Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni di un dylaniato quarantenne
MessaggioInviato: mar dic 15, 2015 6:20 pm 
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Zak ha scritto:
cmq per fare una prova del nove su vecchie storie pre o post 100 sto facendo leggere alla mia ragazza un albo vetusto di dylan e un albo odierno, onde capire, tramite le percezioni di un neofita dylaniato, quale dei due risulti più deflagrante(in senso buono) per lei. :3 ...ma forse
credo di avere giá la risposta... :wink:
scusate l intrusione e l esperimento fumettistico perfido e idiota :mrgreen:

Voglio fare anch'io da cavia. :D
Che collezioni hai da farmi leggere? 8-)

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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni di un dylaniato quarantenne
MessaggioInviato: mar dic 15, 2015 7:22 pm 
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Località: Macondo
Dear Boy ha scritto:
leonearmato ha scritto:
Sclavi si nota che ha qualcosa da dire, ce l'ha chiaro in testa e lo dice come viene.
Adesso non sanno cosa dire ma hanno molto chiaro in testa come metterlo in fumetto.
Io la penso esattamente al contrario.
Sclavi raramente aveva chiaro in testa cosa aveva da dire (la sgangherata sconclusionatezza di molte sue storie ne è la prova).
Al limite aveva un'urgenza creativa di esprimere se stesso.
Il cristallino talento può far pensare che scrivesse come veniva, anche per la naturalezza con cui usava l'umorismo (e ci si nasce), ma in realtà è un rigoroso conoscitore del media fumetto (più debole come romanziere infatti).
Il nuovo staff invece ha pianificato proprio degli obiettivi. Sanno cosa vogliono dire (giusto o sbagliato che sia) ma lo dicono proprio male, male, male...

Mmmh. Convengo che su Sclavi hai probabimente più ragione tu di me.

Quando ho detto che "hanno molto chiaro in testa come metterlo in fumetto" intendevo dire che sono tutti freddi conoscitori a tavolino del fumetto, capaci di ricreare situazioni ma non sentimento. Quindi è proprio l'idea che manca.
Anche qui, non intendevo gli obiettivi, intendevo proprio l'idea di base su cui far ruotare la storia, la trama. A me paiono asettiche e ricche solamente di orpelli narrativi e visivi (non a caso il parco disegnatori è di primissimo ordine).
Sulla fase due, l'impressione che vivo io è quella di una presuntosa convinzione di essere capaci di riprodurre un fumetto troppo autoriale e personale per poter essere codificato e quindi ricreato.
Detta in soldoni: "ho letto tutti i Dyd di Sclavi tre volte, so a memoria la filastrocca della morte, parlo con Tiziano ogni mese, ecco a voi Dylan Dog!"

Un po' come qualsiasi opera artistica, eh, non perché si parla di Sclavi. Le copie marmoree romane di bronzi ellenistici sono fantastiche, ma sono opere a sé stanti, che dell'originale hanno poco o niente nel complesso. E allora possono venir studiate come arte romana.
Allo stesso modo, la fase due non è Dylan Dog e la giudico per quello che è, giusto per ricollegarmi al mio post di un paio di pagine fa.

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Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni di un dylaniato quarantenne
MessaggioInviato: mar dic 15, 2015 8:31 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Dear Boy-a chi molla, la fase #X nel momento più difficile ha scritto:
La qualità di una storia è la qualità della narrazione.
E la narrazione è fatta dalla caratterizzazione dei personaggi, dalla fluidità dei dialoghi, dal coinvolgimento di una trama[...] Il "messaggio" deve essere un valore aggiunto. Una ricompensa alla fine di un percorso appassionante. Non una sentenza disadorna ridotta a puerile moralismo.


Invertendo i fattori ottieni proprio la storia di Ratigher di questo mese, se vogliamo fare un esempio sotto le occhiaje di tutti.
Assenza di spessore narrativo, fluidità a scatti forzosi, personaggi caratterizzati con l'ascia bipolare (nel senso di schizofrenia affrettata), e tonnellate di adagi sentenziosi da moralismizzatore tardo-adolescenziale, più che puerile.

