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#Color Fest 16
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Autore:  dipintendo [ gio feb 11, 2016 1:18 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #Color Fest 16

julius94 ha scritto:
Certo, il ragionamento fila, se si giudica la qualità di un CF solo in base ai nomi altisonanti degli autori coinvolti

Ti invito anche a fare un altro ragionamento...
Quanto sarà costato far disegnare una storia a Breccia? Quanto sarà costato farla disegnare ad Akab?
Magari per i CF di Gualdoni, hanno speso 10 e hanno guadagnato 1.
Per quelli di Recchioni, avranno speso 1 per guadagnare 10.
Alla fine con la nuova gestione Bonelli si va sempre a finire lì, ed io un pò sono seccato, perchè già pago le tasse SOLO per salvare le banche, non voglio comprare i fumetti SOLO per salvare l'editoria. 8-)

Autore:  Dear Boy [ gio feb 11, 2016 1:24 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #Color Fest 16

Il compenso all'autore incide relativamente poco nei costi di una pubblicazione.
Stampa, carta e distribuzione sono le montagne da superare per guadagnare.

Autore:  Etilpropano [ gio feb 11, 2016 4:07 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #Color Fest 16

Ma anche fosse stato pagato milioni, alla fine Breccia e tutti gli altri avevano preso parte ad un color fest abbastanza diludendo...

Autore:  JMZ [ gio feb 11, 2016 5:10 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #Color Fest 16

Etilpropano ha scritto:
Ma anche fosse stato pagato milioni, alla fine Breccia e tutti gli altri avevano preso parte ad un color fest abbastanza diludendo...

sono oltremodo d'accordo, piuttosto e anzichenò!

Autore:  snows9 [ gio feb 11, 2016 7:37 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #Color Fest 16

Color Fest da 8 per il coraggio, assolutamente da premiare.
Sperimentazione pura - e qui ovviamente si va incontro a situazioni limite dove il giudizio di per sè sulla sceneggiatura diventa particolarmente arduo, tra ciò che è azzardo e reale valore.
In ogni caso pauroso e angosciante. Tutti e 3 gli autori da lodare sia come sceneggiature che dal punto di vista visuale. Mai come in questo caso i disegni e i colori devono andare di pari passo con la storia.

Autore:  Altair [ gio feb 11, 2016 10:31 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #Color Fest 16

Gradito molto. Come hanno già detto in tanti, sono operazioni di questo tipo che mi piace vedere sul Color. Autori diversi, anche lontanissimi dai canoni bonelliani, sperimentazioni, anche provocazioni se vogliamo.
Speriamo il futuro ci riservi altri passi nel delirio come questi. Già il prossimo CF a storia unica di Barbato-Saudelli mi ispira molto meno.

Per i giudizi in dettaglio delle 3 storie rinvio alla rilettura definitiva post trentennale.

Autore:  Poe [ gio feb 11, 2016 10:45 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #Color Fest 16

Accettabile. Tre storie graficamente superbe, ma possiamo considerarle di Dylan Dog? Il nuovo formato mi piace molto, compresa la carta.

Autore:  Canos [ gio feb 11, 2016 11:01 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #Color Fest 16

Premessa:
Ancora non ho letto il volume, avendo troppi arretrati, però vorrei dare un'opinione sul nuovo formato.
Da parte mia c'è delusione. Vi dirò, la prima della nuova gestione.
Delusione perché il CF era qualitativamente perfetto e cacciare 5.50€ ogni 6 mesi per poi ritrovarmi con la mia bella carta patinata e pesante tra le mani era sempre una bella soddisfazione. Il CF ti riempiva le mani, era un piccolo gioiello.
Ora la qualità è stata abbassata, la carta puzza, come puzzava a suo tempo quella del magazine 2015 che mi ha impuzzolentito la camera per 2 mesi, anche se qua non siamo a quei livelli, ed è stato si abbassato il prezzo (e grazia e graziella, direi pure) ma aumentata la frequenza, quindi alla fine della fiera annualmente dovrò cacciare 18€ per un albo qualitativamente inferiore.
Ovviamente tutto questo è riferito, come già sottolineato, alla qualità fisica dell'albo, non a quella artistica. Magari, leggerò questo ed i prossimi e saranno splendidi, però sarà solo un albo a colori, non avrà certo la nobiltà che contraddistingueva il vecchio CF .
Solitamente sono gli altri a dire "lo avete fatto solo per battere cassa". Ecco, a 'sto giro sono io a pensarlo.

