Cravenroad7

Hai ragione l'ho riletta da poco, e ricordavo male.



Non è solo questo Dylan Dog, mi pare. Poi magari per te è il vero Dylan Dog.

Opinioni.

Non solo ma soprattutto questo.

Beh, mi sembra il minimo dato che si tratta di un film di Sergio Leone!

Lol, scusate, m'è scappato

ok groomer

Stavo dimenticando Necropolis.

Ne dico tre:

- Jhonny Freak mi infastidisce proprio nel suo cercare ostinatamente la lacrima facile.

- Oltre la morte: mai capito l'entusiasmo per questa deriva supereroistica dove i personaggi sembrano immortali e si susseguono scontri all'arma bianca uno piu' improbabile dell'altro.

- Storia di nessuno: ok, devo ammettere che il mio giudizio é influenzato dal fatto che l'ho letta innumerevoli volte, e le sue atmosfere "vantano innumerevoli tentativi d'imitazione" (da parte di Sclavi stesso), per cui mi sembra normale che possa stuccare. Ma se prescindo dall'aura di sacralitá che circonda l'albo, non posso che trovarlo prolisso, ridondante ed un po' ossessivo nella poetica che vuole trasmettere.

In tempi piú recenti, non ho condiviso l'entusiasmo per l'Ospite sgradito. Sembrava di stare a teatro, secondo me come storia a fumetti non aveva i tempi narrativi giusti.

Stendiamo un velo pietoso sul tuo intervento e sulla "h" di "Johnny" messa nel posto sbagliato.

Piccatto, parlare di veli pietosi non è il modo per commentare l' intervento di un utente. Sii meno aggressivo, su, sennò possono generarsi inutili battibecchi.
Te lo dice uno che adora tutte e tre le storie in questione.

Per me tutte le storie di Ruju a parte Polvere di Stelle.
Zarathustra sembra uno che non si accontenta facilmente e questo mi piace. Quali sono le storie che invece apprezzi? Scommetto Tre per zero

JF tutta la vita. Deborda chili e chili di melassa da far crepare di indigestione Pantagruel...
Assolutamente dimenticabile.

Ma infatti le storie di non piacciono mica a tutti...

Tre per zero ha dei guizzi notevoli, ma le storie che apprezzo di piú sono quelle che mi danno maggiore coinvolgimento emotivo, che sono impregnate di qualche sensazione particolare e la restituiscono ad ogni lettura (inoltre, non apprezzo molto la lettura post-moderna della fisica quantistica tipica di molta divulgazione, che traspare un po' anche in quell'albo). Per risponderti con qualche scelta un po' meno "ovvia" delle solite: il signore del silenzio, accadde domani, la bellezza del demonio, Grand Guignol.

Molte sono già citate, ma faccio il mio elenco:

#25, Morgana
#43, Storia di nessuno
#74, Il lungo addio
#81, Johnny Freak
#100, La storia di Dylan Dog
#121, Finché morte non vi separi
#200, Il numero duecento

Io sono uno sclavista anche abbastanza fanatico, ma non ho mai amato granché lo Sclavi sgangherabile o quello sentimentale/lacrimevole. Le storie sul passato di Dylan, poi (che nemmeno Sclavi ama troppo), fanno sempre respirare un odorino kitsch fastidioso: 'sta cosa che Dylan è il figlio di Xabaras, non è minimamente salvata dai precedenti illustri e ironici (del genere di Star Wars), anche perché nelle storie dylaniate non ha nulla di ironico. Ma invece di graveolente, di ricercatamente cupo: insomma, di banalotto anzichenò. Così la storia del rapporto padre/figlio tra Bloch e Dylan può anche essere una saggia idea di caratterizzazione, se rimane tra le righe. Usata e anzi spiegata in direzione della lacrima facile (nel Numero duecento), e con citazione da Zanardi assolutamente antieconomica e insensata, poro Pazienza!, mi sembra un colpo fuori bersaglio: ma fuori di chilometri.



Selezione interessante, evidentemente di un amante di Ferrandino. Tra i primi 15 numeri, io sono affezionato a storie che certo non toccano i vertici, ma che posso rileggere per la 73millesima volta, e ogni volta correre in fondo per vedere come vanno a finire: Gli uccisori, La zona del crepuscolo (che ancora mi fa paura, come me la fece nel 1988, quando la lessi la prima volta, in ritardo), Diabolo il grande e Killer. Provai riconoscenza anche per Montanari & Grassani, dopo Killer.

Concordo anche con Oltre la morte. Supereroi e lacrima facile.