Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Guerra Civile Bonelliana
MessaggioInviato: sab nov 28, 2015 7:52 pm 
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Iscritto il: ven set 23, 2005 2:31 pm
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Onestamente non sapevo dove inserirlo, ma considerando che per buona parte riguarda anche "Dylan Dog" ho reputato il posto migliore in "Discussioni Varie" piuttosto che in "Bonelli".
Partiamo da un presupposto: non sono un accanito fruitore dei social, ma nel weekend (cioè quando ho un po' più di tempo libero) non disdegno di smanettare sul PC per fare mente locale di eventuali novità nel mondo fumettistico (e Bonelliano in particolare). E oggi non ho potuto fare a meno di notare della questione "Adam Wild". In più, bazzicando la fiera del fumetto palermitano, non ho potuto ignorare medesime insofferenze da parte del mondo autoriale di "Morgan Lost".
Insomma, per dirla breve, ho come la sensazione che all'interno della Bonelli vi siano due fronti (degli autori) ben distinti tra i Recchioniani e gli Anti-Recchioniani. Probabilmente è una cosa già nell'aria da tempo, magari molti di voi, cari forumisti, ne erano ben a conoscenza e probabilmente se n'è già parlato altrove all'interno di Craven Road 7, però lasciatemi dire che tale astio sale di livello man mano che passano i mesi.
Cosa produce tutto ciò?
Onestamente credo che lavorare in un ambiente pieno di odii, acredine, rancori, timori ed insofferenze, non sia di buon auspicio per la qualità delle storie (di qualunque serie esse facciano parte) e, nel lungo termine, non vorrei che tale malcontento diffuso faccia scappare dalla SBE un nutrito stuolo di (ottimi) autori.
In tale "battaglia" interna, poi, ci siamo noi malcapitati "Dylandoghiani" che volente o nolente, per seguire la serie del Nostro amato eroe, siamo "costretti" a bazzicare lungo il confine di tale diatriba: sia per chi non sopporta la nuova gestione, sia per chi la adora. E tale corto circuito, noto, ed è impossibile negarlo vedendo le discussioni sul forum da 3 anni a questa parte, che si verifica sempre di più anche tra noi forumisti. E' innegabile che, nel bene o nel male, tale situazione attuale in Bonelli è data dalla sempre più preponderante presenza di Recchioni nell'organigramma della casa editrice, ma allo stesso tempo non posso fare a meno di notare che tale "guerra fraticida" si è sviluppata dopo le morti di Sergio Bonelli e Decio Canzio.
E io non credo molto alle coincidenze...
Non so voi cosa ne pensate, se la vedete nera o minimizzate al massimo le questioni sollevate da utenti, media e autori sulle serie Bonelli (e di Dylan Dog in particolare) ma, per quanto mi riguarda, io comincio ad essere seriamente preoccupato.

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"Sono gli anni, i mostri ... gli anni che passano ... "


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 Oggetto del messaggio: Re: Guerra Civile Bonelliana
MessaggioInviato: sab nov 28, 2015 8:15 pm 
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Iscritto il: mar feb 03, 2015 10:01 pm
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La cosa disturbante in tutto questo (personalmente la poca signorilità di Recchioni è un problema solo per le persone che hanno la disavventura di doverci lavorare assieme) è che sempre più i lettori di fumetti si dispongono spontaneamente in queste due macro-aree, Recchioniani e antiRecchioniani, come se Recchioni fosse lo spartiacque di chissà che cosa. Si tratta di un autore come ce ne sono tanti, che doveva crescere e invece sta regredendo in una cafonaggine autofaga e che senz'altro non si merita non dico il successo che sta avendo (questo non lo decido io, ma il mercato) ma il ruolo di catalizzatore di emozioni. Se Recchioni dice che Fumettologica è diventato un sito poco serio stai sicuro che c'è qualcuno che presto o tardi andrà a rompergli le scatole. Se Recchioni mette il suo nome su un prodotto mediocre, nemmeno confezionato da lui, stai sicuro che qualcuno se ne uscirà che è un capolavoro. E', in pratica, lui stesso una piccola azienda.




Questo naturalmente appiattisce ogni possibile dibattito o analisi. Vengono portati in palmo di mano i personaggi che si dispongono dal suo lato e vengono distrutti gli altri (settimane fa, Manfredi pubblica un post su ZeroCalcare in cui bisognava veramente essere in malafede per vederci dell'astio, e ovviamente Recchioni, punto sul vivo anche sul discorso del mercato delle variant, gli dà pubblicamente del rincoglionito).

