Cravenroad7

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#Maxi 2009
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 Oggetto del messaggio: Mx09-Le morti bianche/I sei corvi/Oggetti smarriti
MessaggioInviato: mar giu 23, 2009 10:39 pm 
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Una misteriosa catena di incidenti sul lavoro, un omicidio alla torre di Londra, un doloroso passato che ritorna?

Maxi Dylan Dog 2009, annuale
Disegni: Montanari & Grassani
Copertina: Angelo Stano

Immagine


Le morti bianche
Soggetto e sceneggiatura: Giovanni Gualdoni

Dylan si fa assumere in incognito in una grande fabbrica alla periferia di Londra dove, da qualche tempo, una impressionante serie di incidenti sta mietendo vittime tra operai e impiegati. Il sospetto è che dietro a quegli apparenti infortuni sul lavoro si nasconda lo zampino del diavolo?


I sei corvi
Soggetto e sceneggiatura: Bruno Enna

Un misterioso essere alato sta eliminando, una dopo l?altra, le guardie della torre di Londra. Per fermare la creatura, Dylan deve fare luce su un?antica leggenda che lega la sopravvivenza della monarchia a quella dei corvi che abitano i giardini reali.


Oggetti smarriti
Soggetto e sceneggiatura: Alessandro Bilotta

Il piccolo e tranquillo quartiere di Magnolia Lane è scosso da inspiegabili apparizioni di oggetti che i suoi residenti avevano perduto o distrutto. Uno scomodo passato che ritorna e che scatena una incontrollabile furia omicida che Dylan dovrà fermare?
____

Avviso: per rendere il topic delle ultime uscite più consultabile da chi vuole avere pareri in anteprima, tutti i commenti relativi all'attesa dell'albo,fatti prima di avere comprato e letto l'albo, andranno messi nei topic dell'area anticipazioni, in modo che almeno le prime pagine siano una serie abbastanza pulita di commenti.

Se qualcuno continua a postare qua non è grave, ma sappia che dopo qualche tempo i suoi post saranno cancellati senza preavviso... nell'area anticipazioni saremo più tolleranti, quindi se volete fare commenti pre lettura, fatelo là, ok?


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 Oggetto del messaggio: #Maxi 2009
MessaggioInviato: sab giu 27, 2009 9:24 am 
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Iscritto il: gio mag 08, 2008 7:37 pm
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La più sfigata delle collane dedicate al nostro Dylan diventata, ad oggi, la miglior uscita dylaniana dell'anno? [:0]

<b>Le morti bianche</b>
Storia scopertamente "politica" come non se ne leggeva da anni, ma non banalmente schierata, <b>SPOILER</b> <font color="yellow">anzi la complicità di base tra sfruttati e sfruttatori è ben resa</font id="yellow"> <b>/SPOILER</b>. Un Dylan in trasferta geografica e sociale, quindi piuttosto interessante. Gualdoni sfrutta bene lo spaesamento del protagonista e ed è meno retorico di quello che ci si potrebbe aspettare rispetto al tema e rispetto ai suoi due racconti precedenti, anche se non mancano battute, dialoghi e personaggi fin troppo esemplari e declamatori. C'è qualche tocco dylaniano di una certa classe: una classica scena di visioni del tizio di turno che sta morendo risolta in modo elegante, un certo pessimismo. Peccato che il tutto manchi di vera forza. Il ritmo è lento, i personaggi un po' troppo stereotipati, i colpi di scena faticosi da digerire, ma soprattutto il difetto principale mi pare essere l'ambientazione anonima: <b>SPOILER</b> <font color="yellow">la fabbrica è troppo poco viva, troppo poco "personaggio", troppo sullo sfondo per tre quarti della storia, per rendere davvero credibile la soluzione finale.</font id="yellow"> <b>/SPOILER</b>. Ma forse questo dipende da M&G. Una storia quindi più interessante che bella. Gualdoni sembra un autore con qualcosa da dire, solo che deve dirlo meglio. Comunque esordio nelle storie lunghe abbastanza promettente.