ALOHA IO CI SPERO
(ma faccio Male, ahi... :? )

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni di un dylaniato quarantenne
MessaggioInviato: sab dic 19, 2015 3:35 pm 
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Iscritto il: dom dic 06, 2015 9:40 pm
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Ringrazio per il contributo di tutti. Volendo rimanere sul punto focale del mio intervento, ovvero sulla violazione della serialità e ciclicità della storia di dylan messa in atto dalla fase 2, tutto ruota ovviamente attorno a colui che attualmente è il dominus della testata, ovvero Recchioni (a proposito, non ero ironico quando dicevo che a me Recchioni piace più come disegnatore che come autore, a me il Recchioni disegnatore piace). Nel suo blog, se scaviamo, troviamo una miniera d'oro di informazioni su come Recchioni ha inteso Dylan quando ne era solo uno dei tanti autori, e parliamo del 2009-2010. Anzitutto a quei tempi affermava che un personaggio che vende(va) 250 mila copie non si cambia ( http://prontoallaresa.blogspot.it/2010/ ... n-dog.html ) In un post del 2012 però parla per la prima volta dei cambiamenti che gli frullano nella testa, ed è un post che anticipa tutto: http://prontoallaresa.blogspot.it/2012/ ... corvo.html C'è dentro l'idea di pensionare Bloch e sostituirlo con un ispettore ostile, e l'idea di lasciare Dylan più solo e meno difeso. C'è dentro l'idea di cambiare qualcosa, si vede. Ma a quei tempi non credo ci fosse nemmeno all'orizzonte l'ipotesi di diventare il curatore di Dylan. Poi c'è un intervista a Sclavi, molto interessante http://prontoallaresa.blogspot.it/2011/ ... clavi.html , in cui ad esempio emerge la fissa che Recchioni ha per Groucho e per il suo supposto lato inquietante, un lato che ha evidentemente visto solo lui, visto che Sclavi lo liquidava così (e cito):
Recchioni: Quando scrivo Dylan Dog, nulla mi toglie di mente che l'elemento più palesemente terrorizzante di tutta la messa in scena sia Groucho, personaggio che, per me, solo in apparenza ricopre il ruolo della tradizionale della spalla comica Bonelli ma che, in realtà, presenta dei lati a dir poco inquietanti. E' solo una mia personale debolezza o, nel concepire il personaggio, gli hai donato consapevolmente questa carica di follia orrorifica?
Sclavi:
No, non me ne sono mai accorto. Dylan Dog, già nel progetto, era un fumetto un po’ “forte”, diciamo vietato ai minori di quattordici anni, anche se non è mai stato dichiarato esplicitamente. La funzione di Groucho era semplicemente di allentare un po’ la tensione, di tanto in tanto. Umberto Eco mi ha detto che uno dei motivi per cui leggeva Dylan era che credeva di sapere tutte le barzellette del mondo e invece Groucho ne diceva di nuove che non conosceva. Follia sì, senz’altro, ma orrorifica non so.
Bene, la questione mi sembrava conclusa: Sclavi non ha mai inteso Groucho altro che una spalla comica che sfornava barzellette e allentava la tensione. Recchioni ne sovrainterpreta la funzione e la caratterizzazione. Il risultato, dopo 4 anni da quell'intervista, è che Recchioni, ormai padrone del vapore, ha modificato il personaggio in questo modo, e tanti cari saluti.
C'è poi un post in cui Recchioni parla di Tex che stava scrivendo, ammettendo i limiti nel personalizzare un personaggio come Tex. E ciò per un motivo essenziale: la presenza di un curatore (Boselli) che non ti fa passare nulla che non sia texiano al 100%. Oggi Recchioni è il curatore di Dylan Dog, ed ha scelto di non difendere e preservarne l'universo, per introdurre sperimentazioni, la sua personale visione di Dylan, in un misto di legittime scelte editoriali e meno legittime tirate di ego. E questo non è molto bonelliano. Non lo è per nulla. Si rilegga l'intervista a Sclavi. Pur nella ritrosia delle sue risposte, emerge un'adesione totale al mondo bonelliano. Recchioni il mondo bonelliano lo sta forzando e non pare trovi grosse resistenze. E' quello che più mi preoccupa. Perchè Recchioni passerà (non me lo vedo, uno che ha mille progetti in testa, perseverare per dieci anni come curatore di Dylan), ma nel frattempo le sue forzature editoriali, i suoi cambiamenti, il suo assolutamente falso downgrade (questa è la stupidaggine più grossa di tutto il discorso, è tutto tranne che un downgrade) non potranno essere cancellate.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni di un dylaniato quarantenne
MessaggioInviato: sab dic 19, 2015 5:35 pm 
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A me preoccupa il fatto che gran parte delle modifiche apportate da Recchioni siano state attuate con il beneplacito (se non addirittura con la collaborazione) di Sclavi.

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"Si può dire allora che la storia possiede un'architettura, Hinton? È un'ipotesi grandiosa e terribile."


