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 Oggetto del messaggio: Re: Generation Ghost
MessaggioInviato: ven ago 04, 2017 10:02 am 
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Myskin ha scritto:
Quello che mi ha veramente sbalordito è quanto sia tutto americaneggiante e quanti debiti abbia questo tipo di narrazione nei confronti di albi di comics USA. Praticamente tutte le situazioni che definiscono John Ghost sono mutuate da fumetti DC, Marvel o Image, in particolare albi di Mark Millar, Grant Morrison e Garth Ennis (forse anche Warren Ellis, ma secondo me meno). L'aderenza a quei modelli è impressionante.

Ecco, forse chi non ha mai letto storie di Millar e Morrison potrà trovarlo interessante, a me è sembrata una storia un po' vecchiotta che si prende moltissimo sul serio, pure troppo.

Ora, secondo me di Rania e Carpenter nel fumetto non frega niente a nessuno, almeno tra i lettori italiani. Però non escluderei che possano tornare utili come personaggi in un futuro adattamento cinematografico o televisivo di Dylan Dog - adattamento che per forza di cose non potrà che essere una coproduzione internazionale e che - come sempre accade con serie TV extraitaliane negli ultimi tempi, purtroppo o per fortuna, dovrà rispettare le regole del politicamente corretto e introdurre una buona quota di personaggi femminili oppure appartenenti a minoranze razziali/religiose. In pratica, servono a rendere Dylan Dog più spendibile per un pubblico anglofono (magari anche francofono o di altre nazioni europee).


allora non sono l'unico a vedere uno schema o modello american style... :wink: come ho detto poco piu su, ghost ricorda certi villain macchiavellici marvel/dc dal grande potere e dai fini non sempre chiari...osborn e lutor su tutti...ripeto, lo trovo il personaggio piu interessante del rilancio...se maneggiato con cura potrebbe risultare interessante...ma il rischio del patatrac è dietro l'angolo, sopratutto quando, come annotato anche da te, arriva dopo tanta, ma veramente tanta produzione americana di stampo dc, dark horse, vertigo, e qualcosina di marvel,che ha in qualche modo tracciato un solco che, dopo letture recenti dylaniane, grida al gia visto da tutti i pori...però confido che possa, se trattato adeguatamente, i suoi numeri;
cosa che invece non si puo dire dei due cartonati in polyplat che rispondono al nome di rania e carpenter...qui la scelta del "casting" è sbagliatissima e stridente a livello fumettistico, e come annotavo in vecchi commenti sugli albi del rilancio, sono più scelte troppo tv filmiche che da fumetto...e il futuro "televisivo" a cui accenni mi fa davvero paura...ma potrebbe veramente avere un senso... :oops:

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 Oggetto del messaggio: Re: Generation Ghost
MessaggioInviato: ven ago 04, 2017 10:21 am 
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alemans123 ha scritto:
PEr quanto riguarda Ambrosini curatore esprimo qualche dubbio. Lui sa scrivere (molto bene) ma anche lui non mi sembra molto dylandoghiano. In un ottica di rilancio è chiaro che il nome di Recchioni è più spendibile anche commercialmente (con tutti i pro e i contro del personaggio Recchioni). Sinceramente l'idea di avere sulla originale un albo all'anno di Ratigher, uno delle Baraldi, uno della Barbato e uno di Recchioni mi aggrada. L'unico sul quale non avrei puntato era Simeoni (però è una mia idea personale - l'ultima non è stata neanche malaccio).

Boh, ma chi ha mai suggerito che Ambrosini avrebbe dovuto essere il curatore? Non certo io. Di sicuro in un mondo fantastico mi sarebbe piaciuto un Ambrosini che scrivesse Dylan Dog con cadenza quasi mensile (un po' come Sclavi ai tempi d'oro), ma - a parte che questo NON è un mestiere da editor - si tratta di un'ipotesi ovviamente impraticabile. Dopodiché non so se qualcuno abbia mai seriamente proposto ad Ambrosini di essere il curatore del nuovo corso, ma non escluderei che tutto sommato non gliene importi nemmeno molto. E' vero che Recchioni è spendibile commercialmente, ma mi sembra anche l'unico con abbastanza ambizioni e desiderio di far carriera da volersi assumere un compito così gravoso. Non è che fare l'editor sia facile. Per dire, dubito che Ruju e Barbato - tutti e due meno presenzialisti di Recchioni sui social - si sarebbero voluti accollare uno sbattimento come questo.

alemans123 ha scritto:
Recchioni cita o prende ad esempio ciò che è "di moda" nel tempo in cui lui vive. Tiz prendeva pari pari scene di film horror dell'epoca sua o un po' precedente e Recchioni fa la stessa cosa ma vent'anni dopo.