<b>I sei corvi</b>
Quasi l'esatto contrario della precedente: spunto poco interessante, ma molto ben raccontato. Giallo con innesto paranormale come tanti se ne sono letti nella serie, ma, pur senza brillare particolarmente come aveva saputo fare in altre sue storie, Enna riesce ad irrobustire il tutto con una buona sceneggiatura che tiene desto l'interesse fino alla fine. Finale abbastanza ovvio, ma che tutto sommato non delude, soprattutto grazie ad un giusta dose di cattiveria (tra tutte e tre le storie è un Maxi piuttosto arrabbiato e cattivello). Ben sfruttata lo spunto corvesco, buone atmosfere, interessante l'ambiente storico/turistico, personaggi funzionali alla storia inquadrati con mano sicura, buoni dialoghi. Insomma una buona e sana storia gialla di Dylan Dog, scritta con sicuro mestiere e competenza, come in teoria dovrebbero esserlo tutte le storie "normali" della serie. In teoria.

<b>Oggetti smarriti</b>
Per 3/4 mi convinco di star leggendo una bellissima storia. Poi, come spesso succede, nell'ultimo quarto la trama diventa un po' macchinosa e diventa "solo" una bella storia. Ma è il caso di lamentarsene, di questi tempi? Anche qui la trama non è niente di che, ma la sceneggiatura dovrebbe essere presa ad esempio su come dovrebbe essere scritta una storia di Dylan. Belle scene surreali (l'inizio), umorismo nerissimo (i cadaveri da sminuzzare), un acido ritratto d'ambiente (il quartiere super-borghese basato sull'ipocrisia), personaggi ben sbozzati, qualche tocco di poesia non troppo sdolcinata e una vena di vera amarezza. Ma soprattutto un Dylan eccellente, investigatore d'istinto, un po' bighellone squattrinato e un Groucho assolutamente SPETTACOLARE: una raffica di battute da antologia e la scena del club che entra tra le sue performance migliori di sempre! Resta il mistero di una casa editrice che manda sul mensile certa roba e poi "occulta" una storia così (ma anche quella di Enna) nel Maxi. Direi che è la conferma che con Bilotta Dylan ha guadagnato un ottimo sceneggiatore, che conosce e sa scrivere Dylan molto meglio di tanti veterani della testata. Sono cinico se mi chiedo quanto ci metteranno a farselo o a farlo scappare?

M&G ai soliti livelli bassini degli ultimi anni, anche se a pelle mi sono sembrati un po' meglio dell'anno scorso.
E' abbastanza evidente che Enna li sa imbrigliare e spremere meglio degli altri.


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MessaggioInviato: sab giu 27, 2009 10:45 am 
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Insomma Waits ti è piaciuto...
Io l'ho comprato oggi ed adesso mi fiondo subito nella lettura! [:D]
Buona copertina di Stano anche se credo che quelle dei maxi, ultimamente escono un pocho 'sfumate' o 'sfuocate', come quella del 2007 e del 2006.


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MessaggioInviato: sab giu 27, 2009 12:49 pm 
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ero indeciso se comprarlo o no,ma visto che ci avete aperto un topic sopra mi lancio subito a comprarlo,la copertina di Stano l'ho apprezzata molto.


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MessaggioInviato: sab giu 27, 2009 2:09 pm 
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Località: Rezzato (BS)
Ho letto la prima storia e l'ho trovata leggibile, e non male. Manca di originalità, ma siamo al di sopra della solita media mediocre dei maxi.
Domani andrò con la seconda e forse anche la terza.


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MessaggioInviato: sab giu 27, 2009 3:47 pm 
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Il mio commento si allinea in buona parte con quello di Waits. Le tre storie, pur non essendo brillantissime, sono ampiamento al di sopra della sufficienza, e viaggiano tra l'accettabile e il buono (tanto basta a rendere questo Maxi uno dei migliori mai usciti); cosa fondamentale, i difetti (che pure ci sono) non impediscono di divertirsi, e - per una volta - i 5,80 euro del prezzo non sembrano mal spesi.