O applaudi senza riserve o sei un rincoglionito. Se non c'è dibattito non c'è crescita. E chissà perché ho l'impressione che Manfredi non scriverà più su DYD. Per esempio.


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 Oggetto del messaggio: Re: Guerra Civile Bonelliana
MessaggioInviato: sab nov 28, 2015 8:23 pm 
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Iscritto il: lun ago 04, 2008 10:09 am
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Località: Palermo in via dei dylaniati n.666
Nessuno mi toglie dalla testa (ed è brutto pure pensarlo) che la morte di Sergio Bonelli è stata l'inizio di una nuova era con tutti i pregi del caso ma anche tutti i suoi difetti. Se con la presenza di Bonelli si respirava un'aria di tradizione e rigidità, l'avvento di Recchioni ha portato nuove strategie di marketing e promozione, Facebook, e principalmente un modo di relazionarsi con i lettori più diretta. Questo non è necessariamente un difetto, per certi versi questa americanizzazione della sede di via Buonarroti sta portando tanti benefici. Mi manca solamente quel senso di artigianalità e spontaneità che ad oggi latita.

Recchioni, che piaccia o meno, ha un modo di fare sicuramente poco "bonelliano" (per lo meno nei social perché durante le ferie dedicate è un agnellino) ma finora nessuno ha fatto qualcosa per raddrizzarlo, quindi probabilmente va bene.

Il caso Manfredi-Recchioni sintetizza perfettamente il concetto tra vecchio e nuovo corso, o comunque due linee di pensiero che potrebbero coesistere attualmente all'interno della Bonelli, chiaramente molto contrastanti. Onestamente, tra i due atteggiamenti degli autori preferisco di gran lunga la signorilità nel non rispondere di Manfredi ma sembra che oggi vada molto di moda la strafottenza e il poco rispetto.

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Nobody talks about the pile (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: Guerra Civile Bonelliana
MessaggioInviato: dom nov 29, 2015 2:32 am 
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Iscritto il: lun gen 11, 2010 11:19 pm
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Località: Milano
Recchioni sembra che goda dell'insuccesso degli altri, capisco l'insofferenza degli autori che hanno lavorato ad Adam Wild, Manfredi e Frisenda. Non è detto che abbiano fatto errori, probabilmente è un prodotto fine, non per tutti e le vendite non sono state all'altezza delle aspettative. Certo sono volate parole grosse in questa diatriba e ci siamo sorpresi un po' tutti.

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Chi sa, fa, chi non sa, insegna, chi non sa insegnare, critica. E chi non sa neppure criticare, scrive recensioni sui forum.


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 Oggetto del messaggio: Re: Guerra Civile Bonelliana
MessaggioInviato: dom nov 29, 2015 10:24 am 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
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Località: Corbetta
Ma alla fine cosa è successo? Io ho dedotto questo trai vari post di Facebook che mi sono letto.
Il 22 novembre Manfredi pubblica un post dove spiega in sintesi che AW finirà dopo 26 numeri per mancanza di lettori. Sembra che ad oggi la soglia di lettori sotto la quale vi è il rischio chiusura è 20.000 numeri venduti. Una spiegazione del "fallimento" di AW viene data da Manfredi all'interno dei vari commenti come una conseguenza della crisi dell'intero fumetto in Italia.
All'interno di questo post qualcuno si chiede perchè invece Recchioni sia contento dell'attuale situazione di mercato dato che Manfredi invece non ne è felice. Si chiede quindi chi abbia ragione. Vi sono alcuni che sinceramente esprimono il dispiacere per AW, alcuni che cercano di capire con Manfredi se ci sia un problema nella distribuzione dei fumetti nelle edicole e che quindi, pensando di cambiare il canale di distribuzione di debba cambiare anche il formato del fumetto, altri se la prendono con la moltiplicazione delle uscite. Se uno legge DD e Zagor che contano numerose uscite annuali dopo un pò uno rinuncia a qualcosa di nuovo.
Il 25 novembre alle 18.00 circa Frisenda scrive "Arriverà il giorno in cui certe figure che si muovono nel mondo del fumetto italiano si concentreranno più sui loro di fallimenti (e dire che non mancano... anzi...) che puntare invece il dito sul lavoro altrui, ma sarà sempre troppo tardi." e in più dice "in una fogna si trova gente più rispettabile".
Il 25 novembre Recchioni pubblica un post su FB dove esprime tutto ciò che ha fatto, successi e insuccessi, "giusto per mettere i puntini sulle i di chi parla di numerosi insuccessi". In generale parla di un DD che da perdere lettori è passato a un lieve recupero e di Orfani che si attesta credo sulle 40.000 50.000 copie. Parla di altro ma preferisco concentrarmi sul presente.
Tra i commenti arriva uno che pubblica foto di MAgico Vento dicendo "quando scriverai cose del genere potrai parlare di fallimenti (altrui?)". Recchioni risponde fondamentalmente di responsabilità. Ammettere di avere fatto un progett sbagliato senza dare la colpa ad altri fattori esterni come il mercato.

