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MessaggioInviato: ven set 10, 2004 10:15 pm 
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MessaggioInviato: sab set 11, 2004 3:07 am 
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Ecco il pezzo di Castelli (credo) su MM n. 266 uscito a maggio di quest'anno.

"...alcuni lettori si sono lamentati del prezzo degli albi di MArtin Mystère in particolare e della Bonelli in generale. A costo di rischiare il pubblico ludibrio, esprimo il mio parere (che non coincide necessariamente con quello dell'Editore): per me tutti gli albi a fumetti italiani costano troppo poco.
L'Italia è ormai l'ultimo Paese del mondo occidentale in cui godiamo ancora di una distribuzione efficientissima e invidiabile:l'edicola.
Più di 37.000 punti vendita che coprono capillarmente il territorio nazionale e garantiscono la presenza di un prodotto anche nei centri più remoti. Come tutte le medaglie anche questa ha il suo rovescio: se si volesse fornire una sola copia a ogni punto vendita, va da sè che ne occorrerebbero oltre 37.000. E' vero che non proprio tutti i punti vendita vengono coperti, ma è vero anche che in edicola devono esserci parecchie copie di ogni pubblicazione; allo stato attuale delle cose e con la migliore volontà non è possibile sapere con precisione matematica dove inviarle e quante inviarne, ma si possono avere solo indicazioni di massima.
Se una pubblicazione vuole essere "popolare" (cioè largamente diffusa) come quelle bonelliane, anche le tirature "minime" devono essere comunque molto alte, e qusto vale sia per le testate che vendono moltissimo - come Tex - sia per testate che vendono molto meno. E qui entra in ballo il discorso sull'ormai nota crisi del fumetto. Non starò a dilungarmi sulle sue cause, perchè sono complesse e non possono essere liquidate con la solita scusa piuttosto semplicistica dei media e della TV: sta di fatto che in tutto il mondo i fumetti vengono molto ma molto meno di quanto lo fossero dieci anni fa. Le vendite di alcune pubblicazioni sono così scese a cifre peraltro sempre invidiabili, ma minori del numero di copie necessarie per una corretta distribuzione. Queste testate devono per forza di cose stampare egualmente la quantità necessaria di esemplari, pur con la certezza che migliaia di essi resteranni invenduti e finiranno al macero: un meccanismo costoso che mette a rischio l'esistenza stessa di una serie.
Potreste chiedervi: allora come fanno a esistere certe pubblicazioni a bassa tiratura distribuite nelle fumetterie e, a volte, anche nelle edicole? La risposta è semplice: o si tratta di pubblicazioni che traducono materiale straniero, solitamente compensato con percentuali sulle vendite, oppure sono albi che hanno un prezzo veramente molto alto, oppure ancora sono realizzati con molta passione da piccolissime Case editrici e, magari, chiudono dopo un paio di numeri. La Bonelli, però, ha scelto di pubblicare (e voi giustamente pretendete che pubblichi) solo materiale originale e inedito, e quindi deve pagare gli autori con un dignitoso compenso professionale; inoltre la nostra Casa editrice ha dovuto rinunciare ad essere un'"azienda famigliare", in quanto produce circa 1500 nuove pagine al mese, cosa che impone una forte (e costosa) struttura redazionale. Non ci sono molte soluzioni: osi chiudono le testate che vendono "poco" e quindi perdono denaro (il che è davvero un peccato, visto che il "poco" consiste comunque in parecchie migliaia di lettori), o si ricalcolano realisticamente i prezzi in base all'attuale situazione, in modo da ottenere "pareggi" anche con vendite non più altissime. Comunque sia, la Bonelli pubblica i fumetti meno costosi di tutto il mondo, ed è facile dimostrarlo. Tex gigante costa in Italia 5 euro; la versione francese, identica nel formato, costa 15 euro; quella norvegese 99 corone, cioè circa 12 euro; un Tex normale (con qualche pagina in più) è venduto in Spagna a ben 4,75 Euro e in Francia (in formato più ridotto) a 3 Euro tondi tondi. La versione americanba di Dylan Dog - che qui costa 2,30 Euro - costa 4,95 dollari, cioè circa 4,10 Euro; quella tedesca 5 Euro. E via dicendo: può essere divertente consultare internet per raffrontare i prezzi. Vi ricordiamo che queste edizioni non pubblicano materiale realizzato appositamente dai rispettivi editori ma traduzioni di fumetti già stampati in Italia, i cui costi di riproduzione sono molto bassi.

