Cravenroad7

Albo discreto: buona ambientazione, personaggi stereotipati ma ben caratterizzati, un incipit interessante con il racconto-flashback di Dylan per spiegare come ha fatto a trovarsi prigioniero. Troppi colpi di scena però nel finale, , con il risultato di spogliare di pathos e vera sorpresa la scoperta dell'identità del druido. Freghieri poco incisivo. Voto: 7.

A me piacque parecchio, a partire dalla copertina.
Non così originale, ma bella l'ambientazione, i personaggi, ed il puzzle da ricombinare.
Anche Freghieri aveva ancora voglia di spennellare...

Meno di 7 non glielo do.

ALOHA DRUIDI, PALADINI E RANGERS

Manfredi? E' Pasqualon!!

In realtà mi riferivo a Freghieri. Edito.

Una barba (non la mia che è troppo corta). E anche una discreta minchiata. Rujata standard poco entusiasmante e poco dylaniata. Alcune cose sono poco credibili e la storia si sviluppa in modo un po' sballato (tralasciando la poca originalità delle situazioni). Disegni di Freghieri buoni. La copertina non mi piace.

Mi è sempre piaciuto, e tanto... la copertina in particolare. Così come quella dell' albo successivo...

Bell'albo. Per me è da 7.
Il Dylan in Chains mi è piaciuto parecchio.
Il tizio in carrozzina è chiaramente ispirato a Lebowski (anche il modo con cui si scusa per i modi del maggiordomo è una citazione in tal senso).
Freghieri meglio del solito, perchè il suo solito non mi piace.
La frammentazione temporale degli eventi è ben costruita, e anche il fatto che si potesse intuire chi è il druido poco importa, a mio giudizio, nell'economia di questa storia. Altrimenti dovremmo buttare a mare l'intera serie del Tenente Colombo, no?

Storia interessante, forse sceneggiata senza particolare brio e quindi troppo lineare/schematica (si diceva che la fase Ruju coincide con l'appiattimento graduale di Dylan su clichè e trame?). Un punto in più al voto solo perchè l'idea dei sacrifici umani per rendere fertile la terra mi riporta sempre alla memoria uno stupendo Dialogo di Pavese contenuto nei "Dialoghi con Leucò". Meraviglia!

Un albo niente male, devo dire che mi ha stupito in positivo. Buona la sceneggiatura (qualche forzatura qua e là), belli i disegni di Freghieri, interessante la gestione della griglia (poco) bonelliana. Peccato per il colpo di scena finale, che è una discreta boiata. L'ambientazione, per quanto non sia nulla di originale, mi ha molto affascinato: ci ho ritrovato qualcosa del film "The Wicker Man" e di certi racconti di Machen. Nel complesso direi che la storia si merita un 7 pieno.

Concordo con chi dice che questo è un albo sottovalutato. Niente male davvero. Ruju qui rivaluta se stesso. Sceneggiatura ben orchestrata, mi ha ricordato un paio di film. Disegni di Freghieri discreti.

Storia 7,5
Disegni 7+

Ruju porta Dylan in trasferta ad Ancient Rock e lo immerge nelle torbide atmosfere di un thriller di campagna che ricorda alla lontana The Wicker Man, capolavoro indimenticabile di Robin Hardy.
In questo caso lo scrittore sardo dimostra di saper gestire l’universo dell’indagatore dell’incubo con discreta professionalità, riesce nell’impresa di mantenere una narrazione equilibrata (rispettosa dei dettami originali) e una buona caratterizzazione dei personaggi, elementi narrativi che non sempre è riuscito a presentare nel migliore dei modi.
Il Druido invece è una buona storia, con un Dylan protagonista di eventi misteriosi e inquietanti, Ruju azzecca un ottimo incipit e da lì prosegue con penna sicura mettendo in scena un giallo che si trasforma lentamente in un teatro dell’orrore, un gotico rurale dominato dall’elemento fantastico dei riti pagani e dei sacrifici umani, sfondo ideale per fotografare l’ignoranza, l’avidità e la cattiveria dell'uomo.
Il finale è un crescendo di colpi di scena e di morti ammazzati, il tutto gestito senza gravi scivoloni e ben illustrato da un Freghieri diligente e pienamente a suo agio, tra campi di grano macchiati di rosso, catacombe invase da teschi e miracolosi ma ben pagati doni della Madre terra.
Voto: 7.5

Io invece promuovo "Il Druido". Trasferta cupa, personaggi antipatici come solo la sonnacchiosa provincia sa dare. Dylan che parte in una situazione originale di sequestrato e la matassa che si sbroglia di vignetta in vignetta.

E' vero che chiunque poteva essere l'assassino e pure chiunque il vero druido (la sorpresa finale può piacere o meno), ma sono le atmosfere che fanno di questa storia una delle più sottovalutate della serie.

L'agricoltura come plot a omicidi rituali, qui si corre indietro nel tempo, a epoche in cui la terra era il vero tesoro di ogni essere umano. E per la terra si uccideva. E' quasi come se Dylan Dog forse tornato indietro di qualche secolo.

Sarà anche un thriller classico, nell'indagine e nel vero "colpevole" che riesce a farla franca (anticipato dalle parole della madre a Dylan "Il druido io? Non hai capito nulla".

E il personaggio sinistro dell'anziano disabile, accompagnato da non meno sinistro maggiordomo, mostrano la classe di Ruju, autore che avrebbe sì dovuto dosare le forze. L'avrebbe fatto, se qualcun altro non avesse quasi abbandonato la scrittura. Chi? Il supervisore della serie, un certo Tiziano Sclavi.

Disegni di Freghieri senza infamia e senza lode, come pure la copertina.

il druido
storia un pò sottovalutata, passata un pò in sordina, secondo me è una delle migliori di ruju, nulla di eccelso ma apprezzabile
la storia è molto semplice ma resa interessante dall'inizio in medias res, con dylan tenuto in catene in cantina e bisogna scoprire perchè
la trasferta è tradizionale però in un ambiente insolito per dylan dog, c'è l'atmosfera, c'è l'indagine, una buona immagine horror (la mietitrebbia nella notta)
finale alla ruju in cui tutti sparano a tutti, ma per una volta il cattivo è il freak della situazione
freghieri non al meglio, inizia la sua fase calante, copertina simpatica

voto 7

Ennesima storiella scialba del periodo
Disegnata bene e sceneggiata benino, ma i picchi e i lampi latitano...
Voto 5.5

Per me si continua a respirare il clima di pesantezza dei due albi precedenti.
L'autore non ha il piglio ironico di Morte a domicilio, ma si impone di seguire uno schema molto più serio che, di fatto, funziona poco. Meglio del numero 159, meglio forse del 158 ma non è il mio pane

5.5