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 Oggetto del messaggio: Ridare splendore alla testata: una modesta proposta.
MessaggioInviato: dom ott 08, 2023 12:15 pm 
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Buongiorno a tutti,
questi sono tre aspetti su cui punterei per far tornare Dylan Dog una testata appassionante, cosa ne pensate?

1.Ci vuole un degno avversario e questi non può essere che Xabaras; occorre farlo tornare dalla dimensione in cui Cagliostro lo ha trasportato, facendolo tornare malvagio. A questo punto dovrà dedicarsi a nuovi piani, mettendo ai margini la questione padre/figlio.
2.Oltre a questi episodi di avventura ed evasione, dovranno essere nuovamente affrontati temi sociali, in particolare occorrerà con coraggio mostrare anche i pericoli che derivano dall'attuale cultura mainstream che, partita da giuste rivendicazioni, sta approdando a un pericoloso conformismo in grado di schiacciare il singolo.
3.Occorre infine stabilire un canone per dare una guida coerente a chi si approccia per la prima volta alla testata, cessando di utilizzare con disinvoltura dimensioni parallele ed entropia.

Baron Karza


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 Oggetto del messaggio: Re: Ridare splendore alla testata: una modesta proposta.
MessaggioInviato: mer ott 11, 2023 2:51 pm 
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#1) Xabaras se proprio va riesumato deve esser utilizzato da chi è capace di gestirlo... quindi pochi eletti tipo la Barbato.
Nella mani del primo amicodegliamici che capita (tipo Simeoni o la Contu) sarebbe un suicidio preventivato.
Non sarebbe neanche male se Bilotta lo sviluppasse in una delle tante tracce lasciate in sospeso lungo un decennio di Speciali.

#2) La topicality è un'arma a doppio taglio. Rischia di diventare arruffonismo generalista da salotto tv retorizzante, ed ora pure la D'Urso è stata silurata. Non vedo autori in linea coi tempi che sappiano raccontarli al meglio. Quegli storici di rilievo (come Medda, Barbato, Enna, Ambrosini, Cavaletto, Accatino, etc) vanno bene per tutte le stagioni, e senza improvvisarsi bimbiminkia, hanno comunque il polso dei tempi.

#3) Il canone te lo puoi scordare. DD è fatto per episodi sconnessi tra loro, atavico, nel DNA. Non sono stati in grado di creare una continuity su mini-saghe/cicli, figuriamoci su tutto il corpus di albi da connettere tra loro. Il primo a sbeffeggiare questo tipo di serialità è stato Sclavi stesso, che non prendeva sul serio il concetto coeso di origini/sviluppo/villain storici del suo protagonista. Pensare che debbano rimediare adesso altri autori è ormai pateticamente posticcio, se non irrimediabilmente fuori luogo.

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 Oggetto del messaggio: Re: Ridare splendore alla testata: una modesta proposta.
MessaggioInviato: mer ott 11, 2023 9:56 pm 
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wolkoff ha scritto:
#1) Xabaras se proprio va riesumato deve esser utilizzato da chi è capace di gestirlo... quindi pochi eletti tipo la Barbato.
Nella mani del primo amicodegliamici che capita (tipo Simeoni o la Contu) sarebbe un suicidio preventivato.
Non sarebbe neanche male se Bilotta lo sviluppasse in una delle tante tracce lasciate in sospeso lungo un decennio di Speciali.

#2) La topicality è un'arma a doppio taglio. Rischia di diventare arruffonismo generalista da salotto tv retorizzante, ed ora pure la D'Urso è stata silurata. Non vedo autori in linea coi tempi che sappiano raccontarli al meglio. Quegli storici di rilievo (come Medda, Barbato, Enna, Ambrosini, Cavaletto, Accatino, etc) vanno bene per tutte le stagioni, e senza improvvisarsi bimbiminkia, hanno comunque il polso dei tempi.

#3) Il canone te lo puoi scordare. DD è fatto per episodi sconnessi tra loro, atavico, nel DNA. Non sono stati in grado di creare una continuity su mini-saghe/cicli, figuriamoci su tutto il corpus di albi da connettere tra loro. Il primo a sbeffeggiare questo tipo di serialità è stato Sclavi stesso, che non prendeva sul serio il concetto coeso di origini/sviluppo/villain storici del suo protagonista. Pensare che debbano rimediare adesso altri autori è ormai pateticamente posticcio, se non irrimediabilmente fuori luogo.