Eccolo qui...spero di non aver fatto troppi errori di battitura. Cmq credo sollevi molti spunti su cui riflettere e poi è il punto di vista di una persona all'interno del sistema e penso sia stato abbastanza chiaro.
A voi i commenti ^^

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"I fumetti sono cose per bambini!.."
"Anche la pedofilia"
Leo Ortolani


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MessaggioInviato: sab set 11, 2004 10:28 am 
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La storia che in italia i fumetti hanno un prezzo minore rispetto agli altri paese è ormai assodata. Odio questi termine di paragoni, prima lo si faceva con il gelato e la pizza, ora con i fumetti degli altri paese.
Sono ben cosciente che esistano costi, soprattutto umani, da parte della Bonelli e non ho niente da rimprovare, ci sono passioni ben più costose. (Mi basta pensare al prezzo di un cd).
Trovo oltremodo errato dare ai lettori giustificazione dell'aumento dei prezzi. Se compro una pizza, il pizzaiolo non mi fa la paternale dicedomi che in USA una margherita costa 2volte tanto!!
Voi direte "E' un modo con cui la Bonelli vuole avvicinarsi ai suoi lettori!!"
Fermo restando che già la pubblicazione di un opera (tralasciando il risultato economico) e un modo per avvicinarsi alla gente questo "avvicinamento" potrebbe avvenire dando più spazio alle varie lettere sulle rubriche. Se poi ci sono delle lamentele tra i fumettofili è naturale...ognuno ragiona a secondo della sua posizione sociale.
...e niente :>


p.s.
Come mai x gli arretrati vige sempre il prezzo di copertina attuale?

________________________
Quale realtà può figurare la combinazione magica ideale???


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MessaggioInviato: sab set 11, 2004 11:45 am 
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Iscritto il: mer ago 04, 2004 8:49 pm
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perkè è una scusa secondo me.....

Cmq a me con questo discorso sui fumetti ke costano di meno,fanno venire in mente una cosa:
Mio fratello quest'estate è andato in vacanza in Croazia.
Al ristorante una cena a base di pesce,per 4 persone,hanno pagato sui 30 euro in tutto.
Un mia amica andò l'anno scorso in romania,4 pizze e 4 birre in pizzeria,se la sono cavata con poco più di 10 euro.....
Ho letto da qualke parte tempo fa ke in russia con 20 euro puoi comprarti 3-4 cd...
Come mai?Bè la spiegazione è semplice:
Lì,è cosa risaputa,gli stipendi sono nettamente inferiori a quelli italiani,perciò i prezzi ke fanno sono addirittura a loro vantaggio.
Premetto ke io nn lo so,ma nn potrebbe essere ke in spagna in francia in germania in USA magari gli stipendi sono anke più alti di quelli italiani?
Io nn lo so,ma se così fosse,la solita(ed unica)scusa ke dicono abitualmente alla sergio bonelli,va a farsi benedire,nn vi pare?
Ovviamente potrei sbagliare,ripeto ke nn so come sono gli stipendi in questi paesi,anke se mi pare ke in germania sono sicuramente + alti a quelli italiani.
Fatemi sapere


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MessaggioInviato: sab set 11, 2004 3:37 pm 
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Iscritto il: mar lug 08, 2003 2:09 am
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Penso che l'Italia, tra i paesi più importanti (si fa per dire) del mondo, è quella che mantiene da anni gli stipendi più bassi in assoluto...

