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#18/S La scelta
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Autore:  dogamy [ dom giu 30, 2013 10:39 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #18/S La scelta

Ne metto solo alcune, pregandovi fin d'ora di non accusarmi di lesa maestà, visto che considero Paola una delle migliori ideatrici di storie di Dylan, cui delego un capolavoro come "Necropolis" che adoro.

Cmq...

Questa storia, nella sua ( lo ripeto ) in parte riuscita miscela di fatti, collegamenti a vicende passate, rimandi, scenari alternativi o possibili, è la summa dell'arte di Paola Barbato. Lo dico in senso positivo, sebbene anche da questo contesto, non mi sia del tutto avulsa l'idea che la Barbato, ogni volta che metteva mano alle storie "della mitologia" ( x dire così ) di Dylan, fosse attraversata dall'idea, dalla presunzione a volte, di distorcerne la natura, le fondamenta stesse del personaggio.
Se ciò appare lapalissiano ne "Il Numero Duecento", la cosa traspare anche qui, come in molte storie che scavino in profondità nel Barbato Style.
Il meraviglioso "Oltre Quella Porta", che resta una pietra miliare della serie, mostra ampiamente questo difetto di, mi sia consentito, leggera superbia di Paola. Per anni avevo ritenuto che quel numero fosse un omaggio, stupendo, a Sclavi.
L'idea che la Barbato parlasse di se stessa, me ne smonta in parte la perfezione. Essa si considera, certo con argomenti più che validi ci mancherebbe altro, un pilastro, una colonna portante della saga di Dylan e, secondo me errando, non fa poi molto per nasconderlo in questo tipo di storie.
Qui vola più sottile, sebbene la sua mania spiegazionista sia tutt'altro che nascosta. L'idea di Groucho completo solo con Dylan Dog è di certo accettabile e banalmente condivisibile, sebbene ritenga più esatto il contrario. Penso che Dylan sia di fatto la spalla di Groucho e che questi, nel suo folle mondo distorto di ironia e disincanto, sia assolutamente immune da qualsiasi forma di mutamento, decadimento e oblio.
Groucho, ha detto una volta Sclavi, è IL vero folle, il vero mostro inquietante dell'universo di Dylan Dog e ritrarlo, pur in una scena poetica e molto triste, come mero attore fallito è una riuscita ma pur sempre distonica forzatura.

Autore:  raffa [ lun lug 01, 2013 11:36 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #18/S La scelta

Esatto, ma guarda che non c'è nessuna "lesa maestà" o "inferno scatenato" in quello che dici, anzi, non va per niente in disaccordo con quello che dicevo io: in quella parte dell'albo si gira sul pensiero di Dylan che senza di lui non cambierebbe niente per nessuno; come tu stessa dici, e sono d'accordo con te, "Groucho, ha detto una volta Sclavi, è IL vero folle, il vero mostro inquietante dell'universo di Dylan Dog", Groucho e Dylan sono un bipolo inscindibile, quello che viene mostrato è il Groucho senza Dylan, ovvero un attore che recita Groucho, un mestierante, con Dylan invece lui è Groucho ed è folle e inquietante o tutti gli altri aggettivi che vogliamo dargli.

Autore:  dogamy [ mar lug 02, 2013 5:33 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #18/S La scelta

La Barbato stessa ci aveva proposto un Groucho ben diverso ne Il Numero Duecento, ed è stata una delle cose che ho meglio apprezzato di quel numero celebrativo.

Forse la morte dell'amico lo ha provato, ci sta, sia chiaro. Stiamo facendo le pulci ad un'opera, ripeto, molto buona.
L'alone di santificazione che avvolge DyD invece mi va giù a fatica, sebbene anche questa sia una sua deriva da un certo numero in poi....

La mia definizione di lesa maestà si inquadra in Paola in se, non nella storia. La sua, ripeto in parte legittima e anche umana, forma di egocentrismo è palese in opere come Davvero, portate avanti contro tutto e tutti, logica compresa, ma solo così si ottengono ( anche ) i capolavori.