No, non è la stessa cosa. Non ho problemi a dire che quelle di Sclavi molte volte non sono neppure citazioni ma veri e propri plagi. Però Sclavi ha sempre avuto una cifra stilistica unica, molto riconoscibile, che emergeva nei dialoghi, nel ritmo, negli scambi delle battute. E' questo che salva molti albi e li rende sclaviani. Però in questo particolare numero io non ho affatto visto una voce recchioniana. Mi è sembrato solo un calco di situazioni già viste in altri fumetti. Se fosse uscito in America secondo me lo avrebbero scambiato per un'imitazione millariana, con molte situazioni già viste e per il resto abbastanza banale.

alemans123 ha scritto:
Tieni conto che di fumetti americani ho letto solo "The Killing Joke" e "Watchmen". Se su quest'ultimo nulla si può dire non è che il primo lo abbia trovato totalmente originale. Però è un tema molto bello e la storia è ben scritta.

Non voglio con questo iniziare una lezione sul fumetto americano ma non puoi valutare TKJ (e neanche Watchmen) senza contestualizzarla. Oggi anche Moore l'ha disconosciuta (vabbè, Moore ha disconosciuto praticamente tutte le opere che ha scritto per le major) ma all'epoca ha avuto una forza dirompente enorme e ha avuto un numero interminabile di epigoni (anche Millar in alcune storie si ispira a TKJ). Sempre contestualizzando si capisce anche perché ML alla fine è molto più banale di quanto Dyd non sia mai stato. Ma non voglio tornarci sopra.


Ultima modifica di Myskin il ven ago 04, 2017 10:37 am, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Generation Ghost
MessaggioInviato: ven ago 04, 2017 10:26 am 
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Zak ha scritto:
allora non sono l'unico a vedere uno schema o modello american style... :wink: come ho detto poco piu su, ghost ricorda certi villain macchiavellici marvel/dc dal grande potere e dai fini non sempre chiari...osborn e lutor su tutti...

Beh, ma per chi conosce un po' Millar e Morrison i riferimenti sono ovvi. C'è una sequenza nella miniserie Marvel Knights di Spider-man scritta da Mark Millar in cui Norman Osborn provoca una serie di disastri solo scambiando alcuni dialoghi con una guardia in prigione. Ma non è nemmeno l'unico esempio. Questo dell'effetto a catena è un cliché abusatissimo in molte opere di fumettisti Marvel/DC/Image della generazione morrisoniana/ellisiana da almeno 15 anni.


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 Oggetto del messaggio: Re: Generation Ghost
MessaggioInviato: ven ago 04, 2017 10:54 am 
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Comunque JG - almeno a giudicare da quest'unica storia - non è assolutamente un antieroe. Non c'è nulla in lui che possa provocare quel moto di simpatia, anche a denti stretti, o anche solo partecipazione emotiva da parte del lettore che mi sembrerebbe la caratteristica propria di un antieroe. Può essere giusto giusto una fantasia di potere, l'incarnazione di un personaggio che si può desiderare di essere perché privo di freni morali, ricco e scopatore. Ma mi sembra un tipo di fantasia piuttosto rozzo e immaturo. Per come appare qui, JG è semplicemente un villain.


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 Oggetto del messaggio: Re: Generation Ghost
MessaggioInviato: ven ago 04, 2017 11:03 am 
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Rammento quella storia di millar., myskin...comunque è vero, dopo che hai conosciuto e letto determinati prodotti made in u.s.a., tutto il nuovo mood dylaniano si sgonfia come un souffle al confronto...io allora cerco di digerirlo ugualmente e apprezzare lo sforzo minimo di cambiare un po le cose su dylan tanto per salvare il salvabile và...qualcosa di nuovo andava fatto...ma è materiale molto rischioso da maneggiare se non lo si sa fare.

