Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Re: Generation Ghost
MessaggioInviato: sab ago 05, 2017 5:18 pm 
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Iscritto il: mar gen 15, 2013 11:42 am
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Comunque leggendo (in modo molto disordinato) qualche storia sparsa e confrontando tra loro i vari commenti qui sul forum, questa è l'idea che mi sono fatto...
Fermo restando che non ci sono, almeno a quanto ne so, indicatori imparziali che provino la crescita o la decrescita in termini di vendite del Dylan Dog degli ultimi anni, né la fascia di lettori presso cui avviene l'eventuale crescita, e limitandomi a quanto si scrive sul forum, la mia impressione è che il momento più felice di questo nuovo corso siano stati gli ultimi numeri immediatamente precedenti al pensionamento di Bloch (da "Una nuova vita" per intenderci) fino alla fine del primo anno del nuovo corso vero e proprio.

Preciso che non so praticamente nulla degli albi post250 (ma se sono paragonabili a quelli tra 200 e 250 non credo che li recupererò). Ho comunque la netta impressione che alla fine le aspettative abbiano funzionato da traino più delle storie vere e proprie. Un'ovvietà magari. Mi sembra che ci fosse più interesse (e in fondo anche apertura verso le novità) nei primissimi mesi/anni dell'era Recchioni (ma anche che Recchioni stesso fosse più disponibile e aperto nel presentare le novità stesse) quando ancora non si era entrati nel vivo, mentre ora sembra che si sia un pochino ripiombati nella routine/rassegnazione. Forse questo spiega anche la valutazione generalmente positiva di alcune storie all'inizio del nuovo corso che, almeno personalmente, non mi sono piaciute per nulla (de gustibus ovviamente). Magari rileggendole col senno di poi ad alcuni piacerebbero meno.
Devo anche dire però che al di là di alcune modifiche cosmetiche (Rania, Carpenter) non ho notato grandi cambiamenti nell'impostazione delle storie. Non mi pare affatto ci sia una continuity più rigida, e nemmeno che le storie siano granché cambiate per tematiche, uso dei personaggi... Sono tipiche storie dell'era postSclavi, direi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Generation Ghost
MessaggioInviato: lun ago 07, 2017 12:27 pm 
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Iscritto il: mar gen 15, 2013 11:42 am
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A proposito di scene "dense"....

Riprendo, quasi per caso, Il Signore del Silenzio (un albo perfetto in tutto e per tutto, lo preferisco a storie più blasonate come Il lungo addio e Memorie dall'Invisibile) e incappo in una sequenza di cui mi ero dimenticato.
Dylan e il suo amico/nemico Larry vanno da Wells per una consulenza su Uskebasi: ecco, per me questa sequenza è magistrale. Abbiamo una trama portante di cui il lettore tiene conto (gli omicidi/suicidi, che hanno a che fare con una lepre gigante e una specie di santone, che però forse non esistono - questi gli indizi finora). Su questa trama si innesta una piccola digressione, la visita a Wells. L'incontro con il nobile - che è IMPORTANTE ai fini della trama, non è una perdita di tempo del lettore - subisce un'altra digressione: gli animatroni del Lord, che il lettore può ammirare apprezzandone la bellezza estetica, la sorpresa eccetera. Ma non finisce qui! Mentre Wells fa la sua (fondamentale, ripeto) lezione su Uskebasi c'è il ge-nia-le e completamente folle microepisodio di una bambola (dalle fattezze infantili, nota bene!) che avvicina Larry e di punto in bianco gli slingua una mano con fare libidinoso (!!!) per poi essere cacciata. Mi fermo qui perché se no dovrei tirare fuori anche la strappona che a sorpresa salta fuori dalla camera di letto di Wells poco dopo. Quante storie si innescano una dietro l'altra, nel giro di pochi secondi/pagine? Questo tipo di sequenze era abbastanza comune nel Dylan storico, anche solo per brevi momenti: nel finale di Inferni (una di quelle storie fra l'altro in cui Dylan è passivo ma riuscitissimo lo stesso: conclude l'episodio fallendo e con solo una vaga idea di quello che può essere successo, ma il lettore non ha l'impressione che sia un ebete che non sa fare il proprio mestiere), mentre il burocrate infernale spiega la successione degli eventi, si vede per un attimo uno degli impiegati infernali (quello con l'occhio al posto della testa, accecato all'inizio della storia durante la fuga dall'inferno) che si toglie la benda e scopre di poter vedere ancora.

