Cravenroad7

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#28/S - Scritti nella sabbia
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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: mer set 24, 2014 8:11 pm 
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dyd_23 ha scritto:
Spoiler!
Funziona poco, come detto da altri, la morte di Sylvie. :tc: :tc:


Spoiler!
A mio parere chi critica quella scena non dà il giusto peso al fatto che quella non è una vera morte, ma un rivivere da parte di Sylvie con Dylan il fatale amore con il suo quasi omonimo, insomma è una specie di recita, una parodia degli ultimi momenti della sua vita.

E sono contento dei due nuovi componenti del "club dell' ottimo" (mi sono sentito un po' solo in questi giorni). :)


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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: gio set 25, 2014 9:16 pm 
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Votato buono, arrotondando per eccesso... di bontà :3
Nonostante i contenuti mirati non la ritengo una storia "da ricordare", ma vanta parecchi meriti, e per questo non concordo con molte delle critiche appioppate.
Anche loro saranno dimenticate... su fondamenta di sabbia.

S
_P
__O
___I
____L
_____E
______R



GDG sembra ormai essersi abbonato alle storie con allegata una discreta fauna di comprimari, alle prese con le loro reciproche menate esistenziali più o meno sofferte.
Qui finiscono tutti spiaggiati in una pensione di dubbio gusto... prima di andare in pensione nel mondo dell'oblio :tc: .
Premetto che non ho letto l'albo su Le Storie di cui si ombreggia un copincolla, marinato in chiave dylaniesca.

Anche in questo caso tutto il lavoro digregoriano vive sulle spalle di un'aforisma da estendere a vele spiegate - ma poco spiegonizzate, per fortuna :dito: - stavolta contro la consunzione dei ricordi ed il bisogno di lasciare tracce, scritte, sensibili... ancor prima che biologiche, tra figli&cadaveri.

In questo senso la storia regge abbastanza bene, con un'escalation poetizzante verso il finire, anche se nella seconda parte insiste troppo su questo concettismo (sempre più esplicito, e meno soffuso) perdendosi in un corollario di se stessa.
Ne è un emblema la dipartita di Petterson (p.118), che ci lascia con un lungo pippone esplicito sul tema, prima di dissolversi nei quadretti svolazzanti della sua camicia ( :?: :!: :?: :!: )

Ma d'altronde la leggerezza, come l'incisività più asciutta, non è mai stata una dei punti forti di GDG... :|
Sulla malinconia e la profondità si difende abbastanza bene - come detto da dogamy e Lord B. - anche se in certi casi pare verbosizzare quello che potrebbe intuirsi in un solo sguardo, asintattico.
Insomma sembra voglia romanzare più che fumettare...

La prima parte (fino a pag 60) è quella meglio gestita. Personaggi stranianti, atmosfera crepuscolare riuscita, mare di sconforto, e segreti da nascondere, dietro una narrazione vagheggiante e spezzettata.
Cast e setting punti di forza quindi 8-) .
Poi ci si perde un po' troppo nella lotta "razionale" di Dylan per riconoscere il problema della sparizione degli ospiti, eleminati in serie, mentre tutti sembrano presi da altro o rassegnarsi al peggio che incombe, che non è peggio... ma pura constatazione di dissolvenza.

Bene gli estratti del romanzo come punti di scansione (e depistaggio), le cartoline lasciate alla marea - ma qui c'entrano questioni mie personali... :roll: - il bimbo inquietante, le frustrazioni del Nostro impotente(-ai fatti), gli spazi ampi e la reclusione forzata.

Non concordo con chi si è indignato contro l'inattività del nostro: un po' si dimena (a vuoto) a dire il vero, prova a farsi domande e scalpita davanti alla rassegnazione dell'esilio.
Ma soprattutto va tenuto conto che qui la sua funzione principale è solo quella di testimone-staffetta, nel rincorrersi di quelle storie "importanti" ambientate presso Almayer House, prima che si disperdano tra le onde, o come sabbia al vento :o .