<i>Le morti bianche.</i>
Gualdoni non mi aveva convinto molto nelle sue storie brevi, ma sulla lunghezza delle 94 pagine se la cava decisamente meglio: la sceneggiatura pesca a piene mani dall'attualità eppure schiva abilmente il rischio retorica, evitando di sprofondare nella banalità e tenendo un buon ritmo dall'inizio alla fine. Ottima l'idea della [spoiler]fabbrica che si autoalimenta[/spoiler]. Gualdoni dimostra di possedere una certa personalità: si può far meglio di così, ma come esordio in una storia "normale" non c'è affatto male. Dylan è gestito bene, ci sono delle belle sequenze (la [spoiler]"gara" tra Dylan e l'operaio che finisce per amputarsi una mano[/spoiler]) e, sebbene alcuni personaggi risultino inevitabilmente stereotipati, l'insieme è apprezzabile.

<i>I sei corvi.</i>
Trama semplice e tutt'altro che sorprendente, ma Enna sceneggia bene e muove Dylan con sicurezza e abilità. Un'onestissima storia "media" che non fatica minimamente ad "artigliare" ( [:D] ) la sufficienza, efficace e piuttosto divertente pur nella sua semplicità. Pare fatta apposta per il Maxi (e sia detto senza connotazioni negative: forse una storia del genere sarebbe debole per la serie regolare, ma fa comunque bella figura in un albone in cui si può leggere anche dell'altro. Detto questo, sul mensile si legge regolarmente di peggio). Bel finalone, misterioso e una volta tanto [spoiler]soprannaturale[/spoiler]. Insomma, Enna se la cava.

<i>Oggetti smarriti.</i>
Ottimo inizio, acido e surreale come ai bei tempi, e ottimi protagonisti, con un Dylan e un Groucho svagati e simpatici. Confesso di essere rimasto perplesso quando viene svelata la soluzione del mistero (ovvero che gli oggetti smarriti sono consegnati da un [spoiler]furgone fantasma[/spoiler]), ma poi, a mente fredda, mi sembra una soluzione tutto sommato adatta a una storia ironica e grottesca come questa, in cui il surreale la fa da padrone. Ciò non toglie che, come notato da Waits, la parte finale sia la più debole. Bilotta è comunque bravo e promettente, anche se, a conti fatti, non trovo una gran differenza qualitativa tra la sua storia e quella di Gualdoni.

M&G sono i soliti: tanto leggibili quanto approssimativi. Indubbiamente, tre storie come queste avrebbero avuto tutt'altro impatto se disegnate da autori più incisivi; va anche detto, però, che il Maxi di quest'anno funziona anche così e che il loro tratto, con tutti i suoi difetti, non impedisce che le storie siano godibili.


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MessaggioInviato: sab giu 27, 2009 7:50 pm 
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Località: Chieti
Ho letto la prima, "Morti bianche".

POSSIBILI SPOILER

Dico innanzitutto che è una storia che ritengo ben sopra la media delle uscite mensili. Fosse stata un' uscita regolare e avessi potuto valutarla singolarmente, avrei dato "buono".
Finalmente una storia basata su un' <i>idea</i>, oltre che sceneggiata ottimamente.

Sotto il profilo del risvolto sociale del tema trattato, direi che la storia sarebbe stata più attuale trent' anni fa. Ma questa non è una critica negativa. La denuncia lanciata da queste 94 pagine, pur avvalendosi di immagini che fanno forse parte di uno stereotipo del mondo del lavoro ormai superato, è comunque un messaggio sempre valido nel tempo.
Apprezzo immensamente che qualcuno scriva cose interessanti e non gialletti squallidi o horror privi di mordente.
Per fortuna, come sempre meno spesso accade, questa è una storia evidentemente non scritta per il solo fatto che Dylan Dog deve continuare ad uscire, ma perchè qualcuno aveva un' idea da raccontare. Forse non un' idea originalissima, ma brillantemente rappresentata.
Ho trovato belli i dialoghi e interessanti i personaggi.
Bravo Gualdoni, una prova davvero convincente. [;)]