Il post del 25 novembre di Recchioni è chiaramente legato a quello di Frisenda, più che a quello di Manfredi. Non mi sembra che Frisenda ci sia andato giù molto leggero quindi probabilmente una risposta del genere se la meritava anche. Ma perchè Frisenda ha scritto quel post? Cosa è successo?

Il 9 novembre Manfredi pubblica un post sul bisogno delle copertine variant per i singoli autori. Non capisco cosa c'entri Recchioni in quanto non trovo suoi commenti a questo post. Tra parentesi quella di Manfredi in quel post mi pare pure una polemica inutile, ma questa è una idea mia. Diciamo che fossi stato in ZeroCalcare un bel "fatti li fatti tua!!!" sarebbe stato anche giusto.

Diciamo che ad oggi se dovessi dire chi ha sbagliato cosa punterei il dito su Frisenda e il suo post al vetriolo a cui Recchioni ha risposto senza particolari polemiche. Certo mi manca il motivo di quel post di Frisenda. Motivo che non ho trovato e quindi non conosco. Voi avete qualche conoscenza in più?

Inoltre non mi pare vi sia nulla tra Manfredi e Recchioni se non quella questione della respnsabilità della chiusura di AW. La domanda che mi pongo è questa (da estraneo ai fatti). Perchè ad oggi vende più Orfani di un AW nonostante vivano in tempi simili e quindi soffrono della stessa crisi di mercato? Indipendentemente dalla qualità dei due fumetti, su cui non posso esprimere giudizi, qualcuno è riuscito a proporre qualcosa di più appetibile, qualcun'altro no. Forse Recchioni poteva evitare di scriverlo su FB però il ragionamento non è totalmente sbagliato. Non vendi? Forse non è solo colpa del mercato o dei lettori ma probabilmente il prodotto è giudicato poco interessante.

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Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: Guerra Civile Bonelliana
MessaggioInviato: dom nov 29, 2015 11:07 am 
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Iscritto il: ven ott 24, 2014 3:09 pm
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Recchioni ha anche ammesso che non ha mai dovuto mettere da parte idee per problemi di "target e mercato" perché lui non ragiona da artista ma da editore da sempre.
Ha anche dato ragione ad un suo fan che diceva che i fumetti non sono arte ma un prodotto, che ogni tanto incidentalmente diventa arte, e lui stesso ultimamente ha scritto "ancora con 'sta storia degli artisti?" riferito al fumetto inteso come arte.
Ora, siccome l'altra volta mi è stato criticato di infilare recchioni dovunque e nominarlo più del dovuto (anche se in questo caso il discorso lo coinvolge in prima persona) lo chiamerei solo l'innominato, e aggiungerei che questi piccoli dettagli fanno capire che Orfani vende di più perché è un prodotto creato esclusivamente per la massa, per la cosiddetta casalinga di Voghera, oltre che per il giocatore di Halo e lo spettatore di film di Bay.
Può piacere genuinamente anche a gente con un cervello funzionante e nutrito bene? Si, strano ma vero, può capitare, ma la fan base, il numero grosso di lettori è quello.
Adam Wild nasce vecchio? Anche si, almeno come impacchettamento e paratesto, ma Manfredi che vende meno di Recchioni è come Moore che vende meno di Slott (e magari succede pure, conoscendo i tempi)


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 Oggetto del messaggio: Re: Guerra Civile Bonelliana
MessaggioInviato: dom nov 29, 2015 11:24 am 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
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Località: Corbetta
Vorrei fare un ragionamento sull'arte. Forse non mi si capirà ma perchè è un concetto difficile da spiegare e di cui ancora non ho una chiara idea. Perdonatemi quindi se tutto suonerà come uno stream of consciousness.