Autore:  Dies [ ven feb 12, 2016 1:19 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #Color Fest 16

L'ho trovato strepitoso. Come prendere tre grandi fumettisti sulla cresta dell'onda indipendente e renderli pop senza snaturarne le vocazioni autoriali, pur piegando la loro visione al servizio di Dylan Dog (o meglio, dell'iconagrafia da lui rappresentata). Pura suggestione restituita per immagini. Concordo invece con le critiche al peggioramento della veste editoriale. Si torna alla carta porosa che per quanto sia qualitativamente buona come da standard Bonelli, rende i colori spenti privandoli di contrasto e sfumature. Rrobe parla di abbattimento dei costi (testimoniati dal nuovo prezzo: ben 1€ in meno, wow la mia paghetta settimanale ringrazia! :lol: ) al quale contribuisce il taglio di oltre trenta pagine. Sarà... Di sicuro si sono tenuti al calduccio la possibilità di monetizzare con l'uscita del volume di pregio da fumetteria, come fatto con Orfani. :g:


rkc ha scritto:

https://www.facebook.com/akab23/posts/585726321579779
:mrgreen:

Autore:  Cyber Dylan [ ven feb 12, 2016 6:21 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #Color Fest 16

Un CF superiore alla media, finalmente! :)

Anche se la carta non è granché (soprattutto i disegni di Ausonia non rendono bene con quella roba porosa e puzzolente :? ) fa piacere per una volta sfogliare qualcosa di autenticamente interessante.

Le prime 2 storie mi sono piaciute, mentre boccio senza appello la 3°.

seguono
S
P
O
I
L
E
R

1° storia

Il soggetto di Ausonia è parecchio esile. Di fatto la vicenda poteva essere sviluppata in 16 pagine, ma penso che l'autore abbia voluto prendersela calma per puntare soprattutto su un'atmosfera il più possibile disturbante, anche se addolcita da un pizzico di surrealismo e humour (comunque nerissimo).
Fa anche piacere per una volta vedere un "inferno" diverso dall'abusato ammasso di burocrazia e computer non funzionanti. :mrgreen:
Dylan appare un po' troppo spaesato, pur tenendo conto che soffre di amnesia, ma pazienza.

Certo, Ausonia ha scritto di meglio (posso dirlo, dato che posseggo tutte le sue opere :3 ) ma è comunque un autore non conciliante, che graffia e non liscia il pelo.

------------------------

2° storia

Buona la storia, un vero e proprio "horror con crescendo". Anche qui si punta più a graffiare che ad accarezzare, e il soggetto è anche più polposo di quello di Ausonia.

Mi hanno lasciato un po' perplesso i disegni, soprattutto Dylan con labbra alla Angelina Jolie :o ma l'insieme è comunque promosso a pieni voti. Il demone è davvero inquietante anche se dal design non originalissimo.

-----------------------

3° storia

Basta!!! :x:
Non ne posso PIU' di storie in cui l'autore di turno, non riuscendo a concepire nulla che assomigli a una trama, butta giù un Dylan alla prese con l'autoanalisi, o la psicanalisi, o comunque con pippe mentali che fingono una profondità inesistente!
Voglio storie CON Dylan, non SU Dylan!! Soprattutto, non su un Dylan che si sbrodola addosso dall'inizio alla fine!!!

Alla prossima con Dylan che si fa centro del mondo, giuro che metto mano al lassativo! :g:

Neanche i disegni mi sono piaciuti. Bocciatura totale.

