Cravenroad7

edit

Una delle meglio riuscite di De Nardo, era ben costruita e aveva il suo perchè... facendo due calcoli direi che è proprio LA MIGLIORE di Giuseppe accompagnata, guarda caso, da un ottimo disegnatore come Roi (quando aveva voglia di disegnare;))

Curiosamente claustrofobica, che il tema sempre abusato ma altrettanto efficace, dell'inumazione con ospite vivo e vegeto, rende bene le scene di cupezza grazie al tratto superbo del solito Roi, meno nello svolgersi di comprimari francamente poco incisivi, vedi la culturista di turno che davvero appare fuori posto.
Eppure non ho disprezzato, anche se troppe cose sono come dice Kramer fuori fuoco: il sogno di una vita alternativa di Nadine e Dylan, i riti lasciati colpevolmente sullo sfondo, l'agonia dell'esser seppelliti vivi, la soluzione finale, classico spiegone diluito da disegni scorrevoli e d'effetto.
Buona, però.

sono stato troppo severo, la storia c'è

Per me non c'è.
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Nella mia testa, a dire al vero .
Nel senso che l'ho completamente dimenticata, e se devo andare a senso (cieco) non mi pare averne un ricordo negativo. Ma neanche positivo.
Volatilizzata dalla RAM vaga come/tra i ROM.
Anche se forse sarei io ad aver bisogno di una terza e quarta vita visto che la senilità alzheimerica incombe.
Scripta manent, ma solo se qualcuno li legge.

ALOHA

Davvero una buona storia questa, anche se qualche scricchiolio c'è. De Nardo affronta il tema della sette, già visto in passato nella serie, ma affidandosi a un tipo di narrazione sì farraginosa, ma straniante per il lettore per mezzo del racconto fuori campo di Dylan che rende quasi tutto l'albo un lungo flashback. I disegni di Roi completano l'opera contribuendo a creare un'atmosfera crepuscolare e claustrofobica, quasi da vecchio horror espressionista, facendo risaltare le sequenze oniriche (vero punto di forza dell'albo), compresa la pagina finale. Per questo alcuni personaggi, definiamoli "più realistici" come Lucille e gli scagnozzi stonano con il resto, mentre la storia avrebbe giovato imho di maggiori innesti oppressivo-surreali. Però a me non dispiace il personaggio parzialmente incompiuto di Nadine che finisce per essere paradossalmente un altro elemento straniante: di lei non sappiamo nulla in pratica, quasi non fosse mai davvero esistita, nè perché avesse quel sogno di vita normale insieme a Dylan; mancate spiegazioni che sono a un punto a favore per la sceneggiatura, fossero queste o meno le intenzioni dell'autore.
Buono.

Finita la rilettura del 2003, annata mediamente discreta (nessun albo entrerà nella mia top100), ecco la consueta classifica:

1) Nebbia
2) Chi ha ucciso Babbo Natale?
3) Il tempio della seconda vita
4) La legge della giungla/Homo Homini Lupus
5) Il settimo girone
6) Resurrezione
7) La famiglia Milford
8) I quattro elementi
9) La fortezza del demone
10) Il numero 200
11) Daisy & Queen
12) Futuro Imperfetto
13) Il capobranco
14) Il dittatore
15) Piovuto dal cielo
16) La donna venuta dal nulla
17) Il compagno di scuola

Albo rinvigorito dal tratto di Roi, già in fase decadente ma con stile, abbastanza buono, sebbene alcune cose, tipo le vite alternative di Dylan, non mi pare avessero molto costrutto con il tema principale della storia.
Nadine è la solita bella figura di Roi condita da inquietanti banalità style Anna Never, ma poi si riscatta susseguentemente.
Discreto.

Buona storia, certo il soggetto non è originale, ma la sceneggiatura è stata scritta molto bene, non mi ha convinto molto la "chiamata" telepatica a Groucho. Ottimi i disegni. Voto 6,5

Abbastanza cupa la copertina di Stano, tanto nero nel tratto sempre più sfumato di Roi e una bella sceneggiatura di De Nardo: ingredienti esenziali per un buon Dylan Dog. "Il tempo della seconda vita" non ha grosse pretese e grazie alla sua semplicità rende il lavoro di De Nardo eccellente. Finale al cimitero davvero claustrofobico, con uno dei punti deboli di Dylan che viene a galla. L'indagatore, aiutato da Groucho, Bloch e dalla bella valchiriona, smaschera dei comuni truffatori. Ma l'atmosfera di sovrannaturale la si respira comunque.

il tempio della seconda vita
con mia sorpresa ho riscoperto questo GIOIELLINO... che, per ora, è di gran lunga la miglior cosa prodotta da de nardo, spalleggiato da un ottimo roi
non a caso i modelli, forse involontariamente (ma inesorabilmente), sono i recenti capolavori barbatiani "memorie dal sottosuolo" e "il prezzo della morte"
del resto il dylan tombarolo e il wannamarchismo sono il nucleo del dylan dog più atavico... e de nardo ripesca persino il tormentone dell'impiegato del catasto
il salto di qualità è ravvisabile nel modo in cui la storia è raccontata, con dylan narratore fuori campo e detective tirato dentro al caso in modo anomalo, una buona dose di onirismo e di ironia, due personaggi femminili simpatici, persino un buon finale malinconico
la copertina non è un granchè

voto 8+

E' abbastanza dimenticabile secondo me, ma è un buon prodotto.
Si è visto tanto di peggio in quel periodo. E' scritta bene.

6,5 (votato buono)