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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni di un dylaniato quarantenne
MessaggioInviato: sab dic 19, 2015 5:42 pm 
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julius94 ha scritto:
A me preoccupa il fatto che gran parte delle modifiche apportate da Recchioni siano state attuate con il beneplacito (se non addirittura con la collaborazione) di Sclavi.

E chi lo sa? L'alternativa era tornare a scrivere e curare la testata. Evidentemente non gliene importava niente e ha lasciato carta bianca agli addetti ai lavori.
Anche a me comincia a non fregare più niente di Dylan Dog.
Già non compro la serie regolare da mesi.

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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni di un dylaniato quarantenne
MessaggioInviato: sab dic 19, 2015 6:10 pm 
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Località: Galluzzo
No, è che a leggere certi post sembra quasi che Recchioni abbia fatto una specie di colpo di stato all'insaputa di tutti. Volevo solo puntualizzare che neanche il creatore di Dylan Dog si è opposto al Risanamento* Recchioniano (da oggi lo chiamerò così :D ).

* In assonanza col cosiddetto Risanamento di Firenze, un piano di ristrutturazione e ammodernamento del centro storico di Firenze che causò l'abbattimento di edifici storici e lunghi tratti di cerchia muraria per far spazio a cagate tipo
Spoiler!
Immagine
Notare l'agghiacciante epigrafe "L'antico centro della città da secolare squallore a vita nuova restituito".

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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni di un dylaniato quarantenne
MessaggioInviato: sab dic 19, 2015 6:31 pm 
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"L'antico spirito di Dylan da Gualdoniano squallore a Una Nuova Vita restituito"

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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni di un dylaniato quarantenne
MessaggioInviato: sab dic 19, 2015 7:44 pm 
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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni di un dylaniato quarantenne
MessaggioInviato: sab dic 19, 2015 10:30 pm 
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Iscritto il: gio ott 26, 2006 8:53 pm
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zanzisap ha scritto:
(...) Perchè Recchioni passerà (non me lo vedo, uno che ha mille progetti in testa, perseverare per dieci anni come curatore di Dylan), ma nel frattempo le sue forzature editoriali, i suoi cambiamenti, il suo assolutamente falso downgrade (...) non potranno essere cancellate.
Davvero credi/credete che le novità introdotte da Recchioni siano irreversibili?
L'OldBoy - che per me è la peggiore testata di Dylan ed è indistinguibile dai vecchi Maxi - dimostra il contrario. Ormai si è capito che con la solita tiritera degli universi paralleli si può giustificare praticamente tutto, arrivando ad ignorare ogni cambiamento introdotto dalla continuity. Per tornare indietro, basterebbe ricorrere allo stesso espediente sulla serie regolare.
Se la strategia di Recchioni non pagherà in termini di vendite, l'editore impiegherà uno schiocco di dita a trovare un successore "vecchia scuola" che garantisca alla testata la mediocrità monotona e rassicurante degli ultimi vent'anni.


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MessaggioInviato: dom dic 20, 2015 10:00 am 
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Iscritto il: mar feb 03, 2015 10:01 pm
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Quindi tornare alla situazione precedente significa automaticamente "mediocrità rassicurante"?
Quindi questa che esce ogni mese non è "mediocrità rassicurante?"
Quindi l'Old Boy è peggio del Color Fest?
Sicuro?


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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni di un dylaniato quarantenne
MessaggioInviato: dom dic 20, 2015 12:56 pm 
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Iscritto il: sab dic 28, 2013 7:16 pm
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Località: Noland
A parte l'ultimo, dove ho assegnato la sufficienza solo alla storia di Cavaletto, nei precedenti Maxi Old Boy c'è sempre stata almeno una buona storia, valevole quasi da sola dell'acquisto, quindi per questa testata sono moderatamente ottimista. Non lo sono affatto riguardo i Color Fest, dove il pregio anche dei futuri potrebbe risiedere unicamente nella parte visiva e sì, forse questo è magari il maggior pregio e il fattore di richiamo per la pubblicazione, ma non dovrebbe essere l'unico, per quanto scrivere una storia notevole o originale avendo a disposizione solo una trentina di pagine fumettistiche non sembra alla portata di tutti (e non sempre ci sono Ambrosini e Accatino come l'anno scorso).


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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni di un dylaniato quarantenne
MessaggioInviato: dom dic 20, 2015 2:40 pm 
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Iscritto il: gio ott 26, 2006 8:53 pm
Messaggi: 2491
Don Cristo ha scritto:
Quindi tornare alla situazione precedente significa automaticamente "mediocrità rassicurante"?
Quindi questa che esce ogni mese non è "mediocrità rassicurante?"
Quindi l'Old Boy è peggio del Color Fest?
Sicuro?