Parto da una domanda difficile? Cosa è l'arte?
L'arte è qualunque cosa che porta a forme di creatività o a forme di estetica utilizzando certe capacità innate o acquisite con il tempo? Se sì questo porta al paradosso che anche questo post è arte. Che Internet sia arte. Che tutto ciò che facciamo sia arte. E io non riesco ad accettare questo (soprattutto il fatto che il mio post possa essere definito arte :-) ). Scherzi a parte quando è che l'arte passa da un gesto veramente creativo dell'autore a un gesto fatto per vendere? Quando un gruppo o uno scrittore incide la prima canzone o scrive il primo libro è sicuramente arte. E dopo? Lo è ancora? Può essere catalogato come arte quello che deve essere fatto entro un limite di tempo prestabilito? Non c'è forse il rischio che si usi troppo la parte tecnica(le capacità e le competenze tecniche) proprio perchè il tempo non ti permette di avere quella che è la giusta ispirazione per poter arrivare all'arte vera? Quella che non dipende da tempi di consegna ma è puramente un BISOGNO?

Di questo senso mi chiedo. Un fumetto che nasce con cadenza mensile è arte? O è un lavoro? C'è differenza tra arte e lavoro. Il lavoro è quello che devo fare perchè costretto, l'arte è quello che posso fare quando voglio e come voglio senza paletti e restrizioni perchè devo essere in grado di mettere me stesso in quello che sto facendo. Poi posso trovare piacere a fare un lavoro sia chiaro. Se per assurdo non esistesse più l'ispirazione come si scriverebbero i fumetti? E se un prodotto come un fumetto è arte, come posso confrontarlo con la Gioconda e con Picasso? Devo desumere che esista arte di serie a e di serie b?

Troppe domande di domenica mattina. Tutto per dire che in effetti qualche dubbio sul fatto che un fumetto seriale sia arte qualche dubbio me lo pone. Quando è nato con Sclavi lì, sì era arte. Nato da un bisogno e non nato perchè devo sfruttare il personaggio per portarmi la pagnotta a casa.

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Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: Guerra Civile Bonelliana
MessaggioInviato: dom nov 29, 2015 11:28 am 
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Per la storia e i posteri.

"Gianfranco Manfredi 8 novembre alle ore 10:01 · Fatevi un favore. Leggete queste battute. Se dopo averle lette continuate a pensare che i dialoghi dei fumetti devono dire soltanto cose funzionali alla storia nel modo più scarno possibile, o usare espressioni stereotipate, oppure non dire niente tanto bastano i disegni e i rumori, allora rinunciate del tutto a leggere i fumetti e soprattutto rinunciate a scriverli."
A domanda di un commentatore se sia un riferimento a qualche collega, Manfredi risponde: No, è un suggerimento per chi comincia. Non m'ha convinto. Ma d'altronde i dialoghi di Recchioni sono un po' il suo tallone d'Achille, quindi va bene.

"Gianfranco Manfredi 9 novembre alle ore 0:19. Apro adesso L'elenco telefonico degli uccelli (sic: poi gli faranno notare che è "accolli") di Zero Calcare perchè non me ne perdo uno dei suoi libri, e mi casca l'occhio su una dicitura: "Della prima tiratura di questo libro esiste una versione limitata di 5555 esemplari numerati a mano con copertina disegnata da Leo Ortolani e colorata da Lorenzo Ortolani." Ora: perchè 5555? Faceva fico il numero? E fa fico la numerazione a mano? A timbro è scrausa? E questa storia delle cover variant non è che sta scassando i maroni? Perchè , scusate, ma in un fumetto seriale fatto da molti disegnatori e più autori, posso anche capirla, ma ha senso che uno si compri un fumetto, che so, di Bonvi, con la cover di Silver o viceversa? No. E dunque mi volete spiegare che cazzo di senso ha che uno si compri un fumetto di Zero Calcare con la copertina di Ortolani o uno di Ortolani con la copertina di Zero Calcare? Ma gli uffici marketing non hanno di meglio da fare che confondere le idee ai lettori per un pugno di dollari in più? Eccheccazzo!"
Non capisco cosa ci sia di sbagliato in questo post. ZeroCalcare è diventato una macchina per fare soldi e con tutto il bene che voglio a lui e Ortolani uno ha tutto il diritto di esprimersi contro questa marchetta delle variant, soprattutto quando Recchioni sentenzia su qualsiasi cosa. E difatti:

"Roberto Recchioni 9 novembre alle ore 12:59. Fatemi una promessa: quando sarò diventato un dinosauro incapace di capire il mondo che mi circonda, ditemelo e fatemi smettere di postare su FB. E no, niente battute facili: quel giorno arriverà ma non è oggi."
In queta storia sono importanti soprattutto i commenti dei fan. Infatti, uno dei suoi accoliti gli fa subito capire che ha capito, dicendo "Mi sa che come al solito qui non hanno capito di cosa stai parlando, comunque hai risposto pure troppo signorilmente al post di ieri alle 10 e di stanotte."