FINE SPOILER

Soggetto: 7
Sceneggiatura: 7
Disegni: 7 e 1/2


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MessaggioInviato: sab giu 27, 2009 8:57 pm 
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Iscritto il: ven ago 25, 2006 4:45 am
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Località: vasto (ch)
nessuno ha notato che il nome " di copertura " di dylan nella prima storia " dylan dagger" era gia stato usato dal nostro in altre occasioni ? sembrerà banale ma ho letto in questo un attenzione dell'autore nuovo nella testata di andarsi a leggere le vecchie storie :)


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MessaggioInviato: sab giu 27, 2009 10:25 pm 
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Iscritto il: lun lug 07, 2003 6:56 pm
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parto dall'inizio, la copertina

COPERTINA: 7 - Molto bello il "soggetto", la scelta di rendere gli operai tutti uguali rende bene il senso di alienazione della prima storia di questo Maxi (penso che anche la scelta di farli tutti calvi sia indirizzato verso questo scopo: cattivissimo stano, non gli ha dato nemmeno la libertà di scegliersi una capigliatura [:D])... due piccoli appunti: ma che razza di arma ha il mostro in basso a destra? un osso? [?] e poi, cos'è quella specie di semaforo al suo fianco? misteri della vita [:D]

ora, commentiamo la prima storia

"Le morti bianche"

SPOILER SPOILER SPOILER E ANCORA SPOILER

E' la prima storia che leggo di gualdoni, ma il giudizio è abbastanza positivo (con qualche stonatura)

SOGGETTO: 7 Un "Tempi Moderni" in versione Dylan Dog: Molto intrigante la storia raccontata, sebbene non abbia gradito la morte finale di Rosy, IMO poco attinente con il Dylan che conosciamo... devo dire che il "punto debole" di molti scrittori dylaniati, il finale, qui è invece una delle cose meglio riuscite

SCENEGGIATURA: 6,5 Secondo me si vede che Gualdoni non ha molta esperienza come sceneggiatore: primo, le vignette, soprattutto nella prima parte, sono troppo infarcite di parole e questo rallenta di molto il ritmo, che è lento all'inizio, per poi velocizzarsi dopo la morte di Roy; secondo, usa IMO un linguaggio un pò strano (anche qui soprattutto nella prima parte): pag. 7, in basso, il tipo dice "rammenta" invece di un più colloquiale "ricorda", pag. 23 roy usa l'espressione "diteglielo voi di quel tale", anche questa un pò strana in un colloquio informale, tutti si rivolgono al vecchio dal cognome impronunciabile dandogli del voi (anche se si presume lavorino insieme da molto) ecc..... cmq IMO sembra quasi che la scrittura migliori pagina dopo pagina e si arriva alla fine con una bella tavola (pag.94) che omaggia il quarto stato di pellizza da volpedo... come diceva qualcuno prima di me, idee ce ne sono, sono sicuro che in futuro più scriverà, più acquisirà padronanza con il medium, migliori saranno i suoi prodotti... Bravo!

DISEGNI: 5 io cosi non ce la faccio però: prendiamo roy e 2 vignette con il suo viso in primo piano, pag. 54 prima vignetta, pag. 55 quarta: sono la stessa persona? sicuri sicuri? [:D] M&G non mi sono mai piaciuti e continuano a non piacermi


Per gli altri due episodi... arrivederci alla prossima puntata [8D]


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MessaggioInviato: dom giu 28, 2009 12:51 am 
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Nyarlathotep</i>
Bravo Gualdoni, una prova convincente e ben superiore a quella del Maxi dell' anno scorso.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Prima di questo Maxi, Gualdoni aveva scritto solo due storie brevi per il <i>Color Fest</i>. A memoria, il Maxi del 2008 è stato sceneggiato da Mignacco/Di Gregorio/Marzano. [;)]


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Hai pienamente ragione: mi sono confuso!
Provvedo ad eliminare la parte inesatta dal mio precedente post.
Comunque, nonostante non sia del tutto corretto paragonare storie brevi a storie lunghe, confermo che ho gradito di più questo Gualdoni di quello de "L' inferno in Terra".
"Dylan in Wonderland" invece mi è piaciuto molto.


