Cravenroad7

La copertina però è molto bella, gli va riconosciuto...è l'evoluzione di quella di Titanic in un certo senso.

E comunque, a proposito di thriller marittimi scandalosi (ho già la nausea come Dylan )...dopo aver riletto Terrore sul Mare (Maxi 2005) mi rendo conto che la somiglianza tra queste due storiacce salmastre, quanto a qualità, è davvero impressionante.
Roba da marinai d'acqua insaponata! A fondo, ciurma!

Che il Triangolo dei Pinocchietti se le ingoi negli abissi eterni dell'oblio di bassissima stagione


ALOHA

Azz, e io non ne sapevo niente!

Riletto per sfizio.. La penso esattamente come allora ma senza indulgenze. Osceno.

Riletto poco tempo fa. Letto la prima volta in quinta superiore, in classe, in quell'ora non mi dispiacque.. ;a forse perchè stavo (non)facendo latino? Albo mediocre, disegni mediocri.. Giallo senza senso (un piccolo museo per una catena di omicidi???), dialoghi forzati.. Alla fine non è neanche "brutto", è.. inutile! Ma poi, curiosità mia: perchè caratterizzare fisicamente personaggi principali che si somigliano tantissimo -tranne per baffi e dettagli-?

Il tratto di Cossu annega negli abissi di una linearità agghiacciante. I movimenti sono statici e le espressioni lignee. La storia è simile ad un'esca per tonni, conduce il lettore alla mattanza.
Il boccalone abissale è tanto brutto quanto inconsistente.
Pessimo.

Accettabile. Niente di trascendentale, però comunque arriva alla sufficenza, abbiamo letto di peggio su queste pagine. Buoni i disegni e splendida copertina. Voto 6

Anche a me, come Wolkoff, leggendo questa storia è tornata in mente quella di Marzano apparsa sul Maxi 2005. Non esattamente un paragone lusinghiero e come qualità siamo lì. In effetti, un albo come questo mi sarei aspettato (rassegnato?) di vederlo proprio su un Maxi, la differenza tra Cossu e M&G non l'avrei neppure percepita. Sulla serie regolare è impresentabile. L'inaudita e disarmante prevedibilità l'avrebbe fatto colare a picco comunque, ma non si salva davvero nient'altro a parte l'allucinazione del Dylan clandestino gettato ai pesci. L'economia della scena del fantasma che appare al bambino mi sfugge proprio.. Sì, GdG prova a imbastire un flebile tema della vecchiaia, ma non ci crede in fondo neppure lui.
Insufficiente.

Il peggio è che non conento ha continuato pure sul filone fluviale e lacustre, con La Nave Nera e Le Verità Sommerse, altre somme beotate... anche se meno annacquate dal thriller, pescando qua e là nell'horror da divinità celtiche di quart'ordine o mostrazzi delle laguna.
Per fortuna sono entrambe naufragate in esilio sul Maxi.

ALOHA ALLE SCIALUPPE DI SALVATAGGIO
E ALLA POPPA MOLDAVA
(Schettino docet)

albo da mettere al rogo e da cancellare dalla memoria con il cosino di men in black

L'ambientazione nel porto nebbioso con nave "fantasma" al seguito prometteva bene (peccato per i disegni di Cossu, qui l'utilizzo dei chiaroscuri alla Roi sarebbero stati molto più adatti), ma la storia è noiosa e prevedibile... avevo individuato l'ultimo discendente dei Graham 20 pagine prima del "colpo di scena" finale!!
Voto 5 solo perchè sto dando troppe insufficienze e ci sono storie che mi hanno irritato molto più di questa!

Cosa dire di questo "La strage dei Graham" che non sia gia' stato scritto?...ben poco.Diciamo che e' un albo che ben si presta alla critica.Anche alla critica piu' cattiva.Non perche' sia brutto.E attenzione,brutto lo e',e anche tanto.Ma per la sensazione di svogliatezza,di tanto per...,di massi' facciamolo...
Impossibile provare empatia per i personaggi,tutti descritti con il pilota automatico e privati di reale interesse.Dylan,un passante.Invisibile(e non parlo di Sclavi).L'ambientazione,che non dico tanto...ma qualche spunto avrebbe da offrire considerando la tematica,in pratica non sfruttata e relegata a mera scenografia.
Il caso si risolve con spunti narrativi di una piattezza e di una fretta veramente insopportabile.Chiaro che la valutazione non puo' che essere negativa.Un albo fatto senza interesse e senza passione.

Talmente brutto che non ti viene neanche da prendertela con chi l'ha scritta 'sta roba, ma con chi la ha approvata!

Di notte a volte sogno Gualdoni che torna a fare il curatore di Dylan Dog! BRRRRRRRRRRRRR

la strage dei graham
indicata come una delle peggiori storie di dylan dog, ancora una volta penso per i disegni di cossu... per me i disegni sono la cosa migliore, infatti l'ambientazione marinaresca non è male... il problema è che manca una storia che possa sviluppare gli argomenti almeno decentemente... è un tentativo di ritornare al canovaccio classico con un killer, dei delitti... ma di gregorio e dylan dog sono due rette parallele, uno dei più grandi granchi mai presi da sergio bonelli editore
si salva solo la bella copertina

voto 4

Siamo contenti tu abbia trovato un altro caprotto espiatorio da metter sulla brace, a parte il Chiave, per additare tutte le sciagure di Dylan

C'è da dire che nel periodo post-250 l'esimio trio delle 5G (altro che ripetitori dati alle fiamme) alias Giancarlo Marzano, Giovanni Gualdoni, Giovanni Di Gregorio, ne ha combinate di tutti i colori qui sopra, con danni irreparabili e storie ai limite dell'indecenza ... compreso questa.

Però io ho apprezzato sempre qualcosa di GdG, specialmente sui Maxi. Non tutte erano ciofeche.
Mentre l'ultimo Gualdoni ha riservato qualche sorpresa gradevole (v. La Bomba).
Marzano non mi è mai entrato a pelle: lo trovo il principe dei mediocri e degli horror per regazzine. Tutto sommato non ha mai cambiato stile, e tuttavia qualche sue ultima prova (v. Non Umano) si è sollevata persino oltre la sufficienza... per dire il livello medio della scrittura sotto la direzione del Sommo Fregnacciaro.

Questo per dire che nessuno li rimpiange, ma, parlando di new entries d'oggigiorno, né uno come Simeoni, né la Baraldi, né Eccher, né la Contu, etc... sono da meno, come scempiaggini, se non peggio .

SI STAVA MEGLIO
QUANDO GLI ALOHA ARRIVAVANO IN ORARIO

Buongiorno,
ho votato 6, Accettabile; ero partito da aspettative disastrose, avendo letto i giudizi precedenti, ma tutto sommato la trovo una storia un po' semplice ma in se stessa coerente. L'atmosfera nautica è suggestiva e il tema della vecchiaia che alleggia in tutta la narrazione è potenzialmente ricco, anche se non viene molto approfondito.
Baron Karza