Passa un po' di tempo. Ecco cosa scrive Manfredi su Adam Wild.
Gianfranco Manfredi 22 novembre alle ore 13:13 . "Continuo a ricevere messaggi su Adam Wild, di cui vi ringrazio. Devo un chiarimento in sintesi: 1. Si concluderà con il n.26? Sì. 2. Vendeva troppo poco? Sì. Meno di tutte le mie serie precedenti. D'altro canto è oggi difficile fare paragoni con il passato ( se paragoniamo le vendite dei dischi e quelle dei libri tra i decenni passati e oggi, è un funerale) . Diciamo che attualmente la soglia di sicurezza per i fumetti Bonelli è sopra le ventimila copie mensili. Sotto, scatta l'allarme. Soglie molto più basse di quanto non accadesse in passato. 3. Potrebbe esserci un'inversione di tendenza? Dipende dai lettori. In altre serie è capitato che si sia bloccata la produzione e poi la si sia riaperta perché la serie è risalita uscendo dalla zona pericolo. I piani vanno fatti lo stesso, ma i giochi si possono sempre riaprire, se li riaprono i lettori. 4. Come sarà il 2016 di AW? Questo lo leggerete sulle anticipazioni del sito Bonelli per l'anno prossimo. Io posso solo dire: molto succoso. Tutti stanno dando il meglio. Per i disegnatori questa serie è stata ed è un trampolino. Nessuno la prende sottogamba."

Sta accusando la Bonelli di qualcosa? Sta dicendo semplicemente che vendeva troppo poco. Punto. Non si fa attendere la Sua replica, anche questa raffinatissima secondo le sue fangirls.
"Roberto Recchioni 25 novembre alle ore 11:24 · Il giorno che leggerò di un fumettista che parlando degli esiti negativi di una sua opera-progetto dirà "ho sbagliato qualcosa", piuttosto che "è colpa del mercato", andrò a dargli dei soldi, giuro."

Stavolta persino i suoi seguaci rumoreggiano. Arriva, dal nulla, la replica di Frisenda.
"Pasquale Frisenda 25 novembre alle ore 18:22. "Arriverà il giorno in cui certe figure che si muovono nel mondo del fumetto italiano si concentreranno più sui loro di fallimenti (e dire che non mancano... anzi...) che puntare invece il dito sul lavoro altrui, ma sarà sempre troppo tardi. Nel frattempo, in questo ambiente l'aria che si respira a causa di questi squallidi individui diventa sempre più mefitica."
Molto dura, ma anche interessante. C'è del vero in questo post di Frisenda? Davvero alla Bonelli si respira una "cattiva aria"? Non possiamo saperlo, forse non lo sapremo mai.

