Triss ha scritto:
il 100 non andava scritto
la penso così anch'io. All'epoca rimasi molto deluso e lo considerai un esperimento mal riuscito, riletto di recente sembra in effetti un impietoso canto del cigno, nel quale si mescolano intenzioni leali e intenzioni parodistiche. Riguardo questo ultimo aspetto certamente tutti sappiamo quanto poco ci tenesse e ci tenga tuttora Sclavi ai cosiddetti "numeri sul passato"; probabilmente finì per inerzia a scrivere questa storia, magari anche con lo spirito demolitorio di un "Caccia alle streghe". Lo Sclavi parodista di "Caccia alle streghe" è comunque un ricordo lontano, guardando allo scialbo Fric o alle scialbissime battute del finale, compresa l'ultimissima. Un'inflazione di luoghi comuni sconfortante pensando che si veniva da un periodo post-"Oltre la morte" in cui Chiaverotti aveva portato alla deriva il Personaggio, proprio attraverso questi benedetti luoghi comuni. Evidente, che se Chiaverotti scriveva certe ciofeche tuttavia avallato trionfalmente, qualcosa c'era dietro: c'era dietro una profonda fase di stanca da parte del Creatore o chissà , una fase di distorsione... quasi cominciare a perdere la bussola nella gestione della testata (poi sappiamo bene quali sono state le controversie di questi 15 anni). Devo dire che nel numero ci sono tante visioni allucinanti anche suggestive, c'è una bella battaglia all'ultimo sangue e c'è soprattutto la marcia d'avvicinamento in cui vediamo in parallelo Dylan e l'incappucciato, che è secondo me la cosa migliore dell'albo a livello di sceneggiatura. Ma in aiuto non accorre certamente uno Stano un pò evanescente e quei colori che fanno a botte con i disegni. Senza voto... se proprio devo darlo dò 7, per gli aspetti positivi succitati
faccio un altro parallelo: un'altra storia assai pretenziosa che non mi entusiasmò fu "Gente che scompare"... eppure vi compaiono il filone della Londra2, Safarà , Hamlin! E' così: si tratta, come il 100, di un numero assai introduttivo (o sfacciatamente rivelatorio, come nel 100), poco produttivo invero per quanto riguarda ciò che un lettore si aspetta mediamente da un fumetto: poco fumo e più arrosto possibile. E se proprio ci si deve sorbire il fumo che sia allora meno "enciclopedico" di quanto sciorinato sia in "Gente che scompare" sia in "La storia di DD". "Morgana" e "Storia di Nessuno" sono tutto fumo? Io dico di no, hanno un senso e da sole possono costituire l'idea per un romanzo... e poi non sono tirate via. Ecco le cose che fanno del 100 qualcosa di "inutile" o "dimenticabile".