Cravenroad7

Volevo consigliare alcuni fumetti di questo autore canadese, a mio avviso molto ben fatti.
La sua storia che in giro si trova abbastanza facilmente ma a grandi linee è divisa in due parti: prima lavorava nell'animazione ad alti livelli, tanto che veniva talvolta mandato in paesi affiliati dove si confezionavano le scene intermedie del movimento e per insegnare e supervisionare il lavoro; successivamente, ha sposato una dirigente di MSF, la segue nelle sue missioni in giro per il mondo e ha così l'opportunità di visitare molti paesi, penso che abbia lasciato l'animazione e si dedichi da quasi una decina di anni solo ai fumetti. E' autore di diversi albi, per bambini e per adulti, e 1/3 di essi circa è pubblicato in Italia, prevalentemente dalla Rizzoli. Ma non è dell'autore in generale che voglio parlarvi.

Nella sua produzione, ci sono 4 albi a fumetti che possono in qualche modo essere raggruppati in una quadrilogia, in quanto Guy Delisle autore racconta le sue esperienze in paesi retti da dittature (ufficiali o mascherate da democrazie), nei quali lui riesce a vivere per sei mesi o un anno grazie al suo lavoro o a quello di sua moglie. Questi quattro libri sono tutti pubblicati in Italia da Rizzoli:
Shenzhen, 2000 (Sud della Cina) [peraltro l'unico che non ho trovato in biblioteca e quindi non ho letto ]
Pyongyang, 2003
Cronache Birmane, 2007
Cronache di Gerusalemme, 2011 (che vince vince il Festival international de la bande dessinée d'Angoulême come miglior opera nel 2012)

Sono molto interessanti perché raccontano il paese dall'interno, un paese che difficilmente noi comuni mortali riusciremmo a visitare compiutamente e lo fanno in maniera neutra, distaccata, mettendo sempre in luce i lati negativi e positivi del posto di cui raccontano.


Se vi capitano sottomano, vi consiglio caldamente di darci una lettura.+
Se li avete già letti, mi fa piacere sentire cosa ne pensate

Bella lettura, concordo con te: le cronache di Delisle sono divertenti e intelligenti, non fosse altro perché lui non fa nulla per nascondere la soggettività della narrazione e la particolarità del proprio punto di vista. A me il suo sguardo non sembra neutro o distaccato: Delisle si immerge fino in fondo nelle realtà in cui gli capita di vivere – oddio, perlomeno ci prova – e le vede con gli occhi di un occidentale; il bello è che, nel raccontarle, non fa nulla per nascondere tutto questo, e i suoi diari di viaggio non hanno pretese di oggettività. Proprio per questo sono simpatici, istruttivi e divertenti.

I miei preferiti: Gerusalemme e Pyongyang.

ho letto quello su Shenzhen (ho vissuto a Guangzhou/Canton per qualche mese, di fatto è un'unica città con Shenzhen)
l'ho trovato irritante proprio per quello "sguardo occidentale senza compromessi"