"Roberto Recchioni 25 novembre alle ore 21:52. Lista di cose fatte con valutazione di successi e insuccessi. Giusto per mettere i puntini sulle "i" di chi parla di "numerosi insuccessi".
- Dark Side: Tre albi in edicola, a colori, un numero zero, una copertina variant. Primo lavoro. Ventuno anni. A oggi mi sembra un miracolo che un gruppo di esordienti assoluti riuscirono a mandare un albo in edicola per tre mesi successivi e a partecipare a due manifestazioni. Il venduto non ci è mai stato detto. Del n. 0 vendemmo 2000 copie in una fiera (ma erano altri tempi). L'editore fuggì in brasile dopo aver dato al mondo perle come Dick Drago.
- Battaglia edizioni Star Shop: Un anno dopo. Due albi scritti e disegnati da me. Solo per le fumetterie. Batta è in giro ancora oggi. Tanto male non andarono.
- Notturno. Non credo che andò bene.
- Pugno. Tre albi da edicola. Traini voleva fare gli spaghetti manga. Bagno di sangue giusto.
- Napoli Ground Zero sulle pagine di Skorpio. Durò per anni, diede modo di lavorare a un'intera generazione di autori. Ci fece guadagnare la fiducia dell'Eura.
- Logan. Sempre su Skorpio. Scritta e disegnata da me. Maxi-serie. Brutta. Ma durò un paio d'anni.
- Storie libere su Skorpio e Lanciostory. In due anni ne feci più di venti.
- Tutta l'esperienza Factory. Per quello che riguarda me, largamente positiva. Uns acco di fumetti stampati e venduti (per la maggior parte), tanta esperienza fatta.
- John Doe. 99 albi in edicola. Il primo albo vendette 30.000 copie. Chiudemmo quasi nove anni dopo, al 99 come da programma, vendendone qualcosa più di diecimila. Comunque sopra il punto di pareggio. Ci esordirono disegnatori enormi. Oggi sta per venire ristampato in una edizione di pregio.
- Detective Dante. 24 albi in edicola. Non andò tanto bene ma era una miniserie di 24 albi e 24 albi uscirono. Veleggiando sempre poco sopra la soglia della sopravvivenza.
- Ucciderò ANCORA Billy the Kid. Miniserie, oggi esaurita, per le fumetterie per BD. Vendette molto bene. Venne raccolta in un volume ogginesautitoda BD. Venduta in Francia e Turchia. Ristampata in tempi recenti per Cosmo. I diritti cinematografici sono stati venduti per ben due volte.
- Battaglia - le Guerre di Pietro per BD. Non andò eccezionalmente. Anzi. Ma lo abbiamo venduto in Francia e ristampato in due volumi Mondadori e poi nell'edizione Cosmo. Oggi Batta ha la sua serie da edicola.
- David Murphy: 911. Qui dipende a chi lo chiedi. Miniserie di 4. Il primo albo tirato in 35.000 copie ne vendette 18.000. L'ultimo 13.000. Per la Panini i numeri non bastavano ma rispetto al venduto dei bonellidi di quegli anni, il risultato era buono. Ne è stato fatto anche un'edizione in volume.
- Asso. 5000 copie tirate. 5000 vendute. NPE lo ristamperà a breve.
- La Redenzione del Samurai e I Fiori del Massacro. Usciti come albi per Le Storie sono appena diventati il volume Chambara per la Bao. Ne stiamo facendo la serie per la Bonelli. Direi che è andata bene.
- Mater Morbi per la Bao. Prima tiratura esaurita. Seconda in esaurimento. Più di 12.000 copie vendute del libro che ha aperto la collaborazione tra Bao e Bonelli. Pubblicata in tutta europa come volume "a solo", slegato dalla collana di DYD.
- Orfani. Il primo numero ha venduto 55.000 copie. Io ne volevo 60.000 (il famoso San Paolo di Napoli). Stiamo lavorando serenamente alla quarta stagione. Ne è stato fatta una serie semi-animata per la Rai. La Bao ne ha pubblicato già sei volumi di pregio. Uscirà a breve un romanzo spin-off. Pubblicato in Francia, Germania, Spagna, Turchia, Serbia.
- Battaglia. Miniserie da edicola Cosmo di 4. Tra poco uscirà il numero 5. E continuiamo. È uscito da poco un volumone omnibus con tutte le storie del personaggio.
- Maestri dell'Orrore. Per la Star. Quattro volumi. Stiamo realizzando i prossimi quattro. Segno che l'operazione ha funzionato.
- Dylan Dog. Siamo passati da una forte erosione annuale di lettori a una lieve crescita. Fate voi.
- Ya. Trilogia garantita.
- Monolith. Deve ancora uscire. Ma è già un film."
Tirato in mezzo a forza da qualcuno che evidentemente vuole vedere il sangue, Manfredi ribatte che "non partecipa a polemiche insincere e strumentali." La cosa finisce a tarallucci e vino.
Ah, mi sono perso per strada un post molto bello di Manfredi in cui, citando una sua fiction con Lino Banfi, fa un discorso giustissimo (imo) su come qualità e accoglienza siano due concetti diversi e non convergenti (la cosa più importante è che non fa nemmeno il discorso inverso ---> Manfredi non ha mai detto che Recchioni ha successo perché fa cose di cattiva qualità.)
Questi sono i fatti, se siamo ancora in grado di leggere la realtà. Andatevi a leggere i commenti. Sembra di assistere a un dibattito politico nel senso brutto del termine. Non credo che questo modo di parlare di fumetti sia costruttivo o funzionale a qualcosa che non sia l'ego di qualcuno. Chiunque sia, eh.

EDIT. Non fatevi fregare dal discorso sul mercato. A Recchioni se Adam Wild vende molto o poco o se sia arte o no non frega niente, la cosa è iniziata molto prima.


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 Oggetto del messaggio: Re: Guerra Civile Bonelliana
MessaggioInviato: dom nov 29, 2015 11:47 am 
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@alemans: credo che il post di Frisenda fosse una risposta a quello di Recchioni. Il discorso sugli autori che devono prendersi le proprie responsabilità se una testata chiude deve aver fatto arrabbiare Frisenda, che probabilmente già da prima non amava molto Recchioni, vista la reazione.

