Cravenroad7

Ennesima storia che si fa leggere ma nulla più. Trama e personaggi che si dimenticano dopo poche ore dalla lettura.
Mediocre.

Scelto anche questo mese il post migliore:
http://www.cravenroad7.it/news/2010/07/ ... di-giugno/

Ehi!! un momento io non sapevo di questa novità !! non mi sono mai impegnato nello scrivere i post!!

almeno hai una buona scusa!

La storia non è male direi, ho messo accettabile, ma forse meritava anche un buono !!

Soggetto : 6 1\2
Disegni : 8
Copertina : 7

La storia all'inizio mi prende perché l'idea di partenza non era male, anzi aveva tutta l'aria di essere un bella storia di spionaggio fantascientifico. La storia poi non decolla anzi secondo me va a finire un po nel banale perché la valigetta che perde il tizio con gli occhiali ( mi sfugge il nome ) viene recuperata da due ragazzini che tentano di fare i rapinatori e i "duri", e anche dylan ci si perde con loro, però devo dire che poi la storia ha ripreso un po di slancio quando i ragazzini vengono assaliti dalla piovra, ( un'idea scontata ma sempre efficace...e a me non dispiace anzi). Nella scena in cui c'è una specie di tavola infilata dentro il big ben, mi ha ricordato vagamente il film "cloverfiel" dove la statua della libertà perde la testa e dove in città si scatenano dei mostri, ( è stato un flash, la storia è totalmente diversa)anche l'idea di far cadere sulla città dei petali dove la gente colpita, vuola la pace universale e si copre totalmente di lavoro è buona anzi direi abbastanza originale, ed è un'elemento di riflessione, che secondo me vuole smorzare l'idea popolare che gli alieni, o qualsiasi altra cosa extraterreste, non è poi sembre malvagia,anche se questo elemento poi va a parare da tutt'altra parte. Il finale è un po piatto, mi aspettavo qualcosa di più.

Marzano però alla fine tutto sommato ha fatto una buona storia, scorrevole, forse ci voleva qualche altro elemento che rendese la storia migliore, però quest'albo non è da buttare completamente. Di Marzano ricordo storie migliori di questa certamente, spero che in seguito ci regali una bella storia delle sue.

Cossu ottimo, è uno dei miei preferiti, è stato molto realistico nel disegnare anche varie teste mozze ecc... i mostri e anche le mutazioni della gente sono ottime e quasi reali !!

carino sopratutto gli uomini medusa e il poliziotto coccodrillo

Letto solo ora... Non é poi cosí malaccio.
Si fa leggere, non esalta ma nemmeno annoia. Non sarà¡ una storia originalissima, magari sembra un po' un collage di situazioni strane, ma scorre veloce e senza grossi intoppi.

Ma anche qui ho trovato dei momenti in cui ho storto il naso (e mi succede abbastanza spesso con gli ultimi albi): certe scene sono troppo naive.

Ora non ho l'albo sotto mano, non ricordo i dettagli, ma una scena che proprio non mi é andata giú
E poi anche

sceneggiatura 5
disegni 8 (anche se un po' "asciutti")

alla fine diamogli un "accettabile"

finalmente letto e votato...buono.Alla fine niente di nuovo ma non è nemmeno una storia stracciapalle...insomma il solito dyd...

"Il ladro di cervelli" è senza dubbio una storia horror. C'è il fattore mistero, che l'avrebbe legata bene anche a un Martin Mystere, ma il clima dilandoghiano lo si respira in toto. Dylan si ritrova suo malgrado a gestire un delirio di calamità fantastiche che hanno invaso Londra. Lo fa "alla Dylan Dog", con qualche pecca di sceneggiatura.