La parte centrale (pp 61-120, grossomodo) soffre di una certa mancanza di tensione, nonostante la spirale di nodi che dovrebbero pettinarsi, ma finiscono solo per lisciarsi sulla piastra del sincopato :( .
Non bastano una tempesta, un blackout, un crollo per ridarle ritmo...da "paura". E Dylan si ripete spesso, nel suo non essere ascoltato.
Come tutta la storia del logorio continuo di World's End e della salsedine finisce per invogliare ad un corso di bricolage più che una presa d'atto dell'abisso imminente.
Anche il clima di sospetto è piuttosto vacuo, più un frutto delle paranoje di Dylan che un richiamo a cose simili a Dieci Piccoli Indiani - ...e non è detto che sia un male. Augh :g:

****


Un Freghieri così me lo tengo stretto... con le dovute distanze :oops:
Scordatevi roba come Delirium o Armageddon! : o vogliamo pure noi perderci nei ricordi come i fantasmi di Almayer House? :mad:
Ormai la sua tenuta media è quella del Crollo. E qui sale oltre quella media, cosa che ho apprezzato parecchio, come in Io, il mostro.

E' l'ideale per questo genere di storie.
A parte il solito crollo obbligatorio per i suoi finali (v. ...e lascia un bel cadavere), la sua è una prestazione di tutto rispetto, per quanto dopo 100 pagine comincia un po' a pesarmi come lettura - feci una fatica cane a finire i Cerchi nel grano, infatti... :?
Logico, alcune volte s'impigrisce di svogliatezza e tira via che è una (scarsa) bellezza (v. pp. 118-127), ma in 160 pagine non ci si poteva aspettare sempre una certosina cura di tutti i dettagli :wink: .

Molto belle la sezione coi nazisti in stile milleriano (come nella storia di febbrajo), il blob-scorpionato (uno dei suoi tormentoni), nuvole&spiagge, le scene di pioggia, tramonti e falò sulla sabbia (pp.70 e 130), oltre alla sensualità costumata di Sylvie :*


Copertina e titolo spoileranti più del necessario, ma se non erro c'è un post in materia su cui tornerò.
Se me ne ricordo :x: .

PRENDO UN APPUNTO BAGNASCIUTTO:

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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: gio set 25, 2014 10:05 pm 
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Forse ti riferisci al mio post di pag 2? Là ho scritto qualcosa sul titolo...

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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: gio set 25, 2014 11:27 pm 
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No, mi riferivo a certe presunte infelicità grammaticali...
... da dimenticare anch'esse :x:

Bentler ha scritto:

Una postilla sui titoli: questo è proprio 'na ciofeca. Te lo dimentichi già mentre leggi il breve redazionale nella seconda di copertina, sembra quello di un romanzetto Harmony maltitolato, ed è infelice anche solo dal punto di vista sintattico: Scritti nella sabbia.
Chi o che cosa? I destini degli uomini? Il nome dei personaggi della storia (come la copertina, simbolicamente, suggerisce), e dunque la loro identità?
Spoiler!
O gli 'scritti' sono le lettere che Dylan trova alla fine?


In ogni caso, siamo a livello del 'romanzese sentimentale' più trito. E poi, in italiano, sarebbe già un po' meglio Scritti sulla sabbia: perché si scrive su qualcosa, e con qualcosa. Non si scrive in qualcosa.
I titoli, che io sappia, gli sceneggiatori li propongono, ma poi a decidere è la redazione (curatore di testata, redattore capo centrale, direttore editoriale ecc.). Ecco, farebbero bene ad assumere un titolista più dotato.


Toh. Forse dallo spoiler spunta un'intuizione, valida...
La parola "scritti" ha una duplice valenza, particolarmente efficace nel contesto di questo storia se riferito al titolo.

Primo, come già accennato, per "scritti"(sost.) si possono intendere le lettere, le cartoline e tutti quei componimenti destinati a perdersi, come le storie a loro legate...ad un granello... di sabbia.