Dico anche io la mia. Posto che Recchioni mi sta abbastanza antipatico e che poteva sicuramente risparmiarsi quel post in cui critica indirettamente il lavoro di Manfredi, direi che non ha tutti i torti; e neanche Manfredi. La verità, come spesso succede, sta nel mezzo: se da una parte è vero che oggi è molto più difficile di un tempo imporre una nuova testata sul mercato del fumetto, è altrettanto vero che, se un fumetto edito dalla Bonelli chiude dopo soli due anni, qualche domanda bisogna farsela. Partendo dal fatto che Adam Wild è un bel fumetto, ottimamente scritto e disegnato, ci si può chiedere se una maggior attenzione al marketing (pubblicità, copertine ecc.) non avrebbe potuto salvare la testata. Che piaccia o no (e a me non piace) oggi devi saper vendere il tuo fumetto, che sia di qualità o che sia una boiata pazzesca.

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"Si può dire allora che la storia possiede un'architettura, Hinton? È un'ipotesi grandiosa e terribile."


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 Oggetto del messaggio: Re: Guerra Civile Bonelliana
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Iscritto il: ven feb 20, 2015 5:53 pm
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Dico pure io la mia esperienza personale. Quando scrissi su questo forum che la sua storia non mi era piaciuta mi offese e mi diede del fake. Ora, per me puoi essere pure dostoevskij, ma se offendi i tuoi lettori non fai certo un buon affare. Da allora non ho più comprato un Dylan Dog, me lo faccio prestare e lo leggo, perchè sono curioso e perché ho amato TROPPO dylan dog. E non compro nessun fumetto col suo nome sopra.
Tempo fa scrissi pure a Cavaletto che non mi era piaciuta una sua storia ma lui mi ha risposto in maniera molto professionale. Così, pur non essendo un lettore abituale di Martin Mystere, ho preso in edicola la sua storia per il BVZM e prenderò pure le prossime.
So che sembra un ragionamento stupido ma visto che proprio l'esimio curatore dice che i fumetti sono solo un prodotto, io dico che se c'è un bar dove fanno il caffè migliore del mondo ma il barista ti sputa nella tazzina, io a quel bar non regalo una lira.
P.s.
Ah, i fumetti sono arte, spiegatelo a Recchioni per favore.
Poi uno è libero di pensare le cazzate che vuole.
Magari posso passargli la mia tesi in storia dell'arte, che guarda caso, tratta proprio questo argomento. :dito:
Spero non così superfialmente.
alemans123 ha scritto:
Che Internet sia arte.

Va beh, meglio chiudere qui questa parentesi.

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Riflesso nello specchio,
vidi per la prima volta il mio vero oi.
https://www.instagram.com/dipintendo


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 Oggetto del messaggio: Re: Guerra Civile Bonelliana
MessaggioInviato: dom nov 29, 2015 12:23 pm 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
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Località: Corbetta
Dip me la potresti passare la tua tesi in formato PDF?

Io non so nulla di arte e come hai notato ho molti dubbi. Probabilmente ho detto anche delle castronerie. Quando dico che internet è arte non intendo i commenti delle persone ma proprio il servizio in sè, come è stato costruito. Mi spiego meglio. Un' esperimento scientifico è arte? Una fotocopiatrice è arte? Un televisore è arte? In senso lato quindi l'innovazione tecnologica è arte? Me lo chiedo perchè se "L'arte è qualunque cosa che porta a forme di creatività o a forme di estetica utilizzando certe capacità innate o acquisite con il tempo" allora cosa non è arte?

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Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: Guerra Civile Bonelliana
MessaggioInviato: dom nov 29, 2015 12:36 pm 
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Iscritto il: ven feb 20, 2015 5:53 pm
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alemans123 ha scritto:
Dip me la potresti passare la tua tesi in formato PDF?

Io non so nulla di arte e come hai notato ho molti dubbi. Probabilmente ho detto anche delle castronerie. Quando dico che internet è arte non intendo i commenti delle persone ma proprio il servizio in sè, come è stato costruito. Mi spiego meglio. Un' esperimento scientifico è arte? Una fotocopiatrice è arte? Un televisore è arte? In senso lato quindi l'innovazione tecnologica è arte? Me lo chiedo perchè se "L'arte è qualunque cosa che porta a forme di creatività o a forme di estetica utilizzando certe capacità innate o acquisite con il tempo" allora cosa non è arte?

