Cravenroad7

In edicola mi sono imbattuto in queste due uscite della GP Publishing e le ho trovate interessanti.



http://www.gppublishing.it/shop3.asp?id=2144





http://www.gppublishing.it/shop3.asp?id=2131


Interessanti perché grazie a queste ristampe si ha la possibilità di godere di storie che Oltralpe hanno avuto successo.
I dubbi vengono quando si assiste alla riduzione dal formato "cartonato francese" al "bonellide italiano".
Tanti particolari dei disegni si perdono e la lettura diventa non fluida.
La mancanza del colore poi é una grossa pecca.

Il cacciatore durerà tre albi mentre Wisher solo due.

Condivido di dubbi, nel senso che la riduzione delle tavole e la mancanza del colore danneggiano IMO irrimediabilmente le storie, che infatti ho lasciato in edicola.

Sfogliato Wisher.
Succede che la tavola viene sovraccaricata di vignette in proporzione alle sue dimensioni, senza colori la pagina perde di equilibrio e contrasto e incisività nelle linee, i baloon risultano sacrificati.

Per me un passo falso della GP.
A.

Ho pensato la stessa cosa, sfogliandolo.
@Andreaaa, ritrovarti nella sezione Fumetti stranieri mi riempie il cuore di beatitudine:) Però non fare la solita toccata e fuga, due parole sugli ultimi di Asano rilasciacele -_-

la penso come voi ma la tentazione di leggere (seppure non nel migliore dei modi) questi lavori mi ha spinto all'acquisto.

come operazione si poteva copiare quella fatta dalla BD in occasione di "100 anime" oppure "Nero"

A me sarebbe piaciuto, ad esempio, vedere "Wisher" in un unico volume

OT
Buonanotte Pun Pun, dici?
Ho letto il primo numero e non mi ha convinto a proseguire nell'acquisto.
C'è la giusta dose di ironia e di drammaticità, c'è quel poco di Freud che i miei studi mi hanno permesso di riconoscere nel testo, c'è la voglia del racconto di iniziazione e la constatazione di quanto possa essere spietata l'adolescenza.
Ma.
L'effetto straniante creato dalla caratterizzazione grafica del protagonista, nonostante sia intelligente nell'intento di rappresentare l'universalità del racconto e l'estraneità naif con cui un bimbo percepisce ed è percepito dal mondo reale degli adulti, non risulta altrettanto efficace in termini di empatia e sospensione dell'incredulità.
Il surreale, in questo caso, non favorisce il coinvolgimento e il patto emozionale.
Questo, ripeto, al primo volume.
In rete ne parlano tutti un gran bene quindi non escludo di dare una seconda possibilità a uno dei miei autori preferiti.
Del quale, d'altra parte ho letto anche Solanin. Che, pur se meno originale, mi ha convinto maggiormente: ma credo sia perché qui l'empatia sfiora la biografia!!!
FINE OT

Sempre a proposito di passi falsi GP, anche la gestione degli ultimi numeri di Ken Il Guerriero non mi è piaciuta.
L'uscita di 3 (se non sbaglio) numeri in contemporanea , a concludere la serie, ha creato non poche difficoltà a fumetterie e clienti.

A.

Una recensione che condivido in pieno specie nella prima parte (quella che parla dei disegni):

http://www.comicus.it/recensioni/recens ... sher-#1-e-#2

Sempre della GP vi segnalo Durango, uscito lo scorso 6 febbraio:


Mi piace l'idea di pubblicare opere d'oltralpe, soprattutto se si tratta del maestro Swolfs e del suo capolavoro western, però come detto per le altre due pubblicazioni il formato bonellide e il passaggio al b/n depaupera, inevitabilmente, l'opera. Diciamo che a renderlo competitivo è il prezzo, soli 2,90 per 2 storie, mentre la versione planeta costa 15,00€ per 3 storie, però queste sono a colori e nel formato originale. Un vero peccato perchè il fumetto è bellissimo: disegni dettagliatissimi (soprattutto negli interni e nei personaggi), sceneggiature equilibrate dove si susseguono colpi di scena, tutti i personaggi dal protagonista al nemico di turno, alla folla, sono tutti accattivanti, studiati senza nulla lasciare al caso. E' palpabile la cura che Swolfs riservava alle sue opere (dietro 45 pagine di Durango c'è almeno un anno di lavoro) e poi è meraviglioso quel continuo richiamo agli spaghetti western, a Leone per i primi piani e per alcuni tagli, ma soprattutto al grande Sergio Corbucci, alla sua frontiera ancora più vile, antieroica e violenta. La prima storia "I cani muoiono di inverno" è un palese omaggio al film "Il grande silenzio": dall'ambientazione innevata al grande Klaus Kinski (nelle prossime storie inoltre si armerà della stessa Mauser che usa Trintignant nel film), ma non mancano i riferimenti a Django ed altri film. Diciamo che la lettura è sicuramente bella, soprattutto se si ama il genere, però bisogna arrangiarsi (e non poco) con il formato... Se qualcuno di voi ha avuto il piacere di leggerlo, sarei felice di sapere cosa ne pensa

preso Durango, i disegni sono splendidi lo stesso

For info: http://www.mangaforever.net/54424/duran ... recensione

buon prodotto.
le tavole più grandi avrebbero reso più valore ai disegni ma a questo prezzo ci stà.

Letto anche il secondo numero che contiene le due storie “Trappola per un killer” e “Amos”.
Continuano le avventure del nostro pistolero che ancora una volta deve fare i conti con la menomazione che si porta dietro dalla prima avventura nel Wyoming (“I cani muoiono di inverno”) e con la solita sfilza di guai che non smettono di perseguitarlo. Il primo problema lo risolve armandosi di una Mauser (evidente omaggio al “Grande Silenzio” di Corbucci) che con le sue caratteristiche di arma automatica compensa la minor abilità della mano sinistra nello sparare. Il secondo problema, invece, non lo risolve, al contrario, i guai aumentano pagina dopo pagina e porteranno Durango sempre più a sud, prima in Arizona poi alla rovente frontiera messicana. Le sceneggiature come nel primo volume sono ricche e studiate nei particolari, il ritmo della narrazione è perfettamente funzionale alla suspence e alle sorprese che la storia riserva. Swolfs sa bene cosa mostrare e fino a che punto, in modo da tenere incollato il lettore (vedi IL duello nelle pagine finali di “trappola per un killer”). Durango è una specie di scarafaggio intrappolato in un bicchiere di vetro sotto il sole, questo per dire che Swolfs (che sia un bene o un male ancora devo capirlo) traccia in maniera laconica e solo negli aspetti più essenziali il suo personaggio principale (Durango/scarafaggio) mentre a conquistare davvero il lettore è il bicchiere con i suoi riflessi solari, cioè, la trappola: i personaggi secondari, i nemici, gli aiutanti, l’ambiguità della maggior parte di quanti sono presenti in queste pagine. Ultima nota, il citazionismo del grande western all’italiana è qui di casa, dai nomi, es. l’agente pinkerton in “Amos” si chiama Charlie Siringo come l’agente della Pinkerton in “Faccia a faccia” di Sollima interpretato da Berger, ai volti, ecco qualche esempio:
Amos ricorda fin troppo Solomon Bennet (sempre in “faccia a faccia”) interpretato dal grande Tomas Milian:



Così come Logan somiglia tantissimo a Jack Palance in “Vamos a Matar companeros”, provate a confrontare l’immagine che segue con la prima vignetta a destra a pagina 85:



E voi che ne dite di questo secondo numero?

Acquistati "Durango" e "Comanche".
Vista la scarsità delle risorse economiche, mi accontento di queste versioni.

Simone fammi sapere com'è "Comanche", sono un po' indeciso sull'acquisto

Pur non avendolo comprato né letto, ne ho sentito parlare molto bene!