Secondo, si rivolge al senso di "scritti" (p.passato) in quanto incisi attraverso una superficie più vaga di quella di un foglio di carta, più ampia e dispersiva, "in" qualcosa di evanescente/effimero e non necessariamente "su" un supporto plastico concreto, come non lo è la sabbia...
E se parliamo di romanzamenti alla Harmony, allora sembra più affine le preposizione più ovvia:


Neanche a me è piaciuto granché, come titolo, specialmente per il valore spoilerante, ma...
... da qui ad invitare i titolisti a darsi all'ippica direi che ce ne passa :roll:


ALOHA SAPORE DI SALE

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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: gio set 25, 2014 11:44 pm 
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wolkoff ha scritto:

Copertina e titolo spoileranti più del necessario ...

Spoileranti solo a posteriori secondo me, io li trovo evocativi e vaghi allo stesso tempo. E poi di sparizioni si inizia a parlare già a pag. 12, per cui ...
A questo proposito mi soffermerei più sull' introduzione in seconda di copertina, dove si è ripresa (per una volta) la vecchia e malsana abitudine di raccontare mezza storia. (Ma a me non mi fregano, sono anni che non mi fregano più !) 8-)


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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: gio set 25, 2014 11:57 pm 
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wolkoff ha scritto:
Non concordo con chi si è indignato contro l'inattività del nostro: un po' si dimena (a vuoto) a dire il vero, prova a farsi domande e scalpita davanti alla rassegnazione dell'esilio.
Ma soprattutto va tenuto conto che qui la sua funzione principale è solo quella di testimone-staffetta, nel rincorrersi di quelle storie "importanti" ambientate presso Almayer House, prima che si disperdano tra le onde, o come sabbia al vento :o .

E ti sembra che vada bene, che Dylan svolga sempre questo ruolo? E' praticamente la medesima situazione del numero 293. Uguale. Quasi la stessa storia.

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Giuda ballerino! L'inglese NON È' l'ITALIANO! - cit.


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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: ven set 26, 2014 12:08 am 
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Quello era un discorso legato all'arte, delle recitazione e della sceneggiata, passando per la fatal vecchiaja che porta dietro di sé ogni copione, anche quello più immortale.

Ci sono elementi simili ma non direi che trattasi della stessa storia.
E preferisco, di tanto in tanto, un Dylan spettatore di qualcosa di interessante piuttosto che un Dylan il cui unico interesse è sfoggiare i soliti cliché di protagonismo raffazzonato :cry: .

Dark Star ha scritto:
wolkoff ha scritto:
Copertina e titolo spoileranti più del necessario ...

Spoileranti solo a posteriori secondo me, io li trovo evocativi e vaghi allo stesso tempo.


Non sono così espliciti da spifferare tutto, ma senza prenderci per i "posteriori" fanno intuire molto.
Mostrare dei nomi scritti sulla sabbia... pensare che stiano per esser cancellati... con le loro storie collegate, in dissolvenza... i loro ricordi... è un quadretto abbastanza chiaro dall'inizio.
O almeno lo è stato per me :D .

ALOHA ARENOMANZIA

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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: ven set 26, 2014 10:39 am 
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CONTIENE SPOILER





Di Gregorio è sempre riconoscibile per la vena malinconica e poetica che solo con un certo affanno riesce a trattenere sospesa al di sopra del melenso, cosa comunque comune agli scrittori con questa indole. Capitava anche a Sclavi qualche volta, per dire.
In ogni caso credo che in questo speciale abbia fatto un buon lavoro.