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 Oggetto del messaggio: Re: Generation Ghost
MessaggioInviato: ven ago 04, 2017 11:19 am 
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Myskin ha scritto:
alemans123 ha scritto:
PEr quanto riguarda Ambrosini curatore esprimo qualche dubbio. Lui sa scrivere (molto bene) ma anche lui non mi sembra molto dylandoghiano. In un ottica di rilancio è chiaro che il nome di Recchioni è più spendibile anche commercialmente (con tutti i pro e i contro del personaggio Recchioni).

Boh, ma chi ha mai suggerito che Ambrosini avrebbe dovuto essere il curatore? Non certo io. Di sicuro in un mondo fantastico mi sarebbe piaciuto un Ambrosini che scrivesse Dylan Dog con cadenza quasi mensile (un po' come Sclavi ai tempi d'oro), ma - a parte che questo NON è un mestiere da editor - si tratta di un'ipotesi ovviamente impraticabile... E' vero che Recchioni è spendibile commercialmente, ma mi sembra anche l'unico con abbastanza ambizioni e desiderio di far carriera da volersi assumere un compito così gravoso.


L'ho suggerito io, vabbuò :?:
...ma era come una letterina sotto l'albero di Natale, o poco più. Un desiderio. Una controprova. Che comunque nasce da un feeling sostanziale. Perché non venitemi a dire che Il Conte non è sintonia col personaggio Dylan ed il suo mondo, altrimenti vi meritate davvero un'overdose di Simeoni e Gualdoni. E grazie a questo tipo di empatia, esperienza, e sensibilità, che secondo me uno come Ambrosini sarebbe in grado di cogliere quelle che sono le storie migliori e più adatte a portare avanti la testata, a selezionare i nuovi autori in modo più Dylaniato, allontanandosi dall'hype fieristico o socialtronante che può tenere in auge la visibilità per un (altro) po' del personaggio, ma davanti ad una qualità scarsa ed un progetto disorganico, alla lunga non regge e ti si rivolta contro come un boomerang :tc: .

Oltre all'editor, si potrebbe applicare la figura del "direttore artistico". Sentito mai? Sclavi non è mai stato un grande presenzialista, hype-ster, intrallazzone, raccomandatore dei propri pupilli/neo-idoli modajoli provenienti da altre testate che non c'entrano nulla con Dylan. Eppure coordinava tutto nell'ombra, ajutato da chi svolgeva questo lavoro più "appariscente". Forse Recchioni, che è più portato a questo tipo di attività sotto i riflettori, potrebbe essere coadiuvato nella complessa direzione artistica da uno come Ambrosini, che ha un approccio completamente diverso alla materia da lavorare. Più qualitativo che espositivo.
E di sicuro davanti alla proposta di due come Rania e Carpenter avrebbe allagato la SBE di pernacchie :P

CARO BABBO NATALE, OLTRE AD UN ALOHA NUOVO VORREI...

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MessaggioInviato: ven ago 04, 2017 11:42 am 
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Zak ha scritto:
Rammento quella storia di millar., myskin...comunque è vero, dopo che hai conosciuto e letto determinati prodotti made in u.s.a., tutto il nuovo mood dylaniano si sgonfia come un souffle al confronto...io allora cerco di digerirlo ugualmente e apprezzare lo sforzo minimo di cambiare un po le cose su dylan tanto per salvare il salvabile và...

Bah, alla fine di leggere Dylan Dog non lo ha mica ordinato il dottore... Magari a un certo punto si può anche prendere atto che il personaggio è esaurito e stop, non c'è altro da dire, e semplicemente smettere di leggerlo. D'altra parte capisco che l'affezione (e anche il completismo...) a volte prendano il sopravvento.