SPOILER

I dialoghi possono sembrare pesanti. Non tanto per affermazioni tipo "Santi numi" (che ci sta tutta!), ma per alcune ripetizioni inutili. Tipo quando Dylan pensa per ben due volte "devo farlo parlare" mentre risponde al committente misterioso. Il lettore sa che è il caso che Dylan regga il gioco, non c'è bisogno di farglielo comprendere per iscritto. "Costui" penso sia stato inserito dall'autore per qualche motivo, magari ce lo spiegherà lui, visti i suoi interventi.
Sono divertenti i dialoghi dei due ladri da strapazzo, specialmente il loro litigio sul prezzo. Lo stesso vale per i militari impazziti in senso pacifista. A parte qualche appesantimento, la storia scorre e si lascia leggere bene. La trama è avvincente anche se le situazioni sembrano chiuse in scatole: non si respira l'aria di delirio totale che si è vista in storie come "Metereopatia" o "Black Out".
A pag. 26 si capisce che lo scrittore Daniel Keen, con il nome in grassetto, sarebbe tornato utile alla storia. E' lui il vero "cattivo", non i due men in black, che si limitano al compito di esecutori. Penso che Marzano abbia voluto fare una critica a tutta quella "cultura" da supermercato che, pur di vivere, è disposta a trattare prodotti riciclati (qui rubati) che facciano colpo su pubblico. Kraken, uomini-medusa: idee da serie Z che però possono fare effetto. I "cattivi" però cadono in piedi e ne approfittano per rimpinguarsi le tasche per l'ennesima volta.
Groucho è poco utilizzato, ma non è la prima volta che ciò succede. Fa due battutine, non tra le migliori, ed esce di scena. Ci sono scene molto belle. L'attacco del kraken, l'uccisione di Phillips, il siparietto tra Dylan e il vigile mostro. Quest'ultimo ricorda un po' la scena finale di "Morte a Domicilio" in cui Dylan decide di comprare l'aspirapolvere dal commesso posseduto. La scena di pag. 60-61 ricorda il finale di "Lettere dall'inferno" in cui i fanatici di Aaron Jethro uccidono il loro santone.
Alcune scene piacciono meno. A pagina 63 il nostro Dylan sarebbe sceso dall'auto per dare una mano ai poliziotti in difficoltà. Qui invece cambia strada e lascia quelli al loro destino. In quella scena ho visto un Dylan Dog che non mi è piaciuto. Va bene pensare alla valigetta, però... Forse ci sono troppe causalità, ma sembra che Dylan la camera in ospedale di Dickson la cerchi di proposito. O forse no?
Un bel messaggio di Marzano con una storia che poteva forse dare qualcosa in più. Il risultato è tutto sommato positivo. Il voto all'albo si alza anche grazie alle splendide tavole di Ugolino Cossu. Generalmente è a suo agio più su storie meno d'azione e più riflessive. Qui però dà il meglio di sè e la decapitazione del tecnico tv o la morte di Phillips lo fanno capire bene. Il suo Dylan sembra anche più giovane e scattante rispetto a quello disegnato in qualche albo precedente. Davvero bella anche la copertina di Stano, forse ispirata a "Ti ho visto morire" di Villa. Un omaggio tra copertinisti?

Giuro che l'ho letto.... ma cribbio, non me lo ricordo!!!

Finalmente ho messo le mani sull'unico numero che mancava alla mia collezione. A giugno di 2 anni fa tra matrimonio, viaggio di nozze, amico-edicolante che cedeva l'attività e altri casini vari mi era sfuggito. Per una mia fissazione non l'ho cercato ma ho atteso di imbattermici per puro caso com'è successo oggi.
Divorato in lettura ovviamente subito, idea molto interessante quella di Marzano anche se le potenzialità rimangono un po' disattese.
Per un commento più approfondito rimando alla rilettura che stante i miei ritmi attuali arriverà tra un altro paio d'anni.

Dopo la lettura si evince che il ladro sopra nominato, ha di certo rubato il cervello di Marzano, al momento della stesura di questo numero !
Atroce !

Come mescolare in modo cerebroleso il problema della creatività (v. Il Negromante) con il pullulamento di cyber-stramberie (v. Cose dell'altro mondo).
Richiede un totale azzeramento della materia grigia per esser letta .
Come sempre l'accoppiata Pummarò Marzano & Anemia Cossu consegna i frutti del suo ingegno al patrimonio della neuroscienza editoriale, che sussulta allibita

Spero solo che l'orsetto finale fosse altrettanto problematico quanto questo:




ALOHA TO MY BRAIN

Grande!!!!!!!!!!!!

6