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Samuel Stern
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Autore:  LebbraDelSabatoSera [ gio lug 30, 2020 10:53 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: Samuel Stern

Buono anche il 9, anche se (Valery a parte) noto una certa propensione a mantenere un intreccio parecchio scarno: forse un paio di personaggi e trame secondarie (senza continuity sui vari numeri, eh) renderebbero le storie più corpose e "rotonde".
Menzione speciale per il design dei demoni sempre molto curato, anche in questo numero l'avversario di turno è molto azzeccato. Samuel Stern sta accumulando un bestiario molto interessante, anche se tutte le regole di questo regno infernale non sono (ancora?) chiarissime.

Autore:  Keanu Coen [ gio lug 30, 2020 11:03 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: Samuel Stern

Concordo in tutto, gli do un'altra scorsa ed entro più nei dettagli.

Come sempre, inizio dalla copertina, molto migliore rispetto a quella del numero scorso, sicuramente come layout. Quello che invece ancora non mi convince è la colorazione, che secondo me fa perdere tantissimo fascino al lavoro del bravissimo trio di copertinisti. Secondo me è una colorazione un po' confusionaria.
Passando al contenuto, secondo me questa è la storia migliore finora, dopo "Valery": il tema sembra scritto apposta per piacermi, quel tocco di religiosità e insieme di leggera blasfemia trattata con grande senso dell'umorismo (specialmente nella scena a tavola col prete, durante la quale sono letteralmente scoppiato a ridere!). Sono veramente contento che uno dei coprotagonisti sia un sacerdote, dato che la religione è uno dei temi che più mi interessa approfondire.
Come sempre quando non sceneggiano i creatori, la macrotrama sostanzialmente non va avanti, anche se si affaccia uno spiraglio sulla giovinezza di padre Duncan, ma non è assolutamente un difetto, specie per chi, come me, è un insoddisfatto reduce da una certa saga di sei numeri!
L'albo si legge molto bene, i disegni, nonostante come sempre una certa scolasticità, sono spesso accattivanti, specie nelle ormai tipiche scene madri sterniane, e la sequenza da pagina 80 a 84 conferma che se si vuole disegnare tutto bianco è bene che lo si faccia per poche pagine soltanto, piuttosto che per un albo intero (intelligenti pauca...).
Molto bella dal punto di vista scenico anche la sequenza di pagina 9, con il timer (?) del video che avanza vignetta dopo vignetta, e splendidamente inquietante il dettaglio delle pupille impazzite dei "posseduti".
Come sempre, qualche forzatura di troppo nei dialoghi (battute sulla golf car, ad esempio), e come sempre un po' troppi disegni che vengono riciclati, ma ho sempre soprasseduto su queste cose perchè, non trovandoci in serie A, ho scelto di chiudere un occhio su queste pecche. In questo senso "Valery" spicca ancora di più perchè è l'unico albo veramente "onesto" da questo punto di vista.
Che altro dire... Molto bello anche il contenuto speciale da attivare col QR code, che per me batte sempre e comunque qualsiasi poster, tarocco, figurine, francobolli, e via deliziando. Bella idea davvero.
Aspetto con piacere il prossimo numero, e con impazienza il primo speciale che arriverà ad Ottobre, di cui sono molto curioso, specialmente per vedere all'opera Mlinaric. Ma la cosa che più di tutte aspetto con impazienza è sapere a che libro si riferiva all'inizio il vecchietto nella libreria!
Quasi dimenticavo: Samuel Stern che cita Dante e Pascoli vale da solo l'acquisto!

Un'altra caratteristica di Samuel, è che ogni volta che lo compro mi fa venire voglia di disegnare: questa volta mi sono concentrato sul Mistico in persona, e che Luigi Zagaria mi perdoni!

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Autore:  dashell [ lun ago 03, 2020 11:57 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: Samuel Stern

Mi è piaciuto questo numero 9. Bella la storia e bravo il disegnatore: ho trovato bellissime e toccanti le tavole del popolo orante che spera nel miracolo. Visto che gli autori curano molti i dettagli, vorrei fare una domanda "teologica". La lotta fra i demoni e Samuel/Duncan sembra sempre una lotta che prescinde dalla presenza di Dio. Va bene per Samuel, ma come può conciliarsi con la figura di un sacerdote?