1.Concordo con te sul fatto che Xabaras andrebbe maneggiato con cura e anche con il fatto che uno di quelli che è in grado di farlo è Bilotta, ma non sulla Barbato, che pure in altre occasioni ha dimostrato di essere brillante. Nei numeri 241 e 242 (Xabaras! e In Nome del Padre) ho trovato davvero troppe incongruenze con lo Xabaras classico:
a) E' totalmente fuori personaggio; è un padre amorevole che afferma di aver cercato per anni il figlio, nonostante nel primo numero volesse, con calma e razionalità, ucciderlo, e nel numero 25 (Morgana) abbia concluso affermando "Addio figlio, non incrociare più la mia strada".
b) Nel finale (e questo dovrebbe in teoria essere una grande svolta) muore... nonostante egli possa rimanere in vita sotto forma di Ectoplasma, come esplicitato nel numero 25.
c) Viene mostrato come un uomo fragile, lontanissimo dalla feroce ironia dei numeri 1, 25 e 100... egli è l'incarnazione di Satana, non può davvero assomigliare a un membro della famiglia Bradford.

2.Sostanzialmente concordo con la la tua osservazione.

3.Continuo a sperarci.

Grazie
Baron Karza


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 Oggetto del messaggio: Re: Ridare splendore alla testata: una modesta proposta.
MessaggioInviato: gio ott 12, 2023 1:41 pm 
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Ricordati che Xabaras ha una duplice, se non triplice, quadruplice, enneplice personalità, dato che una parte del suo Ego si trova su un pianeta di un altro cosmo (v.#100) e nelle sue comparsate soffre ogni tanto dei residui di queste personalità (anche "buone"), mostrandosi talvolta fragile e con rigurgiti di carefulness verso il figlio.

Per quanto riguarda il "morire" o meno, quello concretamente non fa testo a livello definitivo, da imprimere sul marmo funebre da cripta... con tutte le possibilità che ha uno come lui di risorgere, tra riti occulti, dimensioni parallele, possessioni di corpi terzi, sieri maledetti, etc.

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 Oggetto del messaggio: Re: Ridare splendore alla testata: una modesta proposta.
MessaggioInviato: gio ott 12, 2023 8:15 pm 
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wolkoff ha scritto:
Ricordati che Xabaras ha una duplice, se non triplice, quadruplice, enneplice personalità, dato che una parte del suo Ego si trova su un pianeta di un altro cosmo (v.#100) e nelle sue comparsate soffre ogni tanto dei residui di queste personalità (anche "buone"), mostrandosi talvolta fragile e con rigurgiti di carefulness verso il figlio.

Per quanto riguarda il "morire" o meno, quello concretamente non fa testo a livello definitivo, da imprimere sul marmo funebre da cripta... con tutte le possibilità che ha uno come lui di risorgere, tra riti occulti, dimensioni parallele, possessioni di corpi terzi, sieri maledetti, etc.


Hai usato la giusta espressione: "comparsate"; aveva un enorme potenziale ma come personaggio è stato usato malissimo, tanto che i "piani diabolici" che ogni antagonista di vaglia dovrebbe ordine sono praticamente nulli... come antagonista attualmente se la gioca con Murky Cupo e Lurky Guffo. Comunque non è troppo tardi... eventualmente anche valorizzare la parte buona ai limiti dell'universo con avventure lontane dal mondo di Dylan a me non dispiacerebbe affatto.
Baron Karza.


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 Oggetto del messaggio: Re: Ridare splendore alla testata: una modesta proposta.
MessaggioInviato: ven ott 13, 2023 6:59 pm 
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Località: Verona
L'errore alla base del ragionamento è pensare che la testata sia in crisi (se è in crisi) per colpa delle tematiche affrontate. In realtà il problema è sempre lo stesso: gli autori. Metti sulla serie 3/4 autori bravi e motivati (non 75, come ce ne sono ora) e la qualità risale istantaneamente. Certo, gli autori non si trovano sugli alberi e vanno coordinati, istruiti, formati. Ma il problema sta sempre lì: nel manico.

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: Ridare splendore alla testata: una modesta proposta.
MessaggioInviato: sab ott 14, 2023 11:20 am 
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Località: Macondo
Bisogna scrivere buone storie. Punto. Il resto è aria fritta.
Ma, come dice rimatt, i bravi scrittori non si trovano sugli alberi.

E comunque le testate in crisi sono altre, ossia quelle che chiudono o che vengono fortemente ridimensionate. Dylan è semplicemente in linea con l'andamento generale del fumetto seriale italiano.

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Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Ridare splendore alla testata: una modesta proposta.
MessaggioInviato: sab ott 14, 2023 4:25 pm 
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Località: Noland
leonearmato ha scritto:
Ma, come dice rimatt, i bravi scrittori non si trovano sugli alberi.


E talvolta quelli bravi non vengono valorizzati come si dovrebbe.
Penso ad esempio ad Enna, è bravo, è dylaniato al 100%, la sua sarebbe stata una buona scelta come curatore di una testata che punta ora sul ritorno alle origini o comunque andrebbe coinvolto maggiormente, invece mi dà l'impressione di essere sottovalutato e non solo in Bonelli, sembrerebbe gli si preferiscano autori sopravvalutati (tipo la Baraldi o Nucci).


