Un consiglio lo dò anch'io, per un'opera che davvero merita, ma che purtroppo non è fruibile da tutti perchè i rimandi "culturali" non sono disponibili a tutti: è un fumetto rivolto a chi ha almeno i rudimenti del gioco di ruolo, anche se molte battute fanno ridere tutti, per via dell'ottimo senso del ritmo e dell'alternarsi dei vari tipi di morismo a seconda dei personaggi coinvolti nelle varie gag, immagno che leggerne troppe non comprese indisporrebbe e frustrerebbe troppo i non addetti.
Order of the Stick, di Rich Burlew
http://www.giantitp.com/comics/oots0001.html
Come per rat-man, è un'opera che si è molto evoluta man mano che si svolge: nasce come parodia di D&D, basata su una serie di gag scollegte, sempre chiuse sulla battuta finale, inizia a costruire man mano una trama molto interessante, che gioca in maniera molto intelligente sui cliches del genere fantasy citando un pò tutto nel mare magnum della letteratura/cinematografia di genere: signore degli anelli, star wars, miti di ctulhu, etc, ma anche tutto quello che c'è nella cultura popolare: gag dei monty pithon, gag internettiane, videogiochi, attori e cantanti famosi.
Il tutto ruota su una situazione doppiamente pirandelliana; i personaggi sono consapevoli sia di essere personaggi di un gioco di ruolo (per cui, combattono calcolando i bonus ai tiri per colpire), sia di essere i personaggi di un fumetto bidimensionale (per cui si lamentano dei cliffhanger fra una pagina e l'altra, per esempio).
I personaggi, sono divertenti perchè giocano sui cliches del genere: per esempio l'elfo del gruppo, Varsavius, è talmente androgino che ancora nessuno ha capito se sia maschio e femmina, così come nessuno ha capito se Hobbes sia un pupazzo o una tigre, sulla cosa si basano molte delle gag migliori.
Come detto, ogni personaggio ha la sua forma di umorismo, il che consente di passare a molti registri diversi: Roy è sarcastico, Elan è l'incarnazione dell'humour demenziale, Vaarsavius si esprime in modo colto e raffinato, e quindi i suoi dialoghi brillanti sono i più elaborati, Belkar è un assassino cinico dall'umorismo brutale, ma anche un halfling permaoloso per la sua ridotta statura. Durkon si esprime con accento scozzese in maniera sgrammaticata, Haley, la ladra del gruppo, inventa spassosi truffe e raggiri ai danni dei compagni.
Ma man mano che la vicenda procede, ai toni umoristici si accompagnano momenti introspettivi che restituiscono al meglio l'umanità dei personaggi, a volte mi è davvero venuto il magone... insomma gli appassionati di fantasy e D&D non possono perderselo, gli altri magari uno sguardo possono darlo, se hanno almeno un'infarinatura dei cliches del gioco... all'inizio non capiranno tutto, ma poi potrebbero appassionarsi alle vicende dei personaggi.