Non sono tecniche che si sono inventati su Dylan Dog, è roba che risale a Moore o ad Eisner se non prima. Ma adottarla non è uno scimmiottamento di albi americani (a differenza di altre cose che ho individuato in molti albi dylaniati recenti). Si tratta di una tecnica che bisogna saper padroneggiare e che però è flessibile, si può adottare in albi italiani come in BD come in un milione di altri fumetti senza tradirne lo spirito. Naturalmente ha una sua complessità. Nell'albo La porta dell'inferno questa tecnica per esempio è secondo me adottata nel modo sbagliato: il professore assassino va a casa di una famiglia per massacrarla a bastonate. Entra, inizia un dialogo piuttosto banale di cui non ho capito mai il senso (nemmeno all'epoca) sulle responsabilità di famiglia e scuola. Il tutto è anticipato da un breve momento in cui si vede il bambino della famiglia che guarda alla televisione un cartone animato in cui un personaggio che assomiglia un po' al professore combatte a bastonate degli alieni (un'anticipazione del massacro, immagino). Il problema è che è tutto forzato, quel momento con gli alieni non significa niente ed è noioso, si vede benissimo che Manfredi (che beninteso sui suoi lavori è un grande, uno dei migliori scrittori Bonelli di sempre) ha messo insieme questa sequenza senza crederci troppo.

Sinceramente: quanti scrittori moderni saprebbero mettere insieme una sequenza come quella di cui sopra? E mi riferisco anche a quelli bravi, che però alla fine costruiscono quasi sempre delle cose abbastanza lineari anche nei loro albi migliori: Dylan va da A a B, interruzione di due o tre vignette di Groucho che dice una stupidaggine, Dylan va da B a C. Che noia. E non è che ci sia nemmeno niente di male nelle storie lineari eh, un sacco di personaggi Bonelli sono protagonisti di storie bellissime con trame lineari, ma in cui il ritmo è comunque più incalzante della maggior parte delle storie di Dylan Dog recenti. Chi se ne frega delle trame a sfondo sociale (che poi alla fine sono solo social...), delle beghe sentimentali di Dylan (tutte trattate in modo superficiale e marzulliano: Dylan ama tutte, non ama nessuna, ma la vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere meglio?), arrivo anche a dire: chi se ne frega persino delle sequenze oniriche che tanto si trovano un tanto al chilo. Datemi un albo costruito come Il Signore del Silenzio piuttosto, con questa densità, e per me Dylan Dog è salvo. Peraltro: è quel tipo di complessità che può apprezzare chiunque, anche i neofiti dei fumetti (quanti di noi erano esperti di fumetto quando a 15 anni leggevano Storia di nessuno?). O sai farla oppure no, o ti impegni oppure no, e i risultati sono evidenti e indubitabili. Ed esalta il medium fumetto, non si può adottare quasi in nessun'altra forma d'arte. Altro che l'assurda e fasulla pretenziosità di roba come In fondo al male, su cui a quanto pare si può dire tutto e il contrario di tutto, tanto non l'ha capita nemmeno l'autore.

