Cravenroad7

Ho ben poco qui da aggiungere rispetto agli ultimi esaurienti commenti. I punti di forza sono stati ampiamente ricordati: il maggiordomo che per buona parte dell'albo ruba la scena a tutti (DD compreso), atmosfera, location, le apparizioni delle fantasmesse (che Bigliardo realizza molto bene nelle loro pose sexy-cadaveriche). Punto debole come già detto da tutti il finale, bravo comunque Ruju a scrivere con tanto mestiere una sceneggiatura che sorregge un soggetto tanto semplice quanto classico. A me piace pure la copertina. Finalmente DD qui torna a ciulare, lieto evento da ricordare a livello statistico visto che in quel periodo stava un po' in magra.
Discreto.

Un soggetto povero e prevedibile, un Dylan piatto (e reso ancora più scemo dai disegni di Bigliardo), più di una sciocchezza in fase di sceneggiatura. Insomma, un numero mediocre e trascurabile. Complessivamente leggibile, ma non non è DYD per quanto mi riguarda. Il maggiordomo è l'unico personaggio salvabile. Carina l'ultima scena.

Ennesima dimostrazione di come, non ne capisco il motivo, a Bigliardo ( che è disegnatore dal tratto superbo e abilissimo ) vengano passate storie orrende, brutte, illeggibili ( forse nella speranza, a volte non vana, che possa in qualche modo salvarle..)

Questa, sebbene possegga scene di grande impatto visivo ( x il motivo cui sopra ) è insulsa.
Diciamo che pare scritta da uno sceneggiatore de "La Signora in Giallo", tanto banale e senza mordente è tutto lo svolgersi degli eventi.

Le fantasme in intimo sono probabilmente l'astuta furbata visiva di Bigliardo, che si rese conto dell'orrore che aveva fra le mani...

Atroce

Storia da ricordare solo per i disegni di Bigliardo..troppo,troppo scontato il finale.Voto:appena sufficiente.

Per me le affossa ancora di più, pur essendo bravissimo. Troppo poco dylaniate le sue atmosfere.

Il maggiordomo della storia è il vero protagonista de "La casa dei fantasmi". L'antagonista classico "il signorino" è un po' stereotipato, molto meglio il servo fedele. Dylan spaesato nella ricca dimora, trova il bandolo della matassa in questa storia dove Pasquale Ruju fa quello che sa fare meglio: dosare horror e ironia. Bigliardo aiuta con tavole ad effetto e belle chiazze di sangue: A colori l'albo avrebbe fatto un figurone. Buona anche la copertina.

Ho votato buono (per me é 7).
Trama classica e cliché piuttosto tradizionali.
E tuttavia lo considero un punto di forza dell'albo, e non il contrario.
Finale non all'altezza del resto, ma una storia a mio parere va giudicata nel complesso, e non deve per forza di cose essere dipendente dal twist finale.
Disegni bellissimi. Soprattutto quelli delle signorine ectoplasmiche.

la casa dei fantasmi
dal titolo sembrerebbe una minestra riscaldata... e invece... l'ormai veterano ruju riesce a tirarne fuori un GIOIELLINO da rivalutare e che mi riporta alla mente, con le dovutissime distanze, due capolavori sclaviani: "la dama in nero" (la piccola cameriera in pericolo) e "l'occhio del gatto" (le "belle statuine", le forme femminili di saudelli)
la parte del leone la fa senza dubbio BIGLIARDO che, con un gran bel lavoro, si propone come uno dei migliori disegnatori del periodo
ma anche ruju si fa valere, il piatto forte sono le didascalie del maggiordomo, un personaggio mattatore con tutti i suoi rimedi casalinghi
difetti? forse la fase finale non è del tutto all'altezza della sua splendida preparazione... ma va bene lo stesso
groucho cita megan gale, allora sulla cresta dell'onda... poi scomparsa... e riapparsa nel capolavoro mad max: fury road
copertina classica ben fatta

voto 8+

pensare che quell'aspetto è una citazione che sfora nel plagio di "Survivor" di Chuck Palahniuk; uscisse oggi una cosa simile...

Copertina di Stano che ha il sapore di passato, molto ben realizzata e accattivante.
Bigliardo all'interno una sicurezza: le fantasme sono tratteggiate in modo spettacolare, ma c'è cura in ogni volto e in ogni ambiente.

Voto 8: Edgar T. Branson è il personaggio di spicco di questa storia. Il suo flusso di pensieri narrato nelle didascalie è veramente ben realizzato ed è inevitabile fare un paragone fra lui e Groucho. Da una parte efficienza, professionalità e serietà, dall'altra poca voglia di lavorare, impreparazione e comicità. Il soggetto forse non è tra i più originali, ma la sceneggiatura compensa il resto. Da tenere di conto. Titolo alternativo: Chi non vive si rivede

Una bella storia che ti fa da un lato respirare un'aria un po' stantia, e dall'altra ti fa sentire a casa.
Niente sussulti eccessivi, ma un bel prodotto molto vintage.

7