La struttura che narra del gruppo isolato che va sfoltendosi per mano ignota e lo spunto su cui il tutto regge e che nel finale scioglie i nodi, non brillano di originalità; eppure l' atmosfera sospesa e greve di solitudine è ben trasmessa e, se da un lato le sparizioni degli ospiti della pensione non riescono più di tanto ad accendere la curiosità o la suspense nel lettore che tanto sa già più o meno che epilogo aspettarsi, dall' altro le pagine scorrono piacevolmente, delicatamente illuminate dalla luce fioca emanata dai fantasmi morenti (c' è qualcosa di più triste di un fantasma che muore?) protagonisti di questa vicenda e dall' orrore del concetto di fondo, cioè che ciascuno di noi prima o dopo sarà dimenticato, sarà come se non fossimo mai vissuti, tutto ciò che abbiamo fatto sarà inutile, se siamo stati persone buone o malvage non ha nessuna importanza perchè non siamo mai esistiti. E' un tema immenso, forse il tema dei temi, una delle più grandi afflizioni dell' uomo che ne alimenta e condiziona i costumi e il comportamento, dalla religiosità al fatto stesso che siamo qui a scrivere commenti.

Anche se il lettore attento può non abboccarci, è apprezzabile anche la trovata di sovrapporre le sequenze delle sparizioni con le parole in prima persona dell' assassino, che sono in verità brani del libro che lo scrittore dall' estrema riservatezza sta battendo a macchina nella sua stanza.
Il che è anche funzionale alla narrazione perchè permette di fare entrare in scena questo personaggio nel finale per iniziare a far quadrare i pezzi e dare l' avvio alla conclusione.

Le critiche sul comportamento di Dylan, che più che la singola storia riguardano un discorso generale, meritano senz' altro un topic a parte perchè implicano diverse considerazioni, prima di tutto che non esiste un archetipo ben distinto di Dylan il quale come si sa è un personaggio estremamente sfaccettato la cui impronta non solo varia di autore in autore ma addirittura all' interno dell' opera di uno stesso autore.
Prendiamo ad esempio il Maestro e noteremo che il suo Dylan passa dall' essere cinico e spaccone a sentimentale e caritatevole, da moralizzatore a giustificazionista, da compassionevole a vendicatore, da pacifico a manesco di caso in caso. Naturalmente la grandezza del personaggio e di chi lo ha creato sta nel far convivere con una misteriosa alchimia tutti questi aspetti pur mantenendo una profondissima caratterizzazione umana di fondo.
Ovviamente non tutti sono sempre in grado di gestire questa complessità e a volte qualcuno interpreta il personaggio come non dovrebbe, ma il più delle volte la critica del lettore è condizionata non già da effettive falle in quello che legge, bensì dalla sua visione di Dylan.

Su Freghieri io sono d' accordo con Rimatt, è un disegnatore dotato di grande eleganza ed espressività che da alcuni anni ha abbassato il livello soprattutto per motivi di tempi tecnici; in questo albo però mi è sembrato migliorato, o se non altro sono molto meno le vignette senza sfondo. D' altra parte il tipo di storia si prestava bene al suo tratteggio delicato e ai suoi giochi di luce.
I volti (specie quelli femminili) tutti uguali restano una costante che non mi spiego. Penso anch' io che sia una scelta (vi pare che se volesse non potrebbe almeno provarci a diversificarli?), ma non ne capisco il motivo.

Il mio voto è "buono".




@Lady: anche se abbiamo fatto valutazioni diverse, mi è piaciuto il tuo post iniziale e sono anche d' accordo con alcuni presupposti da cui parti, ma non con certe conclusioni. Ad esempio, sono d' accordissimo che Dylan ci ha insegnato che i mostri non sono sempre mostri ed è giusta la distinzione che fai fra un assassino che diventa tale per vendicarsi di un oppressore e uno psicopatico sadico come Johnny Dark, però in questo caso non conosciamo la storia del vecchio, non sappiamo perchè abbia ucciso tre persone. Può essere che anche la sua sia una storia fatta, che ne so, di sofferenza e vendetta. Inoltre noi abbiamo sentito il racconto di autocommiserazione dell' assassino, ovvero le sue parole con le quali tende anche a giustificarsi, ma non abbiamo sentito il punto di vista di Dylan che potrebbe essere stato lo stesso tuo.
E' anche vero che a pelle i personaggi non suscitano particolare simpatia (a parte il postino e un po' il soldato inglese), ma credo sia una cosa voluta per enfatizzare il finale con un contrasto: il cercatore di tesori ad esempio è antipaticissimo, ma nel finale si rivela un semplicione con l' animo da bambino che vive nei suoi ricordi infantili; la ragazza di turno sembra completamente svalvolata e presuntuosa, ma nel finale il suo comportamento è spiegato dalle pene d' amore che ha sofferto il cui ricordo continua a tormentarla dopo la morte. Sulla sequenza della sua morte però sono d' accordo: ne hai colto e ben descritto l' involontaria comicità che la rende non riuscita.