Autore:  pegey [ gio ago 01, 2013 3:34 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #18/S La scelta

Davvero uno SPECIALE magnifico, uno dei più belli, molto emozionante sopratutto quando si vede Bloch e suo figlio, Johnny, Lillie e Bree,. Uno speciale da leggere e rileggere, stupendo. Ottimi i disegni. Voto 9.

Autore:  Piccatto [ gio ott 31, 2013 11:40 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #18/S La scelta

Storia interessante :) non sempre i "what if" presentati mi hanno convinto, ma valeva la pena di fare l'esperimento. Parliamo comunque di una storia molto lontana dal Dylan Dog dei tempi che furono e che si piazza coerentemente solo nell'universo barbatiano. Non ho particolarmente apprezzato la cornice, spiegata poi nello speciale successivo: dispiace che dei buoni personaggi vengano ripresi talmente tante volte da far loro perdere fascino.

Autore:  Gabriele79 [ mer mag 14, 2014 1:30 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #18/S La scelta

storia interessante, ma francamente un po' confusionaria, la parte migliore l'ho trovata nella degenerazione che avrebbe avuto Dylan se avesse seguito l'istinto, molto più facile da seguire, piuttosto che i principi, lì sì mi è piaciuta la trovata della Barbato e l'ho trovata in linea con il personaggio ed il suo immaginario, anche se anche un Dylan più guascone non nuoce.

Autore:  leonearmato [ gio apr 09, 2015 10:11 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #18/S La scelta

Uno speciale che tiene incollato il lettore.
Una sceneggiatura tanto scorrevole che non sembra neanche la Barbato, un soggetto difficile e carico di pezzi da novanta gestito bene e con un finale "inevitabile".

La parte su Bree Daniels decisamente migliore del resto dell'albo, ai livelli di Memorie e, imho, migliore di Oltre la morte.

Autore:  Don Cristo [ ven apr 10, 2015 9:31 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #18/S La scelta

Indubbiamente una buona storia, quella che preferisco della Barbato - autrice che non è mai entrata davvero nelle mie corde - anche se è una storia che avrei preferito non leggere mai. Comunque, ben scritta ma alcuni futuri di Dylan non mi hanno convinto, soprattutto la parte su Groucho triste su cui ci sarebbe ancora un bel po' da parlare. Paola recupera personaggi e situazioni dalla sua mitologia dylaniata personale e li mischia con i più amati ottenendo un buon risultato. Non mi ha infastidito il recupero dell'orribile figlio di Bloch; Amber e Murray sono invece orrendi come al solito. Finale (la parte della 'scelta' vera e propria) un po' lento rispetto al resto dell'albo ma va bene. La cosa più interessante è la discussione su queste pagine sulla "umanizzazione" di Dylan, ricollegabile a tante cose che stiamo vedendo attualmente in questa fase 2. Si può dire che sia cominciato tutto da qui?

leonearmato ha scritto:
migliore di Oltre la morte.
Perfettamente d'accordo.

Autore:  Dear Boy [ ven apr 10, 2015 1:45 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #18/S La scelta

leonearmato ha scritto:
un soggetto difficile
Bah, sono talmente abusati i what if che si scrivono con il pilota automatico.
Una specie di Christmas Special mal riuscito.
E lo dice uno che adora "La vita è meravigliosa".

Autore:  leonearmato [ ven apr 10, 2015 3:48 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #18/S La scelta

Dear Boy ha scritto:
leonearmato ha scritto:
un soggetto difficile
Bah, sono talmente abusati i what if che si scrivono con il pilota automatico.
Una specie di Christmas Special mal riuscito.
E lo dice uno che adora "La vita è meravigliosa".