Tranquillo, non era riferito a te, le castronerie le dice il curatore, ma, come tutti sanno, lui è un tuttologo e noi siamo solo dei "cosumatori".
Ti ringrazio per la stima e la fiducia.
Sull'argomento ne è pieno internet, anche meglio della mia tesi, di cui possiedo solo la mia copia rilegata e dattiloscritta (vent'anni fa si usava così) e una copia è rimasta in accademia. Ma tanta gente mooooooollltooo più brava di me ha scritto su questo argomento.
Magari, dal momento che sei una persona curiosa puoi ampliare le tue letture fumettistiche leggendo gli artisti che hanno fatto la storia del fumetto contemporaneo da roy lichtenstein al nostro andrea pazienza o andando ancora più a ritroso.
Immagine
Oppure possiamo continuare a pensare che i fumetti sono solo un prodotto di intrattenimento (quelli di Recchioni sicuramente) e che mai in nessun modo hanno influenzato la società e tutte le altre arti come il cinema, la danza, la pittura, la scultura, la musica ecc. ecc.
P.S. ho messo quest'immagine perchè volevo mettere quella del monumento dedicato all'eternauta, ma poi ho trovato questo epitaffio :cry:
Tutto quello che hai citato è il mezzo, con cui si può, o si potrebbe fare arte.
Internet, la fotocopiatrice o gli stuzzicadenti non importa, sono dei mezzi.

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Riflesso nello specchio,
vidi per la prima volta il mio vero oi.
https://www.instagram.com/dipintendo


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 Oggetto del messaggio: Re: Guerra Civile Bonelliana
MessaggioInviato: dom nov 29, 2015 2:10 pm 
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Messaggi: 6855
Località: Inverary 2.0
Polemiche abbastanza inutili e dissapori risaputi, all'interno della SBE :roll: .
Non tanto per i presunti fazionismi, quanto per le politiche aziendali: ormai è chiaro che il buon Davide è un avulso manipolabile e che nella casa editrice c'è chi per mera policy lascia fare speranzoso, accodandosi al recchiopensierodilagante, e chi lo osteggia nel suo personalpiccolo con forme più conservative o alternative, anche nel modo di porsi/relazionarsi davanti ai lettori, ritenuti sempre più un ramo social della società contribuente, che un gruppo di appassionati estimatori.

Rispondere alle provocazioni da cialtrone del web dello Stacceboy - l'equivalente di un B.Cruciani in radio - significa soltanto alimentare le sue smanie da unto megalomane risolutore della patria.
I fatti parlano: alla prova più dura, cioè DD, in oltre due anni ha solo tamponato in modo decimale le perdite, sconvolgendo il personaggio, moltiplicato le uscite - grande strategia di mercato, degna di un fruttarolo - invitando autori inadeguati e snaturando gli altri :roll: .

Per il resto Manfredi e Frisenda hanno ragioni di risentirsi, perché davanti ad un loro insuccesso, non è bello vedere chi formicola dalla saccenza della rete per rimestare nella ferita, predicando di aver potuto fare meglio a reti unificate :roll: .

ALOHA AI BUONI MOTIVI PER NON USARE FB :dito:

Spoiler!
E lo sfogo del Manfred contro la ridicolaggine della variant spennapolli è pienamente da me condiviso :wink:

_________________
Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: Guerra Civile Bonelliana
MessaggioInviato: dom nov 29, 2015 4:56 pm 
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Iscritto il: sab ago 27, 2011 12:53 pm
Messaggi: 3387
Località: Valsesia
Onestamente non me ne frega una cippa. Posso solo dire che, al posto loro (e mi riferisco a entrambe le presunte parti) eviterei di lavare i panni sporchi sui social network.

_________________
https://lastoriadidylandog.blogspot.com


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 Oggetto del messaggio: Re: Guerra Civile Bonelliana
MessaggioInviato: dom nov 29, 2015 5:56 pm 
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Iscritto il: gio ott 26, 2006 8:53 pm
Messaggi: 2489
wolkoff ha scritto:
l'equivalente di un B.Cruciani in radio
:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Basandomi solo su quei quattro o cinque post, vedo Manfredi tranquillo e corretto, RRobe volutamente provocatorio e Frisenda che sbrocca completamente e insulta.
Comunque, al di là di tutto, mi sembra impossibile che un litigio così acceso nasca solo da una manciata di battute sui social. Sicuramente ci sono dei retroscena che non conosciamo (e che non siamo tenuti a conoscere). Io, quindi, più che schierarmi, mi limiterei a seguire lo spettacolo sgranocchiando pop corn.


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