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 Oggetto del messaggio: Re: Ridare splendore alla testata: una modesta proposta.
MessaggioInviato: sab ott 14, 2023 5:19 pm 
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Non è detto che chi scrive belle storie, poi sia anche un bravo curatore. Non è automatico.

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Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.
http://luogosegreto.myblog.it/


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 Oggetto del messaggio: Re: Ridare splendore alla testata: una modesta proposta.
MessaggioInviato: sab ott 14, 2023 5:54 pm 
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Località: Noland
Triss ha scritto:
Non è detto che chi scrive belle storie, poi sia anche un bravo curatore. Non è automatico.


Ne sono consapevole. E uno può benissimo essere un ottimo curatore senza aver mai scritto una storia.
Ma Enna mi dà la sensazione di aver compreso perfettamente il Dylan classico e il genere di storie che il lettore storico si aspetterebbe di leggere. Per questo lo riterrei, magari a torto, un discreto curatore o co-curatore e sicuramente un autore su cui puntare il più possibile.


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 Oggetto del messaggio: Re: Ridare splendore alla testata: una modesta proposta.
MessaggioInviato: dom ott 15, 2023 1:10 pm 
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:wink: Confermo la sensazione di Aleksandr, senza dubbio Enna degli autori ancora in attività continuativa è quello che darebbe più garanzie anche come curatore top pedigree. Un autore rodato ed affidabile, che ha già diretto una testata in passato, dal profilo umanamente regolare, e che conosce il personaggio nel suo fulcro senza deviare verso alzate di capo balzane o ridicole.

Considerando il contributo che puntualmente offre (in genere sull'OB) dovrebbero concedergli anche più prolificità nella produzione di storie di suo pugno in pianta stabile, invece che continuare questa deriva tra settordicidozzine di autorucoli sparpagliati, che non aiutano a definire il trend delle uscite collegate a DD.

Per il resto, tempo fa mi ero espresso in questo sondaggio a favore di un noto trio post-sardo nel mio fantagradimento utopico, ma credo sempre più che Medda e Chiaverotti siano molto presi da altro ed auto-marginalizzati rispetto a DD, mentre Ambrosini è un personaggio troppo individualista e poco diplomatico per dirigere quelle 3-4 testate da oltre 30 storie annuali, tenendo testa a quella 20ina di autori sparsi da dirigere in coro. Bilotta non lo considero a prescindere: uno che non sa dirigere la propria saga in piena autonomia, figuriamoci se può portare a compimento il lavoro altrui.

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MessaggioInviato: mer dic 06, 2023 1:07 pm 
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Per come la vedo io, il successo storico di Dylan ha varie motivazioni.
Al di là delle più scontate e già note, io rimarcherei anche un cazzeggio nella scrittura, scombinata, sgangerabile, leggera, a sensazione.

E questo é forse l'elemento che più rende Dylan un successo figlio del momento e della moda, e non replicabile per decenni e decenni.

La solidità della scrittura, il metodo, la codificazione di codici a volte anche pesanti o "letterari", garantiscono continuità secolare.

Tex li ha, Dylan semplicemente viveva degli scazzi del momento degli scrittori, che andavano dove tirava il vento e riuscivano grazie alla loro capacità artistica, creatività e voracità di stimoli a portare a casa un risultato allucinato ma funzionante.

Non si puo' campare a vita cosi, e non tutti hanno questo tipo di sensibilità o capacità di "cogliere" le sensazioni e gettarle in una scrittura à "La voce della luna".

Ad analizzare bene le sceneggiature storiche, molte semplicemente non reggono, se si vuole il prodotto é meno "di qualità" rispetto ad un Tex, Zagor, Martin, ma questa leggerezza, "moda", abbassamento del target per venire incontro ad un prodotto più fast per l'epoca ha fatto il suo.
Posso capire se ad un bonelliano di ferro della prima ora, all'epoca DYD stava sulle palle e lo vedeva come fenomeno del momento senza sostanza. Era abituato a scrittura di ferro, rigore, ritualità.

Per il resto, oggi la testata potrebbe anche rifiorire, ma semplicemente lo farebbe essendo un altro fumetto. Se si vuole lo speculare dell'epoca, occorre ancorarlo alla realtà, e oggi il mondo é diverso.
Si', "bastano buone storie", ma lo sarebbero seguendo i codici e il mondo di oggi, non di 40 anni fa. Concordo se mi direte che molte di quelle di Recchioni erano carine, simpatiche, accettabili, ma non le nuove Memorie dall'invisibile con l'occhio del 2020.


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