Personalmente io ho fatto pace con il mio collezionista interiore anni fa, ho smesso di prendere Dyd con il numero 250 e giusto in questi giorni sto recuperando qualcosa, ma solo ed esclusivamente per curiosità e perché non devo comprarmi gli albi (me li faccio prestare un po' per volta e poi li restituisco). Se dovessi pagarli mi terrei la curiosità. Francamente non ne vale la pena, con tutto che alcune storie del nuovo corso (specialmente di Bilotta e Barbato) mi sembrano anche buone, ma ormai prendo atto che come personaggio ha detto quel che aveva da dire. Anche gli autori che mi piacciono risultano più bravi ancora nella loro versione "senza filtro", su personaggi creati da loro (Lukas, Mercurio Loi...) o Le Storie. Certo è impressionante come Dyd sia rimasto ingabbiato da se stesso e dalla sua fama. Mi sembra più difficile che la stessa identica sorte possa toccare ad altri classici eroi Bonelli, in questo modo così pronunciato almeno. Per dire, Tex (il cui duraturo successo per me è fonte di continuo stupore, davvero non me lo spiegherò mai) è un personaggio mille volte più spendibile. Alla fin fine sono avventure nel Far West, più o meno scanzonate, possono spaziare dallo spaghetti western al demenziale al dramma in stile Jeremiah Jones... Sì, lo so che la serie regolare - che non seguo - langue, ma ci sono dei Texoni per me splendidi (Capitan Jack). Non vedrei così impossibile un rilancio serio di Tex se mai decidessero di farlo (ma poi, a Tex serve un rilancio?). Il contesto e il cast sono ovviamente più facili, avventurieri nella prateria e stop, niente donne, niente di niente. Dylan è più difficile, dinamiche di cast più complesse e particolari, ma soprattutto si è ormai affermata questa CACCHIO di idea che in ogni singola storia di Dylan si DEVE dire qualcosa di importante, anche se nove volte su dieci sono banalità in salsa grillina... Secondo me Dylan sta sulle palle anche ad alcuni dei suoi autori, ormai. Il mio vero motivo di dispiacere non è il decadimento di Dylan Dog, ma l'assenza diffusa di eleganza/sostanza nel fumetto italiano cosiddetto popolare, ed è un problema che esula da Dylan Dog, o anche da Bonelli se è per quello... Ma andremmo troppo fuori tema...


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 Oggetto del messaggio: Re: Generation Ghost
MessaggioInviato: ven ago 04, 2017 11:44 am 
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Cita:
[Boh, ma chi ha mai suggerito che Ambrosini avrebbe dovuto essere il curatore? Non certo io.


No non tu, era più diretto a Wolkoff. Sono sul lavoro e quindi non posso esagerare troppo con la scrittura e ogni tanto scrivo cose così di fretta e di getto :-)

Cita:
No, non è la stessa cosa. Non ho problemi a dire che quelle di Sclavi molte volte non sono neppure citazioni ma veri e propri plagi. Però Sclavi ha sempre avuto una cifra stilistica unica, molto riconoscibile, che emergeva nei dialoghi, nel ritmo, negli scambi delle battute.
[/quote]

Questa è una questione di gusti. Io ho sempre visto negli albi di Recchioni una sua cifra stilistica. Poi probabilmente sarà mutuata da autori americani che non ho letto... :-)

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Ultima modifica di alemans123 il ven ago 04, 2017 12:09 pm, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: ven ago 04, 2017 11:52 am 
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wolkoff ha scritto:
Perché non venitemi a dire che Il Conte non è sintonia col personaggio Dylan ed il suo mondo

Senza alcun dubbio. Non so se sarebbe altrettanto in grado di selezionare altri autori. Forse sì, ma se la deve sentire anche lui.

wolkoff ha scritto:
Oltre all'editor, si potrebbe applicare la figura del "direttore artistico". Sentito mai? Sclavi non è mai stato un grande presenzialista, hype-ster, intrallazzone, raccomandatore dei propri pupilli/neo-idoli modajoli provenienti da altre testate che non c'entrano nulla con Dylan. Eppure coordinava tutto nell'ombra, ajutato da chi svolgeva questo lavoro più "appariscente".