Mmmh, sì, sulla storia dei what if telefonati hai ragione. Però, nella mia misera esperienza di lettore di Dylan Dog, ho sempre visto un'utenza abbastanza insofferente alla ripresa dei personaggi cardine del Dylan di Sclavi. Penso anche a "Il calvario", dove Johnny Freak è un'apparizione fugace eppur malsopportata.
Intendevo difficile in questo senso.

Poi okay, "difficile" è esagerato.

Autore:  Piccatto [ ven apr 10, 2015 4:21 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #18/S La scelta

Dear Boy ha scritto:
leonearmato ha scritto:
un soggetto difficile
Bah, sono talmente abusati i what if che si scrivono con il pilota automatico.

Amen.

Autore:  LestatDeLioncourt [ dom apr 26, 2015 11:06 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #18/S La scelta

Un albo bellissimo.Probabilmente rivolto piu' agli appassionati veri e propri che ai lettori occasionali.
Una sceneggiatura estremamente brillante della Barbato che pone Dylan in una serie di situazioni "sliding doors" della sua vita.Senza necessariamente avere la pretesa di delineare un passato e un futuro "sicuro",ma piu' che altro offrire delle possibilita',delle variabili riguardanti il "cosa sarebbe successo se".
Le scelte,il libero arbitrio...Dylan messo in condizioni di valutare l'effetto che le proprie decisioni hanno avuto su di se,e sugli altri.Accompagnato dalla morte in questo percorso,il nostro Dylan viene messo alla prova con possibili alternative della propria esistenza.Il suo e' un viaggio complesso,una prova di rara durezza.

La Barbato non si limita a tratteggiare il potenziale destino del nostro protagonista solo in una chiave positiva,o negativa.Ma in modo realistico,a tratti vivido per quanto umano.E di conseguenza piu' vicino a noi,in grado di creare empatia e coinvolgimento.Rilegge,reinterpreta il cammino di Dylan e ce lo restituisce forse piu' consapevole.

Da un punto di vista emotivo,si toccano delle vette indiscutibili.Personaggi come Lillie,Johnny e Bree non possono che contribuire in questo.Cosi' come il potenziale destino degli altri personaggi crea domande,considerazioni,fa discutere e riflettere Dylan e il lettore con lui.

La scrittura e' agile,per quanto non accessibile a tutti magari.Specie se penso ai riferimenti,alle citazioni.Narrativamente "La scelta" e' un gioiello.
Bravissimo anche Piccatto ai disegni.

Uno dei migliori speciali di sempre.

Autore:  Kramer76 [ lun set 07, 2020 10:44 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #18/S La scelta

Immagine

la scelta
miglior speciale post-sclavi di quelli che ho letto io, non può mancare nella classifica delle migliori 100 storie di dylan dog, speciale nel vero senso della parola
in cui si mettono a nudo e in bella mostra orgoglio, sentimenti e vergogne di personaggi e lettori, valorizzando episodi incompresi come il 200
costruendo un mini-ciclo ante-litteram con "oltre quella porta", "il senza nome", il ventennale, altro che i vostri rrobe e chiave....
"il seme della follia" è una delle storie più tese e intense del post-sclavi, barbato ripropone lo stallo alla messicana, e piccatto qui era ancora una potenza
è un mix tra canto di natale, pulp fiction e funny games dove gli inquilini di craven road vengono presi di mira in egual misura, anzi groucho forse un pò di più
saldata la tassa "johnny freak", smaltita anche la pratica lillie, il mio tifo è tutto per la povera bree daniels, vero amore impossibile di dylan
copertina bellissima
CLASSICO

voto 9-

Autore:  Unununio [ lun ott 30, 2023 10:12 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #18/S La scelta

Il tema del what if è incantevole in questo numero e per me funziona tutto, anche il riuso di vecchie storie per giocare con il personaggio non dà per niente fastidio.(Pure le storie brutte sono benvenute)
E' come dovrebbe essere un albo celebrativo "speciale", non le narrazioni sull'infanzia di Dylan Dog e su mostri vari che ti trasportano in universi paralleli.

9

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