Autore:  JMZ [ mer ago 05, 2020 2:47 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: Samuel Stern

ok, ancora una buona lettura ma quasi sempre la stessa e personalmente comincia ad annoiarmi la struttura a telefilm con l'indagine alla ricerca del momento in cui si è creata l'ombra e la risoluzione ormai un po' consueta.
non so quanto resisterò ma credo che, se non ci sarà presto un'evoluzione importante, mollerò la serie.

Autore:  Valla [ mer ago 05, 2020 6:32 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: Samuel Stern

Preso anche questo numero 9, perché avevo deciso in partenza di arrivare a chiudere l'anno. Faccio mio il parere di Keanu sul fatto di essere in serie B, ma a parte il numero 3 che mi è piaciuto moltissimo, il resto l'ho trovato un po' piatto o incompleto: dove mi è piaciuta la storia (#1, #6) non mi sono piaciuti i disegni; dove mi sono piaciuti i disegni (#2, #4) la storia mi ha lasciato un po' così (specie nel finale del #2); altre volte dove invece è tutto un po' meh (#7)... Una lettura piacevole e scorrevole, ma un po' ripetitiva e un "mondo" molto piccolo (2 personaggi principali, 3 secondari, di cui uno praticamente invisibile), variazioni minime sul tema per gli antagonisti (demoni, demoni e ancora demoni). La macrotrama ancora in via di definizione ci sta eccome, sperando che il passato dei protagonisti rimanga nebuloso (ho i miei dubbi e il titolo dello speciale mi spaventa, in tal senso), in modo da scoprire lentamente i vari aspetti di questa serie. A mio avviso troppo presente padre Duncan e troppo sottoutilizzato Angus che invece era uno dei motivi di interesse all'acquisto.
Quindi vado avanti, con riserva.

V

Autore:  Keanu Coen [ mer ago 05, 2020 7:49 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: Samuel Stern

Valla, confermo anche io la discrasia a volte tra testi e disegni... Sembra quasi che ogni volta ci sia il budget solo per uno dei due aspetti!
Comunque tutti i disegnatori sembrano appena usciti tutti dalla Scuola del Fumetto. Tutti dodicimila volte più bravi di me, ma con uno stile ancora troppo acerbo e spesso non coerente all'interno di uno stesso albo.

Però riflettendoci su, il motivo per cui lo compro ogni mese va anche al di là del fumetto in sè e per sè.
Sentivo il bisogno di iniziare di nuovo una serie dal numero 1 (era da anni che compravo solo in blocco serie già concluse e mi ero un po' stufato), e Samuel è arrivato al momento giusto! Aggiungici anche che nutro una simpatia istintiva nei confronti di Gianmarco Fumasoli, per il modo in cui si pone sia sui social, sia nei suoi editoriali, e questo per me è già un valore aggiunto che merita fiducia. Sono in generale anche un grande fan di chi firma in coppia i propri lavori, lo trovo un modo di lavorare molto affascinante, e interessante, e anche in questo caso sono curioso di vedere a cosa porterà.

Spostandomi sul fumetto in senso stretto, i difetti come già ho scritto sono tanti, a partire da una certa confusionarietà nelle varie trame (almeno per me), dialoghi spesso non troppo riusciti, situazioni che si ripetono...
Però a me piace tantissimo l'approccio che ha Samuel con le persone che aiuta, mi piace che ha bisogno sempre di un contatto fisico con le persone (il gesto di prenderle per mano, per esempio, lo trovo molto d'impatto), mi piace che ci mette sempre un po' a decidere se intervenire, e che ha un carattere un po' contraddittorio. Infine, ha un'altra cosa in comune con i fumetti di serie B, la possibilità e la libertà di dire cose che normalmente nei fumetti più blasonati non si trovano, e questo ultimo numero ne è, secondo me, la prova.
Insomma, queste piccole cose mi fanno venire voglia di andare ogni mese a comprarlo. Questo fumetto mi ispira fiducia, e soprattutto mi ispira onestà.

Per quanto riguarda Angus, sono d'accordo di nuovo con te. Il suo unico spazio spesso è solo la rubrica iniziale, che non leggo mai perchè mi deprime a manetta, e non capisco mai cosa vuole dire! Ma se ci fai caso, è tutta la parte della libreria che è sacrificata, e anche io spero che col tempo venga utilizzata più spesso.
Se devo scegliere la cosa più fastidiosa, comunque, è quando Samuel e Duncan si chiamano "Rosso" e "Vecchio". Questa cosa proprio mi sembra completamente stonata rispetto al resto.

