto contrario di attirare i regazzetti, come per i film scosciati di fine anni '70 rigorosamente proibiti ai minori, che finivano per essere loro più assidui consumatori :P

Senza contare che la Vertigo è praticamente fallita in patria, proprio perché il presunto indirizzo "specifico" disorientava il grande pubblico e di fatto non accontentava nessuno in particolare. Contano solo le buone storie e le idee interessanti, alla fine, per quanto possa sembrare banale. E spero (per loro) che la SBE se ne accorga quanto prima :wink: .

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 Oggetto del messaggio: Re: La Bonelli annuncia la collana "Audace"
MessaggioInviato: mar feb 27, 2018 6:20 pm 
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wolkoff ha scritto:

Senza contare che la Vertigo è praticamente fallita in patria, proprio perché il presunto indirizzo "specifico" disorientava il grande pubblico e di fatto non accontentava nessuno in particolare.I


Concordo su tutto.
Anche se la Vertigo è stata anche per tanti anni un punto di riferimento importantissimo per il mondo editoriale fumettistico americano (basta fare una carellata dei nomi degli autori pubblicati), mostrando che si potevano fare fumetti di qualità e con un discreto seguito anche senza supereroi in calzamaglia e affrontando tematiche diverse e il pubblico ha premiato quelle scelte con un buon riscontro di vendite. Certo ora è in difficoltà, ma più che per il disorientamento del pubblico, credo, per la riorganizzazione messa in atto dalla DC dopo l'ottima gestione di Karen Berger, finita ormai qualche anno fa, che ha lasciato la Vertigo a fare la cenerentola della famiglia.
La DC come la Marvel hanno ormai come core business fornire prodotti alle major cinematografiche, credo sia dunque normale concentrarsi verso titoli più popolari e tipicamente supereroistici, mettendo da parte qualsiasi altra ambizione che non sia ampiamente remunerativa.

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