Ancora meglio sembra che ci sia un perenne rapporto di proporzionalità inversa tra stipendi e prezzi

"Wendy, tesoro, luce della mia vita! Non ti farò niente. Solo che devi lasciarmi finire la frase. Ho detto che non ti farò niente. Soltanto, quella testa te la spacco in due. Quella tua testolina te la faccio a pezzi!" (Jack "Torrence" Nicholson, Shining)


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MessaggioInviato: sab set 11, 2004 5:01 pm 
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Iscritto il: mer lug 25, 2001 1:00 am
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il discorso di Castelli non mi convince, soprattutto quando parla di dignitosi stipendi agli autori.
Non so bene come funzionano le tariffe in bonelli, ma mi pare ovvio che se bonelli vuole evitare chiusure lo stipendio degli autori devono essere proporzionati alle vendite del fumetto in questione. Cioe' se io disegno un fumetto che vende 30.000 copie ed è ai limiti della sopravvivenza prendo un TOT, se disegno dyd che ne vende 200.000 e ha margini di guadagno piu' alti mi pare ovvio che deve prendere di piu'.
Se poi mantengono alti gli stipendi per non perdere "l'esclusiva" su alcuni autori è un altro discorso, il problema è che poi siamo noi a subire gli aumenti

Insomma, è un discorso complicato che non ho tempo di elaborare, ma visto dalla parte di dyd ho sempre ritenuto una rottura che a causa di fumetti che non leggo anche dyd aumenti, quando sono convinto che non fosse per quei fumetti dyd costerebbe ancora 2,20

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MessaggioInviato: sab set 11, 2004 10:47 pm 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
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Questo discorso di Castelli sembra la paternale fatta al "consumatore", senza infingimenti di sorta e con tono di originalità per evitare la solita letterina dell'Editore.
La sostanza dei fatti non cambia. Icomincia davvero a scassarmi il paragone con i fumetti stranieri, che non c'entra assolutamente niente con l'Italia. Oppure Castelli voleva preannunciare già il mercato unico dell'UE?
Dunque, è un discorso per preparare il lettore al peggio e giustificare anche un prezzo esorbitante? Non lo so...
Questo raffronto con l'estero sta diventando il parametro di base che tende a introdurre l'Italia in una sorta di "comunità" mondiale dalla quale non potrà più sottrarsi.
Deduco, allora, che non è l'euro in sé stesso la causa dei continui aumenti, ma il tentativo di "approssimarsi", di allinearsi a quei Paesi che vendono un fumetto a 5 euro suonate.
Non sono d'accordo. Non è una giustificazione, e non è UNA spiegazione.
Se Bonelli vende sottocosto è perché la nostra Nazione pur con tutti i suoi difetti consuma fumetti più delle altre. Come si assottiglia il numero dei lettori cresce il prezzo. Questa è l'unica legge costante.
Allinearsi con i costi di tutte le testate fumettistiche sta riducendo la Bonelli, almeno dal punto di vista economico, ad un mercato piatto, mentre prima mi sembra le importasse poco se Topolino aumentava di prezzo ecc.
Questo è un accadere voluto dagli Editori. Non mi sembra per nulla che vi siano stipendi in pericolo e autori per la strada.
Se oggi il fumetto è in crisi ha conosciuto però tempi floridi dove i guadagni sono stati alti. Parlare chiaro non significa fare alcun raffronto. Conta essere concisi e veritieri senza sprofondare in complicazioni poco attendibili. Si assottiglia il num. dei lettori= crisi. Si tenta di essere in linea con gli altri prezzi dei fumetti e si aumenta ancora di più.
Facendo un bilancio, tra crisi del mercato del fumetto e "crisi" di allineamento europeo o con le altre testate, il prezzo sta diventando alto. Non dico che è ALTO, ma STA diventando alto.
John Doe costa 2,60. Stesso formato. La distanza non mi pare poi così profonda. La Bonelli si avvicina al costo medio-alto, e lo fa pian piano.
Credo che esistano strategie migliori per vendere di più. L'allineamento con i costi generali dei fumetti è un'aggravante più che una giustificazione.
A questo punto accetto molto di più il discorso sull'inflazione. Mi sembra già più dignitoso e realistico, quantunque anche questo sia tritato.
Mi dispiace essere così polemico, ma io sto dalla parte del consumatore. E posso comprendere le ragioni di un Editore fin quando queste tendono ad essere realistiche, oppure "dalla parte del consumatore" come si suol dire.
Altri ingranaggi per me sono oscuri. Ciò che capisco è che oggi compro un fumetto Bonelli a 2,40 e 11 mesi fa a 2,20. So che lo speciale aumenterà di altri 20 centesimi e così in proporzione tutto il resto. Ecco, io lettore, so soltanto questo. E so che mi stanno preparando per "assestare" l'ultima stangata fra non molto tempo.