No, ma era una situazione diversa. Sclavi mi è sempre sembrato una specie di workaholic che non solo sfornava sceneggiature a getto continuo (e nel mentre infilava anche altri lavori extraDyd), ma anche - secondo me - interveniva abbondantemente in sceneggiature altrui, non dico stravolgendole, ma comunque uniformandole fortemente allo stile della testata (e sono convinto che molti albi storici di autori diversi da Sclavi in realtà siano stati scritti a quattro mani). Ma all'epoca non era nemmeno richiesto il presenzialismo insito nel ruolo dell'editor, si trattava di una specie di burattinaio/amministratore che nell'ombra badava a che funzionasse tutto. Non so se oggi questo tipo di visibilità sia richiesta, magari anche no, ma se decidono di seguire questa strada c'è poco da fare, l'unica scelta possibile è Recchioni. E non so quanto i due ruoli (Recchioni/Ambrosini) potrebbero funzionare armonicamente, alla fine mi sembrano entrambi personalità troppo forti per poter collaborare.


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MessaggioInviato: ven ago 04, 2017 12:15 pm 
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Basta leggere Napoleone e Jan Dix e si vede che non è un autore da Dylan Dog. Scrive molto bene ma non c'entra molto. Lui è più sul Noir. Tra parentesi dovresti essere contento poichè in 324 numeri ha scritto solo due storie (il guardiano delle memoria e dietro il sipario). Con Recchioni ha già scritto tre storie in poco più di 50 numeri (Una nuova vita, LAcrime di Pietra e Cronodramma)

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 Oggetto del messaggio: Re: Generation Ghost
MessaggioInviato: ven ago 04, 2017 12:23 pm 
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@Alemans

Se dici che Ambrosini non è un autore da Dylan Dog, lo ripeto, ti meriti Gualdoni a vita :lol: .
O non riesci a cogliere le potenzialità di alcune storie di Napoleone e Dix con qualche ritocco.
Anche Medda ha scritto per Nathan, Martin, Lukas et. als, ma nessuno oserebbe dire che non è capace di calarsi in Dylan ed il suo mondo. Se marca più verso il noir è perché quando ha avuto la possibilità di scegliersi un ambito tutto suo ha virato verso quello. E comunque io parlavo di direttore artistico(e anche filosofico, visto il tenore delle sue conoscenze), non di uno che deve scrivere 20 storie all'anno come Sclavi dei tempi che furono, dando un imprinting definitivo alla testata.

@Myskin

Esistono le coppie più strambe di collaboratori. E dalla disarmonia di due forze in conflitto spesso nascono ottimi spunti e proficui stimoli :D .

Comunque la mia era solo un'idea balzana, buttata lì per dire...che, sostanzialmente, dal lato di rilancio d'immagine ci siamo... da quello produttivo/qualitativo non tanto. E che uno come Ambrosini dietro le quinte potrebbe ajutare molto la causa. O un suo pari grado, ma non me ne viene in mente nessuno, tranne Medda e la Barbato forse, che hanno altro per la testa, o declinato con nonchalance l'impegno. Recchioni ha la sua idea di Dylan, molto comics-oriented, in senso americanoide, ma quando si tratta di quagliare nicchia, ammorbando la testata di storie filler di suoi pupilli/emergenti del trendy che non c'entrano nulla con Dylan, ma gli garantiscono una certa eco nel fandom nel fumetto italico. Nunzennesce :cry: .

Ambrosini (occhiXlui) baderebbe più ad altro, striglierebbe verso la profondità del mestiere, e conterrebbe questa frammentazione di interessi verso un profilo più coeso ed ispirato delle storie, in senso dylaniato. Il bastone e la carota. Dare carta bianca ad oltranza significa compromettere il valore di quella carta alla fine, avvicinandola alla Regina. God save her.