@Wolkoff: ma stavolta il tuo commento non è stato un po' corto? Dobbiamo preoccuparci?? Stai bene??? :D :D

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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: ven set 26, 2014 6:19 pm 
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Nyarlathotep ha scritto:
@Wolkoff: ma stavolta il tuo commento non è stato un po' corto? Dobbiamo preoccuparci?? Stai bene??? :D :D


Forse per un day hospital con costei non mi farei negare :?
Immagine

...ma in fatto di "dimensioni" credo di rientrare nel lecito della sanità per le fuori serie, senza dover passare per Luciano Onder.
Di solito passo al formato siffrediano soltanto per l'inedito, e anche lì, più o meno da Marzo, sto partecipando solo per il commento, senza ri-raccontare nel dettaglio la storia in chiave neurolettica.

Ma non è detto che con la fase 2 non torni a certe bbbone abitudini :3
Sempre che non mi rinchiudano prima...

ALOHA GLORIA GUIDA

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Ultima modifica di wolkoff il ven set 26, 2014 8:18 pm, modificato 2 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: ven set 26, 2014 8:05 pm 
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:D


Scusa Wolkoff, ma ho divuto cancellare la foto... Non so se hai letto l' annuncio di Solomon (viewtopic.php?f=45&t=8927), comunque dobbiamo evitare di postare foto osè perchè un noto motore di ricerca che contribuisce al sostentamento finanziario del forum tramite pubblicità si è rivelato particolarmente bacchettone e se non stiamo attenti ci chiude i rubinetti. :cry:

FINE OT

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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: ven set 26, 2014 8:15 pm 
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Ups! (non il corriere...)
Dopo le censure del Gualdo quelle dalla Silicon Valley - ecco, a proposito di maggiorate...

Non avevo visto quel post di Solomon e chiedo scusa :wink: .
Se è per la causa mi adeguo arminspalla, of course...
... ma se guardo quello che fanno passare su altri siti da loro stessi sponsorizzati vedo una certa disparità di trattamenti.
Senza senso :roll: .

NO MUZZLE FOR ALOHA

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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: ven set 26, 2014 10:14 pm 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
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Località: Milano
Piccatto ha scritto:
[
E ti sembra che vada bene, che Dylan svolga sempre questo ruolo? E' praticamente la medesima situazione del numero 293. Uguale. Quasi la stessa storia.




Siamo al 336....cm il ruolo narrante di Dylan ha il suo perché, in generale intendo.

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Oriana Fallaci ti amo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: sab set 27, 2014 5:10 pm 
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Iscritto il: ven set 02, 2005 11:51 pm
Messaggi: 223
Per quello che mi riguarda storia molto buona, ottima atmosfera ed ennesima prova interessante di Di Gregorio. Forse è un bravo scrittore di fumetti prima che un bravo scrittore di DYD, ma spero e mi auguro che possa trovare spazio anche in questa nuova fase 2.0

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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: sab set 27, 2014 5:28 pm 
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Iscritto il: mar giu 21, 2011 11:26 am
Messaggi: 1421
Località: Firenze
Non so se qualcuno ha giá fatto notare che ci sono diversi omaggi al libro "Oceano mare" di Alessandro Baricco

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Giosafatte Salterino, al rogo mandateci gli inquisitori !


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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: sab set 27, 2014 5:44 pm 
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Iscritto il: lun ago 15, 2011 10:01 am
Messaggi: 407
era da tanto che non leggevo un dylan cosi bello, gli do un 8


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