Edited by - triss on 09/11/2004 22:55:59


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MessaggioInviato: dom set 12, 2004 4:10 am 
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Tenendo poi conto che i fumetti americani li paghi a 2.50, con una qualità di carta 10 volte meglio e in aggiunta ci sono anche i colori (che non son cosa da poco)

"Wendy, tesoro, luce della mia vita! Non ti farò niente. Solo che devi lasciarmi finire la frase. Ho detto che non ti farò niente. Soltanto, quella testa te la spacco in due. Quella tua testolina te la faccio a pezzi!" (Jack "Torrence" Nicholson, Shining)


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MessaggioInviato: dom set 12, 2004 2:46 pm 
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premetto ke nn conosco i prezzi degli altri fumetti (nn tutti almeno) ma se stanno 2,50 dire ke cmq i fumetti bonelli sono i + economici,mi sembra una cretinata e una presa per i fondelli


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MessaggioInviato: dom set 12, 2004 4:53 pm 
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i comics hanno un bacini di utenti piu' vasto. Per il resto che dire, non mi ha convinto Castelli, per niente.
Qualcuno mi sa dire se è aumentato anche lazarus ledd?

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MessaggioInviato: dom set 12, 2004 5:38 pm 
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premetto ke nn conosco i prezzi degli altri fumetti (nn tutti almeno) ma se stanno 2,50 dire ke cmq i fumetti bonelli sono i + economici,mi sembra una cretinata e una presa per i fondelli


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Produrre fumetti costa molto, ma moooolto di più che tradurli, seppure stampati a colori (insomma, in proporzione te li fanno pagare più di un albo bonelliano). Con costi di produzione _nettamente_ inferiori a Bonelli, l'Eura e la Star devono vendere a qualcosa di più, o quando va molto bene a prezzo pari. E la Marvel vende le molte pagine di meno di Rat-Man a 2 euro.

Se ritenete che il costo dei fumetti Bonelli sia alto, questa è certamente un'opinione legittima, se ritenete che non sia il più basso (tenuto conto dei parametri prezzo/qualità e costo di produzione) tra quelli reperibili sul mercato italiano, si tratta di un'opinione erronea.

V.


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MessaggioInviato: dom set 12, 2004 10:23 pm 
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Avevo promesso che avrei riportato la lettera di Sergio Bonelli scritta su Brendon. Eccola:

Giugno/Luglio 2000

Una delle ultime lettere di Bonelli, su Brendon n.13 ?Anja?.

?Cari amici,
la mia inusuale presenza sulle pagine di Brendon è legata a un motivo semplice: da questo numero, la pubblicazione subisce un aumento di prezzo. Sono abituato da sempre ad avere un rapporto molto stretto con voi e mi piace pensare che, con il passare degli anni, le lettere private, le rubriche della posta o gli incontri personali siano riusciti a stabilire tra noi un rapporto abbastanza confidenziale da affrontare insieme i problemi di un mezzo di comunicazione che io come editore e voi come lettori amiamo allo stesso modo. Contrariamente a quanto può essere successo in passato, non attribuirò la responsabilità del piccolo sacrificio che vi stiamo chiedendo ad aumenti del costo delle materie prime, all?ondeggiare dell?indice di inflazione o alla debolezza della nostra moneta che inevitabilmente stravolgerà i prezzi della carta come ha già fatto ? e continua a fare ? con quelli della benzina. No, questa volta l?aumento del prezzo di copertina va inquadrato in un problema puramente legato al mondo dei comics made in Italy.
Decine di volte, avrete sentito dire da me e da tutti quei pochi colleghi editori che sono rimasti ancora sulla breccia che gli albi italiani vengono venduti sottoprezzo da sempre e la loro sopravvivenza era esclusivamente legata al numero non indifferente di copie vendute; purtroppo, è inutile negare che oggi quel numero si è pesantemente ridotto sia per le vecchie testate che per le nuove proposte, mettendo a repentaglio la sopravvivenza di tutti gli editori, quale che sia la dimensione della loro azienda. Con questo aumento, credetemi, il prezzo dei fumetti italiani continua ad essere ben al di sotto della media europea e americana ed è destinato a crescere man mano che il numero degli appassionati si ridurrà di fronte alle continue nuove proposte del mondo dell?intrattenimento elettronico e di tutti gli altri svaghi di cui la nostra società è sempre più ricca. Mi auguro che la consapevolezza di contribuire a mantenere viva quella che l?amico Hugo Pratt indicava come ?la letteratura disegnata? vi faccia accettare con fiducia e serenità queste poche parole che mi sono costate molta fatica.