ALOHA ELISABETTA II, LA TENTA-CUL-UTA
Spoiler!
appunto, un misto di tentativi tra la carta da chiappe e quella lovecraftica che vediamo in Al servizio del caos :o

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alemans123 ha scritto:
Basta leggere Napoleone e Jan Dix e si vede che non è un autore da Dylan Dog. Scrive molto bene ma non c'entra molto. Lui è più sul Noir. Tra parentesi dovresti essere contento poichè in 324 numeri ha scritto solo due storie (il guardiano delle memoria e dietro il sipario). Con Recchioni ha già scritto tre storie in poco più di 50 numeri (Una nuova vita, LAcrime di Pietra e Cronodramma)

Lo so. Ma non era quello il punto. Il punto di wolkoff - mi pare - era capire se si preferisca un'influenza nel corso attuale da parte di Ambrosini piuttosto che di Recchioni. Che poi Recchioni - per ragioni soprattutto di PR - recuperasse Ambrosini era abbastanza prevedibile. Jan Dix e Napoleone c'azzeccano eccome con Dylan Dog, non sono mai stati veri noir (così come Dylan non è mai stato horror e basta) e devono tantissimo all'atmosfera onirica del Dylan Dog sclaviano. Solo che Ambrosini è stato in grado di conferire alle sue storie un tono comunque unico e particolarissimo, anche più elegante e cerebrale dello Sclavi storico.


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alemans123 ha scritto:
Basta leggere Napoleone e Jan Dix e si vede che non è un autore da Dylan Dog. Scrive molto bene ma non c'entra molto. Lui è più sul Noir. Tra parentesi dovresti essere contento poichè in 324 numeri ha scritto solo due storie (il guardiano delle memoria e dietro il sipario). Con Recchioni ha già scritto tre storie in poco più di 50 numeri (Una nuova vita, LAcrime di Pietra e Cronodramma)

Non sono molto d'accordo: secondo me Ambrosini è uno dei pochi autori che quando scrivono un Dylan Dog lo fanno alla grande. Poi certe sue storie di Napoleone funzionerebbero benissimo anche se il protagonista fosse Dylan, ed è vero anche il contrario: "Il guardiano della memoria", bellissima storia, è una sorta di prova generale di Napoleone (atmosfere oniriche, indagine parallela tra mondo reale e immaginario).

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wolkoff ha scritto:
Comunque la mia era solo un'idea balzana, buttata lì per dire...che, sostanzialmente, dal lato di rilancio d'immagine ci siamo...

Comunque vorrei veramente capire, dati alla mano forniti da persone NON direttamente interessate (e soprattutto niente tifoserie, niente partiti pro e contro Recchioni, niente social) in che misura questo rilancio abbia influito sul personaggio. Intendo in termini di vendite ma non solo, vorrei anche capire in che fasce di pubblico abbia funzionato maggiormente, in che misura, eccetera. Per dire, immagine OK (all'inizio almeno...) ma ho la sensazione che alla fine a comprarlo siano più o meno gli stessi lettori che lo compravano anche prima - vecchie scoregge di 30, 40 anni e oltre, non ragazzini. Questo sul breve termine, per quanto riguarda gli esiti su quello lungo (quindi film, serie TV ecc) boh...


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Qualcuno lassù in alto direbbe che questo tipo di domande sono delle provocazioni, che sul forum siamo tutti partigiani reazionari etc.

Comunque, uscendo da ogni ingenuità, credo che nessuno possa darti una risposta compìta. I dati non trapelano facilmente, e quando lo fanno sono contraddittori, o per spalarsi fango a vicenda - v. quello che succede puntualmente su fb o certi pseudoblog di fumetti. E comunque tastare il polso della situazione, per capire DAVVERO chi abbia colpito questa nouvelle vague dylaniata, è cosa molto ostica.
La visibilità maggiore di certo l'hanno ottenuta, vedasi anche le ristampa a colori - quella del colore è un'ossessione-jolly corrente, pare :roll: - dei Grandi Classici di Sclavi, per un riavvicinamento verso chi è a digiuno del "mito" Dylan. Ora, quanti di quelli abbagliati da questa strillata visibilità diverranno nuovi-giovani-fedeli-lettori-pro-causa, smuovendo l'emorragia di copie dell'inedito, è difficile da stabilire. Ma temo siano un pugno di mosche, bianche. Che succiano da un cadavere rimbellettato. Non è facile trovare uno stregone che lo faccia risorgere con la bacchetta, agli occhi delle nuove generazioni. E non è detto che questa sia la formula magica giusta :| .

ALOHAKAZZAM(ose)

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