Anche questa volta mi trovo d'accordo con Rimatt. Il difetto più grosso di Di Gregorio rimane la scarsa o inesistente affinità con il personaggio di Dylan. Leggo sopra qualche intervento in cui si dice che Di Gregorio ormai dimostra di conoscere Dylan, ma io vi dico che non lo conosce proprio per niente visto che per il secondo albo consecutivo mi trovo un protagonista diverso da quello che conosco o, meglio sarebbe dire, conoscevo. Analizziamo il finale..
. Ironia di cui, purtroppo, il Dylan di Di Gregorio (ma non solo il suo
) è totalmente privo. Quanto mi mancano la verve e i dialoghi freschi del criticatissimo Chiaverotti!
Oh a tal proposito non si può negare che Di Gregorio gli albi vecchi li abbia letti.. infatti l'unica battuta di Groucho (pure in flashback) è addirittura riciclata da "Doktor Terror" (pag.8)
.
Venendo alla sceneggiatura non sarebbe neanche tutto da buttare:
ma altre cose sono assolutamente imperdonabili, una su tutte
.
I personaggi tagliati con l'accetta, in un soggetto così (vedi Saw et similia) ci possono anche stare invece.
Per il resto, buona la prova di Bigliardo, in particolare pag.92-93, che davvero aveva poco margine in una storia ambientata in spazi così angusti e in un'unica location o quasi.
Mediocre, ma non ho provato la stessa irritazione che mi ha colto leggendo il #303.
P.S. Nell'Horror Club hanno scritto che nel #21 l'aereo esplose sulla pista, forse ricordo male io, ma l'esplosione mi pareva fosse in volo, al rientro del carrello. Altra tirata d'orecchi, loro non possono non saperlo!