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MessaggioInviato: dom giu 28, 2009 9:49 am 
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by rimatt</i>
Bilotta è comunque bravo e promettente, anche se, a conti fatti, non trovo una gran differenza qualitativa tra la sua storia e quella di Gualdoni.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Sulle storie in sè può darsi, ma sul valore e la maturità dei due autori c'è già una bella differenza: Gualdoni è interessante, ma si deve ancora parecchio affinare, Bilotta a livello di abilità narrativa, dialoghi e capacità di gestione dylaniana da già la paga a tre quarti dell'attuale scuderia di Dylan.

EDIT sono ancora indeciso se votare "accettabile" o "buono", ma sembra che la prima sia.... una scelta forzata [;)][;)][;)] se voto il secondo "accettabile" poi vale come "buono"?


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Ho letto "I sei corvi".

SPOILER

La storia è molto ben raccontata, nonchè poetica, romantica e disperata nel tragico crimine sepolto e rivelato nel finale.
E' vero che la trama è semplice, ma io non mi aspettavo il finale soprannaturale.
Credevo invece che l' assassino potesse essere ad esempio Rachel, che voleva vendicare la sorella.
E, durante la lettura, più volte ho sentito puzza di giallo da quattro soldi.
E invece l' autore ha dato vita a un prodotto assolutamente apprezzabile.
Comunque, dopo "Morti bianche", un' altra storia con una buona idea alle spalle. Ma forse basterebbe dire: un' altra storia con un' idea alle spalle.

FINE SPOILER

Soggetto: 7
Sceneggiatura: 6 e 1/2
Disegni: 7 e 1/2


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MessaggioInviato: dom giu 28, 2009 6:22 pm 
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Messaggi: 112
Ho trovato i dialoghi di "Le morti bianche" davvero brutti e noiosi. Il soggetto non era male e secondo me andava sfruttato meglio, visto il forte tema sociale. I disegni di M&G sanno di vecchio, spesso sono superficiali, e l'ambientazione della fabbrica non è "orrorificata" a dovere.

SPOILER
Perchè nominare la citazione? Mostra l'operaio trascinato e poi ucciso negli ingranaggi, ma poi basta, secondo me è ingenuo autocitare la citazione a Chaplin


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MessaggioInviato: dom giu 28, 2009 7:36 pm 
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Iscritto il: dom giu 28, 2009 1:21 am
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Allora ho letto questo Maxi e parto con il dire che tutte e tre le storie mi sono piaciute. La migliore, a mio avviso, è l'ultima. Non conosco l'autore. Ho letto che questa è la sua prima storia lunga. Dove posso trovare le altre brevi? Sono curioso! Come ha già detto qualcuno, un bell'inizio, con uno splatter che mi ha ricordato le vecchie storie di sclavi e Chiaverotti. Anche Groucho mi sembra proprio lui. Fa battute a raffica e ha scene in cui si muove autonomamente, invece di fare la solita anonima spalla di Dylan come ho visto in alcuni albi della serie regolare. La seconda storia per gradimento è I 6 Corvi. Molto poetica e commovente. Anche io ho creduto che si trattasse solo di un giallo e invece il finale mi ha positivamente colpito. Infine le Morti Bianche: una storia a tema sociale con diverse scene e battute molto interessanti, come quella del vecchio che muore di infarto e il discorso della donna di colore riguardo alla competizione sul posto di lavoro. Sarà che io faccio il pendolare da 12 anni, ma mi ha fatto sorridere la scena di Dylan sull'autobus!

In definitiva un bel volume. E qui mi viene da fare una riflessione. Ma queste tre storie non potevano andare sulla serie regolare al posto di orrori come "La strage dei Gram" o "Reincarnazioni"? Qualcuno conosce con che criterio vengono scelte le storie per il Maxi e per la serie regolare? a parte che quelle del Maxi sono tutte disegnate da Montanari e Grassani!

La copertina mi piace molto. A me piace tutto quello che è disegnato da stano. I disegni invece si lasciano leggere, niente di più.


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