Autore:  Lost.In.Golconda [ mer ago 26, 2020 11:40 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: Samuel Stern

Letto solamente il numero 9, sto recuperando gli altri, nonostante Bugs Comics abbia adottato una politica particolare per quanto riguarda gli arretrati ( gli ultimi due numeri sono acquistabili solo in edicola ). Che dire, ottimo. Poi ho visto l'intervista di RKC a Fumasoli e se ne percepiscono la passione e la dedizione. Non so se avrà il successo che merita, data la decadenza dell'industria del fumetto in Italia, ma di sicuro mi ha fatto venire voglia di leggere un fumetto ed aspettarne l'uscita in edicola. Secondo Recchioni DYD deve il suo exploit degli anni '90 al fatto che anticipasse il sentire di un'epoca, la quale, però, è ormai distantissima dalla nostra realtà ed evidentemente non più incarnata dal personaggio . Stern, , stando a quanto dice Fumasoli nella sua intervista a RKC, combatte invece gli incubi di oggi. Bella iniziativa, fantastici i disegni e veramente ben caratterizzato padre Duncan.

P.s. complimenti a Keanu per il disegno di Irvin!

Autore:  Keanu Coen [ mer ago 26, 2020 8:39 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: Samuel Stern

Lost, sono contentissimo che hai iniziato anche tu a leggere Samuel, tra l'altro da quello che scrivi siamo perfettamente in sintonia, ho anch'io la stessa impressione su Fumasoli e sul progetto in generale. Recupera gli arretrati, e aggiornaci con le tue recensioni degli albi passati!
E grazie mille per i complimenti! Impossibile per me non buttare giù uno schizzo dopo la lettura di un albo di Samuel... questo personaggio, poi, è semplicemente stupendo.

Autore:  Triss [ mer ago 26, 2020 9:53 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: Samuel Stern

Bel disegno, Keanu! Non l'avevo visto! :wink:

Autore:  Keanu Coen [ mer ago 26, 2020 10:23 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: Samuel Stern

Grazie mille Triss!

Autore:  Keanu Coen [ lun ago 31, 2020 10:53 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: Samuel Stern

Tornato oggi a casa dalle vacanze, e subito comprato e letto Samuel Stern 10.
Copertina pazzesca (un po' una variazione sul tema di quella del numero 1), così come quella del prossimo numero, "L'abisso".
Unici nei, la colorazione che secondo me continua ad essere non troppo a fuoco, e un'ombra un po' inopportuna che fa sembrare che a Samuel manchi un dente! Ma a parte questo, un ottimo lavoro.
Altra nota positiva, come sempre, l'editoriale di Gianmarco, in cui tra l'altro ci viene raccontato il loro modo di creare e seguire lo sviluppo di ogni albo.
Anche la nuova versione "a macchina" della rubrica di Angus mi convince, molto più leggibile della precedente, e stavolta perfetta, con le sue bellissime citazioni di Leopardi, Nietzsche e Baudelaire. Ho particolarmente apprezzato che di Nietzsche non si sia usata la solita frase sull'abisso che guarda in te, anche se il titolo del prossimo albo mi fa un po' tremare...
Con una perfetta sincronia, ci viene presentata la prima storia di Samuel in solitaria, scritta per la prima volta da Filadoro in solitaria. Gianmarco ci dice nell'editoriale che questa storia ha avuto una genesi particolare, che è stata una visione tutta di Massimiliano Filadoro, e che si sono presi tutto il tempo necessario per far sì che riuscisse al meglio.
Si vede perfettamente che la storia ha una certa complessità, e che è frutto di un grande sforzo e di una visione molto personale, sviluppando il tema della casa stregata in un'ottica perfettamente sterniana.

Il problema è che stavolta ci sono vari punti che non tornano, e la storia, quantomeno nella premessa, non scorre come dovrebbe, a causa di alcune ingenuità narrative, che purtroppo pesano sul risultato finale, una su tutte l'utilizzo dei brano del libro, che a differenza dei brani del diario di Valery soffrono molto di troppa letterarietà...

Anche l'apporto grafico di Annapaola Martello devo dire che non contribuisce molto alla buona riuscita dell'albo: ci sono moltissimi punti in cui non si riesce a raggiungere secondo me l'effetto voluto, come nella splash page di pagina 69, ad esempio, e quando arriva quella di pagina 92, al contrario molto ben fatta, è già troppo tardi. Non c'è una buona caratterizzazione grafica del protagonista e dei comprimari. A farne le spese è principalmente il maggiordomo, che dovrebbe avere le fattezze di Anthony Hopkins, ma praticamente non ce le ha mai...
E c'è anche un uso insistito di immagini ripetute (proprio a partire dall'inizio, prima pagina, seconda vignetta, e seconda pagina, terza vignetta!) e sfondi computerizzati su cui, per la prima volta da quando leggo Samuel Stern, non me la sento di soprassedere: un soggetto e una sceneggiatura così personali meritavano secondo me una resa grafica molto più accurata.

