Un dio che gli uomini chiamano Sandman, Morfeo, e in infiniti altri modi.
Un eterno, per l'esattezza, che in quanto tale entra in contatto con il mondo degli uomini interagendo con loro e agendo su di loro.
Nella mitologia personale dell'autore esistono sette entità oltre a Dream (Sogno): sua sorella Death (Morte), Destruction (Distruzione), Despair( Disperazione), Destiny(Destino), Delirium(Delirio) e Desire(Desiderio).
Gaiman ha un debole per la lettera "D", probabilmente.
Gli eterni esistono perché gli uomini ne hanno coscienza anche oltre la fede e la percezione. E in questo senso sono più potenti delle altre divinità di matrice prettamente religioso (Odino, Cristo, Allah....)
La storia comincia con Sandman, imprigionato per errore, costretto a liberarsi, a vendicarsi, a recuperare i manufatti da cui deriva il suo potere e a ricostruire il Regno del Sogno recuperando qualche incubo fuggito sulla Terra.
Fin qui nulla di ineguagliabile: i primi 7 capitoli sono "semplicemente" scritti in maniera eccezionale, con tante buone intuizioni ma comunque senza eccessivamente entusiasmare.
Poi dall'ottavo capitolo arriva Death e con una storia lieve, onirica e inevitabilmente poetica Gaiman indica ai personaggi la strada da seguire per i 67 numeri a venire.
E il protagonista diventa un pretesto per raccontare i rapporti interpersonali, per analizzare la psiche umana (femminile in particolare) e per dare vita ad una sorta di racconto di iniziazione/riparazione morale.
L'epica degli eventi e dei personaggi narrati si fonde con il minimalismo e la quotidianità dei sentimenti incontrati durante il viaggio.
La continuity è serratissima. Sebbene il tutto si possa suddividere in otto archi narrativi moderatamente indipendenti, i riferimenti al passato sono continui e inevitabili.
Il tutto in un contesto fortemente autoriale ma mai ermetico grazie ad una cosciente e ricercata scrittura (e struttura) per livelli che ne amplifica la fruibilità.
Splendide copertine di Dave Mc Kean.
Disegni che non mi hanno mai entusiasmato ad eccezione di qualche parentesi ad opera di Kelly Jones e Jill Thompson.
A.
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