Direi di sì a tutte e tre. :roll:
1) La Bonelli è tradizionalista per propria natura. Se le timide aperture al nuovo di Recchioni (non solo su Dylan) non avranno successo commerciale, è facile prevedere un'ondata reazionaria e restauratrice (le polemiche con Manfredi e Frisenda lasciano immaginare quanto la redazione sia divisa in fazioni sulle linee editoriali da seguire). La voglia di rischiare a quel punto starebbe a zero e Dylan verrebbe affidato ad un Mignacco qualunque o persino allo stesso Gualdoni, cioè a gente di fiducia che in redazione ha maturato una notevole anzianità di servizio.
2) L'attuale Dylan non lo trovo né mediocre, né rassicurante. Qualche volta mi sorprende in positivo, altre volte (purtroppo capita più spesso) in negativo. Rassicurante a quanto pare non lo è, visto che molti si stracciano le vesti per i pochi e superficiali cambiamenti introdotti da RRobe.
3) L'OldBoy è una raccolta di scarti tenuta in piedi perché vende bene, dà lavoro ad autori ritenuti inadeguati per le altre testate e accontenta i lettori terrorizzati da qualunque cambiamento. Ovvio che ogni tanto ospiti qualche buona storia (capitava anche nei Maxi), ma è l'eccezione, non la regola.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni di un dylaniato quarantenne
MessaggioInviato: dom dic 20, 2015 2:54 pm 
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Iscritto il: mar feb 03, 2015 10:01 pm
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No, non concordo. La Bonelli non è più da tempo l'azienda nella quale erano considerati un 'problema' i gusti sessuali di Legs Weaver. Quanto al resto, se secondo te mandare a quel paese (wickedford, per la precisione) uno dei coprotagonisti della serie, rovinare gli altri due e introdurne di nuovi sono cambiamenti superficiali, allora boh. Io mi sono riavvicinato a DYD con fiducia perché i cambiamenti mi intrigavano ed ero molto curioso di vedere in che direzione avrebbero portato. Ad oggi, aveva ragione chi ne era terrorizzato.

P.s. "Raccolta di scarti" è meglio di "Patinato banco di prova per gente che non sa come si tiene una penna in mano prima di mandarla a scrivere m***a sulla serie regolare".


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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni di un dylaniato quarantenne
MessaggioInviato: lun dic 21, 2015 12:09 am 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Località: Inverary 2.0
Aleksandr ha scritto:
A parte l'ultimo... nei precedenti Maxi Old Boy c'è sempre stata almeno una buona storia, valevole quasi da sola dell'acquisto, quindi per questa testata sono moderatamente ottimista. Non lo sono affatto riguardo i Color Fest [...] non sembra alla portata di tutti (e non sempre ci sono Ambrosini e Accatino come l'anno scorso).


Perfettamente in sintonia :wink: .
I Maxi Old Boy visti recentemente sono oltre la media dell'inedito a mio vedere...tranne l'ultimo che non ho ancora letto, ma di cui ho (intra)letto opinioni non positive, anche qui sopra .
Se prima era una discarica, adesso è un collettore di storie non allineate al cambiamento, vuoi perché di autori non schierati nel recchiopensiero, vuoi perché nate su altre premesse. Cosa che non implica necessariamente una qualità inferiore a quanto pubblicato sulla regular, dove invece si sono scervellati a tavolino per mischiare a monte il mazzo e partorire un sorcio geneticamente modificato che rosica su se stesso, in continuum-ity. E tra l'altro il Maxi di ripiego è un comodo modo per mantenere il piede in due scarpe, più che una valvola di sfogo, anche a futuro vedere: hai visto mai che dopo il famoso quinquennio da golpe dylandoeiano non si debba rebootare tutto e far finta che "abbiamo solo scherzato, raghezzi...non è successo niente" (Sclavi quotet)?

Il ColorFest in autoproliferazione indotta invece mi sembra ormai sempre più uno sgangherato cocktail indigesto e malassortito, dove infilarci tanti ingredienti/guest stars di grido - o da gridarci contro (per l'inesperienza/incompatibilità dylaniata :? ) - attirando i lettori con la colorazione esotica del beverone, e fornendo storielle insulse dallo spessore di un ombrellino di carta, senza oliva. Accatino ed Ambrosini sono solo eccez...ziunali, veramente.

LA PAROLA D'ORDINE E': ALOHA
( detto con viuleeeeeeenza :D )

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