Cravenroad7

La linea decisamente "incolore" che hanno adottato alla Bonelli per quanto riguarda la colorazione dei loro albi, è piuttosto discutibile. Effetti sfumatura palesemente computerizzati, colori decisamente senza anima non fanno bene alle loro pubblicazioni. Il colore dovrebbe essere un modo per dare un "tocco in più" alle storie e ai personaggi. Un'occasione per vedere i propri protagoinsti più delineatamente d'impatto, e un modo per mettere alla prova le competenze di artisti con enorme talento.
Ora come ora ci si limita a dare vita ad opere che, se pubblicate in bianco e nero, avrebbero più consensi e più charm.
Pubblicazioni importanti e decisamente interessanti come i color fest, tutti i numeri importanti (sia di anniversari che di raggiungimento numerico), dovrebbero essere focina di opere diverse, d'impatto visivo e teorico invadente ed invasivo. Occasioni per dare possibilità ad idee innovative di farsi avanti, d'irrompere e di scardinare i consueti ed innoqui status di certi personaggi. Tassello in più di queste "occasioni" è appunto il colore, non consueto strumento a disposizione di artisti che dovrebbero sfruttarlo nei migliori dei modi.
Invece tutto si risolve con un'operazione decisamente sterile che non aggiunge nulla.
Peccato. Per tutto...

...il resto c'è Mastercard!

Bando alle ciance, non saprei cosa risponderti. La mia valutazione si fermerebbe ad uno sterile "Mi piace, non mi piace".
Posso semplicemente dirti, che c'è una differenza abissale fra i primi CF (quando ancora c'era la voglia di sperimentare graficamente) e gli ultimi.

Riguardo i celebrativi, l'unica colorazione che non ho mai sopportato è quella del n. 100.

è una faccenda più complessa di quanto sembri.

prendiamo Tex che veniva dall'esperienza remunerante della collezione storica.. in Bonelli hanno capito che buona o fetecchiosa che sia la colorazione di ogni speciale o specialetto Tex deve rispondere allo standard della collezione storica. Hanno persino convertito Brindisi in un disegnatore degli anni cinquanta.

Citando FdC per me una pubblicazione Bonelli a colori è come ordinare un dolce artigianale e trovarmelo guarnito con salsine industriali. Sono contrario a oltranza, i centenari li farei alti due volte tanto e a prezzo invariato, del colore sui Bonelli rifuggo

i colori piatti del tex di repubblica sono un'esplicità richiesta di sergio bonelli, a lui piacciono così.
sul color fest nonostante ci sia una colorazione più ricercata, non mi ha mai convinto. sono dell'avviso che il disegnatore dovrebbe occuparsi anche dei colori, possibilmente a mano.
quello che si è visto fino ad oggi, nella maggior parte dei casi invece che valorizzare ha impoverito.

Per me almeno le copertine si salvano per il resto sono d'accordo con Skel.

Non sono d'accordo.
Per quanto mi riguarda, anche se molti dei disegnatori della scuderia Dylan Dog rendono i loro tratti pieni anche in bianco e nero, sono curioso di vedere come riescono a gestirsi a colori. Questa operazione sarebbe ottimale se si utilizzasse una colorazione a mano, più che computerizzata. Il che farebbe capire la resa finale del prodotto, se davvero vale la pena o meno.
La colorazione è un evento, un modo per staccare dalla routine (che piaccia o meno), per questo motivo dovrebbe essere motivo di sperimentazione. Utilizzarla in maniera "inanimata" è inutile e decisamente non un surplus (su questo ti dò ragione, ma solo per come viene utilizzata ora).

Un'ottima colorazione salva un tratto medio, un ottimo disegno può esser rovinato da colori non adeguati. Credo che chi disegna deve anche colorare le proprie opere, possibilmente a mano. Meglio aspettare di più ma avere fra le mani un prodotto personale e sentito dall'autore, almeno per gusto personale.
Su Dylan, con lo speciale del ventennale e del 300 si sono raggiunti ottimi livelli. Le altre testate non le conosco.

stavo leggendo l'ultimo hellboy uscito, ci sono più storie con diversi tipi di uso del colore anche con scelte cromatiche molto differenti. il confronto con il color fest è impietoso. possibile che in bonelli non trovino nessuno bravo?.

Assolutamente d'accordo con te fino al punto. Bisognerebbe gestire questa cosa in maniera più "autoriale", sperimentale e con più anima, sennò meglio continuare col b/n.

per colorare a mano, che per inciso per me è la colorazione definitiva, ci vuol tempo e la bonelli ne da sempre pochissimo ai disegnatori del color fest.
se non si può far colorare a mano toglierei proprio il colore. scinderei il color fest in due testate.
una come il color tex con disegnatori della scuderia di dd, se tanto il colore rovina chissenefrega.
una in bianco e nero con qualche pagina colorata a mano dallo stesso disegnatore. solo autori ospiti e senza pressiondi di scadenze vicine. una cosa artistica.

Quoto. Del resto chi più del disegnatore ha voce in capitolo per una colorazione anche sperimentale o innovativa ?
Magari un DD con colorazione anni 60 oppure stile pop art ? Magari riproporre una pagina colorata con innovazione e manuale, e di frontespizio la medesima in b/n. Meno storie ( due piuttosto che 4 ad esempio ) ma che forniscano più fonti di commento, discussione ed interesse.

Ancora con 'ste banalità?

se le mie banalità ti urtano, c'è la funzione apposita del forum per escludermi, fai pure.

ora non t'allargare, solo questa di banalità mi urta.