Autore:  Zak [ sab feb 13, 2016 1:18 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #Color Fest 16

qualità o non qualità di autori o disegnatori dell'albo in questione, con un secco no del mio portafogli
( visti i tristi tempi recessivi :( ) l'ho bello che lasciato in edicola...non ne valeva la pena..(con tutto ilrispetto per il terzetto di autori) come a volte, non sempre, non ne vale per tante altre iniziative legate a dylan al di fuori della regolare..ecco, è solo e unicamente la regolare che comprerò, ed è li che voglio stupirmi...è li che bisogna osare..e invece no..solo minestrine riscaldate
( piu che dignitose ci mancherebbe--le ultime due mi hanno strappato un 7 striminzito.) ma sempre minestrine sono.
Dall'altro lato invece pubblicazioni di ogni sorta (CF, Old Boy, Magazine, color fest gazzetta inutili, miriadi di pubblicazioni bao e non bao) che mandano sul lastrico il collezionista contento ma fanno incazzare un pochino i vecchi fan forse..o forse solo me che ora come ora son assai incazzoso..abbiate pietà...ma a volte ho come l'impressione di parlarci addosso su una barca
(di carta e inchiostro) che affonda..o è già affondata chissà..
E giù di menate su carta lucida o carta non lucida, colori impregnanti colori non impregnanti, autori di calibro o autori da urlo sopratutto ggggiovaniiiii!!! colori al computer o colori con la sciacquatura di piatti..
tre storie si tre storie no..poi sperimentiamo una storia CF unica si ed una no..e che palle! io mi fermo qui per ora. :?
Scusasse l'intrusione disfattista..ma non è un bel periodo..
ah...e mi scuso se può, anche con l'edicolante che stamane mi ha visto sbraitare innanzi a codesto CF. :3
voto: non pervenuto. :wink:
Bye

Autore:  dipintendo [ sab feb 13, 2016 5:38 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #Color Fest 16

Zak ha scritto:
colori al computer o colori con la sciacquatura di piatti.

...Quei Bellissimi acquerelli al sapone di marsiglia :D

Autore:  Zak [ sab feb 13, 2016 6:14 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #Color Fest 16

dipintendo ha scritto:
Zak ha scritto:
colori al computer o colori con la sciacquatura di piatti.

...Quei Bellissimi acquerelli al sapone di marsiglia :D


...anche! :wink:

Autore:  LestatDeLioncourt [ dom feb 14, 2016 10:47 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #Color Fest 16

Beh,tutto sommato mi sembra una piu' che riuscita sperimentazione.Alla fine il color fest e' un po' questo.Senza la possibilita' di raccontare una storia,diciamo cosi'...lunga,si dovrebbe concentrare soggetto,sceneggiatura,spirito,narrazione in un qualcosa capace di osare e rimanere impresso al lettore.A mio avviso,ci sono riusciti.Non tutto e' perfetto,ma quando mai succede questo?
Anzi,ritengo che questo albo sia stato capace di suscitare reazioni e recensioni anche qui dentro letto,deliziosamente pretestuose e fighette.
In sostanza,"Sir Bone" e' molto interessante come ha detto qualcuno,per il sottotesto sul (non)rinnovarsi di Dylan.Raccontato in modo visionario,talvolta eccessivo.Ma non meno efficace.
"Grick grick" mette in scena l'eros,la passione,l'empatia...con un mostro che tutto consuma e divora,lasciando noi e Dylan confusi e disorientati.
"Claustrophobia" e' un racconto intimista,che si sviluppa in modo angosciante e drammatico...ponendo al centro di tutto i pensieri e in un certo senso,i rimpianti del nostro protagonista.
Storie inquietanti,bizzarre,grottesche...anche se non sempre ne ho apprezzato i disegni,e qualche passaggio a livello di sceneggiatura non tanto mi ha convinto,considerando il numero di pagine e la volonta' di totale sperimentazione,non posso che approvare e promuovere.

