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# 280 - Mater morbi
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Autore:  Drake [ gio nov 19, 2015 4:00 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: # 280 - Mater morbi

Non è una scusa valida questa.
Ci sono semplicemente autori che non hanno niente da dire e autori che hanno qualcosa da dire.
In realtà ci sono anche quelli che non hanno niente da dire ma sanno come dirlo (lolwut) e autori che hanno qualcosa da dire ma non sanno dirlo.
Lui non mi pare abbia niente di suo, fatta eccezione per il delicatissimo tema della malattia, tema che gli ha permesso di scrivere una vera storia di dylan dog, che tutt'ora apprezzo, nonostante l'abbia rivalutata in negativo col passare degli anni.
Carnevale è tipo un semidio.

Autore:  Don Cristo [ gio nov 19, 2015 7:25 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: # 280 - Mater morbi

Ma infatti non è una scusa valida, solo un piccolo sfogo. A me Fuori tempo massimo e Il giudizio del corvo continuano a sembrare buone storie anche se dietro non c'è tutta sta profondità esistenziale. Magari prima s'impegnava un po', ecco.

Autore:  Kramer76 [ ven mag 08, 2020 10:12 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: # 280 - Mater morbi

Immagine

mater morbi
oggettivamente questo albo è una punta di diamante, un capolavoro per quanto riguarda i disegni di CARNEVALE, finalmente un disegnatore nuovo!!!!
per quanto riguarda i testi, è un colpo di stato di recchioni, offre corpo e spirito per riportare in auge un personaggio quasi colpito a morte negli anni precedenti, se ne torna a parlare sui giornali, nei tg, sia per la qualità che per i contenuti, sergio bonelli prende una posizione politica forte nel periodo del caso englaro...
soggettivamente ci sono molte cose che mi entusiasmano: bellissime immagini come quelle dell'albero, di mater, dopo anni in cui mancavano personaggi carismatici e donne da ricordare... anche se è strano parlare di "entusiasmo", diciamo che non è un albo che ti fa passare una mezzorata in tranquillità e spensieratezza, ecco...
c'è un pò di predica, un pò di ricatto: vedi personaggi del bambino e del dottorino... personalmente sono favorevole all'eutanasia, intesa come scelta volontaria libera, ma se qualcuno mi chiedesse di buttare giù una rapida sinossi, direi: dylan si ammala, sta morendo, e alla fine viene salvato da klaus kinski :|
copertina forse non del tutto all'altezza dell'eccelso contenuto, comunque non è male
CLASSICO

voto 10

Autore:  outcast [ mer nov 09, 2022 7:44 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: # 280 - Mater morbi

Presa coscienza di quanto obsoleto fosse effettivamente diventato nel 2009 quel tipico romanticismo alla Leopardi di Sclavi, con quelle sue deprimenti filastrocche sulla morte con la M maiuscola, nonché uomini invisibili figli di nessuno che poi alla fin fine si rivelano forse non essere in realtà neanche mai esistiti, il fumettista Roberto Recchioni, dopo aver esordito sulla testata di Dylan Dog qualche anno prima, decise di dedicarsi alla scrittura della sua storia più sentita e personale.
A parte comunque scrivere una bella storia horror, con atmosfere cupe e situazioni angoscianti, lo scopo principale di Recchioni, qui ancora nelle umili vesti di semplice autore piuttosto che di "One Above All", era però senz'altro quello di introdurre questo suo nuovo, fondamentale personaggio: Mater Morbi. Essa fu, a tutti gli effetti, una gradita aggiunta alle "entità" di quello che lui già concepiva come il "Dylan Dog Cinematic Universe", alla stregua della Morte e della Vita, del Direttore degli inferni e via dicendo, e rappresenterebbe stavolta la madre di tutte le malattie. Poi, sempre Recchioni, scelse, con non poca saggezza, di raffigurare tale entità come una mistress sado maso con le tettone, vestita (poco) di latex nero lucente, la quale non vede l'ora di legarti al letto per prenderti a tacchettate sulle palle mentre fai all'amore. La tipica brava ragazza della porta accanto, insomma. E c'è da dire che, al di là di tutto, la più grande intuizione di Recchioni, col senno di poi, fu senz'altro proprio questa; ovvero capire che, così come a lui, questa particolare caratterizzazione non sarebbe dispiaciuta affatto al pubblico di filosofi e astrofisici che solitamente si leggono Dylan Dog nel tempo libero, anzi. Il problema di quest'albo, come di certo avrete già capito, è pertanto solo ed unicamente retroattivo; sembra infatti che oggigiorno Recchioni non sia più in grado di comprendere che questa promessa mai mantenuta delle "più tette per tutti", potrebbe urtare non poco i lettori maggiormente sensibili all'argomento. Per questo, ritengo non ci sia più di tanto da stupirsi poi, se più di qualcuno s'incazza con te come una biscia, ecco

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