Ritorno su questo topic perché ieri ho finalmente comprato l'ultima parte de "Lo scontro quotidiano". Pur avendolo letto anni fa, per motivi economici e un po' romantici ho dilazionato l'acquisto su quattro anni: non l'ho ripreso, ma solo aprire l'ultimissima pagina mi ha commosso. Ho anche appena realizzato che, rispetto all'ultima volta che l'ho letto, ho un figlio in più... mi sa che urge rilettura!
(Penso che un'edizione italiana divisa in parti non esista, la mia è quella francese. Evitabilissimo lo ""spoiler"" in copertina di quella italiana)
Su Guarnido: esistono due tipi di persone al mondo, quelli che pensano che Guarnido sia un mostro e quelli che non hanno ancora letto Blacksad. Consiglio assolutamente "Nelle Indie Perigliose", disegnato da lui e sceneggiato da Ayroles!
È una bomba a orologeria, piena di colpi di scena e meccanismi che si incastrano perfettamente, con diversi momenti inaspettatamente toccanti : il consiglio è di comprarlo immediatamente e leggerlo sapendone il meno possibile! Poi, una volta finito, si strabuzzano gli occhi e lo si rilegge da capo. Forse bisogna tenere un po' duro nella prima parte, ma lo sforzo è ampiamente ripagato.
Alcuni dettagli gustosi per invogliarvi, che riporto da un incontro ad Angoulême con i due autori:
1) il titolo completo è "Nelle Indie Perigliose - OVVERO
Una seconda parte della Storia della vita dell’avventuriero chiamato don Pablos de Segovia, vagabondo modello e fulgido esempio di furfanteria; ispirata alla prima, così come a suo tempo la narrò don Francisco Gómez de Quevedo y Villegas, cavaliere dell’ordine di Santiago e signore di Juan Abad"! Si tratta, infatti, del seguito ideale di un romanzo del 1626 di tale Francisco Gómez de Quevedo y Villegas, di cui il fumetto riprende il protagonista, Pablo. Il romanzo finisce con Pablo che salpa per l'America, mentre il fumetto è ambientato in Perù. Ad aver letto il romanzo, cosa che io non ho fatto, si ritrovano molti riferimenti nel fumetto. Ayroles ha avuto un momento di panico quando ha scoperto che un altro autore aveva già scritto un seguito qualche anno dopo l'originale, ma fortunatamente ha poi deciso che non era così grave.
2) Il romanzo del 1626 è del genere Picaresco ed è scritto in pieno stile barocco, infiorettato e pieno di immagini. Ayroles si è sforzato di imitarne lo stile, in effetti leggere Nelle Indie Perigliose in francese è un discreto delirio! Lo stesso Guarnido s'è occupato della versione in spagnolo e la sua traduzione ha ottenuto la benedizione della... madre di Guarnido, che a quanto pare è insegnante di lettere o storia in Spagna!
3) Guarnido è andato fino in Perù per studiare le atmosfere che voleva rendere nel fumetto. Il castello che compare è ispirato a un castello realmente esistente. C'è un momento in cui un personaggio invia una lettera; inizialmente Guarnido disegna una busta da lettera moderna, poi si rende conto che probabilmente nel 1600 la tecnica di imbustamento era differente. Si studia il procedimento, che consiste in un tot di pieghe, e lo riproduce su pagina! C'è addirittura una vignetta in cui il personaggio sparge qualcosa sulla lettera appena scritta: è sale, a quanto pare era comune usarlo per far seccare prima l'inchiostro. E tutto questo per una scena assolutamente di raccordo, che a malapena si nota!!
BONUS BLACKSAD: a quanto pare, Guarnido non era per niente soddisfatto delle ambientazioni esterne di Amarillo, l'ultimo Blacksad ai tempi dell'intervista. Per riprendere la mano, prima di mettersi al lavoro su non mi ricordo che progetto successivo, ha passato qualche tempo per le strade di Parigi a disegnare scorci, di fianco a un suo amico acquarellista paesaggista che, a detta sua, gli dava le piste

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Nelle Indie perigliose è un fumetto bellissimo, uno spasso incredibile. Non posso che consigliarlo a tutti e sottoscrivere quel che ha detto metacarpa qui sopra.
Dicevo, un fumetto spassoso. E' forse più che altro la quintessenza del fumetto e di cosa il fumetto per me dovrebbe rappresentare, ossia una narrazione per testo e immagini, dove le due componenti prendono alternativamente il sopravvento una sull'altra ma nel complesso si fondono perfettamente. In questo fumetto si notano perfettamente sia un grande sforzo letterario che un immenso impegno nel disegno.
Il ritmo è cruciale. IL RITMO! Ayroles fa scuola nel ritmo, mai banale, mai noioso, mai prolisso.
Insomma, tutto si incastra alla perfezione in un prodotto che intrattiene in maniera perfetta.
Leggètelo.
Cosa potrebbe mancare? Se si vuole cercare il pelo nell'uovo, per la perfezione potrebbe mancare il coinvolgimento emotivo (almeno per quanto mi riguarda). Ma siamo a un livello di letteratura fumettistica talmente alto che quasi mi vergogno a dire che manca qualcosa.