SERGIO BONELLI?

Sarà pure datata questa lettera, ma pare di gran lunga anticipatoria di quanto noi si stia vivendo oggigiorno.


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MessaggioInviato: lun set 13, 2004 1:23 am 
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credo che piu' o meno i motivi sono gli stessi, a quanto pare i prezzi troppo bassi si stanno rivelando un'arma a doppio taglio, è una politica che nel lungo periodo evidentemente non va.

La politica di bonelli è sempre stata quella di vendere tanto e a prezzo basso, una specie di rivenditore all'ingrosso di fumetti :)

adesso la quantita' non c'e' piu' e deve aumentare di prezzo, poco male, adesso pero' deve convincere qualche migliaio di lettori abituati a prezzi bassissimi
non sara' facile
forse questo giovera' di piu' altre case editrici che adesso sono "costrette a contenere i prezzi per tenerli concorrenziali.
Sbaglio?


---
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MessaggioInviato: lun set 13, 2004 7:37 am 
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Iscritto il: gio ago 21, 2003 11:17 am
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<BLOCKQUOTE id=quote><font size=1 face="Verdana, Arial, Helvetica" id=quote>quote:<hr height=1 noshade id=quote>

credo che piu' o meno i motivi sono gli stessi, a quanto pare i prezzi troppo bassi si stanno rivelando un'arma a doppio taglio, è una politica che nel lungo periodo evidentemente non va.<hr height=1 noshade id=quote></BLOCKQUOTE id=quote></font id=quote><font face="Verdana, Arial, Helvetica" size=2 id=quote>

E' solo che te la puoi permettere se vendi, perchè sul lungo periodo ha pagato offrire qualità a basso prezzo (la SBE è ben diventata la più grande casa editrice italiana di fumetti). Però quando non vendi più abbastanza...

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adesso la quantita' non c'e' piu' e deve aumentare di prezzo, poco male, adesso pero' deve convincere qualche migliaio di lettori abituati a prezzi bassissimi<hr height=1 noshade id=quote></BLOCKQUOTE id=quote></font id=quote><font face="Verdana, Arial, Helvetica" size=2 id=quote>

... questo diventa il tuo problema.

<BLOCKQUOTE id=quote><font size=1 face="Verdana, Arial, Helvetica" id=quote>quote:<hr height=1 noshade id=quote>
forse questo giovera' di piu' altre case editrici che adesso sono "costrette a contenere i prezzi per tenerli concorrenziali.
Sbaglio?
<hr height=1 noshade id=quote></BLOCKQUOTE id=quote></font id=quote><font face="Verdana, Arial, Helvetica" size=2 id=quote>

Teoricamente hai ragione, ma anche gli altri editori - in genere - non è che vendano sfracelli di copie.

V.


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MessaggioInviato: lun set 13, 2004 11:33 am 
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Iscritto il: mer ago 04, 2004 8:49 pm
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<BLOCKQUOTE id=quote><font size=1 face="Verdana, Arial, Helvetica" id=quote>quote:<hr height=1 noshade id=quote>
Produrre fumetti costa molto, ma moooolto di più che tradurli, seppure stampati a colori (insomma, in proporzione te li fanno pagare più di un albo bonelliano).
<hr height=1 noshade id=quote></BLOCKQUOTE id=quote></font id=quote><font face="Verdana, Arial, Helvetica" size=2 id=quote>

Ma scusa ke significa?
Gli albi stranieri nn vengono cmq prodotti da qualcuno?Dei diritti d'autore li dovranno pur pagare o no?O li danno così,ad un prezzo forfettario in italia ed altre nazioni?
Anzi secondo me se costano di + quelli stranieri sono maggiormente giustificati per la spesa della distribuzione,dei trasporti,di tasse e controtasse ecc.
Io nn parlavo di traduzione dei fumetti,ma di produzione e vendita,a prescindere dal luogo di provenienza,anke perkè parlavo di tutti i fumetti,italiani e non.


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