Autore:  AndreaBerga [ dom feb 14, 2016 7:36 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #Color Fest 16

Dalla pag. di Ausonia:
Spoiler!
"lavorare su un personaggio così popolare come dylan dog mi ha dato anche l’opportunità di capire qualcosa in più sul lettore da edicola. almeno quello (e si parla di una percentuale irrisoria) che espone i suoi pareri sulla rete. e devo dire che i pareri sul lavoro che io, akab e marco galli abbiamo realizzato sono stati abbastanza contrastanti, com’era ampiamente prevedibile.
cito a memoria: “gente che disegna come mio nipote”, “veri artisti”, “mediocri fumettisti”, “troppo troppo sperimentali”, “geni”, “troppo liberi”, “al rogo!”, “capolavoro”, “certe cose dovrebbero essere impedite”, “questa uscita conferma esattamente cosa dovrebbe essere un color fest”, “questo color è da buttare direttamente nel cesso”, “rivogliamo la barbato”, eccetera… devo dire che mi aspettavo di peggio. sul serio.

ci sono alcune cose che però mi hanno colpito, la prima è che un sacco di lettori di fumetti ignorino completamente la componente espressiva del disegno. galli, per alcuni di loro, disegna male. colora bene, ma quel dylan appare ai loro occhi come un mostro. quegli zigomi… quelle orecchie… non è dylan dog. è un uomo deforme. cioè, non sono assolutamente in grado di percepire la componente interpretativa. probabilmente per questi lettori la figura in piedi sul ponte che grida nel quadro di munch, non è un uomo disperato e annichilito dall’angoscia, no, per loro quello è un mostro. perché se fosse un uomo non sarebbe disegnato così. sarebbe disegnato “meglio”. cosa intendano per “meglio” è semplice: in modo realistico, con le orecchie all’altezza del naso, con gli occhi simmetrici e ben allineati… insomma… nei canoni. pensate che in molti, di loro, si sono lamentati anche del fatto che nella mia storia dylan avesse i capelli più lunghi. e questa cosa è strana, perché da un lato pretendono la realtà, il “realismo”, ma dall’altro la ripudiano. nella realtà i capelli crescono anche a loro, è per questo che poi esistono i parrucchieri (non a caso nella mia storia dylan dice proprio che deve andare a tagliarsi i capelli), ma da un personaggio dei fumetti pretendono una condizione reale sì, ma statica. cristallizzata. sempre uguale. il taglio di capelli di dylan dog è esattamente come la sua camicia rossa e le sue clarks. non può essere modificato. probabilmente, per loro, disegnare dylan con i capelli un po’ più lunghi è come disegnare topolino con le orecchie triangolari. non lo riconoscono. non so… sanno che è lui, perché è su un albo della sbe, gli altri personaggi lo chiamano dylan, veste come dylan… ma non è lui. è “quasi” lui. è un doppelgänger. giuro che la cosa mi incuriosisce. ma non mi stupisce.

questo aspetto, infatti, era anche alla base della mia storia, sir bone. SERgio BONElli - abiti su misura. che non voleva essere semplicemente una riflessione metatestuale sul personaggio, ma sul rapporto che molti lettori hanno con quel personaggio. un’icona che per quanto possa evolversi e cambiare nel tempo deve obbligatoriamente restare sempre uguale a se stessa. in un eterno ritorno a cadenza mensile. ogni volta il personaggio riparte da zero, come con la signorina claretta. non vi dico di più, visto che ancora c’è chi deve leggerlo, ma ci sono molti altri elementi facilmente individuabili in questo senso. questo rapporto che certi lettori hanno con sbe è anche lo specchio della relazione che molti italiani hanno col loro paese. una relazione gattopardesca. ogni cambiamento vero è percepito come un oltraggio... ho letto perfino cose come questa “mi sembra che il famoso “Orgoglio Bonelli”, del quale noi lettori siamo pregni da sempre, stia venendo meno”. orgoglio bonelli.

bah…"


Ha certamente ragione a criticare certi atteggiamenti (e la sua storia - anzi tutte - mi sono davvero piaciute molto), però mò basta col meta. Basta, è più fastidioso di COMBLOTTO!!!1!!11 ormai :)

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