Mi sento dunque di mettere questo albo tra quelli meno riusciti della serie, ed è un peccato, perché come dicevo è evidente che Filadoro ha messo molto di se stesso in questo albo, e sicuramente come intenzione non c'è nulla da dire. Come risultato finale, invece, secondo me si poteva fare qualcosa di più, sia dal punto di vista della scrittura, sia da quello grafico.

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Autore:  Valla [ sab set 05, 2020 9:22 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: Samuel Stern

Preso e per ora letto una sola volta.
Copertina molto bella, anche i colori, come d'altra parte quasi tutte le copertine di Samuel. I colori un po' mi ricordano Caravaggio, ma sicuramente sbaglio alla grande.

SPOILER probabili

Lato disegni: mi sono piaciuti anche se non sono il mio stile preferito, si sposano bene con le atmosfere e il ritmo della storia. Unica pecca la parte finale, dove il mood cambia, da claustrofobico a horror demoniaco, ma il tratto rimane uguale. Peccato.
La storia è molto interessante, con il tentativo (riuscito) di mostrare una sorta di nastro di Moebius, con il libro che innesca la narrazione, ma poi ne fa parte integrante, risultando complesso, spaventoso e affascinante al contempo. Piccola pecca la troppo facile accettazione di Samuel per quello che gli sta accadendo. Una sbavatura, perdonabile. Altra pecca, sempre il finale dove si tenta un cambio di ritmo e di intensità, dove scrittore e demone si scambiano le parti, ma il risultato comunque sufficiente, è rivedibile et migliorabile.
Per è un 7+.


V

Autore:  LebbraDelSabatoSera [ sab set 05, 2020 12:17 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: Samuel Stern

Pochi post più su lamentavo la troppa linearità della classica (si può dire, dopo soli 9 numeri?) storia sterniana ed ecco che L'Altro Inferno risolve il problema: personaggi secondari che non sono solo comparse intorno all'antagonista del mese, che anzi in controtendenza è assente fin quasi alla fine. Suggestioni prese da Borges, Casares e riflessioni sulle storie che si inseriscono molto bene nella trama e regalano alcune scene molto d'impatto (non solo a livello grafico: le lettere del maggiordomo...). In più una suggestione su Delgado, che la disegnatrice rende spesso come una specie di Sogno (il protagonista di Sandman), con tanto di occhi caratteristicamente neri e capelli neri ma tirati indietro e non alla Robert Smith: e Neil Gaiman quando si parla di fumetti horror/dark che riflettono sulla Narrazione e sulle Storie è quasi la Bibbia. Piccoli tocchi molto ben pensati (la farfalla sulla tazzina) fanno da contraltare ad alcune leggerezze francamente perdonabilissime. Il controfinale poi mi riporta alla mente ancora Gaiman, in particolare "Casa Di Bambola" e i suoi serial killer (Questo rapporto tra Case e Storie sempre presente...).
Migliore storia secondo me da Valery in qua.

Autore:  Bob Cooper [ dom set 06, 2020 5:31 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: Samuel Stern

mi hanno ascoltato e hanno cambiato il carattere di Appunti dal Derryleng...questo è un punto a loro favore...vuol dire che leggono anche i pareri dei lettori...

Autore:  Lost.In.Golconda [ dom set 06, 2020 5:44 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: Samuel Stern

Ho adorato quest'albo ( n. 10), secondo me il più bello, forse persino meglio di Valery . In effetti, temevo anche io che la struttura monotematica della testata avrebbe alla lunga stancato, ed invece Filadoro ha dimostrato di saper variare pur rimanendo nell'alveo spiritistico/demoniaco che definisce il personaggio di Samuel Stern. Inoltre, ho apprezzato l'eleganza con cui sono state inserite le citazioni di Nietzsche ( eterno ritorno ) e di Baudelaire ( L'Uomo e il Mare, tema dell'uomo che contempla le profondità abissali della sua anima): solo sottintese, mai sbattute spocchiosamente in faccia al lettore. In poche parole, costituiscono una bella cornice che impreziosisce il racconto e permettono di immollarsi ancora di più nell'atmosfera languida e a tratti decadente di casa Delgado.

Voto 8

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