Uno poi dice: eh, ma era Sclavi quello geniale. Sì, peccato che Il Signore del Silenzio l'ha scritta Ferrandino. Se uno scrittore si impegna e ci pensa su TANTO, costruisce la storia con cura, alla fine questo tipo risultati si vedono. Non so perché questo approccio alle storie sia diventato così raro (non solo in casa Bonelli): o agli autori non gliene frega niente, o sono impegnati in mille progetti e non hanno tempo di costruire con cura una storia, o si ha un'idea dei lettori come decerebrati che non devono pensare (il che magari è anche in parte vero, a giudicare dalla monnezza che oggi va per la maggiore in qualsiasi fumetteria).


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 Oggetto del messaggio: Re: Generation Ghost
MessaggioInviato: lun ago 07, 2017 5:10 pm 
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Myskin ha scritto:
Uno poi dice: eh, ma era Sclavi quello geniale. Sì, peccato che Il Signore del Silenzio l'ha scritta Ferrandino.


Eh! Ferrandino non so se si possa dire che è un genio ma è sicuramente uno scrittore di straordinaria competenza. Impressionante, nell'albo che citi, la costruzione del personaggio di Larry, il modo come lo fa scoprire al lettore poco a poco e glielo fa amare nonostante sia un farabutto. E Dylan, che riesce ad essere empatico e cialtrone senza che questi due aspetti del suo carattere confliggano?


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 Oggetto del messaggio: Re: Generation Ghost
MessaggioInviato: lun ago 07, 2017 6:00 pm 
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Don Cristo ha scritto:
Myskin ha scritto:
Uno poi dice: eh, ma era Sclavi quello geniale. Sì, peccato che Il Signore del Silenzio l'ha scritta Ferrandino.


Eh! Ferrandino non so se si possa dire che è un genio ma è sicuramente uno scrittore di straordinaria competenza. Impressionante, nell'albo che citi, la costruzione del personaggio di Larry, il modo come lo fa scoprire al lettore poco a poco e glielo fa amare nonostante sia un farabutto. E Dylan, che riesce ad essere empatico e cialtrone senza che questi due aspetti del suo carattere confliggano?

In quell'albo - e in praticamente tutti gli albi che sono in genere ricordati con piacere del Dylan storico - tutti i personaggi sono verosimili, "naturali" nel loro essere fumettistici, anche quando sono contraddittori. E' per questa ragione che - subito dopo In fondo al male - il peggior albo in assoluto del nuovo corso è per me Il cuore degli uomini. Con protagonista un anti-Dylan, completamente inverosimile e forzatissimo nella ricerca di una coerenza che secondo me nessuno ha mai veramente chiesto, e che porta a conclusioni originalissime del tipo: a Dylan piacciono le avventure occasionali. Me cojoni!


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 Oggetto del messaggio: Re: Generation Ghost
MessaggioInviato: lun ago 07, 2017 6:21 pm 
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Iscritto il: mar feb 03, 2015 10:01 pm
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Myskin ha scritto:
Con protagonista un anti-Dylan, completamente inverosimile e forzatissimo nella ricerca di una coerenza che secondo me nessuno ha mai veramente chiesto, e che porta a conclusioni originalissime del tipo: a Dylan piacciono le avventure occasionali. Me cojoni!


Sfondi una porta aperta.

Tutti i personaggi nuovi sono fumettosi e forzati. Non fa eccezione JG, che naviga a vele chiuse (ne è la prova la famosa scena censurata in cui doveva essere esplicitata la sua bisessualità). Non che Xabaras non fosse fumettoso, ma là il discorso è più complesso


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 Oggetto del messaggio: Re: Generation Ghost
MessaggioInviato: mar ago 08, 2017 3:27 pm 
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Iscritto il: gio nov 05, 2015 5:07 pm
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d'accordissimo su tutto quanto detto da myskin...a suo tempo tirai fuori anche io il discorso sul bellissimo il signore del silenzio, in merito al post inerente gli anni selvaggi.
Era un confronto impietoso sulla diversa descrizione e approccio delle due storie sul passato di dylan...ma non potei fare a meno di questo impietoso confronto...

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https://ilfumettarovetusto.blogspot.com/


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